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Gazzettino – Gardigiano. Centrale a biogas stoppata dal Tar.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

21

feb

2015

L’impianto dovrebbe sorgere a Gardigiano

Il Comitato: «La nostra battaglia continua»

I lavori non partiranno ma il progetto rimane

Stop del Tar alla realizzazione della centrale a biogas al confine tra Mogliano e Gardigiano di Scorzè. L’impianto dovrebbe sorgere nell’azienda zootecnica dei fratelli Pesce, in via Frattin a Gardigiano.

Nel giugno 2013 la Regione aveva dato il via libera al progetto, nonostante l’opposizione del comune di Scorzè e le proteste degli abitanti di via Solferino e di via Osoppo a Mogliano. Il battagliero Comitato intercomunale Ada (Associazione Difesa Ambiente) ha appreso con soddisfazione la decisione presa dal tribunale amministrativo regionale, che ha ordinato alla ditta Pesce un supplemento di indagini di impatto ambientale in base a quanto prevedono le normative della Comunità Europea.

Una procedura che però non cancella il progetto della centrale a biogas. La ditta Pesce ha detto fin dall’inizio dell’annosa vicenda dell’impianto per la produzione di energia alternativa dalla trasformazione dei soli reflui zootecnici di volersi adeguare alle leggi in materia.

Come dire che dopo aver eseguito una nuova Via (valutazione di impatto ambientale) come ordinato dal Tar, il progetto ripartirà. Intanto il comitato Ada è deciso a proseguire nella sua battaglia. «Prima di ogni alta cosa – dice il coordinatore del comitato, Mario Fassina – c’è da tutelare la salute dei cittadini e la difesa dell’ambiente. Avere un impianto a biogas alle porte di casa non è certo un problema da sottovalutare. Continueremo la nostra battaglia come abbiamo fatto in questi anni».

Con il primo ricorso al Tar la portata dell’impianto a biogas da trasformare in energia elettrica era stato ridotto da 1000 a 600 megawatt. Un altro motivo di preoccupazione delle famiglie di via Ghetto e di via Ossopo riguarda l’inquinamento da onde elettromagnetiche. «Sopra le nostre case – dicono – passa la linea elettrica dell’alta tensione da 240 mila volts. Dovrebbe bastare».

 

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