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FUORI DAL VIRUS, FUORI DAL FOSSILE 9 maggio ore 17.30

Assemblea nazionale della Campagna dei comitati per il Clima Fuori dal Fossile

IL FUTURO C’E’, RIPRENDIAMOCELO!

La Campagna “ Per il clima, fuori dal fossile!” sta costruendo un percorso di convergenza e di lotta coordinata tra molte realtà italiane che vogliono contrastare quelle opere energetiche alteranti il clima, l’ambiente e la vita sociale di popoli e comunità. Lo abbiamo fatto per la prima volta unitariamente nel corteo il 23 marzo 2019 a Roma, lo facciamo da anni nelle tante battaglie territoriali o coordinate a livello nazionale.

Stiamo lottando contro l’Eni, la Snam, la Tap, contro le centrali a carbone e quelle turbogas che non sono state bloccate nemmeno  in piena emergenza sanitaria. Così come lottiamo contro quelle istituzioni pubbliche sempre di più asservite al mercato. Un potere economico e politico che, nonostante siano evidenti le criminali responsabilità nella crisi, vuole continuare ancora di più a devastare in nome dell’economia del profitto capitalistico il nostro mondo ed i nostri diritti.

Lottare nelle condizioni che viviamo oggi rende sempre più necessario scambiare opinioni, proposte, azioni di alternativa senza le quali non ci sarà nessun cambiamento dei rapporti di forza esistenti condannandoci ad una sconfitta epocale. Significa evidenziare nessi, costruire piattaforme semplici e connessioni reali che vivano nel corpo sociale e non solo nel giro ristretto dei militanti.

Per queste ragioni abbiamo pensato di lanciare una vera e propria assemblea, la più ampia e partecipata possibile, nella quale condividere la nostra Piattaforma, le nostre  proposte, accoglierne di altre e lanciare finalmente una mobilitazione nazionale ed unitaria per uscire dal fossile ORA!  Proposte di lotta  che  possano trovare sponda e forza nella miriade di gruppi, comitati, snodi territoriali che esistono e resistono ma anche in altri movimenti, soprattutto quelli contro il crimine climatico, le grandi opere inutili  e le privatizzazioni dei beni comuni.

Partecipa alla assemblea del 9 di maggio dalle 17,30 della Campagna, fai ascoltare  la tua voce, le tue proposte, troviamo le modalità  e le azioni da movimentare da  ora e nel futuro. Perché da soli non se ne esce, perché vogliamo, tutti ed insieme, costruire un nuovo mondo di relazioni umane e sociali fuori dal ricatto del mercato, delle Borse e dalla violenza del sistema estrattivista e patriarcale! 

FUORI DAL VIRUS, FUORI DAL FOSSILE!

L’assemblea si terrà sulla piattaforma Adobe. Dalle ore 17.00 del 9 maggio sarà possibile fare prova microfono e webcam.

Per iscrizioni inviare una mail a  perilclimafuoridalfossile@gmail.com.

Puoi leggere la piattaforma al link: https://www.globalproject.info/it/in_movimento/fuori-dal-virus-fuori-dal-fossile/22735

 

Comunicato stampa congiunto 28 aprile 2020

Inceneritore Fusina: comitati chiamano in causa il garante della Privacy e il Ministro Costa

Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Assemblea contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Laboratorio Venezia, Quartieri in Movimento, Mira 2030, FFF Riviera del Brenta e Venezia, Forum dell’Aria, Comitato Difesa Ambiente e Territorio Spinea, Associazione Valore Ambiente, Associazione APIO

 

Sms propagandistici di Veritas:  inviato esposto al Garante della privacy preparato dai legali dei Cobas del Comune di Venezia.

Istanza sottoscritta solo da alcuni cittadini, ma pronti ad estendere l’azione contro Veritas.
Comitati all’attacco anche del Ministero: irricevibile il rifiuto di sottoporre il progetto al VIA nazionale.

Ora la responsabilità diventa politica, il Ministro Costa deve intervenire.

Chiesto un incontro a Roma dai comitati.

 

Il fronte ambientalista contro l’inceneritore non si ferma e apre di fatto due nuovi fronti a Roma: uno presso il garante della privacy  per gli sms spediti da Veritas, e l’altro direttamente presso il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

Non si è fatta attendere la risposta dei comitati all’azione messa in atto da Veritas nei giorni scorsi, quando molti cittadini sono stati bersagliati da sms propagandistici in favore dell’inceneritore.

Nella giornata di ieri, grazie al prezioso supporto dei legali messi a disposizione dai Cobas del Comune di Venezia, è stato formalmente inoltrato al Garante per la protezione dei dati personali un Reclamo ai sensi di quanto previsto dall’art. 77 del Regolamento (Ue) 2016/679 e dagli artt. da 140-bis a 143 del Codice in materia di protezione dei dati personali.

Secondo i legali dei Cobas infatti, il servizio di “allert”, al quale gli utenti aderiscono in modo volontario, dovrebbe servire esclusivamente per la comunicazione di notizie relative a modifiche, ritardi o mancata effettuazione dei servizi gestiti da Veritas. Il messaggio oggetto della diatriba riguardava invece scelte gestionali e industriali della società, che evidentemente esulano da quanto previsto. Nell’esposto si rilevano inoltre vistose carenze per quanto attiene alla informativa sulla raccolta e sulla gestione dei dati personali.

Complici le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, l’istanza è stata sottoscritta a titolo personale solo da alcuni cittadini che hanno effettivamente ricevuto il messaggio; ma se il tutto dovesse andare a buon fine l’obiettivo è quello di coinvolgere centinaia di persone  nell’azione contro Veritas.

Sempre nella giornata di ieri è giunta ai comitati la notizia che il Ministero dell’Ambiente ha di fatto respinto la loro richiesta di sottoporre il progetto alla Commissione VIA nazionale.
Dura la presa di posizione del fronte no-inceneritore: “La risposta del Dirigente della seconda Divisione Gianluigi Nocco è assurda e irricevibile, perché nella sua disamina non entra per nulla nel merito della previsione di una terza linea di incenerimento. Eppure nella nostra lettera avevamo sottolineato in modo molto chiaro questo aspetto, visto che sono proprio i 20 MW del terzo forno a far superare all’impianto di Ecoprogetto la soglia dei 50 MW, un dato del resto ammesso ufficialmente dallo stesso proponente. Oltre questo limite la competenza passa per legge alla Commissione VIA nazionale”.

Su questo, secondo i comitati, la norma del Testo Unico Ambientale è inequivocabile e la risposta elusiva del Dirigente ministeriale di fatto è la conferma che la questione sollevata è fondata.

“Se qualcuno pensa di cavarsela con una letterina del tutto inconsistente si sbaglia di grosso. – ribattono le organizzazioni ambientaliste – A questo punto la questione diventa tutta politica, e chiediamo quindi direttamente al Ministro Sergio Costa di prendere una posizione chiara e netta.  Oggi stesso inviamo una comunicazione alla sua attenzione per metterlo al corrente di quanto sta accadendo e per ottenere un incontro a Roma in modo da poter illustrare le nostre ragioni. Qui la questione è grossa, ci sono molti interessi in gioco e aspetti poco chiari del  progetto che vanno approfonditi prima di prendere qualsiasi decisione, a cominciare da quello relativo all’incenerimento  dei PFAS”.

 

Inviamo qui di seguito alcuni importanti aggiornamenti sull’Inceneritore di Fusina.

1. In queste ore Veritas sta rispondendo alla mail dei cittadini che avevano protestato per gli sms spediti dalla stessa società qualche giorno fa e nei quali si propagandava la bontà dell’inceneritore. Nel testo della mail Veritas allude alla disinformazione fatta dai comitati e dalle associazioni ambientaliste. Come al solito nella sua comunicazione Veritas omette qualsiasi informazione in merito agli impatti ambientali e ai rischi sanitari del nuovo impianto, per esempio quelli che potrebbero derivare dal bruciare fanghi di depuratori e percolati di discariche contaminati da PFAS.  Non farti ingannare dalla propaganda, clicca qui per leggere un breve vademecum che smonta le “bufale” di Veritas

 

2. Assemblea pubblica NO Inceneritore di Fusina organizzata dai giovani di Friday for Future Venezia venerdì 24 aprile alle ore 17.00.

Segui la diretta sulla pagina Facebook o sul canale Instagram di FFF-Venezia.

 

3 Petizione Stop Inceneritore Fusina – Attenzione controlla la tua firma, è importante!

La petizione sta andando bene e ha ormai raggiunto le 5000 firme, ma dobbiamo fare di più!

A questo proposito ti chiediamo di fare attenzione perché la tua firma potrebbe non essere stata registrata.  Infatti, molte persone ci hanno scritto di aver firmato ma il loro nominativo non compare nella lista dei sottoscrittori! Potrebbe essere successo anche a te, dunque ti invitiamo a tenere conto delle seguenti indicazioni.

Se non hai un account su Change.org , dopo aver compilato i dati e cliccato su “firma”, per completare e validare la procedura devi cliccare anche su una mail che la piattaforma spedisce automaticamente alla tua casella di posta. Può succedere che questa mail finisca in una delle seguenti cartelle: spam, social, promozioni.

Controlla dunque se hai ricevuto la richiesta di conferma da parte di Change.org, clicca e convalida subito la tua adesione affinché la tua firma sia davvero registrata.

In alternativa ripeti tutti i passaggi nuovamente, e se hai dubbi scrivi a info@opzionezero.org.

 

Comunicato stampa congiunto 10 aprile 2020

Inceneritore: comitati pronti a denunciare Veritas

Veritas invia sms agli utenti per propagandare l’inceneritore.

I comitati rispondono: pronti ad azioni legali in caso di abusi o violazioni della privacy.

Duro il commento sul contenuto del messaggio: ancora una volta ambiguo e fuorviante, le carte parlano chiaro.

 

Da ieri Veritas sta inviando sms sui telefonini di migliaia di suoi utenti per propagandare il progetto del nuovo inceneritore a Fusina. La partecipata pubblica ha scelto di usare in modo improprio un canale di comunicazione di norma riservato a informative di servizio.

Dura la presa di posizione dei comitati e delle associazioni ambientaliste che da mesi si battono contro l’ecomostro:  “Stiamo verificando con i nostri avvocati se l’utilizzo degli sms per questo genere di comunicazione sia legittimo. Se si dovesse configurare una sorta di abuso o di violazione della privacy scatteranno per certo le azioni legali contro Veritas. Ed è paradossale che solo ora,  a giochi quasi fatti, Veritas si degni di rivolgersi ai cittadini  con un SMS di poche righe per parlare del suo progetto. Avrebbe dovuto farlo prima, per esempio organizzando assemblee pubbliche in tutti i Comuni del bacino prima di avviare l’iter autorizzativo, non fosse altro perché il nuovo impianto avrà  ricadute sulla loro salute e sarà realizzato utilizzando i loro soldi. Di questo progetto la maggior parte degli abitanti metropolitani non sa ancora nulla, e se non fosse per la nostra azione tutto sarebbe passato sotto completo silenzio. Questa iniziativa di Veritas ha proprio il sapore della beffa”.

Sul contenuto del messaggio le organizzazioni ambientaliste rilevano ancora una volta ambiguità fuorvianti su diversi punti: il primo là dove si parla di impianto di recupero energetico, ommettendo di dire che un impianto per lo smaltimento di CSS e di altri rifiuti si configura per legge come inceneritore. Il secondo quando si allude al fatto che l’operazione è funzionale al trattamento dei rifiuti raccolti nel territorio, quando invece il bacino veneziano produce 150000 t/a di rifiuto urbano residuo e nel progetto si chiede di poter trattare 450000t/a di rifiuti. Inoltre, nella documentazione depositata in Regione è esplicita la richiesta di costruire un terzo forno con un aumento netto di potenza pari a 20MWt, posto che tra l’altro la seconda linea è ancora solo sulla carta. Infine Veritas non fa alcun cenno nel suo SMS sulla pericolosità di bruciare fanghi e percolati di discarica contaminati da PFAS e altre sostanze tossiche.  

E’ intollerabile che una società pubblica, che dovrebbe agire in nome della trasparenza, della tutela della salute e degli interessi dei cittadini, continui a comportarsi in questo modo – proseguono i comitati – invitiamo i cittadini a rispondere per le rime a Veritas scrivendo una mail direttamente al Direttore Andrea Razzini e al Presidente Vladimiro Agostini”.

 

RISPONDIAMO PER LE RIME A VERITAS!

Posted by Opzione Zero in Appuntamenti, Opzione Zero, Rassegna stampa | 0 Comments

10

apr

2020

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RISPONDIAMO PER LE RIME A VERITAS!

In queste ore stanno arrivando sms sul telefonino di molti utenti Veritas per rassicurare sulla bontà del progetto di inceneritore a Fusina. Come mai Veritas si rivolge solo ora ai cittadini, quando ormai la Regione sta per rilasciare il proprio benestare? Non poteva coinvolgerci prima e insieme ai Sindaci con incontri diffusi e approfonditi in tutti i territori? Aveva forse paura di come avrebbero reagito gli abitanti del veneziano?

La verità è che il progetto prevede la costruzione di un inceneritore di grandi dimensioni a poco distanza dalle nostre case ma la maggior parte delle persone non ne sa ancora nulla! Senza l’intervento dei comitati questa storia sarebbe passata completamente sotto silenzio. Per giunta Veritas, società al 100% pubblica, continua a dare informazioni lacunose e ambigue.

In tempi di Pandemia si fa un gran parlare di salute e tutti noi siamo sottoposti a limitazioni delle libertà personali per il bene di tutti. Finalmente si mette la salute davanti al profitto, ma se questo principio vale oggi allora deve valere sempre! Anche per le produzioni nocive come gli inceneritori (impianti insalubri di prima categoria).

 

Se ti senti beffato o irritato dal comportamento di Veritas allora SCRIVI a info@gruppoveritas.it, all’attenzione del Presidente Vladimiro Agostino e del Direttore Generale Andrea Razzini. Scegli tu l’oggetto senza essere offensivo. Ti proponiamo QUESTO MESSAGGIO:

La salute viene prima di tutto sempre! I rifiuti non si bruciano si riciclano! Quello che volete fare a Fusina è un inceneritore di grandi dimensioni, un’industria insalubre di prima categoria. Chiedo a Veritas che il progetto venga ritirato e ridiscusso. Sulla salute, sul nostro territorio, sui nostri soldi come cittadini abbiamo il diritto di decidere in prima persona.

 

E se non l’hai ancora fatto FIRMA E DIFFONDI LA PETIZIONE http://chng.it/v7DngyqV

 

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In piena crisi sanitaria, economica e sociale, approfittando del fatto che non possiamo fare assemblee e manifestazioni, Veritas e la Regione Veneto tentano il colpo di mano per approvare in fretta e furia il progetto di nuovo inceneritore a Fusina. Notizie ufficiose ci dicono che nei prossimi giorni la Commissione VIA regionale potrebbe riunirsi per decidere.

In questo momento è molto importante far sapere che siamo in tanti a non volere l’ennesimo impianto nocivo e speculativo nel nostro territorio.

Firma subito la petizione, aiutaci a diffondere, convinci le persone che conosci ad aderire.

Qui sotto il link per firmare e l’appello.

 

CLICCA QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE

 

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TESTO PETIZIONE

 

Firma la petizione per chiedere alla Giunta Regionale Veneto, al Consiglio di Bacino Venezia Ambiente, a tutti i Sindaci coinvolti di ritirare immediatamente il progetto di nuovo inceneritore a Fusina. I rifiuti non si bruciano si riciclano!

Approfittando della grave emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, senza informare la popolazione, con l’assenso della Regione Veneto e di molti Sindaci dell’area metropolitana, la società Veritas-Ecoprogetto sta tentando il colpaccio: far approvare un GRANDE INCENERITORE a Fusina, a poca distanza dalle nostre case.

Il progetto prevede 3 FORNI con una potenza complessiva di 67,9 MWt. Ogni anno, a regime,  l’impianto sarà autorizzato a:

  • produrre 300.000 ton di rifiuti da incenerire, a partire dalla lavorazione di 450000 ton di rifiuto secco e altri materiali, 90.000 ton di fanghi di depuratori e 40.000 ton di percolati di discariche inquinati da PFAS
  • emettere fino a 5 miliardi di mc di fumi contenenti polveri sottili e ultra sottili, ossidi di azoto, diossine, PFAS e altre sostanze cancerogene
  • scaricare 260.000 mc di acqua contaminata
  • smaltire in discariche speciali 70.000 ton di scarti, scorie e ceneri tossiche
  • raccogliere rifiuti da tutto il Veneto

Si tratta di un ECOMOSTRO estremamente pericoloso per l’ambiente e per la salute di centinaia di migliaia di persone che vivono nell’area metropolitana e nelle province vicine.

Bruciare i rifiuti è una follia: aumenta il riscaldamento globale e non risolve il problema dello smaltimento; anzi lo moltiplica creando rifiuti più pericolosi e gas velenosi che respireremo.

La via maestra è quella delle 3R: Ridurre, Riusare, Riciclare.

I cambiamenti climatici e la Pandemia provocata dal virus ci insegnano che se vogliamo sopravvivere su questo Pianeta, dobbiamo cambiare strada, subito e in modo radicale.

Firma la petizione, diffondi, sostienici!

Per informazioni noinceneritorefusina@gmail.com

Petizione promossa da:

Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Assemblea contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Laboratorio Venezia, Quartieri in Movimento, Mira 2030, FFF Riviera del Brenta e Venezia, Forum dell’Aria, Comitato Difesa Ambiente e Territorio Spinea, Associazione Valore Ambiente

 

NON SOLO CORONAVIRUS – LA SALUTE VIENE PRIMA DI TUTTO SEMPRE!

 

I pediatri di Venezia si stanno esprimendo attraverso dei video sul futuro di Marghera e dell’area metropolitana; nello specifico hanno deciso di dire la loro sul progetto di nuovo inceneritore a Fusina (organizzato su 3 linee). E’ bene ricordare che l’iter di approvazione di questo ecomostro presso la Regione Veneto non sembra subire rallentamenti nonostante i provvedimenti anto Covid-19 impediscano di fatto qualsiasi confronto pubblico e istituzionale.

Gli impatti sull’ambiente e sulla salute causati dagli inceneritori sono estremamente negativi; la popolazione di questo territorio territorio e i suoi bambini soprattutto, stanno già pagando le conseguenze di un inquinamento ambientale grave e diffuso. Ora basta!

I medici pediatri di Venezia ci chiedono di divulgare il più possibile i loro interventi.

Il primo è del medico Paolo Regini

 

 

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Comunicato Stampa congiunto 14-03-2020

Inceneritore Fusina: i comitati chiedono una moratoria immediata

Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Assemblea contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Laboratorio Venezia, Quartieri in Movimento, Mira 2030, FFF Riviera del Brenta e Venezia, Forum dell’Aria, Comitato Difesa Ambiente e Territorio Spinea, Associazione Valore Ambiente

 

L’emergenza Coronavirus insegna che la salute viene prima di tutto.
Questo principio vale anche per l’inceneritore.

Le occasioni di informazione e di partecipazione per i cittadini sono in questo momento azzerate dalle disposizioni governative.

Ma la comunità ha diritto di sapere e di poter decidere su un progetto pericoloso per la salute e per l’ambiente.

I comitati chiedono una moratoria di un anno alla Regione Veneto.

 

I comitati e le associazioni ambientaliste scrivono una lettera alla Regione Veneto e anche al Ministro Costa per chiedere una moratoria sul progetto di nuovo inceneritore a Fusina: “L’epidemia da Coronavirus, pure nella sua drammaticità, sta riaffermando un principio che come comitati ribadiamo da anni, e cioè che la salute dei cittadini è la priorità più importante da perseguire. E se si tratta di principio, allora questo deve valere sempre, anche per l’inceneritore. Perciò è necessario fermarsi per approfondire bene gli impatti e i rischi che questo progetto comporta, e valutare alternative più sostenibili”.

I comitati hanno denunciato più volte come lo studio di impatto ambientale presentato dai proponenti sia carente e lacunoso in molte parti, a partire dall’analisi degli impatti causati dai fumi e in particolare da quelli derivati dall’incenerimento di sostanze tossiche come i PFAS, per i quali dovrebbe valere almeno il principio di precauzione. Del tutto assente è inoltre la valutazione sui rischi sanitari per la popolazione.

Particolarmente grave è anche l’aspetto che riguarda la scarsa partecipazione dei cittadini e dei Comuni interessati dalla decisione di autorizzare o meno l’inceneritore: “Le limitazioni imposte dai provvedimenti emergenziali del Governo, per far fronte al propagarsi della epidemia da Coronavirus, stanno di fatto azzerando le già scarse occasioni di informazione e partecipazione per i cittadini. Sono state annullate numerose iniziative programmate, e per comitati e associazioni non è possibile partecipare alle discussioni nelle sedi istituzionali come consigli comunali o commissioniaffermano le organizzazioni ambientaliste – non è stato possibile svolgere nemmeno il confronto diretto con Veritas. Ma rimane il fatto che la comunità che dovrebbe ospitare l’impianto, ha il sacrosanto diritto di sapere e di esprimersi su ciò che Ecoprogetto intende fare”.

E’ da considerare, tra l’altro, che la sospensione del progetto, fino al termine dell’emergenza sanitaria e la riapertura di un confronto vero con tutti gli stakeholders, non comporterebbe alcun problema rispetto al carattere di urgenza invocato dai proponenti per la realizzazione dell’inceneritore. Infatti la diffusione del virus e le conseguenti limitazioni emergenziali stanno determinando un vero e proprio crollo nella produzione dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani, e ciò in conseguenza anche del fatto che molte attività economiche, e in particolare quelle legate al settore turistico, hanno subito e subiranno per mesi un forte rallentamento.

Dunque, secondo i comitati, le motivazioni e le condizioni per ottenere la moratoria del progetto per almeno un anno ci sono tutte, ora la palla passa alla Regione Veneto.

CLICCARE QUI PER LEGGERE LA RICHIESTA DI MORATORIA ALLA REGIONE

 

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO 12 febbraio 2020

Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Comitato contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Laboratorio Venezia, Quartieri in Movimento, Marghera Libera e Pensante

 

INCENERITORE FUSINA – CONSIGLIO COMUNALE MIRA

 

La vera notizia sul Consiglio Comunale di Mira di lunedì 10 febbraio è che il PD mirese, insieme alla lista Dori, Gente di Mira e Lista Fucsia hanno gettato la maschera e si sono schierati con Veritas a favore del progetto del nuovo inceneritore, un ecomostro che brucerà quantità abnormi di rifiuti tra cui anche fanghi contaminati da PFAS, e che avrà sicuri e gravi impatti sulla salute di centinaia di migliaia di persone e sull’ambiente. Una responsabilità politica gravissima che sta in capo prima di tutto al Sindaco Marco Dori, colui il quale dovrebbe tutelare la salute dei cittadini miresi.

A votare contro l’inceneritore solo Mira in Comune, con la consigliera Lavinia Vivian, il Movimento 5 Stelle, e Albino Pesce del gruppo di maggioranza Articolo 1 – MDP.

Quanto accaduto al Presidente del Comitato Opzione Zero, che lo ricordiamo era tra i relatori invitati al Consiglio Comunale, è un fatto gravissimo, lesivo dei diritti democratici, e indegno per un Comune come Mira da sempre aperto al confronto politico e sociale.

A rileggere i fatti, e rivedendo le videoriprese della seduta, sembra che qualcuno abbia cercato scientemente la provocazione. Forse proprio per tentare di mettere in secondo piano il merito della discussione, nonché le difficoltà e le responsabilità dell’amministrazione comunale di fronte alle scelte che di lì a poco avrebbe compiuto.

Le decine e decine di persone intervenute in Consiglio, così come gli attivisti di molte associazioni e comitati hanno seguito l’intera seduta dell’assemblea in modo assolutamente tranquillo, limitandosi all’esposizione di cartelli, ad applausi di consenso, e a qualche commento di disappunto. Una partecipazione pacifica, attenta e determinata a manifestare la propria legittima preoccupazione rispetto al progetto di Veritas e Bioman, nel pieno rispetto delle istituzioni e nel pieno esercizio dei propri diritti democratici. Chi parla di insulti, imprecazioni e di tensione forse ha visto un altro film, perché invece era interesse degli stessi comitati che il Consiglio Comunale arrivasse al voto sul documento che chiedeva lo stop dell’inceneritore.

L’allontanamento di Donadel è stato disposto dal Presidente del Consiglio Comunale, e forse anche dal Sindaco, a seguito di uno scambio verbale tra lo stesso Donadel e il Direttore di Veritas entro i termini della normale dialettica politica, concluso in pochi secondi. E’ stato l’atteggiamento aggressivo e sproporzionato dei vigili urbani e successivamente dei Carabinieri a determinare la tensione e il parapiglia, durante il quale numerosi testimoni escludono ci siano stati atteggiamenti di aggressione (calci o pugni) verso le forze dell’ordine. Del tutto immotivato ma vergognoso e scandaloso, l’ammanettamento di Donadel, quando ormai la situazione era tornata tranquilla. Un susseguirsi di azioni, allontanamento e poi ammanettamento, che risultano inquietanti e svelano un pericoloso attacco al diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, come sancito dalla nostra Costituzione.

Intollerabile il comportamento del Presidente del Consiglio Comunale di Mira, che ha dimostrato una totale inadeguatezza, e pertanto ne chiediamo le dimissioni immediate. Altrettanto imbarazzante, per usare un eufemismo, è stato il comportamento delle forze dell’ordine. La sproporzione nell’uso della forza pubblica si dimostra purtroppo una costante negli ultimi tempi, soprattutto quando la protesta e il dissenso dei cittadini verso scelte sbagliate e pericolose si radica, cresce e diventa consapevole. Tira una brutta aria in Italia e non solo. Ma si sappia che comitati e movimenti che lottano per la giustizia climatica e ambientale non temono l’ombra delle repressione, e sono più determinati che mai ad andare avanti.

 

Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Comitato contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Laboratorio Venezia, Quartieri in Movimento, Marghera Libera e Pensante

 

Martedì 11 febbraio 2020 alle ore 09:30 presso Centro Culturale Candiani – Sala Conferenze

Commissione ambiente del comune di venezia aperta al pubblico che può intervenire.

 

 

 

La V Commissione è convocata martedì 11 febbraio 2020 alle ore 09:30 presso Centro Culturale Candiani – Sala Conferenze con il seguente ordine del giorno:

  1. Discussione della mozione nr. d’ordine 1752 (nr. prot. 64) con oggetto “Ecoprogetto Spa”, inviata da Deborah Onisto
  2. Discussione della mozione nr. d’ordine 1755 (nr. prot. 63) con oggetto “Mozione collegata al 3° punto dell’ODG del Consiglio Comunale del 27/11/2019 avente come oggetto “ Proposta di Ecoprogetto spa per la realizzazione di nuovi impianti per lo smaltimento dei rifiuti “. “, inviata da Sara Visman

 

per la Presidente della V Commissione
Lorenza Lavini

la Segretaria della V Commissione
Claudia Mattiato

 

 

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