Gazzettino – Legambiente: “I tagli favoriscono le Frecce”
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17
ago
2013
«La decisione di sopprimere 8 corse giornaliere tra Venezia e Milano, con un costo di 5 milioni di euro l’anno, va «a tutto vantaggio delle Frecce, cui tanto tiene l’amministratore di Fs Mauro Moretti».
Lo si legge in una nota diffusa da Legambiente Lombardia che ricorda come «le Frecce collegano le due città con 37,50 euro a corsa in seconda classe contro i 19 euro degli interregionali».
«C’è da chiedersi – afferma il responsabile trasporti Dario Balotta – come mai treni così frequentati, nei giorni lavorativi dai pendolari e nei festivi dai turisti, debbano essere soppressi e come mai un’eventuale ripartizione dei costi tra Lombardia e Veneto non possa essere trovata senza la minaccia della soppressione delle 8 corse».
«I confini regionali – spiega – che non c’erano quando la gestione delle Ferrovie era statale, saltano fuori ora che le competenze sono state trasferite alle Regioni» e pesano anche sui costi dato che gli 8 treni in questione «costano 51 euro a km a fronte di una media nazionale di 18 euro».
«Se i treni veneti hanno costi impossibili – conclude Balotta – andrebbero ridotti i costi, non tagliate le corse o aumentate le tariffe».
Nuova Venezia – Mira. Treni a orario cadenzato, il no di Maniero.
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13
ago
2013
MIRA.
Il sindaco di Mira Alvise Maniero rispedisce al mittente, cioè alla Regione, l’orario cadenzato proposto da Sistemi Territoriali. Il Comune fa proprie anche le osservazioni del consigliere del Pd Gabriele Bolzoni. «Questa amministrazione», spiega Maniero, «ha organizzato un incontro pubblico a cui hanno partecipato molti cittadini di Mira, e non solo, utenti delle linee del servizio ferroviario interessate dal nuovo orario. Riteniamo di dover respingere la proposta presentata, per i tempi strettissimi concessi agli enti locali per portare osservazioni al piano.Gli utenti
Il sindaco di Mira replica alla Regione: troppi tagli sulla Mestre-Piove, puntare al rilancio delle linee
MIRA – Il sindaco di Mira Alvise Maniero rispedisce al mittente, cioè alla Regione, l’orario cadenzato proposto da Sistemi Territoriali. Il Comune fa proprie anche le osservazioni del consigliere del Pd Gabriele Bolzoni.
«Questa amministrazione», spiega Maniero, «ha organizzato un incontro pubblico a cui hanno partecipato molti cittadini di Mira, e non solo, utenti delle linee del servizio ferroviario interessate dal nuovo orario. Riteniamo di dover respingere la proposta presentata, per i tempi strettissimi concessi agli enti locali per portare osservazioni al piano. Gli utenti hanno accolto favorevolmente l’aumento della frequenza dei treni sulla linea Padova-Mestre, ma non condividono soppressioni nelle fasce orarie mattutine e di mezza giornata. Le maggiori contrarietà sono emerse sul nuovo orario della linea Mestre-Mira Buse-Piove di Sacco. Il cadenzamento delle corse porta a una riduzione in fasce cruciali per i pendolari (dalle 7 alle 9 del mattino per chi è diretto verso Mestre, da cinque si passa a tre treni e la riduzione nelle giornate festive».Vengono cancellati i servizi a trazione elettrica sulla tratta Mestre-Mira Buse, tratta in cui le tre stazioni presenti (di cui una di nuova costruzione) sono state oggetto negli anni passati di importanti investimenti».
Dopo le critiche le proposte: «Chiediamo», dice Maniero, «un ripensamento dell’orario sulla Mestre-Piove, l’attivazione in via sperimentale di una tessera “biglietto unico” per l’utenza da e per Mira su tutta la tratta Sfmr e Actv. Chiediamo l’incentivazione del servizio Omnibus per Mira; il sottopasso ferroviario ciclopedonale in via Lomellina; collegamento stradale tra via Veneto e la stazione di Oriago; la messa in trincea del tratto di linea ferroviaria che attraversa il centro di Oriago, all’altezza del passaggio a livello di via Risato e Bellin».(a.ab.)
Gazzettino – Mira boccia le riduzioni dei treni
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13
ago
2013
MIRA – (L.G.) Mira bocciato il nuovo orario ferroviario cadenzato proposto dalla Regione, Trenitalia e Sistemi Territoriali.
«Sulla linea Padova-Mestre – dice il sindaco Maniero – sono state soppresse delle fasce orarie mattutine e di mezza giornata importanti per i pendolari ma per quanto riguarda la linea Mestre-Mira Buse-Piove di Sacco è tutto da rifare».
L’orario era stato discusso dal sindaco sia durante un’assemblea che nell’ultimo consiglio comunale. Ieri il sindaco Maniero ha scritto alla Regione, a Sistemi territoriali e a Trenitalia esprimendo la contrarietà del Comune. Nella linea Padova-Mestre c’è stato un apprezzato aumento della frequenza dei treni ma alcune fasce orarie sono state soppresse, ma è la linea ferroviaria Mestre-Piove di Sacco ad essere fortemente criticata.
«L’orario cadenzato – aggiunge Maniero – porta ad una riduzione in alcune fasce cruciali per i pendolari». Recependo le osservazioni del consigliere Bolzoni il Comune propone il biglietto unico da e per Mira, da attivarsi su tutta la tratta ferroviaria Sfmr e Actv; l’incentivazione del servizio Omnibus per Mira e il sottopasso in via Lomellina.
Nuova Venezia – Per la Tav Venezia – Trieste non ci sono le risorse
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11
ago
2013
LA REGIONE getta acqua sul fuoco
SAN POLO DI PIAVE – Tempi lunghi, anzi lunghissimi per la Tav, da Mestre a Trieste. Tempi auspicabilmente più brevi per le Finanziarie del Nordest. É la prospettiva che si dà il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Dopo aver partecipato, in municipio a San Polo di Piave, al via della procedura della fusione con il vicino comune di Ormelle, il governatore osserva che quest’esempio dovrebbe essere seguito anche dalle numerose società partecipate del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, magari dell’intero Nordest fino alla Lombardia. Magari a cominciare da «Veneto Sviluppo» e «Friulia».
«Le economie di scala non solo portano all’aggregazione dei comuni ma anche al fatto che le Regioni come Veneto, Fvg, Lombardia mettano insieme molte delle partite che potrebbero diventare strategiche per i territori». Non solo istituzioni finanziarie, dunque. Ma anche tutte le realtà con cui hanno a che vedere con le imprese, «perché i problemi sono gli stessi da Udine a Bolzano, passando per Treviso e Verona». Gestioni stradali, Camere di commercio, Fiere. Zaia preferisce non semplificare. Chi più ne ha, più ne metta.
La stessa fretta, invece, non esiste per tirare la Tav sul tratto nordorientale, anche se lunedì Debora Serracchiani, governatrice del Friuli Venezia giulia, ha convocato i sindaci per definire il tracciato friulano.
Il Governo ha stanziato 32 milioni di euro, nel «Disegno di legge Fare», per velocizzare l’attuale tratta, da Venezia a Trieste che, una volta conclusi i lavori, sarà percorsa in un’ora e 8 minuti, quasi la metà di oggi.
«Prima di realizzare la Tav, c’è la possibilità – ammette il presidente del Veneto – di aumentare del 60% il traffico sui binari esistenti, che non sono utilizzati fino in fondo, e che, peraltro, con orario cadenzato potrebbero essere ancora più efficienti».E non solo in direzione di Trieste, ma anche del Centro Europa, attraverso Klagenfurt e l’Austria. La ferrovia Pontebbana, costruita dopo il terremoto del Friuli, è anch’essa sottoutilizzata.
Domani Zaia ne parlerà col presidente della Carinzia, Kaiser. Questo significa che il presidente veneto rinuncia alla Tav.? «No» risponde senza eccessiva convinzione, «questa è una scelta strategica».
Zaia, evidentemente, sa bene che oggi non ci sono i soldi per andare avanti. E se ci fossero, quale sarebbe il suo percorso? «Noi vogliamo il migliore, cioè il meno impattante, più veloce da realizzare e quello che sia più utile al territorio. Sicuramente la via del mare non è quella che dà queste risposte al territorio». Il tracciato lungo la ferrovia, dunque, come indicato dal commissario Bortolo Mainardi. Il quale, però, potrebbe avere le settimane contate, anche se la Serracchiani l’ha convocato a Udine lunedì.
Intanto ad Ormelle, Zaia – restando in tema economico – ha ripetuto la sua sull’Imu: via subito e del tutto, senza tentennamenti, come è accaduto per l’Ici.
Francesco Dal Mas
Nuova Venezia – Chisso: a dicembre 15 coppie di nuovi treni
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10
ago
2013
«Sto con i pendolari, la mobilità su rotaia va rivoluzionata».
MS5: basta Tav, potenziare la linea Ve-Ts
VENEZIA «Le numerose segnalazioni di disagi e soppressioni estive di treni, tra le quali figura una doppia corsa di interregionale Venezia-Milano almeno per l’intero mese di agosto, il tutto senza possibilità di un reale controllo e di intervento concreto sulle cause, evidenziano una volta di più l’esigenza di cambiare sistema nella mobilità su ferro del Veneto, perché quello attuale è di fatto irriformabile». Lo rileva l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso, alla luce delle «Valanghe di proteste motivate, che in questi giorni si riferiscono in particolare a soppressioni di interregionali che servono anche Padova e Vicenza. La loro precaria esistenza, peraltro, non risponde ad alcuna logica di cadenzamento e di efficienza di servizio, perché hanno orari a capocchia, materiale che non si può definire all’altezza e ritardi mostruosi specie nella tratta lombarda».
«Sono convinto che i nostri pendolari non sappiano che farsene di treni di questo genere», aggiunge Chisso «specie a fronte delle 13 nuove coppie di convogli nuovi e cadenzati che scorreranno dal 15 dicembre tra il capoluogo lagunare a quello scaligero, fermandosi a Vicenza, Padova e Mestre. Significa poter disporre di un treno veloce ogni ora in ciascuna direzione, con velocità di percorrenza e servizio compatibili con quelle delle Frecce, ma a costo molto più basso. A questi si aggiungeranno i regionali locali, in coincidenza nei capoluoghi e con fermate a tutte le stazioni».
«Io sto dalla parte dei pendolari e abbiamo lavorato per loro con le associazioni dei consumatori per trovare le risposte. Capisco i viaggiatori occasionali ma il mio primo dovere è quello di fornire un servizio certo, controllabile ed efficiente a quanti si spostano all’interno del Veneto per lavoro e per studio, che rappresentano la stragrande maggioranza dei nostri utenti. Come Regione abbiamo raccolto e stiamo raccogliendo le osservazioni concrete e stiamo studiando con le istituzioni e gli utenti le risposte possibili».
«Devo anche aggiungere», conclude l’assessore pidiellino «che stiamo raccogliendo anche tanti, tantissimi giudizi positivi di cittadini e amministratori che esprimono soddisfazione e aspettative per le novità che stiamo costruendo. Di questi si parla poco, perché i contenti non protestano e non fanno rumore. A me resta però la coscienza tranquilla perché stiamo lavorando nell’interesse dei nostri veneti che pagano le tasse».
E sul fronte dei trasporti interviene anche il M5S: «Bisogna potenziare la linea ferroviaria Venezia-Trieste, abbandonando il progetto dell’Alta velocità. La realizzazione della Tav non solo è molto difficile per motivi economici, ma anche per l’avversione di numerosi comitati spontanei di cittadini», affermano i deputati grillini Aris Prodani e Walter Rizzetto in una interrogazione al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi.
«Anche il commissario straordinario per la Tav Venezia-Trieste Bortolo Mainardi», proseguono i parlamentaru «ha confermato che è possibile la quadruplicazione della linea ferroviaria esistente, un progetto a impatto zero e dal costo stimato di 800 milioni di euro. Molto meno dei 5,7 miliardi necessari per la Tav, una somma insostenibile per le attuali condizioni finanziarie in cui versa il Paese».
Gazzettino – “Treni, questo sistema e’ irriformabile”
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10
ago
2013
Chisso condivide le proteste dei viaggiatori e annuncia il cambio: «Con l’orario cadenzato corse veloci a costi contenuti»
VENEZIA – I viaggiatori si lamentano. E hanno ragione. Parola di Renato Chisso, il Signor Trasporti della Regione Veneto, l’assessore che ha in mano il sistema della mobilità e del traffico. L’assessore che ogni anno multa Trenitalia trasformando le sanzioni in rimborsi a favore degli abbonati, adesso, di fronte alle ennesime segnalazioni di disagi, dice che il sistema va cambiato. Perché quello attuale è «irriformabile». Ma la ricetta il Veneto ce l’ha già: nuovi convogli e orario cadenzato.
Chisso prende spunto dall’ultima soppressione di una doppia corsa Venezia-Milano per dire che “questo” sistema di trasporti non va bene.«Le numerose segnalazioni di disagi e soppressioni estive di treni, tra le quali figura una doppia corsa di interregionale Venezia – Milano almeno per l’intero mese di agosto, il tutto senza possibilità di un reale controllo e di intervento concreto sulle cause, evidenziano una volta di più l’esigenza di cambiare sistema nella mobilità su ferro del Veneto, perché quello attuale è di fatto irriformabile». Di questi interregionali che servono anche Padova e Vicenza, l’assessore dice che hanno una «precaria esistenza» che «non risponde ad alcuna logica di cadenzamento e di efficienza di servizio, perché hanno orari a capocchia, materiale che non si può definire all’altezza e ritardi mostruosi specie nella tratta lombarda». «Sono convinto – dice Chisso – che i nostri pendolari non sappiano che farsene di treni di questo genere specie a fronte delle 13 nuove coppie di convogli nuovi e cadenzati che scorreranno dal 15 dicembre tra il capoluogo lagunare a quello scaligero, fermandosi a Vicenza, Padova e Mestre. Significa poter disporre di un treno veloce ogni ora in ciascuna direzione, con velocità di percorrenza e servizio compatibili con quelle delle Frecce, ma a costo molto più basso. A questi si aggiungeranno i regionali locali, in coincidenza nei capoluoghi e con fermate a tutte le stazioni. Io sto dalla parte dei pendolari e abbiamo lavorato per loro con le associazioni dei consumatori per trovare le risposte».
Nuova Venezia – Richiesta. “On line tutti i treni soppressi o in ritardo”
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9
ago
2013
La richiesta di Pipitone (Idv) alla Regione: passeggeri sempre più esasperati dai disservizi ferroviari
E TONIOLO (pdl) – DENUNCIA – Sassaiola contro un regionale a Grisignano di Zocco, pendolari fatti scendere a Padova per i danni riportati dal locomotore
VENEZIA «In questa rovente estate di disservizi chiedo alla Regione almeno un’assunzione di responsabilità. Pubblichi, sul suo sito internet, l’elenco quotidiano dei treni che sono stati cancellati e di quelli giunti in ritardo. Abbia il coraggio, se non riesce a risolvere la situazione, di mettere nero su bianco, ogni giorno, la Spoon River del trasporto ferroviario veneto». Così il capogruppo regionale di Italia dei Valori Antonino Pipitone, autore di un’interpellanza sulla questione.
«Da inizio luglio», racconta Pipitone «è un bollettino di guerra su ogni linea, come è facile constatare mettendo piede in qualsiasi stazione, meglio se di un capoluogo. Soprattutto verso sera, l’ora del rientro a casa, le indicazioni dei convogli in ritardo o di quelli cancellati compare spietata sui tabelloni, gettando nel panico studenti, pendolari e turisti».
«Ormai la situazione del trasporto su rotaia nel Veneto sta sfuggendo ad ogni logica. In alcune circostanze non sembra più un contratto di servizio, in cui l’utente paga il biglietto e l’azienda fornisce il tragitto, ma un rapporto tra feudatario e servo della gleba. Se al feudatario va di far partire il treno bene, altrimenti il pendolare/servo della gleba deve arrangiarsi, sedersi sul marciapiedi ed aspettare il treno successivo, mettendo in conto ritardi e disservizi da paese del terzo mondo».
«Ritardi cronici», conclude Pipitone «soppressioni all’ultimo istante in progressivo aumento, porte rotte, servizi igienici in pessimo stato o mancanti, convogli senza aria condizionata o con l’impianto rotto che rendono i vagoni, arroventati da ore sotto il sole, delle saune. Sovraffollamento crescente, soprattutto verso le città d’arte, con molti turisti stranieri che prendono d’assalto i treni, anche se Trenitalia sembra non accorgersene. Un piccolo esempio di come vanno le cose? Martedì sera a Venezia, soppressi in pochi istanti i regionali da e per Verona, si è assistito a scene di esasperazione tra i passeggeri».
Non bastasse, ci si mettono anche i vandali: ieri il treno regionale partito da Verona alle 7.24 è stato bersagliato da una sassaiola all’altezza di Grisignano di Zocco, tanto che i pendolari, giunti a Padova, sono stati fatti scendere per motivi di sicurezza visto che il locomotore era stato danneggiato. A riferirlo, con toni sdegnati, è Costantino Toniolo, consigliere regionale vicentino del Pdl.
Nuova Venezia – “Tav, la Regione deve appoggiare il tracciato alto”
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9
ago
2013
interviene la cia
«Basta tattiche dilatorie, la Regione appoggi il tracciato alto della Tav», ovvero il percorso in affiancamento all’attuale ferrovia. A chiederlo è la Cia (Confederazione italiana degli agricoltori) che sottoscrive le parole del commissario Mainardi. Quest’ultimo ha spiegato che, in mancanza di un atto ufficiale da parte della Regione, in autunno il ministero dell’Ambiente potrebbe far proseguire l’iter del tracciato litoraneo.
«Sarebbe una sciagura. Quel percorso ha forti impatti ambientali», denuncia Paolo Quaggio, presidente di Cia Venezia, «il percorso litoraneo ipotizzato devasterebbe aree importanti per l’agricoltura e l’economia, da quella della pera tipica veneziana ai vigneti della Doc Piave e della Doc Lison, ora fusi nel consorzio Doc Venezia. In questi anni la Regione ha dimostrato che l’agricoltura e il territorio vengono visti come aree da riempire. Realizzare la Tav a fianco della ferrovia, consumando meno suolo e già compromesso, e creando delle gallerie per superare i centri abitati, è invece un’ipotesi seria e realizzabile. Se la Regione non si pronuncerà a favore di questa ipotesi, proseguirà l’iter del tracciato basso. Non vorremmo che si trattasse di una tattica dilatoria, volta proprio a questo fine». (g.mon.)
I Cinque Stelle: «Abbandonare il progetto Tav tra Venezia e Trieste»
Interrogazione al ministro delle infrastrutture Lupi dei deputati Prodani e Rizzetto: «Potenziare la linea ferroviaria tradizionale e non tagliare fuori Udine»
VENEZIA. «Bisogna potenziare la linea ferroviaria Venezia-Trieste, abbandonando il progetto dell’Alta velocità. La realizzazione della Tav non solo è molto difficile per motivi economici, ma anche per l’avversione di numerosi comitati spontanei di cittadini». Lo sostengono i deputati del MoVimento 5 Stelle Aris Prodani e Walter Rizzetto in una interrogazione al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi.
«Anche il commissario straordinario per la Tav Venezia-Trieste Bortolo Mainardi – proseguono – ha recentemente confermato che è possibile la quadruplicazione della linea ferroviaria esistente, un progetto a impatto zero e dal costo stimato di 800 milioni di euro. Molto meno dei 5,7 miliardi necessari per la Tav, una somma insostenibile per le attuali condizioni finanziarie del Paese».
Secondo Rizzetto, inoltre, «è grave che Udine venga tagliata fuori dal nuovo collegamento ferroviario ad alta velocità da e per Milano. Quasi tutte le corse in essere attuali prevedono un cambio prima di arrivare in Lombardia con un tempo di percorrenza che può arrivare addirittura a 5 ore e 33 minuti, impedendo di fatto la possibilità di andare e tornare in giornata. Così non si aiuta certo il tessuto imprenditoriale e il turismo della regione. Pare evidente che la giunta Serracchiani è interessata solo ai progetti faraonici e non vuole ascoltare i cittadini del Friuli Venezia Giulia»
Gazzettino – L’incontro. Serracchiani a Venezia da Zaia
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9
ago
2013
Debora e Luca: uniti su tutto tranne il porto offshore
VENEZIA – «Il Friuli Venezia Giulia e il Veneto concordano che la velocizzazione della linea ferroviaria Trieste-Venezia, un progetto per il quale il Governo ha stanziato 30 milioni di euro nel recente ‘decreto del fare’, permetterà di accrescere la competitività della due regioni».Lo ha detto la presidente Debora Serracchiani, che ieri a Venezia ha incontrato per la prima volta il presidente del Veneto Luca Zaia.
«L’incontro – ha detto Serracchiani – ci ha permesso di approfondire alcuni temi di interesse comune, a partire naturalmente dalle infrastrutture più importanti, ma anche le questioni riguardanti il credito su cui abbiamo un progetto congiunto che pensiamo di concretizzare al più presto. C’è stato al termine un impegno reciproco di continuare a parlarci e per questo ci incontreremo di nuovo entro la fine del mese».
«Ci siamo confrontati – ha aggiunto – sull’Alta velocità/Alta capacità. Zaia mi ha espresso la sua grande perplessità, se non contrarierà, sull’originario progetto cosiddetto litoraneo e ha dato la sua disponibilità a ragionare su un sistema comune».
Sulle questione dell’approdo delle grandi navi da crociera, sulla possibile concorrenza fra Venezia e Trieste, la presidente del Friuli Venezia Giulia ha ricordato che «la presenza delle grandi navi nella città lagunare sta suscitando perplessità non solo da parte di molti veneziani, ma anche da parte di tanti cittadini italiani. Su questo spero si possa operare in sinergia».
«Ciò che ci divide – ha aggiunto – è invece la piattaforma offshore che Venezia intende costruire al largo della laguna. Su questo ho ribadito al presidente Zaia la mia enorme perplessità, osservando anche che il progetto comporta costi che mi sembra siano difficilmente sostenibili».
Nuova Venezia – Mira. Treni, corse tagliate e trenta milioni spesi. Comitato in rivolta.
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8
ago
2013
Mira. Protesta per il nuovo orario sulla linea Mestre-Adria
Gambato (Sistemi Territoriali): «I convogli erano vuoti»
MIRA «Sfmr in Riviera? Oltre una trentina di milioni di euro spesi per costruire cattedrali nel deserto e poi si tagliano le corse. Siamo pronti ad organizzare una protesta di massa contro questo comportamento di Sistemi Territoriali e della Regione. Ben fa il comune di Mira a ricorrere alla Corte dei Conti contro questo spreco».
Mattia Donadel è il consigliere comunale e presidente del comitato Opzione Zero che organizza la mobilitazione dopo la presentazione del nuovo orario dei treni sulla linea Mestre – Adria.
Sistemi Territoriali con il presidente Gianmichele Gambato dal canto suo si difende : «È solo stata fatta una razionalizzazione perché i treni viaggiavano vuoti». I comitati, che sono pronti a manifestare a settembre anche sui binari, fanno il punto della situazione.
«È paradossale», dice Donadel, «che si siano spesi dal 2002 al 2008 oltre 30 milioni di euro in quest’area e sulla linea Mestre – Adria per che cosa? Costruire la mega stazione con parcheggio scambiatore con 700 posti auto. Doveva servire nelle promesse della regione e dell’ex sindaco Michele Carpinetti come opera del futuro per disincentivare l’utilizzo delle auto e portare turisti a Venezia dalla Riviera. Sono stati comprati 10 nuovi treni elettrici, sono stati costruiti diversi sottopassi per evitare l’attraversamento a raso dei convogli, e infine è stata elettrificata completamente la linea fino a Mira Buse. Conseguenze di questo sforzo titanico? Si depotenzia il servizio ferroviario sulla Mestre – Adria . Sembra una comica, se non ci fosse da piangere».
Contro l’atteggiamento di Regione e Sistemi territoriali si scaglia anche il Pd di Mira che chiede chiarimenti immediati. Nelle ore di punta i treni da cinque sono stati ridotti a tre.
Dal canto suo il presidente di Sistemi Territoriali si difende: «Non sono stati fatti tagli», dice Gambato, «ma solo razionalizzate le corse. Sono aumentate quelle fino a Adria e ridotte quelle sperimentali esclusive da Mira – Buse a Mestre Venezia. Si è constatato che alcune corse correvano vuote. Sull’opportunità degli investimenti che hanno portato alla realizzazione della stazione di Porta Ovest non sono io che devo dare spiegazioni ma la Regione. Resta il fatto che già l’amministrazione Carpinetti avrebbe dovuto collocare la cartellonistica ad hoc per far conoscere quella stazione. Nulla a quanto si sa è stato fatto finora dall’ente locale».
Alessandro Abbadir
stazione di marano
Ancora ladri sulle auto al parcheggio
MIRA-Atti vandalici sulle auto di pendolari e residenti nel parcheggio della stazione ferroviaria di Marano. Negli ultimi giorni una decina di auto sono state danneggiate da furti e tentativi di furti, ma anche da chi non potendo aprirle ne ha rovinato la carrozzeria.
«La situazione», spiega Valter Faggian per i pendolari, «è pesante . Sono state colpite auto di persone che vanno al lavoro e anche di turisti che pernottano negli alberghi della Riviera e poi si recano a Venezia. «Chiediamo siano fatti più controlli da parte dei vigili e delle forze dell’ordine».
In tanti casi i tentativi di furto hanno provocato più danni dei furti stessi con conti salati da pagare al carrozziere. A vigilare sulla situazione del parcheggio della stazione di Marano, sulla linea Padova-Mestre, è anche la polizia ferroviaria. (a.ab.)
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