C.S. NO Inceneritore Fusina 04/01/22 – Ricorso al Consiglio di Stato: la partita è ancora aperta!
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feb
2022
Ricorso al Consiglio di Stato: la partita è ancora aperta!
Dopo la bocciatura del primo ricorso da parte del TAR Veneto, è arrivata in questi giorni la decisione del Consiglio di Stato sulla richiesta di sospensiva depositata in appello dai comitati, a seguito della discussione avvenuta lo scorso 27 gennaio a Roma.Si tratta di una decisione positiva per i comitati del Coordinamento No Inceneritore Fusina, che dichiarano: “La partita legale è ancora aperta! Il Consiglio di Stato ha di fatto accolto la nostra richiesta di sospensiva fissando a breve l’udienza per la discussione sul merito del ricorso, precisamente il 21 aprile. Un esito non scontato, perché se il collegio giudicante avesse riconosciuto come valide le eccezioni sollevate dal TAR Veneto sulla nostra legittimazione a presentare ricorso, allora ci sarebbe stato un inevitabile respingimento, e a quel punto l’unica strada percorribile sarebbe stato un ulteriore ricorso a livello europeo. Ma così non è stato, grazie soprattutto al grande lavoro svolto delle nostre legali per dimostrare la piena sussistenza dei requisiti delle associazioni e delle persone fisiche ad agire in sede legale per opporsi al provvedimento autorizzativo emesso dalla Regione Veneto, e per dimostrare una volta di più la fondatezza delle numerose e importanti contestazioni che abbiamo posto. E’ un primo risultato già importante, ora ci auguriamo che il Consiglio di Stato si avvii ad esprimere un giudizio anche di merito sulle nostre contestazioni”.Ma non è tutto, perché ancora prima della discussione presso il Consiglio di Stato, della documentazione difensiva depositata dalle controparti, in particolare da Ecoprogetto Venezia srl, sono emersi ai nostri occhi dei fatti inquietanti, in particolare per quanto riguarda i controlli delle emissioni: ”Avevamo già sollevato in precedenza forti dubbi sulle misurazioni e sulle simulazioni presentate da Ecoprogetto per quanto riguarda in particolare le emissioni gassose dell’impianto e le ricadute sul territorio – denunciano i comitati – che ora trovano ulteriori conferme. Risulta infatti che il campionamento dei gas prelevati a camino, fase molto importante e delicata nel processo di analisi, è stata affidata totalmente a Lecher srl, una società controllata direttamente da Veritas Spa per il 50%, e per l’altro 50% detenuta dalla Depuracque di Salzano, che a sua volta è al 100% di Veritas. Per di più, il Direttore di Depuracque è Massimo Zanutto, il quale ricopre la stessa carica per l’inceneritore di Ecoprogetto. Altro che conflitto di interessi, qui siamo al punto che il controllato è controllore di sé stesso! E’ inaudito che la Regione Veneto e ARPAV non intervengano imponendo che tutte le fasi di controllo e analisi siano affidate a soggetti terzi e indipendenti. Presenteremo a breve un dossier molto dettagliato su questi aspetti molto preoccupanti”.
Sul tema inquinamento tornano alla carica i comitati metropolitani tutti insieme: “Da ormai troppi giorni si registrano altissimi livelli di inquinamento atmosferico – riaffermano le realtà ecologiste – con gravi rischi per la salute delle persone e in particolare dei bambini. Eppure la politica e le istituzioni preposte, a cominciare da quelle sanitarie, non stanno facendo nulla di concreto. Come se questa non fosse un’emergenza sanitaria e ambientale. L’inceneritore di Fusina è solo l’ultimo degli impianti e delle opere nocive che vanno quotidianamente a sputare veleni sul nostro territorio. Dopo le richieste di tanti medici genitori e comitati, dopo le mozioni votate in Consiglio Regionale e nei Consigli comunali di Venezia e Mira, avevamo finalmente ottenuto un tavolo di confronto per avviare i biomonitoraggi al fine di sapere quale è il reale livello di inquinanti accumulati nell’organismo delle persone che abitano nel territorio metropolitano intorno a Porto Marghera. Una forma di indagine fortemente consigliata sia dalla Comunità Europea, sia dall’OMS. Ebbene ad oggi siamo a un nulla di fatto, e per questo motivo abbiamo scritto in questi giorni alla Direzione regionale Prevenzione per comunicare che il giorno 11 febbraio andremo con una nostra delegazione presso la sede veneziana della stessa Direzione a reclamare una risposta chiara e definitiva su quali siano le reali intenzioni della Regione Veneto sul tema biomonitoraggi. E’ chiaro fin da ora che non siamo disposti ad accettare ulteriori perdite di tempo, la situazione è talmente grave che siamo pronti ad agire in tutte le sedi e se necessario anche a procedere in forma autonoma”.
Per questo motivo e per sostenere le ingenti spese legali i comitati lanciamo un caloroso appello a tutti i cittadini a dare il loro sostegno, facendo un versamento anche minimo sul CC di Opzione Zero IBAN IT 64L0359901899050188525842, causale Inceneritore Fusina/Biomonitoraggi.
Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Assemblea contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Società della cura Venezia, Quartieri in Movimento, Mira 2030, FFF Venezia-Mestre, Forum dell’Aria, Comitato Difesa Ambiente e Territorio Spinea, Marghera libera e pensante, WWF Venezia, Comitato No Grandi Navi, Associazione Valore Ambiente, Associazione APIO onlus, Coordinamento associazioni ambientaliste Mares Mogliano, Associazione nascere meglio Mestre, Casa del Popolo Cà Luisa, Movimento Decrescita Felice – circolo di Venezia- Movimento PFAS-Land