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Mirano. Accordo tra sindacato e Dusmann, i turni dei lavoratori vanno a 23 ore

Nuove lavastoviglie e carrelli elettronici contribuiranno a migliorare il servizio

MIRANO – Passerà da 14 a 23 il monte ore complessivo pro capite settimanale per i lavoratori delle mense ospedaliere di Dolo, Mirano e Noale. L’accordo messo a punto fra l’azienda Dussmann che gestisce il servizio e i sindacati prevede anche la completa riorganizzazione dei turni e del sistema di lavoro.

«L’azienda», spiega per Uil- Tucs Luigino Boscaro, «si è resa conto che così non poteva andare avanti. Continuavano a manifestarsi disagi provocati soprattutto dal taglio dell’orario ai dipendenti. Ora entreranno in servizio anche le nuove lavastoviglie e i nuovi carrelli elettronici che portano il cibo».

Il dato più importante riguarda il monte ore. «L’azienda», spiegano i sindacati e i lavoratori, «aveva portato con il nuovo appalto il monte ore a una media di 14 a settimana per gli oltre 60 dipendenti. Erano tempi impossibili per svolgere le mansioni richieste. Ora passeranno a 22-23 ore a testa».

Secondo i sindacati, la situazione era arrivata a questo punto anche perché la Dusmann aveva tagliato in media il 40% delle ore con l’assunzione a dicembre dell’incarico. Ciò significa che molte donne (la maggioranza dei dipendenti) che avevano già un part-time erano arrivate a lavorare solo 2 ore la settimana. I pazienti negli ospedali di Dolo, Noale e Mirano sono circa 2.000. Per servire un pasto, i dipendenti per qualche mese hanno avuto un minuto a paziente.

«L’accordo finale», spiega Boscaro, «ormai è definito e si sposa con una completa riorganizzazione del servizio, valorizzando le grandi professionalità che vi sono tra i lavoratori. Si tratta ora di portare a compimento nei dettagli una soluzione che era attesa da tempo, per una situazione che stava creando grossi problemi ai degenti della Riviera e del Miranese».

Ma la Uil-Tucs attacca l’Asl. «Questo è successo», spiega Boscaro, «perché l’azienda sanitaria e il suo direttore generale Gino Gumirato hanno incluso in un bando la necessità di acquistare nuovi carrelli trasportatori del cibo e la gestione del personale. Chi ha voluto l’appalto, ha dovuto fare i conti con la stessa cifra elargita, ma con l’obbligo di comprare anche i nuovi carrelli. Per far quadrare il tutto sono arrivati i tagli. Salvo poi fare marcia indietro di fronte a proteste e disservizi. Ora grazie al lavoro di riorganizzazione, i soldi che saranno risparmiati verranno destinati a ridurre il taglio».

Alessandro Abbadir

 

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