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Continua la polemica a distanza fra il Comitato Bruno Marcato di Dolo e Tonolo del Comitato Savioli di Mirano sul problema dell’Asl 13. Il Comitato Bruno Marcato non ha gradito le affermazioni di Tonolo che ha definito “le richieste campanilistiche per l’ospedale di Dolo” e replica in modo seccato:

«Ci dispiace che Tonolo del Comitato Savioli abbia percepito le nostre richieste che riguardano la salute dei cittadini a difesa di un loro diritto primario e sancito dalla Costituzione come “richieste campanilistiche”. Ebbene Tonolo, su questo siamo campanilistici! Non ci riferiamo al campanile di Dolo ma ad un’area più vasta che comprende anche Mirano e sta guardando alla nuova Area Metropolitana. Questo è il confine del nostro campanilismo, a differenza di Tonolo che è rimasto ancora al campanile di Mirano che è superato dai tempi, purtroppo».

Il Comitato dolese composto da Antonino Carbone, Francesco Sacco, Valter Mescalchin, Giovanni Urso e Gino Bedin guarda avanti.

«Abbiamo l’esempio positivo di come funzionano nell’area da decenni i servizi dell’acquedotto, delle fognature, dei rifiuti, delle bonifiche ed altri. Anche la sanità dovrà scegliere questa economia di scala per erogare servizi qualificati. È vero, però, come dice Tonolo che Dolo senza Mirano potrebbe morire. Gli vogliamo ricordare però che Mirano oggi sta vivendo grazie a Dolo ed a quello che fino ad ora il nostro ospedale ha ceduto per la sopravvivenza dell’ospedale di Mirano. La guerra tra poveri non porterà a nulla».

(L.Per.)

 

Gazzettino – Dolo, Arte e musica per aiutare Emergency

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17

ago

2012

SAGRA DI SAN ROCCO

Arte e musica per aiutare Emergency

DOLO – Uno dei momenti più significativi del programma della sagra di san Rocco è stasera quando in Piazza Cantiere, a partire dalle 19 il gruppo della Riviera del Brenta di Emergency presenterà la 5. edizione di “Una stella per Emergency” organizzato in collaborazione con l’Associazione Arcobaleno ed il sostegno della Pro Loco di Dolo. Dell’evento ne abbiamo parlato con Daniela Pagiaro coordinatrice del gruppo rivierasco. «Noi volontari del gruppo della Riviera del Brenta ogni anno in occasione della sagra paesana, presentiamo un progetto dell’associazione al pubblico. Oggi, non siamo per nulla superstiziosi, faremo conoscere il progetto che abbiamo adottato proprio come gruppo. Tutto il ricavato della vendita di gadget, saremo presenti con un banchetto, e le offerte ricevute saranno devolute all’ospedale chirurgico e pediatrico di Goderich in Sierra Leone. Goderich è un villaggio alla periferia di Freetown, nel 2001 Emergency ha avviato un centro chirurgico destinato alle vittime di guerra successivamente ampliato alla cura dei pazienti ortopedici e di tutte le emergenze chirurgiche. Nel 2002, accanto all’ospedale è stato costruito un centro pediatrico presso cui vengono curati circa 1300 bambini ogni mese». La serata sarà dedicata all’arte, alla conoscenza ed alla musica, come precisa Daniela Pagiaro. «Saranno esposte delle opere di un’artista, Kiara. Sono disegni a matita che raffigurano dei bambini».       Lino Perini

Dolo, Venerdi’ 17/08/12
Una stella per Emercency

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16

ago

2012

VENERDI’ 17 AGOSTO 2012 a DOLO in PIAZZA CANTIERE si svolgerà la 5a Edizione – UNA STELLA PER EMERGENCY – Serata a favore del progetto di Emergency in Sierra Leone.

ore 19.00
Arte in piazza, Kiara artista contemporanea presenta il PROGETTO CHILDREN e Laboratorio creativo per bambini
Continua …

ROMEA COMMERCIALE  – Maniero: troppo invasiva per il territorio, presto un incontro con i tecnici di Dolo

Mira si mette di traverso ai tracciati proposti per la Romea commerciale compresa la «variante Gottardo». «La Giunta – ha annuncia il sindaco Alvise Maniero all’assemblea consigliare – presenterà quanto prima al Consiglio e poi agli organi competenti tre misure correttive di minor impatto, ma efficaci».               Rispondendo a un’interrogazione dei consiglieri del Pd sulla variante Gottardo – dal nome della proponente Maddalena Gottardo, sindaco di Dolo – Maniero ha illustrato l’iter, dal 2006 a oggi, della nuova strada Romea.

«La conferenza dei sindaci con capofila Dolo e Campagna Lupia ha proposto in questi giorni una alternativa di tracciato, denominata “B1″ – ha spiegato – che ricalca il tracciato esistente fino alla rotonda di Marghera. Dalla rotonda prosegue con un nuovo tracciato fino al passante di Mestre, passando a Nord di Forte Tron e in direzione Nord-Ovest a cavallo del confine tra Mira e Spinea. Il tratto che interessa il comune di Mira si configura come una autostrada a quattro corsie con un unico accesso sul sovrappasso dell’Idrovia».

Come l’ex sindaco Carpinetti, che aveva bocciato la variante Gottardo, il sindaco Maniero la critica proponendo però alcuni accorgimenti tanto che la prossima settimana un rappresentante della giunta mirese si incontrerà con i tecnici di Dolo per verificare le modifiche.             Secondo la “variante Gottardo”, l’autostrada sarebbe in viadotto all’incrocio di Giare e in rilevato fino al sovrappasso Idrovia. Il ponte sull’idrovia verrebbe rifatto più largo a una quota più alta. L’autostrada tornerebbe a raso da Via Bastie alla Pansac per poi sottopassare la rotonda Pansac e il Naviglio.

«Il progetto – ha annunciato Maniero – prevede la chiusura di tutte le immissioni locali sulla Romea. La rete stradale locale viene rinforzata con controstrade e sei nuove rotatorie».

Ipotesi che non piace però alla giunta del Movimento 5Stelle mirese per l’eccessivo impatto.

«Proporremo – annuncia Maniero – la realizzazione di attraversamenti in sottopasso o in sovrappasso; il mantenimento delle immissioni dirette nelle principali intersezioni del territorio e l’eventuale allargamento a raso della carreggiata della Romea esistente compatibilmente con gli insediamenti”.

Luisa Giantin

 

Gazzettino – Rifiuti, Dolo e Mira non sono “virtuosi”

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18

lug

2012

RIVIERA – Il concorso indetto da Legambiente rileva una doppia personalità dei Comuni nella differenziata

AL LIMITE – Camponogara fuori per poco

RICICLONI – Pianiga e Fossò guidano la lista

VIDEOSORVEGLIANZA – Telecamere per evitare l’abbandono selvaggio

Una Riviera del Brenta che sul fronte rifiuti mostra una doppia personalità. È questo quanto emerge dai dati sulla raccolta differenziata forniti da Legambiente in occasione della diciannovesima edizione di «Comuni Ricicloni». Se da un lato ci sono tantissimi comuni virtuosi, dall’altro preoccupa che nella classifica finale per quanto concerne il territorio rivierasco manchino all’appello comuni del calibro di Mira e Dolo. Le due realtà più popolose e con numeri di differenziazione importanti negli anni Novanta. Segno che qualcosa deve ancora cambiare. Il «concorso» indetto da Legambiente, premia i comuni che hanno raggiunto, già nel 2011, la quota di almeno il 65 per cento di raccolta differenziata, richiesta per legge solo dal 2012 (era del 60 per cento lo scorso anno). Il risultato, secondo l’associazione ambientalista, è positivo.

Della nostra zona, la Riviera del Brenta, sono presenti nel lungo elenco di comuni virtuosi con più di 10.000 abitanti.A Pianiga è andato il podio con il 74,7 per cento di differenziata; seguita da Campolongo Maggiore (66,2 per cento). Tra i comuni con meno di 10.000 abitanti, invece, il più bravo è stato Fossò con il 71 per cento; seguito da Stra (69,4 per cento), Campagna Lupia (68,1 per cento) e Fiesso d’Artico (65,7 per cento).

Camponogara è stato sulla soglia del riconoscimento, in quanto ha superato il limite fissato per legge del 60 per cento, pur non raggiungendo il 65 per cento necessario per essere considerato «Comune Riciclone» di Legambiente. All’appello mancano però i due comuni più popolosi ed importanti: Mira e Dolo. Un dato preoccupante, specie se considerato che quest’ultimo negli anni Novanta aveva ricevuto diversi riconoscimenti proprio per la sua gestione dei rifiuti. Sempre Dolo ha infatti installato un sistema di videosorveglianza, che coinvolge anche Fiesso, teso a contrastare il fenomeno dell’abbandono selvaggio dei rifiuti lungo le strade. Una piaga, comunque, ancora piuttosto sentita e che con i nuovi regolamenti adottati dai vari comuni della Riviera si sta cercando di contrastare. Specie a Mira, dove sono state diverse le discariche abusive di eternit scoperte da polizia locale e Rangers.

Gianluigi Dal Corso

 

 

Chicchi grossi come noci hanno colpito le colture orticole

Raffiche di vento a 44 chilometri orari. Caduti 343 millimetri di pioggia in un’ora

MIRANO. Ancora grandine su Miranese e Riviera, dove a piegarsi è stata ancora una volta l’agricoltura, già in ginocchio a causa dei fenomeni intensi delle scorse settimane.         Ieri all’ora di pranzo un nuovo violento temporale si è abbattuto nell’entroterra veneziano, poco dopo l’una, interessando le zone già colpite dal fortunale di due settimane fa. Raffiche di vento fino a 44 chilometri orari, poi una vera e propria bomba d’acqua con chicchi di grandine grossi come noci, fino a 3 centimetri di diametro in alcune zone. La stazione Meteosantangelo, a Sant’Angelo di Sala, ha rilevato un’intensità di precipitazioni pari a 343 millimetri di pioggia in un’ora. Gli esperti del centro meteo spiegano il fenomeno come un’improvvisa discesa di aria fredda dalle Alpi, che in pianura si è incuneata sotto a quella più calda presente da giorni. Un contrasto che ha generato nubi imponenti che hanno scaricato la loro potenza soprattutto tra le province di Padova, Venezia e Treviso. Il Miranese si è in pratica trovato al centro del ciclone. Vento, acqua e grandine hanno sferzato soprattutto Mirano, Noale, S. Maria di Sala, Scorzè e Martellago, senza particolari danni ma colpendo ancora una volta le colture già devastate dalla tromba d’aria del 22 giugno, soprattutto quelle orticole. È ancora presto per fare la conta dei danni, l’ennesima in questa stagione, dove a parte i temporali violenti si soffre ancora di problemi di siccità. L’acquazzone di ieri, intenso, ma per fortuna breve, ha anche creato qualche disagio in alcuni quartieri residenziali, con strade, scantinati e sottopassi allagati, ma la situazione è tornata velocemente alla normalità.       In Riviera la forte grandinata ha colpito i comuni di Mira, Pianiga, Dolo e Fiesso. In particolare le colture di mais e i vigneti nella zona di Dolo e Camponogara. «L’area che è stata più colpita» spiega Fabio Livieri di Coldiretti, «è stata quella a cavallo con il Miranese. Stavolta è stato danneggiato il mais in fase di crescita avanzata a causa del gran caldo degli ultimi giorni e le produzioni di ortaggi». Non si sono registrati in Riviera danni ad abitazioni o cose. I pompieri della caserma di Mira non hanno registrato chiamate di soccorso. Il gran vento ha fatto volare qualche grosso ramo d’alberi sulla provinciale 14 tra Dolo e Piove di Sacco. A Pianiga sono volati cartelloni pubblicitari di metallo in mezzo alla strada.

Filippo De Gaspari – Alessando Abbadir

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ROMEA COMMERCIALE  – Pigozzo: «Chisso eserciti le sue funzioni». Tiozzo: «Basta personalismi»

L’accusa: sulla definizione del tracciato l’ente non svolge il suo ruolo di coordinamento

INVITO A CHISSO  – Subito un tavolo tra gli enti locali toccati dal percorso

LA PROPOSTA – Allargare il confronto a opzioni alternative

Pioggia di polemiche sulla definizione del tracciato di collegamento della Romea Commerciale con l’innesto all’autostrada A4. Sparano a zero sulla Regione i consiglieri regionali del Partito Democratico Bruno Pigozzo e Lucio Tiozzo.

«Mentre l’iter progettuale della Romea commerciale si avvia all’esame del Cipe, il governo della Regione se ne sta immobile – osservano -, lasciando i Comuni in balia degli eventi, senza rispettare gli impegni presi per la definizione completa del tracciato, in particolare il tratto di collegamento con l’autostrada A4».

Nel mirino l’operato dell’assessore a Mobilità e infrastrutture Renato Chisso che, secondo i due esponenti del PD, dovrebbe esercitare le sue funzioni per far conciliare le esigenze e i problemi di tutte le realtà esistenti nel territorio.

«Non è ammissibile che la Regione consenta che improvvisati protagonisti nei singoli comuni, come quello di Dolo, la sostituiscano nel ruolo istituzionale senza coordinamento e senza titolo formale. – evidenziano Pigozzo e Tiozzo – Esiste una precisa delibera di Giunta (la 1188/2011) che stabilisce come “per quanto attiene il tracciato dalla località Lughetto in Comune di Campagna Lupia, alla connessione con il sistema autostradale la soluzione progettuale verrà individuata in sede di progetto definitivo. La Regione si impegna a concordare la soluzione con i Comuni interessati».

Cosa propongono per risolvere il problema, perciò, i due esponenti della sinistra democratica?

«Chiediamo che l’assessore Chisso si assuma le proprie responsabilità e si faccia promotore del tavolo di confronto tra le amministrazioni per esaminare le possibili alternative alla definizione del tracciato ancora in sospeso. Chiediamo però che questo confronto sia allargato anche ai Comuni di Venezia e di Padova, per garantire una visione d’insieme che sia la più efficace possibile».

 

RIVIERA – Zoggia: vantaggi per un’area estesa ben mille ettari tra Stra, Dolo, Vigonovo e Fossò

Il piano di interventi ha interessato comuni e frazioni colpiti dall’alluvione del 2009

PRESIDENTE  «Essenziale il contributo economico della Regione»

Un’area di mille ettari posta a sud della Riviera del Brenta messa in sicurezza idraulica dal Consorzio di Bonifica «Bacchiglione». «Opere – sottolinea il presidente Eugenio Zaggia – che il consorzio ha da poco ultimato grazie a un considerevole contributo economico erogato della Regione Veneto per un importo complessivo di 1.588.494 euro, somma derivata dal fondo economico per il disinquinamento della laguna di Venezia». A trarne vantaggio saranno i territori delle frazioni di San Pietro e Paluello di Stra, Galta di Vigonovo, Sambruson di Dolo e Fossò.        Paesi che nel 2008 e ancor più nel 2009 sono stati testimoni di vere inondazioni dovute a una carente portata idraulica dei canali di scolo consorziali.        I lavori sono consistiti in una risoluzione di allargamento e rinaturalizzazione di alcuni corsi d’acqua che avrà come effetto la depurazione naturale delle acque e una migliore sicurezza idraulica del territorio. Termini tecnici come «calibrazione» e «sostegni», che significano rispettivamente «aumento delle dimensioni degli scoli» e la «dotazione nei corsi d’acqua di paratoie in grado di regolarne e controllarne il deflusso». Lavori che il Consorzio di Bonifica Bacchiglione di Padova ha eseguito espropriando terreni appartenenti a 69 proprietari diversi, per una superficie complessiva di 51.100 metri quadrati.        Le operazioni hanno comportato l’escavo di 94mila metri cubi di terra, nonché la realizzazione di diversi manufatti dotati di paratoie metalliche di regolazione dell’acqua.        Tra i tanti lavori eseguiti, a Sambruson di Dolo è stato provveduto all’allargamento e rinaturalizzazione dello scolo Marinelle, con la realizzazione di una piccola area di espansione per le acque a monte dell’impianto idrovoro.        A Galta di Vigonovo, Stra e Fossò la ricalibratura e la rinaturalizzazione di un tratto dello scolo Brentoncino con la creazione di golene di espansione lungo il canale per 860 metri di lunghezza e di un’area umida di 17mila metri quadrati.

(V.Com)

 

Padova 30 giugno 2012 – “Abbiamo finalmente risolto il rebus e compreso il reale motivo per cui la Lega Nord di Padova ed il PdL di Padova (e di conseguenza l’Amministrazione Provinciale) hanno deciso di affossare il progetto del nuovo centro congressi in Fiera appigliandosi a qualsiasi cavillo.”   Paolo Giacon, consigliere provinciale del PD apre una nuova prospettiva destinata a far discutere e sulla quale la Provincia sara’ costretta ad intervenire.

“Il motivo per cui l’amministrazione Degani non vuole realizzare il centro congressi si chiama Veneto City, un mega polo commerciale, direzionale e terziario che dovrebbe sorgere sulla riviera del Brenta (in provincia di Venezia!) e che prevede – guarda un po’ – la realizzazione di un centro congressi di dimensioni paragonabili con quello progettato a Padova.”,

spiega Giacon.           “Da sempre il progetto di Veneto City e’ stato appoggiato dalla Lega Nord padovana – che ha presentato in consiglio provinciale anche una mozione per la sua realizzazione – e da Giancarlo Galan, vero dominus del PdL in Veneto e a Padova, che evidentemente e’ riuscito ad imporre la sua linea su Barbara Degani. Ed ecco svelato il mistero – afferma caustico Paolo Giacon – : il no della Provincia si giustifica solo di fronte al progetto di sostenere Veneto City e quindi il centro congressi di Veneto City. Che tuttavia sara’ realizzato in provincia di Venezia e non certo in provincia di Padova”.         Accanto alle bordate di Giacon, anche Fabio Rocco, capogruppo dei democratici interviene e afferma:

“L’amministrazione Degani getti la maschera e dica apertamente che e’ contro Padova, la sua area metropolitana, contro il territorio e contro le categorie economiche. Dica apertamente che ha ricevuto ordini dalla Lega e da Galan di appoggiare il progetto Veneziano di Veneto City, dannegiando in questo modo gli imprenditori ed i commercianti padovani che a gran voce correbbero realizzare il centro congressi in Fiera. Un atteggiamento irresponsabile che antepone gli interessi di singoli privati e dei partiti al bene comune e all’interesse collettivo”.

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DOLO – L’acqua di tutti i canali e canalette della Riviera e del Miranese non potrà più essere utilizzata per irrigare orti, campi e in particolare le verdure da consumarsi crude, men che meno potrà essere utilizzata per abbeverare gli animali nel settore dell’allevamento. A «suggerire» ai Comuni questa drastica decisione è stato il dipartimento prevenzione dell’Asl 13 diretto dal dottor Flavio Valentini. La colpa? Quasi sempre di centinaia di abitazioni (cioè dei loro proprietari) che scaricano abusivamente la fognatura in canali e canalette del comprensorio dei 17 Comuni . «Nelle scorse settimane», spiega Valentini, «sono arrivati i dati dell’Arpav relativi allo studio del fenomeno della salmonella nei canali negli ultimi 10 anni. Si è visto che il bacillo è diffuso in quasi tutti i corsi d’acqua che sono strettamente collegati fra loro. A questo punto vietare l’uso dell’acqua per un periodo e poi sospenderlo e poi riprenderlo un mese dopo perché il bacillo è presente a quattro chilometri di distanza è senza senso. Visto il livello di inquinamento a cui sono arrivati i canali abbiamo suggerito che i Comuni vietino per sempre l’uso dell’acqua per irrigare i campi e gli ortaggi» . Due Comuni, Santa Maria di Sala e Mira, si sono già adeguati. I sindaci hanno firmato ordinanze di divieto permanente dell’uso dell’acqua dai canali . «Questi divieti», dice Valentini, «resteranno in vigore anni. Per poter cambiare la situazione bisognerà individuare chi scarica abusivamente la propria fognatura nei canali. Si tratta nella maggioranza dei casi di vecchie abitazioni di 70-80 anni che non si sono ancora adeguate alle moderne normative. Siccome pregiudicano la salute di tutti i proprietari vanno puniti pesantemente ed invitati ad adeguare gli impianti. Saranno controllate anche le attività delle aziende agricole». Dopo la grandine e il gran vento ora la salmonella. Per l’agricoltura dell’area sembrano arrivate le sette piaghe d’Egitto. E proprio dai responsabili di categoria del settore arriva un allarme. «La situazione», spiegano Fabio Livieri e Paolo Capuzzo per Coldiretti di Riviera e Miranese, «è pesantissima. Per anni i nostri agricoltori non potranno fare uso di acqua a basso costo per irrigare le loro produzioni di ortaggi. Il divieto è permanente e per utilizzare l’acqua a costo zero ora gli agricoltori dovranno sperare solo che piova, senza però che ci sia grandine o forte vento come è accaduto recentemente». Preoccupazioni sono espresse anche dalla Cia (Confederazione Italiana agricoltori). Per Coldiretti questi provvedimenti di divieto sono forse «eccessivi e rischiano di penalizzare un’area della provincia rispetto alle altre».

Alessandro Abbadir

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