Gazzettino – “Dateci treni veloci e orari umani”
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25
apr
2015
TRASPORTI – I pendolari, dopo le polemiche con la Regione, presentano un pacchetto di richieste
Potenziare la linea Udine-Trieste. Battaglia per il Micotra dal mare a Villach
TRIESTE – «Che questa figuraccia della Regione serva almeno a far capire la nostra condizione reale e a darci una mano vera. Ma adesso mettiamoci una pietra sopra».
I pendolari, per bocca di Andrea Palese del Comitato Alto Friuli in piena condivisione con gli altri Comitati regionali, chiudono la polemica sulla sostituzione del treno a beneficio dei dipendenti regionali da Trieste a Udine e rilanciano sul terreno delle prossime battaglie: un orario che da dicembre diventi strutturato, andando «ben oltre quello cadenzato», in base a una serie di segnalazioni contenute in un nuovo documento che ci si appresta a consegnare a Trenitalia. E poi: i treni transfrontalieri con la Carinzia Micotra in partenza non più da Udine ma da Trieste alla volta di Villach, «in modo da soddisfare ad un tempo le esigenze di noi pendolari e dei turisti», andando oltretutto a «servire la ciclovia Alpe Adria dall’Austria fino a Cervignano». L’idea è del leader del Comitato pendolari Fvg, l’udinese Marco Chiandoni, innamorato dei treni, umiliato dai loro disservizi e convinto, come Palese, che il Micotra sia «un’eccellenza regionale da valorizzare».
Non solo: «Ci battiamo anche per un treno veloce Udine-Trieste, contando sulla circostanza che da giugno a settembre entreranno finalmente in esercizio tutti e 8 i sospirati treni Civity, confortevoli e sicuri».
I pendolari attestano a Trenitalia di aver «cambiato completamente verso» nei rapporti con i viaggiatori: «Dirigenza in presa diretta con noi e i nostri problemi, personale viaggiante sorridente e sensibile», insomma «tanta collaborazione anche se è chiaro che non dobbiamo pretendere miracoli, non tutto è dovuto e la verità in tasca non ce l’ha nessuno». In ogni caso è un fatto che le Ferrovie «ce la stanno mettendo tutta»: parola di pendolari, impensabile in questi termini anche soltanto pochi mesi fa.
Ma accanto allo zucchero, come nella migliore tradizione epifanica, c’è anche qualche pezzetto di carbone, che naturalmente viene destinato a Mamma Regione: «Mi sono laureato in diritto regionale con il nostro amatissimo Statuto di autonomia – spiega Palese – ma continuo a vederlo svilito, prima ancora che minacciato». In altre parole: «La Regione ha le competenze e i soldi per organizzare meglio i servizi, dunque cosa aspettiamo? Non vorranno mica farci attendere il 2017 con l’entrata in servizio del gestore unico del trasporto su gomma? Non se ne parla nemmeno».
Maurizio Bait