Gazzettino – Dolo/Mirano – La protesta del casello: “Ora l’assedio a Cav”
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16
mar
2013
LA PROTESTA – Terminata ieri sera la settimana di mobilitazione dei comitati contro l’autostrada «Dopo i blocchi assedieremo Cav»
CODE E DISAGI PER GLI AUTOMOBILISTI – Martedì sera assemblea a Scaltenigo per decidere.
Martedì cittadini e comitati si ritroveranno al centro civico di Scaltenigo per decidere le prossime mosse contro l’aumento dei pedaggi. Si pensa ad un sit-in davanti alla sede di Cav.
Cinque giorni di proteste, oltre un centinaio di persone in strada ogni sera e la promessa: «Andremo avanti».
Si è chiusa ieri la settimana di presidi che ha visto i cittadini di Mirano e della Riviera scendere in strada per contestare l’aumento delle tariffe autostradali e la mancata riapertura del casello di Dolo. Anche ieri i comitati “Rinascita Vetrego”, “Opzione Zero” e “Viabilità sicura” si sono riuniti nel tardo pomeriggio, all’ora di punta, sulla rotonda d’immissione del casello Mirano-Dolo. Presente la giunta Pavanello al completo, i manifestanti hanno distribuito centinaia di volantini provocando pesanti rallentamenti al traffico, già quotidianamente congestionato. Muniti di mascherine, cartelloni e altoparlanti, questa volta sono spuntati pure i tamburi per accompagnare i cori “Un euro può bastare” e “Vetrego vuole respirare”. Il fronte contro Cav e Regione è compatto, ma la protesta si divide in due rami distinti: molti si oppongono all’aumento tariffario previsto per giugno (da 80 cent a 2,70 per Mirano-Padova est, con sconto di 1,20 ai pendolari), i residenti di Vetrego e Marano protestano invece contro gli ingorghi nelle due frazioni ricordando che il casello doveva essere provvisorio. Tutti chiedono a gran voce la riapertura di quello di Dolo, mantenendo tariffe agevolate e diluendo il traffico. «Siamo soddisfatti, siamo riusciti a portare una media di cento persone al giorno a protestare – commenta il presidente di “Rinascita Vetrego”, Emanuele Congia -. Attendiamo una risposta da Cav in tempi brevi, e martedì sera al centro civico di Scaltenigo discuteremo le nuove iniziative da intraprendere».
Ma l’idea c’è già: organizzare un sit-in davanti alla sede della società autostradale, in via Bottenigo a Marghera. Si pensa pure a coinvolgere qualche associazione dei consumatori, magari avviando un’azione legale. «E ora cosa facciamo? Quando ci ritroviamo?» chiede una signora srotolando l’ennesimo striscione. È il segno che per la gente l’iniziativa ha colto nel segno. Ora bisognerà capire se sarà in grado di influenzare pure le decisioni di Cav.
Gabriele Pipia
“Sconto irrisorio”- La protesta torna in Consiglio
MIRANO – «Il piano tariffario proposto da Cav propone sconti irrisori e solo per i pendolari muniti di Telepass: è una proposta inaccettabile. In attesa dell’arretramento della barriera a Dolo, il pedaggio deve essere computato sui chilometri della tratta Mirano-Padova». Il Movimento 5 Stelle prende posizione e, nelle prossime settimane, la questione autostradale tornerà ad animare il Consiglio comunale miranese. Per ora il 5 Stelle alza la voce con un intervento pubblicato dal consigliere Antonio Milan sul blog di Beppe Grillo, ma lunedì saranno presentate due interpellanze da discutere nella prossima seduta del Consiglio, probabilmente il 25 marzo. La maggioranza di centrosinistra, 5 Stelle e i cittadini sono tutti sulla stessa linea: manifestano fianco a fianco contro Cav e Regione giurando che la battaglia non finirà con i cortei di questa settimana. Intanto dalla Società autostradale non arriva alcuna dichiarazione: si attende il via libera dal Ministero per l’applicazione delle tariffe. (g.pip.)
Gazzettino – Santa Lucia, No al casello sull’A27: secondo ricorso al Tar
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16
mar
2013
SANTA LUCIA – È stato depositato da alcuni cittadini affiancati dal Comitato paesaggistico
AUTOSTRADA – il Comitato per la tutela del paesaggio ha giurato battaglia
RACCORDO autostradale di Conegliano, un nuovo ricorso è stato presentato contro il casello sull’A27 previsto a Santa Lucia
«Uno sfregio contro il nostro territorio sono il nuovo svincolo autostradale e il casello di Santa Lucia di Piave», afferma Domenico Carraro di San Michele di Piave. È il primo firmatario di un ricorso al Tar di Venezia (il secondo, ndr), depositato venerdì scorso 14 marzo. Si chiede l’annullamento del Decreto del Presidente della Repubblica del 30 luglio 2012 per la realizzazione dell’opera, ricadente nei Comuni di Santa Lucia, Mareno e Cimadolmo. Gli altri firmatari, che si sono affidati tutti all’avvocato Maurizio Zanchettin, sono Simone Cadamuro, Eros Carraro, Ezio Gandin e il Comitato Tutela Paesaggio Veneto. Lo svincolo, da realizzare in tre stralci, si snoderebbe per 7,3 chilometri, in buona parte lungo un tracciato stradale esistente sull’argine del Piave, da adattare alle nuove esigenze, che attualmente viene utilizzato dai mezzi di alcune ditte di escavazione di ghiaia nel letto del fiume. Ad essere chiamati in causa, oltre alla Presidenza della Repubblica, sono altre diciassette parti, dall’Anas, ad Autostrade per l’Italia, ai tre Comuni interessati, alla Provincia di Treviso, alla Regione Veneto, all’Arpav, al Consiglio dei Ministri e a quattro diversi Ministeri. Oltre a iniziative parlamentari e a livello europeo, contro lo svincolo giace un altro ricorso al Tar, presentato il 21 novembre 2012, tramite l’avvocato Alfredo Bianchini, da Loreta Bellussi Carbolante, che alle elezioni amministrative dello scorso anno era stata candidata sindaco per la Lista Alleanza Santa Lucia Democratica. Lo svincolo viene duramente contestato, tra l’altro perché posizionato a ridosso del fiume Piave, in una zona su cui ricadono rigidissimi vincoli di tutela. Nell’iter del procedimento, che si è concluso favorevolmente con il decreto presidenziale, non si sarebbe volutamente tenere conto del parere negativo della Sovrintendenza competente. Inoltre l’opera non rappresenterebbe un elemento per lo sviluppo economico del territorio, ma uno sperpero di denaro pubblico, senza alcun ritorno utile per la comunità. Nel decreto presidenziale si riconosce invece che l’opera «assume rilevanza primaria e strategica per i vantaggi della viabilità e per la riqualificazione dell’intera rete infrastrutturale connessa».
Nuova Venezia – Pippo, il cane che odia i Tir e’ la star della protesta a Vetrego
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15
mar
2013
Mirano. Ogni giorno, puntuale alle 17.30, al guinzaglio della padrona Paola abbaia senza tregua ai camionisti che escono e rientrano al casello. «Lo porteremo anche sotto le finestre della Cav»
MIRANO. Lui i Tir proprio non li sopporta. E tra i vetreghesi è forse quello che alza la voce più di tutti. Si chiama Pippo, ha 7 anni ed è un arrabbiatissimo esemplare di bastardino. Lo hanno già ribattezzato il cane No-Cav, perché è diventato la vera mascotte della protesta dei residenti contro il casello, il traffico e le tariffe, che prosegue senza sosta, ogni sera, da lunedì. Dal primo giorno, puntuale alle 17.30, lui si piazza in testa al corteo che manifesta contro il tornello, fa i suoi giri di rotonda al guinzaglio, guidando la processione e abbaiando contro i mezzi in transito, soprattutto camion. Dopo quattro giorni è già una star: arriva puntuale con la sua padrona all’imbocco della rotonda, attende la partenza della manifestazione e mentre gli organizzatori prendono accordi con i carabinieri sul percorso da seguire e le modalità di protesta, lui comincia già ad abbaiare contro i bisonti della strada che girano il rondò. Se poi qualcuno strombazza perché c’è coda, apriti cielo. «Anche lui non li vuole», spiega Paola, la padrona, «abbaia contro le auto e i camion ogni volta che lo porto fuori ed è impossibile calmarlo». I bisonti della strada sono i suoi più acerrimi nemici, anche se il piccolo Pippo è grande un quarto di una loro ruota. Sarà che fanno un rumore insopportabile, sarà che un cane come lui arriva giusto all’altezza del tubo di scarico, sarà forse che in quei bestioni vede la vera minaccia per sé e per i suoi amici umani che vivono nel paese a fianco dell’autostrada. Martedì però Pippo ha abbaiato nervosamente anche contro gli agenti della polizia locale che cercavano di contenere la protesta. Li vedeva come una limitazione al loro diritto di manifestare. Un paladino della libertà a quattro zampe, che prigioniero del traffico proprio non vuole diventarci. Alla celebrità, tra l’altro, è già abituato: «È già mascotte della squadra di calcio», racconta Paola, «lo hanno anche disegnato allo stadio». Lì però abbaia da tifoso, in rotonda lo fa da contestatore. Pippo ha guidato la protesta anche ieri, presenza fissa per il quinto giorno di fila e ci sarà anche stasera, per gli ultimi giri di rotatoria. Qualcuno del comitato Rinascita Vetrego ora lo vuole portare anche sotto i balconi della sede di Cav, Concessioni autostradali venete. Se gli striscioni non sono bastati, i vertici della società ora sono avvertiti. Adesso gli oppositori mostrano i denti davvero.
Filippo De Gaspari
Gazzettino – Il maltempo non ferma la protesta al casello
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14
mar
2013
MIRANO – «Siamo determinati e irriducibili. Il temporale? Figuratevi se può fermarci». Terzo giorno in strada per i manifestanti contro Cav: ieri sotto il diluvio erano oltre un centinaio, muniti di volantini, striscioni, mascherine antismog e stavolta si sono aggiunti pure gli ombrelli. Si sono riuniti alle 17.30 alla rotonda d’immissione al casello: chi si aspettava un gruppo di persone meno numeroso rispetto ai primi giorni si sbagliava di grosso. Al coro di «Un euro può bastare» i comitati hanno sfilato per la rotonda provocando pesanti rallentamenti al traffico, con una viabilità già penalizzata dal maltempo. Ai molti miranesi ieri si è aggiunto pure un gruppo di residenti di Marano, segno che il problema è davvero sentito. La gente chiede la riapertura del casello di Dolo e si oppone al nuovo piano tariffario di Cav che per la Mirano-Padova prevede tariffe decisamente maggiorate dal prossimo giugno. Gli automobilisti ormai ci hanno fatto l’abitudine: hanno capito il motivo della protesta e sanno che dovranno conviverci fino a venerdì. Pochi sbuffano, molti applaudono e suonano il clacson in segno di approvazione. Carabinieri, Polizia Locale e Digos hanno il loro bel da fare per gestire la situazione. Oggi la gente sarà di nuovo in strada ma il grosso è previsto per domani, quando torneranno a manifestare gli attivisti del comitato rivierasco «Opzione Zero». Nelle prossime settimane, invece, un nuovo presidio potrebbe scattare davanti alla sede di Cav. (g.pip.)
Gazzettino – Dolo-Mirano, Presidio al casello, arrivano anche i giovani
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13
mar
2013
Secondo giorno di mobilitazione dei comitati contro le scelte di Cav per i pedaggi
Prosegue il presidio di protesta alla rotonda d’immissione al casello, ieri seconda giornata di mobilitazione contro Cav. Sarà così tutti i pomeriggi fino a venerdì, sempre dalle 17.30 alle 18.30. Lunedì i comitati «Rinascita Vetrego» e «Opzione Zero» hanno riunito oltre 150 persone, ieri erano invece un centinaio. Presente pure il comitato «Viabilità Sicura», rispetto a lunedì si son visti vari giovani. Con altoparlanti, striscioni e volantini hanno manifestato attorno alla rotonda, richiamando l’attenzione di molti automobilisti e provocando qualche rallentamento. Cresce l’attesa per martedì, quando il centro civico di Scaltenigo ospiterà una riunione pubblica per stabilire ulteriori iniziative. La gente protesta per l’aumento delle tariffe (da giugno il pedaggio Mirano-Padova est passerà da 80 cent a 2.70 euro, con sconto di 1.20 euro per i pendolari) e per gli ingorghi vetreghesi, chiedendo ad alta voce la riapertura della barriera di Dolo-Villabona. Le stesse richieste sono state avanzate ieri con una mozione in Consiglio Regionale da Pietrangelo Pettenò (Federazione della Sinistra). «La Giunta faccia rispettare gli accordi del Passante con la riapertura bidirezionale del casello di Dolo e la liberalizzazione della tratta Dolo Mestre – si legge – stanziando adeguate somme fin dall’approvazione del bilancio di previsione 2013». (g.pip.)
Gazzettino – Casello Dolo-Mirano, “Un euro puo’ bastare”. In coro contro i rincari.
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13
mar
2013
Secondo giorno di protesta a Vetrego anche per dire no a smog e code in paese
Interrogazione di Pettenò in Regione: si rispettino gli accordi. Oggi altra replica
MIRANO «Un euro può bastare, un euro può bastare». A gridarlo stavolta, con un pugno fuori dal finestrino, è un automobilista bloccato dal secondo giorno di protesta al tornello di Vetrego. È uno dei pendolari su cui pende la minaccia del salasso al casello di un euro e mezzo (oggi è 80 cent) per raggiungere Padova. Il suo incitamento contagia subito i vetreghesi in corteo, che lo seguono con un coro da stadio. Sono un centinaio i partecipanti al secondo blitz settimanale alla rotonda di Vetrego est, un po’ meno di lunedì, ma con più rappresentanza: c’è infatti anche il comitato Viabilità Sicura di Scaltenigo e i grillini. Per il Comune tornano in strada il vicesindaco Annamaria Tomaello e Giorgio Babato. Quattro giri di rotonda, stessi effetti di lunedì: code in tutte le direzioni, una corsia occupata, volantinaggio e striscioni per dire basta a smog e code. La star del giorno è Pippo, un cagnolino portato in strada da una donna di Vetrego, che guida il corteo in testa: abbaia nervoso contro i camion che sfilano lenti a lato dei manifestanti a piedi e contro le forze dell’ordine che tentano di contenere chi vorrebbe occupare l’intera carreggiata. «È uno di noi», sorride la padrona, «anche lui è di Vetrego e vorrebbe vivere tranquillo». Non è per nulla tranquillo invece uno degli anziani del paese, che vorrebbe bloccare tutto con l’energia di uno studente durante l’occupazione della scuola: «Non accetto di dover aspettare mezz’ora ogni mattina prima di uscire di casa perché deve terminare la coda: siamo prigionieri in casa nostra, i miei orari non possono essere decisi da altri». Intanto, mentre si conclude la seconda giornata dei No-Cav in strada, in Regione la Federazione della Sinistra presenta una mozione per chiedere l’intervento della giunta Zaia per il rispetto degli accordi presi: «Intervenga presso la concessionaria affinché siano rispettati gli accordi sulla realizzazione del Passante», chiede Pietrangelo Pettenò, «con l’arretramento della barriera a Roncoduro, la riapertura in entrambe le direzioni del casello di Dolo e la liberalizzazione della tratta Dolo-Mestre, con tariffe adeguate fin dall’approvazione del bilancio di previsione 2013». Ma la politica, al solito, è lenta: i No-Cav saranno in strada anche oggi, puntuali, alle 17.30. E se piove? «Meglio», giurano, «con gli ombrelli aperti occupiamo più spazio e forse blocchiamo tutto davvero». Filippo De Gaspari
Gazzettino – Casello Dolo-Mirano “Basta prenderci in giro”
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12
mar
2013
MIRANO – I comitati “Opzione Zero” e “Rinascita Vetrego” bloccano la rotonda del casello
Pesanti rallentamenti al traffico per la protesta contro i piani tariffari di Cav
«Basta prenderci in giro». Lo slogan capeggia in bella vista sulle centinaia di volantini distribuiti ieri pomeriggio dai comitati «Opzione Zero» e «Rinascita Vetrego» a residenti ed automobilisti. Erano oltre centocinquanta i manifestanti che si sono riuniti alle 17.30 nella rotonda d’immissione al casello autostradale Mirano-Dolo per manifestare fino alle 19 passate. L’autorizzazione della Questura riguardava solo un corteo pedonale nella pista ciclabile attorno alla rotonda ma gli attivisti dei comitati sono riusciti ad ottenere la possibilità di manifestare per una ventina di minuti pure sulla carreggiata, provocando pesanti rallentamenti al traffico in un orario in cui quella zona è già quotidianamente congestionata. I comitati erano ben organizzati con giubbini catarifrangenti, altoparlanti e mascherine antismog, il corteo è stato pacifico anche se caratterizzato da qualche diverbio con le forze dell’ordine perché molti manifestanti speravano di poter bloccare completamente la strada. Il comitato vetreghese ha già fatto sapere che presidi analoghi sono previsti fino a venerdì, ieri alla manifestazione erano presenti il sindaco Pavanello e molti altri esponenti politici di Pd, Rifondazione e Udc. Alle radici della protesta c’è il piano tariffario che Cav intende applicare entro il prossimo giugno: la tratta Mirano-Padova passerebbe dagli attuali 80 cent a 2.70 euro mentre i pendolari pagherebbero 1.50 euro, comunque praticamente il doppio rispetto ad ora. I vetreghesi lamentano pure smog e traffico esasperante nella propria frazione.
«Questo doveva essere un casello provvisorio, Cav aveva promesso la riapertura della barriera di Dolo-Roncoduro che però non è mai avvenuta. I rincari comporteranno pure un aumento del traffico sulla viabilità locale»
sbottano i cittadini. «Mestre-Padova, un euro può bastare» recita invece uno dei tanti striscioni che capeggiano alla rotonda. Molti pendolari si trovano imbottigliati, ma leggono gli striscioni e fanno un segno di approvazione. Qualcuno suona il clacson per solidarietà. Alla fine il presidio si conclude con una tavolata di pane e soppressa: la rabbia sembra scemare, ma oggi si torna in strada.
SALE LA PROTESTA – Nuove petizioni e azioni legali da parte dei Comitati di cittadini
Ulteriori presidi, nuove petizioni, magari pure un’azione legale. La mobilitazione dei comitati è appena cominciata, da qui a maggio prenderanno piede molte altre iniziative di protesta. Questa settimana i residenti di Vetrego manifesteranno alla rotonda tutti i giorni fino a venerdì, mentre il comitato «Opzione Zero» scenderà nuovamente in strada proprio nell’ultimo giorno della protesta. Martedì prossimo, invece, alle ore 18.30 il centro civico di Scaltenigo ospiterà un’assemblea pubblica in cui i cittadini di Miranese e Riviera potranno contarsi, misurare il termometro del malumore e concordare nuove iniziative.
«Decideremo assieme mobilitazioni, class action e denunce»
si legge nel volantino distribuito ieri dagli attivisti di Opzione Zero. La battaglia contro l’aumento del pedaggio è partita ieri da Vetrego ma nelle prossime settimane dovrebbe sfociare a Mestre, davanti alle sedi di Cav e Regione, li dove vengono prese tutte le decisioni che contano. La volontà è quella di farsi sentire senza creare ulteriori disagi agli automobilisti, la settimana prossima se ne saprà di più. Intanto i comitati studiano la possibilità di intraprendere un’azione legale contro il salasso autostradale: l’idea sarebbe quella di coinvolgere pure alcune associazioni dei consumatori. Per l’applicazione delle tariffe Cav attende il via libera del Ministero, ma chi protesta non intende mollare la presa. (g.pip.)
Nuova Venezia – Primo corteo, ora monta la rabbia
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12
mar
2013
A Vetrego tutti contro il “tornello” all’uscita dell’A57. Auto in coda ma ai residenti non basta più: «Blocchiamo tutto»
MIRANO – Il sindaco Maria Rosa Pavanello con mezza giunta comunale guida la protesta No-Cav a Vetrego: dietro di lei oltre 150 manifestanti, aderenti a tre comitati (Rinascita Vetrego, Opzione Zero e Cat), ma anche liberi cittadini, nonni, mamme con bambini, qualche pendolare. Il blocco del traffico, vietato dalla questura, alla fine si materializza lo stesso nell’ora di punta, nonostante il corteo pacifico sfili silenzioso a bordo strada, girando due volte l’infame tornello. Il sottofondo è quello del rombo dei motori dei camion e delle auto in coda, che sovrasta perfino quello degli slogan che salgono dal corteo. I manifestanti sono costretti a soffocare la loro rabbia in gola, coprono la bocca con una mascherina e affidano la loro indignazione ai volantini distribuiti agli automobilisti in fila. Arrabbiati contro arrabbiati: finire una giornata di lavoro e trovarsi bloccati al rondò non facilita la solidarietà degli automobilisti verso i manifestanti e così qualcuno strombazza, manda a quel paese i vetreghesi e si becca gli insulti dei manifestanti. «Cosa suoni?», brontola una donna a un automobilista spazientito, «è anche colpa vostra se succede questo casino tutti i giorni». Il casino è in realtà solo accentuato, perché l’ingorgo a Vetrego c’è ogni sera. C’è anche chi riesce a farsene una ragione e, passando davanti ai manifestanti, mostra il pollice alto, come dire: «Avanti così». Basta un’ora ai vetreghesi (ma ci sono anche molti residenti di Mirano e Scaltenigo) per mostrare la loro rabbia contro Cav, Concessioni autostradali venete. Non per sfogarla tutta però: infatti si replica oggi, sempre alle 17.30, poi domani e così tutte le sere fino a venerdì. «L’agevolazione che Cav ha promesso non è sufficiente», spiega Pavanello, «la tariffa per i pendolari dev’essere più bassa dell’euro e mezzo ipotizzato e allo stesso tempo va risolto il problema del tornello. In questo pasticcio i miranesi non c’entrano: questo casello doveva essere provvisorio. Possono ancora prevedere l’arretramento della barriera a Roncoduro e risolvere tutti i problemi, ma non lo faranno, perché costa un po’ di più. Invece ora Cav ha bisogno di rimpinguare le proprie casse e l’unico modo per farlo è aumentare la tariffe, pur con agevolazioni per i residenti. Ricordo però che nel 2008 la società si era impegnata a verificare i flussi di traffico generati dall’opera in questo punto, per vedere se creavano problemi e non l’hanno mai fatto». «Basta prenderci in giro» recita il volantino del comitato Opzione Zero, che annuncia un incontro martedì 19, alle 18.30, al centro civico di Scaltenigo, per decidere come andare avanti nella battaglia, residenti e pendolari assieme. Si va dunque verso un’escalation della protesta, confermata anche dalla voce di qualche manifestante che riavvolge lo striscione deluso, dopo qualche battibecco con i carabinieri: «Così non va bene, al diavolo le autorizzazioni: dobbiamo bloccare tutto». Stasera si torna in strada: altro giro di rotonda, altre auto ferme in strada.
Filippo De Gaspari
«C’è il coprifuoco in paese da quattro anni»
Gli abitanti stanchi di subire i disagi: la Cav sfrutta i pendolari, è il fallimento del project financing
MIRANO «Quattro anni che questa storia va avanti, quattro anni che ogni sei mesi ci propongono una soluzione. Stasera siamo qui perché non siamo fessi, ma stufi e stressati sì, tanto. Troppo». Paolo Fiume è uno dei promotori del nuovo comitato Rinascita Vetrego: «Tariffe a un euro per tutti, ma subito. Il tornello deve sparire ora, altrimenti la protesta si farà più dura ogni giorno che passa». «Mattina e sera non possiamo neanche uscire dal paese, perché c’è la fila di auto che ci blocca in casa», protesta Vladimiro Tiepolato, «la gente non sa che sono quattro anni che noi possiamo muoverci solo quando gli altri sono finalmente arrivati a lavoro e dunque le code finiscono. È giusto adeguare le nostre esigenze agli orari degli altri?». In corteo c’è anche Pietrangelo Pettenò, uno di quelli che ha portato la protesta in Regione: «Sono stati firmati accordi e con le prime difficoltà finanziarie di Cav aumentano le tariffe e si disattendono le firme messe nero su bianco».
Mattia Donadel, del comitato Opzione Zero, è tra quelli già scesi in strada a dicembre per dire che “Un euro può bastare”: «In un modo o nell’altro sono sempre i cittadini a pagare, mentre Cav fa utili e pratica sconti ridicoli», dice, «ci hanno raccontato per anni che il project financing era l’unica via, ora è dimostrato che i costi ricadono tutti sui cittadini. Ma soprattutto ci hanno raccontato che il Passante avrebbe risolto tanti problemi e invece oggi scopriamo che ne ha creati».
«Vetrego vuole riprendersi il suo diritto alla salute», dice Emanuele Congia, presidente del nuovo comitato di paese, «siamo gente stressata da code e smog, non vogliamo aspettare il 1 giugno: il tornello va tolto subito». Sfilano anche consiglieri e assessori, da Annamaria Tomaello a Giuseppe Salviato, da Giorgio Babato a Dora Bovo: la battaglia dei comitati si fa anche istituzionale. (f.d.g.)
Gazzettino – No-Cav, oggi l’assedio di Vetrego
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11
mar
2013
MIRANO – Al casello Dolo-Mirano nel pomeriggio il presidio della rotonda contro l’aumento del pedaggio
La protesta raddoppia: con il Comitato della frazione scende in campo anche il rivierasco Opzione zero
Striscioni e volantini, mascherine e giubbini catarifrangenti. I cittadini della Riviera sono pronti a scendere in strada accanto ai residenti di Vetrego, si preannuncia una settimana infuocata per la viabilità che gravita attorno al casello Dolo-Mirano. L’iniziativa è partita dal comitato «Rinascita Vetrego», che annuncia cortei pedonali in prossimità della rotonda d’immissione al casello da questo pomeriggio a venerdì, tutti i giorni dalle 17.30 alle 18.30. Il motivo della protesta? Il nuovo piano tariffario della società autostradale Cav, che prevede l’introduzione di nuove tariffe entro il prossimo giugno. La tratta Mirano-Padova est passerà dagli attuali 80 cent a 2.70 euro, e poco importa ai cittadini se il progetto prevede uno sconto di 1.20 euro per i pendolari. Il pedaggio sarà comunque raddoppiato e la gente scenderà in strada per chiedere che almeno per i pendolari venga mantenuta l’attuale tariffa di 80 cent. Oggi sono attese almeno un centinaio di persone. Ai residenti di Vetrego si unirà infatti un comitato molto attivo e rodato come il rivierasco «Opzione Zero», il primo a organizzare un presidio lo scorso dicembre per protestare contro Cav. Di sicuro questa settimana di contestazioni causerà pesanti rallentamenti al traffico, visto che il presidio si terrà proprio nell’orario di punta in una rotonda già quotidianamente congestionata dalle auto. E non è tutto: a complicare la viabilità miranese ci si mette pure il cantiere aperto in questi giorni dalla Provincia in via Caltana, in prossimità della frazione di Marano. I lavori sulle tubazioni partiranno mercoledì e dureranno un mese, comportando un senso unico alternato e ulteriori intasamenti. I pendolari fanno già i propri conti per evitare di trovarsi nell’imbuto miranese: chi arriva da Padova potrà fare la Noalese, la Riviera o uscire al Passante di Spinea pagando 1.50 euro, chi arriva da Mestre potrà optare per la viabilità interna. Sarà così per cinque giorni, ma i comitati avvertono: «Questo è solo l’inizio»
Nuova Venezia – Da domani bollino rosso alla rotatoria di Vetrego
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10
mar
2013
Cortei di protesta contro gli aumenti in A4: settimana di fuoco per i pendolari
Previsti disagi anche per un cantiere della Provincia lungo via Caltana
MIRANO. Cosa c’è di peggio di una manifestazione di protesta al tornello di Vetrego, ogni sera, in orario di punta? Solo una cosa: una manifestazione al tornello ogni sera nell’ora di punta con l’aggiunta di un cantiere.
A Mirano non ci si fa mancare nulla. In una settimana che si preannunciava comunque d’inferno per i pendolari, a causa delle manifestazioni che il comitato Rinascita Vetrego vuol organizzare da domani a venerdì, ogni sera, dalle 17.30 alle 18.30, si inserisce anche l’ordinanza della Provincia che ha deciso di mettere un tratto della vicina via Caltana a senso unico alternato per lavori. A regolare il traffico ci sarà un semaforo e quindi, verosimilmente, ancora code. Il cantiere verrà istituito a partire da mercoledì e proseguirà per un mese circa lungo via Caltana, dai confini con Marano di Mira verso Scaltenigo, per lavori di posa di alcuni pozzetti sulla tubazione esistente. La Provincia non sapeva delle manifestazioni di protesta in programma poche centinaia di metri più in là, alla rotonda del casello. Messe assieme però le due circostanze da fortuite diventano micidiali per la circolazione, anche se probabilmente si cercherà di evitare la perfetta contestualità: il cantiere potrebbe tardare l’apertura di qualche giorno rispetto alla data dell’ordinanza e comunque alle 17.30, quando scatterà la protesta alla rotonda, gli operai staranno già chiudendo baracca.
Quella che inizia si conferma una settimana da bollino rosso per il traffico pendolare che si riversa ogni giorno sul nodo di Vetrego est. La protesta del comitato del paese, anche se pacifica e senza alcuna autorizzazione di blocco stradale da parte della questura, rischia di creare disagi per cinque sere di fila, in pieno orario di punta. Di fatto succede già di norma che a quell’ora, chi esce dall’autostrada, resti incastrato nell’ingorgo all’imbuto del sottopasso per diversi minuti. Dopo il sottopasso c’è la famigerata rotonda del tornello e lì si piazzeranno i residenti con cartelli e striscioni per dire basta al tornello e alle politiche scellerate di Cav, Concessioni autostradali venete.
Ma contro il comitato si schierano molti pendolari: «Non si capisce perché, per colpa della società autostradale alla fine ci debbano rimettere sempre gli automobilisti», protesta un pendolare su internet. «La rotonda non serve solo a chi viene o va dall’autostrada», aggiunge un altro, «è anche su una delle vie di comunicazione principali tra gli ospedali di Dolo e Mirano. Si blocca tutto, ma l’unica a non essere penalizzata da questa protesta è proprio Cav».
Filippo De Gaspari
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