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Iniziativa comune dei residenti di Scaltenigo e Vetrego per le opere complementari

MIRANO – I cavalli di battaglia sono sempre gli stessi, la notizia è che ora i due comitati più attivi di Mirano fanno fronte compatto e scrivono al governatore Zaia per ribadire tutti i problemi delle frazioni causati dal Passante di Mestre. La lettera è stata inviata venerdì: per il comitato “Viabilità Sicura di Ballò e Scaltenigo” firma Ivana Cagnin, mentre il firmatario referente per “Rinascita Vetrego” è Giuseppe Vesco. I due chiedono a Zaia di essere ricevuti per illustrare ogni problema.

«A distanza di quattro anni dall’esecuzione dell’opera, ci troviamo a vivere in un ambiente gravemente inquinato dal passaggio di circa 70mila veicoli al giorno, e poi c’è il famigerato tornello al casello di Vetrego: un casello fuori norma perché privo dei parcheggi previsti dalla legge, doveva essere provvisorio ed è diventato definitivo».

Gli attivisti dei comitati abitano nelle frazioni e convivono con questi problemi quotidianamente: «È uno scandalo viario – prosegue la lettera -. È stata liberalizzata la tratta Vetrego-Mestre senza prima arretrare la Barriera di Villabona, come stabilito nel progetto originale». Forti critiche anche per le opere di mitigazione realizzate dalla Regione: «Le barriere per contenere smog e rumore sono sottodimensionate e in alcuni tratti inesistenti – scrivono Cagnin e Vesco – Lungo il Passante ci sono dunque campi coltivati ma inquinatissimi. Per non parlare del danno economico, visto il deprezzamento di case e terreni».

La richiesta alla Regione è sempre la stessa: stanziare i 19 milioni di euro pattuiti per la realizzazione di opere complementari al Passante ma mai versate nelle casse comunali di Mirano. (g.pip.)

 

Il consigliere che ha fatto saltare l’ultimo consiglio comunale torna ad attaccare il sindaco

DOLO – «Un rimpasto di giunta? Non è questione di sedie, ma di un’azione amministrativa più incisiva e volta a dare risposte concrete ai tanti cittadini dolesi». È questo in sintesi il pensiero del consigliere leghista Giovanni Fattoretto. L’uomo che, con la sua assenza, ha fatto saltare per mancanza di numero legale, l’ultimo consiglio comunale dolese.

«Vogliamo renderci conto – esordisce – che quotidianamente vengono fermati giovani che fumano eroina, automobilisti che guidano ubriachi o fattori di rischio interni alle stesse abitazioni? Per non parlare di famiglie che non arrivano a fine mese».

Rilancia: «E l’amministrazione che fa? Si contrappone con spese bizzarre come i 2.400 euro per scongiurare la prematura caduta delle foglie degli ippocastani di via Arino o i 600 euro per gli addobbi natalizi del municipio. Dove è finito lo spirito con cui ha esordito questa amministrazione, quando nel 2011 la Proloco di Dolo, ritirandosi, ha costretto gli amministratori locali e Umberto Cogno a rimboccarsi le maniche ed organizzare un carnevale a costo zero, in contrapposizione ai recenti eventi estivi costati migliaia e migliaia di euro?».

Punta, poi, il dito sull’esclusione del collega di partito Mario Vescovi dalle riunioni e dall’attività di maggioranza: «Questo non è giusto, considerato che tutti hanno dato il loro apporto perché il sindaco si sedesse lì dove ora commette queste discriminazioni. E tutto ciò fa tornare alla mente quando nel consiglio comunale su Veneto City faceva riferimento all’utilizzo dell’«olio» per i manifestanti».

Conclude serafico: «Serve un sindaco con più concretezza più sobrietà, ma soprattutto orientato alla condivisione. Domenica (domani, ndr) ci sarà un iniziativa che vede la presenza di alcuni cantanti da quale casello autostradale arriveranno a Dolo, dal casello di Roncoduro o da quello di Albarea?». (g.d.c.)

 

Gazzettino – Casello di Vetrego, tornano code e tornelli

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3

set

2013

 

Rinviato l’aumento del pedaggio, con la riapertura delle scuole e la fiera di San Matteo si teme il caos

MIRANO – Miranesi e pendolari costretti a ricredersi: non serviva aspettare l’inizio delle scuole per ripiombare nell’incubo del tornello a Vetrego. Code e lunghi tempi d’attesa, con relativo smog tutto a danno dei residenti, sono cominciati da almeno una settimana e l’impressione è che nulla sia cambiato da questa primavera. Ieri mattina (ma era così anche nell’ultima settimana di agosto) tutti in coda per entrare in autostrada, a causa del ritorno in grande stile del tornello alla rotonda del casello. A provocarla i pendolari che sulla Padova-Venezia scelgono di uscire e rientrare a Vetrego dopo un giro di rotonda, per risparmiare sul tratto liberalizzato della A57. Adesso tutti temono il traffico di settembre, quello peggiore, che a Mirano tra l’altro coincide, oltre che con la riapertura di tutte le fabbriche e gli uffici e con l’inizio delle scuole, anche con la fiera di San Matteo, con la piazza off-limits e deviazioni in vigore già da mercoledì 18. Come ogni anno la sagra riverserà a sud di Mirano tutto il traffico di attraversamento della Miranese e circolare tra viale Venezia, via Porara, via Caltana e via Vetrego diventerà un incubo. La situazione è ormai nota: l’eliminazione delle code passa per l’aumento delle tariffe autostradali, che però i pendolari sperano di evitare. Cav, Concessioni autostradali venete, fa sapere che non c’è ancora una data ufficiale di entrata in vigore dei nuovi pedaggi. Slitta dunque anche la soluzione del tornello e si prospetta un altro autunno di disagi. Il sindaco Maria Rosa Pavanello non fa che ribadire come Comune e residenti abbiano esaurito la pazienza: «Cav si è assunta impegni precisi e vorremmo che li rispettasse. Non so il motivo di questi ritardi, credo dipenda dal Ministero, ma la situazione è insostenibile e il silenzio è assordante. La contestazione si sta facendo pesante e non c’è solo il tornello: sono ancora molti, troppi, i nodi da risolvere». Si sente preso in giro anche il comitato Rinascita Vetrego, che ha in programma proprio per questa sera un nuovo incontro in paese. I residenti aspettano chiarimenti anche da Tiziano Bembo, presidente di Cav, che si è reso disponibile nelle scorse settimane a un incontro che dovrebbe tenersi proprio in questi giorni.

Torna a muoversi anche la politica regionale: il capogruppo di Rifondazione Pietrangelo Pettenò afferma: «La gente è stanca di promesse non mantenute. La mancanza di decisioni su Vetrego sta uccidendo la frazione: aspettavamo una soluzione a giugno e a settembre il traffico è tale e quale. Solo con l’arretramento del casello a Roncoduro si risolve la situazione, le altre soluzioni sono a danno della collettività».

(f.d.g.)

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Oriago. Porta Ovest in stato di abbandono: erba alta e aria condizionata anche nelle aree chiuse al pubblico. Petizione dei residenti a Comune e Regione

ORIAGO – La stazione di Oriago Porta ovest sulla linea Mestre – Adria, che doveva essere il fiore all’occhiello per la rinascita economica del territorio mirese è nel degrado più assoluto. A denunciarlo è un gruppo di residenti e commercianti di Oriago che chiedono un intervento del Comune e di Sistemi Territoriali che gestisce la stazione. Il parcheggio con oltre 700 posti auto pensato come parcheggio scambiatore per pullman turistici provenienti dall’autostrada e diretti a Venezia è una selva. È utilizzato a detta di tutti solo come zona periferica per “lo scambio di coppie”. L’aria condizionata all’interno della stazione chiusa poi funziona continuamente con un costo considerevole. Delle attività commerciali nel parcheggio, come previsto da una convenzione firmata dall’ex sindaco Michele Carpinetti, nemmeno l’ombra.

«È assurdo» spiega per il gruppo di residenti e commercianti di Oriago Renato Disarò «Questa stazione è nel degrado più assoluto. Dovevano costruire chioschi, edicole, negozi di souvenir, un punto turistico. Avevano addirittura giustificato l’apertura del casello di Borbiago con la nuova stazione. Un casello sulla A4 che avrebbe dirottato migliaia di turisti diretti a Venezia e invece l’area parcheggio si è trasformata in una selva di erbacce. I parcheggi nemmeno si scorgono più».

Altri residenti spiegano che le sale d’aspetto della stazione sono chiuse da anni ma l’aria condizionata funziona incessantemente. «Perché questo spreco?» si chiedono.

Va ricordato che dal 2002 al 2008 sono stati spesi oltre 30 milioni di euro in quest’area e sulla linea Mestre – Adria per costruire una stazione con il più grande parcheggio scambiatore della linea. Doveva servire per disincentivare l’utilizzo delle auto e portare turisti a Venezia dalla Riviera. Per questo erano stati comprati 10 nuovi treni elettrici, sono stati costruiti diversi sottopassi per evitare l’attraversamento a raso dei convogli, e infine è stata elettrificata completamente la linea fino a Mira Buse. Poche settimane fa la doccia fredda: la Regione taglia le corse su questo tratto perché poco utilizzato. I residenti e i commercianti hanno avviato una raccolta di firme per recuperare la stazione e per chiedere a Comune e Regione l’adempimento delle promesse fatte.

«L’edificio della stazione è chiuso al pubblico perché non è presidiato» ammette il presidente di Sistemi Territoriali Gianmichele Gambato «L’aria condizionata serve per tenere a temperatura costante gli impianti tecnologici utili a far funzionare la linea ed evitare pericolosi surriscaldamenti».

Alessandro Abbadir

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MIRANO. Sale il malumore per la situazione delle mitigazioni ambientali lungo il Passante, dopo le denunce a Mirano e Spinea, dove il verde sembra non attecchire mai. A Mirano ora la protesta ha la voce dell’assessore Lauro Simeoni e del consigliere Idv Giovanni Boldrin.

Cav (Concessioni autostradali venete) e Regione finiscono nel mirino e ai due enti gestori i rappresentanti della maggioranza recapitano un messaggio forte e chiaro: «Basta prenderci in giro». Lo scontro proprio alla vigilia d’importanti appuntamenti che riguarderanno la gestione della viabilità e del Passante a Mirano: a settembre Cav ha annunciato la presa in carico progressiva del verde lungo l’autostrada e in arrivo potrebbero esserci anche gli aumenti tariffari al casello di Vetrego, rinviati a inizio estate.

Simeoni definisce senza mezzi termini “un dispetto” il parco realizzato lungo il Passante in via Porara e cavalca il malumore per la gestione di quei dieci ettari di verde inaugurati due anni fa.

«Non capisco cosa porti la classe politica a punire così Mirano», sbotta Simeoni, «la città ha subito uno stravolgimento dell’accordo di programma originario e guardiamo cosa succede ora alle “piantumazioni”, effettuate due anni fa e sempre sofferenti d’acqua, dove si continua a sostituire sistematicamente le “piantine” morte per sete. A gennaio il nostro sindaco è stato convocato per un’audizione in prima commissione regionale e si è sentita rispondere: “Sì, avete ragione, però la spending-review non ci permette di assolvere agli impegni”, i famosi 19 milioni di euro che i miranesi aspettano dal 2008 per opere complementari e di mitigazione ambientale). Poi leggiamo sui giornali che arriveranno altri 20 milioni per il Passante verde. E i 19 di Mirano?».

Simeoni e Boldrin chiedono dunque, alla vigilia di importanti appuntamenti istituzionali e della ripresa dei soliti problemi viari, come il tornello quotidiano a Vetrego, di cambiare registro: «Si mettano a bilancio i nostri 19 milioni e si facciano quegli interventi di mitigazione ambientale per ripristinare veramente l’equilibrio naturale che il Passante ha stravolto. Ci auguriamo che Cav s’impegni a risarcire i miranesi dello sfregio subito».

Filippo De Gaspari

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DOLO – Il gruppo de “Il Ponte del Dolo” e il comitato “Opzione Zero” allestiranno stasera e domani sera, in occasione della Sagra di San Rocco, un gazebo informativo sulla salvaguardia della Riviera del Brenta e del Miranese.

Durante le serate gli attivisti dei due gruppi forniranno informazioni sulle attività svolte, distribuiranno del materiale informativo, oltre a raccogliere le firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Rifiuti zero”.

Da tempo “Il Ponte del Dolo” e “Opzione Zero”, assieme ad altri comitati, associazioni e partiti del territorio, si stanno opponendo a progetti quali la Romea Commerciale, Veneto City, stradacamionabile ed elettrodotto “Dolo-Camin”, chiedendo tra le altre cose il ripristino del casello autostradale di Roncoduro, il blocco dell’aumento tariffario per il casello autostradale di Vetrego e il completamento dell’Idrovia navigabile Padova – Venezia.

Giacomo Piran

MIRANO – Dovevano entrare in vigore lo scorso giugno: i residenti di Vetrego minacciano nuove azioni

Tariffe-autostrada in ritardo «Pronti a bloccare tutto»

Cav: «Stiamo aspettando il parere del Ministero»

Dovevano entrare in vigore dallo scorso 1.giugno, ma delle nuove tariffe autostradali non c’è ancora traccia. Questo rinvio viene accolto con soddisfazione dai pendolari che la scorsa primavera avevano protestato contro l’aumento del pedaggio, ma provoca la rabbia dei residenti di Vetrego che da anni chiedono l’eliminazione del problema del tornello.

«Se a settembre non ci saranno novità e il problema rimarrà tale e quale, scenderemo nuovamente in strada per bloccare la rotonda e farci sentire» annuncia più di un cittadino.

La questione del tornello è nota: quotidianamente all’orario di punta al casello di Vetrego (uscita Mirano-Dolo) si creano lunghissimi ingorghi a cui contribuiscono i pendolari della tratta Mestre-Padova che escono e rientrano a Mirano godendo del pedaggio gratuito tra Mestre e Mirano. Per risolvere la situazione Cav ha delineato una netta rivisitazione delle tariffe già illustrata ai sindaci di Miranese e Riviera nei mesi scorsi: le tratte Mestre-Padova Est e Mirano-Padova Est verrebbero uniformate a 2.70 euro (la prima attualmente costa 3.20 euro, la seconda 80 cent), mentre i pendolari di Mirano, Spinea, Dolo, Pianiga e Mira godrebbero di uno sconto di 1.10 euro, comunque il doppio rispetto al pedaggio attuale.

«Le nuove tariffe dovrebbero entrare in vigore nel mese di giugno, siamo in attesa dell’approvazione da parte del Ministero dei Trasporti» annunciò Cav ai sindaci e al comitato «Rinascita Vetrego». Dalla scorsa primavera, però, più nessuna notizia. «Stiamo aspettando il parere del Ministero» è la posizione ufficiale dalla concessionaria autostradale.

Intanto Vetrego ribolle di rabbia, il comitato ha scritto al ministro Lupi e il deputato miranese del 5 Stelle, Emanuele Cozzolino, ha portato la questione in parlamento. Ma tutto continua a tacere. «Non abbiamo più ricevuto risposte nonostante le sollecitazioni – spiega il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello -. Cav aveva assunto degli impegni di fronte a molti sindaci, gradiremmo conoscere almeno la situazione e la risposta del Ministero».

Intanto giovedì scorso si sono sollevate pure le accese proteste dei pendolari per la contemporanea chiusura all’ora di punta di due dei tre sportelli destinati al pagamento con biglietto.

Gabriele Pipia

 

Gazzettino – Casello sull’A27: nuovo ricorso al Tar

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3

ago

2013

SANTA LUCIA – Chiesto l’annullamento dell’esecuzione dell’opera: «Danneggia il territorio»

UN NUOVO ricorso al Tar del Veneto è stato presentato contro il casello e lo svincolo dell’autostrada A 27 a Santa Lucia di Piave dalla consigliere comunale Bellusso

La guerra giudiziaria continua. È un’autentica odissea. Nuovo ricorso al Tar del Veneto contro il casello e lo svincolo dell’autostrada A 27 a Santa Lucia di Piave. È stato depositato giovedì scorso primo agosto. Lo ha presentato, tramite l’avvocato Alfredo Bianchini, allegando 49 documenti, Loreta Bellussi Carobolante, consigliere comunale di minoranza, che alle ultime elezioni amministrative era stata candidato sindaco per la lista Alleanza Santa Lucia Democratica. Chiede «l’annullamento della delibera per l’esecuzione della viabilità» con la quale è stato dato il definitivo via libera alla realizzazione dell’opera. A essere chiamati in causa sono i Comuni di Santa Lucia di Piave, Mareno di Piave e Cimadolmo, i Ministeri dell’ambiente e della tutela del territorio, delle infrastrutture e dei trasporti, quello per i beni e le attività culturali e la stessa Presidenza del consiglio dei ministri, oltre che la Provincia di Treviso, l’Anas e la società Autostrade per l’Italia. Il casello e la viabilità complementare vengono contestati in quanto sarebbero posizionati a ridosso del fiume Piave in zona Sic e ZPS, in contrasto con le normative europee. L’opera rappresenterebbe non un elemento per lo sviluppo economico del territorio, ma una devastazione dell’ambiente naturale e uno sperpero di denaro pubblico senza alcun ritorno per la popolazione. La stessa Loreta Bellussi Carobolante aveva presentato un primo ricorso contro lo svincolo autostradale il 21 novembre del 2012, con cui aveva chiesto l’annullamento del Decreti del Presidente della Repubblica del 3 luglio precedete, riguardante il perfezionamento, con conclusione favorevole, dopo un iter complesso e contrastato, dell’intesa Stato-Regione Veneto, concernente il progetto definitivo dell’opera. Questo primo ricorso è tuttora pendente e il Tar non ha ancora assunto nessun provvedimento e nemmeno fissata la data dell’udienza.

 

Scorzè. La strada collegherà via Milano a via Boschi

Appalto all’inizio dell’anno, conclusione entro dicembre

Il presidente del Veneto Luca Zaia, con un decreto, ha formalizzato l’accordo di programma per la realizzare la “Variante di Noale e Scorzè alla 515 Noalese, primo stralcio, secondo lotto”. Questo significa che presto si andrà all’appalto dell’opera e già ai primi del 2014 si potrebbe dare inizio ai lavori della strada di collegamento tra via Milano e via Boschi (Castellana), tutta in territorio di Scorzè, che dovrebbero durare circa un anno.

Da qui si raccorderà con la strada di accesso al casello del Passante a cavallo del fiume Dese, tra Cappella e Martellago. Da Scorzè, il progetto è stato definito tangenziale sud e lo stesso sindaco Giovanni Battista Mestriner spera di inaugurarla in contemporanea con l’apertura del casello, prevista per fine dell’anno prossimo. Di fatto, Zaia ha dell’accordo sottoscritto nella conferenza di servizi di aprile tra Regione, Veneto Strade, Noale, Scorzè e Martellago. Per costruire la strada, si useranno i 12 milioni di euro messi sul piatto dalla Regione per la vecchia soluzione, da via Mestrina a Noale a via Volta a Scorzè, ma poi dirottati su quest’ultima soluzione. «Un importante tassello» spiega Mestriner «che chiarisce il tema della viabilità nostra e circostante, per tutelare i cittadini di Scorzè. Restano da risolvere delle questioni importanti, come l’abbattimento di due edifici e un annesso rustico». Lungo il tracciato, di circa tre chilometri, ci saranno quattro rotatorie: via Milano, via De Gasperi, via Volta (zona via Olmara) e via Boschi, questa già esistente. Su via Milano e via De Gaspari, il rondò avrà due corsie e un diametro interno di 50 metri, quello in via Volta, stesso diametro ma a tre corsie. Resta irrisolto il nodo di via Mestrina a Noale. Se il vecchio progetto prevedeva il collegamento con via Volta a Scorzè passando a nord della centrale elettrica, in questo è assente.

La scorsa settimana Salzano ha detto no all’ipotesi di by-pass da via Mestrina a via Cornarotta. «Salzano si sta dimostrando cieca a livello politico» continua Mestriner «perché chiede soluzioni di area vasta e poi non va oltre il proprio campanile. Mi auguro si riesca a trovare un punto d’incontro».

Alessandro Ragazzo

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Già costruiti i 14 piloni di calcestruzzo di sostegno al cavalcavia lungo 575 metri

Lo svincolo collegato a una tangenziale di cinque chilometri, sei le rotatorie

MARTELLAGO – Un centinaio di uomini impiegati, i piloni che sorreggeranno il viadotto già ben visibili come i solchi dove sorgeranno le strade di accesso. Previsione di apertura al traffico, fine 2014. A sei mesi dall’inizio del cantiere, questo è lo stato dei lavori al casello del Passante, che sorgerà tra Cappella e Martellago a cavallo del fiume Dese. Tempi, dunque, che si stanno rispettando e gli operai saranno al lavoro a ritmi serrati anche nei prossimi mesi: solo nei giorni di Ferragosto è in programma uno stop. Anche perché l’inverno ha in agenda una serie di tappe da rispettare, con tanto di chiusura dell’autostrada. Stato attuale. I cantieri sono iniziati lo scorso gennaio e sono stati già segnati i tratti dove sarà posata la striscia d’asfalto che costituirà l’arco a nord del centro di Martellago, con accesso, da ovest, da via Boschi (Castellana) e da est dalla zona di Kelemata, sempre sulla Castellana. Nei due lati dell’autostrada, sono stati costruiti i 14 piloni in calcestruzzo, 7 per parte, dove sarà appoggiato il cavalcavia lungo 575 metri per collegare l’entrata e l’uscita al casello. Quest’ultima operazione è fissata a cavallo tra la fine 2013 e, più probabile, l’inizio 2014, con la chiusura del Passante. Nei sei mesi successivi sarà completato.

Chiusura. A breve sanno interdette le corsie di emergenza per realizzare le rampe di accesso e uscita del casello. La data dev’essere ancora definita ma se ne dovrebbe sapere di più oggi al termine di una riunione con Cav. L’obiettivo è evitare i giorni da bollino rosso del traffico estivo.

Progetto. Il casello avrà la forma di diamante rovesciato. Per accedervi, ci saranno la bretella da via Boschi, tra Martellago e Scorzè, e la tangenziale a nord di Martellago, lunga cinque chilometri e mezzo, che partirà dalla Kelemata. In quest’ultima sorgeranno quattro rotatorie: agli incroci con via Canove e in via Morosini a Martellago, via Ponte Nuovo e via San Paolo a Scorzè. A queste ne vanno aggiunte altre due: una tra via Canove e la Castellana a fianco del municipio, l’altra sempre su via Canove ma all’incrocio con via Volta. La rotonda di via Ponte Nuovo sarà spostata più a est, per tutelare Villa Astori. Sarà costruita pure una complanarina, che sorgerà sul lato est del Passante, dalla Moglianese al casello. Sarà lunga poco meno di un chilometro e sfrutterà l’attuale contro-strada di servizio. Previste le mitigazioni ambientali per ridurre l’impatto.

Alessandro Ragazzo

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