Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

Nuova Venezia – Porto Marghera, pronti sette progetti

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

10

gen

2015

Dopo l’Accordo di programma da 153 milioni alcuni interventi previsti avranno un percorso veloce verso i cantieri

Un terzo, almeno, dei 23 progetti al centro dell’accordo di programma da 152 milioni di euro per il rilancio di Porto Marghera, avranno un percorso davvero veloce verso i cantieri. Sette sono in stadio avanzato di progettazione. Tre sono in capo al Comune, tre al consorzio Acque Risorgive, uno al Porto. In Comune è già stato attivato il gruppo di lavoro dei Lavori Pubblici che seguirà progetti e cantieri. E nuovi lavori sono previsti per Insula e Veritas. In stadio avanzato sono la messa in sicurezza idraulica della macroisola della Raffineria e delle vie Petroli e Righi che ad ogni temporale finiscono allagati. E poi la manutenzione straordinaria delle vie Cruto, Ghega, Galvani, delle Macchine e della Pila con le viabilità di collegamento tra via dell’Elettricità. Si aggiunge il ripristino del ponte stradale e ferroviario sul canale Brentella, in prima zona industriale. In capo al Consorzio di bonifica Acque Risorgive sono già gli interventi sulla rete idraulica del Bacino Lusore e Malcontenta (tre interventi). E in stadio avanzato risulta anche il progetto dell’Autorità portuale per il collegamento tra la Regionale 11 e via dell’Elettricità.

«Il primo aspetto positivo riguarda certamente l’entità dell’investimento, oltre 150 milioni di euro che confermano l’impegno concreto delle istituzioni locali e dello Stato nel sostenere il processo di riconversione industriale di Porto Marghera. Il secondo è la concretezza degli interventi che saranno finanziati. Si tratta infatti di interventi concreti con un grado di avanzata definizione progettuale per cui i soggetti firmatari si sono impegnati a completarne la realizzazione in tempi rapidi e certi. I 23 progetti previsti dall’Accordo riguardano interventi che, opportunamente integrati e messi a sistema, possono facilitare lo sviluppo di Porto Marghera e l’attrazione di nuovi investimenti e di nuove iniziative economiche», spiega l’ex assessore comunale Alfiero Farinea che si preoccupa ora di garantire un percorso veloce di realizzazione: «Ritengo che questo accordo potrebbe costituire un campo di prova in cui sperimentare convenzioni e accordi tra enti finalizzati allo snellimento dei procedimenti amministrativi. Temi che vanno posti come priorità assolute della prossima amministrazione comunale».

«L’immagine di una Porto Marghera destinata irreversibilmente al declino va in archivio. In poche settimane è stato ribaltato il quadro, grazie alla determinazione del governo e a quel mondo politico e produttivo veneziano che, ostinatamente, ha sempre creduto nel rilancio dell’area e nella necessità di investire risorse per attrarre nuovi investimenti», avverte il deputato e vice presidente Pd alla Camera, Andrea Martella. Dopo l’accordo con Eni sulla chimica verde, ricorda, ecco un nuovo accordo che conferma la centralità di Porto Marghera. E ora, in attesa dei cantieri, continua il deputato, è il territorio a dover essere protagonista «mettendo assieme le istituzioni e le organizzazioni sociali e produttive locali. Questa squadra di lavoro va attivata subito, per garantire il monitoraggio costante degli interventi e la loro massima valorizzazione ai fini dell’insediamento delle future attività».

Mitia Chiarin

 

Le reazioni a marghera

Giovedì presentazione pubblica «Ma il Vallone resta al palo»

Giovedì 15 gennaio alle 17 al Municipio di Marghera i progetti dell’Accordo da oltre 152 milioni saranno presentati alla Municipalità e alla cittadinanza, che ora spera che questa pioggia di fondi piovuti su Marghera porti davvero l’atteso rilancio. Ma restano varie ombre. Il presidente della Municipalità Flavio Dal Corso si dice «soddisfatto del fatto che gran parte dei milioni provengano dagli sgravi restituiti dall’Alcoa e che serviranno per sistemare viabilità e infrastrutture di Porto Marghera».

Fondi di cui potrebbe beneficiare, da contatti delle scorse ore con l’Autorità portuale, anche la chiesetta della Rana, «intervento di restauro conservativo che ora si sblocca dopo anni di fermo con un intervento del Porto» ma Dal Corso ricorda «che resta indietro tutta la partita del Vallone Moranzani e che un parere della Municipalità sull’Accordo non è stato richiesto nonostante le mie richieste».

Anche il comitato “Marghera libera e pensante”, attraverso l’ex assessore provinciale Ezio Da Villa, fa sentire la sua voce, a tratti critica sull’accordo. «Bene che il Ministero abbia dirottato su Marghera milioni di euro di risarcimento di una azienda. Bene che si intervenga anche su opere idrauliche in parte previste dal Vallone Moranzani e che si metta fine all’errore enorme del margimento per l’area dei Petroli ma spiace che il resto del progetto Vallone Moranzani non sia coinvolto in questo progetto e che non si sia portato avanti il coinvolgimento della popolazione, previsto dall’accordo del Vallone attraverso l’Agenda 21. In questo senso si segnala un passo indietro che preoccupa», dice Da Villa che chiede a questo punto anche opere di compensazione e tutela per l’area urbana di Marghera dai traffici diretti al Porto, che aumenteranno quando arriveranno le nuove viabilità.

«Oggi la centralina di via Beccaria segnala i livelli di smog più alti in città e non ci sono interventi di tutela dei flussi urbani, vedi la trasformazione in viale urbano di via Fratelli Bandiera. Anzi il rischio è che proprio qui si riproduca la barriera tra centro urbano e area industriale degli anni Venti, a cui noi non intendiamo tornare».

(m.ch.)

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui