Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

assemblea_inceneritore

Venerdì 5 giugno ore 18.00 Piazza Municipio a Marghera

Assemblea straordinaria per costruire la mobilitazione contro l’nceneritore di Fusina!

 

La Regione Veneto, attraverso la commissione VIA, e con la complicita’ della giunta Brugnaro, ha dato parere di compatibilità ambientale favorevole al progetto del nuovo inceneritore a Fusina.

Veritas/Ecoprogetto vogliono costruire un grande impianto di incenerimento di rifiuti urbani, fanghi di depurazione e percolati di discarica contaminanti da PFAS e altre sostanze tossiche.

Filtri o non filtri, l’emissione di diossine, polveri sottili, IPA, NOX, metalli pesanti, ed una quantità di altre composti cancerogeni è assicurata!

A rischio sono l’ambiente e la salute di centinaia di migliaia di persone in un raggio di decine di km. Ancora una volta per Marghera e l’ area metropolitana si prospetta UN FUTURO DA PATTUMIERA DEL VENETO.

In questi mesi, centinaia di cittadini,  medici, giovani, insieme ai comitati, in tanti dibattiti pubblici e iniziative, non ultima quella organizzata dai comitati e dalle ragazze e i ragazzi di Fridays For Future due settimane fa alla sede Veritas di Mestre, hanno espresso il loro rifiuto verso un progetto calato dall’alto e dettato solo dagli interessi economici di Veritas/Ecoprogetto e dei suoi soci privati del gruppo FINAM. Fermare l’iter autorizzativo di questo ecomostro è la condizione minima  per  riaprire una discussione ampia e partecipata, che coinvolga tutta la popolazione, su quali siano le migliori scelte strategiche da adottare in tema di rifiuti, partendo dal diritto alla salute, dalla difesa dell’ambiente e dalla lotta ai cambiamenti climatici.

I prossimi mesi saranno decisivi per impedire che gli interessi speculativi privati, avallati dalla Giunta regionale di Luca Zaia e da quasi tutti i Sindaci del veneziano, diano il via libera al progetto.

TROVIAMOCI IN ASSEMBLEA PUBBLICA STRAORDINARIA PER DISCUTERE E DEFINIRE LE FUTURE AZIONI DI PROTESTA PER BLOCCARE QUESTO PROGETTO E APRIRE LA STRADA AD ALTERNATIVE SOSTENIBILI!

INVITIAMO TUTTI A FARE IL MASSIMO PER PARTECIPARE E PER DIFFONDERE QUESTO MESSAGGIO!!!

Promosso da

FRIDAY FOR FUTURE VENEZIA-MESTRE
ASSEMBLEA PERMANENTE CONTRO RISCHIO CHIMICO MARGHERA
COMITATO OPZIONE ZERO Riviera del Brenta
MEDICINA DEMOCRATICA

con
Eddyburg Eddyburg MalaCaigo – Riviera del Brenta Ecoistituto del Veneto Alex Langer COBAS Autorganizzati Comune Venezia Quartieri in Movimento Mira 2030 Forum dell’Aria Comitato Difesa Ambiente Territorio Valore Ambiente AmbienteVenezia Comitato Nograndinavi APIO odv

L’assemblea si svolgerà  adottando tutte le precauzioni sanitarie necessarie e mantenendo l’opportuno distanziamento.

In caso di pioggia previsto un piano B che sarà comunicato via mail e sui social giovedì o venerdì.

 

STOP INCENERITORE: PARTECIPA AL MAILBOMBING

Posted by Opzione Zero in Appuntamenti, Opzione Zero, Rassegna stampa | 0 Comments

25

mag

2020

stop_inceneritore

 

La scorsa settimana la Commissione VIA regionale ha dato il proprio nulla osta al nuovo inceneritore, ora nel giro di qualche settimana potrebbe arrivare l’autorizzazione definitiva. La battaglia dei comitati, delle associazioni ambientaliste e di tanti cittadini/e entra ora nel vivo. Partiamo subito con questa prima azione di mailbombing rivolta al Presidente della regione Luca Zaia

Ti chiediamo di partecipare e di diffondere da oggi fino al 2 giugno.

 

Istruzioni:

1 copia il testo della mail qui sotto riportato

2 inserisci nell’oggetto una frase tipo “Stop inceneritore Fusina”, “Riciclare, non bruciare, Stop Inceneritore”, “La salute prima di tutto, no inceneritore”, ecc…

3 inserisci nella casella destinatari i seguenti indirizzi: luca.zaia@consiglioveneto.it, presidenza@regione.veneto.it

4 se vuoi personalizza il messaggio aggiungendo qualche altra frase (non offensiva)

5 aggiungi nome, cognome, comune di residenza e invia la mail

 

testo da copiare:

Alla gentile attenzione del Presidente della regione Veneto Luca Zaia

Presidente Zaia, in questi ultimi tre mesi la minaccia del Covid ha fatto capire a tutti come la salute viene davvero prima di tutto sempre; ora le chiediamo di difendere la nostra salute per i 30 anni futuri semplicemente bloccando il progetto del nuovo inceneritore da 67,9 MWt organizzato su tre forni proposto dalla società Ecoprogetto srl (partecipata di Veritas) a Fusina. Se questo progetto dovesse ottenere l’autorizzazione finale dalla Regione Veneto , tutta la popolazione del territorio metropolitano di Venezia e parte di quello delle province limitrofe (almeno 1 milione di persone) subirà quotidianamente gli effetti di inquinanti molto tossici e cancerogeni (diossine, Pfas, metalli pesanti,polveri sottili e ultrasottili, ecc) sia per via respiratoria sia anche attraverso la catena alimentare.

La strada maestra è quella della riduzione dei rifiuti e del riciclo di materia così richiesto dalla Comunità Europea con le Direttive sull’economia circolare del 2018. E’ bene ricordare che proprio a seguito di queste direttive, l’incenerimento (con o senza produzione di energia) è da considerarsi come forma di smaltimento al pari delle discariche e non più forma di recupero.

In tutto il Veneto, l’implementazione della raccolta differenziata spinta ha fatto diminuire drasticamente la produzione di rifiuto urbano residuo (RUR), ma rimane ancora molto da fare soprattutto nel bacino veneziano che per percentuali di differenziata e produzione pro capite di rifiuto è tra gli ultimi della regione.

Puntando su riduzione e riciclo, con minori investimenti rispetto al nuovo inceneritore, si possono ottenere risultati significativi in brevissimo tempo (2-3 anni) con enormi vantaggi sul piano ambientale e della salute pubblica, ma anche sul piano occupazionale. In concreto riteniamo che tra le azioni da perseguire con maggiore decisione, soprattutto nel bacino veneziano, ci siano le seguenti:

– campagne di educazione e sensibilizzazione sistematica dei cittadini a tutti i livelli;

– creazione di centri di riuso decentrati sul territorio, in particolare per mobili, ingombranti e RAEE;

– accordi con la grande distribuzione per la riduzione degli imballaggi e dei prodotti usa e getta;

– recupero delle eccedenze alimentari;

– adozione di buone pratiche per la riduzione e il riciclo dei rifiuti nella pubblica amministrazione (secondo quanto indicato dai CAM), nel settore turistico e nel terziario;

– adozione di buone pratiche per gli eventi (sagre, fiere, eventi sportivi) per ridurre drasticamente la produzione di rifiuto, e più in generale gli impatti ambientali;

– raccolta porta a porta o comunque sistemi di raccolta differenziata spinta in tutti i Comuni;

– obbligo di separazione della frazione umida da quella residua;

– recupero della biomassa legnosa da rifiuto tramite compostaggio aerobico o sviluppo di filiere del legno;

– implementazione di raccolte separate e relative filiere di recupero per alcune categorie di rifiuti (es. pannolini, ingombranti);

– inertizzazione e stoccaggio, dopo essicazione ,dei percolati di discarica e dei fanghi di depuratori civili contaminati da PFAS e altre sostanze pericolose;

– fissare tariffe puntuali per il secco per scoraggiarlo e sanzioni significative per chi non differenzia;

– sviluppo della ricerca su impieghi alternativi delle frazioni residue in collaborazione con le Università;

Con queste azioni, e considerato il temporaneo ma drastico calo della produzione di rifiuti a seguito degli effetti provocati dalla pandemia, si potrebbe arrivare a produrre una quantità molto ridotta di frazione residua comunque non adatta ad essere incenerita, evitando così la produzione di CSS e la necessità di nuovi impianti di smaltimento. Per il CSS attualmente prodotto e stoccato esistono comunque diverse possibilità di gestione anche attraverso l’impiego di impianti esistenti.

Questo progetto è di rilievo regionale e la sua approvazione dipende dall’Ente da lei presieduto, ma ad oggi non ci risulta una sua personale presa di posizione in merito.

Inoltre non è tempo di buttare 100 milioni per costruire nuovi impianti nocivi che vanno nella direzione opposta di quella richiesta dalla Comunità Europea.

Lei può fare molto semplicemente sospendendo la conferenza di servizi e l’iter autorizzativo in corso, e aprendo una fase di confronto vero con tutti gli enti interessati, con le associazioni portatrici di interessi diffusi e con i cittadini, visto e considerato che le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria hanno di fatto impedito un dibattito esteso e partecipato. Solo così sarà possibile trovare soluzioni condivise che siano meno costose e meno impattanti per l’ambiente e per la salute, rispetto a quanto proposta da Ecoprogetto srl.

 

stop_inceneritore

 

Comunicato stampa congiunto 22 maggio 2020

Inceneritore: la commissione VIA non ferma i comitati

Grave per i comitati il benestare della Commissione VIA regionale al progetto.

Decisione antidemocratica presa approfittando della pandemia

La lobby dei rifiuti è potente, ha forti agganci nella Giunta Zaia e in parte del PD.

Una scelta sbagliata e antistorica che condanna Marghera e tutta l’area metropolitana a un futuro sciagurato.

La battaglia dei comitati e dei giovani di FFF entra nel vivo.

Nei prossimi giorni grande assemblea metropolitana per definire scadenze e iniziative

” La regione Veneto dà il via libera all’inceneritore di Fusina. Dobbiamo fermarli!” questa la dichiarazione secca dei comitati all’indomani della riunione del Comitato tecnico VIA regionale, e aggiungono: “Si tratta di un atto di insopportabile prevaricazione della volontà di tanti cittadini, comitati, medici, Municipalità di Marghera-Malcontenta e di alcuni Comuni, che da mesi chiedono di riaprire la discussione su un progetto calato dall’alto ed estremamente pericoloso: tre forni destinati a bruciare rifiuti provenienti da tutto il Veneto, oltre a percolati di discarica e fanghi di depurazione contaminati da PFAS. ”

Una decisione presa sulla testa della popolazione sfruttando vigliaccamente le limitazioni imposte a seguito della pandemia, ignorando tutti gli appelli  lanciati da molte parti sociali per fermare l’iter autorizzativo. Una mancata sospensione che nasconde la volontà politica, messa nero su bianco dalla decisione del Comitato Tecnico VIA regionale, di assecondare le lobby dei rifiuti che nella Regione Veneto, capeggiata dal governatore leghista Luca Zaia, supportata dal Sindaco Brugnaro e dalla finta opposizione consociativa del PD, trova i suoi servili referenti. Prova ne sia il fatto che il primo cittadino Veneziano, così come i Sindaci e i consiglieri regionali “Dem” sono tra i più agguerriti sostenitori del progetto in questione.

Con il parere favorevole della Comitato tecnico Via, al di là delle prescrizioni che saranno impartite o meno, la Regione Veneto si assume la responsabilità di una scelta sbagliata, antistorica, in contrasto con quanto richiesto dalla Comunità Europea in materia di gestione di rifiuti, e in contrasto con gli obiettivi di riduzione dei gas climalteranti indicati dagli scienziati dell’IPCC.

Il nuovo inceneritore costituisce un vero e proprio attacco ambientale e sanitario all’intero territorio metropolitano di Venezia e a tutti i suoi abitanti. Una decisione doppiamente pericolosa perché va a gravare su un territorio già fortemente inquinato da decenni di “sviluppo industriale” dissennato, e segnato tuttora dalla presenza di industrie ad alto rischio poco o per nulla controllate, come dimostra la recente vicenda della Sigma. E’ ormai chiaro quale sia il futuro che questa classe dirigente, irresponsabile e inadeguata, intende riservare al polo industriale di Marghera: un concentrato di produzioni pericolose, discariche delle peggiori scorie, e centrali elettriche “fossili”. Alla faccia dei grandi discorsi sulle bonifiche e sulla riconversione “green” dell’economia.

Ma ad essere chiamato in causa è anche il Ministro dell’Ambiente che non ha ancora risposto né ai comitati, né ad alcuni Senatori sull’attribuzione della competenza sul progetto alla Commissione VIA nazionale, e sui gravi rischi derivati dall’incenerimento dei PFAS. Un silenzio inaccettabile per i comitati, che giusto ieri sono intervenuti con una nuova lettera indirizzata al capo del dicastero Sergio Costa, per sollecitare un suo intervento in prima persona.

La manifestazione di qualche giorno fa promossa da tanti comitati e dai giovani di Friday for Future sotto la sede direzionale di Veritas, così come le tante mobilitazioni di questi anni contro le produzioni di morte e le grandi opere, dimostra come la sensibilità ambientale e la consapevolezza sulla necessità di un cambio di rotta drastico si stanno facendo sempre più largo nella popolazione.

Per il fronte ambientalista la battaglia ora entra nel vivo; la prepotenza e l’arroganza della politica, dei Sindaci e di Veritas non fanno altro che rafforzare la determinazione dei comitati a fermare il progetto per aprire fattivamente la strada verso la chiusura completa del ciclo dei rifiuti attraverso politiche di riduzione, riuso, recupero di materia. Una prospettiva tutt’altro che utopica, ma anzi a portata di mano.

Si prospettano mesi “caldi” sul piano della mobilitazione e già nei prossimi giorni i comitati invitano tutti i cittadini a partecipare ad una grande assemblea metropolitana a Marghera con l’obiettivo di definire scadenze e iniziative di lotta.

Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Assemblea contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, AmbienteVenezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Laboratorio Venezia, Quartieri in Movimento, Mira 2030, Friday for Future Venezia-Mestre, Forum dell’Aria, Comitato Difesa Ambiente e Territorio Spinea, Associazione Valore Ambiente, Associazione APIO, Comitato No Grandi Navi

 

fuori_dal_virus_fuori_dal_fossile

Comunicato stampa 12 maggio 2020 Rete Per il Clima fuori dal Fossile

Campagna Per il Clima, fuori dal Fossile, prime adesioni: NO TAP Brindisi, Trivelle Zero Marche, Trivelle Zero Molise, SOS Adriatico Rimini, Comitato LegamiJonici Taranto, Coordinamento NO Hub del Gas Abruzzo, Friday for Future Milano, Coordinamento NO SNAM Umbria, Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti Taranto, Comitato No al Fossile Civitavecchia, Comitato 0 PFAS Padova, Comitato Opzione Zero Riviera del Brenta, Forum Ambientalista, Rete Beyond Gas, Comitato I Discoli del Sinarca, Assemblea permanente contro rischio chimico Marghera, Redazione Emergenza climatica, Comitato No Pedementona Veneta Treviso, Friday for Future Venezia-Mestre, Friday for Future Treviso…

FUORI DAL VIRUS FUORI DAL FOSSILE: AL VIA LA CAMPAGNA DEI COMITATI ITALIANI

Parte subito nel segno della mobilitazione la campagna dei comitati italiani “Per il Clima, fuori dal Fossile”: il 13 e 14 maggio saranno infatti organizzate varie iniziative in diverse città della Penisola per contestare le assemblee soci di Enel e Eni, i due dei colossi a partecipazione pubblica che con le loro  scelte industriali, basate sul fossile e su false produzioni green, sono tra i maggiori responsabili del riscaldamento globale, oltre che della devastazione e del saccheggio di intere comunità e territori in Italia e nel Mondo.

La decisione è stata presa il 9 maggio nel corso dell’assemblea nazionale che di fatto lancia la Campagna nazionale dei comitati italiani impegnati in favore della transizione energetica e contro tutte quelle opere funzionali alla estrazione, al trasporto, alla trasformazione dei combustibili fossili. Tutte opere che, secondo gli ambientalisti, sono ancora oggi considerate strategiche e di pubblica utilità, quando invece dovrebbero essere stralciate immediatamente visto che costituiscono la principale minaccia per il clima e per l’ambiente.

Moltissimi le rappresentanze da tutte le Regioni: dai No TAP di Brindisi, ai Zero trivelle delle Marche, del Molise e della Basilicata, ai No Snam di Abruzzo e Molise, ai comitati di Civitavecchia contro le centrali turbogas di Enel , i No Grandi navi di Venezia, a quelli di Taranto contro l’ex ILVA fino e a tanti altri comitati locali ; presenti inoltre i giovani di Friday for Future di varie città. Tanti e di qualità gli interventi che si sono succeduti per tre ore di confronto: oltre a ricordare le numerose vertenze aperte, è stata posta con forza la necessità di bloccare i cantieri delle opere in corso come il TAP, o gli iter per l’autorizzazione di gasdotti, le trivellazioni e le centrali a gas. Per i comitati la crisi provocata dal Coronavirus ha messo in evidenza una volta di più tutte le contraddizioni del sistema capitalista estrattivista. Gli impatti ambientali e sanitari causati dal global warming e dall’inquinamento sono già oggi disastrosi, tardare ancora significa correre verso una catastrofe i cui effetti sarebbero immensamente più devastanti di quelli provocati dalla pandemia. L’uscita dal fossile e non solo dal carbone non è più derogabile!

Dura la critica al Governo e alla politica in generale, perché al di là della propaganda e di blandi palliativi, continuano a sostenere in modo colpevole il modello energetico attuale, ad esempio con ingenti sussidi alle filiere del fossile (20 miliardi all’anno), o con il Piano Energia e Clima che punta alla metanizzazione del Paese relegando in un angolo le rinnovabili e l’efficientamento energetico.

Fuori dal Virus e fuori dal fossile è lo slogan con cui la Campagna si mette in cammino per  rafforzare un percorso di convergenza e di lotta coordinata tra molte realtà italiane che vogliono contrastare quelle opere energetiche alteranti il clima, ma che allo stesso tempo intendono impegnarsi in modo concreto  per costruire nei territori pratiche alternative efficaci come ad esempio le comunità energetiche a zero emissioni, la riconversione degli edifici e delle produzioni.  Un ragionamento che nella piattaforma elaborata dai comitati viene articolato in 9 punti concreti ma di largo respiro. Nella riflessione collettiva infatti è stato posto il tema di come il recupero delle risorse economiche per gli investimenti non deve avvenire attraverso il meccanismo perverso del debito e della finanziarizzazione dell’economia, bensì  colpendo le grandi ricchezze e le produzioni nocive  E’ da qui che deve partire un riorientamento dell’economia che privilegi  assi di intervento strategici e ad alto tasso di occupazione come quello ambientale  (riconversione ecologica, sistemazione dei territori, bonifiche dei siti inquinati). Ma anche a favore dei servizi pubblici, a cominciare dalla riqualificazione del sistema sanitario pubblico e dalla implementazione del welfare sociale con il “reddito di quarantena” e altre misure di tutela dei lavoratori precari e delle persone che sono duramente colpite dalla crisi e dalla esclusione. Gli investimenti devono scuola, ricerca, ed Enti Locali, le istituzioni più prossime alla popolazione ma tra le più tartassate dalle politiche di austerity.

Dall’assemblea del 9 maggio, la rete dei  comitati “Per il Clima fuori dal fossile” rilancia dunque con un piano di azioni e di mobilitazione per raggiungere questi obiettivi e determinare un cambiamento reale e fattivo nel Paese nel segno dell’ambiente e della equità sociale. Azioni e mobilitazioni che certamente saranno improntate al rispetto della sicurezza sanitaria, ma che vogliono essere un modo per riaffermare con forza l’esercizio dei diritti civili e democratici su cui si fonda il vivere sociale del Paese dalla Resistenza in poi.

 

Campagna Per il Clima, fuori dal Fossile, prime adesioni: NO TAP Brindisi, Trivelle Zero Marche, Trivelle Zero Molise, SOS Adriatico Rimini, Comitato LegamiJonici Taranto, Coordinamento NO Hub del Gas Abruzzo, Friday for Future Milano, Coordinamento NO SNAM Umbria, Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti Taranto, Comitato No al Fossile Civitavecchia, Comitato 0 PFAS Padova, Comitato Opzione Zero Riviera del Brenta, Forum Ambientalista, Rete Beyond Gas, Comitato I Discoli del Sinarca, Assemblea permanente contro rischio chimico Marghera, Redazione Emergenza climatica, Comitato No Pedementona Veneta Treviso, Friday for Future Venezia-Mestre, Friday for Future Treviso…

 

fuori_dal_virus_fuori_dal_fossile

 

FUORI DAL VIRUS, FUORI DAL FOSSILE 9 maggio ore 17.30

Assemblea nazionale della Campagna dei comitati per il Clima Fuori dal Fossile

IL FUTURO C’E’, RIPRENDIAMOCELO!

La Campagna “ Per il clima, fuori dal fossile!” sta costruendo un percorso di convergenza e di lotta coordinata tra molte realtà italiane che vogliono contrastare quelle opere energetiche alteranti il clima, l’ambiente e la vita sociale di popoli e comunità. Lo abbiamo fatto per la prima volta unitariamente nel corteo il 23 marzo 2019 a Roma, lo facciamo da anni nelle tante battaglie territoriali o coordinate a livello nazionale.

Stiamo lottando contro l’Eni, la Snam, la Tap, contro le centrali a carbone e quelle turbogas che non sono state bloccate nemmeno  in piena emergenza sanitaria. Così come lottiamo contro quelle istituzioni pubbliche sempre di più asservite al mercato. Un potere economico e politico che, nonostante siano evidenti le criminali responsabilità nella crisi, vuole continuare ancora di più a devastare in nome dell’economia del profitto capitalistico il nostro mondo ed i nostri diritti.

Lottare nelle condizioni che viviamo oggi rende sempre più necessario scambiare opinioni, proposte, azioni di alternativa senza le quali non ci sarà nessun cambiamento dei rapporti di forza esistenti condannandoci ad una sconfitta epocale. Significa evidenziare nessi, costruire piattaforme semplici e connessioni reali che vivano nel corpo sociale e non solo nel giro ristretto dei militanti.

Per queste ragioni abbiamo pensato di lanciare una vera e propria assemblea, la più ampia e partecipata possibile, nella quale condividere la nostra Piattaforma, le nostre  proposte, accoglierne di altre e lanciare finalmente una mobilitazione nazionale ed unitaria per uscire dal fossile ORA!  Proposte di lotta  che  possano trovare sponda e forza nella miriade di gruppi, comitati, snodi territoriali che esistono e resistono ma anche in altri movimenti, soprattutto quelli contro il crimine climatico, le grandi opere inutili  e le privatizzazioni dei beni comuni.

Partecipa alla assemblea del 9 di maggio dalle 17,30 della Campagna, fai ascoltare  la tua voce, le tue proposte, troviamo le modalità  e le azioni da movimentare da  ora e nel futuro. Perché da soli non se ne esce, perché vogliamo, tutti ed insieme, costruire un nuovo mondo di relazioni umane e sociali fuori dal ricatto del mercato, delle Borse e dalla violenza del sistema estrattivista e patriarcale! 

FUORI DAL VIRUS, FUORI DAL FOSSILE!

L’assemblea si terrà sulla piattaforma Adobe. Dalle ore 17.00 del 9 maggio sarà possibile fare prova microfono e webcam.

Per iscrizioni inviare una mail a  perilclimafuoridalfossile@gmail.com.

Puoi leggere la piattaforma al link: https://www.globalproject.info/it/in_movimento/fuori-dal-virus-fuori-dal-fossile/22735

 

Comunicato stampa congiunto 28 aprile 2020

Inceneritore Fusina: comitati chiamano in causa il garante della Privacy e il Ministro Costa

Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Assemblea contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Laboratorio Venezia, Quartieri in Movimento, Mira 2030, FFF Riviera del Brenta e Venezia, Forum dell’Aria, Comitato Difesa Ambiente e Territorio Spinea, Associazione Valore Ambiente, Associazione APIO

 

Sms propagandistici di Veritas:  inviato esposto al Garante della privacy preparato dai legali dei Cobas del Comune di Venezia.

Istanza sottoscritta solo da alcuni cittadini, ma pronti ad estendere l’azione contro Veritas.
Comitati all’attacco anche del Ministero: irricevibile il rifiuto di sottoporre il progetto al VIA nazionale.

Ora la responsabilità diventa politica, il Ministro Costa deve intervenire.

Chiesto un incontro a Roma dai comitati.

 

Il fronte ambientalista contro l’inceneritore non si ferma e apre di fatto due nuovi fronti a Roma: uno presso il garante della privacy  per gli sms spediti da Veritas, e l’altro direttamente presso il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

Non si è fatta attendere la risposta dei comitati all’azione messa in atto da Veritas nei giorni scorsi, quando molti cittadini sono stati bersagliati da sms propagandistici in favore dell’inceneritore.

Nella giornata di ieri, grazie al prezioso supporto dei legali messi a disposizione dai Cobas del Comune di Venezia, è stato formalmente inoltrato al Garante per la protezione dei dati personali un Reclamo ai sensi di quanto previsto dall’art. 77 del Regolamento (Ue) 2016/679 e dagli artt. da 140-bis a 143 del Codice in materia di protezione dei dati personali.

Secondo i legali dei Cobas infatti, il servizio di “allert”, al quale gli utenti aderiscono in modo volontario, dovrebbe servire esclusivamente per la comunicazione di notizie relative a modifiche, ritardi o mancata effettuazione dei servizi gestiti da Veritas. Il messaggio oggetto della diatriba riguardava invece scelte gestionali e industriali della società, che evidentemente esulano da quanto previsto. Nell’esposto si rilevano inoltre vistose carenze per quanto attiene alla informativa sulla raccolta e sulla gestione dei dati personali.

Complici le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, l’istanza è stata sottoscritta a titolo personale solo da alcuni cittadini che hanno effettivamente ricevuto il messaggio; ma se il tutto dovesse andare a buon fine l’obiettivo è quello di coinvolgere centinaia di persone  nell’azione contro Veritas.

Sempre nella giornata di ieri è giunta ai comitati la notizia che il Ministero dell’Ambiente ha di fatto respinto la loro richiesta di sottoporre il progetto alla Commissione VIA nazionale.
Dura la presa di posizione del fronte no-inceneritore: “La risposta del Dirigente della seconda Divisione Gianluigi Nocco è assurda e irricevibile, perché nella sua disamina non entra per nulla nel merito della previsione di una terza linea di incenerimento. Eppure nella nostra lettera avevamo sottolineato in modo molto chiaro questo aspetto, visto che sono proprio i 20 MW del terzo forno a far superare all’impianto di Ecoprogetto la soglia dei 50 MW, un dato del resto ammesso ufficialmente dallo stesso proponente. Oltre questo limite la competenza passa per legge alla Commissione VIA nazionale”.

Su questo, secondo i comitati, la norma del Testo Unico Ambientale è inequivocabile e la risposta elusiva del Dirigente ministeriale di fatto è la conferma che la questione sollevata è fondata.

“Se qualcuno pensa di cavarsela con una letterina del tutto inconsistente si sbaglia di grosso. – ribattono le organizzazioni ambientaliste – A questo punto la questione diventa tutta politica, e chiediamo quindi direttamente al Ministro Sergio Costa di prendere una posizione chiara e netta.  Oggi stesso inviamo una comunicazione alla sua attenzione per metterlo al corrente di quanto sta accadendo e per ottenere un incontro a Roma in modo da poter illustrare le nostre ragioni. Qui la questione è grossa, ci sono molti interessi in gioco e aspetti poco chiari del  progetto che vanno approfonditi prima di prendere qualsiasi decisione, a cominciare da quello relativo all’incenerimento  dei PFAS”.

 

Inviamo qui di seguito alcuni importanti aggiornamenti sull’Inceneritore di Fusina.

1. In queste ore Veritas sta rispondendo alla mail dei cittadini che avevano protestato per gli sms spediti dalla stessa società qualche giorno fa e nei quali si propagandava la bontà dell’inceneritore. Nel testo della mail Veritas allude alla disinformazione fatta dai comitati e dalle associazioni ambientaliste. Come al solito nella sua comunicazione Veritas omette qualsiasi informazione in merito agli impatti ambientali e ai rischi sanitari del nuovo impianto, per esempio quelli che potrebbero derivare dal bruciare fanghi di depuratori e percolati di discariche contaminati da PFAS.  Non farti ingannare dalla propaganda, clicca qui per leggere un breve vademecum che smonta le “bufale” di Veritas

 

2. Assemblea pubblica NO Inceneritore di Fusina organizzata dai giovani di Friday for Future Venezia venerdì 24 aprile alle ore 17.00.

Segui la diretta sulla pagina Facebook o sul canale Instagram di FFF-Venezia.

 

3 Petizione Stop Inceneritore Fusina – Attenzione controlla la tua firma, è importante!

La petizione sta andando bene e ha ormai raggiunto le 5000 firme, ma dobbiamo fare di più!

A questo proposito ti chiediamo di fare attenzione perché la tua firma potrebbe non essere stata registrata.  Infatti, molte persone ci hanno scritto di aver firmato ma il loro nominativo non compare nella lista dei sottoscrittori! Potrebbe essere successo anche a te, dunque ti invitiamo a tenere conto delle seguenti indicazioni.

Se non hai un account su Change.org , dopo aver compilato i dati e cliccato su “firma”, per completare e validare la procedura devi cliccare anche su una mail che la piattaforma spedisce automaticamente alla tua casella di posta. Può succedere che questa mail finisca in una delle seguenti cartelle: spam, social, promozioni.

Controlla dunque se hai ricevuto la richiesta di conferma da parte di Change.org, clicca e convalida subito la tua adesione affinché la tua firma sia davvero registrata.

In alternativa ripeti tutti i passaggi nuovamente, e se hai dubbi scrivi a info@opzionezero.org.

 

Comunicato stampa congiunto 10 aprile 2020

Inceneritore: comitati pronti a denunciare Veritas

Veritas invia sms agli utenti per propagandare l’inceneritore.

I comitati rispondono: pronti ad azioni legali in caso di abusi o violazioni della privacy.

Duro il commento sul contenuto del messaggio: ancora una volta ambiguo e fuorviante, le carte parlano chiaro.

 

Da ieri Veritas sta inviando sms sui telefonini di migliaia di suoi utenti per propagandare il progetto del nuovo inceneritore a Fusina. La partecipata pubblica ha scelto di usare in modo improprio un canale di comunicazione di norma riservato a informative di servizio.

Dura la presa di posizione dei comitati e delle associazioni ambientaliste che da mesi si battono contro l’ecomostro:  “Stiamo verificando con i nostri avvocati se l’utilizzo degli sms per questo genere di comunicazione sia legittimo. Se si dovesse configurare una sorta di abuso o di violazione della privacy scatteranno per certo le azioni legali contro Veritas. Ed è paradossale che solo ora,  a giochi quasi fatti, Veritas si degni di rivolgersi ai cittadini  con un SMS di poche righe per parlare del suo progetto. Avrebbe dovuto farlo prima, per esempio organizzando assemblee pubbliche in tutti i Comuni del bacino prima di avviare l’iter autorizzativo, non fosse altro perché il nuovo impianto avrà  ricadute sulla loro salute e sarà realizzato utilizzando i loro soldi. Di questo progetto la maggior parte degli abitanti metropolitani non sa ancora nulla, e se non fosse per la nostra azione tutto sarebbe passato sotto completo silenzio. Questa iniziativa di Veritas ha proprio il sapore della beffa”.

Sul contenuto del messaggio le organizzazioni ambientaliste rilevano ancora una volta ambiguità fuorvianti su diversi punti: il primo là dove si parla di impianto di recupero energetico, ommettendo di dire che un impianto per lo smaltimento di CSS e di altri rifiuti si configura per legge come inceneritore. Il secondo quando si allude al fatto che l’operazione è funzionale al trattamento dei rifiuti raccolti nel territorio, quando invece il bacino veneziano produce 150000 t/a di rifiuto urbano residuo e nel progetto si chiede di poter trattare 450000t/a di rifiuti. Inoltre, nella documentazione depositata in Regione è esplicita la richiesta di costruire un terzo forno con un aumento netto di potenza pari a 20MWt, posto che tra l’altro la seconda linea è ancora solo sulla carta. Infine Veritas non fa alcun cenno nel suo SMS sulla pericolosità di bruciare fanghi e percolati di discarica contaminati da PFAS e altre sostanze tossiche.  

E’ intollerabile che una società pubblica, che dovrebbe agire in nome della trasparenza, della tutela della salute e degli interessi dei cittadini, continui a comportarsi in questo modo – proseguono i comitati – invitiamo i cittadini a rispondere per le rime a Veritas scrivendo una mail direttamente al Direttore Andrea Razzini e al Presidente Vladimiro Agostini”.

 

RISPONDIAMO PER LE RIME A VERITAS!

Posted by Opzione Zero in Appuntamenti, Opzione Zero, Rassegna stampa | 0 Comments

10

apr

2020

non_ci_sto

 

RISPONDIAMO PER LE RIME A VERITAS!

In queste ore stanno arrivando sms sul telefonino di molti utenti Veritas per rassicurare sulla bontà del progetto di inceneritore a Fusina. Come mai Veritas si rivolge solo ora ai cittadini, quando ormai la Regione sta per rilasciare il proprio benestare? Non poteva coinvolgerci prima e insieme ai Sindaci con incontri diffusi e approfonditi in tutti i territori? Aveva forse paura di come avrebbero reagito gli abitanti del veneziano?

La verità è che il progetto prevede la costruzione di un inceneritore di grandi dimensioni a poco distanza dalle nostre case ma la maggior parte delle persone non ne sa ancora nulla! Senza l’intervento dei comitati questa storia sarebbe passata completamente sotto silenzio. Per giunta Veritas, società al 100% pubblica, continua a dare informazioni lacunose e ambigue.

In tempi di Pandemia si fa un gran parlare di salute e tutti noi siamo sottoposti a limitazioni delle libertà personali per il bene di tutti. Finalmente si mette la salute davanti al profitto, ma se questo principio vale oggi allora deve valere sempre! Anche per le produzioni nocive come gli inceneritori (impianti insalubri di prima categoria).

 

Se ti senti beffato o irritato dal comportamento di Veritas allora SCRIVI a info@gruppoveritas.it, all’attenzione del Presidente Vladimiro Agostino e del Direttore Generale Andrea Razzini. Scegli tu l’oggetto senza essere offensivo. Ti proponiamo QUESTO MESSAGGIO:

La salute viene prima di tutto sempre! I rifiuti non si bruciano si riciclano! Quello che volete fare a Fusina è un inceneritore di grandi dimensioni, un’industria insalubre di prima categoria. Chiedo a Veritas che il progetto venga ritirato e ridiscusso. Sulla salute, sul nostro territorio, sui nostri soldi come cittadini abbiamo il diritto di decidere in prima persona.

 

E se non l’hai ancora fatto FIRMA E DIFFONDI LA PETIZIONE http://chng.it/v7DngyqV

 

no_inceneritore

 

In piena crisi sanitaria, economica e sociale, approfittando del fatto che non possiamo fare assemblee e manifestazioni, Veritas e la Regione Veneto tentano il colpo di mano per approvare in fretta e furia il progetto di nuovo inceneritore a Fusina. Notizie ufficiose ci dicono che nei prossimi giorni la Commissione VIA regionale potrebbe riunirsi per decidere.

In questo momento è molto importante far sapere che siamo in tanti a non volere l’ennesimo impianto nocivo e speculativo nel nostro territorio.

Firma subito la petizione, aiutaci a diffondere, convinci le persone che conosci ad aderire.

Qui sotto il link per firmare e l’appello.

 

CLICCA QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE

 

————————————————————————————–

TESTO PETIZIONE

 

Firma la petizione per chiedere alla Giunta Regionale Veneto, al Consiglio di Bacino Venezia Ambiente, a tutti i Sindaci coinvolti di ritirare immediatamente il progetto di nuovo inceneritore a Fusina. I rifiuti non si bruciano si riciclano!

Approfittando della grave emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, senza informare la popolazione, con l’assenso della Regione Veneto e di molti Sindaci dell’area metropolitana, la società Veritas-Ecoprogetto sta tentando il colpaccio: far approvare un GRANDE INCENERITORE a Fusina, a poca distanza dalle nostre case.

Il progetto prevede 3 FORNI con una potenza complessiva di 67,9 MWt. Ogni anno, a regime,  l’impianto sarà autorizzato a:

  • produrre 300.000 ton di rifiuti da incenerire, a partire dalla lavorazione di 450000 ton di rifiuto secco e altri materiali, 90.000 ton di fanghi di depuratori e 40.000 ton di percolati di discariche inquinati da PFAS
  • emettere fino a 5 miliardi di mc di fumi contenenti polveri sottili e ultra sottili, ossidi di azoto, diossine, PFAS e altre sostanze cancerogene
  • scaricare 260.000 mc di acqua contaminata
  • smaltire in discariche speciali 70.000 ton di scarti, scorie e ceneri tossiche
  • raccogliere rifiuti da tutto il Veneto

Si tratta di un ECOMOSTRO estremamente pericoloso per l’ambiente e per la salute di centinaia di migliaia di persone che vivono nell’area metropolitana e nelle province vicine.

Bruciare i rifiuti è una follia: aumenta il riscaldamento globale e non risolve il problema dello smaltimento; anzi lo moltiplica creando rifiuti più pericolosi e gas velenosi che respireremo.

La via maestra è quella delle 3R: Ridurre, Riusare, Riciclare.

I cambiamenti climatici e la Pandemia provocata dal virus ci insegnano che se vogliamo sopravvivere su questo Pianeta, dobbiamo cambiare strada, subito e in modo radicale.

Firma la petizione, diffondi, sostienici!

Per informazioni noinceneritorefusina@gmail.com

Petizione promossa da:

Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Assemblea contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Laboratorio Venezia, Quartieri in Movimento, Mira 2030, FFF Riviera del Brenta e Venezia, Forum dell’Aria, Comitato Difesa Ambiente e Territorio Spinea, Associazione Valore Ambiente

 

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui