Gazzettino – Martellago, casello pronto a fine 2014
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9
lug
2013
Completati i piloni. Nel nuovo anno la posa dei ponti e del viadotto.
Procedono a ritmi serrati, e sono sostanzialmente in linea con la tabella di marcia, nonostante la primavera piovosa che li ha ostacolati, i lavori del casello e nuova viabilità connessa. Le opere di fondazione – piloni, spalle e pile dei vari ponti – sono state eseguite pressoché tutte, a parte quelle di un ponticello sul Dese tra via Ponte Nuovo e Morosini. In particolare, nell’area del casello, tra Martellago e Scorzè, a cavallo del Dese, è pronto l’impalcato principale, con una spalla e sette grandi piloni in cemento armato sul lato Est del Passante e altrettanti sul lato Ovest che, inframmezzati da altre due fondazioni per due piloni in ferro, sosterranno il viadotto di oltre mezzo km in acciaio che attraverserà l’autostrada. Già ben avviato anche il movimento terra per tracciare, tra l’altro, i sedimi delle nuove strade, in primis la tangenziale Nord che collegherà casello e Castellana al confine Est di Martellago. In questo momento i quasi cento operai delle imprese che fanno capo alla Passante di Mestre spa al lavoro nel vasto cantiere, e che si fermeranno solo la settimana di Ferragosto, stanno operando per realizzare i piani d’imposta dei rilevati e i fossati di guardia: a giorni si terrà un incontro con il Consorzio di bonifica per definire una serie di opere idrauliche concertate. E, soprattutto, hanno iniziato a scavare i tunnel di servizio del casello: oggi è in calendario un incontro tra Pdm e Cav, il concessionario, per decidere se procedere subito o aspettare dopo l’estate dati i picchi di traffico dei vacanzieri, con la chiusura con new jersey, nel tratto interessato, delle corsie di emergenza del Passante, necessaria per consentire di attaccare i rilevati all’asfalto e realizzare le rampe di entrata e uscita. Nel 2014 inizieranno il varo, che richiederanno sei mesi, dei vari ponti in acciaio, quelli di attraversamento del Dese e degli altri canali della nuova viabilità e, soprattutto, il viadotto principale del casello, che sarà montato a stralci a partire dall’inizio del nuovo anno e richiederà la chiusura del Passante per almeno una notte. Se tutto procede senza intoppi, casello e strade di adduzione saranno pronti per fine 2014.
Nicola De Rossi
Nuova Venezia – Il casello di Vetrego in Parlamento. Interrogazione M5S.
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7
lug
2013
MIRANO – Emanuele Cozzolino, parlamentare miranese 5 Stelle, porta il casello di Vetrego direttamente alla Camera. In un’interrogazione il deputato chiede al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi di risolvere una volta per tutte la situazione dello svincolo, in stallo da anni e ostaggio di traffico e inquinamento. In particolare Cozzolino e il Movimento 5 Stelle chiedono al governo un’accelerata dei tempi per la piena realizzazione del progetto del Passante.
«Soprattutto», scrive il deputato miranese, «per quanto attiene lo spostamento a ovest della barriera di Venezia-Mestre, tra l’interconnessione ovest con l’A4 e lo svincolo di Mirano-Dolo e la riapertura dello svincolo diretto per Dolo in località Roncoduro».
Cozzolino chiede inoltre la liberalizzazione dei relativi tratti autostradali intermedi. La posizione dei grillini in Parlamento è dunque quella radicale, o sarebbe meglio dire “originaria”: completare il progetto iniziale del “sistema Passante”, che prevede l’arretramento della barriera di Villabona e l’apertura del casello di Roncoduro. In questo modo Vetrego tornerebbe a respirare, vedendo sparire i disagi che da anni interessano la viabilità locale e il traffico dei pendolari, un pasticcio finora senza soluzioni. Non piace infatti, nemmeno ai 5 Stelle, la proposta di risolvere il problema del tornello con l’aumento delle tariffe.
Filippo De Gaspari
Gazzettino – “Spostare Villabona per liberare il casello di Vetrego”
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4
lug
2013
MIRANO – Interrogazione in Parlamento dei “5 stelle” guidati da Cozzolino
“Arretrare la barriera”
Arretrare al vecchio casello di Dolo-Roncoduro la barriera di Venezia Villabona, in modo da alleggerire l’insostenibile traffico al casello di Mirano: i comitati lo chiedono da tempo, ora arriva pure un’interrogazione parlamentare. A presentarla sono undici deputati del Movimento 5 Stelle, con primo firmatario il miranese Emanuele Cozzolino.
«Il progetto preliminare del Passante di Mestre prevede la realizzazione di numerose opere complementari tra cui l’arretramento della barriera di Venezia al vecchio casello di Dolo per poi liberalizzare completamente la tratta Venezia-Dolo
– si legge nel documento rivolto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Maurizio Lupi -.
Nel frattempo è stato realizzato il casello a Vetrego di Mirano che avrebbe dovuto essere provvisorio, ma che di fatto è divenuto definitivo».
I miranesi si lamentano da anni per le code chilometriche e per la manovra del “tornello” che consente ai pendolari della tratta Mestre-Padova di uscire e rientrare a Mirano per godere del pedaggio gratuito tra Mestre e Mirano risparmiando così 2.40 euro.
«Proprio il Ministero dei Trasporti nel 2008 indicava quello di Vetrego come un casello provvisorio facendo intendere il progetto dello spostamento della barriera di Venezia – proseguono Cozzolino e gli altri – perché il casello di Vetrego non è stato progettato per accogliere l’attuale volume di traffico».
Ma nulla è più stato fatto. Per eliminare il problema del tornello la società autostradale Cav punta ad uniformare la Mirano-Padova e la Mestre-Padova a 2.70 euro (con sconti di 1.10 euro per i pendolari residenti) ma il prospettato aumento del pedaggio scatena altri malumori:
«Ci sarebbero gravi ripercussioni economiche per residenti e pendolari che usufruiscono dell’infrastruttura»
scrivono i parlamentari per poi chiedere al Ministero quali atti intende adottare per l’arretramento della barriera. In ogni caso al momento non trapela nulla sull’applicazione delle nuove tariffe: ogni novità potrebbe slittare dopo l’estate.
Gabriele Pipia
Nuova Venezia – Vetrego. Erba tagliata dopo la lettera del sindaco.
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28
giu
2013
VETREGO. Anas non risponde alla dura lettera di protesta del sindaco Maria Rosa Pavanello, ma dopo la sfuriata almeno l’erba viene miracolosamente tagliata. «Eppur qualcosa si muove» verrebbe da dire.
Nei giorni scorsi il sindaco aveva inviato una pepata lettera di protesta ad Anas e Veneto Strade, lamentando la trascuratezza delle strade di competenza dei due enti gestori all’interno del Comune di Mirano. La situazione a Vetrego e Porara è, e resta anche dopo l’inaspettato sfalcio, difficile: ciclabili impraticabili, guard-rail pericolosi, punti luce insufficienti, segnaletica praticamente assente, soprattutto quella orizzontale. In via Porara le strisce bianche a centro e bordo strada sono un miraggio non dettato certo dalla calura estiva. La ciclabile a lato è invasa d’erba infestante e ghiaino, separata dalla strada con un guardrail polveroso, neanche fosse uno svincolo autostradale, quella tra Vetrego ovest e via San Silvestro non è messa meglio. Ma l’elenco potrebbe continuare.
Pavanello nella sua lettera ha messo anche un termine: trenta giorni. Scadono a metà luglio, in piena estate. Dopo il Comune potrebbe scegliere anche le vie legali. Non si tratta soltanto di una questione di decoro. In ballo, in primo luogo, c’è la sicurezza di chi transita in auto, ma soprattutto in bicicletta.
Filippo De Gaspari
Gazzettino – Appello al ministro per il casello di Vetrego
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28
giu
2013
MIRANO –
«Danni alla salute per migliaia di persone, da almeno quattro anni».
Le nuove tariffe non sono ancora state applicate, il problema del tornello rimane e ai residenti di Vetrego non resta che continuare la mobilitazione.
Ad alzare la voce è Giuseppe Vesco, segretario del comitato “Rinascita Vetrego”, che a titolo personale ha spedito due lettere al Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e al Prefetto di Venezia Domenico Cuttaia chiedendo un intervento risolutivo.
«Siamo di fronte quotidianamente ad un ingorgo di auto e camion, la cui origine deriva da una scelta di certi funzionari regionali che hanno “liberalizzato” un tratto dell’autostrada A57 (ex A4) nonostante il relativo decreto lo permettesse soltanto a condizione che venisse arretrata la grande barriera autostradale – scrive Vesco -. Tale scelta ha costretto migliaia di automobilisti a fare delle stressanti code giornaliere, rovinandosi il fegato e la salute, oltre a spendere molti soldi durante le lunghe soste con il motore acceso».
In attesa di organizzare un presidio di protesta a Roma, i residenti stanno preparando pure un esposto alla Procura. (g.pip.)
Gazzettino – Mirano. Il sindaco attacca l’Anas: “Non rispettati gli accordi per via Porara”
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23
giu
2013
«Anas non rispetta obblighi ed accordi su via Porara e via Vetrego, il risultato è sotto gli occhi di tutti: degrado e mancanza di sicurezza».
A dichiararlo è il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello con una lettera inviata all’azienda che gestisce la rete stradale, ma pure a Veneto Strade, Cav, Provincia e Regione. Il nocciolo della questione è sempre lo stesso, la mancanza di manutenzione in quelle arterie sempre molto trafficate che conducono pure al casello autostradale.
«Gli accordi di programma sul Passante di Mestre stabiliscono che ora la competenza di quelle strade sia di Anas, ma percepiamo un progressivo scemare dell’interesse e dell’impegno»
scrive il sindaco, che poi cita nel dettaglio le conseguenze:
«Tutto ciò ha comportato un degrado degli assi stradali e l’assoluta mancanza di manutenzione della segnaletica. Inoltre le piste ciclabili sono invase da vegetazione infestante e sono mancati pure gli usuali trattamenti antighiaccio del periodo invernale».
Nel documento, dunque, il Comune sollecita Anas ad intervenire con urgenza, mentre l’assessore all’Ambiente Federico Vianello ha scritto a Cav sollevando un altro problema: il degrado dell’area verde nel parco urbano che si affaccia su via Porara:
«Sono pervenute varie segnalazioni sullo stato manutentivo dell’area – scrive Vianello – dove si lamentano fenomeni di crescita incontrollata della vegetazione. Chiediamo di provvedere alla generale manutenzione».
(g.pip.)
Nuova Venezia – Mirano. Il sindaco pavanello protesta con l’anas “Sulle vostre strade incuria e degrado”
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23
giu
2013
MIRANO – Stanca di aspettare, stanca di raccogliere le lamentele continue dei cittadini. Maria Rosa Pavanello scrive una dura lettera di protesta all’Anas:
«Percepiamo un progressivo scemare d’interesse e dell’impegno nelle strade di competenza della vostra società all’interno del nostro Comune».
Sembra quasi esserci dell’ironia, perché a sentire i residenti, soprattutto in zona Porara e Vetrego, più che di disinteresse si parla proprio di abbandono.
«Tutto questo», prosegue Pavanello nella sua requisitoria, «ha comportato un generale degrado degli assi stradali e delle relative pertinenze per l’assoluta mancanza di manutenzione, ordinaria e straordinaria, della segnaletica orizzontale e verticale, dei presidi di sicurezza, di piste ciclabili invase da vegetazione infestante oltre che degli usuali trattamenti antighiaccio da attuare in inverno».
Il Comune è stanco di provvedere al posto di Anas. Pavanello lo aveva già detto citando l’incredibile vicenda dell’11 febbraio scorso, quando via Porara fu abbandonata letteralmente sotto la copiosa nevicata finché non fu il Comune a intervenire nonostante non di sua competenza. Adesso il reclamo del Comune che non intende farsi ulteriore carico dei compiti altrui: lo dice anche nei confronti di Veneto Strade, per quanto riguarda la ciclabile tra Vetrego Ovest e via San Silvestro, di competenza della società regionale.
«Ci sono accordi nero su bianco che obbligano Anas e Veneto Strade a farsi carico della gestione e manutenzione di queste opere», ricorda Pavanello, «obblighi assunti giuridicamente dal 1 giugno 2012 in sostituzione del commissario delegato al Passante e finora disattesi».
Trenta giorni di tempo per avere una risposta, a metà luglio si va per avvocati. (f.d.g.)
Nuova Venezia – Vetrego marcia su Roma “Il tornello e’ da togliere”
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6
giu
2013
Manca il nullaosta del ministero per l’aumento delle tariffe, il comitato non ci sta «Rimetteremo gli striscioni e faremo diventare la frazione un caso nazionale»
MIRANO – Marcia su Roma della piccola Vetrego. Se il problema della mancata eliminazione del tornello è il nullaosta del ministero, nessun ostacolo ad andare alla fonte del problema: così il comitato Rinascita Vetrego avvia i contatti con i parlamentari veneti e muove il sindaco Maria Rosa Pavanello per arrivare diritto alla sede romana del governo, a cui spetta l’ultima parola sull’aumento delle tariffe e, di conseguenza, sull’eliminazione del traffico alla rotonda del casello. Queste le decisioni prese nell’ultima riunione del comitato, martedì sera, dove è arrivato anche un messaggio scritto del presidente di Cav, Tiziano Bembo. Il presidente del gestore autostradale ha di fatto ribadito che il mancato adeguamento tariffario non è arrivato a causa del mancato ok ministeriale. «Bembo ci ha fatto sapere che Cav ha fatto tutto il possibile, ma che il ministero non sembra aver dato l’idea di voler prendere in seria considerazione il problema», afferma il presidente del comitato Emanuele Congia. E allora Vetrego andrà a farglielo capire direttamente a Roma. Il comitato organizzerà un autobus e chiederà un incontro con i tecnici del ministero, sperando magari nell’intermediazione dei parlamentari veneti e del ministro Flavio Zanonato. Se nemmeno la calata sulla Capitale servisse a dare una smossa alla questione, è già pronto il piano B. «Faremo diventare Vetrego un caso nazionale», spiega Congia, «ripristineremo alla rotonda i cartelli e gli striscioni di protesta, ma non bloccheremo di nuovo il traffico: non vogliamo il muro contro muro. Però chiameremo le tv, i telegiornali nazionali, la satira». Ma non basta. «È già pronto un esposto alla procura della Repubblica per danni alla salute pubblica», continua Congia, «partirà subito se il ministero non ci darà ascolto». I tempi sono stretti. Già entro il mese, possibilmente entro metà giugno, il comitato punta ad avere la data per l’incontro al ministero: per questo ha già avviato i contatti con i parlamentari veneti e chiede a Pavanello di attivarsi subito per aprire un canale di dialogo con il Governo. Certo rimane l’impressione di aver perso tempo prezioso. «Se il colpevole non è Cav», pare essere l’impressione di molti in paese, «perché non è venuto fuori subito?». A Vetrego rimane un’ala intransigente della protesta, che vorrebbe un’estate di proteste: circostanza per ora esclusa, anche perché non permetterebbe di avere l’appoggio incondizionato delle istituzioni. Intanto il comitato intende chiedere anche l’intervento dell’Arpav, per ottenere l’accertamento ufficiale delle misurazioni relative ai tratti di autostrada ancora scoperti dalle barriere fonoassorbenti.
Filippo De Gaspari
Gazzettino – Mirano. Ancora proteste contro il “tornello”
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6
giu
2013
Il “Comitato Vetrego” a Roma da Zanonato
MIRANO – I residenti hanno deciso: niente blocco dell’autostrada, questa volta per protestare si va direttamente a Roma. Torna ad alzare la voce il comitato “Rinascita Vetrego”, che da anni chiede a Cav e Regione di intervenire eliminando una volta per tutte il problema del tornello alla rotonda d’immissione al casello. La questione è nota: i pendolari della tratta Mestre-Padova escono e rientrano per godere del pedaggio gratuito tra Mestre e Mirano, una manovra legittima che però provoca ingorghi e un aumento dell’inquinamento alle porte della frazione. L’applicazione delle nuove tariffe a partire da giugno avrebbe dovuto risolvere la questione eliminando il tornello, ma per ora non è cambiato nulla e il fronte è spaccato: i pendolari si oppongono agli aumenti previsti, ma a molti residenti di Vetrego le nuove tariffe farebbero certamente comodo. Martedì sera si sono riuniti per decidere come agire e l’ipotesi del viaggio di protesta a Roma è stata la più gettonata. L’obiettivo è coinvolgere il ministro Zanonato e almeno un paio di deputati locali per essere ricevuti da un funzionario del Ministero dei Trasporti, il comitato punta ad organizzare un pullman e partire massimo tra quindici giorni. E se la gita romana si rivelerà inutile? «Abbiamo pronto un esposto alla Procura della Repubblica per danni alla salute pubblica, intendiamo informare pure il Prefetto» fanno sapere dal comitato. Qualcuno annuncia che sarà contattata «Striscia la Notizia», ma intanto spunta già un’altra richiesta a Cav e istituzioni politiche: regolare il traffico nella rotonda installando semafori nelle strade che vi accedono. Cav ha ribadito che le nuove tariffe sono in attesa dell’approvazione del Ministero.
(g.pip.)
Nuova Venezia – Dolo/Mirano. Casello, rinviato l’aumento del ticket
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4
giu
2013
Mirano. Le nuove tariffe dovevano scattare l’1 giugno. Intanto i comitati annunciano altri sit-in
MIRANO – Lunedì 3 giugno, casello di Vetrego: coda. Ma non dovevano scattare gli aumenti tariffari che, tra le altre cose, avrebbero risolto anche l’intasamento cronico alla rotonda? Niente di tutto ciò, il tornello è congelato. Si paga sempre lo stesso ticket: 0,80 euro per la tratta Mirano-Padova est. Per i pendolari tutto di guadagnato, per i residenti invece è l’ennesima beffa. Avevano sospeso le proteste sulla promessa che dall’1 giugno sarebbero scattati gli aumenti, tali da rendere vano il tornello per chi percorre la tratta Padova-Villabona. Così Vetrego ribolle: «Presi in giro un’altra volta», mormorano in paese. Da Cav, la concessionaria autostradale incaricata di disporre le tariffe, allargano le braccia:
«Siamo in attesa dell’approvazione del Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture. Gli aumenti vengono decisi a Roma».
Da via Bottenigo tra l’altro fanno sapere che il ritardo non sarà nemmeno breve. Nessuno lo dice apertamente ma adesso il rischio è che gli aumenti, e quindi anche la soluzione al tornello, arrivino solo dopo l’estate, forse a settembre. Per due ordini di motivi. Primo, difficile che gli aumenti scattino in piena stagione di ferie ed esodi. Secondo, Cav ha necessità e interesse a intraprendere, prima di praticare qualsiasi ritocco delle tariffe, una campagna informativa a tappeto e allo stato attuale non se ne vede l’ombra. E se è vero che d’estate il traffico è ridotto e quindi anche il fenomeno del tornello dovrebbe sgonfiarsi, in paese la protesta rischia di infiammarsi proprio sotto il solleone estivo. Tutti ricordano il blocco della rotonda di una settimana, a marzo. Venti giorni fa Opzione Zero ha protestato sotto la sede di Cav e nei giorni scorsi anche i Cat, Comitati ambiente e territorio della Riviera, sono passati all’azione, presentando una diffida legale contro Cav e il prospettato aumento tariffario. Il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello, già scesa in strada a fianco dei comitati, incalza: «Avevamo chiesto soluzioni, non il silenzio», afferma, «mi pare che non sia questa la linea di urgenza concordata nelle sedi istituzionali». Questa sera intanto torna a riunirsi il comitato Rinascita di Vetrego e si prevedono scintille. «Abbiamo invitato di nuovo il presidente di Cav, non so se verrà», afferma il presidente del comitato Emanuele Congia, «ma noi abbiamo già pronte le proteste». Due le possibilità: un nuovo blocco del casello, anche di 24 ore, oppure la marcia su Roma in pullman, con una cinquantina di vetreghesi, per manifestare direttamente sotto la sede del Ministero.
(f.d.g.)
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