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SCORZÈ-MARTELLAGO Previsti due anni di lavoro e interventi per 64 milioni

Primi pali di fondazione del viadotto da 575 metri a scavalco sull’autostrada

PASSANTE, NUOVO CASELLO ENTRO IL 2014

Partiti i lavori per il Martellago-Scorzè

Operai al lavoro nel cantiere per il nuovo casello di Martellago-Scorzè. Se tutto fila liscio sarà pronto entro il 2014. Costerà 64 milioni.

Iniziati a pieno ritmo i lavori del casello del Passante di Martellago-Scorzè, nel sito a cavallo del Dese al confine tra i due comuni: se tutto fila liscio sarà aperto entro il 2014.
La Passante di Mestre spa è già partita da alcuni mesi con le operazioni preliminari come la bonifica bellica, l’acquisizione delle aree e la predisposizione dei cantieri. Dalla settimana scorsa però l’intervento è entrato nel vivo e gli operai hanno cominciato a piantare nel terreno i pali di fondazione dei piloni che sosterranno il viadotto di 575 metri, su 14 luci e alto 14 metri sul piano campagna: la grande opera di scavalco dell’autostrada collegherà i due piazzali del doppio casello, a diamante rovesciato, con due accessi ciascuno, che serviranno due direzioni, uno a est e uno a ovest del fiume.
Il progetto prevede poi varie opere di mitigazione e compensazione concertate coi sindaci, come il bosco di diversi ettari per proteggere l’abitato di Cappella, e di tutela idraulica data la delicatezza idrogeologica dell’area, ma soprattutto diverse opere complementari della nuova viabilità di adduzione.
In particolare, saranno realizzate una bretella a ovest che si innesterà in via Boschi a Martellago e collegherà la barriera con la variante alla 515; una circonvallazione nord di 5,5 chilometri che dal casello sfocerà sulla Castellana al confine est di Martellago, bypassandone il centro, e intersecherà con rotatorie le strade locali (via Cà Nove, San Paolo, Morosini, Ponte Nuovo e Castellana); infine, aggiunta dell’ultima ora rispetto al progetto iniziale, una «complanarina» che collegherà la Moglianese al casello costeggiano il Passante. Un pacchetto di interventi che costeranno 64 milioni e richiederanno due anni di lavori: casello e relativa viabilità dovrebbero essere pronti per autunno-fine 2014.

 

Partiti i lavori per la barriera tra Scorzè e Martellago. Finiranno tra due anni Via libera anche alla complanare che lo collegherà con via Moglianese

Ruspe al lavoro nell’area del casello del Passante, tra Cappella e Martellago. È partito, infatti, il cantiere per realizzare l’opera e si stanno mettendo le fondamenta per far spazio al viadotto che passerà sopra l’autostrada. Dunque si è passati dai progetti ai fatti e, se tutto andrà come previsto, per l’ultimo quadrimestre del 2014 dovrebbe essere inaugurato. Gli operai hanno già preso possesso delle aree, anche perché, oltre al casello, sarà costruita tutta la viabilità di accesso, sia da est sia da ovest.

Tutto confermato su quanto si dovrà fare. Il casello avrà la forma di diamante rovesciato, sorgerà a cavallo del fiume Dese, e sarà costruito un cavalcavia lungo 575 metri per collegare l’entrata e l’uscita, oltre alle rotatorie per favorire l’innesto dei veicoli in autostrada. Per accedervi, ci saranno la bretella da via Boschi, tra Martellago e Scorzè, e la tangenziale a nord di Martellago, lunga cinque chilometri e mezzo, che partirà dalla Kelemata sulla Castellana. In quest’ultima, è stata confermata l’assenza di sottopassi ma sorgeranno quattro rotatorie: agli incroci con via Canove e in via Morosini a Martellago, via Ponte Nuovo e via San Paolo a Scorzè.

A queste vanno aggiunte altre due che Martellago ha richiesto: una tra via Canove e la Castellana a fianco del municipio, l’altra sempre su via Canove ma all’incrocio con via Volta. La rotonda di via Ponte Nuovo sarà spostata più a est, per tutelare Villa Astori.

Via libera pure alla cosiddetta “complanarina”, la strada di collegamento che sorgerà sul lato est dell’autostrada, dalla Moglianese al casello. Sarà lunga poco meno di un chilometro e sfrutterà l’attuale contro-strada di servizio, che sarà allargata da tre a dieci metri. La rotonda davanti alla Kelemata sarà arretrata a nordovest, fuori dalla proprietà dell’azienda di cosmetica, e saranno abbattute due case. A ovest, invece, si arriverà al casello attraverso la rotatoria di via Boschi (Castellana). Sulla stessa, ora confluisce la bretella di via delle Motte, aperta lo scorso maggio e in futuro ci arriverà pure la tangenziale sud di Scorzè, che unirà via Milano a via Boschi, per l’appunto. Garantite le mitigazioni ambientali, per ridurre l’impatto delle opere sul territorio.

Nell’accordo siglato mesi fa tra i Comuni di Martellago e Scorzè, ci sono 2 milioni e 700 mila euro per la complanarina e altri 2 milioni per le mitigazioni.

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Nuova Venezia – Vetrego prepara la protesta

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22

gen

2013

il passante a mirano

MIRANO. «Già a novembre avevamo presentato una richiesta di emendamento al bilancio regionale, chiedendo che i 19 milioni di euro spettanti a Mirano fossero inseriti nella manovra 2012 per la prima tranche di 5 milioni di euro e in quella 2013 per gli altri 14 milioni. La richiesta non fu accolta». Il presidente della commissione Bilancio di Mirano Giorgio Babato, spiega quello che ha tutta l’aria di essere l’ostruzionismo della Regione al rispetto dell’accordo sottoscritto sul Passante. «La scorsa settimana all’assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti abbiamo ribadito le ragioni del Comune. Qual è stata la risposta? Che la Regione ha grossissimi problemi finanziari e la sua capacità di indebitamento è già stata saturata». Niente rispetto alla parola data e alle firme. C’è materiale per discuterne stasera alle 20.30 al patronato di Vetrego, per la riunione convocata dal comitato pensionati e casalinghe del paese per decidere quali azioni di protesta attuare per chiedere la fine dei disagi e il rispetto degli accordi: si va dal presidio sotto i balconi di Regione e Cav ai blocchi stradali. L’incontro è aperto a tutti. (f.d.g.)

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Gli utili di CAV SpA vengano utilizzati per la messa in sicurezza della Statale Romea, per la manutenzione delle strade esistenti e per la realizzazione concreta del SFMR.

E’ di sabato 18 gennaio 2013 l’ennesimo grave incidente sulla statale Romea che, secondo l’ACI, è la strada più pericolosa d’Italia con una media di 1,70 incidenti a Km e di 0,10 morti per Km.

La pericolosità della SS309 è l’ulteriore faccia delle logiche speculative che stanno alla base delle scelte politiche di questa Regione. L’irresponsabile disegno strategico regionale in materia di mobilità sta erodendo, bloccando e distogliendo risorse che dovrebbero servire proprio per rispondere alle numerose emergenze, prima fra tutte quella della sicurezza dei cittadini.

E infatti tutto si ricollega: la Statale Romea è gestita dall’Anas che, assieme alla Regione Veneto ha costituito la CAV SpA, gestore del Passante e dell’autostrada Mestre-Padova e oggetto delle nostre proteste per i vergognosi aumenti dei pedaggi. CAV – che nel 2011 ha incassato 17 milioni di euro di utile – oltre a rimborsare all’ANAS le somme anticipate per la costruzione del Passante di Mestre, ha il compito di destinare le risorse per ulteriori investimenti di infrastrutture nel Veneto.

Opzione Zero sostiene, allora, che la soluzione è sotto agli occhi e a portata di mano: gli utili di CAV SpA vengano utilizzati per la messa in sicurezza della Statale Romea, per la manutenzione delle strade esistenti e per la realizzazione concreta del SFMR, il sistema ferroviario metropolitano che da 15 anni attende di essere messo in funzione. E venga subito e contestualmente, dirottato il traffico pesante sulla rete autostradale esistente, a partire dalla A13. Tutto questo può essere realizzato in tempi rapidi e con una spesa limitata.

Se non si procederà con queste azioni sensate e immediatamente attuabili sarà chiaro l’intento di ANAS e Regione Veneto di mantenere irresponsabilmente tale situazione di pericolo per giustificare la costruzione della Romea Commerciale. In media il traffico sulla Romea è diminuito a circa 15-18.000 veicoli/giorno, ciò che è aumentato è la percentuale di mezzi pesanti (ora al 30%). Quindi non è affatto vero che un’altra autostrada come la Romea Commerciale è necessaria e potrà risolvere i problemi, perché non solo l’attuale Romea rimarrà ugualmente insicura, ma sarà ancor meno manutentata e il trasporto pesante continuerà a preferirla perché gratuita.

Opzione Zero ribadisce dunque che si deve cominciare finalmente ad attuare una mobilità diversa come unico modo per assicurare i necessari parametri di sicurezza, di equità, di qualità della vita e di salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo.

 

Passante, doccia fredda di Babato: «Da Venezia consigliano di accontentarci della prima tranche di cinque milioni». Sui pedaggi resta l’ipotesi del raddoppio.

MIRANO. Un euro e mezzo per andare da Mirano a Padova in autostrada. È questa la tariffa che Cav potrebbe applicare ai residenti a partire dal 1º marzo, quando scatteranno gli aumenti sull’intera tratta. Intanto si scopre che la Regione non dispone dei 19 milioni promessi a Mirano per le migliorie ambientali a parziale ristoro della costruzione del Passante e che l’unico “contentino” in vista sarà la prima tranche di appena 5 milioni.

Oggi chi percorre il segmento Padova est-Mestre Villabona paga 3 euro e 20 cent, chi esce a Mirano-Dolo invece paga solo 80 centesimi, ma da marzo Cav potrebbe alzare la tariffa fino a 2,60 euro. Pronta tuttavia per i residenti di Mirano l’agevolazione di 1,50 euro: come richiesto dal Comune è meno dei 2,60 previsti per i non miranesi, ma comunque resterebbe il salasso per i pendolari, con quasi il doppio degli attuali 80 cent.

Nel balletto di cifre fatte nelle ultime settimane, la tariffa di 1,50 euro da praticare a Padova Est per chi entra a Mirano è la più probabile soprattutto per un motivo: sarebbe identica a quella praticata all’ingresso del casello di Spinea, evitando così di creare differenze tra le due stazioni vicine e quindi anche lo spostamento di traffico da Vetrego a Crea, che forse sono i due paesi più bistrattati da opere e file di auto. L’euro e mezzo chiesto agli utenti miranesi dell’autostrada verrebbe assicurato da un telepass apposito consegnato solo ai residenti, mentre per gli altri la tariffa fissa di 2,60 euro verrebbe praticata a tutti i caselli intermedi (Mirano- Dolo ma anche Mira-Oriago e Mestre-Villabona) e dunque risolverebbe, rendendolo inutile, il fenomeno del tornello a Vetrego. Fin qui nulla di male, ma per i miranesi un euro e mezzo di pedaggio è comunque troppo. Risultato? La protesta si farà lo stesso. Nella vicenda prova una mediazione il Comune che ha portato la questione in Regione. Dietro le quinte della diplomazia lavora anche il consigliere Udc Giorgio Babato, che è cittadino di Vetrego e presidente della commissione Bilancio e ha accompagnato Pavanello a Palazzo Balbi: «Abbiamo parlato col presiedente di Cav Tiziano Bembo», afferma Babato, «a lui abbiamo ricordato gli enormi disagi causati dal tornello a Vetrego e chiesto all’assessore regionale Ciambetti i 19 milioni per migliorie ambientali. La risposta è che i soldi non ci sono e che quindi sarà meglio puntare sulla prima tranche di 5 milioni».

Filippo De Gaspari

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DOLO. Nuova mobilitazione del comitato Opzione Zero contro i prospettati aumenti sulla tratta autostradale Mestre – Padova dell’A4 ed a favore dell’arretramento a Dolo della barriera di Villabona. Rebecca Rovoletto e Lisa Causin, portavoce del comitato presieduto da Mattia Donadel, lanciano alcune proposte che ribaltano la visuale data finora al problema.

«Ribadiamo la necessità di potenziare la ferrovia Mestre-Padova», spiegano le attiviste, «oltre che spostare la barriera di Villabona a Dolo e prevedere una tariffa di un euro per la tratta Mestre-Padova. Questo consentirebbe anche di riaprire il casello di Dolo- Roncoduro in tutte le direzioni e non solo verso Mestre e di fermare l’arrivo della Romea Commerciale».

Il comitato lancia un’altra idea.

«La strada maestra è quella da più parti sollecitata di ripensare al modello di mobilità», proseguono le portavoce di Opzione Zero, «cominciando ad investire gli utili di Cav sulla metropolitana di superficie, sistema ferroviario che da anni attende di essere attivato. In un periodo di grave e persistente crisi economica, si continua a tartassare i pendolari senza ricercare soluzioni che vanno alla radice del problema, come una valida alternativa all’auto».

Il comitato, dopo la protesta all’uscita del Casello di Vetrego e il mail-bombing delle scorse settimane, preannuncia che continuerà la sua mobilitazione. «

Su questi fronti Opzione Zero», concludono Rovoletto e Causin, «assieme alle altre realtà di cittadinanza attiva, continuerà la mobilitazione sempre più incalzante».

Giacomo Piran

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Rotatoria sempre bloccata Pronti i cortei al casello

Vetrego. Residenti stanchi di subire i disagi provocati dai “furbetti del tornello” I comitati all’attacco: «I politici ci rovinano la salute e non ci ascoltano»

MIRANO. Maria Rosa Pavanello in Regione, comitati alla guerra. Terremoto attorno al casello di Vetrego. Se nei giorni scorsi il sindaco è andato in Consiglio regionale a batter cassa, chiedendo almeno la prima tranche dei 19 milioni di euro che spettano a Mirano, i residenti organizzano manifestazioni di protesta.

La pazienza a Vetrego e dintorni è finita da un pezzo e il 2013 parte all’insegna delle proteste in strada. Si avvicina il giorno in cui aumenterà il pedaggio da e per Padova e nonostante le indiscrezioni cambino di giorno in giorno, tutte prevedono un aumento consistente rispetto agli attuali 80 centesimi. A Vetrego è convocata per martedì sera una riunione del paese per decidere quali azioni intraprendere. Finito dunque il tempo delle richieste, peraltro rimaste inascoltate. Adesso le uniche carte bollate saranno spedite in questura, per chiedere il permesso a svolgere una manifestazione. Diverse le opzioni sul tavolo: si va dal presidio sotto i balconi della Regione, della direzione di Cav e Anas e di Veneto Strade, a un esposto alla procura della Repubblica,

«Per ottenere giustizia», dice il presidente del comitato Giuseppe Vesco, «contro chi ha rovinato la salute a migliaia di cittadini e automobilisti del Miranese, con code interminabili per ben tre anni».

Tenute in seria considerazione anche le ipotesi più estreme: il blocco del casello, della rotatoria di accesso in via Vetrego o addirittura del tratto di A57 che transita a due passi dal centro del paese. A deciderlo saranno i partecipanti alla riunione di martedì, convocata nel patronato di Vetrego, alle 20.30. Il comitato chiama a raccolta tutti i cittadini del paese più bistrattato dal Passante, ma ovviamente all’incontro parteciperanno anche molti miranesi e pendolari che rischiano il salasso con l’imminente aumento delle tariffe autostradali. I residenti protestano soprattutto per le code che spesso impediscono perfino l’ingresso e l’uscita dal paese, bloccando letteralmente l’accesso da Vetrego est. I vetreghesi hanno perfino fatto due conti: 20 minuti la media di attesa di auto e camion in coda nella ore di punta, ovviamente a motori accesi.

«I burocrati che hanno creato il caos a Vetrego, mettendo a repentaglio la salute dei residenti, non fanno di certo la coda al tornello», insorge il comitato nell’ultimo volantino, «è il momento di far sentire la nostra voce».

Filippo De Gasperi

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le cifre – Due euro e 40 cent il risparmio uscendo a Mirano

MIRANO. Due euro e 40 cent. È il risparmio per chi, percorrendo la tratta Padova est-Mestre, effettua (va detto: legalmente) il tornello alla rotonda di Vetrego, per usufruire della liberalizzazione tra Mirano-Dolo e Villabona. Per un pendolare l’economia è fin troppo evidente: ogni giorno paga, invece che i 3,20 euro previsti per il pedaggio integrale del tratto Padova est-Mestre, solo gli 80 cent della tratta Padova est-Mirano. Con i prospettati aumenti annunciati, ma non ancora quantificati, da Cav (si parla ormai di marzo) la pratica diventerà inutile: l’intenzione è uniformare le tariffe per tutti i caselli intermedi tra Padova e Venezia. Probabile una via di mezzo, intorno ai 2,50 euro. (f.d.g.)

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«La tratta autostradale Mestre – Padova va abbassata a 1 euro. Lo sconto per i pendolari a fronte degli aumenti del pedaggio rimangono una vergogna e noi intensificheremo le proteste».

Dura presa di posizione del consigliere comunale Mattia Donadel capogruppo della civica Mira Fuori del Comune sugli aumenti sospesi ma non eliminati previsti da CAV per la tratta Mestre – Padova contro i «furbetti» del tornello di Mirano.

«Cav, Anas e Regione abbiano il coraggio delle loro azioni – tuona Donadel – invece che aspettare di introdurre gli aumenti a dopo le elezioni. Sanno benissimo che anche con lo sconto a 1,50-1,60 euro per i pendolari, questi aumenti, che vanno dal 110% al 312%, rimangono una vergogna».

Per la civica Mira Fuori del Comune questi soldi devono essere messi a disposizione della collettività uniformando la tariffa della tratta in questione in basso e non in alto, cioè al massimo a 1 euro, e per arretrare la barriera di Villabona a Roncoduro, dando finalmente piena attuazione agli accordi siglati.

«È tempo anche – sottolinea Donadel – che il sindaco di Mira Alvise Maniero ribadisca con forza a Cav, Anas e Regione di rispettare gli accordi sul Passante e di accogliere le istanze che provengono dal territorio».

(l.gia.)

 

MIRANO – Continuano i disagi per il Passante: esplode la protesta a Vetrego

«Pronti a bloccare l’autostrada»

«Soffocati da Tir e dal traffico, salute a rischio»

«Picchettaggio delle sedi di Cav e Regione, esposto alla Procura della Repubblica ed eventuale blocco dell’autostrada: quanti residenti sono disponibili a partecipare a queste azioni di protesta?».

L’invito capeggia in un volantino che ieri è stato distribuito nelle case di tutte le famiglie di Vetrego.
La firma è del comitato «Pensionati e Casalinghe», che da mesi protesta per i numerosi disagi provocati dall’avvento del Passante.
Sono soprattutto due le battaglie portate avanti: contro le code nella rotonda del casello di Vetrego e a favore dell’arretramento a Dolo-Roncoduro della barriera di Mestre.
Il problema delle code sarà risolto in primavera quando saranno uniformate le tariffe della Mestre-Padova e della Mirano-Padova (si parla di 2.50 euro con sconto di un euro per i pendolari di Miranese e Riviera), mentre per l’attesa riapertura del vecchio casello di Roncoduro non ci sono ancora date e notizie certe.
A Vetrego la rabbia è tanta: «Con l’apertura bidirezionale di Roncoduro eviteremmo di ricevere a Vetrego tutti i camion diretti nelle zone industriali di Santa Maria di Sala e della Riviera.
Code e passaggio di tir danneggiano la nostra salute da anni».
Il comitato ha organizzato una riunione pubblica per martedì alle 20.30 in Patronato, in cui saranno decise le azioni di protesta.

«A voi la scelta: o alzare la voce per migliorare la vita di Vetrego o restarsene a casa e lasciare che burocrati e politicanti facciano ciò che vogliono»

scrivono i promotori.
Il tema è molto sentito, per martedì è prevista grande affluenza.

 

C.S. Op.Zero – 18/01/13 – Raggirati e bastonati

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18

gen

2013

COMUNICATO STAMPA

Per il comitato Opzione Zero rimangono inaccettabili gli aumenti del pedaggio e ridicoli gli sconti

Dopo la massiccia adesione al mail-bombing promosso a dicembre dal comitato Opzione Zero nel quale, come prima istanza, si chiedeva con buonsenso di uniformare la tratta Mestre-Padova al massimo ad 1 euro, l’assessore regionale ai trasporti Renato Chisso per risolvere il problema del tornello di Vetrego propone di applicare un pedaggio di 2,5 euro. Quindi alla tariffa Dolo/Mirano – Padova Est, che attualmente è di 80 centesimi sarebbe applicato un aumento del 212,5%.

Oltre al danno la beffa in quanto lo sconto che CAV SpA intende applicare ai pendolari sarebbe di solo 1 euro, mantenendo comunque un aumento dell’ 87,5%. Con l’ovvia conseguenza di aumentare il traffico già sofferente sulla viabilità locale, lo smog e l’inquinamento.

CAV SpA applicherebbe i pedaggi come se la barriera di Villabona fosse stata spostata a Dolo ma senza la reale accessibilità di una tangenziale in quanto i caselli continuano ad essere presenti.

In un periodo di grave e persistente crisi economica, si continua a tartassare i pendolari senza ricercare soluzioni che vanno alla radice del problema, come una valida alternativa all’auto.

La strada maestra è quella da più parti sollecitata di ripensare al modello di mobilità, cominciando a dirottare gli utili di CAV – che nel 2011 ha incassato 17 milioni di euro di soldi pubblici – sulla SFMR, il sistema ferroviario metropolitano che da 15 anni attende di essere attivato.

Opzione Zero ribadisce il potenziamento della ferrovia Mestre-Padova, una delle peggiori tratte ferroviarie d’Italia, e lo spostamento della barriera di Villabona a Dolo con tariffa Mestre-Padova ad 1 euro che consentirebbe anche di riaprire il casello di Dolo in tutte le direzioni e non solo verso Mestre.

Su questi fronti Opzione Zero, assieme alle altre realtà di cittadinanza attiva, continuerà la mobilitazione che si preannuncia sempre più incalzante.

 

COMUNICATO STAMPA

CAV, Regione e ANAS non hanno il coraggio delle loro azioni: attendono le elezioni politiche per aumentare da 0,80 a 2,50 euro il pedaggio per la tratta Mirano-Padova Est, perché sanno benissimo che anche con lo sconto a 1,50-1,60 euro per i pendolari, questi aumenti rimangono una vergogna.

Invece i piani sono già pronti e si tratta di aumenti ingiustificabili che vanno dal 110% al 312%, tanto più se si pensa che CAV SpA al 31 dicembre 2011 faceva registrare un utile netto di oltre 17 milioni di euro, soldi pubblici pagati dai cittadini.

Per Mira Fuori del Comune questi soldi devono essere messi a disposizione della collettività uniformando la tariffa della tratta in questione in basso e non in alto, cioè al massimo a 1 euro, e per arretrare la barriera di Villabona a Roncoduro, dando finalmente piena attuazione agli accordi siglati.

Il capogruppo Mattia Donadel aggiunge di più: “Sulla mobilità è ora di cambiare modello: le società autostradali, seppure con un calo negli ultimi anni, continuano a fare utili milionari. Sono società in gran parte partecipate da enti pubblici, se non addirittura interamente pubbliche come nel caso della CAV. Allora si utilizzino questi utili per migliorare e potenziare il disastrato trasporto pubblico locale, invece di continuare strade su strade”.

Le proteste di comitati e cittadini e le prese di posizione dei Comuni sono servite a rallentare la CAV e a mitigare i suoi propositi iniziali, ma non a bloccare gli aumenti. E’ evidente che a questo punto bisogna intensificare e aumentare il livello delle proteste, un impegno che la lista civica Mira Fuori del Comune e il Movimento Mira 2030 si assumono fin da subito insieme alle altre organizzazioni che su questo problema si sono già attivate.

Intanto il capogruppo Mattia Donadel chiede al Sindaco Alvise Maniero di ribadire con forza a CAV, ANAS e Regione di rispettare gli accordi sul Passante e di accogliere le istanze che provengono dal territorio.

 

Gazzettino – Autostrada, la “stangata Mirano”

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

18

gen

2013

CAV Sulla Padova-Mestre nuova tariffa di 2,50 euro contro 3,20: è più conveniente ma nasconde la “sorpresa”

Penalizzato chi da Villabona esce per fare il “tornello”: 1,70 euro in più. Ipotesi agevolazioni per pendolari

Le nuove tariffe autostradali sono entrate in vigore dal 1. gennaio, ma in primavera i pedaggi della tratta compresa tra Mestre e Padova saranno nuovamente stravolti. L’obbiettivo di Cav, già sottolineato nei mesi scorsi in Consiglio regionale dall’assessore ai Trasporti Renato Chisso, è quello di risolvere il nodo del casello di Mirano-Dolo, dove i pendolari della tratta Mestre-Padova fanno il “tornello”, cioè escono e rientrano per godere del pedaggio gratuito tra Mestre e Mirano, risparmiando così 2,40 euro. Per “fronteggiare” questa prassi, assolutamente legale perchè parte di un accordo con i sindaci, la “Concessioni Autostradali Venete” intende uniformare le due tariffe. Attualmente il pedaggio della Mirano-Padova è di 80 cent (fino al 31 dicembre erano 70), mentre il Mestre-Padova Est con l’inizio del nuovo anno è stato portato da 2.90 a 3.20 euro. Dove sarà il punto d’incontro? Indiscrezioni provenienti dalle sedi di Cav e Regione Veneto parlano di un’unica tariffa che dovrebbe essere di circa 2.50 euro.
Apparentemente una “buona notizia” per chi compie l’intera tratta Mestre-Padova. Una vera e propria stangata per chi abitualmente utilizza il casello Mirano-Dolo e in primavera vedrà la tariffa praticamente raddoppiata. Il condizionale è d’obbligo: conferme ufficiali non ce ne sono, ma pare che questo progetto stia prendendo forma e più avanti sarà illustrato agli amministratori locali. Sindaci e residenti sono in subbuglio, le zone del Veneziano interessate sono due: quella del Miranese e quella della Riviera del Brenta, per un totale di 17 Comuni.
Due comitati hanno già organizzato un presidio di protesta davanti al casello, altri sono pronti a scendere in strada e minacciano moltissime iniziative: da presidi davanti alla sede della Regione fino al blocco dell’autostrada.
La partita si giocherà dunque sul campo delle riduzioni mirate per i pendolari: Cav starebbe pensando di applicare uno sconto di circa un euro per chi dimostrerà di fare il tragitto Mirano-Padova quotidianamente per lavoro. Il piano prevedrebbe dunque che i pendolari paghino circa 1.50 euro, tariffa pari a quella applicata per chi prende il Passante a Spinea per uscire a Padova. «Stiamo studiando un piano di agevolazione per i pendolari, di sicuro una condizione indispensabile per godere delle tariffe ridotte sarà l’utilizzo di un telepass» si limita a dichiarare l’Amministratore Delegato di Cav, Eutimio Mucilli. La rivoluzione tariffaria non toccherà invece la tratta che collega la barriera di Mestre con i caselli di Mira-Oriago e Mirano-Dolo: il pedaggio rimarrà gratuito.

 

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