Gazzettino – Agricoltura, calano occupazione e prezzi
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
17
gen
2015
DOSSIER – Presentato il rapporto 2014 dell’Agenzia regionale: solo la qualità bilancia le sofferenze
Meno 8,2 per cento di impiegati nel settore. E le bizzarrie del tempo hanno danneggiato molti raccolti
Produzione agricola che tiene grazie all’aumento della produttività che bilancia la riduzione della superficie. Ma prezzi che scendono a causa delle dinamiche internazionali e del clima pazzo. E, soprattutto, un deciso calo degli occupati (meno 8,2 per cento) e una flessione delle imprese (meno 2,7). Non è positivo il quadro che esce dal rapporto annuale di Veneto Agricoltura, l’agenzia regionale di settore, presentato ieri presso la corte benedettina di Legnaro da Alessandro Censori, dirigente del settore economico, alla presenza del commissario straordinario Giuseppe Nezzo e dell’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato. Tuttavia la qualità della produzione veneta resta alta e ciò permette di contenere in qualche modo le difficoltà sui mercati. Difficoltà confermate dall’aumento del deficit nel saldo import-export (meno 23,4 per cento) .
I numeri del rapporto evidenziano il valore della produzione agricola lorda veneta nel 2014 pari a 5,6 miliardi di euro, con un incremento del 2% sul 2013. Le anomalie climatiche hanno influenzato sia negativamente che positivamente i risultati: la piovosità elevata dell’estate scorsa ha favorito il mais, coltura più diffusa del Veneto, la cui produzione è aumentata del 35%, raggiungendo quasi i 3 milioni di tonnellate, anche se si riscontra una contrazione del prezzo media del 16%. Gli altri cereali (riso, orzo e frumento) hanno invece avuto alterna fortuna.
Tra le colture industriali nuovo record produttivo per la soia (520.000 tonnellate, +77%) e più che raddoppiata la produzione di barbabietola da zucchero, a discapito del girasole che ha quasi dimezzato la superficie coltivata. Le bizzarrie del meteo hanno penalizzato invece le colture orticole come il radicchio (-26%), mentre è cresciuta la produzione di patate (+49%). La crisi commerciale patita dalla frutta estiva ha negativamente influenzato tutto il comparto, mentre nel settore vitivinicolo le troppe piogge hanno ridotto ridotto la produzione di uva del 10% e in egual misura del prezzo. Il segno meno si trova anche nella produzione della carne scesa in media del 2%, anche a causa della contrazione dei consumi, mentre il pescato marittimo fa segnare un +12%. In calo infine anche il numero delle aziende agricole e degli occupati nel settore, scesi a 61.500 unità.
Intanto si è in attesa che venga approvato dalla Commissione europea il Piano di sviluppo rurale 2014/2020, che gestirà un miliardo e 184 milioni di euro, articolati in 13 misure e 45 interventi. «50 milioni per interventi sulla banda larga, oltre 100 milioni per i giovani imprenditori agricoli ai quali quali sarà dedicato un meeting il 20 febbraio prossimo» annuncia Manzato «oltre alla creazione di due nuovi osservatori, d’intesa con l’Università, per l’analisi preventiva dell’andamento climatico e la previsione agricola per il prossimo decennio».