Nuova Venezia – “Canal Grande, si’ cortei pacifici”
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9
ott
2012
Libertà di manifestare pacificamente in Canal Grande. Il Consiglio comunale approva un ordine del giorno per correggere in corsa quella che si era rivelata un’anomalìa: in Canal Grande, per timore del ripetersi di blocchi come quelli attuati qualche anno fa da pescatori e gondolieri, si erano votate «tutte le manifestazioni». Con la conseguenza che nel pacifico corteo a remi contro le grandi navi di qualche mese fa, tutti i partecipanti erano stati denunciati dalla Questura e dai vigili urbani. Ieri la svolta. Su proposta di Beppe Caccia (Lista «In Comune») è stato approvato a maggioranza un ordine del giorno che chiede al sindaco di intervenire per far ritirare le denunce ai partecipanti della manifestazione del 14 aprile scorso. Hanno votato a favore buona parte del Pd, Italia dei Valori, Lista In Comune, Federazione della Sinistra, Udc, Psi e Gruppo Misto. Contro, il Pdl, astenuti i consiglieri del Pd Belcaro, Capogrosso e Rosteghin. «Un grande passo avanti», dice Caccia, «eravamo all’assurdo che mentre le grandi navi hanno libero passaggio si vieta in città un pacifico corteo di cittadini che ne denunciano i rischi».
E’ passato invece all’unanimità un altro ordine del giorno, proposto dal presidente della commissione Sanità Giacomo Guzzo, che chiede di reintegrare l’organico dei pediatri di base veneziani dopo l’uscita di scena per pensionamento del medico Carlo Neidhart. Si chiede al sindaco di far rispettare la normativa che prevede un numero massimo di 800 piccoli assistiti. «Le cure del pediatra di base sono più puntali e consentono di ridurre i ricoveri ospedalieri».(a.v.)
Gazzettino – Dossier di Italia Nostra contro le crociere
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8
ott
2012
GRANDI NAVI
La sezione di Venezia di Italia Nostra ha pubblicato sul suo sito (www.italianostra-venezia.org) la traduzione italiana di uno studio sul rapporto tra costi e benefici prodotti dalle navi da crociera per l’economia dei posti visitati, in particolare in Croazia, rapportandoli poi al caso lagunare. Lo studio, redatto da Hrvoje Caric, dell’Istituto per il Turismo croato, è stato pubblicato nel 2010 nella rivista “Financial Theory and Practice” del ministero delle Finanze di Zagabria. Secondo la ricerca, in Croazia il turismo da crociera creerebbe molti più costi che benefici, generando una perdita totale di 238 milioni di euro per l’anno studiato (2007), pari a una perdita di 342 euro per passeggero. I costi sono calcolati sulla base delle varie emissioni di inquinanti e altri prodotti di scarto delle navi. Per ognuno di tali prodotti lo studio ha valutato il costo del trattamento e dell’eliminazione sulla base di dati europei adattati alla situazione croata. Secondo Italia Nostra, gli stessi costi «si possono applicare alle navi che arrivano a Venezia. Per ogni passeggero i costi di smaltimento di rifiuti e altri inquinanti sono, secondo lo studio citato, di circa 393 euro, dovuti in grandissima parte all’inquinamento atmosferico (altre voci considerate sono il trattamento di rifiuti solidi, acque nere e grigie, acque di sentina e rifiuti tossici). Anche calcolando, che ogni passeggero spendesse circa 150 euro in città, vi sarebbe per l’economia locale, secondo Italia Nostra, una perdita secca di più di 100 euro, senza tener conto dei disagi per il sovraffollamento nelle strade e in genere per la qualità della vita». La sezione di Venezia di Italia Nostra annuncia anche che sta raccogliendo un dossier che presto presenterà al pubblico, contenente analoghi studi sulle navi da crociera a Victoria (British Columbia), a Charleston (North Carolina) e sulle coste della California.
Nuova Venezia – “Per ogni crocerista la citta’ spende 100 euro”
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8
ott
2012
GRANDI NAVI
Resa nota da Italia Nostra una ricerca sul costo dei passeggeri di uno studioso croato
Italia Nostra torna alla carica con dati nero su bianco per ribadire la posizione contraria al passaggio delle grandi navi, diffondendo sul sito dell’associazione (www.italianostra-venezia.org) uno studio sul costo dei passeggeri dimostrando che un crocerista costa alla città circa 100 euro. La somma è stata ricavata dal rapporto tra il costo medio di un passeggero che si aggira intorno ai 393 euro e quello che il passeggero spende in città, ovvero circa 150 euro (dati locali Venice Terminal Passeggeri).
Lo studio è stato preso in prestito da una ricerca effettuata dal dirigente dell’Istituto per il Turismo della Croazia, il professore Hrvoje Caric, pubblicata nel 2010 sulla rivista «Financial Theory and Practice» del Ministero delle Finanze di Zagabria. La conclusione dell’articolo era che il turismo delle grandi navi in Croazia porta più danni che benefici. Il costo del singolo passeggero è stato effettuato considerando i costi di smaltimento di rifiuti e altri inquinanti, dovuti in gran parte all’inquinamento atmosferico (altre voci considerate sono il trattamento di rifiuti solidi, acque nere e grigie, acque di sentina e rifiuti tossici). Una volta determinato il costo è stato rapportato ai redditi diretti generati nell’economia locale dal turismo di crociera. La premessa della ricerca si fonda su una riflessione del significato di turismo sostenibile e richiama l’attenzione sullo sviluppo recente delle navi da crociera nell’Adriatico, sviluppo che spesso distoglie dalla conoscenza reale dell’impatto ambientale. Come vengono smaltiti i rifiuti solidi nelle grandi navi? Si calcola che una crociera di una settimana con circa 2000 passeggeri generi 50 tonnellate di rifiuti solidi che vengono macinati (o bruciati) e rilasciati nel mare, mentre le navi più vecchie li riportano a terra. La ricerca fa luce su come avvenga la gestione dei rifiuti e mostra dei forti elementi di criticità che dovrebbero essere un campanello d’allarme per Venezia. Italia Nostra dichiara che sono in arrivo ulteriori documenti simili inerenti alle città di Victoria (British Columbia), Charleston (North Carolina) e alle coste della California.
Vera Mantengoli
Nuova Venezia – Un comitato di garanti sul futuro della citta’
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6
ott
2012
Venezia è una città il cui governo è suddiviso tra molti poteri, autonomi e autoreferenziali – il Demanio, il Magistrato alle Acque, l’Autorità portuale, la Capitaneria di Porto, l’Aeroporto, il Consorzio Venezia Nuova,la Regione, la Provincia e il Comune – ognuno con proprie parziali competenze e una propria dimensione temporale. Ma è anche una città che si è divisa e si divide sulle grandi scelte in un’ottica spesso annebbiata da ideologismi e dall’assenza di una visione d’insieme a lungo termine. Sono due condizioni che interagiscono e si alimentano vicendevolmente generando particolarismi e contraddizioni gravi che hanno segnato, segnano e segneranno la vita della città per lunghi periodi. Esemplare quello che è successo succede e succederà nel rapporto Porto-laguna-Mose. La compatibilità con il Porto è un problema storico cruciale sempre affrontato in termini parziali e non come la questione nodale per la salvaguardia della situazione ambientale della città e della laguna. Recentemente vi è stata una svolta: l’Autorità portuale progetta di realizzare un porto off shore per le petroliere e le navi porta container. Non è forse l’occasione per portare fuori tutto il traffico commerciale pesante e non solo quello delle future maxi navi? Il disastro della Concordia ha riaperto la questione del porto turistico-crocieristico esterno alla laguna. Ecco dunque aprirsi una possibilità enorme di pensare finalmente alla portualità lagunare in termini di compatibilità ambientale con una drastica riduzione di ampiezza e profondità dei canali, limitazione del traffico acqueo per dimensione dei natanti e del loro potere di inquinamento, riduzione del moto ondoso e delle correnti, ecc. Magnifico! Mentre si apre questa possibilità giunge alla sua fase conclusiva l’intervento del Mose: la più grande opera pubblica in fase di realizzazione in Italia (più di sei miliardi di euro), straordinaria per dimensione e complessità ingegneristica, il cui senso va misurato sul lungo periodo dei 50-100 anni. Mal tollerata dal governo della città, guardata con fanatico dissenso da parte di molte componenti organizzate o meno della cittadinanza, è stata gestita in proprio dal Consorzio Venezia Nuova nell’ottica delle necessità portuali degli anni ’70/’80: a Malamocco le paratoie in via di montaggio saranno collocate a -18 smm, a San Nicolò a -12; e lì rimarranno per i prossimi lustri o secoli a contrassegnare la profondità dei canali. A prescindere da ogni nuova portualità off shore. Ecco il disastro di un’abdicazione ad assumere l’enorme investimento finanziario e tecnologico del Mose come l’asse portante delle politiche urbane e territoriali, in grado di affrontare – all’interno di un unico progetto e di un unico finanziamento (probabilmente anche risparmiando sulle opere fisse e sulle spese di manutenzione) – la difesa dalle acque alte, la salvaguardia della laguna e lo spostamento delle parti “hard” del porto fuori. Divisi tra i diversi poteri, divisi tra “pro” e “no” Mose, quel progetto ha assunto le caratteristiche “celibi” dell’opera ingegneristica, corpo separato dall’insieme. Sarebbe utile trarre qualche insegnamento da questa vicenda dove la “sovranità limitata” si è intrecciata alle divisioni ideologiche. Il primo, più volte richiamato anche dal sindaco, è dare unità alla governance di un territorio così complesso e interdipendente ma soggetto a un groviglio di poteri – e qui la possibile nuova Legge speciale proposta dal senatore Casson ha un ruolo importantissimo -; il secondo riguarda invece il definitivo superamento del complesso anti-moderno che ha permeato di se tutta la fase post Serenissima; per carità non nel senso di un’accettazione acritica di tutto ciò che è nuovo – come purtroppo è avvenuto spesso negli ultimi anni, fino ai recenti episodi del progetto di Koolhas per il Fondaco dei Tedeschi o dell’orrenda torre di Cardin – ma come “coscienza critica del moderno” in rapporto alla specificità e alla storia di questa città preziosa. Un compito che le istituzioni culturali veneziane, Università in testa, dovrebbero assumere in prima persona ma che potrebbe anche avvalersi di un comitato di garanti (consulenti) di caratura internazionale che affianchi l’amministrazione pubblica rafforzandone la capacità di giudizio sulla qualità degli interventi innovativi. A difesa dai barbari, innovatori o conservatori che siano. * Docente Iuav
Gazzettino – La strategia dei No navi: “Coinvolgere la cittadinanza nella nostra battaglia”
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5
ott
2012
A SAN LEONARDO
CROCIERE – Al circolo Nardi alla Giudecca il primo cittadino ribadisce i dubbi sul S.Angelo-Contorta
Circa 150, ieri pomeriggio, i partecipanti all’assemblea del Comitato No grandi navi a San Leonardo. Dalla quale è partita la triplice richiesta al Comune di una maggiore conoscenza di tutte le proposte sul futuro della circolazione in laguna dei giganti del mare, di compartecipazione dei cittadini e di più centraline per l’accertamento di eventuali danni ambientali. E al Comitato, di tenere alta la guardia, ma di passare più concretamente dalla protesta alla proposta.
Ad aprire il dibattito, il portavoce Silvio Testa. Che, dopo avere evidenziato «le poche luci e le tante ombre» dell’incontro con il sindaco, ha detto di avere avuto rassicurazioni dall’assessore Bettin, e dall’Arpav che «a breve si avvierà l’iter per l’installazione di nuove centraline». E che «un recente studio sull’inquinamento realizzato dall’Arpav ci dà ragione solo in parte. Ma forse perché è impossibile effettuare le rilevazioni all’altezza dei fumaioli». E dopo la precisazione che «il Comitato contesta il gigantismo, non le navi da crociera in generale. Che per numero e stazza devono essere compatibili e non inquinanti», l’impegno «a recepire quanto uscirà dai cittadini, perché siamo qui soprattutto per ascoltare».
Poi, l’adesione di Legambiente, che ha messo a disposizione del Comitato la sua centralina mobile. E l’intervento di Paolo, un residente a Santa Marta che ha posto l’accento «sull’assenza di risposte ai tanti problemi di chi vive in prossimità del porto». Seguito da chi ha detto che «anche a inquinamento zero, le grandi navi qui non ci devono stare». E da chi ha attaccato sindaco, Vtp e Autorità portuale, sollecitando manifestazioni «sotto gli uffici di Trevisanato e di Costa». Durante il dibattito, tuttavia, non sono mancate persone che, come Franco, hanno sollecitato «una maggiore attenzione per quanto si potrà fare a medio e lungo termine».
Vettor Maria Corsetti
LE POLEMICHE – Le grandi navi, da mesi al centro del dibattito cittadino
«Le Grandi Navi? Quelle superiori ai 300 metri d’altezza devono tutte andare a Marghera, mentre quelle più piccole possono continuare ad ormeggiarsi in Marittima. La soluzione al problema non è scavare nuovi canali in laguna: vi passerebbero duecento navi al mese con notevole spostamento di sedimenti. Non dobbiamo avere paura ad allontanarle: è certo che nessuna nave crociera abbandonerà la città».
Il sindaco Giorgio Orsoni – nell’incontro con i giornalisti Paolo Navarro Dina (Gazzettino), Alberto Vitucci (Nuova Venezia) e Francesco Bottazzo (Corriere del Veneto) al circolo Nardi, in occasione della settimana culturale della Giudecca – ha ribadito la sua determinazione ad allontanare le grandi navi dal Bacino di San Marco, dimostrando identità di vedute con il Comitato No grandi navi.
«Sono assolutamente contrario a vedere passare queste navi in centro storico – ha spiegato Orsoni – ma sono consapevole che non si può dire “fuori tutti”, mettendo a rischio l’occupazione. Il problema è esploso da soli due anni, da quando cioè sono arrivate le navi sopra i 300 metri. Cominciamo a togliere queste navi, dirottandole in porto a Marghera. E poi vedremo il da farsi. Stiamo dibattendo su questo tema con molta attenzione con il presidente del Porto, Costa per trovare al più presto una soluzione concertata».
Orsoni ha anche ribadito la volontà del Comune di accorpare entro la fine del mandato le società partecipate, portandole a tre: Veritas, una società per i trasporti Ve.La, e una società che raggruppa tutti gli altri servizi cittadini. «Dobbiamo effettuare – ha spiegato il sindaco – una grossa semplificazione del sistema di partecipazioni per presentarci nella città metropolitana in maniera adeguata». Proprio in vista di questa (che «avrà un peso specifico maggiore di quello che ha tutto il territorio provinciale») l’amministrazione sta facendo sforzi enormi per migliorare la mobilità, portando avanti il tram. Un pensiero è rivolto anche alla Sublagunare, anche se Orsoni considera obsoleto l’attuale progetto. «Oggi ci sono – ha spiegato – metropolitane leggere, che costano la metà e sono più efficaci. Come si fa a fare i quattro terminal acquei senza fare la sublagunare?»
Daniela Ghio
Nuova Venezia – Grandi navi, “Quanto inquinano quei giganti?”
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5
ott
2012
Partecipazione è dire poco. Ieri il Comitato No Grandi Navi ha raggiunto nella sala San Leonardo in Strada Nuova la presenza di circa duecento persone che si sono ascoltate a vicenda in un rigoroso silenzio. Trattori, elicotteri, acciaierie ambulanti, mastodonti, giganti.
Nei due video di presentazione del problema, firmati Loredana Spadon e Massimo Mantoan, sono stati questi i termini utilizzati da molti cittadini intervistati per descrivere le grandi navi. In sala invece le grandi navi si sono definite, a detta dei presenti, per quello che sono: un pericolo.
Gli interventi sono stati inaugurati da Silvio Testa che ha ribadito la necessità di far entrare in laguna soltanto quelle navi (non grandi) che non inquinano e sostenibili, ma sono poi proseguiti ponendo un problema centrale: la necessità di avere informazioni precise sul livello di inquinamento fino ad arrivare, come propone Beppe Caccia, a conoscere il piano regolatore del porto. Dati e numeri nero su bianco rappresentano il primo di molti degli aspetti cruciali sollevati in sala, a partire dalla sicurezza. La conoscenza di quanto inquinano e dei danni che possono provocare: come mai il decreto che vieta il passaggio delle grandi navi vicino ai parchi naturali qui non funziona? «Noi abbiamo una centralina e i tecnici che possono leggere i dati ma non abbiamo soldi però insieme si può pensare di fare questo controllo», ha detto Luigi Lazzaro di Legambiente. Una soluzione proposta da molti è spostare le grandi navi a Marghera, ma prevale la scontentezza, tutta rivolta al sindaco. «La soluzione? – dice Andreina Zitelli – cambiare sindaco». (v.m.)
Nuova Venezia – Il sindaco: “Le navi vadano a Marghera. No a nuovi canali”
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3
ott
2012
«La soluzione immediata per togliere le grandi navi da San Marco è una nuova Marittima a Marghera». Il sindaco Giorgio Orsoni lo ha detto ieri a Ca’ Farsetti una delegazione del Comitato «No Grandi Navi». «La soluzione per togliere le grandi navi dal Bacino», ha esordito Orsoni, «non può passare per lo scavo di nuovi canali, con tutte le conseguenze negative che ne deriverebbero. L’ho già detto a Costa e anche ai ministri Clini e Passera». Dunque, un «no» secco all’ipotesi già in fase di studio da Parte del Porto e del Magistrato alle Acque per il nuovo canale Contorta Sant’Angelo. Sarebbe portato da 2 a 10 metri di profondità, a cento metri di larghezza e consentirebbe alle navi di arrivare all’attuale Marittima – appena rimessa a nuovo e raddoppiata – passando per Malamocco e non più per la bocca di San Nicolò di Lido. Il sindaco ha già commissionato uno studio per spostare le crociere a Marghera. «Volendo si può fare in due tre mesi», assicura. «No» deciso del Comune anche alla nuova Marittima per supernavi sulle barene davanti a Dogaletto, 380 ettari di proprietà privata (della società Alba srl di Mira), sostenuta dalla Venezia terminal passeggeri. «Qui sono d’accordo con il sindaco di Mira», dice Orsoni.
Soddisfazione del Comitato, che ha consegnato al sindaco le 12.500 firme raccolte sotto la petizione per allontanare le grandi navi dalla laguna e rivendicato le azioni che hanno portato a un grande movimento di opinione contrario al passaggio delle supernavi davanti a San Marco, non ultima la grande manifestazione del 16 settembre. Della delegazione facevano parte Tommaso Cacciari, Armando Danella, Cristiano Gasparetto, Silvio Testa, Lia Vianello, Flavio Cogo, Luciano Mazzolin e Roberto Vianello.
«Abbiamo incassato alcuni impegni precisi da parte del sindaco, e questo è positivo», commenta il portavoce Silvio Testa, che ha però rilanciato l’urgenza di prendere provvedimenti immediati contro l’inquinamento da zolfo prodotto dai fumaioli e le onde elettromagnetiche prodotte dai radar che ricadono ogni giorno sulla città. «Il sindaco ci ha detto di aver convocato l’Arpav, che ha garantito che le sostanze inquinati sono sotto i limiti», dice il Comitato, «stia tranquilla l’Arpav che adesso vigileremo». Infine, convergenza tra sindaco e Comitato anche sul fronte della Pianificazione. «La lobby dei porti vuole modificare la legge per lasciare mano libera alle Autorità portuali nella redazione dei Piani regolatori portuali. Una follia e una presa in giro in epoca di federalismo. Abbiamo chiesto ai nostri parlamentari di vigilare».
Alberto Vitucci
Gazzettino – “Le grandi navi? Tutte a Marghera”
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3
ott
2012
(m.f.) No allo scavo del canale Contorta-Sant’Angelo, “sponsorizzato” anche dal ministro dell’Ambiente. E no anche alla cosiddetta “Marittima 2″ a Dogaletto di Mira. Per il sindaco Giorgio Orsoni, le grandi navi vanno estromesse dal Bacino e ha anche una soluzione – ponte che a suo dire è facilmente realizzabile.
«Sono convinto – ha detto, al termine di un incontro con esponenti del Comitato No grandi navi – che la soluzione più immediata ed efficace per risolverebbe questa fase acuta del problema sia spostare le navi di grande stazza a Marghera».
Quella di Marghera è una novità, poiché una simile soluzione non era stata finora considerata. Al riguardo, il sindaco ha rivelato d’aver commissionato uno studio per la creazione di un terminale d’attracco provvisorio per le navi oltre i 300 metri nell’area portuale di Porto Marghera, a suo dire realizzabile nel giro di 2 o 3 mesi.
«Non è la soluzione ideale – ha commentato, precisando che inquinamento e erosione dei fondali non verrebbero eliminati – ma darebbe il tempo di fare una valutazione vera dei costi e dei benefici del crocierismo per decidere o se riconvertire il traffico navale o se permettere l’accesso in laguna solo alle navi compatibili».
In sostanza, nel corso dell’incontro che è avvenuto a poco più di due settimane dalla rumorosa manifestazione in bacino, il sindaco ha sostanzialmente condiviso le preoccupazioni degli esponenti del comitato che “sono anche quelle dei cittadini che non tollerano ulteriormente il passaggio di navi gigantesche nel centro della loro città”.
Tuttavia, la soluzione di Marghera dovrà essere condivisa con il Porto, con il quale in queste ultime settimane non sembra esserci un grande feeling. Anzi, si è verificata una forte polemica tra i due e c’è pure competizione nel coinvolgimento di parlamentari sulla bozza di riforma.
«L’ipotesi è allo studio – ha proseguito – e risolverebbe da subito il problema, ma dovrebbe comunque essere considerata transitoria, per affrontare questa fase emergenziale. Anche un terminal oltre le bocche di porto non sarebbe una buona soluzione perché potrebbe provocare pesanti contraccolpi sulle comunità del Lido o di Pellestrina».
Intanto, il Comune si muove timidamente anche sul fronte dell’inquinamento, indicato invece dal Comitato come il problema più grande.
«Nell’immediato – ha concluso Orsoni – ho chiesto all’Arpav ulteriori rilevazioni e più approfondite analisi sull’impatto ambientale prodotto dal transito per disporre di dati certi su cui lavorare. Sappiamo tutti bene che il Comune di Venezia non può impedire il passaggio delle grandi navi per il centro della città, ma tutto quel che possiamo fare lo stiamo facendo».
Inquinamento atmosferico. Chieste ad Arpav nuove verifiche
IL COMITATO «Inaccettabile l’inerzia del Comune sull’inquinamento»
L’iniziativa dovrebbe essere condivisa con il Porto
Sono usciti solo parzialmente soddisfatti dall’incontro col sindaco i rappresentanti del Comitato No grandi navi Tommaso Cacciari, Flavio Cogo, Armando Danella, Cristiano Gasparetto, Luciano Mazzolin, Silvio Testa, Lia Vianello e Roberto Vianello. Se da una parte sono stati incassati alcuni impegni (no agli interventi in laguna e alla Marittima 2) dall’altra il Comitato ha considerato “inaccettabile” l’atteggiamento dei sindaco sull’inquinamento.
«L’inesistenza di una vera rete di centraline Arpav – dice il portavoce Silvio Testa – gli evidenti limiti della campagne Arpav fin qui condotte, la letteratura scientifica internazionale sull’inquinamento navale non lo hanno spinto a prendere provvedimenti basati sul principio di cautela».
Per il Comitato, si dovrebbe cominciare ad esempio a prelevare campioni direttamente dai fumaioli delle navi.
«Non si dubiti – avverte – il Comitato verificherà attentamente tutte le campagne che l’Arpav condurrà e le sue relazioni. Il sindaco ha anche garantito un intervento sulla necessità dell’uso del radar in acque lagunari quando le condizioni di visibilità non lo renderebbero necessario».
Nuova Venezia – Carburante piu’ pulito in laguna. D’accordo anche il ministro Clini
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30
set
2012
Il ministro accoglie positivamente la proposta del Comitato per limitare l’inquinamento dell’aria. Oggi “Puliamo il mondo”, i sommozzatori di Legambiente puliscono il fondale a Rialto.
“Puliamo il mondo”, cominciando dal Canal Grande. La decima edizione dell’appuntamento di riqualificazione ambientale promosso da Legambiente – in concomitanza con le Giornate Europee del Patrimonio – per educare ad una corretta gestione dei rifiuti in vista di un futuro più sostenibile avrà oggi al centro in laguna, dalle 9 alle 13, un intervento di pulizia del fondale di un tratto del Canale Grande vicino al ponte di Rialto, nello lo spazio acqueo che va da campo Erbaria al traghetto di Santa Sofia, da parte dei volontari sommozzatori di Legambiente. Per consentire le operazioni di pulizia, l’approdo Actv di Rialto mercato sarà sospeso dalle ore 9 alle 12. Sarà inoltre effettuata una pulizia di superficie alla quale tutti potranno partecipare.
Chissà quali sorprese riserverà la “pesca” in quel tratto di Canal Grande da anni non sottoposto ad alcun tipo di intervento. L’evento sarà trasmesso in diretta su Raitre dalla trasmissione Ambiente Italia ed era prevista anche la presenza del ministro dell’Ambiente Corrado Clini, che però ha dato forfait all’ultimo momento. Proprio l’annunciata presenza di Clini ha spinto il Comitato No Grandi Navi – con il suo portavoce Silvio Testa – a indirizzargli ieri una lettera aperta in cui lo invita a considerare provvedimenti immediati che riguardano il passaggio delle navi da crociera in Bacino di San Marco, senza attendere gli eventuali progetti di scavo di canali alternativi.
«I primi provvedimenti che Lei potrebbe prendere domani mattina, signor ministro – scrive il Comitato – riguardano in particolare il gravissimo inquinamento prodotto dalle navi da crociera, quello dell’aria e quello elettromagnetico. Le chiamano “navi bianche”, ed è un paradosso, perché usano carburanti sporchissimi ed emettono fumi neri carichi di anidride solforosa, biossido d’azoto, idrocarburi policliclici aromatici, polveri sottili. Il contenuto di zolfo nel “fuel oil” di queste navi arriva al 3,5 per cento, mentre quello del diesel delle auto è dello 0,001 per cento: 3500 volte più pulito! Perché, signor ministro, non adotta da subito un provvedimento che imponga alle navi da crociera di utilizzare in prossimità delle coste di tutta Italia e all’interno della laguna di Venezia carburanti con tenore di zolfo dello 0,1 per cento, come già avviene all’ormeggio? Poi, signor ministro, ci preoccupiamo tanto dell’uso dei telefonini, l’erezione di ogni antenna per i cellulari si trasforma in una battaglia tra gestori e cittadini, e intanto lasciamo che queste navi usino nell’attraversamento della laguna e in pieno Bacino di San Marco fino a tre radar contemporaneamente, anche in giornate limpidissime e di perfetta visibilità? Perché, signor ministro, non adotta un provvedimento immediato a tutela della popolazione vietando laddove non necessario l’uso dei radar all’interno della laguna e, nel resto d’Italia, nelle aree portuali attorno alle quali vi sia popolazione»?
Nessuna replica diretta di Clini ma dal ministero dell’Ambiente si fa osservare che provvedimenti di buon senso, come quello della riduzione dello zolfo dei carburanti delle navi crociera potrebbere essere adottati anche direttamente dall’Autorità Portuale. Possibilista persino la Venezia Terminal Passeggeri, normale in forte contrasto con il Comitato No Grandi Navi, come conferma l’amministratore delegato della società Roberto Perocchio: «Per la riduzione dell’inquinamento, come ha testioniato anche l’Arpav, si è già fatto molto, ma ci stiamo muovendo con le compagnie di crociera già nella direzione di portare allo 0,1 per cento di zolfo la percentuale dei carburanti delle navi che passano in laguna, lo riteniamo un obiettivo possibile. Per ciò che riguarda l’uso dei radar, è in applicazione del regolamento della navigazione, basterebbe modificarlo, se lo si ritiene utile e necessario. Resta il fatto che Venezia è anche una città portuale e che da questa condizione ricava benefici ma anche qualche inevitabile disagio e una percentuale di inaquinamento comunque contenuta».
Enrico Tantucci
Gazzettino – Pulizie in Canal Grande. E i No Navi scrivono a Clini.
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30
set
2012
Appello del Comitato No Grandi Navi al ministro dell’Ambiente per la tutela del centro storico
È annunciato anche il ministro Corrado Clini questa mattina a Venezia per l’edizione 2012 di “Puliamo il mondo”, iniziativa per la riqualificazione ambientale promossa da Legambiente. E in occasione dell’annunciato arrivo del ministro, il Comitato No Grandi Navi torna a farsi sentire sul tema dell’inquinamento e dei colossi dalle crociere.
Quella di oggi è una giornata dedicata al rispetto delle città e dell’ecosistema. Il Canal Grande, dalle 9 alle 13, sarà ripulito tra l’Erbaria e Santa Sofia dai sommozzatori di Legambiente all’interno di una grande festa con iniziative varie. Sarà effettuata una pulizia di superficie alla quale potranno partecipare i presenti. Durante la mattinata saranno organizzati anche laboratori per bambini sul tema della gestione dei rifiuti, attività di recupero creativo per adulti e una “caccia al rifiuto”, indirizzata quest’anno soprattutto alla raccolta dei mozziconi di sigaretta (per consentire le operazioni di pulizia, l’approdo Actv di Rialto mercato sarà sospeso dalle ore 9 alle 12).
E proprio richiamandosi ai valori di “Puliamo il mondo”, il Comitato No Grandi Navi ha scritto una lettera indirizzata a Clini.
«I primi provvedimenti che il ministro potrebbe prendere domani mattina – dice il Comitato – riguardano in particolare il gravissimo inquinamento prodotto dalle navi da crociera, quello dell’aria e quello elettromagnetico. Le chiamano “navi bianche”, ed è un paradosso, perché usano carburanti sporchissimi ed emettono fumi neri carichi di anidride solforosa, biossido d’azoto, idrocarburi policliclici aromatici, polveri sottili. Il contenuto di zolfo nel “fuel oil” di queste navi arriva al 3,5 per cento, mentre quello del diesel delle auto è dello 0,001 per cento: 3500 volte più pulito».
«Perchè – domanda il comitato – il ministro non adotta da subito un provvedimento che imponga alle navi da crociera di utilizzare in prossimità delle coste di tutta Italia e all’interno della laguna di Venezia carburanti con tenore di zolfo dello 0,1 per cento, come già avviene all’ormeggio?». E un altro richiamo riguarda l’uso dei radar anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Un rischio in più – scrive il Comitato – per chi vive a ridosso delle zone di transito delle navi».
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