Nuova Venezia – Mirano. Blocco del casello, comitati divisi.
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15
ott
2013
mirano. LE OPERE COMPLEMENTARI DEL PASSANTE
Non tutti i residenti sono favorevoli alla proposta del sindaco
MIRANO – Blocco del casello? Comitati favorevoli, ma non troppo. Raccoglie le prime adesioni, anche se con riserve, la proposta-minaccia del sindaco di bloccare la barriera di Vetrego, dopo la presentazione in Regione di un disegno di legge che cancellerebbe i famosi 19 milioni per le opere complementari al Passante previste a Mirano.
Proprio il comitato Rinascita Vetrego si dice pronto a scendere in strada a fianco del sindaco, ma non al casello: «Non confondiamo le due proteste», afferma il presidente Emanuele Congia, «una cosa è la mobilitazione contro il tornello, un’altra sono le opere complementari. Ci battiamo per entrambe, ma sul casello noi predichiamo prudenza: ci siamo mobilitati a suo tempo, di recente abbiamo incontrato Cav e deciso di pazientare sulla base di promesse precise da parte della società stessa. Al sindaco diciamo: sì al sit-in, ma facciamolo in via Porara, strada di nessuno e simbolo del mancato rispetto degli accordi sottoscritti».
Anche a nord di Mirano i cittadini si dicono favorevoli: a Luneo aspettano da anni la rotonda con via Zinelli, dove le auto si scontrano con una media di una volta a settimana. Adesso il comitato è pronto a scendere sulla strada a fianco del sindaco se non arrivassero i soldi per realizzarla. «O vogliamo aspettare che qualcuno si faccia davvero male, per non dire peggio?», sbottano nel quartiere.
Malumori anche a Scaltenigo e Ballò, dove pochi giorni fa il comitato viabilità Sicura ha firmato insieme a Rinascita Vetrego la richiesta di un incontro con il governatore Luca Zaia, per trovare una soluzione ai problemi di traffico che soffocano le frazioni.
(f.d.g.)
Gazzettino – Dolo / Mirano. A4, a gennaio arriva la stangata.
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11
ott
2013
AUTOSTRADA – Caro-tariffe sulla Venezia-Padova: scompare il “tornello” che consente risparmi per i pendolari
In previsione riduzioni per la tratta intera, ma da Mirano a Padova Est l’aumento è del 300 per cento
IL PRESIDENTE CAV – Bembo: «C’è anche chi risparmierà»
Tiziano Bembo: «Comunicato ai sindaci, sconti ai pendolari. E decide il Ministero
Il 1. gennaio 2014 sarà l’anno della rivoluzione per le tariffe dell’autostrada A4. O meglio per quel breve tratto che è stato più volte oggetto di attenzione: il “tornello” di Mirano che oggi consente a chi va a Padova o chi da Padova va a Mestre, uscendo e rientrando, di pagare 80 centesimi, evitando la tariffa piena di 3,30. Un escamotage che non ha nulla di illegale, ma che concorre a creare, soprattutto nelle ore di punta, intasamenti all’uscita di Mirano. La Cav ha chiesto al Ministero di poter adeguare le tariffe e se la proposta verrà accolta dal 1 gennaio del 2014 da Mirano a Padova Est si pagheranno 2,70 euro (contro gli 0,80), da Mestre a Padova Est 2,70 (invece di 3,30), mentre resterà gratuita la tratta Mirano-Mestre. Insomma non converrà più uscire e rientrare per risparmiare.
E mentre ai primi rumors cominciano a piovere le proteste, il presidente di Cav difende la bontà della proposta che a suo dire mette ordine nel ginepraio delle tariffe.
«É un progetto di cui abbiamo parlato con i sindaci dei comuni interessati e che più volte abbiamo cercato di spiegare – spiega Tiziano Bembo, presidente della Cav – Noi abbiamo studiato un progetto che è stato inoltrato all’Istituto nazionale di vigilanza che lo ha accolto positivamente, ora avanzeremo la richiesta di adeguamento delle tariffe e sarà il Ministero a dover decidere. Non siamo noi a fissarle».
Il presidente non vuol sentire parlare di aumenti. «Premesso che non faccio cifre perché sarebbe prematuro, visto che sarà il Ministero a dire l’ultima parola – secondo il nostro progetto quelli che adesso pagano tariffa piena potrebbero vederla abbassata. Per gli altri abbiamo pensato un sistema che tenga conto dei pendolari residenti a Mirano, Mira, Dolo, Pianiga e Santa Maria di Sala che, usando il Telepass ed effettuando venti ingressi (10 andate e altrettanti ritorni), godranno di uno sconto di 1,10 euro. Non ultimo si è cercato di mantenere per chi percorre la tratta una tariffa analoga a quella di Spinea-Crea per evitare disparità».
Ma tutto ciò, compreso gli incontri con i sindaci di dei Comuni interessati, non è sufficiente per smorzare il malumore tra quelli che oggi pagavano Mirano-Padova Est 80 centesimi e che con quasi certezza se lo vedranno lievitare di oltre il 300 per cento.
Nuova Venezia – Mirano “Passante, pronti a bloccare il casello”
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11
ott
2013
Mirano. Pavanello furibonda contro la Regione che vuole tagliare i 19 milioni già promessi per le opere di mitigazione
MIRANO. Avvocati in campo e blocchi stradali imminenti. Mirano reagisce male, malissimo al disegno di legge che in Regione rischia di far piazza pulita dei fondi per le opere complementari al Passante, gli ormai famosi 19 milioni di euro che la città attende e sollecita da anni. Stavolta la mobilitazione non è una boutade di qualche comitato particolarmente arrabbiato. Anche Maria Rosa Pavanello, adesso, ha perso il controllo. Sembra di rivederla quand’era capogruppo tra i banchi dell’opposizione, mordace e risoluta, tanto da mettere da parte ogni aplomb istituzionale. Il sindaco di Mirano non ci sta: ha aspettato, è andata in Regione più volte, ha parlato in commissione, inviato lettere e ultimatum garbati, ha usato insomma tutte le buone maniere. Il colpo di spugna sulle opere complementari però è francamente troppo e adesso il primo cittadino annuncia azioni clamorose: «Abbiamo già dato mandato ai nostri avvocati di prendere in mano la questione», sbotta il sindaco, «l’accordo di programma non sarà un contratto ma è giusto che la questione diventi legale». Non è questione di cercare un occhio di riguardo per Mirano, assicura il sindaco. «Siamo l’unico paese del Passante che si è subìto traffico e casello fuori da ogni previsione, con le conseguenze che tutti noi conosciamo e non ci è mai arrivato il becco di un quattrino. Chiediamo, anzi pretendiamo, che arrivi subito almeno una prima tranche dei soldi promessi per mitigare l’impatto che queste opere hanno avuto. Abbiamo già messo in mora la Regione con la richiesta di attivazione del collegio di vigilanza previsto dalle legge (che prevede interventi sostitutivi di fronte alle inadempienze regionali, ndr), adesso intraprenderemo tutte le altre azioni possibili, legali e non solo».
Pavanello non lo dice apertamente, ma lascia intendere di essere pronta perfino a bloccare il casello.
Che a Mirano si stia pensando ad azioni clamorose e che i tentativi istituzionali abbiano ormai esaurito il loro tempo è ormai palese e non solo a sentire il sindaco.
Comitati e partiti sono in subbuglio, soprattutto ora che il mancato arrivo dei 19 milioni di euro promessi ha il nome dei 23 interventi previsti dagli accordi e che rischiano di saltare. Forse non tutti, ma una buona parte sì. Mirano potrebbe perdere in un sol colpo opere che in città hanno fatto scaldare gli animi per anni: la rotonda di via Luneo, la ciclabile di via Scaltenigo, l’anello in zona ospedale e la sistemazione di via Vetrego-Porara, per citarne alcuni. Pavanello non ci sta: «Pretendiamo garanzie, altrimenti la città non starà a guardare».
Senza mai nominare il possibile blocco (già la prossima settimana?) il sindaco Pavanello chiama a raccolta tutti i partiti, i comitati, le associazioni, i cittadini.
D’altronde le cattive notizie riguardano tutti, da via Luneo a nord all’area sud di Vetrego, Scaltenigo e Ballò, passando per Campocroce, Zianigo e naturalmente il capoluogo.
Filippo De Gaspari
mirano
Tra i progetti che saltano rotatorie e piste ciclabili
MIRANO. Cosa perde Mirano senza i suoi 19 milioni di euro? La somma copre un elenco di 23 opere che il territorio aspetta da anni, tra promesse e rinvii. Ora tutte a rischio. Rotatorie principalmente, per mettere in sicurezza i tanti incroci pericolosi: si va da quello tra via Cavin di Sala e via Galilei, in zona commerciale e quella in centro a Zianigo, nel contesto della riqualificazione della piazza. Sempre Zianigo rischia di veder sfumare la sistemazione di via Desman, con rondò agli incroci con via Varotara e via Bollati. Addio anche alla ciclabile di via Scortegara, tra Villa Bianchini e via Desman. Anni di confronto serrato e proteste al quartiere nord di Mirano e ora rischia di saltare tutta la riqualificazione della zona ospedale: rotonda tra via Dante e via Villafranca, riqualificazione di via Mariutto, via Dante, via Villafranca e via Zinelli con la circuitazione prevista.
Quasi un incidente a settimana al crocevia tra via Luneo e via Zinelli, ma lì adesso torna in discussione anche la rotonda, così come il percorso ciclopedonale di collegamento con il centro.
Nessuno si occuperà più neppure dell’area sud, quella più bistrattata dal Passante: in dubbio la rotonda tra via Porara Gidoni e via Scaltenigo, la messa in sicurezza di via Caltana fino al ponte delle Fratte e l’agognata pista ciclabile di via Scaltenigo. Così come potrebbe saltare la rotonda tra via Chiesa e via Cavin a Campocroce e quella vicino al teatro, tra via Pestrino e via della Vittoria.
A Ballò rischia la rotatoria al capitello della Madonna, all’ingresso del paese e punto interrogativo, ora, anche sul destino di via Porara e via Vetrego, che oltre al traffico, attendono da anni una sistemata. Tra i 19 milioni era compreso anche il super sistema di videosorveglianza, con 50 punti dotati di telecamere sparsi per tutto il comune.
(f.d.g.)
Gazzettino – Mirano. Il sindaco “Siamo pronti a bloccare il casello”
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11
ott
2013
MIRANO – Opere complementari al Passante, Pavanello pretende dalla Regione 5 milioni
MIRANO – «Chiederemo ancora una volta alla Regione di stanziare almeno cinque milioni di euro per le opere complementari al Passante nel Comune di Mirano. Anzi, non è che le chiediamo: le pretendiamo». Il sindaco Maria Rosa Pavanello batte i pugni: la polemica con la giunta Zaia resta aperta perché le novità che arrivano da Venezia non sono certo positive per il Comune di Mirano. La questione è stata portata a galla dai consiglieri regionali del Pd Lucio Tiozzo e Bruno Pigozzo: «Con un nuovo disegno di legge la maggioranza punta a cassare molte opere di fascia B. Dei 95 milioni di euro previsti complessivamente per tutti i Comuni, ne sono rimasti solo 18». All’assessore Chisso è stato chiesto di stilare un elenco dettagliato delle varie opere: a Mirano la lista delle promesse non mantenute è molto lunga e ora Pavanello minaccia azioni forti. «I legali stanno già seguendo la vicenda. La Regione si era impegnata a stanziare per Mirano 19 milioni ma sono arrivati solamente 350mila euro – dichiara – Pretendiamo almeno una prima tranche altrimenti potremmo bloccare il casello con ogni mezzo a nostra disposizione». La settimana scorsa dal Municipio di Mirano è partita una “istanza di attivazione del Collegio di Vigilanza” inviata al governatore Zaia, una sorta di messa in mora per far sì che la Regione rispetti gli accordi. «Dopo questa mossa fatalità spunta una proposta di disegno di legge per cancellare le opere promesse. La connessione è quantomeno strana» aggiunge il sindaco. Già nelle prossime settimane, dunque, potrebbero scattare manifestazioni al casello. Le priorità del Comune sono: rotatoria tra le vie Dante, Mariutto e Villafranca con riqualificazione dell’area, messa in sicurezza di via Scaltenigo, ciclabile Mirano-Scaltenigo e installazione nel territorio di 50 punti di videosorveglianza. Importo complessivo: all’incirca proprio cinque milioni di euro.
(G.Pip.)
Gazzettino – Dolo / Mirano. A4, il “tornello” sparisce a gennaio.
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10
ott
2013
MIRANO – In arrivo una stangata per i pendolari di Miranese e Riviera, sorridono i mestrini
Dal primo dell’anno cambiano le tariffe sull’autostrada Venezia-Padova
A4 DOLO/MIRANO – Le nuove tariffe dal 1° gennaio
AGEVOLAZIONI PER 5 COMUNI – I residenti avranno uno “sconto”
Per i pendolari di Mirano, Mira, Dolo, Pianiga e Santa Maria di Sala che fanno almeno 20 ingressi in autostrada al mese sconto di 1,10 euro.
MIRANO – Primo gennaio 2014: sarebbe questa la data segnata in rosso nella sede della società autostradale Cav. Trapelano ulteriori conferme sul fatto che dall’inizio del nuovo anno saranno applicate le nuove tariffe sulle tratte che collegano Padova con i caselli di Venezia-Mestre e Mirano-Dolo. Conferme ufficiali ancora non ce ne sono, ma l’iter partito la scorsa primavera al Ministero dei Trasporti sarebbe ormai in dirittura d’arrivo. E come spesso accade i nuovi pedaggi entreranno in vigore con l’inizio del nuovo anno.
Stando alle indiscrezioni che si susseguono da tempo, tra meno di tre mesi le modifiche saranno sostanziose. È in arrivo una stangata per i pendolari di Miranese e Riviera, sorridono invece quelli mestrini che però non potranno fare più l’ormai nota manovra del “tornello” al casello di Mirano.
Attualmente la tratta Mirano-Padova Est costa 80 cent, mentre Mestre-Padova Est è recentemente passata da 3.20 a 3.30 euro. La disparità è evidente, il modo di aggirarla pure: molti pendolari della Mestre-Padova escono e rientrano al casello di Mirano, godendo del pedaggio gratuito tra Mestre e Mirano e risparmiando così 2.40 euro (ora 2.50). Una manovra legittima che comporta però un mancato ricavo per le casse della società autostradale e ingorghi quotidiani alla rotonda d’immissione al casello di Vetrego. Ecco perché da gennaio Cav dovrebbe cambiare tutto. Mestre-Mirano resterà gratuita, Mestre-Padova e Mirano-Padova saranno uniformate a 2.70 euro con la prima che si abbassa e la seconda che cresce vertiginosamente. Ma attenzione: per i pendolari di Mirano, Mira, Dolo, Pianiga e Santa Maria di Sala che faranno almeno 20 ingressi in autostrada al mese è previsto uno sconto di 1.10 euro. Pagheranno dunque 1.60, comunque il doppio rispetto ad ora. I residenti potranno godere delle tariffe agevolate attraverso un Telepass, il piano potrebbe essere esteso pure ai pendolari di altri Comuni.
Il progetto venne illustrato ai sindaci dal presidente Bembo la scorsa primavera: si parlò del 1.giugno 2013, poi i tempi si sono allungati. Nei giorni scorsi i vertici di Cav hanno incontrato il sindaco di Mirano Pavanello per fare il punto su varie questioni legate alla viabilità, per ora le bocche restano cucite. A dicembre dovrebbe partire la campagna informativa.
Gabriele Pipia
Gazzettino – Dolo. Piu’ di 500 in corteo per l’ospedale.
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6
ott
2013
Dolo, in 500 con i sindaci al corteo per l’ospedale
Si sono presentati in cinquecento, nonostante la leggera pioggia, per “difendere” l’operatività dell’ospedale di Dolo. Fra i manifestanti che scandivano slogan come “ci serve un ospedale non un centro commerciale”, numerosi amministratori pubblici come i sindaci di Dolo, Mira, Camponogara, Fossò e Campolongo Maggiore oltre a consiglieri regionali e provinciali e rappresentanti di comitati civici della Riviera del Brenta.
STRISCIONI – La partenza del corteo di protesta contro la riorganizzazione dell’ospedale di Dolo voluta dalla Regione
IL PRESIDENTE DEL COMITATO «Dopo il tribunale perdiamo l’ospedale» Passando davanti alla sede del Tribunale, Zen ha detto: «Sarebbe gravissimo perdere anche l’ospedale».
DOLO – L’accusa di Mescalchin: «Una scelta politica che favorisce le lobby»
Più di 500 in corteo per l’ospedale
Sindaci e cittadini alla manifestazione del comitato Marcato contro la riorganizzazione
Il Comitato Bruno Marcato voleva risposte e queste sono arrivate. La manifestazione per richiamare l’attenzione sulle schede sanitarie regionali che mettono in pericolo il futuro dell’ospedale dolese ha fatto proseliti non solo tra comitati e politici, anche d’ideologia diversa, ma soprattutto fra i cittadini. Nonostante la pioggerellina centinaia di persone hanno aderito al corteo. Circa 500 le presenze secondo il comandante della Polizia dell’Unione Alberto Baratto, ma lungo il percorso da Piazza Mercato a Foro Boario, molti si sono aggiunti.
Uno striscione di Opzione Zero con scritto “La salute un diritto di tutti – salvare il nostro ospedale un dovere” ha aperto il corteo preceduto, su richiesta del coordinatore dell’evento Emilio Zen, di un minuto di silenzio per le vittime di Lampedusa. Passando davanti alla sede del Tribunale, Zen ha detto: «Sarebbe gravissimo perdere anche l’ospedale».
Numerosi gli esponenti politici, a partire dal sindaco di Dolo Maddalena Gottardo e il vice Giuliano Zilio, Alvise Maniero di Mira, Gianpietro Menin di Camponogara, Alessandro Campalto di Campolongo Maggiore, Federica Boscaro di Fossò, l’assessore Stefano Valentini di Stra e i consiglieri provinciale e regionale Giuliano Scaramuzza e Bruno Pigozzo.
Numerosi anche gli slogan, uno per tutti: «Noi vogliamo un ospedale non un centro commerciale».
Numerosi gli interventi. Il sindaco Gottardo: «Confidiamo che la giunta regionale accetti le nostre richieste». Menin: «Il diritto alla salute è sancito dall’articolo 32 della costituzione e porteremo avanti la battaglia per non perdere questo diritto». Maniero: «I malati della Riviera costano come quelli di tutte le altri zone, perché devono essere trattati diversamente?» Boscaro: «Quello che chiediamo è legittimo e rispetta quanto previsto nel piano sanitario». Gianni Conte (Cisl): «È un nostro diritto la salute e dobbiamo difenderlo». Campalto: «Sono preoccupato perché si colpiscono i cittadini più deboli ed indifesi».
Ha chiuso Walter Mescalchin del Comitato Marcato con una relazione precisa e circostanziata: «È una decisione politica che si abbatte sulle nostre teste. Non dipende da motivi economici né scientifici ma solo da scelte politiche per favorire le lobby che hanno deciso in tale senso». Nel pomeriggio il Pd di Vigonovo in una nota ha criticato l’assenza del sindaco e degli amministratori locali di Vigonovo.
Lino Perini
Nuova Venezia – Il tornello via nel 2014. Vetrego, salvezza vicina.
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18
set
2013
Il comitato Rinascita soddisfatto per l’esito dell’incontro di lunedì con la Cav
Aumenteranno le tariffe sulla tratta Padova-Venezia, code eliminate nel paese
VETREGO – Via il tornello, ma solo nel 2014. La nuova data dell’agognato salvataggio di Vetrego da traffico e smog è fissata a gennaio: solo con il nuovo anno saranno aumentate le tariffe e dunque eliminate le fastidiose code che intasano la viabilità attorno all’autostrada, ogni giorno.
La novità è emersa da un incontro avuto lunedì tra il comitato Rinascita Vetrego e Cav, Concessioni autostradali venete, nella sede della società in via Bottenigo a Mestre. Tecnici e dirigenti hanno ricevuto una delegazione di vetreghesi e hanno annunciato le prossime tappe che porteranno alla soluzione del problema che dura ormai da oltre quattro anni. Il comitato è soddisfatto degli esiti dell’incontro.
«Abbiamo aspettato anni, qualche mese in più non fa la differenza, purché si arrivi a una soluzione», ha affermato il presidente del comitato Emanuele Congia. L’eliminazione del tornello, ormai è noto, passa per l’aumento delle tariffe sulla tratta Padova-Venezia: in questo modo non sarà più conveniente per i “tornellisti” uscire e rientrare subito al casello di Mirano-Dolo, intasando la rotonda di via Vetrego, per sfruttare il tratto liberalizzato della A57.
In paese aspettano questi aumenti da mesi, sapendo che ciò non piacerà affatto ai pendolari, su cui grava la prospettiva di un salasso senza precedenti. La decisione però è presa da tempo: quello che manca sono tempi certi. Si era parlato di nuove tariffe a inizio 2013, poi a giugno e infine a settembre. Ora la nuova data viene comunicata ai comitati.
«Cav ha sollecitato più volte in questi mesi i ministeri dell’Economia e dei Trasporti», spiega Congia, «i ritardi sono dovuti alla burocrazia: in particolare serve affrontare un tortuoso iter attraverso il Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, che poi si rivolgerà ai ministeri per l’ok definitivo. Ma Cav ci ha assicurato che a gennaio ci sarà la svolta. Noi abbiamo fiducia che ciò possa avvenire. L’ad di Cav Eutimio Mucilli non ha pregiudizi su Vetrego, a questo punto fatto 30 facciamo 31 e aspettiamo questi tre mesi per arrivare a una soluzione chiara e definitiva. Per la prima volta Vetrego vede la luce in fondo al tunnel».
Comitato paziente dunque, anche perché sono state confermate le agevolazioni tariffarie per i miranesi nonostante gli aumenti previsti. Resta però un lungo autunno da affrontare con code al casello ogni mattina e sera e possibili imprevisti, come quello di lunedì, quando un camion di giostrai è rimasto bloccato nel sottopasso di accesso all’autostrada, mandando il traffico in tilt.
Filippo De Gaspari
Gazzettino – Vetrego, si avvicina la fine del tornello.
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18
set
2013
MIRANO – Incontro del comitato con i vertici della Cav: «Assicurano che l’iter per le nuove tariffe è avanzato»
CONGIA – Manca poco. Chiediamo ai vetreghesi di avere fiducia
L’estate è passata tra bocche cucite e frasi di circostanza, ma per l’autunno sono attese importanti novità sul casello Mirano-Dolo. L’iter per l’introduzione delle nuove tariffe pare ben avviato, nei prossimi giorni i vertici della società autostradale Cav illustreranno la situazione al sindaco Pavanello. Intanto lunedì sera il presidente Bembo e l’amministratore delegato Mucilli hanno incontrato i rappresentanti del comitato “Rinascita Vetrego”, che da tempo chiede la risoluzione del gravoso problema del tornello.
La questione ormai è nota: per godere del pedaggio gratuito tra Mestre e Mirano, gli automobilisti delle tratta Mestre-Padova escono e rientrano al casello di Mirano (località Vetrego) risparmiando 2.40 euro ma provocando pesanti ingorghi in tutta l’area. Cav garantì la risoluzione del problema con l’introduzione di nuove tariffe a partire dallo scorso giugno (Mirano-Padova e Mestre-Padova costerebbero entrambe 2.70 euro, con sconto di 1.10 euro ai pendolari di Miranese e Riviera), ma negli ultimi tre mesi tutto è rimasto bloccato.
A breve potrebbero però arrivare delle novità: «Nei giorni scorsi abbiamo riscontrato l’interessamento della Prefettura, ora abbiamo ricevuto garanzie dai vertici di Cav. È stato un incontro positivo con toni molto cordiali» fa sapere il comitato. Nella riunione sono state avanzate a Cav tre richieste: posizionare dei semafori sulla rotonda, installare barriere fonoassorbenti per proteggere il quartiere di via Ca’ Rezzonico e realizzare un parcheggio acquisendo la proprietà di una famiglia vetreghese, la più penalizzata dalla costruzione del Passante.
«Per quanto riguarda le nuove tariffe ci è stato assicurato che l’iter a Roma è ben avanzato, la soluzione del tornello è dunque vicina. Chiediamo ai vetreghesi di avere fiducia» dichiara il presidente del comitato, Emanuele Congia. «Nei prossimi giorni incontrerò il presidente di Cav per avere chiarimenti sulla situazione» conferma il sindaco Maria Rosa Pavanello.
Gabriele Pipia
UN CASELLO SENZA PACE – Camion delle giostre in panne, il traffico va in tilt
MIRANO – Al casello già quotidianamente congestionato mancava solo l’arrivo delle giostre. La carovana al gran completo farà tappa a Mirano tra oggi e domani, ma da lunedì i primi mezzi hanno cominciato ad arrivare e subito sono scattati i primi disagi. Proprio nel pomeriggio di lunedì, all’ora di punta, il mezzo con rimorchio di un giostraio si è fermato in panne sulla rampa di uscita dal casello. Frenato probabilmente dal suo stesso carico, è andato in panne nella salita del sottopasso che porta alla rotonda di Vetrego. Il traffico è andato in tilt, con intasamenti dal casello a via Porara. Per rimuoverlo c’è voluto l’intervento di Polizia Stradale e un mezzo speciale, immancabile la furia dei pendolari che sottolineano l’inadeguatezza di quel piccolo casello ad una tale portata di traffico. (g.pip.)
Gazzettino – Dolo. Fattoretto: “Tregua? Col colpo in canna”
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15
set
2013
DOLO – «È una tregua con un colpo in canna». Giovanni Fattoretto, consigliere della Lega Nord, non ha gradito le dichiarazioni del sindaco Maddalena Gottardo al termine del consiglio comunale di giovedì ed è pronto a riaprire «il fuoco amico».
«Non riesco a capire su quali basi possa parlare di maggioranza coesa. Sul piatto rimangono grossi problemi da risolvere come l’esclusione dalle riunioni di preconsiglio del sottoscritto e del collega Mario Vescovi così come dalle riunioni di maggioranza, per non parlare poi dei programmi che stentano a decollare come il casello autostradale di Roncoduro e l’idrovia».
Fattoretto, prosegue: «Mi è giunta voce che i rappresentanti sindacali del Ulss 13 sono stati convocati dalla direzione generale per esser informati dello spostamento di alcuni uffici dalla sede di Dolo al Monoblocco di Noale al fine di permettere la vendita della parte vecchia del ospedale di Dolo. Di tali argomentazioni si continua ad avere notizie frammentarie e ufficiose».
(L.Per.)
Nuova Venezia – Mirano. I comitati scrivono a Zaia “Soffocati dal traffico”
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10
set
2013
Scaltenigo, Ballò e Vetrego si uniscono e mandano una lettera al governatore «Siamo veneti anche noi, stanzi i 19 milioni delle opere di mitigazione del Passante»
MIRANO «Caro presidente, siamo veneti anche noi, liberaci dal traffico». I comitati fanno quadrato. Nella settimana che segna la riapertura delle scuole e il ritorno del gran traffico i comitati di Scaltenigo, Ballò e Vetrego stringono l’alleanza e scrivono a Luca Zaia chiedendo di essere ricevuti. Per la prima volta tutta l’area sud di Mirano, la più bistrattata dal Passante, si unisce nella lotta contro il traffico. “Viabilità sicura” e “Rinascita Vetrego” elencano uno per uno i loro problemi, nel caso il governatore non ne fosse ancora al corrente.
«A distanza di quattro anni dall’apertura del Passante», scrivono i portavoce Ivana Cagnin e Giuseppe Vesco, «ci troviamo a vivere in un ambiente gravemente inquinato dal passaggio di circa 70 mila veicoli al giorno che scaricano sui nostri polmoni e sulla nostra terra Pm10 e micropolveri dannose alla salute. Il casello di Mirano-Dolo, con il suo tornello, è fuori norma, senza i parcheggi scambiatori previsti dalla legge: doveva essere provvisorio ed è diventato definitivo. Uno scandalo viario generato dalla liberalizzazione della tratta Vetrego-Mestre senza prima aver arretrato la barriera di Villabona, come stabilito nel progetto originale del Cipe».
I comitati denunciano non solo il mancato completamento della mitigazione, con tratti di barriere ancora inesistenti o sottodimensionati, ma anche l’inquinamento da polveri che si deposita sui terreni agricoli circostanti e sui prodotti che arrivano sulla tavola dei cittadini. C’è poi il danno economico derivante dal deprezzamento dei terreni e delle case che si trovano in prossimità della nuova autostrada.
«Ci chiediamo perché non siano ancora stati stanziati dalla Regione i 19 milioni di euro previsti dagli accordi», continuano i comitati, «è una somma indispensabile per eseguire le opere complementari e rendere più scorrevole e sicura la viabilità. Ad altri comuni limitrofi, anche meno coinvolti di noi, sono stati già erogati anticipi».
Ecco dunque l’appello al presidente veneto: «Qualcuno dovrà pure preoccuparsi della salute di noi cittadini che ogni giorno subiamo l’impatto del Passante o dobbiamo mettere a repentaglio la nostra vita e quella dei nostri figli per un’opera che serve tutta l’Europa da Barcellona a Kiev? Ci affidiamo a lei, signor presidente, per un suo concreto interessamento, permettendoci di ricordarle che non siamo vittime da immolare all’altare d’Europa ma cittadini veneti che hanno sempre dato molto e ricevuto poco».
Filippo De Gaspari
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