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La Lega scarica il sindaco ed entra nel Gruppo Misto

Vescovi e Fattoretto: «Gottardo ha tradito le promesse, non ci rappresenta più»

DOLO. La Lega Nord scarica il sindaco Maddalena Gottardo. La frattura, nell’aria da mesi, è stata ufficializzata ieri sera durante un infuocato consiglio comunale che si è protratto fino a tardi. A prendere la parola è stato il consigliere comunale Mario Vescovi che ha letto un pesante attacco nel quale conferma l’uscita sua e di Giovanni Fattoretto dal gruppo “Maddalena Gottardo sindaco” e l’entrata nel Gruppo Misto. «È noto che la Lega non si riconosce più negli atteggiamenti e nelle scelte politiche ed amministrative del sindaco», ha spiegato Vescovi, «le motivazioni sono riconducibili alla mancata condivisione dell’operato del sindaco e in scelte non più rispettose del mandato che i cittadini le avevano affidato». Aggiunge Vescovi: «Purtroppo per i dolesi, la presunzione e l’arroganza del sindaco confermano che non c’è alcuna volontà di cambiare e attivare le promesse di cambiamento fatte in campagna elettorale». Ribadisce: «Da oggi la Lega Nord esce dal gruppo politico Maddalena Gottardo entrando nel gruppo misto. La Lega sarà rappresentata dai consiglieri Fattoretto e Vescovi e da chi accetterà di uscire dal gruppo Maddalena Gottardo e di aggiungersi al gruppo costituito». Si prevedono quindi espulsioni per i consiglieri e assessori che non seguiranno la scelta di Vescovi e Fattoretto. Il sindaco Gottardo non ha commentato mentre a suo sostegno è intervenuto Roberto Stradiotto, eletto in quota Lega, che si è dichiarato “irriducibile di Maddalena Gottardo”.

Altro argomento caldo del consiglio è stato l’ordine del giorno contro la Romea Commerciale presentato dalle opposizioni e che ricalca la posizione della Conferenza dei Sindaci e quello votato un mese fa dal consiglio comunale di Mira. «Chiediamo il ritiro del progetto della Orte – Mestre», ha detto Gei, «l’apertura di un tavolo di concertazione per studiare alternative sostenibili nel medio e lungo periodo, come per esempio il potenziamento del trasporto su ferrovia e acqua, e la deviazione del traffico pesante dell’attuale Romea sulla A13. Inoltre l’attuale Romea deve essere messa in sicurezza».

Dopo le discussioni, tra cui gli interventi del sindaco Gottardo che si è detta favorevole all’ordine del giorno e del consigliere d’opposizione Vincenzo Crisafi, la maggioranza a sorpresa ha presentato un’integrazione al documento di più 100 pagine e si è riunita in sala giunta. L’integrazione è stata cestinata e si è andati a votazione, approvando il documento a maggioranza senza aggiunte.

Giacomo Piran

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DOLO – Oggi alle 17.30 nella sala consiliare del municipio è stato convocato il consiglio comunale di Dolo. Tra i punti in discussione l’approvazione di un ordine del giorno contro la realizzazione della Romea Commerciale.

Il documento, presentato dai capigruppo d’opposizione Alberto Polo (Dolo Cuore della Riviera) e Giorgio Gei (Ponte del Dolo), chiede il ritiro del progetto preliminare della Orte – Mestre conosciuta come “Romea commerciale” e di attivarsi subito per la messa in sicurezza dell’attuale strada statale Romea.

La posizione di partenza è quella espressa dalla Conferenza dei sindaci della Riviera e dal Comune di Mira.

Inoltre si chiederà che vengano organizzate e promosse riunioni con Comuni, associazioni di categoria, sindacati e comitati ambientalisti coinvolti dal progetto della Romea commerciale per individuare alternative più sostenibili, economiche ed efficaci alla nuova autostrada. Tra le alternative si punta al potenziamento del trasporto marittimo e ferroviario e sulla deviazione del traffico pesante dall’attuale strada Romea verso l’autostrada A13 Padova – Bologna.

(g.pir.)

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Gazzettino – “Scelte sbagliate per l’ospedale di Dolo”

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27

mar

2014

Il comitato Marcato elenca cosa fare per risparmiare e avere una sanità più efficiente

«Non è solo una questione di soldi, sono le scelte che vanno cambiate». È quanto afferma il Comitato Bruno Marcato in merito alle ultime notizie che riguardano il futuro dell’ospedale di Dolo.

«Sembra che l’atto aziendale presentato dal direttore generale Gino Gumirato contenga direttive, indirizzi e decisioni per la riorganizzazione della nostra Ulss, in attuazione di quanto previsto dalle schede ospedaliere approvate dalla Regione. Noi avevamo a suo tempo dichiarato la nostra netta contrarietà alle schede e formulato delle proposte alternative che tenevano conto delle esigenze di questo territorio. Le nostre proposte non toglievano nulla alle realtà ospedaliere consolidate di Mirano e Noale, anzi le rilanciavano».

Il Comitato le sue indicazione le fornisce chiaramente: «Concentrare l’ufficio tecnico a Dolo, attualmente distribuito in vari sedi, riprendere in mano le schede territoriali che ridefiniranno non solo la tipologia del nuovo distretto, ma anche la sua nuova funzione assieme alle strutture territoriali, riportare a Dolo il settore veterinario, utilizzando però gli spazi liberi nell’area del vecchio ospedale, risparmiando in questo modo le spese ingiustificate per affitti pagati a privati ed infine, si potrebbe disdire anche l’affitto relativo al padiglione di ostetricia e ginecologia di Mirano, di proprietà del Mariutto, utilizzando tutto il 6° piano del vecchio monoblocco di Dolo attualmente libero, accorpando tale reparto con il settore materno infantile di Dolo ubicato in tale piano».

 

DOLO «Non ci sarà alcuno smembramento dell’Asl 13 e nemmeno saranno chiusi gli ospedali di Dolo e Mirano. Nè Dolo sarà trasformato in una lungodegenza. Invito i colleghi sindaci, prevalentemente quelli del Pd, della Riviera del Brenta, a non fare campagna elettorale ».

Il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asl 13 Fabio Livieri anticipa che i piani di attuazione delle schede ospedaliere dell’Asl 13 saranno illustrati mercoledì 2 aprile alla riunione della Conferenza dei sindaci in programma a Mira. Le accuse arrivate in questi giorni al direttore generale sono chiare. Per il collega Giampietro Menin, sindaco di Camponogara, le azioni che si stanno avviando porteranno «alla chiusura di reparti, lo spostamento di altri come pacchi postali, prefigurando il declassamento dell’ospedale di Dolo senza un’alternativa per i cittadini di quest’area che già adesso per le cure sanitarie sono costretti a peregrinare tra gli ospedali di Padova e Mestre».

Sempre per i sindaci della Riviera il direttore generale punta a trasformare l’ospedale di Mirano in ospedale di rete per il bacino dell’attuale Asl 13, ma questo a loro parere sarà messo in discussione quando tutto graviterà intorno a Mestre.

«Non è previsto alcun declassamento » spiega Fabio Livieri «Anzi gli ospedali saranno ammodernati e sarà potenziata la medicina territoriale. Ho verificato personalmente il contenuto delle schede ospedaliere riferite all’Asl 13 e non c’è alcun disegno regionale a farla scomparire. Sembra invece che tutte queste paure infondate arrivino solo da una parte politica, il Pd. Per questo lo stesso direttore Gino Gumirato spiegherà le schede nella prossima assemblea dei sindaci a Mira».

(a.ab.)

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FIESSO – Salta la discussione e la votazione del Pati Fiesso – Dolo in Consiglio comunale per la mancata consegna di parte del materiale ai consiglieri entro i termini di legge. Questo è l’esito del Consiglio in cui si doveva adottare il nuovo documento urbanistico con Dolo.

A raccontare la vicenda è il sindaco Andrea Martellato. «Ci siamo accorti che nella documentazione che deve essere consegnata ai consiglieri cinque giorni prima mancavano una quarantina di pagine. La documentazione comunque gli era stata consegnata mesi fa prima dell’invio alla Provincia, ma non era quella messa agli atti del consiglio ».

I gruppi di opposizione hanno protestato. Il sindaco ha provato a mediare ma le opposizioni sono state ferme nella loro posizione imponendo al sindaco il rinvio del punto all’ordine del giorno al prossimo consiglio. Sul tema del Pati arrivano le critiche di Alberto Discardi, capogruppo di “Fiesso Comune”. «Martellato dopo aver contestato il cemento in campagna elettorale presenta un piano con un’espansione di 9,5 ettari oltre a quella già prevista nel Prg. Il Pati così concepito è per noi un’occasione perduta di progettualità del territorio di Fiesso e Dolo».

Giacomo Piran

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«L’apertura della bretella tra via dell’Elettronica e via Moranzani è una soluzione indispensabile per togliere il traffico pesante dall’area residenziale, ma ora bisogna fare presto e concludere anche la nuova rotonda per distogliere del tutto gli auto- mezzi pesanti da via Malcontenta».

Lo afferma il presidente della municipalità di Marghera, Flavio Dal Corso che chiede al commissario della Regione, Giovanni Artico: «affinché solleciti i nuovi ministri del governo Renzi a riprendere in mano l’attuazione dell’Accordo di programma per il Vallone Moranzani, sopratutto per quanto riguarda il previsto interramento degli elettrodotti di Terna che può avvenire rapidamente se si accetterà di scorporare questo intervento, dal resto del progetto di razionalizzazione dell’elettrodotto Dolo-Camin che è stato bocciato dal Consiglio di Stato» per far posto alla nuova mega-discarica dei fanghi scavati dai canali navigabili, sopra la quale sorgerà il nuovo parco urbano.

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Gazzettino – Dolo. La Romea commerciale approda in Consiglio.

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25

mar

2014

DOLO – Consiglio Comunale ricco di argomenti quello che è stato convocato per giovedì pomeriggio alle 17.30. S’inizierà con l’esame della mozione presentata dal Consigliere Comunale Stefano Uva su «Permanenza dei requisiti di Consigliere Comunale di. P.M.» a cui farà seguito l’interrogazione presentata dal Consigliere Comunale Giorgio Gei, capogruppo Il Ponte del Dolo, «In merito al convegno di Indipendenza Veneta».

Fra gli altri punti, vi sarà l’esame della proposta di ordine del giorno presentata dalla Coldiretti di Dolo e finalizzata alla condivisione da parte del Comune dell’azione di Coldiretti a tutela del vero «made in Italy» agroalimentare. Ma si parlerà anche di Romea Commerciale essendo all’ordine del giorno l’esame del «Corridoio viabilità autostradale Civitavecchia-Orte- Mestre: tratta E45-E55 Orte Mestre» presentato dai gruppi consiliari Il Ponte del Dolo e Per Dolo Cuore della Riviera.

Inoltre sarà discussa l’approvazione della Convenzione tra i Comuni di Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Dolo, Fossò, Pianiga e Vigonovo, per la gestione congiunta della gara per la concessione del servizio di ristorazione scolastica (ed altri utenti) nel periodo settembre 2014-agosto 2017 con possibile estensione ad agosto 2020 e l’approvazione della Convenzione tra il Comune di Dolo e l’Unione dei Comuni «Città della Riviera del Brenta», per il servizio protocollazione dell’Unione.

(L.Per.)

 

I sindaci a difesa della struttura sanitaria di Dolo: «Faremo la fine di Noale»

Secca replica del direttore Gumirato: «Aumenteranno pazienti e posti letto»

CAMPONOGARA «Le decisioni del direttore generale dell’Asl 13, Gino Gumirato, stanno colpendo la cittadinanza della Riviera del Brenta. Trasformando Dolo in un ospedale medico e Mirano in polo chirurgico, per il plesso rivierasco il destino è quello capitato all’ospedale di Noale: diventare una grande lungodegenza. Dov’è il potenziamento della medicina territoriale?».

A lanciare l’allarme dopo l’illustrazione dei piani di attuazione delle schede ospedaliere, sono il presidente dei sindaci della Riviera del Brenta, Giampietro Menin e il sindaco di Campolongo, Alessandro Campalto.

«Le azioni che si stanno avviando », spiegano Campalto e Menin, «prevedono la chiusura di reparti, lo spostamento di altri come pacchi postali, prefigurando il declassamento dell’ospedale di Dolo senza un’alternativa per i cittadini di quest’area che già adesso per le cure sanitarie sono costretti a peregrinare tra gli ospedali di Padova e Mestre. Il direttore generale punta a trasformare l’ospedale di Mirano in ospedale di rete per il bacino dell’attuale Asl 13, ma questo sarà messo in discussione quando gioco forza tutto graviterà intorno a Mestre. Peggio ancora sarà per l’area della Riviera sud ».

Una risposta arriva dal direttore dell’Asl 13, Gino Gumirato: «La riorganizzazione dei due ospedali di Dolo e Mirano prevista dalle schede ospedaliere regionali, non è precursore di alcuna chiusura, ma a vantaggio di un servizio di qualità ed efficienza. Non verranno tagliati servizi, né posti letto, anzi, a Dolo aumenteranno. Il fatto che Dolo diventerà un ospedale prevalentemente medico-internistico porterà ad un aumento dei pazienti. Pronto Soccorso, Radiologia, Laboratorio analisi, Chirurgia di giorno, Anatomia e il Poliambulatorio non verranno toccati. Dove è questo presunto impoverimento? La Riviera del Brenta non perde alcun servizio sanitario, le professionalità e l’indotto sono garantite”.

Infineda Mira il capogruppo del Partito Democratico, Francesco Sacco, propone una soluzione per mantenere il distretto sanitario a Mira: «Il Comune di Dolo rende disponibili gli spazi dell’ex tribunale. Potrebbero essere utilizzati per ospitare gli uffici tecnici o altri uffici dell’attuale Asl. In questo modo il distretto sanitario resterebbe a Mira. E poi anziché trasferire la parte amministrativa a Noale, proponiamo che venga trasferita a Dolo».

Alessandro Abbadir

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MIRANO – «La riorganizzazione dell’Ulss 13? Per metterla in atto mancano le strutture e le risorse economiche. Molti aspetti sono da rivedere, se servirà noi saremo pronti a lanciare una nuova mobilitazione».

Nei prossimi giorni la commissione regionale Sanità valuterà il nuovo atto aziendale con cui il direttore Gino Gumirato intende apportare importanti modifiche negli ospedali del Miranese e della Riviera, ma intanto dalla politica arrivano nuove bordate. A riaprire il dibattito è il consigliere regionale Bruno Pigozzo, a ruota il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello. Gumirato ha presentato il piano ai primari dell’Ulss 13 spiegando che le novità consentiranno di diminuire le spese e rendere più efficienti i servizi. Il documento è ancora riservato, ma la linea appare chiara: Mirano sarà il polo chirurgico mentre Dolo sarà il polo medico, la Lungodegenza sarebbe spostata da Noale a Dolo e nel complesso di Noale sarebbero portati vari uffici.

«La Regione detta queste indicazioni ma non fornisce le risorse – sbotta Pigozzo -. A Dolo per esempio bisogna mettere a norma alcune strutture dal punto di vista antisismico e antincendio. Per ora solo il Pd si sta muovendo per mettere in luce dubbi e criticità, le altre forze politiche tacciono. Serve un coinvolgimento trasversale».

Che sia una questione molto delicata lo conferma il sindaco di Mirano: «Condivido queste preoccupazioni, il rischio è che la riorganizzazione non sia supportata da adeguate risorse. Spostare vari uffici a Noale? Mirano perderebbe di centralità, ma è il Comune con più servizi e quello più facile da raggiungere».

Gabriele Pipia

 

DOLO – Il Pati (piano assetto territoriale intercomunale) Dolo-Fiesso non sarà inserito nel prossimo consiglio comunale. Questo è l’esito dell’incontro della commissione urbanistica svoltasi giovedì nel quale i gruppi di opposizione e i consiglieri della Lega, Giovanni Fattoretto e Mario Vescovi, hanno espresso perplessità sul progetto presentando numerose osservazioni. Il documento non è stato quindi “licenziato” e non potrà essere inserito nell’ordine del giorno del Consiglio di giovedì.

La commissione si riunirà il 3 aprile. «La commissione urbanistica non ha ancora trovato la quadra sulla questione Pati», ha spiegato il presidente Giovanni Fattoretto, «per cui anche questo incontro si è concluso con un nulla di fatto. Ho poi letto un documento, approvato assieme a Mario Vescovi, dove sono elencate decine osservazioni e considerazioni tra cui anche la questione della parte vecchia dell’ospedale di Dolo “Villa Massari” ».

Critiche piovono anche dal gruppo “Dolo, Cuore della Riviera”. «A Dolo non c’è più una maggioranza in grado di sostenere le scelte dell’amministrazione », scrive il capogruppo Alberto Polo, «il sindaco ne prenda finalmente atto».

(g.pir.)

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