Gazzettino – Campolongo Maggiore. I Lando, padre e figlio, a processo per traffico illegale di rifiuti.
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28
feb
2015
CAMPOLONGO – Tiziano e Nicola Lando, padre e figlio, di Campolongo Maggiore, titolari della Ecolando Srl, con sede a Piove di Sacco, sono a processo a Padova, per un traffico illegale di rifiuti non pericolosi.
A far loro compagnia davanti al giudice monocratico Beatrice Bergamasco ci sono Maria Marchesin, legale rappresentante della Bruneco Srl di Marghera, Lorenzo Marchesin, Michele Casarin e Moreno Casarin, soci della stessa ditta, Cristiano Nordio e Francesco Marchesin, dipendenti di Bruneco.
Secondo l’accusa, rappresentata dal pm della Distrettuale Antimafia Giovanni Zorzi, le due ditte avrebbero gestito tra il 2007 e il 2009 il traffico abusivo di oltre tre milioni di chilogrammi di rifiuti, soprattutto imballaggi, in partenza dalla sede della Bruneco e diretti all’impianto di smaltimento della Ecolando, a Sant’Angelo di Piove.
La struttura deputata a trattare carta, cartone e cartoncino avrebbe in realtà accolto rifiuti di vario tipo, dai prodotti in plastica, al nylon, alla gomma, al polistirolo, al vetro, e persino al legno e all’alluminio.
Secondo quanto accertato dagli investigatori del Corpo Forestale dello Stato, nell’impianto di Sant’Angelo sarebbero arrivati addirittura rifiuti polverosi di colore scuro, con tutta probabilità resti della pulizia di pavimenti.
Sarebbe stata Bruneco Srl ad occuparsi delle formalità burocratiche, ovvero l’assegnazione del codice Cer, il Codice europeo dei rifiuti, la predisposizione dei formulari di trasporto e l’individuazione dell’impianto di destinazione.
Ecolando Srl si sarebbe limitata ad espletare l’attività di smaltimento dei rifiuti. Ieri sono sfilati in aula un investigatore della Forestale e due dipendenti delle ditte coinvolte. Si riprende il 24 aprile.
Luca Ingegneri