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Nuova Venezia – Ospedale di comunita’, 40 posti al Calvi

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

4

apr

2015

Noale. Ok del consiglio regionale che boccia l’opzione della casa di riposo. Andreotti soddisfatta

NOALE – Nell’uovo di Pasqua il consiglio regionale ci mette l’approvazione dell’emendamento alla legge di stabilità sui futuri 40 posti letto dell’ospedale di comunità di Noale da mettere nel vecchio Pier Fortunato Calvi, anziché nella casa di riposo di via De Pol, inaugurata due anni fa. Il Comune scarta il regalo e lo porta a casa, per la soddisfazione del sindaco Patrizia Andreotti che da tempo aspettava di riceverlo.

Ora la palla passa alla giunta veneta, che dovrà tener conto del parere arrivato da palazzo Ferro Fini.

La vicenda, dunque, si arricchisce di un’altra puntata, dopo che a dicembre lo stesso consiglio regionale aveva approvato la mozione presentata in ottobre dal consigliere del Pd Bruno Pigozzo. In quel documento, l’ex sindaco di Salzano puntava sul fatto che la vecchia struttura corrisponde a tutti i criteri indicati dalla delibera regionale per metterci l’ospedale di comunità, anziché puntare sulla vicina di casa di riposo.

Anche Andreotti si era detta favorevole a questa soluzione per consentire di puntare ancora sulle strutture del Pier Fortunato Calvi, avendo già un centro riabilitativo di area vasta e l’unità territoriale di assistenza medica e infermieristica.

Ne era nato un emendamento, portato avanti dallo stesso Pigozzo e dal collega della Federazione della Sinistra Veneta Pietrangelo Pettenò, arrivato in aula giovedì e poi passato, dove si riferisce che i 40 posti destinati a Noale «vanno attivati presso la struttura pubblica dell’ospedale Pier Fortunato Calvi».

Di più, perché la giunta veneta è autorizzata a concedere all’Asl 13, che sinora non ha ricevuto alcun documento ufficiale, un contributo straordinario di 20mila euro per l’anno in corso per la ristrutturazione degli spazi.

«È di sicuro una bella notizia», spiega Andreotti, «perché in linea con quanto sosteniamo da tempo. Si tratta di un emendamento che dà chiare indicazioni alla giunta: ci auguriamo che questa sia la volta buona. Il mio grazie va, in ogni caso, a tutti coloro che, a vario titolo, hanno appoggiato e spinto in questa direzione».

L’ospedale di comunità è una struttura residenziale o semiresidenziale in grado di garantire un’assistenza sanitaria di breve durata. In poche parole, sarebbe a metà tra la medicina generale e l’ambulatorio. Servirebbe a quei pazienti che, pur non avendo patologie acute, non possono essere assistiti in casa in modo adeguato.

Alessandro Ragazzo

 

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