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Fervono i preparativi per “salutare” come si deve la partenza di tre grandi navi. Tra le 17 e le 18 partiranno, a 30 minuti di distanza l’una dall’altra Msc Opera (251 metri per 60mila tonnellate di stazza), Msc Musica (294 metri per 90mila tonnellate) e Costa Favolosa (289 metri per 115mila 500 tonnellate) e ad accoglierle, sulle rive e in acqua, ci sarà una numerosa (e rumorosa) delegazione formata da più comitati e associazioni che della lotta al passaggio delle grandi navi in laguna hanno fatto la loro bandiera.

«Bisogna fermare questa corsa al gigantismo prima che sia troppo tardi per la città e per la laguna – attaccano dal Comitato No grandi navi – perché a fronte dei profitti delle compagnie armatrici e degli agenti in loco fa da contraltare un’incidenza di tumori alle vie respiratorie nella quale Venezia contende il primato a Taranto. Senza contare il fatto che ogni volta che ognuno di questi “mostri” si muove, porta via con sè 100mila metri cubi d’acqua e anche un po’ di fondale. Questo senza muovere onde in superficie».

Le compagnie di crociera e Venezia Terminal passeggeri sostengono invece che le navi non sono pericolose e che non creano moto ondoso di qualsiasi genere e a tal scopo è stato pure dato alle stampe un libro.
Assieme al Comitato No grandi navi, che quest’anno è balzato con le sue proteste pacifiche alla ribalta della stampa nazionale e anche internazionale, ci saranno altri movimenti, come i “No Veneto city”, i “No Pedemontana”, i “No Tav” e anche gli attivisti di Ecotopia Bike tour, partiti da Barcellona che proprio oggi arriveranno a Venezia. L’appuntamento è alla 15 in punta della Dogana, ci saranno persone arrivate con la barca e persone arrivate a piedi o con la bici al seguito.
A tutti, assieme alla raccomandazione di non creare problemi alla circolazione delle navi, è stato chiesto di portare qualsiasi strumento purché faccia molto rumore. La contestazione, infatti, dovrebbe essere sentita anche da chi sta sul ponte, 50 metri più in alto rispetto alle rive.

 

Manifestazione colorata a Punta della Dogana, le imbarcazioni attendono il passaggio della Costa Favolosa e la circondano

VENEZIA. Una settantina d’imbarcazioni e circa trecento persone a Punta della Dogana: è lo “spiegamento” dei manifestanti contro il passaggio delle grandi navi da crociera davanti a San Marco. Fra di loro anche i circa duecento arrivati in mattinata con la bicicletta da Mira e da Mestre.

I manifestanti in barca sono rimasti all’interno di una sorta di “recinto” creato fra le bricole con il nastro bianco e rosso dalle forze di polizia, per impedire che andassero al centro del Canale della Giudecca, ma verso le 19, all’arrivo della Costa favolosa, le barche hanno oltrepassato il “recinto” e hanno accerchiato la Costa favolosa.

Molti palloncini colorati, musica, clima festoso.

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In Punta della Dogana manifestazione contro il passaggio dei giganti del mare. È previsto l’arrivo dei ciclisti da San Basilio e un corteo acqueo delle remiere

VENEZIA. Grandi navi da crociera e il loro discusso passaggio in Bacino di San Marco ancora sotto tiro con la manifestazione e il corteo acqueo programmato per questo pomeriggio dal Comitato No Grandi Navi, nel giorno della partenza di alcune navi da crociera, come la Msc Musica, la Costa Favolosa e la Opera. Il corteo inizierà a San Basilio per poi arrivare alle Zattere e raggiungere Punta della Dogana alle 15. «Fermare lo stupro» è lo slogan battagliero annunciato per la manifestazione contro il passaggio delle grandi navi da crociera davanti a San Marco con il Comitato che critica anche le recenti dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Corrado Clini secondo cui «togliere le grandi navi da Venezia è impossibile». «Forse impedire ai giganti del mare di attraversare la città più fragile del mondo – replica una nota polemica del Comitato – non è possibile per gli appetiti del Consorzio Venezia Nuova che non pago di aver prosciugato le risorse cittadine per la costruzione del Mose, vorrebbe ora aggiudicarsi anche lo scavo del canale Contorta-Sant’Angelo, regalando alla città nuove masse d’acqua provenienti direttamente dal Canale dei Petroli». In occasione del corteo acqueo che sfocierà in Canale della Giudecca di fronte alla Punta della Dogana, il Magistrato alle Acque ha già emesso un’ordinanza che che vieterà dalle 16.30 alle 19 l’immissione nel canale della Giudecca dai canali adiacenti alle imbarcazioni private.

Al corteo ci saranno anche le barche delle remiere, e un gruppo di ciclisti che stanno girando l’Europa in difesa della Mobilità sostenibile. A Venezia niente auto né grandi navi», dicono, «andiamoci in bici». E l’afflusso annunciato per questo pomeriggio per manifestazione e corteo acqueo è davvero massiccio. Intanto, sull’altro fronte, a lanciare l’allarme in questi giorni è stato il presidente della Venezia Terminal Passeggeri Sandro Trevisanato che – sulla base delle polemiche lanciate per il passaggio delle grandi navi da crociera in Bacino – lamenta un leggero calo delle navi sbarcate in Marittima e annuncia il congelamento di un investimento da 10 milioni di euro per il rifacimento della Banchina Isonzo proprio in attesa di una chiara definizione della situazione.

Un’altra manifestazione – questa volta spontanea e non organizzata – nata su Facebook – è in programma questa mattina alle 11 in Riva dei Sette Martiri, basata sull’idea di Venezia città cosmopolita e aperta a tutti, invitando i partecipanti da presentarsi con una bandiera di proprio gradimento da sventolare.

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Gazzettino – Anche i No Tav contro le grandi navi

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15

set

2012

DOMENICA DI PROTESTE

DOMANI A VENEZIA

LA MANIFESTAZIONE – Domani alle 15 maxiraduno a Punta della Dogana

L’APPELLO   «Manifestazione pacifica aperta alle barche tipiche»

Il fronte coinvolgerà anche i No Pedemontana e altri gruppi

Si annuncia una manifestazione massiccia, quella di domani alle 15 in punta della Dogana contro le grandi navi. Arriveranno anche i comitati No Tav.

CICLISTI – Da Barcellona in arrivo gli ecologisti in bicicletta

Presi alla spicciolata possono sembrare pochi, ma domani all’appuntamento veneziano saranno in molti, raggruppati nelle varie associazioni che si battono per la tutela dell’ambiente. E così ci sarà chi lotta contro “la mega-speculazione di VenetoCity”, oppure contro la costruzione della Pedemontana, chi non vuole il progetto della Tav, chi è contro gli inceneritori “travestiti da cementifici”, chi come il Comitato No Grandi Navi-Laguna Bene comune vuole estromettere dalla laguna i “grattacieli del mare” non compatibili con l’ecosistema.
E così la manifestazione è organizzata grazie al coordinamento particolarmente efficace di più gruppi: la partenza sarà da Mira alle 11 insieme al Gruppo di eco-ciclo-attivisti Ecotopia Bike Tour, partiti da Barcellona per raggiungere Venezia per la Terza Conferenza Internazionale sulla descrescita. Tappe salienti i “punti caldi” quali la Fincantieri di Marghera e la Marittima di Venezia. Gli ecociclisti, insieme ai rappresentanti no Tav e agli ambientalisti mestrini si riuniranno al gruppo a piedi a San Basilio: bici in spalla il corteo attraverserà il ponticello di legno per raggiungere la fondamenta delle Zattere e per congiungersi, in punta Dogana, al corteo acqueo che sarà presente verso le 15 per protestare contro il passaggio delle grandi navi da crociera nella laguna di Venezia.
L’atteggiamento – è la promessa – sarà pacifico nonostante il passaggio sotto la sede dell’autorità portuale: ci sarà l’attesa delle navi da crociera con striscioni contro la devastazione. «L’appello – sottolinea il portavoce del Comitato, Silvio Testa – è rivolto al mondo delle remiere e della vela: ci auguriamo che tutti gli appassionati siano presenti in difesa della laguna, denominatore comune per vogatori e velisti». Nel frattempo c’è l’intenzione di chiedere un appuntamento al sindaco per consegnare le 12 mila firme già raccolte per l’estromissione delle navi dal Bacino San Marco.

 

Tutti in barca per dire “no” alle grandi navi. Ma l’ultima manifestazione (pacifica) lungo il Canal Grande era stata oggetto di denunce e verbali inviati da polizia e vigili urbani. Colpa di un regolamento che vieta i cortei in Canal Grande – pensando ai blocchi del traffico, non era quello il caso – e della situazione di tensione maturata in quei giorni. Ai proprietari di barche che avevano partecipato alla festa sono arrivate multe e denunce. Ma ieri il Consiglio comunale ha formalizzato, praticamente all’unanimità – primo firmatario l’ex Procuratore generale Ennio Fortuna, Udc. promotori Beppe Caccia e Sebastiano Bonzio – un ordine del giorno che impegna il sindaco a intervenire per garantire «la libertà di manifestazione pacifica dei cittadini». «Un passo importante», commenta Caccia, «i cittadini che vogliono manifestare possono stare tranquilli, non rischiano nulla».

E l’afflusso annunciato per domenica è davvero massiccio. A chiamare a raccolta i veneziani è stato il comitato «No Grandi Navi», che intende rilanciare la battaglia contro l’ingresso dei transatlantici in laguna. Navi ormai superiori alle 130 mila tonnellate, alte come un campanile. «Inquinano, spostano sedimenti, ci bombardano con i radar», dice il portavoce Silvio Testa, «è ora di dire basta e di trovare un’alternativa. Quelle navi così grandi non possono più passare davanti a San Marco». Appuntamento domencia pomeriggio alle 16 a Punta della Dogana. Ci saranno anche le barche delle remiere, e un gruppo di ciclisti che stanno girando l’Europa in difesa della Mobilità sostenibile. «A Venezia niente auto né grandi navi», dicono, «andiamoci in bici». (a.v.)

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Nuova Venezia – Tutti in barca contro le grandi navi

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9

set

2012

Grande manifestazione e corteo remiero in Punta della Dogana. Un video, e un esposto alla Procura sui danni alla salute.

Tutti in barca contro le grandi navi. Una grande manifestazione cittadina è stata indetta dal Comitato «No Grandi Navi» per domenica prossima alle 15 in Punta della Dogana, Comitati, cittadini, associazioni e anche un corteo remiero delle società di voga. Mobilitazione massima, decisa dopo una riunione allargata del comitato. «E’ arrivato il momento per i cittadini di decidere in prima persona del loro futuro, soprattutto quando si parla di ambiente e salute», dicono.

Un corposo dossier è stato inviato alla Procura della Repubblica sui danni prodotti delle grandi navi. Sedimenti che se ne vanno in mare, erosione delle barene, vibrazioni e danni alle rive con l’«effetto sifone» nei canali al passaggio di una grande nave. Ma anche emissioni nocive di fumi allo zolfo («Pari a 14 mila auto», scrivono i comitati nel loro dossier) e soprattutto onde elettromagnetiche emesse dai grandi radar, in funzione anche quando la nave è ormeggiata in Marittima.

Una battaglia arrivata a un punto decisivo. Nei giorni scorsi al Lido i comitati hanno presentato il loro ultimo video sugli effetti del passaggio delle navi da crociera in Bacino San Marco. Interviste a veneziani, dati raccolti, immagini che mostrano il passaggio di navi «fuori scala» a pochi metri dalle case.

«Le più grandi hanno 130 mila tonnellate di stazza, sono lunghe 300 metri, alte 67, più dei campanili veneziani. Passano a soli 50 metri da San Giorgio, a 150 dal palazzo Ducale. «Non c’è solo il rischio di incidente», ribadisce il portavoce Silvio Testa, «ma anche il danno ambientale e alla nostra salute. E’ ora di dire basta». Protesta massiccia, che fa seguito al corteo acqueo lungo il Canal Grande di qualche mese fa. Allora la polizia denunciò tutti, i vigili urbani multarono i proprietari di barca. «Una cosa vergognosa», dice una signora simpatizzante dei comitati, «loro manifestavano per la nostra salute, non hanno mai bloccato i vaporetti né danneggiato la città».

La partita sul futuro del traffico croceristico non è affatto conclusa. Il ministro per l’Ambiente Corrado Clini ha detto di «attendere i progetti alternativi per poter dar corso al decreto emesso dopo la tragedia della Costa Concordia che vieta il passaggio di queste navi in tutte le aree sensibili del Paese. Si è attirato le ire dei comitati per aver scritto sulla prefazione a un libro pro grandi navi edito dal Porto che «in laguna i rischi sono inesistenti». Quanto alle alternative, l’Autorità portuale di Paolo Costa insiste per lo scavo del nuovo canale Contorta-Sant’Angelo, per fare arrivare le navi in Marittima da Malamocco e non più dal Lido. Verrebbe portato da 5 a 70 metri di larghezza, scavato da 1,5 a dieci metri di profondità. «Rimedio peggiore del male», dice il Comitato. Il sindaco Giorgio Orsoni insiste per l’ipotesi di una nuova stazione Marittima a Marghera, più rapida ed economica. Ma il Porto dice no. Intanto le navi restano in laguna. «Rischi non ce ne sono, e diamo lavoro a migliaia di persone», obiettano alla Venezia Terminal passeggeri. Un movimento in crescita, passeggeri aumentati del 400 per cento, oggi vicini ai due milioni. Un business in espansione, che però deve ora fare i conti con la protesta.

Alberto Vitucci

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Gazzettino – Una flotta per fermare le grandi navi

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9

set

2012

LA CITTÀ FRAGILE

LA MANIFESTAZIONE – Domenica prossima alle 15 concentramento di centinaia di barche in punta della Dogana

Il corteo acqueo sarà la più imponente iniziativa per contestare il passaggio dei grattacieli del mare in bacino

TRE GIGANTI – Passeranno le Msc Musica e Opera e la Costa Favolosa

L’AFFONDO «Sono mostri che inquinano e danneggiano il centro storico. E Clini tace»

LA LOTTA  -Il comitato cerca il massimo numero di adesioni

Domenica 9 Settembre 2012, È partito il tam-tam su Internet per quella che dovrebbe essere la più imponente manifestazione contro le grandi navi che si sia mai vista a Venezia. Domenica prossima, infatti, la protesta si svolgerà sullo stesso “terreno” del “nemico”, cioè il canale della Giudecca, dove convergeranno le barche di chi aderirà alla manifestazione per “accompagnare” con striscioni, messaggi e slogan l’uscita dalla Marittima di tre fra le più grandi navi attualmente in circolazione: la Costa Favolosa (289 metri per 115mila 500 tonnellate di stazza) e le Msc Musica (294 metri per 90mila tonnellate) e Opera (251 metri 60mila tonnellate). Il giorno precedente, partirà con la Msc Divina, una crociera organizzata dal “Giornale” per i suoi lettori che avrà in qualità di ospite nientemeno che Silvio Berlusconi.

«Bisogna fermare questa corsa al gigantismo prima che sia troppo tardi per la città e per la laguna – attaccano dal Comitato No grandi navi – perché a fronte dei profitti delle compagnie armatrici e degli agenti in loco fa da contraltare un’incidenza di tumori alle vie respiratorie nella quale Venezia contende il primato a Taranto. Senza contare il fatto che ogni volta che ognuno di questi “mostri” si muove, porta via con sè 100mila metri cubi d’acqua e anche un po’ di fondale. Questo senza muovere onde in superficie».

Il fronte del no ai giganti del mare sta raccogliendo molti proseliti in Italia e nel mondo. L’ultimo, in ordine cronologico, è il presidente dei deputati del Pd alla Camera, Dario Franceschini, che il giorno della Storica non ha usato mezzi termini per definire le grandi navi. «Occorre prendere – aveva detto – un’iniziativa legislativa per passare le competenze al Comune anche sui canali navigabili. Navi così non possono passare a pochi metri dalla città».
Il corteo di barche si darà appuntamento alle 15 di domenica in punta della Dogana e lì attenderà le grandi navi in uscita per far arrivare forte la propria voce dissenziente.

«L’invito – affermano dal Comitato – è ovviamente aperto a tutti coloro che hanno a cuore il bene della nostra città e che ritengono sia necessario allontanare dalla laguna colossi che inquinano quanto 14mila automobili, che sgretolano il fondo della laguna e che contribuiscono a scaricare ogni giorno migliaia di turisti “mordi e fuggi”. Il ministro Clini ha detto che è impossibile togliere le grandi navi da Venezia. Ma impossibile per lui – concludono – è solo risparmiare ai suoi cittadini di respirare veleno, come a Taranto».

 

L’INIZIATIVA DE “IL GIORNALE”

E il giorno prima parte la Msc Divina con Silvio Berlusconi e tutti i suoi fans

Domenica 9 Settembre 2012, Per i suoi fans, che sono ancora molti, è sicuramente un’occasione da non perdere. Per i suoi detrattori, è probabilmente un motivo di manifestare contro le grandi navi anche se il corteo di protesta (vedi l’articolo sopra) si svolgerà il giorno successivo alla partenza. L’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sarà l’ospite d’onore della crociera organizzata da “Il Giornale” a bordo della nave Msc Divina. L’evento è diretto in principal modo ai lettori del quotidiano e ai simpatizzanti del Cavaliere, ma è ovviamente aperto a tutti con prezzi che vanno dai 980 euro di una cabina doppia interna ai 1.400 di una esterna con balcone. La nave, sulla quale saranno imbarcati anche il direttore Alessandro Sallusti e molte delle firme più prestigiose del suo quotidiano, ospiterà di fatto l’apertura in grande stile della campagna elettorale di Berlusconi. La crociera durerà una settimana durante la quale saranno toccati i porti della Croazia, della Grecia e della Turchia. Tra gli “iscritti” alla crociera, c’è chi spera di incontrarlo, chi di sentire le sue intenzioni rispetto alle prossime elezioni politiche. Ogni azione del Cavaliere è infatti destinata a segnare giocoforza un punto fermo nell’attività del centrodestra.
C’è chi vede in questo un parallelismo con la crociera partita da Genova nel 2000, 12 anni fa, quando si imbarcò sulla “Azzurra Libertà” assieme ai notabili di Forza Italia. Oggi, però, non ha più a disposizione un consenso indiscusso come allora e quindi il successo dell’iniziativa, nel senso di chi vi parteciperà e delle cose che verranno dette, è tutto da capire.
Il Comitato No grandi navi accoglie con freddezza l’iniziativa e lancia un segnale al Pdl veneziano. «Mi pare un segnale di disattenzione e di scarsa sensibilità dei suoi rappresentanti locali – commenta il portavoce del comitato, Silvio Testa – il non averlo avvisato che sulle crociere e le grandi navi la città è divisa».
M.F.

 

Ci scusi Ministro Clini, ma fatichiamo a comprendere la sua posizione rispetto al problema delle Grandi Navi. Fatichiamo perché dal ministro dell’Ambiente ci saremmo aspettati una presa di posizione più netta, un intervento più deciso e urgente affinché si arrivi a delle soluzioni atte a limitare, o proibire, il transito delle grandi navi nel tessuto urbano cittadino. Venezia è l’unica città al mondo dove il porto è all’interno della città storica stessa, non in periferia o su aree limitrofe, ma totalmente all’interno della città. Crediamo che i nostri antenati abbiano pensato ed adottato questa soluzione proprio in virtù delle ridotte dimensioni dei bastimenti dell’epoca rispetto ai canali lagunari utilizzati. A differenza dei secoli scorsi oggi la laguna, i suoi canali, il percorso dalla Bocca di Lido alla Marittima sono interessati da un vastissimo traffico acqueo commerciale e, durante la bella stagione, anche diportistico, traffico che mal si adatta al transito delle Grandi Navi, una promiscuità altamente pericolosa nonostante le assicurazioni del Porto. L’incidente del Giglio non centra, anche senza questo tragico evento la possibilità che una Grande Nave possa avere un’avaria e possa investire una gondola, un taxi o peggio un vaporetto colmo di passeggeri esiste, anche se Lei parla di “sperimentata sicurezza”, sperimentata da chi? magari i bassi fondali fermeranno la nave prima che sbatta contro Palazzo Ducale, ma è indubbio che il pericolo che spiani tutto quello che trova prima di arrestarsi è reale e sempre presente. Per non parlare poi dell’inquinamento prodotto, visibile a occhio nudo sempre e comunque, enormi colonne di fumo nero che tutti residenti e turisti respiriamo quotidianamente. Per ovviare a questa situazione il Porto propone da tempo un’ulteriore scavo dei fragilissimi fondali lagunari, per collegare il Porto di Malamocco con la Stazione Marittima, totalmente incurante dei danni morfologici ed ambientali che si produrranno come quelli già prodotti dal Canali dei Petroli, questo nuovo canale porterebbe il disastro direttamente sulla città storica. Lei Sig. Ministro parla di gradualità di interventi, ma i veneziani nonla percepiscono questa gradualità, in quasi un anno ci spieghi cos’è stato gradualmente fatto? Sicuramente il contrario, consentendo l’arrivo settimanale ad un mostro come la Msc Divina la situazione si è aggravata ulteriormente nonostante il Decreto del marzo scorso indichi il limite di 40.000 tonnellate e la nave sia oltre il triplo di tale limite. Il nuovo libro presentato dice che le Grandi Navi non inquinano non fanno moto ondoso e che sono sostenibili, certo è come chiedere all’oste se vende vino buono, è per questo che forse Lei dovrebbe, visto il suo compito istituzionale, promuovere inchieste alternative, non di parte, consultando esperti non vincolati all’economia locale e produrre e presentare un libro-documento di indubbia efficacia. La nostra associazione aveva proposto lo spostamento immediato delle Navi più grandi a Porto Marghera raggiungibile attraverso il Canale dei Petroli, in attesa di una soluzione definitiva che necessita di tempi più lunghi. Crediamo che questa proposta, fattibile in tempi rapidissimi, risponda alle preoccupazioni della società civile veneziana e del sindaco Orsoni mantenendo inalterate le pur importanti prerogative legate all’economia dell’indotto croceristico. Ribadiamo la nostra contrarietà all’ipotesi di scavo del nuovo canale, ritenendo che il mantenimento dell’attuale standard delle attività crocieristiche a Venezia non possa prescindere dalla qualità della vita di residenti e visitatori.

Ass. VAS (Verdi Ambiente Società)

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Nuova Venezia – No Grandi Navi, raccolte 12 mila firme

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4

set

2012

Dodicimila firme contro le grandi navi in laguna. 1647 raccolte in poche ore sabato sera, a San Giacomo dell’Orio.

Non si ferma la battaglia del Comitato “No Grandi navi”, che ha in programma una nuova offensiva per l’autunno. Obiettivo, sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale sui rischi e i danni che il traffico delle navi da crociera porta alla laguna.

Oggi pomeriggio alle 18, al cinema Astra del Lido, proiezione del cortometraggio “Misura il natante, è troppo importante”, realizzato da Loredana Spadon e Massimo Vianello. Iniziativa di Circuito cinema e della Venice film commission, evento collaterale alla Mostra del Cinema. Seguirà dibattito con gli aderenti al comitato e il portavoce Silvio Testa.

Dieci minuti di corto che insieme ad alcuni filmati giù diffusi su You Tube mostra quello che succede quando una grande nave alta come un palazzo di dieci piani, lunga 300 metri e pesante 130 mila tonnellate entra in laguna. Spostamento di grandi masse d’acqua, fumi inquinanti, onde elettromagnetiche, sedimenti che se ne vanno in mare e danni alle rive. E poi un passaggio di navi “fuori scala” che nulla hanno a che vedere con la millenaria storia della Serenissima.

Intanto si studiano le alternative e l’ordinanza del governo che vieta il transito alle grandi navi nelle zone di particolare interesse per Venezia è stata sospesa. In prospettiva si dovrebbe vietare il passaggio davanti a San Marco delle navi di stazza superiore alle 40 mila tonnellate.

Ma il ministro per l’Ambiente Corrado Clini ha chiesto prima di poter vedere le alternative proposte dal Porto. «La tragedia del Giglio non va confusa con la laguna, qui la navigazione è sicura», ha scritto nella prefazione a un libro sulle navi edito dall’Autorità portuale.

Frasi che hanno fatto arrabbiare ancora di più gli attivisti del comitato. Chs si sono già dati appuntamento in Punta della Dogana per metà settembre per una nuova manifestazione di “saluto” alle grandi navi indesiderate.(a.v.)

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LA PETIZIONE

Ha superato in questi giorni le 11 mila firme la petizione popolare lanciata da qualche mese dal Comitato NO Grandi Navi – Laguna Bene Comune, che chiede l’estromissione dalla laguna e dal Bacino di San Marco delle navi da crociera. Oltre 2 mila firme sotto l’appello sono state raccolte con sottoscrizioni on line. L’Associazione ricorda che chi vuole firmare può venire in Campo San Giacomo dell’Orio presso il Gazebo allestito a questo scopo fino a domenica 2 settembre, aperto dalle 18.30 alle 23. Allestita nell’occasione anche una mostra sui danni prodotti dalle grandi navi da crociera.

La petizione del Comitato sottolinea come le grandi navi da crociera inquinano ciascuna come 14 mila automobili e compromettono la salute dei cittadini, quelli di oggi e soprattutto quelli di domani. Per le loro abnormi dimensioni – sottolineano gli ambientalisti – mettono a rischio la sicurezza della città e la sopravvivenza della laguna. La petizione ricorda che il Decreto dei Ministri dei Trasporti e dell’Ambiente del 2 marzo 2012 vieta il transito nel canale di San Marco e nel canale della Giudecca delle navi di stazza lorda superiore alle 40 mila tonnellate ma l’applicazione di questo divieto viene rinviata a tempi futuri indefiniti, quando “saranno praticabili vie di navigazione alternative a quelle vietate”.

La petizione chiede che si affrontino subito le soluzioni alternative definitive senza ipotizzare costose e devastanti soluzioni provvisorie e per ragioni di sicurezza, di salute pubblica e di difesa dell’ecosistema lagunare che si vieti immediatamente l’accesso in laguna delle navi al di sopra delle 40 mila tonnellate di stazza lorda.

Si chiede anche che contemporaneamente vengano avviate le procedure per l’estromissione definitiva di quelle navi e che venga installata una rete di centraline Arpav per rilevare la qualità dell’aria a Venezia Centro storico e nelle isole. Si chiede inoltre che vengano emanati con urgenza provvedimenti cautelativi in difesa della salute pubblica come l’obbligo per tutte le navi in movimento all’interno della laguna di usare carburanti con contenuti di zolfo inferiore allo 0,1 per cento.

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