Gazzettino – Trenitalia, alleanza tra Veneto e Friuli per migliorare il servizio
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8
ago
2013
SPIRAGLIO PER I PENDOLARI
TRIESTE – Se dal Veneto si alzano le lamentele dei pendolari sul servizio di Trenitalia, dal Friuli Venezia Giulia arriva uno spiraglio che investe anche la vicina regione, come sottolinea la presidente Serracchiani.
«Trenitalia ha espresso la precisa volontà di migliorare l’offerta dei servizi passeggeri in Friuli Venezia Giulia, e l’Amministrazione regionale manterrà costante e collaborativo questo rapporto, anche per limitare al massimo il ripetersi di disagi a carico dei viaggiatori – ha affermato la presidente della Regione, al termine di un incontro con Maria Giaconia, direttore del Trasporto regionale passeggeri Trenitalia per Fvg e Veneto. Serracchiani ha definito «positiva la previsione di adottare linee guida e programmazioni per la gestione dei disservizi, specie quelli più prevedibili dovuti alla vetustà di una parte del materiale rotabile ancora in servizio».
Trenitalia ha assicurato di mantenere il numero di treni disponibili, creando sinergie con il Veneto. Previsti inoltre ulteriori interventi sulla formazione del personale, per migliorare gli aspetti comunicativi e gestionali delle fasi di disservizio. Possibile anche una soluzione per la biglietteria della stazione di Gemona del Friuli. Si è infine cominciato ad affrontare la questione del cadenzamento orario, per trattare il quale è stato fissato un appuntamento entro la fine di agosto.
Nuova Venezia – Treni ridotti sulla Mestre-Adria. L’ira dei pendolari.
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7
ago
2013
ORIAGO – Sistema ferroviario Sfmr al via nei prossimi mesi e scattano le proteste da parte degli utenti del Comune di Mira. I malumori sono emersi lunedì sera in una pubblica assemblea organizzata dal comune all’auditorium di Oriago per la presentazione del nuovo orario che precede di fatto una riduzione dei treni sulla linea Meste- Adria e un aumento su quella ad alta frequenza Padova Mestre che ha nel territorio di Mira la stazione di Marano.
«I treni passano da uno ogni 20 minuti sulla linea Padova–Venezia» ha spiegato l’assessore alla viabilità Michele Gatti «a uno ogni 15. Ma la linea Mestre – Adria per la quale si sono fatti interventi milionari di elettrificazione e di acquisto dei treni subirà un drastico taglio delle corse. Al posto dei cinque treni attuali con il nuovo orario ne passeranno tre. Mancano soprattutto quelli nelle ore di punta cioè dalle 7 alle 9 e dalle 17 alle 20».
Una notizia che ha fatto infuriare i pendolari. «Ma come» si sono chiesti gli utenti «hanno fatto da poco tempo una nuova stazione Oriago Porta ovest con un parcheggio scambiatore che avrebbe dovuto portare turisti e pendolari a Venezia e Mestre ogni 15 minuti e ora si tagliano le corse? Quelle opere per cosa sono state fatte?».
Il Comune di Mira grida allo scandalo. «Se questa situazione verrà confermata» annuncia Gatti «faremo una denuncia alla Corte dei Conti contro la Regione e Sistemi Territoriali per spreco di denaro pubblico. Ci troviamo di fronte a investimenti fatti per nulla. Soldi dei cittadini letteralmente dissipati per opere che si rivelerebbero inutili». (a.ab.)
Gazzettino – Treni d’estate: pochi e bollenti
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7
ago
2013
Odissea continua per i passeggeri tra disservizi, blocchi e temperature roventi
Senza aria condizionata in carrozze surriscaldate
L’assessore Chisso: criticità fuori di ogni logica
ODISSEA – Per i pendolari delle ferrovie del Veneto viaggiare in estate diventa un incubo, tra treni senza aria condizionata che si trasformano in veri e propri forni e corse diradate
Ritardi, treni come forni, porte che non si chiudono, centraline che vanno in tilt e convogli soppressi senza preavviso. Tutto già visto, ma il caldo di questi giorni sta portando a picchi esplosivi il malumore contro Trenitalia.
Lo sa bene chi da lunedì si è ritrovato a fare i conti con convogli bloccati dalle temperature torride oppure costretto a viaggiare in carrozze senza aria condizionata e medie interne ai vagoni attorno ai 40 gradi. Partiamo da Venezia, lunedì.
«Il treno delle 16.43 non è partito perché le porte non si chiudevano più e non se ne capiva il motivo – racconta Marta, pendolare da sette anni sulla Venezia Padova -. Quello successivo è stato soppresso e risulta cancellato dal 4 al 30 agosto. Mai visto tanti disservizi come quest’anno».
Stessa scena a Verona. «Tre treni soppressi sulla linea per Vicenza in un’ora – aggiunge Marina -. Si è costretti a prendere le Frecce, ma poi spariscono i collegamenti regionali per le stazioni intermedie che servono ai pendolari». Da parte sua Trenitalia non segnala disservizi particolari. Precisa che «il materiale rotabile che circola è sempre lo stesso ed è stato invece potenziato il servizio con squadre di manutenzione tecnica che si trovano nelle stazioni di Venezia, Trieste e Verona».
Facebook non perdona. Utenti e pendolari sfogano in rete la protesta per lo stato del trasporto su rotaia e la fotografia è impietosa. «I treni più vecchi non hanno nemmeno l’aria condizionata, e negli altri ci sono vari vagoni in cui non funziona», e sono i commenti più pacati. Perchè le segnalazioni fioccano per la Padova-Venezia come per la Bologna-Venezia, la Bassano Padova, la Bassano-Venezia, Belluno-Castelfranco. Sulle linee principali come sulle minori. Vittime, in una stagione “scarsa” di studenti, sono i tanti turisti diretti alle città d’arte. Molti dei quali con biglietti di prima per convogli dove la prima classe non c’è. I treni soppressi stanno diventando la norma. Tanto per dire, sulla Portogruaro-Venezia i pendolari del mattino che viaggiano con il primo treno sono ormai “abituati” a ritrovarsi la corsa cancellata e sostituita da autobus. Ma lunedì gli utenti vedevano i treni sparire uno dopo l’altro sulla Milano-Venezia. Ora si guarda al prossimo orario ferroviario cadenzato del Veneto, la “rivoluzione” che dal 15 dicembre dovrebbe cambiare il trasporto locale su ferro in regione. Il giro di consultazioni con il territorio voluto dall’assessore regionale alle Politiche della mobilità Renato Chisso per illustrare, discutere e raccogliere proposte e suggerimenti si è appena concluso.
Chisso ha preso nota di tutte le osservazioni, invitando Trenitalia a formulare delle proposte, che saranno poi al centro di un ulteriore confronto con i comitati. «Da un anno stiamo lavorando sull’orario cadenzato – conferma Chisso – per risolvere finalmente criticità che sono fuori di ogni logica». Amministratori locali e comitati hanno formulato osservazioni e richieste che vanno da una intensificazione dei servizi al miglioramento dell’attuale materiale rotabile utilizzato sulle linee. Già rispetto alle ipotesi originarie sono state ricalibrate tracce orarie e alcuni servizi. È successo per la Schio-Vicenza, succederà, si spera per il Veneto Orientale. La richiesta dei comitati è sempre quella: più treni sui binari e servizio migliore. Compresa l’aria condizionata nei vagoni in agosto e non ad aprile, quando non serve.
«I ritardi sono un capitolo gravissimo – sottolinea Dario Berti, resposanbile del comitato pendolari Area Bassanese -. Non è possibile che Trenitalia se la cavi sistematicamente con un po’ di sconti sugli abbonamenti».
Nicoletta Canazza
Nuova Venezia – Mira. Orari dei treni Lunedi’ sera c’e’ l’assemblea
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3
ago
2013
MIRA – Arriva il servizio ferroviario Sfmr e i lavoratori pendolari e studenti di Mira diretti a Mestre- Venezia chiedono chiarimenti. Per questo per lunedì 5 agosto alle 20.30 all’Auditorium della biblioteca a Oriago, il Comune ha convocato un incontro pubblico per raccogliere le osservazioni degli utenti al nuovo orario ferroviario predisposto dalla Regione.
«Mercoledì scorso», spiega l’assessore alla Mobilita, Michele Gatti, «c’è stata la presentazione del nuovo orario ferroviario cadenzato. Entro sette giorni la Regione chiede ai Comuni di produrre, sentiti i cittadini, le osservazioni a questa proposta Sfmr che dovrebbe garantire più treni, più frequenti e coincidenze più sicure».. All’incontro pubblico sono invitati tutti i cittadini, in particolare chi usa le linee Venezia – Padova e Venezia – Piove di Sacco.
«L’orario cadenzato- continua Gatti- é consultabile sul sito della Regione Veneto. Purtroppo i tempi sono strettissimi e cascano anche in un periodo in genere dedicato alle ferie, in cui si presta magari poca attenzione alle novità che vengono annunciate. Ma è urgente confrontarsi». (a.ab.)
Nuova Venezia – Orario cadenzato, come cambiano i treni
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2
ago
2013
L’assessore regionale Chisso difende la proposta rivoluzionaria, ma critiche arrivano dai pendolari e dal sindaco di Quarto
QUARTO D’ALTINO «Avevamo di fronte due alternative: tentare di migliorare un sistema non riformabile, quello attuale, oppure rivoluzionarlo costruendone uno nuovo a misura di utente. Io ho scelto questa seconda strada, ben sapendo quante opposizioni avrei trovate rispetto ad abitudini consolidate, rassegnazione al disservizio, paura che le novità celino di peggio». L’assessore regionale ai Trasporti, Renato Chisso, ritorna sull’incontro con il quale mercoledì, ha illustrato ai sindaci la rivoluzione su rotaie, spiegando che questa, per lui, è la via migliore. «So che con questo progetto», prosegue Chisso, «diamo ai nostri cittadini veneti la possibilità di muoversi meglio, di più, più comodamente, a orari prefissati, con treni in alcuni casi competitivi rispetto alle “Frecce”». Nessun dubbio da parte dell’assessore, sul nuovo orario cadenzato ferrovario che sarà avviato dal 15 dicembre. «Partiamo da qui e verifichiamo i miglioramenti possibili sulla base delle proposte dei rappresentanti delle comunità locali», ha aggiunto, «sapendo che poi avremo anche il 2014 per verificare sul campo la funzionalità, l’efficacia e le modifiche in meglio del sistema. La proposta è sicuramente migliorativa, amplierà l’offerta pressoché dappertutto ed eliminerà il sovraffollamento». Sistema cadenzato vorrà dire, per Venezia e il veneziano: sistema orario di regionali veloci Venezia – Verona e Venezia – Conegliano, un sistema orario di regionali con tutte le fermate Mestre – Padova, sistemi orario di regionali Venezia – Verona e Venezia – Vicenza, sistema orario di regionali con tutte le fermate Venezia – Rovigo-Ferrara, Venezia – Treviso, Mestre – Portogruaro e Mestre – Noale, sistema orario di regionali Venezia – Bassano, velocizzato da Venezia a Castelfranco; sistema orario di regionali Venezia – Adria; sistema orario di regionali veloci Venezia – Udine/Trieste e Venezia – Portogruaro – Trieste; sistema orario di regionali Venezia – Portogruaro, Venezia – Udine, Venezia – Castelfranco. Il tutto con frequenza oraria e con orari facili da memorizzare per tutte le relazioni del nodo.
«È un orario che penalizza i lavoratori», commenta il portavoce dei viaggiatori Luciano Ferro, «perché elimina le corse serali e notturne che servivano i turnisti oltre che i pendolari». Proprio mercoledì, l’assessore Chisso ha spiegato però che alcune corse, come quella delle 00.36 da Venezia, sono del tutto sottoutilizzate.
«Apprezzo il fatto che rispetto a quanto già deliberato dalla Giunta l’assessore regionale abbia fatto marcia indietro su alcune nostre segnalazioni come sindaci, è una prima vittoria registrata» commenta il sindaco di Quarto, Silva Conte, «ma non è sufficiente: il treno del mattino delle 4.38 è stato reinserito, ed è stato migliorato il cadenzamento, ma la proposta è lontana da quanto atteso dagli utenti e promesso da anni dalla Regione: inutile guardare solo al numero di treni in più se coprono una minor fascia oraria, senza contare che rimane la fascia mattutina scoperta: siamo lontani dal concetto di metropolitana di superficie, ed abbiamo dimostrato che di meglio si può fare». «I tecnici mercoledì», conclude il sindaco, «ci hanno fatto sapere di aver già bloccato le tracce e i consulenti sono in ferie ad agosto, quindi abbiamo timore che il margine di discussione e confronto non ci sia e che Chisso ci stia prendendo in giro».
Marta Artico
Gazzettino – Ferrovia. “Questa proposta peggiora il servizio”
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2
ago
2013
Il sindaco di Martellago Barbiero contro i nuovi orari dei treni della Regione
Il nuovo orario cadenzato dei treni sulla linea Venezia-Bassano, presentato l’altro ieri ai sindaci e che entrerà in vigore da metà dicembre, rischia di peggiorare il servizio per i tanti pendolari che usano la stazione di Maerne se non saranno adottati correttivi, sui cui comunque c’è la disponibilità della Regione di ragionare. Come spiega il sindaco di Martellago, Monica Barbiero, lungo la linea passeranno tre treni all’ora per Venezia, dalle 6.50 alle 9 di sera. Di questi, però, quello che parte da Bassano servirà tutte stazioni fino a Castelfranco, ma poi farà servizio «veloce» e salterà Maerne, dove, dunque, di fatto fermeranno solo due treni l’ora: quello che parte da Castelfranco e arriva a Venezia e la navetta che farà soltanto il tragitto Noale-Mestre (per continuare fino a Venezia occorrerà cambiare).
E lo stesso discorso vale anche per la stazione di Spinea. «Con l’attuale orario abbiamo diverse fasce scoperte, dalle 11 alle 13 o dalle 16 alle 18, e da questo punto di vista il sistema cadenzato è migliorativo. Ma negli orari di punta, penso a quello tra le 7 e le 8 del mattino, dove già adesso la situazione è critica con 5 convogli che vanno a Venezia, con la proposta che ci hanno presentato facciamo un passo indietro, perché ci troviamo con soli due treni all’ora che danno meno opzioni agli utenti e dove c’è il rischio di avere un sovraffollamento intollerabile» spiega il sindaco Barbiero. La quale, infatti, ha subito chiesto, come il collega di Spinea, Silvano Checchin, di poter fare in modo che nelle due stazioni fermi anche il regionale «veloce» che parte da Bassano. «Su questa proposta c’è stata la totale disponibilità da parte della Regione, sia dell’assessore Chisso sia dei tecnici, di verificarne la fattibilità, e quindi confidiamo venga accolta» conclude la Barbiero.
ORARI – Al Veneto orientale non piacciono i nuovi orari
«Treni cadenzati. Si può fare di più»
I sindaci del Veneto orientale incontreranno nuovamente l’assessore Chisso a fine mese
PORTOGRUARO – Treni cadenzati, i sindaci del Veneto Orientale chiedono interventi migliorativi. Il Comune di Portogruaro è stato incaricato dalla Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale di portare le proposte dei primi cittadini sui nuovi orari cadenzati di trasporto ferroviario locale elaborati dalla Regione Veneto, all’incontro di presentazione tenutosi mercoledì alla presenza dell’assessore regionale Renato Chisso, dell’assessore provinciale ai Trasporti Giacomo Grandolfo e dei rappresentanti di Trenitalia.
L’assessore alla Mobilità del Comune, Ivo Simonella, ha rappresentato in particolare tre necessità: garantire le fasce dei collegamenti del primo mattino e della notte, riuscire a coprire il vuoto che permane nella fascia oraria che va dalle 10 alle 12 e armonizzare il più possibile gli orari con quelli delle aziende pubbliche di trasporto locale.
«L’idea di un orario cadenzato che dovrebbe partire dal prossimo 15 dicembre – ha detto l’assessore Simonella – è certamente apprezzabile e condivisibile perché crea fidelizzazione al trasporto ferroviario, sempre preferibile a quello su gomma. Tuttavia, la proposta presentata dalla Regione e da Trenitalia, benché migliorativa rispetto a quella di cui eravamo a conoscenza è ancora migliorabile».
L’assessore Chisso, che ha sottolineato come questo piano consentirà di aumentare del 23 per cento i servizi ai pendolari, del 30 per cento i posti a sedere e del 18 per cento il numero delle fermate, ha accolto la richiesta di creare un ulteriore momento di confronto che si terrà verso fine mese, tra gli amministratori dei Comuni interessati alla tratta ferroviaria Portogruaro-Venezia e gli estensori della proposta. Per questa tratta si parla di sistema orario di regionali con tutte le fermate da Mestre a Portogruaro, di sistema orario di regionali veloci Venezia-Portogruaro-Trieste e di sistema orario di regionali Venezia-Portogruaro. Il tutto con frequenza oraria e con orari facili da memorizzare.
Teresa Infanti
A MIRA – Incontro sull’orario ferroviario
MIRA – Il nuovo orario ferroviario sarà illustrato e discusso con i cittadini di Mira, lunedì 5 agosto, alle 20.30 in biblioteca a Oriago. Entro sette giorni la Regione chiede ai Comuni di produrre, sentiti i cittadini, le osservazioni a questa proposta di nuovo orario per il sistema ferroviario veneto, che dovrebbe garantire più treni in servizio, orari più frequenti e coincidenze più sicure per evitare i lunghi tempi morti. Per questo l’amministrazione comunale ha convocato in tutta fretta l’incontro di lunedì. L’orario cadenzato dei treni è consultabile sul sito della Regione alla voce Percorsi e poi andando su Mobilità e Trasporti. (L.gia.)
Nuova Venezia – Orario cadenzato, i dubbi dei sindaci
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1
ago
2013
L’assessore Chisso presenta il nuovo sistema, solo una settimana per le osservazioni. «Scoperta una fascia del mattino»
Tanti numeri tutti assieme e troppo poco tempo per analizzarli. È stato svelato ieri nell’auditorium della Provincia ai sindaci del territorio, il sistema di orario cadenzato dei treni che entrerà in funzione a partire dal dicembre 2013, il nuovo modello predisposto da Trenitalia Sistemi Territoriali e Regione, frutto di un lavoro che dura da mesi. L’illustrazione però, ha lasciato perplessi gli amministratori, che hanno visto per la prima volta lo schema e che ora hanno meno di una decina di giorni per analizzarlo e produrre osservazioni.
Fretta. L’assessore regionale ai Trasporti Renato Chisso, aprendo l’incontro, va chiaro al nocciolo della questione: «Che le cose non funzionino a dovere è evidente, il nuovo modello oggi come oggi è la proposta migliore che si poteva fare e dobbiamo chiudere la partita adesso, perché tra 6 mesi potremmo trovarci in presenza di nuove offerte da parte di privati e non (come Italo), che potrebbero prenotarsi le linee e far finire in coda la Regione». Urgente dunque, “prenotarsi” le linee. Il nuovo schema è basato su due punti fissi: treni regionali veloci e regionali lenti che fermano in tutte le stazioni, si intersecano nei poli di interscambio a orari tali da realizzare coincidenze da e per direttrici diverse. Domenico Menna, il dirigente regionale dell’Unità di progetto “Trasporti Ferroviari Veneti”, ha snocciolato quaranta pagine di dati, che non hanno soddisfatto appieno gli amministratori locali, arrivati ciascuno per presentare le proprie rimostranze su qualche punto giudicato carente, ed usciti dall’auditorium pieni di dubbi. Un po’ perché la proposta è stata ritarata rispetto a quanto trapelato nelle scorse settimane (ad esempio è rispuntato il treno delle 4.38 del mattino), un po’ perché effettivamente il malloppo è complesso.
Orario cadenzato. Il nuovo modello aumenta i servizi del 23 per cento, i posti del 30 per cento, il numero di fermate del 18 per cento. Tiene conto di puntualità e coincidenze e deve essere mnemonico, a tale ora, ogni ora, c’è un treno per quella destinazione, un po’ come avviene con la metropolitana. «È un avvio», spiega Chisso, «poi tra un anno, andremo rinforzare il meccanismo, fermo restando che l’obiettivo è l’integrazione ferro gomma ma prima dobbiamo mettere un punto fermo sul ferro».
I Comuni hanno una settimana di tempo per domandare limature, perché entro la prima decade di agosto, la partita dev’essere chiusa. Gap. I sindaci hanno fatto notare che rimane scoperta la fascia del mattino, quella tra le 10 e mezzogiorno, che ci sono pochi treni notturni, che non tutti i convogli, un problema evidenziato da più parti, arrivano fino a Venezia Santa Lucia e da qui tornano indietro. Vogliono sapere quando entrerà in vigore la tariffazione unica e se ci sono già accordi tra il trasporto pubblico locale e ferrovie per gli autobus sostitutivi. La cordata formata dal sindaco di Marcon, Andrea Follini, dalla sindaca di Quarto, Silvia Conte e da Roncade, con il sostegno anche di altri amministratori, ha chiesto che venga considerata la proposta dell’associazione “Ferroviea Nordest”, che tiene in maggior considerazione i comuni di cintura e le fermate locali. Chisso ha annunciato che il Cipe ha appena stanziato un investimento di 40 milioni di euro che consentirà di sciogliere in parte il nodo Venezia, migliorando l’accesso e facendo arrivare 15 treni in più fino alla Stazione Santa Lucia.
Marta Artico
«Pochi collegamenti notturni con Venezia»
I sindaci sottolineano le criticità: serve la tariffazione unica integrata. Nuovo incontro il 26 agosto
La Regione ha promesso che l’ultima settimana di agosto, probabilmente il 26, incontrerà alcuni sindaci per confrontarsi nuovamente sui punti emersi, fermo restando che entro la prima decade di agosto, le tracce devono essere bloccate.
«A noi», spiega il sindaco di Spinea Silvano Checchin, «non interessa che ci sia un numero maggiore di treni in assoluto, ma che ci siano quando servono. Avevamo da tempo chiesto che venissero deviate alcune corse dalla Venezia-Trieste e che fossero fatte transitare per i Bivi in modo da passare per Spinea, ma non abbiamo mai ricevuto risposta».
«Bene che si inizi a discutere dell’orario cadenzato», incalza il sindaco di Marcon Andrea Follini, «ma è un sistema così complesso, che il tempo è troppo poco per metabolizzarlo. La proposta di “FerrovieaNordest” è davvero metropolitana, speriamo di avere riscontro in tal senso, ma vorrei anche sottolineare il nodo dell’imbuto di Venezia. La Regione ha voglia e forza di ragionare oltre il ponte, per liberare spazio e far arrivare anche i regionali? A noi sindaci sta a cuore il traffico pendolare, speriamo vengano tenute in considerazione tutte le possibilità».
La neoeletta sindaca di Martellago, Monica Barbiero, ha evidenziato le criticità di Maerne e Martellago, in previsione di una fermata. Il Comune di Venezia ha chiesto la tariffazione unica integrata e domandato chiaro e tondo quale quantità di utenza porterà il nuovo sistema, in vista dell’interazione con l’offerta dei servizi urbani.
«Non bocciamo questo nuovo orario, ma lo rinviamo a settembre, perché vorremmo davvero che questa rivoluzione facesse diventare il servizio affidabile», ha aggiunto la sindaca Silvia Conte, «come pensa la Regione che possiamo farcela a fare le osservazioni in poco più di una settimana? Ribadisco le criticità: la fascia del mattino, le corse della sera da e per Venezia, i pendolari mi hanno appena consegnato una petizione di quasi 100 firme per inserire un treno da Venezia per Quarto alle 24.20. Chiediamo di poterci rivedere a breve per discutere alcuni punti».
Critico l’assessore Michele Gatti di Mira: «Se siamo una regione turistica, perché fermare alle 22 le corse della sera? E poi in questi anni sono stati eseguiti interventi sulla scorta dell’Sfmr, un casello e il potenziamento di tre stazioni di cui una nuova, eppure con il nuovo sistema non vengono usate».
Per il Portogruarese, ha parlato l’assessore Ivo Simonella: «Avevamo preparato un documento, ma quanto visto oggi (ieri, ndr) è diverso. Chiaro che ci interessano la proposta e il cadenzamento, ma vorremmo capire come si integra con le regioni limitrofe, vorremmo essere sicuri del treno del mattino, ma anche capire cosa accadrà con le corse serali di ritorno da Venezia, verranno sostituite con degli autobus? E i treni porteranno le bici?. (m.a.)
Gazzettino – Treni, rivoluzione metropolitana
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1
ago
2013
IL TRASPORTO METROPOLITANO
TRASPORTI – Ma i sindaci esprimono perplessità. Veneto Orientale compatto: «Troppe carenze»
Più treni modello metropolitana
Presentato il piano per il Veneziano: potenziate le corse locali, interscambi a orari certi e meno attese
IL PIANO – Più treni modello metropolitana. Presentato il piano per il Veneziano: potenziate le corse locali, interscambi a orari certi e meno attese in quello che sembra essere un primo passo verso il Sfmr. Aumenteranno i treni, cioè i servizi per i passeggeri, soprattutto sulle tratte locali.
SINDACI DUBBIOSI – I sindaci del Veneto Orientale contestano la proposta del nuovo orario cadenzato dei treni previsto dall’avvio dell’Sfmr. Nel documento votato nell’ultima riunione della Conferenza, i 20 sindaci, sottolineano carenze e difetti delle proposte contenute dalla Delibera della Giunta Regionale.
LE NOVITÀ – Da Venezia e Mestre aumentano i convogli in servizio sulle linee per Verona, Padova e Treviso
LE REAZIONI – Il Veneto orientale boccia il piano: «Troppe carenze»
Presentato il nuovo orario in vigore da metà dicembre: più corse locali, orari fissi e interscambi di linea
Non è una rivoluzione, tantomeno un terremoto. Non accontenta del tutto i sindaci, anzi, per qualcuno c’è forse un po’ di fumo negli occhi costruito in fretta e furia ma di fatto il malloppo c’è, è stato studiato per mesi e messo su carta dalla Regione in accordo con Trenitalia. Al tavolo, ora manca solo Rfi che, secondo l’assessore regionale alla Mobilità Renato Chisso, dovrà entrare primo a poi nella partita. Forse già nel prossimo incontro programmato per fine agosto.
In cosa consisterà quello che sembra essere un primo passo verso il Sfmr che vedrà la luce solo quando anche i treni saranno in grado di sostenerlo. Innanzitutto si partirà da metà dicembre. Aumenteranno i treni, cioè i servizi per i passeggeri (+23%), soprattutto sulle tratte locali che saranno cadenzate ad orari fissi e obbligheranno gli utenti anche a più di un cambio per raggiungere la destinazione (modello metropolitana), ma con la certezza che quel treno, ogni giorno, ci sarà a quell’ora in quella determinata stazione e non ci saranno più tempi morti. Poi aumenteranno anche i treni regionali veloci ma solo per collegare i grandi centri urbani del Veneto. Certo, servirà più elasticità mentale da parte degli utenti, un pizzico di scomodità, ma in questo modo, secondo Regione e Trenitalia si andranno a coprire le carenze che il sistema accusa da tempo e che porta ed ha portato alle proteste degli utenti. Però, in compenso, la tariffazione sarà unificata e semplificata.
«Eravamo di fronte ad un bivio – ha spiegato ieri lo stesso assessore Chisso presentando la rivoluzione del timetable ferroviario veneto ai sindaci della Provincia di Venezia – o rabberciare ancora il sistema già critico o rivoluzionarlo. Abbiamo scelto la seconda strada».
Il Dirigente Regionale dell’Unità di progetto “Trasporti Ferroviari Veneti” Domenico Menna in 39 slide ha cercato di “sintetizzare” quelli che saranno gli interventi sulle linee che interessano da vicino la Provincia di Venezia. Alcuni esempi: i collegamenti dei regionali veloci tra Venezia e Verona arriveranno a 26 treni al giorno (+225%), + 7% invece quello per i treni regionali con 28 treni in più. La tratta Venezia/Mestre–Padova aumenterà di 10 convogli (da 17 a 27) la frequenza negli orari di punta con i Regionale Veloci e dell’87% (da 30 a 56 convogli) per i regionali. Aumento anche per quanto riguarda la corsa da Padova a Venezia Mestre con il 44% in più dei Regionali veloci e l’83% dei regionali. Per quanto riguarda il collegamento diretto tra Venezia e Treviso resterà immutato il numero dei regionali mentre aumenterà del 76% quello dei Regionali Veloci. Numeri diversi sulla Treviso-Venezia con il 114% in più dei Regionali veloci e la diminuzione del 24% per i regionali.
Alla decantazione di numeri e cifre, però, ecco le prime impressioni dei sindaci. Come quello di Martellago Monica Barbiero e di Spinea Silvano Checchin che auspicano la fermata dei convogli negli orari di punta anche a Maerne e nella stessa Spinea. Oppure il sindaco di Marcon Andrea Follini che assieme a quello di Quarto d’Altino Silvia Conte che si sentono come aggrediti nei tempi di decisioni e condivisione di decisioni così importanti per molti cittadini che fanno del pendolarismo in treno il loro mantra quotidiano. A fine agosto si tireranno le fila.
PORTOGRUARO – I sindaci del Veneto Orientale contestano la proposta del nuovo orario cadenzato dei treni previsto dall’avvio dell’Sfmr, la metropolitana di superficie, che entrerà in vigore da dicembre. Nel documento votato nell’ultima riunione della Conferenza, i 20 sindaci, dopo avere rilevato l’importanza dell’avvio di un sistema metropolitano di trasporto pubblico con treni cadenzati nel Veneto Orientale, «un’area primaria, oltre che per la residenzialità, anche per un turismo pendolare e residenziale, di livello mondiale, con località come Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo e Cavallino Treporti, leader italiane in termini di arrivi e presenze turistiche», sottolineano carenze e difetti delle proposte contenute dalla Delibera della Giunta Regionale.
Innanzi tutto il metodo. «La proposta – sostengono i sindaci – è stata elaborata senza un coinvolgimento dell’utenza e delle amministrazioni locali;
l’orario in realtà non è cadenzato, nel senso che i due regionali di ogni ora si susseguono uno a distanza di 15 minuti e l’altro di 45 minuti; si riducono le corse di prima mattina e della notte; rimane una parte non coperta tra le ore 10 e le ore 12; viene ulteriormente ridotto il servizio festivo; non risulta siano stati presi contatti con le aziende di trasporto pubblico locale per armonizzare gli orari; non viene evidenziato se il materiale rotabile è attrezzato per il trasporto bici; non sono adeguate le coincidenze con i treni a lunga percorrenza».
Piace poco ai sindaci del Veneto Orientale anche la proposta alternativa presentata in Regione dall’Associazione «Ferrovie a Nordest» in quanto «riduce i treni da Portogruaro a Venezia; crea un reale cadenzamento solo nella direzione da Venezia a Portogruaro; obbliga a chi è diretto ad una stazione tra Quarto d’Altino e Mestre a cambiare a Quarto». (m.mar.)
VENEZIA – Santa Lucia, via libera del Cipe al potenziamento degli accessi e dei servizi di collegamento
I sindaci e non solo chiedono una Venezia più accessibile in treno per i pendolari ma anche per i turisti. Meno Freccia Rossa e più regionali che portino la gente a Santa Lucia visto che spesso il ponte della Libertà, fronte gomma, è intasato e inaccessibile (vedi anche per i lavori della posa delle rotaie del tram). Bene, da un paio di giorni, secondo quanto annunciato dall’assessore alla Mobilità della Regione Veneto Renato Chisso il Cipe ha deliberato un finanziamento di 40 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo stazionamento sulla linea Venezia-Mestre – Venezia Santa Lucia che consentirà di poter disporre di 15 accessi in più verso la Laguna. «Il ponte della Libertà è quello che tutti conosciamo, non possiamo certo ingrandirlo – ha detto Chisso – Questi 40 milioni ci consentono di intervenire per soddisfare quelle che mi sembrano delle lecite richieste per migliorare l’accesso ferroviario verso Venezia Santa Lucia e anche il servizio di collegamento. Conto di poter partire con i lavori magari già entro il 2014. L’importante, per ora, è sapere che quei soldi ci sono».
Un’esigenza, quella di migliorare il servizio con Venezia, sollevata anche ieri sera da alcuni sindaci della provincia anche a fini turistici rivendicando di poter dare la possibilità ai visitatori della città storica che però, dormono, in terraferma, di poter utilizzare il treno per raggiungere le località dell’entroterra dove soggiornano. E qualcuno ha chiesto anche se è il caso, visto il numero di passeggeri, di far arrivare tutti i convogli Freccia Trenitalia fino a Venezia visto che molte volte non sono così affollati di passeggeri soprattutto in alcuni orari della giornata. (r.ros.)
Nuova Venezia – Treni, orario cadenzato c’e’ la proposta alternativa
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31
lug
2013
Oggi l’assessore Chisso incontra in Provincia i sindaci per illustrare il piano
Ma “FerrovieaNordest” rilancia: maggiore frequenza per le distanze brevi
Sindaci in Provincia per discutere con l’assessore ai Trasporti regionale, l’orario cadenzato dei treni. È in programma alle 17, all’auditorium del Centro servizi in via Forte Marghera, il faccia a faccia promosso dalla Regione per la presentazione del nuovo orario ferroviario cadenzato. Nel corso dell’incontro l’assessore Renato Chisso, assieme alla Direzione mobilità e Trenitalia, illustrerà i contenuti delle caratteristiche tecniche del nuovo orario, che prevede sulla direttrice più importante, la Verona – Vicenza – Padova – Venezia, 13 coppie di treni regionali veloci al giorno che dovrebbero fornire una alternativa competitiva, efficiente ed economica addirittura alle varie Frecce e che saranno sincronizzati con i collegamenti ferroviari lungo le altre direttrici di traffico che fanno capo ai centri maggiori. Nel frattempo lunedì sera a Marcon, in vista dell’incontro, si è svolta una serata dal titolo «Una proposta razionale di orario cadenzato: prospettive a confronto per studenti, pendolari e turisti della linea Portogruaro-Venezia». Al centro del dibattito, le migliorie da apportare al nuovo orario. Presenti il sindaco di Marcon, Andrea Follini, il primo cittadino del comune di Quarto d’Altino, Silvia Conte e i portavoce dell’associazione Ferroviea Nordest, la Onlus che sta affiancando le amministrazioni dopo che queste ultime hanno segnalato diversi gap e mancanze specialmente lungo la linea Venezia-Trieste. Secondo i sindaci il nuovo orario cadenzato taglia corse importanti e lascia dei vuoti, impedendo tecnicamente la possibilità di integrazione tra servizio ferroviario e servizio su gomma. Lunedì è stata illustrata la proposta di FerrovieaNordest, che sarà portata oggi in Provincia.
Due le premesse, si legge nel documento: per spostamenti brevi intorno al polo urbano (Venezia e Mestre) quello che conta è la frequenza, per minimizzare i tempi di attesa, per spostamenti lunghi verso i confini della provincia quello che conta è la velocità, per ridurre i tempi di viaggio.
«Nella bozza presentata dalla Regione viene aumentata la frequenza per spostamenti lunghi e riducendone la velocità, ovvero il contrario di quanto è necessario, impiegando molte risorse. Noi proponiamo una struttura per aumentare la frequenza intorno al nodo urbano ed aumentare la velocità per spostamenti lunghi, ad un costo inferiore».
Come? Anzitutto serve – secondo FerrovieaNordest – un regionale veloce Venezia Santa Lucia–Trieste, ogni ora, un regionale Venezia Mestre – Portogruaro, ogni ora e un suburbano Venezia Santa Lucia–Quarto d’Altino, ogni trenta minuti. In quest’ottica Quarto dovrebbe diventare «la stazione porta di Venezia sul versante orientale, punto di interscambio tra servizi veloci ed urbani, e con essi l’accesso alla città».
«Quello proposto», spiega il sindaco di Marcon, Andrea Follini, «è un cadenzamento vero che consente di mettere in rete la futura organizzazione dei trasporti, anche su gomma. Avere una infrastruttura che funziona è un grande beneficio per tutti i pendolari, gli studenti e nell’ottica turistica. Quarto in questo senso diventa importante perché è il limite della cintura urbana, ci auguriamo che la proposta sia presa in considerazione».
Marta Artico
la denuncia della cgil regionale
«Ogni giorno soppressi venti convogli»
«Ogni giorno, dall’introduzione dell’orario estivo, la situazione soppressioni e cancellazioni treni del servizio regionale ferroviario si è aggravata, le soppressioni viaggiano normalmente sopra le 20, con alcune giornate sopra le trenta su 600 treni programmati al giorno». A ritornare sui disagi degli spostamenti su rotaia, è la Filt Cgil regionale, la quale fa notare che le soppressioni vengono poi sostituite con corse di autobus: «Per il viaggiatore queste decisioni improvvise e frequenti non sono propriamente la stessa cosa. Saltano coincidenze e impegni, i tempi di percorrenza si allungano». E ancora: « Inoltre l’altro fatto che si ripete con inqualificabile frequenza è il cambio del materiale rotabile di composizione treno, con la inevitabile situazione di treni superaffollati per carrozza, viaggi qualitativamente indicibili e così via. Tutta questa “normalità” di treni soppressi e cancellati stride con la litania delle dichiarazioni estive sul netto miglioramento dell’orario cadenzato che entra in vigore da dicembre 2013. La maggior parte delle soppressioni di questi mesi sono dovute alla mancanza di personale di condotta e principalmente di bordo». Chiosano: «Si faccia il punto dei reali investimenti, dei ritardi da recuperare se si desidera offrire un servizio sostenibile per la mobilità regionale perché non sarà sufficiente per la dotazione minima indispensabile la sola sostituzione di materiale rotabile obsoleto». (m.a.)
Gazzettino – Marcon e Quarto bocciano il nuovo orario cadenzato
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
31
lug
2013
Ai sindaci dei comuni della provincia di Venezia, i cui territori sono attraversati dalla linea ferroviaria Venezia-Trieste, verrà ufficialmente presentato oggi dall’assessore ai trasporti Renato Chisso il nuovo orario cadenzato che diverrà operativo verso la fine dell’anno, in concomitanza con l’avvio del sistema ferroviario metropolitano di superficie. Dire che Chisso dovrà far fronte a numerose obiezioni e, di conseguenza, ad una serie di proposte di modifica del nuovo orario, è fare un’affermazione più che scontata, giacché è da tempo che alla nuova organizzazione oraria arrivano da parte dei pendolari, studenti e fruitori in genere del trasporto ferroviario, un’infinità di critiche.
I punti deboli del nuovo orario cadenzato sono stati evidenziati, l’altra sera, pure dai sindaci dei Comuni di Marcon, Andrea Follini, e Quarto D’Altino, Silvia Conte, nel corso di una pubblica assemblea svoltasi nella sala consiliare di Marcon, alla quale hanno partecipato, oltre all’assessore marconese Enrico De Marco e al consigliere delegato, nonché portavoce dei pendolari di Quarto D’altino, Gianni Foffano, numerosi cittadini e alcuni rappresentanti dell’associazione «Ferrovie a Nord Est».
«Il nuovo orario cadenzato taglia corse importanti soprattutto nelle fasce orarie in cui c’è maggiore presenza di pendolari – hanno più volte sottolineato i cittadini – e lascia dei vuoti impedendo tecnicamente la possibilità di integrazione tra servizio ferroviario e servizio su gomma».
Alle proteste sono, comunque, seguite le proposte.
Amministratori e cittadini hanno, infatti, espresso, unanime consenso alla proposta di orario cadenzato presentata da «Ferrovie a Nord Est», nella quale oltre al suggerimento di uno spostamento degli orari dei treni, viene proposta una riforma della struttura stessa dei servizi.
In due parole «Ferrovie a Nord Est» propone di organizzare gli orari dei treni con un cadenzamento che preveda il passaggio dei convogli ad intervalli regolari; di mantenere le corse mattutine e serali oggi in vigore e di introdurre il treno suburbano, ovvero un servizio di trasporto che funziona alla stregua della metropolitana di superficie.
«Credo che la proposta di Ferrovie a Nord Est – ha affermato il sindaco Follini – rappresenti la giusta risposta alle necessità dell’utenza».
Della stessa opinione la sindaca Conte che ha sottolineato come tale proposta sia garanzia di affidabilità per gli utenti e, contestualmente, in grado di assicurare minori costi al servizio.
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