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Gazzettino – Ferrovie, Rfi investe 22 milioni a Mestre

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

30

dic

2014

TRASPORTI – Estesa a San Donà la rete servita dal Sistema di comando e controllo a distanza

L’ innovazione non si vede ma, assicurano nel palazzo di via Decorati al valor civile di Mestre, si farà presto sentire sul traffico ferroviario. Ammonta a 22 milioni di euro l’investimento che Rfi, la società del gruppo Ferrovie dello Stato che cura la rete, ha fatto nel nodo di Venezia per il completamento del Sistema di comando e controllo (Scc) dei treni.

I soldi sono serviti in primo luogo ad ampliare alla tratta Mestre-San Donà di Piave (32,8 chilometri, spesa 14,5 milioni) il sistema di distanziamento dei treni e l’apparato Acei, che di fatto consente di gestire a distanza la circolazione ferroviaria e gli eventuali problemi. Un altro milione di euro è stato speso per interventi sulla tratta Venezia-Padova, già servita dal sistema Scc, e altri 6,4 milioni serviranno per ampliare la tecnologia da San Donà a Portogruaro. A regime il Nodo di Venezia avrà giurisdizione su 90 chlometri di linee e 17 stazioni.

Ma dalla sala comandi di Mestre la rete ferroviaria gestita con la tecnologia Scc è ben più ampia, dato che si estende su 387 chilometri di binari lungo le linee Mestre-Udine-Tarvisio, Mestre-San Donà, Treviso-Vicenza, Mestre-Bassano e e Mestre-Padova. Gli operatori delle cinque postazioni della “cabina di regia” di Mestre, che lavorano davanti a un grande pannello che rappresenta la rete ferroviaria di buona parte del Nordest, sono in grado di pilotare il traffico ferroviario, gestire scambi, segnali e passaggi a livello, ma anche di intervenire in caso di criticità, allertando se necessario il personale in servizio lungo l’intera rete.

Ciò che interessa ai viaggiatori, e ai pendolari in primo luogo, è che l’estensione del sistema Scc garantirà standard di qualità e puntualità maggiore, con tempi ridotti per il transito e gli incroci dei treni nelle stazioni. Un obiettivo reso possibile dai recenti interventi alla stazione di Mestre, con la riorganizzazione delle tratte lungo le linee che vi gravitano. E una risposta indiretta alle proteste che, anche di recente, hanno riguardato il Trasporto ferroviario locale a causa di ritardi e cancellazioni che hanno complicato la vita di studenti e lavoratori che ogni giorno si servono del treno. Il processo di innovazione, è scritto in una nota di Rfi, comprende «un miglior rapporto fra costi di gestione e prestazioni: miglioramento delle qualità dell’offerta di servizio, maggiore efficienza nel processo di manutenzione e maggior protezione dei beni della società contro atti vandalici e furti».

 

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