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L’INTERVENTO

Massimo Meneghetti – Segretario generale Femca Cisl di Venezia

Da metà degli anni ’90 stiamo lottando per frenare la perdita di aziende e di posti di lavoro e per dare una scossa a una politica che a Venezia e in Veneto ha ritmi elefantiaci. La disoccupazione ha ormai superato il 26% in quest’area e contrariamente a quanto va dicendo il presidente dell’Autorità portuale, Paolo Costa, la manodopera di sicuro non manca. Quelli che mancano sono solo le aziende e gli investimenti, che si sperava potessero arrivare dopo tanto lavoro.

Il riconoscimento di Porto Marghera quale “area di crisi complessa” e l’Accordo di programma sulle bonifiche del 16 aprile del 2012 hanno gettato le basi per avviare il processo di riqualificazione industriale di questo territorio.

Ma tutto questo rischia di subire una brusca frenata dopo che il governatore Zaia ha deciso di sospendere il rogito per la creazione della società mista Comune-Regione per la ricollocazione dei 108 ettari di aree industriali dismesse, ceduti da Eni (Syndial).

Sinceramente non comprendiamo tale scelta e pretendiamo, dopo tanto lavoro fatto insieme alle istituzioni locali, che il governatore del Veneto o chi per esso, ci spieghi tale incomprensibile scelta. Eni ci aveva messo anche 38 milioni di euro per la bonifica di tali aree, che a detta dello stesso governatore Zaia avrebbero attirato circa 200 nuove imprese. Ma così come siamo messi rischiamo che si facciano scappare anche le poche rimaste, altro che nuove imprese come raccontava Zaia.

Abbiamo dato, anche come sindacato, una speranza con gli accordi di riconversione industriale della Raffineria Eni e del Cracking di Eni Versalis, ma vogliamo richiamare la politica al suo dovere: affrontare la prima vera priorità di questo territorio e del Paese, ovvero il lavoro e l’industria. Non possiamo accettare frenate o contenziosi solo perché qualcuno dei “loro amici” ha rubato, vedi vicenda Mose. Non possiamo buttare nel cestino i primi veri pilastri di questo rilancio industriale; se non ci si dà una mossa e se non lo si fa nella massima trasparenza rischiamo di far scappare le poche opportunità che gli attori privati del territorio riescono ancora a produrre autonomamente e depauperemo così anche i 153 milioni di euro stanziati previsti dall’Accordo di programma firmato al Ministero nel gennaio scorso.

Al governatore Zaia chiediamo pertanto di convocare urgentemente il Tavolo del 12 ottobre 2011 dinanzi a tutti i protagonisti locali e nazionali pubblici e privati, compreso i ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo. Il Tavolo deve chiarire i costi delle bonifiche e del trattamento acque; lo snellimento delle autorizzazioni Aia e Via e le semplificazioni amministrative comunali, comprese quelle dei nuovi progetti di Eni, cinsiderato che in Slovenia le procedure durano solo 30 giorni.

Come pure è necessario procedere con il rogito per la cessione delle aree Eni alla società di Comune e Regione per sviluppare nuovi e credibili progetti industriali degli imprenditori davvero interessati, pronti a revocarli qualora questi non venissero portati a compimento. Ma va anche individuata una via di accesso alternativa al passaggio nel bacino di San Marco delle grandi navi per raggiungere la Marittima attuale; un atto congiunto del territorio può aiutare ilministero dell’Ambiente nel compiere la scelta più adatta e con il maggior consenso.

Sicuramente non ci può stare a Porto Marghera una nuova Marittima come vorrebbe qualcuno; questa sarebbe non solo incompatibile per questioni di traffico, ma potrebbe risultare la pietra tombale del sistema produttivo, industriale e turistico di questa straordinaria realtà che è Venezia in tutto il suo insieme.

Ora si pensi davvero a costruire una nuova politica industriale che con lo sviluppo della chimica verde, dell’industria in generale, delle attività portuali, logistiche, energetiche e del riciclaggio di rifiuti, aiuti a trovare un posto di lavoro a coloro che in questi ultimi cinque anni l’hanno perso e mai più trovato. E a questo punto ci viene voglia anche di dire che: speriamo sia finalmente arrivata la volta buona per fare un po’ di pulizia già a partire dalle elezioni comunali e regionali di primavera.

 

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