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I 50mila euro del “Bilancio partecipato” andranno alla revisione della struttura

Mira ha scelto: i 50mila euro destinati al progetto selezionato del cosiddetto “bilancio partecipativo” andranno ad iniziative di aggregazione e informazione giovanile. Il referendum conclusosi qualche settimana fa ha visto la vittoria del progetto che prevede interventi per l’aggregazione giovanile e l’informazione istituzionale; in pratica il fondo stanziato dall’amministrazione andrà alla riqualificazione del Centro Dedalo, alla creazione di una nuova ludoteca per bambini da 0 a 3 anni in biblioteca a Oriago e all’installazione di uno schermo per le comunicazioni tra amministrazione e cittadini.

Un risultato un po’ a sorpresa, considerato che tra i sei progetti individuati dai giovani che hanno partecipato alla formulazione delle proposte c’erano anche la riqualificazione delle aree verdi e alcuni interventi nelle scuole.

«Un’esperienza certamente positiva – ha commentato il sindaco Alvise Maniero con l’assessore alla Partecipazione Francesca Spolaor che hanno seguito l’iter – che ci ha consentito di avviare un dialogo con quei giovani che hanno risposto al nostro invito e che nel corso di cinque incontri si sono confrontati tra loro e con i funzionari comunali per arrivare a proporre dei progetti concreti».

Maniero non nega qualche problema, come la scarsa partecipazione. «Ripeteremo l’esperienza con alcune migliorie – assicura – sperando in un riscontro maggiore rispetto a questo primo esperimento (198 i voti totali, di cui 122 trasmessi via e-mail e 76 espressi con schede cartacee raccolte all’Urp e in biblioteca a Oriago)».

I progetti su cui erano chiamati a esprimersi i giovani erano sei: quello vincitore ha avuto una netta maggioranza (122 voti, il 61,5%). 31 voti ha ottenuto il progetto che prevedeva la manutenzione di strade comunali, con interventi di riasfaltatura in via Sabbiona e via Valmarana; 19 gettoni sono andati alla riqualificazione del parco di Valmarana; 14 ciascuno ai progetti di scale antincendio per la scuola media “Galilei” di Gambarare e per interventi di messa in sicurezza stradale; 10 alla riqualificazione del Parco del Donatore.

 

Gazzettino – Treni, i pendolari contano le “Frecce”

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22

mag

2015

FERROVIE FVG – Dubbi dei Comitati sui soldi pubblici alle lunghe percorrenze. I Civity dal 15 giugno

La Regione paga 3 milioni all’anno per Milano e Roma: «Semmai cambieremo dopo la maxi-gara»

UDINE – I treni veloci Frecciargento e Frecciabianca che collegano Trieste e Udine a Roma e Milano finiscono nel mirino dei pendolari del trasporto pubblico locale, perché poco frequentati e, sulla tratta regionale e fino a Mestre, non così rapidi come si converrebbe all’alta velocità.

Da qui la domanda-provocazione: i numeri dei viaggiatori e i tempi di percorrenza sono sufficienti a giustificare i 3 milioni di euro l’anno (per ora fino al dicembre 2015) che la Regione mette a disposizione per garantire ai cittadini del Friuli Venezia Giulia il servizio di collegamento rapido con Roma, Milano e Torino, attraverso 4 Frecciargento (Trieste-Roma e Udine-Roma e ritorno) e 4 Frecciabianca (Trieste-Milano/Torino e ritorno)?

Il quesito, posto per avviare «una riflessione», scaturisce da un’analisi pubblicata in questi giorni (tra l’altro sul blog Comitato pendolari Alto Friuli) dal titolo «Frecce spuntate del Fvg», nella quale si elencano i tempi di percorrenza dei treni veloci e si dà qualche dato sul loro utilizzo.

Per la verità dati stringati, secondo i quali vi sarebbero «30-40 passeggeri al massimo sulla tratta Trieste-Mestre, mentre più utilizzate risultano le Frecce Udine-Roma grazie soprattutto alle fermate intermedie di Pordenone, Conegliano e Treviso».

Trenitalia non fornisce il tasso di occupazione perché considerato «sensibile» in regime di concorrenza, anche se il finanziamento regionale degli 8 Freccia da solo sta a dire che essi sono sensibilmente sotto la soglia della sostenibilità di mercato. Riescono a reggersi con le proprie forze, invece, gli altri 8 Freccia effettuati giornalmente da Trenitalia in regime di libero mercato.

Alta velocità. Sotto la lente dei pendolari non solo il numero dei passeggeri, ma anche l’alta velocità che tali mezzi dovrebbero assicurare. Dalle rilevazioni che hanno effettuato, la considerano «virtuale», poiché «i treni Frecciabianca e Frecciargento che collegano Torino-Milano e Roma a Trieste e Udine percorrono il Friuli Venezia Giulia con tempi che in alcuni casi sono superiori a quelli dei treni regionali».

Non da ultimo, sottolineano, il Friuli Venezia Giulia «è l’unica regione d’Italia che paga Trenitalia per garantirsi i collegamenti Freccia». Una verità confermata dall’Ufficio stampa di Trenitalia.

La replica. «Come avviene per il trasporto regionale, anche questi collegamenti non starebbero in piedi dal punto di vista economico e la scelta, al momento e prima della gara del trasporto ferroviario, è tra averli e non averli», replica l’assessore regionale ai Trasporti, Mariagrazia Santoro.

«Abbiamo convintamente optato per il mantenimento di questi importanti collegamenti – aggiunge -, i quali che consentono di confermare l’attrattività logistica anche per imprese che hanno la sede legale nella nostra regione e versano i contributi qui in misura nettamente superiore a quella che può essere la spesa del servizio, quindi a conti fatti conviene ai cittadini avere questi collegamenti e conviene alla Regione poter offrire al proprio tessuto economico-produttivo servizi di qualità».

Con il nuovo bando di gara, la Regione «potrà anche valutare altre possibilità di collegamento che devono però consentire una continuità nel nodo di Mestre». In generale, comunque, «il tema dei servizi in aree a bassa domanda, non si può analizzare con la sola con la logica del costo-utenti», conclude Santoro.

Nuovi convogli. Proprio ieri sera, intanto, Santoro ha confermato che il 15 giugno entreranno in esercizio i primi, sospirati nuovi treni Civity della spagnola Caf. Funzioneranno sulla Trieste-Tarvisio.

 

PEDEMONTANA – Documento condiviso

SPRESIANO – Non aprire i caselli della Pedemontana se prima non vengono ultimate anche le opere complementari per salvare i centri abitati dal traffico: su tutte, la bretella di Povegliano e la tangenziale di Spresiano. È la richiesta contenuta nella lettera siglata ieri da 9 sindaci e inviata al commissario Silvano Vernizzi, a Veneto Strade, alla Regione a al ministero delle infrastrutture.

I primi cittadini di Povegliano, Spresiano, Villorba, Ponzano, Paese, Nervesa, Giavera, Volpago e Arcade non usano giri di parole.

«Diffidiamo le autorità competenti a mettere in esercizio l’arteria stradale -hanno messo nero su bianco- e in particolare ad aprire i caselli di Povegliano e Villorba-Spresiano fintantoché non sarà realizzata anche la viabilità di adduzione e complementare con le opere necessarie a mettere in sicurezza i territori confinanti».

O si fa tutto, insomma, o non si apre nulla. Restano da trovare circa 15 milioni: 8 milioni per la bretella tra il casello di Camalò e la provinciale 55 tra Ponzano e Volpago e 5,5 milioni per il primo tratto della tangenziale di Spresiano. Per la conclusione di questa ultima, poi, bisognerebbe aggiungere altri 3,5 milioni. Così la Pontebbana, strada già intasata che taglia in due Spresiano, sarebbe al riparo dalle nuove ondate di traffico.

Rino Manzan, sindaco di Povegliano, ha detto che senza l’attesa bretella è pronto a bloccare fisicamente i cantieri della Pedemontana.

Riccardo Missiato, primo cittadino di Spresiano, è un pò più cauto. Ma la sostanza non cambia di una virgola: «Chiediamo che i risparmi sulla modifica del tracciato della Pedemontana vengano impegnati per le opere complementari -conclude- Da parte nostra auspichiamo che la tangenziale possa essere finanziata in modo completo. L’importante, comunque, è mettere in fila una serie di passi concreti». Ora si attende una risposta.

(mf)

 

Incontro a Marghera

Nella tana del lupo. Dove, almeno in apparenza, le sue posizioni non sono tra le più popolari. Invece ieri mattina il candidato sindaco del centrosinistra Felice Casson ha riscosso un buon successo proprio tra le imprese portuali.

Incontro organizzato a Marghera dalla nuova Clp, la Compagnia dei lavoratori portuali. Tema sul tappeto, il rilancio della portualità e le grandi navi.

«Intanto voglio ribadire che io sono favorevole al mantenimento dell’attività croceristica», ha esordito Casson, «chi dice il contrario dice il falso. Vanno però prese in considerazione le soluzioni alternative già proposte a salvaguardia della laguna».

Tra queste «non ci potrà essere il nuovo scavo del canale Contorta. Strada non percorribile perché contraria ai principi della legge Speciale».

«Attendiamo l’esito delle elezioni per fare i confronti e le nostre valutazioni», ha concluso Casson, «le soluzioni alternative possono portare nuovo slancio alla portualità e nuova occupazione».

In platea diversi soggetti imprenditoriali. Il presidente della Nuova Clp Davide Tassan e il suo vice Cristiano D’Iseppi; il direttore della terminal Vecon Roberto Goglio, Giorgio Lorenzato e Pierluigi Penzo, presidente e vicepresidente della Multiservice; Roberto Semenzato, direttore della Tiv, Davide Calderan, dei Rimorchiatori Panfido, Ciro Romano per i Piloti, gli Agenti marittimi Galli e Salvaro, rappresentanti del sindacato e il direttore dell’Autorità portuale Martino Conticelli.

(a.v.)

 

Nuova Venezia – “Romea piena di buche coperte da ghiaino”

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21

mag

2015

Martedì l’ennesimo incidente con uno scooterista: è volato sull’asfalto rimanendo ferito

MIRA – Il tratto della statale 309 Romea a Malcontenta di Mira è completamente dissestato e anche l’altro giorno si è verificato un incidente che poteva avere conseguenze molto pesanti per uno scooterista.

Il fatto è avvenuto martedì nel primo pomeriggio: un uomo che stava percorrendo la strada, poco distante dal distributore di benzina, è scivolato con lo scooter sull’asfalto che presenta voragini e fondo dissestato ed ha battuto la testa, procurandosi anche diverse ferite giudicate guaribili in trenta giorni.

«Si è trattato», spiegano gli esercenti della zona e anche diversi residenti, «dell’ennesimo incidente causato dal fondo stradale della Romea completamente sconnesso».

Sopra alle buche è stato buttato solo del ghiaino, creando un problema in più per chi vi transita. Il fondo stradale con queste voragini provoca, oltre che incidenti, anche vibrazioni per le case circostanti».

La richiesta di messa in sicurezza dell’attuale Romea dopo lo stralcio della Romea Commerciale dal Documento di programmazione economica del Governo è stata fatta in questi giorni dai Comuni di Mira, Campagna Lupia e Codevigo.

«Prima della Romea Commerciale, opera di dubbia utilità», spiega il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri, «si facciano tutti quegli interventi per rendere l’attuale tracciato più sicuro. Costerebbe sicuramente meno. Abbiamo posto ad Anas e Regione la priorità di una manutenzione costante, un allargamento delle carreggiate e l’eliminazione degli incroci a raso».

Per la messa in sicurezza dell’attuale Romea si è espresso pure lo storico comitato contro la Romea Commerciale “Opzione Zero”.

«È importante che si metta in ordine l’attuale Romea», dice il presidente Mattia Donadel, «Sarebbe il segnale che si è davvero abbandonato il progetto della Romea Commerciale».

(a.ab.)

 

DOLO – Al convegno promosso dal Comitato di difesa

DOLO – «L’ospedale di Dolo deve continuare a funzionare a pieno regime, come ospedale di rete».

È quanto emerso e promesso in varie forme dai candidati rivieraschi che si presentano alle elezioni regionali. A prendere l’impegno, al convegno promosso dal Coordinamento a difesa dell’ospedale, Vanna Baldan per Veneto Civico, Luca Fattambrini di Altro Veneto, Franco Scantamburlo del Pd, Francesco Piccolo della lista Tosi, l’ex sindaco di Chioggia Fortunato Guarnieri in rappresentanza del Sel, Denis Gennari della Lega Nord ed Andrea Zampieri di Area Popolare Veneto. Presente la candida sindaca Valentina Peruzzo di M5S che ha letto una dichiarazione.

Dopo l’introduzione di Emilio Zen, per il Coordinamento, sulle vicende che hanno visto il depauperamento del nosocomio dolese, si è acceso il dibattito con i candidati, chiamati a dare risposte sia sulla sanità veneta che sull’effettiva volontà di garantire il mantenimento della struttura. Vanna Baldan ha ricordato: «La posizione dell’ospedale è strategica ed è fondamentale che venga conservata perché serve dieci comuni e 130.000 abitanti». Luca Fattambrini ha aggiunto: «La salute è un bene che va sempre e comunque difeso». Fortunato Guarnieri ha parlato senza giri di parole: «Il problema è la presenza di lobby che condizionano le scelte politiche anche a dispetto di logiche e bisogni reali. L’ospedale di Dolo è stato penalizzato dall’assenza di effettiva volontà politica di salvaguardarlo. Un territorio come questo non è ammissibile perda l’ospedale, ma se verrà smantellata Chirurgia sarà il segnale che si va verso il depotenziamento».

Francesco Piccolo ha assicurato: «Sino al 31 dicembre non vi sarà nessuna decisione e sono certo che la partita è ancora aperta e che il polo sanitario dolese possa rimanere funzionante e migliorato». Ma Franco Scantamburlo ha replicato: «Le schede ospedaliere sono state bloccate, ma non l’atto aziendale ed intanto continuano ad essere effettuate dismissioni di servizi che portano ad un irreversibile ridimensionamento».

Alla fine Emilio Zen ha letto un documento col quale ha chiesto ai candidati di sottoscrivere l’impegno manifestato in caso di elezione.

Lino Perini

 

DOLO – La centralità e l’importanza dell’ospedale di Dolo per la Riviera e la necessità di fare tutto il possibile per salvaguardare e potenziare strutture e reparti. Questo è emerso durante il dibattito con i candidati consiglieri regionali della Riviera organizzato martedì allo Squero dal Coordinamento per la salvaguardia dell’ospedale di Dolo.

All’incontro hanno partecipato sette candidati: Vanna Baldan (Veneto Civico), Luca Fattambrini (L’Altro Veneto), Denis Gennari (Lista Zaia), Fortunato Guarnieri (Veneto Nuovo), Francesco Piccolo (Lista Tosi), Franco Scantamburlo (Pd) e Andrea Zampieri (Area Popolare).

Alla fine del dibattito il Coordinamento ha consegnato un documento ai candidati con alcune richieste per l’ospedale, chiedendo loro di impegnarsi perché possano attuarsi. Nel documento il Coordinamento chiede che qualunque sia la nuova Asl derivante dalla riforma annunciata, Dolo si troverà al centro del nuovo bacino territoriale e dovrà avere le caratteristiche di ospedale per acuti di area Medica e Chirurgica, mantenendo gli attuali reparti.

Viene chiesta poi la sospensione dell’attuazione delle schede ospedaliere e il blocco dell’atto aziendale.

 

PEDEMONTANA – Bretella di Povegliano e opere complementari: «Fuori i soldi»

Nove sindaci sul piede di guerra lungo la Pedemontana. L’obiettivo è uno solo: ottenere il finanziamento di tutte le opere complementari.

I primi cittadini di Povegliano, Spresiano, Villorba, Ponzano, Paese, Nervesa, Giavera, Volpago e Arcade si ritroveranno oggi pomeriggio a Spresiano per firmare un documento unitario in cui si chiede alla Regione e a Veneto Strade di allargare i cordoni della borsa per non abbandonare i centri abitati nella morsa del traffico che girerà attorno alla nuova superstrada.

In ballo c’è in primis la bretella di Povegliano, via che dovrebbe collegare il futuro casello di Camalò direttamente con la provinciale 55 tra Ponzano e Volpago.

Discorso simile per la tangenziale di Spresiano. «Il commissario Vernizzi ha ribadito di non poter assicurare il finanziamento della bretella -rivela Stefano Anzanello, responsabile dell’area tecnica del municipio di Povegliano- pur impegnandosi a fare il possibile per reperire i fondi necessari all’interno del quadro economico della superstrada».

A luglio arriverà solo il progetto, quindi. Non i soldi. All’appello mancano circa 8 milioni.

«Se la bretella non verrà realizzata contemporaneamente alla superstrada -ha già messo in chiaro il sindaco Rino Manzan- mi metterò fisicamente davanti al cantiere per bloccare la Pedemontana».

Prima, però, si proverà con la diplomazia. Dopotutto lo stesso Vernizzi ha fatto sapere di essere pronto a sostenere le richieste che il Comune di Povegliano, anche con l’appoggio delle amministrazioni comunali confinanti, inoltrerà alla Regione. Da qui è nata l’alleanza dei 9 sindaci.

Mentre ci si prepara al braccio di ferro, comunque, qualcosa sembra muoversi. Povegliano sta per firmare un accordo per la realizzazione di un parcheggio all’interno della rotatoria di accesso al casello, il completamento della strada tra il medesimo casello e via Arcade e la predisposizione dello spazio per una pista ciclabile sul sovrappasso di via Arcade. Ma l’obiettivo resta la bretella.

 

Gazzettino – Chioggia. Negozi del centro alla riscossa.

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21

mag

2015

CHIOGGIA – Accordo tra Ascom e Bcc per modernizzare stabili e vetrine

Creare un “centro commerciale naturale” in risposta al Clodì-Ipercoop

L’Ascom reagisce all’apertura del Clodì-Ipercoop con un’iniziativa finalizzata alla rigenerazione delle attività tradizionali. Avvalendosi di un accordo con la Banca di credito cooperativo di Piove di Sacco, spera di stimolare l’aggiornamento dei negozi, organizzandoli in una specie di “centro commerciale naturale”. Cioè, nell’attuale contesto urbano, frutto di innumerevoli scelte operate nel corso della storia e di aggregazioni spontanee più recenti. L’iniziativa rientra nell’ambito di alcune proposte che l’associazione, in collaborazione con il Comune, intende portare a termine cofinanziata dalla Regione.

«Naturalmente – riporta un comunicato dell’Ascom – l’obiettivo finale è quello di offrire ai clienti locali ed ai turisti un ambiente ed un servizio di qualità». La banca, dal canto suo, ha già garantito la disponibilità di cospicui finanziamenti a vantaggio di tutti, compresi quelli non iscritti al sodalizio. Sono previste soluzioni a breve, medio e lungo termine, o ad attivazione di pos. Vi saranno opportunità pure nel settore assicurativo.

«Questo progetto – spiega Alessandro Da Re, presidente dell’Ascom clodiense – ha un valore straordinario. L’alleanza con l’istituto di credito apre nuove prospettive e infonde ottimismo».

«La disponibilità finanziaria già fissata – aggiunge il presidente della Bcc, Leonardo Toson – ci impone d’essere vicini agli operatori economici di Chioggia e Sottomarina».

 

Gazzettino – Preganzol. Svolta: da domenica 26 treni in più

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21

mag

2015

PREGANZIOL – La battaglia di Comune e pendolari comincia a dare i primi frutti

Sta dando i primi risultati positivi la battaglia che il Comune di Preganziol sta portando avanti da mesi con i gruppi di pendolari per migliorare il servizio di trasporto ferroviario della tratta Treviso-Venezia, in particolare per avere più fermate dei treni alla stazione cittadina di via Roma.

Per il sindaco Paolo Galeano ci sono segnali incoraggiati sul potenziamento del servizio ferroviario. «In questi giorni -spiega primo cittadino- abbiamo effettuato alcune verifiche e ci siamo confrontati con i pendolari che si erano mossi con noi nei mesi scorsi per la battaglia sull’adeguamento del servizio ferroviario. Dopo la riunione fatta in Regione a novembre, abbiamo potuto verificare che c’è stato un aumento dei treni a disposizione di chi si muove da Preganziol. Da domenica 17 maggio Preganziol può contare 13 corse di treni in più da e per Venezia. Si tratta di 26 fermate in più al giorno, alle quali si aggiunge l’autobus delle 00.04 da Venezia».

Per il sindaco Galeano c’è da fare ancora molto lavoro per poter parlare di una vera e propria riorganizzazione del servizio ferroviario di cui necessita il territorio.

«Bisogna che anche i treni serali delle 22,04 e delle 23 da Venezia facciano le fermate intermedie. Puntiamo inoltre al biglietto o abbonamento integrato tra la ferrovia e il trasporto su gomma per avere una maggiore flessibiltà di tutto il sistema di trasporto».

 

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