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La Cgil denuncia

Colletti, segretario provinciale della Filctem, contro l’Acrib

«Troppe ditte sono specializzate nella contraffazione»

STRA «È stimabile che nel settore calzaturiero quasi il 20%, fra laboratori cinesi e operai non regolarizzati, sono lavoratori in nero. Lo dimostrano le continue azioni di sequestro di aziende irregolari compiute dalle forze dell’ordine. È ora di finirla di raccontare una realtà che non esiste o esiste solo nell’immaginario dell’Acrib. Basta, non si può continuare a mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi».

A dirlo è il segretario provinciale della Filctem Cgil, Riccardo Colletti, che non accetta le affermazioni fatte recentemente a un convegno sulla legalità a Campolongo dal presidente Acrib Siro Badon. Badon aveva affermato che il lavoro nero nel calzaturiero della Riviera, di fatto, non c’è. Colletti ricorda che, nel giro degli ultimi quattro anni almeno 50 aziende cinesi, che operano per conto di aziende della scarpa rivierasca sono state chiuse o hanno subito pesanti ammende per la presenza di lavoratori immigrati irregolari spesso in nero.

C’è poi sempre il giro delle aziende “specializzate” nella contraffazione delle griffe internazionali e locali. Negli ultimi mesi la Cgil spiega che ci sono state segnalazioni dai dipendenti di molte delocalizzazioni in casa. Al numero verde, istituito dalla Cgil, sono arrivate da settembre oltre 30 segnalazioni da parte di dipendenti di aziende del settore. Le segnalazioni saranno girate alle autorità competenti per le indagini. Le segnalazioni indicano che il fenomeno dell’uso dei laboratori clandestini cinesi per abbattere il costo del lavoro è lontano dall’essere debellato. I casi segnalati riguardano aziende di Stra, Fiesso, Fossò, Vigonovo e Campolongo.

Colletti ribadisce il pericolo “Il lavoro nero e made in China in Riviera», accusa, «c’è eccome. Chi non lo ammette mette la testa sotto la sabbia come gli struzzi. È tempo che gli operatori nei mercati internazionali se ne accorgano o sarà il tracollo per un comparto che dà lavoro nel comprensorio a 10 mila persone e ha un fatturato annuo di 65 miliardi di euro, con un export del 91%. Bisogna accelerare, invece, nella realizzazione del marchio made In Riviera. Dov’è l’ente certificatore promesso da mesi da Acrib»?

Sulla stessa linea di Colletti, l’assessore al lavoro provinciale Paolino D’Anna. «Purtroppo», chiosa D’Anna, «quella del lavoro nero nel calzaturiero è una dolorosa realtà certificata dalle operazioni delle forze dell’ordine . Bisogna lavorare tutti insieme per debellare un fenomeno che rischia di creare danni pesanti al distretto della calzatura».

Alessandro Abbadir

 

ORIAGO. In difesa della legalità, contro la contraffazione. Questo il tema del convegno che si terrà sabato 8 novembre a Oriago, nell’auditorium della biblioteca comunale, organizzato dal comune di Mira. Chiarissimo il titolo “La ricerca della legalità. Viaggio intorno alla contraffazione”. Al dibattito partecipano Luigi di Maio, vice presidente della Camera dei Deputati, il colonnello Gianluca De Benedictis, comandante del primo gruppo della guardia di Finanza di Venezia, Tiziana De Masi, attrice e autrice di teatro civile e sociale. Per le categorie presenzieranno Iacopo Giraldo presidente della Coldiretti di Venezia, Massimo Zanon presidente Unione Confcommercio Venezia, Siro Badon, presidente di Acrib e Franco Scantamburlo, segretario dell’associazione artigiani della Riviera. Sono stati invitati l’assessore regionale Marialuisa Coppola e un rappresentante del nucleo anti sofisticazione dei carabinieri.

«Quella contro la contraffazione», spiega il sindaco di Mira Alvise Maniero, «è una battaglia sulla quale ci sentiamo fortemente impegnati e sulla quale abbiamo coinvolto anche le altre amministrazioni».

(a.ab.)

 

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