Gazzettino – “A Marghera un morto d’amianto ogni 20 giorni”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
20
gen
2015
AMBIENTE – Felice Casson lancia l’allarme all’incontro sulle vittime del lavoro promosso dal Pd
«A Porto Marghera, ogni venti giorni, una persona muore da amianto». Decessi che vanno ad inserirsi tra i tremila morti all’anno in Italia. Ma i dati sono destinati ad aumentare dal momento che il picco delle morti causate dalla fibra “killer” si registrerà tra il 2020 ed il 2025.
A elencare questi numeri, da far tremare i polsi, è il senatore Felice Casson che, ieri sera, ha chiuso così il suo intervento all’incontro da lui organizzato, insieme al circolo del Pd di Marghera e a rappresentanti del Psi, nella sala consiliare di piazza Municipio, gremita come non mai.
«Sappiamo quanto difficile sia individuare responsabilità penali per crimini ambientali o per mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro. Di fronte a tale difficoltà, qualcuno lascia perdere. Questo – ha sottolineato – non è accettabile».
E lui, infatti, non lascia perdere: consegnerà al ministro dell’Ambiente un’interrogazione per capire come sia possibile che, da dati pubblicati da ditte indiane, l’Italia risulti, dal 2010 al 2012, il paese maggiore importatore di amianto dall’India. E ha presentato un disegno di legge con cui pretende che gli esposti all’amianto siano sottoposti a sorveglianza sanitaria e non vengano lasciati soli. Proposta di legge che verrà sostenuta alla Camera dei Deputati da Oreste Pastorelli (Psi) che parla di 30/40 milioni di tonnellate di amianto ancora da smaltire in Italia e della necessità di salvaguardare quanti si sono ammalati e stanno morendo da amianto.
Necessità ribadita da Lorenzo Rossetto, pensionato della compagnia lavoratori portuali, presente all’incontro aperto da Antonio Cossidente, segretario del Pd di Marghera e coordinato Diego Granata, segretario locale del Psi.
«In troppi si dimenticano della gente che si è ammalata dopo 40 anni di lavoro a Porto Marghera dove sono stati scaricati sacchi con migliaia di tonnellate di amianto. Le istituzioni – afferma Rossetto che denuncia l’assenza di molti sindacati dalla questione amianto – devono recuperare i soldi che mafia e camorra hanno rubato al paese e devono darli ai malati».