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Gazzettino – Dolo. Uffici comunali, a ottobre si cambia.

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19

set

2014

Dolo. Nuovi orari e nuove modalità per l’erogazione di alcuni servizi al cittadino

Cambiano gli orari di apertura al pubblico di alcuni sportelli del comune di Dolo e l’erogazione di alcuni servizi a partire dal prossimo 1 ottobre. Nuovo l’orario al pubblico dello sportello “Si cittadino” e degli uffici elettorale, stato civile, polizia mortuaria e protocollo che dal primo giorno del mese prossimo osserveranno l’apertura dalle 9 alle 12 dal lunedì al giovedì e dalle 7.40 alle 12 il venerdì con apertura pomeridiana dalle 15.15 alle 17.15 ma solo per lo Sportello “Si Cittadino”, l’ufficio elettorale e l’ufficio protocollo mentre gli uffici di stato civile e polizia mortuaria, riceveranno solo su appuntamento. Novità anche per quanto riguarda le domande del cosiddetto “bonus sociale” per l’energia elettrica e il gas che ha l’obiettivo di sostenere le famiglie in condizione di disagio economico e per il quale il Comune ricorda che lo sconto in bolletta è applicato non prima di due mesi dalla richiesta di ammissione e che il bonus è uno sconto applicato alle bollette per 12 mesi; al termine rinnovabile solo a richiesta.
Dal primo ottobre, lo Sportello “Si Cittadino”, al piano terra della sede municipale, riceverà le istanze fornendo assistenza per la compilazione della modulistica necessaria, solo su appuntamento, da concordare telefonando allo 041.5121937 oppure via mail (sicittadino@comune.dolo.ve.it).
Per quanto riguarda la pratica di variazione di residenza non servirà più presentarsi agli uffici. Si aprirà semplicemente o con l’invio di una raccomandata alla sede comunale, a mezzo fax al numero 041.410665, a mezzo di posta elettronica certificata (protocollo.comune.dolo.ve@pecveneto.it) o a mezzo posta elettronica (sicittadino@comune.dolo.ve.it), mediante una dichiarazione compilata su apposita la modulistica ministeriale, scaricabile dal sito www.comune.dolo.ve.it oppure dal sito istituzionale del ministero dell’Interno www.interno.it.

 

Opzione zero: Romea commerciale inutile e insostenibile dal punto di vista finanziario. La Cia: danno per il territorio

MIRA «La realizzazione della Orte Mestre è una assurdità. È un’opera che finanziariamente non si sostiene con i volumi di traffico previsti. Nel 2020 sono previsti 30 mila veicoli, nel 2033 ne sono previsti 45 mila. Una cifra ridicola di fronte a tutti gli altri volumi di traffico autostradale in Italia». L’hanno ribadito ieri Mattia Donadel, Rebecca Rovoletto e Lisa Causin per il comitato “Opzione Zero” che darà vita a due giorni di mobilitazione diffusa sabato e domenica prossimi contro la grande opera. Con loro ci saranno Legambiente Riviera, Cia, Emergency, Libera, Mira 2030, Comitato No Grandi Navi, Comitato Lasciateci Respirare Padova, Associazione per la Decrescita, Sel, Movimento 5 Stelle il Ponte del Dolo e Mira Fuori del Comune. Sulla strada a protestare ci saranno anche tanti sindaci del territorio. Iniziative analoghe sono previste a Cavarzere, Adria e Piove di Sacco e poi a Cesena, Ravenna, Perugia, Orte. «La Orte-Mestre non è pericolosa solo dal punto di vista ambientale» spiega Donadel «ma è anche un’opera che non sta in piedi da nessun punto di vista, tantomeno da quello economico–finanziario, come emerge dai dati. Per far quadrare i conti e ottenere il via libera dal Cipe, il ministro Lupi si è dovuto inventare stratagemmi di ogni genere: dalle defiscalizzazioni per 1,8 miliardi, al project financing, dai project bond alle ultra-semplificazioni amministrative. La stessa Corte dei Conti solo due mesi fa aveva bloccato l’iter di approvazione del progetto riscontrando la non applicabilità delle defiscalizzazioni per le opere dichiarate di pubblica utilità prima del 2013, come nel caso della Orte-Mestre. Ma con il decreto “Sblocca Italia” il Governo Renzi ha cancellato l’ostacolo opposto dalla Corte. Sarà possibile per Anas indire il bando per la progettazione definitiva e la concessione dell’opera. Non figura invece nemmeno un centesimo per la messa in sicurezza della Romea attuale né della E-45». Duro contro quest’opera anche Paolo Quaggio, presidente provinciale della Cia. «Abbiamo spedito una lettera al premier Renzi spiegando che questa nuova autostrada distruggerà il territorio» fa sapere. Il programma. Sabato ritrovo 9.30 sulla Romea a Mira al parcheggio del supermercato Lando, da qui trasferimento in bicicletta fino all’incrocio di Giare, uno dei punti più pericolosi della statale, dove si svolgerà un presidio di protesta e sensibilizzazione rallentando il traffico. Nel pomeriggio allo Squero di Dolo gazebo di vari comitati e associazioni, interventi, collegamenti con gli altri presidi e infine concerto del gruppo Osteria dei Pensieri alle 18.30.

Alessandro Abbadir

 

DOLO. La manifestazione contro la Romea commerciale e per la salvaguardia della Riviera sarà l’occasione anche per ribadire un’altra mobilitazione, quella per la tutela dell’ospedale di Dolo e delle dotazioni sanitarie dell’Asl 13 più in generale. Sabato pomeriggio infatti allo Squero di Dolo sarà presente un gazebo per la raccolta firme in difesa del nosocomio dolese. La petizione sarà replicata anche domenica a Camponogara in occasione della “Giornata della salute” promossa proprio dall’Asl 13. «Finora la petizione sta andando bene», spiega Emilio Zen, «Abbiamo raccolto moltissime firme anche domenica scorsa e molti cittadini rivieraschi stanno confermando ogni giorno di più che l’ospedale di Dolo è sentito come il loro ospedale e lo vogliono completo di strutture e servizi, rinnovato e valorizzato».

(g.pir.)

 

Gazzettino – “Pronti a bloccare la Romea”

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18

set

2014

MIRA – Il clou a Giare dove sarà rallentato il traffico, a Dolo gazebo e concerto

Sabato e domenica mobilitazione di comitati e associazioni contro la Mestre-Orte

Comitati e associazioni pronti a bloccare la Romea, o almeno a rallentare il traffico, sabato 21 settembre per protesta contro la Mestre-Orte mobilitandosi per due giorni allo slogan “Basta con la mafia delle Grandi Opere, Romea sicura subito No Autostrada”.
«Di fatto il decreto Sblocca Italia – ha spiegato Mattia Donadel presidente di Opzione Zero – ha bypassato lo stop alla Mestre-Orte imposto dalla Corte dei Conti e defiscalizzando l’opera ha dato un contributo in diretto alla realizzazione dell’autostrada. Per questo motivo comitati e associazioni delle 5 regioni si mobilitano. In Veneto a Cavarzere, Adria e Piove di Sacco, attraversate dalla nuova autostrada rispondiamo con 2 giorni di mobilitazione diffusa nei territori sabato e domenica, in concomitanza con la Marcia Mondiale per il Clima».
Il momento clou sarà sabato mattina alle ore 9.30 a Giare di Mira, uno dei punti più pericolosi della statale, dove si svolgerà un presidio di protesta e sensibilizzazione. I comitati cercheranno di attivar il “traffic calming” con rallentamenti del traffico lungo la Romea. Nel pomeriggio trasferimento allo Squero di Dolo con gazebo di vari comitati e associazioni, interventi, collegamenti con gli altri presidi e per finire concerto con il gruppo Osteria dei Pensieri alle 18.30. «La verità – spiegano i comitati e le associazioni aderenti – è che questa autostrada serve solo a chi la fa, alle lobby del cemento e dell’asfalto».
Tante le associazioni e i comitati che hanno aderito alla manifestazione partendo da Opzione Zero che da anni si batte contro la Romea Commerciale insieme a Legambiente Riviera, Confederazione Italiana Agricoltori, Emergency, Libera, Mira 2030, Comitato No Grandi Navi, Comitato Lasciateci Respirare Padova, Associazione per la Decrescita. Adesioni anche da liste civiche e forze politiche come il Ponte del Dolo, Mira Fuori del Comune, Sel, Movimento 5 Stelle. All’iniziativa sono stati invitati anche anche i Sindaci di Mira, Dolo, Mirano, Camponogara, Fossò e Pianiga, i Comuni che di recente si sono schierati per lo stralcio definitivo dell’opera.

 

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO 17 settembre 2014

Basta con la mafia delle Grandi Opere, Romea sicura subito NO Autostrada

Il Decreto “Sbanca Italia del Governo Renzi rimette in pista la Orte-Mestre, comitati e associazioni delle 5 regioni attraversate dalla nuova autostrada rispondono con 2 giorni di mobilitazione diffusa nei territori sabato 21 e domenica 22 settembre, proprio  in concomitanza con la Marcia Mondiale per il Clima.  Iniziative sono previste a Cesena, Ravenna, Perugia, Orte. In Veneto a Cavarzere, Adria e Piove di Sacco.

L’appuntamento più importante è però in Riviera del Brenta sabato 20: al mattino ritrovo alle ore 9.30 a Mira presso il parcheggio del supermercato Lando, da qui trasferimento in bicicletta fino all’incrocio di Giare, uno dei punti più pericolosi della statale, dove si svolgerà un presidio di protesta e sensibilizzazione. Nel pomeriggio trasferimento allo Squero di Dolo con gazebo di vari comitati e associazioni, interventi, collegamenti con gli altri presidi e per finire concerto con il gruppo Osteria dei Pensieri alle ore 18.30.

La manifestazione è promossa dallo storico comitato Opzione Zero che da anni si batte contro la “Romea Commerciale” e per la messa in sicurezza della statale, insieme però a numerose altre organizzazioni del territorio: Legambiente Riviera, Confederazione Italiana Agricoltori, Emergency, Libera, Mira 2030, Comitato No Grandi Navi, Comitato Lasciateci Respirare Padova, Associazione per la Decrescita. Adesioni sono arrivate anche da liste civiche e forze politiche come il Ponte del Dolo, Mira Fuori del Comune, SEL, Movimento 5 Stelle. Invitati anche i Sindaci di Mira, Dolo, Mirano, Camponogara, Fossò e Pianiga, i Comuni che di recente si sono schierati per lo stralcio definitivo dell’opera.

Per comitati e associazioni la Orte-Mestre non è pericolosa solo dal punto di vista ambientale, ma è anche un’opera che non sta in piedi da nessun punto di vista, tantomeno da quello economico–finanziario, come emerge dai dati dello stesso proponente. Per far quadrare i conti e ottenere il via libera dal CIPE, il ministro Lupi si è dovuto inventare trucchi di ogni genere: dalle defiscalizzazioni per 1,8 miliardi, al project financing, dai project bond alle ultra-semplificazioni amministrative. La stessa Corte dei Conti solo due mesi fa aveva bloccato l’iter di approvazione del progetto riscontrando la non applicabilità delle defiscalizzazioni per le opere dichiarate di pubblica utilità prima del 2013, come nel caso della Orte-Mestre. Ma con il Decreto “Sbanca Italia” (Art. 4 comma 2) il Governo Renzi, contro ogni logica, ha cancellato l’ostacolo opposto dalla Corte; di fatto tra pochi mesi sarà possibile per ANAS indire il bando per la progettazione definitiva e la concessione dell’opera. Mentre invece, tra tutti gli interventi previsti e finanziati per strade e autostrade, non figura nemmeno un centesimo per la messa in sicurezza della SS 309 Romea né della E-45.

La verità è che questa autostrada serve solo a chi la fa, alle cricche mafiose del cemento e dell’asfalto che dopo il MOSE vogliono appropriarsi di un “bottino” ancora più succulento, come emerge dalle intercettazioni dell’inchiesta sul “sistema Veneto”, per stessa ammissione dell’ex segretaria di Galan, Claudia Minutillo.

A pagare queste scelte sciagurate saranno sempre e solo i cittadini e i lavoratori con tagli ai servizi e al welfare, tasse e disoccupazione.

Per far ripartire il Paese ci vuole ben altro: bisogna redistribuire la ricchezza, rimettendo al centro il lavoro vero, i diritti delle persone, l’ambiente e la salute.

 

Nuova Venezia – Romea commerciale, anche i sindaci in strada

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16

set

2014

In programma sabato una doppia manifestazione dei comitati contro il progetto

Ritrovo alle 9.30 al parcheggio di Lando, seconda tappa nel pomeriggio a Dolo

MIRA – I sindaci della Riviera del Brenta in strada con i comitati contro la Romea Commerciale. Sono in programma infatti due manifestazioni indette dal comitato Opzione Zero a Mira e Dolo. La manifestazione si svolgerà in due momenti: la mattina di sabato a Mira e il pomeriggio a Dolo. Il ritrovo è alle 9.30 nel parcheggio del supermercato Lando sulla Romea, da qui partirà una biciclettata lungo la strada che arriverà fino all’incrocio di Giare dove si terrà un’attività di informazione e di sensibilizzazione. Dalle 16.30 la manifestazione si sposterà in piazza Cantiere a Dolo dove sarà promosso un dibattito con gli amministratori locali e i cittadini a cui i sindaci del comprensorio sono invitati. «I sindaci della Riviera», spiega il presidente dei sindaci del comprensorio Giampietro Menin, «sono in larghissima parte contrari a questa opera che rischia di distruggere il territorio con una colata di cemento. In tanti saranno all’evento. Il problema principale su cui interrogarsi è: ma questa strada serve ancora?» I flussi di traffico sull’attuale Romea registrati da Anas, certificano un crollo del 35% rispetto ai periodi precrisi. In strada ci saranno sicuramente con i comitati pure il sindaco di Mira Alvise Maniero a capo di un giunta a 5 Stelle e il sindaca di Dolo Maddalena Gottardo. Hanno bocciato totalmente la Romea Commerciale anche Pianiga e Mirano con deliberazioni dei rispettivi consigli comunali. Il sindaco di Campolongo Alessandro Campalto chiede come amministrazione locale di poter governare la realizzazione di infrastrutture come queste, tenendo conto dell’impatto che avranno sul territorio. Duro il comitato Opzione Zero. «Il 20-21 settembre la Rete Nazionale Stop Orte-Mestre», spiega il presidente Mattia Donadel, «ha indetto due giornate di mobilitazione nazionale contro la nuova autostrada che proprio con il Decreto Sblocca Italia ha ricevuto un ulteriore impulso. Con Opzione Zero, alla manifestazione ci saranno anche Legambiente, e Cia». Per i comitati non serve creare una nuova autostrada ma basterebbe la messa in sicurezza dell’attuale Romea che significa rallentatori, rotatorie, attraversamenti pedonali e sottopassi. «Questi interventi», ribadisce Donadel, «avrebbero nel tratto Mestre-Ravenna un costo di 150 milioni contro i 10 miliardi previsti per la Romea Commerciale. Il traffico pesante va deviato sulla A13». Anche il Pd di Mira chiede un ripensamento. «Il progetto», spiega il segretario Albino Pesce, «deve essere rivisto. Va verificato se è ancora confacente alle necessità del territorio». Uno stop era arrivato nelle scorse settimane dalla Corte dei Conti.

Alessandro Abbadir

 

DOLO – Gli ospedali di Dolo e Mirano hanno un nuovo direttore medico ospedaliero. La direzione aziendale dell’Asl 13 ha nominato il vicentino Livio Dalla Barba nuovo DMO dei due nosocomi, e dopo il superamento del concorso per ricoprire questo ruolo da parte dello stesso Dalla Barba. Classe ’58, vicentino di origine (Arzignano), Dalla Barba è in servizio all’Asl 13 dal 1 settembre. Laureatosi in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova nel 1987, Dalla Barba si specializza in Igiene e Medicina Preventiva all’inizio degli anni Novanta e ha poi completato gli studi con un Master biennale (sempre all’Università patavina) in Managment Sanitario, che completa nel 2000. Il nuovo direttore medico ospedaliero arriva dall’Ospedale S. Bortolo di Vicenza dove ha ricoperto il ruolo di dirigente medico fino al 2003 e poi, dal 2007 al 2013, e fino allo scorso settembre anche responsabile facente funzioni della direzione medica ospedaliera. «L’esperienza del dottor Dalla Barba – ha affermato il direttore generale dell’Asl 13 Gino Gumirato – potrà essere di garanzia per una migliore sinergia e collaborazione tra i medici e professionisti di questa azienda sanitaria».

Luisa Giantin

 

 

GIUDICE DI PACE – Fascicoli bloccati da tempo nell’ufficio di Dolo

Sentenze e decreti, anche urgenti: tutto bloccato. La situazione dell’ufficio del Giudice di pace di Dolo è al tracollo. E non per volontà del giudice, che procede quotidianamente con il suo lavoro. E neppure degli impiegati, che continuano ad operare con le risorse disponibili. Ma tutto è bloccato perché manca un cancelliere che firmi gli atti in deposito.
L’ufficio del Giudice di pace, infatti, procede con la produzione di sentenze e decreti, taluni dei quali anche con carattere d’urgenza. Ma tutto rimane fermo perché gli atti una volta portati in cancelleria si bloccano. Manca infatti da tempo un cancelliere che possa apporre la sua firma su tali atti e renderli pertanto esecutivi. Morale della favola: empasse totale, non si muove nulla.
Pile di fascicoli restano così accatastate nell’ufficio cancelleria, in attesa dell’arrivo del funzionario. Nell’ufficio ci sono solamente addetti che non hanno il potere per apporre quella firma che farebbe diventare esecutiva la sentenza o il decreto.
La situazione, da quanto appreso, è già stata fatta presente agli uffici dirigenziali di Venezia. Ma tutto ancora tace. Il giudice continua con il suo lavoro e, nel frattempo, i faldoni vengono depositati in cancelleria in attesa della firma.
Sulla questione interviene anche l’avvocato Stefano Marrone: «È da trent’anni che opero e non mi sono mai trovato di fronte ad una situazione simile. È inaccettabile proseguire in questa maniera, solo per la mancanza di un funzionario».

 

Gazzettino – Dolo. Ca’ Tron, spunta un rondo’.

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11

set

2014

DOLO – Aperta a sorpresa la nuova rotatoria nella zona degli istituti scolastici

Mancano illuminazione e attraversamento pedonale: proteste dei residenti

L’ASSESSORE «Incontrerò Veneto Strade per risolvere il problema»

L’OPERA – Snellirà il traffico nel quartiere Ormenese

La rotatoria consentirà di snellire l’entrata nel quartiere Ormenese e facilitare il traffico verso gli istituti scolastici superiori di Dolo.

Sorpresa per automobilisti e residenti per l’apertura della nuova rotatoria a Ca’ Tron. L’assessore dolese Elisabetta Ballin spiega: «Veneto Strade ha deciso l’apertura per consentire la deviazione del traffico per l’asfaltatura della Regionale 11, che si è conclusa ieri sera. La rotatoria entra subito in funzione, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, mentre la bretella che consentirà l’innesto verso Roncoduro aprirà fra circa un mese».
La rotatoria consentirà di snellire l’entrata nel cosiddetto “quartiere Ormenese” e facilitare il traffico verso via Velluti dove si trovano gli istituti scolastici superiori di Dolo. Non sono mancate, comunque, le lamentele delle 200 famiglie residenti nella zona, anche perché chi deve raggiungere la fermata dell’autobus di fronte al Ristorante La Posta, nella strada regionale, non può usufruire di un percorso pedonale ed è costretto a camminare sulla strada o sull’erba. Inoltre manca l’illuminazione e la mattina e la sera l’attraversamento diventa pericoloso, a maggior ragione se fra qualche giorno inizierà ad essere frequentato da centinaia di ragazzi che si recano a scuola.
L’assessore assicura: «Avrò un incontro con un ingegnere di Veneto Strade per studiare un percorso pedonale a fianco della rotatoria perché effettivamente ora bisogna camminare sull’erba e non è del tutto sicuro. Ricordo che diventerà presto utilizzabile un sottopasso che faciliterà il raggiungimento della strada regionale direttamente dai plessi scolastici». Il progetto di riqualificazione della zona prevede anche la realizzazione di due nuove fermate dell’Actv, una per ciascun senso di marcia; ciò dovrebbe garantire maggiori opportunità per i residenti ma anche consentire un percorso meno rischioso per gli studenti che dovessero scendere lungo la strada regionale 1, fermo restando che l’azienda di trasporti durante l’anno scolastico effettua delle corse supplementari che si fermano all’interno del quartiere.

Lino Perini

 

Pronta la manifestazione per sabato 20 contro l’ipotesi dell’autostrada

«In 20 anni nessuna opera per la sicurezza. Pensate prima a fare quelle»

DOLO – Una manifestazione contro la Romea Commerciale, per chiedere di togliere l’ennesima e faraonica opera dal decreto “Sblocca Italia” e per sostenere invece la veloce messa in sicurezza dell’attuale strada Romea, il principale “punto nero” della viabilità italiana che non ha nemmeno i guard rail centrali. Questa è l’iniziativa promossa dal comitato Opzione Zero e da altre associazioni e gruppi per il 20 settembre a Mira e Dolo. La mobilitazione. «La manifestazione», dice Mattia Donadel, presidente di Opzione Zero, «fa parte della mobilitazione nazionale di due giorni della rete “No AR” contro la Romea Commerciale. Sono infatti previsti presidi e attività anche a Ravenna, Cesena, Terni, Perugia, nel Polesine e nel ferrarese».

Le soluzioni. «La cosa principale da fare, che noi diciamo da sempre», prosegue Donadel, «è deviare il traffico pesante di attraversamento dalla Romea all’autostrada A13. C’è poi da fare un lavoro di messa in sicurezza dell’attuale Romea che significa rallentatori, rotatorie, attraversamenti pedonali e sottopassi. Tutte cose che per il tratto Mestre – Ravenna avrebbero un costo di 150 milioni di euro contro i 10 miliardi previsti per la Romea Commerciale nello stesso tratto. La Regione e l’Anas in questi anni non hanno fatto niente per la Romea. Abbiamo monitorato la strada e visto che di passaggi pedonali c’è n’è uno a Malcontenta e il successivo è a Conche di Chioggia».

Il messaggio. Viene poi lanciato un messaggio a Governo e amministratori. «Bisogna stralciare definitivamente il progetto della Romea Commerciale», dice Donadel, «toglierlo dal decreto “Sblocca Italia” e mettersi a ragionare sulle soluzioni che servono. Inoltre tutti dicono che l’opera non ha senso e l’Europa ci chiede di andare in altra direzione. Le manifestazioni avverranno in concomitanza con una mobilitazione mondiale per la questione dei cambiamenti climatici. Qui invece si punta ancora sulla gomma e sul petrolio».

Programma. La manifestazione si svolgerà in due momenti: la mattina a Mira e il pomeriggio a Dolo. Il ritrovo è alle 9.30 nel parcheggio del supermercato Lando sulla Romea, da qui partirà una biciclettata lungo la strada che arriverà fino all’incrocio di Giare dove si terrà un’attività di informazione e di sensibilizzazione. Nel pomeriggio dalle 16.30 la manifestazione si sposterà in piazza Cantiere a Dolo dove sarà promosso un dibattito con gli amministratori e i cittadini. Inoltre ci sarà la presenza di gazebi informativi delle varie associazioni e produttori locali, e il concerto del gruppo “L’osteria dei pensieri”.

Giacomo Piran

 

Soddisfatti i pendolari: «Si gira pagina, basta con i ritardi»

I macchinisti: il recupero di produttività migliora il servizio

PADOVA – La metro del Veneto? Promossa con riserva. Treni di alta qualità, eleganti, puliti come a Monaco di Baviera e in Svizzera ma semideserti con i passeggeri costretti a vagare tra i binari alla ricerca del binario «2 Metr», una sigla in perfetto stile Ue che piace tanto ai turisti con smartphone ma assai criptica per i pendolari. Il salto di qualità è davvero notevole, peccato che il debutto del Sfmr sia passato sotto silenzio, senza spot in tv e sui giornali. Eppure bastavano le briciole di quel favoloso piano di comunicazione da 1,4 milioni di euro che la Regione ha destinato al turismo per spiegare che da lunedì 8 settembre sulla linea Padova-Mestre-Venezia viaggerà un treno ogni 10 minuti, con le 22 corse aggiuntive della Sfmr, la «metro» veneta voluta da Bernini e Cremonese e Lia Sartori negli anni Novanta e realizzata a stralci da Galan e Chisso. Il governatore Zaia ieri ha scritto a Vincenzo Soprano, ad di Trenitalia, per richiamare Rfi al rispetto degli obblighi contrattuali, che prevedono anche un’adeguata informazione alla clientela quando si migliora e cambia l’offerta. In attesa di capire chi gestirà la «satisfaction customer» non resta che dare la parola ai pendolari, che hanno «promosso» a pieni voti il Sfmr. Alle 11 del mattino, la stazione di Padova è invasa da turisti, che fanno la fila davanti alle biglietterie. I treni della metro? Alfonso Rizzo, macchinista, prima di mettersi ai comandi dello Stadler nuovo fiammante con lo stemma della Regione Veneto, racconta la sua verità: «Sì, è vero faremo qualche corsa in più con lo stesso orario di lavoro, c’è un recupero di efficienza positivo. I treni? Ottima qualità». Al suo fianco il capotreno 28692964 che in perfetto piemontese spiega: Veneto e Toscana sono all’avanguardia nella gestione del servizio. Si parte. A bordo una decina di persone con Enrico Cecchinato, studente di Ingegneria meccanica che racconta la sua giornata: «Sto tornando a casa, stamattina sono salito alle 7,47 a Dolo ed era pieno di gente. Faccio il pendolare da 5 anni, spero che i treni del Sfmr siano la soluzione a tutti i disagi. Si gira pagina».Arrivo in perfetto orario a Mestre al binario 9. Due cinesi strepitano perché debbono andare a Venezia e corrono al binario 11: hanno due minuti per salire sul treno. Alle 12,35 si riparte. Quindici i passeggeri. Gabriele Manoli, ricercatore di Ingegneria ambientale all’università di Padova è in procinto volare negli Usa con una borsa di studio. «L’area metropolitana tra Venezia, Padova e Treviso ha assolutamente bisogno di una metro efficiente, sul modello delle grandi città europee. Sono stato a Copenaghen e i treni sono eccezionali, come le piste ciclabili. E in Danimarca di giovani ingegneri disoccupati non ce ne sono, le statistiche riguardano solo chi cambia lavoro. Speriamo di farcela». E Viviana, di Spinea, studentessa di Psicologia magistrale a Padova, ribatte: «Stupendi questi treni, sarebbero perfetti se avessero anche le prese elettriche per caricare i cellulari e i computer. Difficile trovare lo spazio per un trolley, ma si gira pagina. Carrozze pulite e comode: speriamo non si fermino quando nevica».

Albino Salmaso

 

prima corsa senza viaggiatori «Ma deve arrivare fino a Venezia»

PADOVA. Stazione di Padova, ore 6,49. Il capo-deposito Massimo Lippi, il macchinista Nico Stefan e il capotreno sono pronti a partire sul primo treno della metro veneta, lo Stadler azzurro a 4 carrozze con lo stemma della Regione Veneto stampato sulla locomotiva. I passeggeri? Non ci sono, il binario è vuoto. Forse è perché le scuole e le università non hanno ancora aperto i battenti, ma i passeggeri hanno utilizzato gli altri binari della stazione. Il test decisivo ci sarà lunedì 15 settembre e le 22 corse del Sfmr verranno prese d’assalto dai pendolari. C’è da sperare che in questa settimana venga messa in atto una campagna di informazione agli utenti: ieri sul tabellone centrale, i treni del Sfmr sono stati segnalati con la sigla «2 METR» ma non è stato facile individuare il binario che inizia sulla pensilina 1, dopo gli uffici di Italo e il bar. La questione è sul tavolo di Trenitalia, ma la Regione può certamente dare una mano. La signora Teresa Borsellino e il marito Donato Casetta non hanno dubbi: «Il treno è fantastico, pulito, e spacca il minuto. Lo abbiamo preso alle 9,356 a Mestre perché un ferroviere ce l’ha segnalato e siamo arrivati a Padova in 25 minuti. Viviamo in Belgio, anche lì si sente la crisi e hanno iniziato a tagliare le stazioni delle piccole città. Dopo la visita alla basilica del Santo, ora torniamo a Favaro Veneto, ma non è stato facile trovare il binario alla stazione di Padova, c’è confusione sul binario 2, mancano i c artelli di informazione agli utenti». Sono le 11,49 e il treno parte diretto a Mestre: pochi i passeggeri. A Ponte di Brenta sale Maria Giulia Turino, 23 anni, laureata e fresca di master in Economia Turistica all’università di Padova. Non ha il biglietto perché la stazione è chiusa e il capotreno stacca il ticket con molto garbo. Con il progetto Sfmr è stata costruita la nuova stazione di Busa-Vigonza ma è chiusa perché mancano i parcheggi, dovrebbe aprire l’8 dicembre, spiega un ferroviere. «Ma come, questo treno meraviglioso ferma a Mestre? Non è possibile, deve arrivare fino a Venezia», dice Maria Giulia, «nel mio stage stiamo verificando come potenziare l’offerta turistica legata al marchio Slow Venice che coinvolge la Riviera del Brenta, la laguna e anche Chioggia. Ma Venezia resta la capitale. i treni devono arrivare tutti a Santa Lucia».

(f.p. al.sal.)

 

Zaia scrive a Soprano “Rfi potenzi le corse”.

VENEZIA Fare in modo che la composizione dei convogli sia adeguata al numero delle persone trasportate, per evitare affollamenti e ritardi dovuti all’allungamento dei tempi di incarrozzamento luingo il tragitto, in particolare nelle fermate intermedie; agire con forza sul gestore dell’infrastruttura ferroviaria RFI (Rete Ferroviaria Italiana) affinché venga garantita agli utenti una corretta e puntuale informazione sui principali eventi d’esercizio; avvio di una fase di incontri con gli enti locali per valutare e soddisfare le richieste di integrazione all’orario cadenzato giunte in questi mesi; l’elenco di una prima lista di treni che presentano particolari criticità relativamente all’affollamento. Sono questi i punti principali affrontati in una lettera che il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, alla ripresa delle attività lavorative e alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico e dell’anno accademico, ha inviato all’amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano. Nella lettera si sottolinea come, «a seguito di riscontri effettuati dai competenti uffici regionali, nonché dai diversi confronti effettuati con gli enti locali interessati, si è rilevato il persistere di alcuni disservizi che inficiano l’offerta ferroviaria ai quali va data immediata risposta». In poche parole il presidente Zaia chiede a Trenitalia «un maggior rispetto per il programmato orario dei servizi, in primis per quelli nella fasce orarie pendolari».

 

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