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Gazzettino – Miranese “terra del Tiepolo”

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

21

feb

2015

TURISMO – Nel convegno sulle potenzialità del territorio è stato lanciato un brand

Presenze in aumento ma servono una politica di sviluppo e un simbolo preciso

«Il turismo continua a crescere, ma siamo ancora lontani dalle nostre reali potenzialità. Serve un simbolo forte per il Miranese: abituiamoci tutti a chiamarlo ’Terra dei Tiepolo’». È questa, secondo gli esperti del settore, una delle chiavi per attirare un maggior numero di visitatori e portare un importante indotto economico. Come sviluppare il turismo locale? Il tema è stato dibattuto giovedì, a Mirano, nel corso di una serata organizzata dal circolo Acli, guidato da Paolo Tonello. Il presidente della Pro Loco Roberto Gallorini ha snocciolato i punti di forza del Miranese: «Ville, capolavori del Tiepolo, Graticolato romano, terme di Salzano, Strada del radicchio. Un itinerario meraviglioso, senza scordare manifestazioni che attirano migliaia di persone come il Palio di Noale e lo Zogo dell’Oca di Mirano. Dal 2011 al 2013 abbiamo registrato un aumento significativo, ma possiamo fare molto meglio».

Gli ultimi dati diffusi da Apt Venezia dicono che nel 2011 gli arrivi sono stati 141mila, nel 2012 159mila e nel 2013 163mila. Due terzi delle presenze arrivano dall’estero (nell’ordine da Germania, Francia, Spagna, Gran Bretagna e Paesi Bassi). Chi sceglie il Miranese lo fa per i prezzi più contenuti, per la tranquillità e per la posizione baricentrica tra Padova e Venezia.

A Mirano nel 2013 sono stati registrati 50.756 arrivi per 86.696 pernottamenti: molti si fermano più di una notte, in crescita soprattutto bed and breakfast e affittacamere.

«Ma serve una politica turistica chiara e non un approccio improvvisato – ha spiegato l’olandese Jan Van der Borg, docente di Economia e politica del turismo a Ca’ Foscari – Nel Miranese ci sono poli culturali e strutture ricettive all’altezza; bisogna invece lavorare sull’accessibilità interna, migliorando segnaletica e piste ciclabili. Serve poi un simbolo, come la gondola di Venezia o la torre Eiffel di Parigi. Potrebbe essere l’oca, il Tiepolo o qualche altro riferimento riconoscibile».

Le carte intestate dell’Unione dei Comuni portano già il logo “Terra dei Tiepolo”, Gallorini ci punta forte: «Deve diventare il nostro brand. Pensiamo ad Alta Badia, loro lo scrivono ovunque».

Per Anthony La Salandra, direttore della società veneziana Risposte turismo, «serve maggior consapevolezza di questo patrimonio e collaborazione tra pubblico e privato. La vera sfida sarà continuare nel tempo, dopo la parentesi di Expo 2015». Agli amministratori il compito di raccoglierla e vincerla.

Gabriele Pipia

 

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