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Gazzettino – Diluvio d’acqua e di polemiche

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

13

nov

2014

Case e strutture sanitarie allagate, l’Ulss attacca il Comune di Portogruaro

CAOS TRENI – Treni e viabilità messi in ginocchio dal maltempo: complici un paio di incidenti in A4 e un canale che è esondato, muoversi ieri nella tratta che comprende Portogruaro è stato quasi impossibile.

Disagi anche in centro storico. La fitta pioggia ha provocato anche l’allagamento di una scuola a Venezia: poco dopo le 18 i vigili del fuoco sono stati chiamati alla elementare “Renier Michiel” a pochi passi dall’Accademia. Oggi la scuola resta chiusa.

MALTEMPO – In una notte mille chiamate a Carabinieri e Vigili dal Portogruarese. «Molti si sono sentiti abbandonati»

Diluvio d’acqua e di polemiche

SOMMERSI – Prima il diluvio – 200 millimetri di pioggia in due ore e mille chiamate di soccorso – poi le polemiche. Il nubifragio che ha colpito il Veneto orientale ha portato alla chiusura di due strutture sanitarie a Portogruaro: sette pazienti del Centro disturbi alimentari sono state portate in ospedale a Portogruare. Il direttore generale dell’Asl 10, Carlo Bramezza ha accusato il Comune di non essersi fatto vedere. Molti cittadini si sono sentiti abbandonati.

SAN MICHELE – Quattro famiglie isolate, un anziano malato si rifiuta di lasciare l’alloggio

A PORTOGRUARO – Sott’acqua tutta la zona ad est del Lemene, evacuate due strutture sanitarie

NEL COMPRENSORIO – Situazione pesante a Concordia, disagi a Fossalta e Gruaro

Case e strade allagate in tutto il Portogruarese

NOTTE DURA – All’alba ai centralini di vigili e carabinieri erano già arrivate oltre mille chiamate

Case allagate, popolazione evacuata, decine di auto da buttare, frane, scuole e strade chiuse. Mai il territorio più a est della provincia di Venezia era stato così ferito come nel violento e continuo nubifragio di ieri. Purtroppo però la conta dei danni è solo all’inizio, con la pioggia che continua a cadere e per il weekend le previsioni sono pessime. «Tutto è scaturito tra le 5 e le 7 della mattinata di ieri, dopo una notte e diversi giorni di piogge incessanti – spiega il direttore del Consorzio, Sergio Grego – I dati forniti dai radar hanno accertato che in due ore sono caduti da un minimo di 70 mm ad oltre 200 di pioggia a nord di Portogruaro. Ho stentato a crederci». Il continuo nubifragio ha allagato tantissime abitazioni, strade, campagne nei comuni di Portogruaro, Concordia Sagittaria, Gruaro e Fossalta di Portogruaro, con gravi danni. Inondata tutta la zona a est della cittadina del Lemene, tra il rione di Ronchi, Santa Rita, Aldo Moro, «Bmv», nonchè due strutture sanitarie, con i pazienti trasferiti in ospedale, rimasto all’asciutto. Allagata Concordia a sinistra della Provinciale 68 per Caorle (chiusa per allagamento) fino a Sindacale, tra cui anche Paludetto. Acqua anche a Parz di Teglio Veneto, Fratta di Fossalta compresa la strada per Fossalato. Il Fosson a San Stino è esondato nei campi, così come il Cavrato a San Michele, dove rimangono 4 famiglie isolate e una rampa del Tagliamento franata. «Tutti sono stati raggiunti dai Volontari e dalla Polizia locale – spiega il comandante Andrea Gallo – per essere rifocillate». «Un anziano, bisognoso di cure mediche non vuole abbandonare l’abitazione – spiega il coordinatore dei Volontari, Antonio Miorin – se la situazione non cambia, dovremo pensare a come spostarlo». Centinaia gli interventi della Protezione civile, intervenuta con i Vigili del fuoco, Polizia, Carabinieri e volontari, tra cui una squadra di Protezione Civile sandonatese. «Resta disponibile sul territorio un’altra squadra, allertata per qualunque eventualità – spiega il vicesindaco e assessore alla Protezione Civile di San Donà Luigi Trevisiol – siamo pronti per qualsiasi rischio». Del resto alle prime ore dell’alba al centralino dei Vigili del fuoco di Mestre erano già arrivate oltre 100 richieste di aiuto e al 112 nella notte 895. Difficile intervenire tempestivamente per la mole di lavoro, tanto che più di qualcuno si è sentito abbandonato. «È attivo il servizio di monitoraggio (h24) dell’intero comprensorio degli impianti – spiegano dal Consorzio di Bonifica – da cui è peraltro stato certificato il costante e regolare funzionamento degli impianti idrovori». Pompe tutte in funzione, anche se qualcuno aveva sollecitato altre pompe. «Ci siamo messi al lavoro assieme alla Protezione Civile e ai Vigili del Fuoco, per fronteggiare l’emergenza – spiega il sindaco di Concordia, Claudio Odorico mentre con l’assessore Ferron riempiono sacchi di sabbia – non avevano nessun avviso di abbondanti piogge. Si è trattato di un evento straordinario che, per la prima volta, ha riguardato l’intero territorio del Comune. Fin dalle 6 del mattino sono partite le squadre ma l’emergenza era oramai generale. Sono intervenuti anche i militari della base dell’Aeronautica del paese e quindi soccorsi da altri Comuni». Intanto ieri sono rimaste chiuse le scuole a Paludetto.

Marco Corazza

 

L’ALTRA STRUTTURA – Una ventina di ospiti del Centro salute mentale riaccompagnati a casa

TRASFERITE IN OSPEDALE 7 RAGAZZE

L’acqua invade il centro disturbi alimentari «Arredi nuovi, ora qui è tutto da buttare»

L’acqua invade due strutture sanitarie, pazienti evacuati. L’allarme al Centro disturbi alimentari è scattato intorno alle 7.30, quando l’acqua ha progressivamente invaso il giardino esterno e l’intero piano terra. I tecnici dell’azienda sanitaria, subito allertati, hanno messo in sicurezza l’edificio, isolandolo dalla corrente elettrica. Le pazienti, nove ragazze, sono state dapprima trasferite in una struttura protetta e poi al reparto di Day Surgery dell’ospedale cittadino. L’acqua non ha risparmiato nemmeno il vicino Centro diurno di salute mentale. Gli ospiti, ieri una ventina, sono stati riaccompagnati a casa. «Dopo aver fatto uscire le ragazze – spiega il responsabile del Centro disturbi alimentari, Pierandrea Salvo – ci siamo attivati per salvare i computer, le attrezzature e gli arredi. Abbiamo chiamato il Comune, la Protezione Civile comunale, i Vigili del fuoco ma, a parte una decina di sacchi di sabbia, per ore non ci è arrivato alcun altro aiuto. Qui è tutto da buttare, armadi, elettrodomestici, porte, non si recupera nulla. Chissà per quanto tempo dovremmo chiudere».
Non nasconde il suo rammarico anche il direttore generale Carlo Bramezza, sul posto sin dal mattino. «Purtroppo – commenta – la situazione è davvero difficile e dispiace che nessuno dell’Amministrazione comunale si sia fatto vedere. Ringrazio il personale dell’Ulss per essersi prodigato in questa emergenza». Dalla Protezione Civile arriva il commento del coordinatore Luca Villotta. «I volontari – spiega – sono intervenuti per affrontare delle situazioni che avrebbero potuto causare nuovi allagamenti in tutto il territorio. In poche ore abbiamo fatto oltre 150 interventi nel solo Comune di Portogruaro. Abbiamo fatto il massimo con i mezzi a disposizione. Purtroppo il Centro disturbi alimentari si trova a 50 centimetri sotto il piano strada e su questo credo sia necessario fare delle valutazioni».
«Quando sono stato informato della situazione – afferma il sindaco Antonio Bertoncello – ho attivato tutti, dalla Protezione Civile, al Consorzio di bonifica, ai Vigili del fuoco. Tutto il personale del Comune, Manutenzioni e Polizia Locale, era sul territorio. Ho sospeso l’esecutivo della Conferenza dei sindaci per monitorare la situazione sul territorio. Quello che è successo alle due strutture è sicuramente un fatto grave». Da Rodriquez un affondo. «In queste circostanze la città non ha bisogno di un sindaco in giacca e cravatta ma di un sindaco con gli stivali».

 

STRADE ALLAGATE – L’enorme quantità di pioggia caduta nel Portogruarese ha provocato l’allagamento di diverse strade, oltre a comportare disagi anche per la circolazione dei treni

FERROVIE – L’esondazione del Cormor blocca la linea Venezia-Trieste

DISAGI – Ritardi superiori alle due ore e convogli soppressi

Strade provinciali chiuse e code in A4 per due incidenti

Circolazione in tilt, treni ko

Trasporti in tilt. Treni e viabilità messi in ginocchio dal maltempo. Complici un paio di incidenti in A4 e un canale che è esondato, muoversi ieri nella tratta che comprende Portogruaro era quasi impossibile. I primi guai sono iniziati già in piena notte con l’esondazione del canale Cormor che ha sospeso il transito dei treni nel tratto fra Latisana e San Giorgio di Nogaro in provincia di Udine, ma di fatto bloccando l’intera linea Venezia-Trieste. La circolazione si è fermata alle 4.20 dell’alba di ieri ed è stata riaperta solo dopo le 13 con il transito del treno regionale 2212 in partenza da San Giorgio di Nogaro alle 12.59. Nell’arco di queste ore sono stati molti i treni soppressi e ancora di più quelli che hanno accumulato ritardi con punte superiori alle due ore. Alla fine c’è stata una freccia cancellata, quattro frecce e due intercity deviati con rallentamenti fino a 110 minuti, dieci regionali limitati e cinque cancellati. Rfi per limitare i disagi ai pendolari ha istituito i bus sostitutivi fra Portogruaro e San Giorgio di Nogaro. La situazione più difficile ha coinvolto i passeggeri della Freccia Bianca 9710, Trieste-Torino, che hanno raggiunto la meta con 136 minuti di ritardo. Non è andata tanto bene nemmeno a quelli che erano a bordo della Freccia argento 9404, Trieste-Roma, con un ritardo di 106 minuti. Pesanti rallentamenti anche per gli intercity 584, Trieste-Roma, che ha accumulato un’ora e un quarto di ritardo e un’ora e mezza pure per l’intercity 735 Mestre-Trieste.
Chi ha cercato la via di fuga in auto non ha avuto sorte migliore. La provinciale Portogruaro-Caorle è rimasta chiusa fino al pomeriggio di ieri a causa dell’acqua, e in alcuni momenti era impossibile transitare anche sulla strada provinciale Portogruaro-Fratta. Nemmeno l’autostrada è stata risparmiata dai disagi. Due incidenti in A4, ieri mattina, in direzione Venezia hanno rallentato la viabilità e creato colonne. Nei due incidenti sono state coinvolte in uno auto e nell’altro mezzi pesanti con parziale chiusura delle corsie di marcia per poter rimuovere i mezzi coinvolti.

 

Acqua a scuola, chiusa la “Renier”

Grondaia difettosa all’istituto del Lido, la decisione presa al termine di una riunione di genitori

La fitta pioggia di ieri ha provocato l’allagamento di una scuola. Erano da poco trascorse le 18 quando i vigili del fuoco sono stati chiamati alla elementare “Renier Michiel” a pochi passi dall’Accademia. Alcuni genitori che avevano appena concluso una riunione, hanno notato che varie zone dello stabile erano allagate. I pompieri, al termine della verifica, hanno deciso di sigillare diverse zone dell’edificio, decretando così la chiusura della scuola per questa mattina. «Non sappiamo per quanto tempo durerà questa situazione – hanno detto ieri sera alcuni genitori – il problema si è verificato per l’intasamento di una grondaia. E così dal piano superiore l’acqua è scesa sotto». Da quanto si è potuto apprendere già in mattinata i bambini di una classe erano stati mandati a casa in anticipo, proprio per i danni provocati da questa perdita. Poi il problema ha interessato praticamente tutta la struttura e per questo sono stati chiusi gli impianti elettrici. Intanto, sul fronte acqua alta, ieri il mareografo di punta della Salute ha registrato alle 12.05 una punta massima di marea di 102 cm (in coincidenza con una marea astronomica di soli 48 cm, dunque con un contributo meteorologico di 54 cm) per i prossimi giorni il fenomeno sarà in attenuazione, secondo le previsioni del Centro Maree del Comune. Da tener presente che la marea ieri ha oscillato su 101-102 cm per ben un’ora e mezza, dalle 11.35 alle 13.05 ed è defluita lentamente, tanto che piazza San Marco non risultava completamente percorribile prima delle 15.30. La fitta pioggia di ieri ha creato tante difficoltà negli spostamenti e c’erano zone, come campo San Polo, che sono rimaste a lungo allagate. Per oggi il Centro Maree prevede per oggi marea sostenuta (massima 80 cm) e per i due giorni successivi marea normale.
LIDO

Strade come fiumi in piena, allagamenti e viabilità in tilt. Il maltempo di ieri, con la pioggia quasi incessante, ha messo in ginocchio il Lido e mandato nel caos il traffico. L’isola ha messo in risalto i soliti vecchi difetti, in primis i tombini ostruiti che non facevano defluire l’acqua piovana. Via Sandro Gallo via Malamocco e i lungomare allagati, e dunque impraticabili, in più punti. Un discorso a parte lo merita, ancora una volta, piazzale Santa Maria Elisabetta, ancora un cantiere aperto e incompleto. Le pendenze di Insula saranno anche quelle provvisorie, ma intanto, il piazzale è finito sott’acqua come mai si ricordi a memoria d’uomo. E con il piazzale sono state allagate tutte le attività commerciali, bar, ristoranti, l’agenzia di viaggi, i negozi, che si trovano a ridosso del piazzale. Non si sa ancora per quanti mesi potrebbe perdurare questa provvisorietà, ma un’area fondamentale per la circolazione viaria del Lido, da mesi, è lasciata in degrado e abbandono, con recinzioni di cantiere, senza che si sia trovata una soluzione dignitosa. E la gente, esasperata dalla pioggia, dai danni ancora subìti, è ora pronta a scendere in piazza. La rabbia dei cittadini sta per esplodere.

(ha collaborato Lorenzo Mayer)

 

Maltempo e pioggia intensa anche a Cavallino-Treporti. Il forte nubifragio che si è abbattuto nella mattinata ha creato una serie di disagi soprattutto nella zona delle Isole treportine dove non sono mancati degli allagamenti. In particolare strade allagate si sono registrate a Saccagnana e a Lio Piccolo. In entrambi i casi è stato necessario l’intervento dei volontari della Protezione civile, impegnati da giorni nel monitoraggio dell’intero territorio, che hanno messo in funzione due idrovore, per tentare di liberare le carreggiate stradali e per impedire all’acqua di raggiungere anche le abitazioni vicine. Disagi anche a Punta Sabbioni, dove la pioggia intensa ha mandato sott’acqua il lungomare Dante Alighieri, nella zona del cantiere del Mose. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia locale che hanno interdetto la circolazione per motivi di sicurezza per circa due ore. Sotto accusa sono finiti gli scarichi della zona, mentre nel pomeriggio la situazione è tornata alla normalità. Sotto osservazione, infine, anche la spiaggia: le mareggiate dei giorni scorsi hanno provocato un’erosione dell’arenile in zona Ca’ di Valle.

(G.B.)

 

MESTRE – Una strada? No, una grande piscina

La protesta di un’insegnante dello Iusve alla Gazzera: «Dopo queste piogge impossibile raggiungere l’Università»

Quanto è dura la strada per la laurea. D’accordo gli esami, d’accordo la tesi, ma che fuor di metafora lo sia anche il percorso per raggiungere l’Università è qualcosa di inaccettabile per gli studenti dello Iusve di Mestre. A cominciare stradina che porta all’istituto universitario salesiano, quella che passa attraverso il parco della Gazzera, che con la pioggia di questi giorni si è di nuovo trasformata in una piscina. A denunciare la situazione è Daniela Turato, docente Iusve da 5 anni: «Si è costretti ad attraversare un guado perché è impossibile trovare un pò di spazio non paludoso dove poter poggiare i piedi senza scivolare. Con la neve, poi, diventa una pista di pattinaggio per abili talenti». L’istituto salesiano ha denunciato più volte al Comune la situazione della stradina, passaggio inevitabile per studenti e personale dell’istituto. «Inoltre non è illuminata – aggiunge Turato – e se ci si ritrova a doverla percorrere dopo le 17, lo si fa col cuore in gola e con la speranza di non incrociare qualche ospite inatteso». Tra le denunce dell’istituto, anche i disagi legati ai ritardi e al sovraffollamento degli autobus che collegano lo Iusve a Mestre, alla stazione o ai comuni limitrofi. «In particolare la linea 10 dell’Actv, che ha una fermata dietro l’università, vede gli autobus costantemente in ritardo di almeno 10-15 minuti, sia in andata che al ritorno. Per il sovraffollamento, poi, non tutti riescono a salire sull’autobus del mattino e si arriva all’università quotidianamente in ritardo – conclude l’insegnante – Un peccato se si pensa che questo istituto, in controtendenza con tante altri sedi universitarie italiane, può vantarsi di vedere negli anni crescere costantemente i suoi iscritti grazie alla qualità della proposta formativa offerta ai giovani».

(m.fus.)

 

RIVIERA DEL BRENTA

I maggiori disagi a Stra, Vigonovo, Fiesso e Fossò. Situazione in peggioramento

IN RIVIERA DEL BRENTA – Centro di Vigonovo isolato

A Fossò abitazioni sott’acqua per l’esondazione del Cornio

DISAGI A STRA – Situazione in rapido peggioramento in tutta l’area

Il territorio della Riviera del Brenta, che sembrava essere stato risparmiato dagli ultimi eventi atmosferici avversi, da ieri sta pagando duramente la sua buona sorte. Da ieri mattina la pioggia è caduta abbondante in tutta la zona. Il terreno già saturo d’acqua non ha assorbito l’acqua piovana ed è stato subito un vero caos idraulico. La vera e propria bomba d’acqua della durata di circa due ore è precipitata verso mezzogiorno. Da allora non ha più smesso di piovere, anche se in maniera meno intensa. Si segnalano allagamenti ovunque. Il Comune più colpito sembra essere quello di Vigonovo, letteralmente isolato dalle strade allagate, compresa via Roma, già chiusa al traffico da tre giorni per un grosso problema creato da una “caverna” creatasi sotto il manto stradale.
Le strade provinciali di via Padova e di via Veneto, quelle comunali di via Cavour, via Pascoli, via Leopardi sono state completamente allagate. Nella frazione Sandon di Fossò lo scolo consorziale Cornio è esondato, mandando sott’acqua alcune famiglie di via Celestia. Chiuse per allagamenti anche via Padova e via Castellaro Basso. A Campolongo Maggiore vengono segnalati alcuni allagamenti, in particolare su via Toscana e Umbria, nel territorio «basso» della frazione Bosco di Sacco.
A Stra allagamenti a nord del centro abitato e nella frazione di San Pietro. Una idrovora è stata sistemata dai Vigili del Fuoco in via Noventana per scaricare l’acqua piovana in Brenta.
A Fiesso d’Artico l’idrovora che scarica l’acqua nel Serraglio sta funzionando al massimo, come d’altronde quella dall’Idrovia sul Brenta in territorio di Vigonovo. La situazione è in continuo mutamento e peggioramento in tutti i comuni della Riviera del Brenta.

Vittorino Compagno

 

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