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DENUNCIA DEL MOVIMENTO 5STELLE

Meno di un anno e l’accordo per la cessione di alcune aree di Porto Marghera sembra carta straccia. La denuncia viene dai rappresentanti veneti del Movimento 5Stelle. «Era l’aprile del 2014 quando il presidente Zaia annunciava “una nuova alba per Porto Marghera” – ricordano gli esponenti di M5S -, presentando l’accordo di cessione di oltre 100 ettari di terreni di proprietà di Syndial (Eni) ad una società mista Comune/Regione, insieme all’allora Sindaco Orsoni, all’allora amministratore delegato di Eni Scaroni e a Clini, lodando il lavoro dell’allora assessore regionale Chisso e del suo dirigente, tutti soggetti finiti poi sotto la lente delle inchieste giudiziarie. Leggiamo ora che Zaia ha intenzione di disattendere quell’accordo».

E proseguono: «Quali sono le motivazioni? Non è consentito saperlo. Forse l’imbarazzo di Zaia rispetto ad una questione gestita da soggetti compromessi come il suo ex assessore Chisso, e che non è adeguatamente presidiata dal suo staff?».

Sta di fatto che quello lanciato lo scorso aprile pare sia destinato, secondo il M5S, ad essere l’ennesimo annuncio su Porto Marghera cui non si è dato seguito. «Gli accordi sono sempre stati funzionali ad una continua campagna elettorale – concludono -. Si deve discutere sulla copertura delle spese, ma è evidente come una gestione programmata di bonifiche e la destinazione delle aree e cessioni sia necessaria. L’amministrazione che guida la nostra Regione non può sottrarsi ai doveri di governance, anche per la tutela dell’ambiente: deve anzi dimostrare di avere la visione, le capacità e le persone giuste per assolvere a tale compito».

(g.gim.)

 

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