Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

polo_rifiuti_fusina_scopriamo_le_carte_slide

Comunicato stampa Opzione Zero 23 gennaio 2020

Inceneritore Fusina: Sindaci non fidatevi di Veritas

 

Il nostro territorio è già fortemente inquinato: l’inceneritore andrà sicuramente a peggiorare la situazione.

Tra i rifiuti da bruciare particolarmente pericolosi sono i fanghi e i percolati di discarica contaminati da PFAS e PFOA e altre sostanze tossiche.

I Sindaci non ascoltino solo Veritas ma anche comitati ed esperti indipendenti.
La Regione Veneto ha riaperto i termini per le osservazioni, ma il progetto va fermato subito.
I Comitati invitano i cittadini a partecipare alle prossime iniziative: il consiglio comunale straordinario a Mira e la serata informativa con il Prof. Gianni Tamino il 4 febbraio a Mestre.

 

 

“Chiedere a Veritas assicurazioni sulle emissioni del nuovo impianto è come chiedere all’oste se il vino è buono” è questo il commento secco del comitato Opzione Zero dopo le dichiarazioni della Conferenza dei Sindaci della Riviera del Brenta che si è riunita lo scorso 21 gennaio per discutere del progetto di inceneritore a Fusina.

“Il problema – continuano dal comitato – non è tanto il rispetto dei limiti di concentrazione indicati dalla normativa, ma la quantità assoluta di inquinanti dispersi nell’ambiente sotto forma di gas e di polveri ultrasottili. E’ evidente che bruciare fino a 270.000 t/a di rifiuti comporterà l’emissione di enormi quantità di fumi che andranno a sommarsi a un livello di inquinamento dell’aria già oltre i limiti. Inoltre alcune sostanze tossiche, come per es. le diossine, sono persistenti e si accumulano anno dopo anno nei tessuti di piante, animali e persone. Infine, in aggiunta a tutto il resto, l’incenerimento di 34.000 tonnellate all’anno di fanghi e percolati di discariche contaminati da PFAS, PFOA, PCB, clorurati e altri composti altamente pericolosi espone tutto il territorio e la popolazione a rischi incalcolabili. Ridicolo da questo punto di vista lo studio sulle ricadute presentato da Veritas che non considera per nulla la Riviera del Brenta e nemmeno il Miranese”.

Secondo Opzione Zero già solo questi elementi dovrebbero indurre i Sindaci del comprensorio a prendere una posizione più decisa e cautelativa chiedendo il ritiro del progetto e l’avvio di una discussione ampia e partecipata con i cittadini su quali siano le migliori soluzioni per gestire i rifiuti.

In una situazione drammatica determinata dai cambiamenti climatici e da un grave e diffuso stato di inquinamento dell’ambiente, le istituzioni e la politica dovrebbero avere il coraggio di rivedere completamente il loro modo di amministrare. Pensare, come fanno i Sindaci, che il problema sia solo quello del dimensionamento significa non aver capito che l’incenerimento è la strada più sbagliata da imboccare. A dirlo è la stessa Comunità Europea che con la nuova Direttiva sull’economia circolare punta decisamente sul riciclaggio finalizzato al recupero di materia, e equiparando l’incenerimento alla discarica.

“I Sindaci non si fidino ciecamente e solo di Veritasammoniscono gli esponenti del comitato rivierasco – la partecipata pubblica nostrana ha dimostrato in più occasioni di non raccontare i fatti per come stanno. Di fronte a scelte così importanti è fondamentale che gli amministratori approfondiscano autonomamente il tema così come hanno fatto i comitati, e che si avvalgano delle competenze di esperti indipendenti. Per parte nostra siamo disponibili al confronto e a fornire tutti gli elementi in nostro possesso utili ad una maggiore comprensione del progetto”.

Intanto Opzione Zero e gli altri comitati sono già al lavoro per presentare nuove osservazioni tecniche dopo che la Regione Veneto ha riaperto in data 22 gennaio i termini per la partecipazione del pubblico a seguito delle integrazioni depositate da Veritas lo scorso 6 dicembre: cittadini, associazioni ed enti potranno intervenire nuovamente entro 30 giorni.

In attesa del Consiglio Comunale Straordinario a Mira che dovrebbe tenersi nei primi giorni di febbraio, il fronte contro l’inceneritore si allarga e invita i cittadini a partecipare il giorno 4 febbraio alle ore 18.00 al Teatro Kolbe all’assemblea pubblica a cui prenderà parte anche il Prof. Gianni Tamino, biologo e membro del comitato scientifico dell’associazione ISDE (Medici per l’Ambiente).

 

polo_rifiuti_fusina_scopriamo_le_carte_slide

 

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO 16 GENNAIO 2020

Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Comitato contro il rischio chimico Marghera, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Altra Europa, Cobas Autorganizzati Comune di Venezia

 

Inceneritore di Fusina: la frittata rimane la stessa

Il 16 dicembre scorso Veritas-Ecoprogetto ha presentato le integrazioni richieste dalla Commissione VIA regionale sul progetto di revamping dell’inceneritore di Fusina, ma la sostanza non cambia: l’impianto di termodistruzione a cui mirano Ecoprogetto e il soci privati di Bioman e Agrilux sarà il più grande del Veneto, e oltre ai rifiuti brucerà fanghi e percolati di discarica contaminati da PFAS, diossine, clorurati e altre sostanze altamente tossiche che arriveranno da tutto il Veneto e probabilmente anche da fuori Regione. Ancora una volta per Marghera e per l’area metropolitana di Venezia si prospetta un futuro da “pattumiera”. Il nostro territorio è sommerso dallo smog e dai veleni ma ambiente e salute dei cittadini non contano mai niente quando di mezzo ci sono grandi “affari”.

Queste le conclusioni a cui sono giunte le sottoscritte associazioni dopo aver analizzato le centinaia di pagine integrative inviate da Ecoprogetto alla Regione Veneto, che denunciano tra l’altro la mancata risposta da parte di Veritas a numerose delle osservazioni elaborate dai comitati.

Tra i punti più importanti secondo il fronte sempre più largo di associazioni contrarie all’inceneritore ci sono i seguenti:

il potenziamento della capacità produttiva delle linee di lavorazione del rifiuto urbano residuo da 258.500 t/a a 450.000 t/a tramite lo stratagemma di un pretrattamento con lettori ottici. Un modo per assicurarsi l’approvvigionamento di rifiuti da tutto il Veneto in quantità tali da poter produrre le 150.000 t di CSS – combustibile solido secondario – dichiarate e corrispondenti a 3 volte tanto la produzione attuale del bacino veneziano.

L’elevata e ingiustificata quantità di rifiuti da avviare a combustione pari ad almeno 268.000 t/a di cui: 150.000 t di CSS, almeno 84.000 t di legno da ramaglie, imballaggi e altri materiali, ben 34.000 t di fanghi e percolati essiccati ottenuti dalla lavorazione di 130.000 t di fanghi e percolati umidi. Una quantità complessiva che sembra incompatibile con la potenza termica installata nei 3 forni di 67,9 MWt, tanto più se la linea 3 dovesse funzionare solo in alternativa a L1 o L2. Un controsenso facilmente spiegabile grazie alla possibilità di revampare i forni una volta ottenuta l’autorizzazione a bruciare rifiuti oltre alla biomassa. Ma spiegabile grazie anche al famigerato art. 35 del Decreto Sblocca Italia, che consente a questi impianti di bruciare materiali fino alla saturazione del loro carico termico, o in altri termini basandosi non sul quantitativo di rifiuto ma sul potere calorifico che questi possono esprimere. Il fatto è che il potere calorifico del rifiuto in ingresso viene stabilito dal gestore dell’impianto e dunque abbassandolo artificiosamente si può fare entrare più rifiuto nel forno e il gioco è fatto. Diversamente i rifiuti in eccesso dovranno essere destinati ad altri impianti di termoidistruzione, dunque altri camion che andranno ad aggiungersi a quelli che serviranno a convogliare i rifiuti provenienti da tutta la Regione e anche da fuori.

Per quanto riguarda le emissioni gassose le quantità indicate rimangono ingenti e sostanzialmente le stesse di quelle già inizialmente denunciate. Inoltre superficiale e lacunoso lo studio sulle ricadute dei fumi che prende in considerazione un’area limitata ad un raggio di soli 3 km intorno ai camini, non specifica tutti i parametri di partenza utilizzati per la simulazione (ad es. quantità e qualità del materiale combusto), e tralascia di spiegare quali sono le valutazioni degli impatti sul territorio metropolitano. Ciò nonostante si ammette che per alcuni inquinanti come gli NOx, il PM 2,5, gli IPA, i livelli di guardia nell’area veneziana sono già abbondantemente superati e che le emissioni dell’inceneritore andrebbero a peggiorare la situazione. Per altri composti molto pericolosi come diossine e furani non si dà modo di capire l’incidenza delle emissioni rispetto al livello di inquinamento attualmente presente

Relativamente alle scorie, alle ceneri e ad altri composti di risulta dei processi di incenerimento e lavorazione dei rifiuti (circa il 15-20% in peso) si prospetta di utilizzare la discarica del Vallone Moranzani.

Per quanto riguarda la matrice acqua, a fronte dello scarico in rete fognaria di 260.000 mc/a di acqua di scarto, non non si spiega come questa quantità possa essere interamente trattata visto e considerato che l’impianto di depurazione interno risulta dimensionato per il trattamento di soli 68.000 mc/a. Si dichiara inoltre che l’acqua derivata dal processo di depurazione dei percolati sarà priva di PFAS quando invece è noto che per alcuni di questi composti non è tecnicamente possibile il filtraggio.

In conclusione le sottoscritte organizzazioni ribadiscono che il nuovo inceneritore di Veritas-Ecoprogetto è estremamente sovradimensionato, pericoloso per l’ambiente e per la salute di centinaia di migliaia di persone, in contrasto con la nuova direttiva Europea sull’economia circolare e con le politiche di riduzione dei gas climalteranti. Il vero motivo per cui si punta ad un impianto di questo tipo è esclusivamente il gigantesco business che la società Veritas e i soci privati del gruppo FINAM della famiglia Mandato potranno trarre dallo smaltimento di enormi quantità di rifiuti e dagli incentivi tutt’ora garantiti agli inceneritori che producono energia elettrica.

Le sottoscritte organizzazioni ribadiscono con forza la richiesta alle forze politiche, alle amministrazioni comunali dei Comuni soci di Veritas e alla Regione Veneto di fermare subito l’iter autorizzativo del progetto e di ridiscutere le scelte strategiche in tema di rifiuti insieme ai cittadini del comprensorio metropolitano.

Annunciano nel contempo una importante iniziativa con la partecipazione del Prof. Gianni Tamino per il giorno 4 febbraio alle ore 18.00 presso il Teatro Kolbe in via Aleardi 156 a Mestre per illustrare tutte le criticità del progetto, i rischi per la salute e per l’ambiente, le alternative.

 

dolo_inceneritore_serata

 

L’Opzione di dicembre vale doppio!

Posted by Opzione Zero in Appuntamenti, Opzione Zero, Rassegna stampa | 0 Comments

9

dic

2019

piantiamola_promo_2019

 

Chi ci segue sa che da quindici anni siamo impegnati come volontari e in completo autofinanziamento. Anzi, che spendiamo di tasca nostra, non solo in termini di tempo ma anche di denaro. Chi ci segue sa che non abbiamo mai fatto campagne per sollecitare donazioni, ciò che abbiamo sempre chiesto è la sola vostra presenza e partecipazione.

Ma quest’anno, grazie al progetto Piantiamola, si è aperta una bella opportunità. Patagonia, che da 40 anni aiuta piccole organizzazioni come la nostra nel loro impegno per l’ambiente, ci ha offerto il suo sostegno e per tutto dicembre raddoppierà ogni donazione che riceveremo. Attraverso la piattaforma Action Works (senza alcun impegno o costi aggiuntivi) per ogni importo che donerete, Patagonia ci metterà altrettanto: donando 10 euro ne riceveremo 20!

Si può donare come privati, come realtà organizzate, oppure come regalo da fare a qualcuno accedendo a questo link https://eu.patagonia.com/gb/en/actionworks/grantees/comitato-opzione-zero-aps/

Chi ci conosce sa che lavoriamo su problemi concreti e locali senza mai perdere di vista la dimensione globale. Ci mettiamo competenza, indipendenza e totale trasparenza, questo è il nostro DNA. Per il mese di dicembre si presenta l’occasione di ‘premiare’ il nostro impegno quotidiano e contribuire affinché questa piccola, ma solida e combattiva realtà si rafforzi nelle sue azioni di presidio e protezione del territorio. Contiamo su di voi perché è solo con l’aiuto di tanti che possiamo affrontare le prossime sfide, grandi o piccole che siano!

 

piantiamola_2019

 

PIANTIAMOLA – quarto intervento 2019

Domenica 8 dicembre quarto intervento di piantumazione del 2019

 

Appuntamento ore 9.00 in via Carlo Carraretto nei pressi del civico 49 a Rivale di Pianiga presso il terreno di Alessandro Tassetto ( Clicca qui per visualizzare in google maps)

Finalmente il meteo ci concede una tregua e subito approfittiamo per concludere gli interventi di riforestazione del 2019 recuperando l’evento rinviato lo scorso 10 novembre. Realizzeremo una macchia boscata di 2500mq mettendo a dimora circa 300 piantine forestali. Un azione concreta per riforestare un altro pezzo di territorio e contribuire a contrastare i cambiamenti climatici.

Per facilitare l’organizzazione vi chiediamo di comunicare la partecipazione scrivendo una mail a info@opzionezero.org

ISTRUZIONI: munirsi di abbigliamento adeguato, di vanghetto e di guanti da lavoro. Le operazioni di messa a dimora delle piantine proseguiranno ad oltranza fino al termine dell’intervento. In caso di pioggia rimanderemo alla prima data utile.

L’intervento di domenica 8 sarà inoltre il nostro modo di contribuire alla giornata di mobilitazione diffusa nei territori indetta dalla rete dei comitati italiani contro la devastazione e il saccheggio dei territori e per la giustizia climatica. Una giornata che vedrà tanti comitati dal nord al sud impegnati in manifestazioni e iniziative in concomitanza con il vertice mondiale sul clima COP 25 in corso a Madrid in questi giorni. A proposito dell’emergenza climatica consigliamo la lettura di questo articolo: https://comune-info.net/la-situazione-precipita/

 

————————————–

 

PIANTIAMOLA è un progetto permanente di riforestazione del nostro territorio, la Riviera del Brenta. Partito a fine 2017, oggi, grazie all’impegno di tanti sostenitori, volontari e attivisti e alla disponibilità di piccole aziende bio, abbiamo realizzato 5 interventi nei Comuni di Dolo, Vigonovo, Camponogara e Mira per un totale di 1665 piantine forestali messe a dimora, che andranno a ricostituire 12 fasce tampone e 4 macchie boscate.

PIANTIAMOLA è un’iniziativa concreta, locale, efficace per mitigare i cambiamenti climatici causati dalle emissioni antropiche di CO2 e di altri gas serra. Ripristinare queste aree significa anche contrastare gli inquinanti atmosferici, contribuire all’abbassamento delle temperature al suolo, migliorare la tenuta idrogeologica del territorio, favorire la biodiversità, proteggere la salute.

Prendersi cura della ‘casa’ in cui abitiamo, la Terra, è un dovere che spetta a ciascuno di noi. Modificare i propri comportamenti e stili di vita per renderci più sostenibili è necessario ma è davvero importante partecipare alle iniziative collettive per riunirci e costruire insieme alternative e beni comuni. Lavorare assieme significa rinsaldare i legami di comunità e ricavare spazi benefici di convivialità… perché le azioni collettive sono anche un’occasione per divertirsi!

E se desiderate contribuire potete farlo così:

– con una donazione (anche piccola) con bonifico bancario all’IBAN IT64L0359901899050188525842 specificando la causale “Sostegno al progetto Piantiamola”

– mettendo a disposizione un terreno o segnalandone a info@opzionezero.org

 

Documentazione inceneritore Fusina

Posted by Opzione Zero in News, Opzione Zero | 0 Comments

20

nov

2019

ANDRA’ TUTTO IN FUMO – IN AZIONE CONTRO L’INCENERITORE DI VERITAS 

 

CLICCA E LEGGI

 

————————————————————————————————–

 

PETIZIONE CONTRO L’INCENERITORE

 

La petizione sta andando bene e ha ormai raggiunto le 5000 firme, ma dobbiamo fare di più!

A questo proposito ti chiediamo di fare attenzione perché la tua firma potrebbe non essere stata registrata.  Infatti, molte persone ci hanno scritto di aver firmato ma il loro nominativo non compare nella lista dei sottoscrittori! Potrebbe essere successo anche a te, dunque ti invitiamo a tenere conto delle seguenti indicazioni.

Se non hai un account su Change.org , dopo aver compilato i dati e cliccato su “firma”, per completare e validare la procedura devi cliccare anche su una mail che la piattaforma spedisce automaticamente alla tua casella di posta. Può succedere che questa mail finisca in una delle seguenti cartelle: spam, social, promozioni.

Controlla dunque se hai ricevuto la richiesta di conferma da parte di Change.org, clicca e convalida subito la tua adesione affinché la tua firma sia davvero registrata.

PETIZIONE DA FIRMARE CONTRO L’INCENERITORE

 

MODULO CARTACEO PER LA RACCOLTA FIRME

 

MODULO CARTACEO PER LA RACCOLTA FIRME

 

 ————————————————————————————————–

DOCUMENTAZIONE

 

VOLANTINO A4

 

DEPLIANT A3

 

Link video iniziativa teatro Kolbe – Mestre 4 febbraio 2020: http://www.cobasvenezia.it/?p=1549

 

Link videconferenza Friday for Future 24 aprile https://www.facebook.com/fridaysforfutureVenice/videos/2815802795206964/UzpfSTIzMTM0OTEzMDMzMTEyMjoxOTU1ODU4MzE0NTQ2ODUz/

 

Link Kolbe 2 https://youtu.be/mkvC722koLw

 

Il parere del medico Paolo Regini   https://youtu.be/oG9csIfbIh0

 

Il parere della Dott.ssa Lucia Magagnato   https://youtu.be/mtDrnl1Erb4

 

Servizio TGR Veneto  https://www.youtube.com/watch?v=HZMoMvvF7pA

 

Servizio TGR Veneto 3 giugno  https://www.youtube.com/watch?v=HZMoMvvF7pA

 

PRESENTAZIONE_PROGETTO_INCENERITORE_FUSINA-OPZIONE_ZERO

 

PRESENTAZIONE INCENERITORE PROF. GIANNI TAMINO

 

VALUTAZIONE_DI_IMPATTO_AMBIENTALE_19V01_A_SIA_20190325

 

OSSERVAZIONI_OPZIONE_ZERO-INCENERITORE_FUSINA_DEF

 

OSSERVAZIONI INTEGRATIVE OPZIONE ZERO E ALTRI

 

Lettera Ministro Costa – Inceneritore Fusina

 

AIA Piano economico finanziario

 

ALLEGATO 3 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO E4_PMC

 

ALLEGATO 7 Valutazione numerica delle dispersioni

 

INTEGRAZIONI ECOPROGETTO DICEMBRE 2019

 

ALLEGATO 2 Nuova Relazione Tecnica dei processi produttivi -C6

 

REGIONE_VENETO_prot._n.79500_del_07-11-2019-Richiesta_integrazione

 

OSSERVAZIONI_V.I.A._OPZIONE_ZERO_DATI_SINTETICI_PROGETTO_INCENERITORE_FUSINA

 

 ————————————————————————————————–

COMUNICATI STAMPA

 

C.S. CONGIUNTO 28/04/2020 – Inceneritore Fusina: comitati chiamano in causa il garante della Privacy e il Ministro Costa

 

INCENERITORE FUSINA: AGGIORNAMENTI E RISPOSTE A VERITAS

 

C.S. CONGIUNTO 10/04/20 – Inceneritore: comitati pronti a denunciare Veritas

 

RISPONDIAMO PER LE RIME A VERITAS!

 

Inceneritore Fusina: scendono in campo i Pediatri di Venezia

 

C.S. 14/03/2019 – Inceneritore Fusina: i comitati chiedono una moratoria immediata

 

C.S. 07/03/2019 – Inceneritore: calpestata la democrazia

 

C.S. CONGIUNTO 12/02/20 – INCENERITORE FUSINA – CONSIGLIO COMUNALE MIRA

 

C.S. CONGIUNTO 22/05/20 – Inceneritore: la commissione VIA non ferma i comitati

 

ASSEMBLEA STRAORDINARIA 2 GIUGNO

 

C.S. CONGIUNTO 10/06/20 – Inceneritore: parere VIA raffazzonato e da respingere

 

C.S CONGIUNTO 16/06/20 – Inceneritore: ritirare il progetto per riaprire il confronto

 

C.S. CONGIUNTO 02/07/20 – Inceneritore: il problema non è solo la terza linea

 

C.S. CONGIUNTO 18/07/20 Inceneritore: tavolo tecnico risolto in una farsa

 

C.S. CONGIUNTO 12/08/20 Inceneritore: decisione nefanda in stile prima Repubblica

 

INCENERITORE: SECONDO APPELLO DEI PEDIATRI

 

C.S. CONGIUNTO 12/08/20 Inceneritore: tavolo tecnico risolto in una farsa

 

http://www.opzionezero.org/2020/11/24/comitati-denunciano-fanghi-bruciati-subito-nellinceneritore-di-fusina/

http://www.opzionezero.org/2020/11/24/comitati-denunciano-fanghi-bruciati-subito-nellinceneritore-di-fusina/

C.S. CONGIUNTO 05/01/21 Depositato ricorso al TAR contro l’inceneritore di Fusina

 

http://www.opzionezero.org/2021/01/15/c-s-congiunto-150121-rifiuti-bollette-piu-care-per-le-scelte-sbagliate-di-veritas/

 

C.S. CONGIUNTO 30/01/2021 Inceneritore Fusina – Il TAR Veneto accoglie l’istanza cautelare nessuna sospensiva immediata dell’autorizzazione ma sentenza di merito a giugno

 

http://www.opzionezero.org/2021/03/21/c-s-no-inceneritore-biomonitoraggi-chi-ha-paura-della-verita/

 

http://www.opzionezero.org/2021/04/21/c-s-no-inceneritore-210421-i-comitati-tornano-ad-accerchiare-veritas-alla-vigilia-della-liberazione/

 

http://www.opzionezero.org/2021/05/29/inceneritore-i-comitati-denunciano-gravi-inadempienze-di-ecoprogetto-e-degli-organi-di-controllo/

 

http://www.opzionezero.org/2021/09/11/c-s-no-inceneritore-fusina-11092021-biomonitoragi-regione-veneto-e-ulss-perdono-ancora-tempo/

 

http://www.opzionezero.org/2021/10/24/nati-avvelenati-convegno-su-biomonitoraggi-e-inquinamento-sabato-30-ottobre/

 

 

 

 

romea_sicura_subito

 

COMUNICATO STAMPA OPZIONE ZERO 12/11/19

Orte-Mestre revival: un nuovo avvistamento

Come per il mostro di Loch Ness, che periodicamente torna alla ribalta delle cronache, in questi giorni ha rifatto capolino il mitologico progetto della Orte-Mestre (nota in Veneto come Nuova Romea Commerciale).

Ne dà notizia un articolo del Corriere del Veneto del 9 novembre scorso, secondo il quale la Regione Veneto e l’ANAS sarebbero in pressing al MIT per la versione “ridotta”, ribattezzata “Cesena-Mestre”. E sembra si stia valutando anche un nuovo tracciato, più interno, con passaggio in tunnel nel cuore della Riviera del Brenta e innesto a Roncoduro.

Una desolante riproposizione che fa leva, oltretutto, sulla solita bugiarda preoccupazione per la sicurezza dell’attuale Romea che continua ad essere pericolosa perché da decenni gli stessi decisori politici tardano volutamente a imporsi per la sua definitiva messa in sicurezza, con opere precise e puntuali e deviando il traffico pesante sulle direttrici già esistenti delle A4 e A13, come hanno sempre chiesto i territori e gli abitanti, e completando il raccordo Ferrara – Ravenna nel tratto tra Argenta – Alfonsine – Ravenna.

Il progetto Orte-Mestre, soprattutto nel previsto tratto di nuova costruzione Cesena-Mestre, si è sempre dimostrato insostenibile da ogni punto di vista, da quello economico-finanziario a quello ambientale, con impatti che adesso ancora di più sarebbero incalcolabili, dato lo stato disastroso dei nostri territori (il Veneto nel frattempo è balzato al primo posto in Italia come consumo di suolo).

Impatti talmente macroscopici e assurdi che hanno coalizzato in 5 regioni comitati, associazioni di categoria e amministrazioni locali con atti di mobilitazione civile e documenti formali di rigetto totale dell’opera “né qui né altrove”, culminati nel 2014 con la Conferenza dei Sindaci della Riviera unanime nel dirsi indisponibile a negoziazioni e nel respingere l’intero progetto.

Siamo, tutti, prontissimi a rimettere mano alle carte, a fare e rifare le pulci ai numeri e alle norme, e a dimostrare ancora una volta con i dati l’assurdità di questo ridicolo revival, peraltro molto prevedibile: sappiamo che l’intento del progetto originario puntava sulla nuova tratta Cesena-Mestre dove si possono fare più affari, che i nuovi scenari politici attuali avrebbero rinfocolato gli appetiti, che avrebbero pensato alla vecchia tattica di lasciare languire la Nuova Romea per un po’, giocando sulla smemoratezza italica (gli scandali e le manette che hanno investito il sistema Veneto delle grandi opere, ad esempio), confidando sull’indebolimento degli oppositori. Ma si sbagliano, l’esasperazione sui territori è alle stelle.

In tempi di conclamata emergenza climatica e di conseguenti eventi estremi, sempre più intensi e frequenti, la pensata è quella di riesumare un ulteriore taglio trasversale dell’idrografia principale del Veneto con un’altra barriera di asfalto. Anziché pensare alle urgenti mitigazioni, a pianificare diffusamente le necessarie opere di adattamento, l’idea è quella di aggravare le condizioni di vulnerabilità di territori e comunità.

Le numerose campagne che Opzione Zero, assieme alla Rete Nazionale Stop Or-Me, ha condotto per dieci anni contro il progetto monstre, sono pronte a riprendere con inedita forza di fronte alla proditoria e inutile gerontofilia infrastrutturale di vecchi e nuovi boiardi dell’asfalto. Confidiamo che, ora come allora, tutte le amministrazioni locali, specialmente quelle della Riviera e del Veneto, abbiano il coraggio di ribadire una posizione netta di rigetto dell’autostrada.

 

RINVIO INTERVENTO PIANTIAMOLA DEL 10 NOVEMBRE

L’intervento di riforestazione previsto per domenica 10 novembre 2019 a Rivale di Pianiga è stato spostato a data da definire.

La pioggia abbondante di questi giorni sta rendendo impraticabile il terreno, tanto da non permettere la messa a dimora delle piantine forestali.

E’ nostra intenzione realizzare questo impianto prima della fine dell’anno, ma ovviamente dobbiamo fare i conti con le condizioni meteo-climatiche.

Rimanete in contatto con noi sulla pagine Facebook di Piantiamola e sui canali di Opzione Zero per essere aggiornati sul prossimo appuntamento.

 

 

 

 

piantiamola_2019

PIANTIAMOLA – terzo intervento 2019

Domenica 10 novembre terzo intervento di piantumazione del 2019

Appuntamento ore 9.00 in via Carlo Carraretto 20 a Rivale di Pianiga presso il terreno di Alessandro Tassetto. link

Realizzeremo un altro boschetto di 2500mq mettendo a dimora circa 300 piantine forestali.

Un azione concreta per riforestare un altro pezzo di territorio e contrastare i cambiamenti climatici.

Per facilitare l’organizzazione ti chiediamo di comunicare la tua partecipazione scrivendo una mail a info@opzionezero.org

 

ISTRUZIONI

Munirsi di abbigliamento adeguato, di vanghetto da giardinaggio e di guanti da lavoro. Le operazioni di messa a dimora delle piantine proseguiranno ad oltranza fino al termine dell’intervento. In caso di pioggia rimanderemo alla prima data utile.

 

————————————–

 

PIANTIAMOLA è un progetto permanente di riforestazione del nostro territorio, la Riviera del Brenta. Partito a fine 2017, oggi, grazie all’impegno di tanti sostenitori, volontari e attivisti e alla disponibilità di piccole aziende bio, abbiamo realizzato 5 interventi nei Comuni di Dolo, Vigonovo, Camponogara e Mira per un totale di 1665 piantine forestali messe a dimora, che andranno a ricostituire 12 fasce tampone e 4 macchie boscate

PIANTIAMOLA è un’iniziativa concreta, locale, efficace per mitigare i cambiamenti climatici causati dalle emissioni antropiche di CO2 e di altri gas serra. Ripristinare queste aree significa anche contrastare gli inquinanti atmosferici, contribuire all’abbassamento delle temperature al suolo, migliorare la tenuta idrogeologica del territorio, favorire la biodiversità, proteggere la salute.

Prendersi cura della ‘casa’ in cui abitiamo, la Terra, è un dovere che spetta a ciascuno di noi. Modificare i propri comportamenti e stili di vita per renderci più sostenibili è necessario ma è davvero importante partecipare alle iniziative collettive per riunirci e costruire insieme alternative e beni comuni. Lavorare assieme significa rinsaldare i legami di comunità e ricavare spazi benefici di convivialità… perché le azioni collettive sono anche un’occasione per divertirsi!

E se desiderate contribuire potete farlo così:

– con una donazione (anche piccola) con bonifico bancario all’IBAN IT64L0359901899050188525842 specificando la causale “Sostegno al progetto Piantiamola”

– mettendo a disposizione un terreno o segnalandone a info@opzionezero.org

 

30_ottobre_inceneritore

 

Comunicato stampa Opzione Zero 3 ottobre 2019

Inceneritore Fusina: Veritas smentisce sé stessa

 

Sull’inceneritore di Fusina Veritas smentisce sé stessa: i dati forniti da Opzione Zero sono esattamente quelli che Ecoprogetto ha riportato nella documentazione tecnica presentata ai fini dell’autorizzazione unica regionale. Se Veritas non riconosce i suoi stessi numeri, due sole sono le possibilità: o la società sta deliberatamente creando confusione, oppure non sa ciò che la sua partecipata Ecoprogetto ha formalmente richiesto alla Regione del Veneto. In entrambi i casi si tratta di dichiarazioni prive di fondamento rilasciate da una società pubblica i cui Dirigenti sono pagati profumatamente dai cittadini. Sarebbe il caso che i soci di Veritas, e cioè i Comuni del Veneziano, prendessero i provvedimenti del caso.

In merito alla sostanza, infatti, nella documentazione tecnica si legge:

1) Per quanto riguarda le linee 1 e 2 di incenerimento, rispetto ad una situazione attualmente autorizzata che prevede solo l’utilizzo di biomassa da sottoprodotti vegetali per 150.000 t/anno, Ecoprogetto chiede di poter bruciare in più:

– 150.000 t/anno di CSS (Combustibile da rifiuti), dunque 3 volte tanto di quello attualmente prodotto dalla medesima società (ca. 55.000t nel 2018) e ben di più di quella che è la produzione di CSS a livello regionale (ca. 94.000t nel 2017 – fonte ARPAV)

– 150.000 t/anno di rifiuti di origine organica, precisamente i rifiuti identificati dai codici CER200201 rifiuti (urbani) biodegradabili derivanti da giardini e parchi, CER200138 rifiuti (urbani) costituiti da legno privo di sostanze pericolose derivante da raccolte differenziate, CER150103 rifiuti (speciali) costituiti da imballaggi in legno, CER191207 rifiuti (speciali) costituiti da legno non contenente sostanze pericolose derivato da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell’acqua e dalla sua preparazione per uso industriale, CER 020103 rifiuti (speciali) costituiti da scarti di tessuti vegetali prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti. Come si vede si tratta di categorie di rifiuto non contenenti sostanze pericolose, dunque potenzialmente riciclabili;

– 30.000 t/anno di fanghi essiccati derivati da impianti di depurazione civile e dal trattamento di percolati da discarica;

2) Nella nuova linea di incenerimento 3, Ecoprogetto chiede di poter bruciare fino a 30.000 t/anno di CSS e 14.000 t/anno di fanghi essiccati;

In totale dunque le 3 linee possono bruciare fino a 374.00 t/anno di rifiuti, alla faccia dell’”autosufficienza energetica”

3) Per quanto riguarda la parte dell’impianto dedicata al trattamento dei rifiuti in ingresso, Ecoprogetto chiede alla regione di poter:

– ricevere fino a 450.000 t/anno di rifiuto urbano residuo (RUR) dal quale ricavare CSS oltre ad altre frazioni riciclabili, rispetto alle 258.000 t/anno oggi autorizzate. Si tenga presente che nel 2017 la quantità di RUR avviato a trattamento in tutto il Veneto si è attestato su un livello di 378.423 t (fonte ARPAV);

– inoltre, e questa è una novità, chiede di poter ricevere fino a 90.000 t/anno di fanghi da depurazione civile e 40.000 t/anno di percolati da discarica. Dopo il trattamento di condensazione ed essiccazione, si dovrebbero ottenere dai primi 30.000 t di sostanza secca e dai secondi una quantità non meglio precisata ma presumibilmente stimabile in 13.000 t di sostanza secca;

Come si evince in modo inequivocabile da queste informazioni – la cui fonte lo ribadiamo è proprio Ecoprogetto srl partecipata di Veritas e del gruppo FINAM della famiglia Mandato – le argomentazioni dei vertici di Veritas non reggono minimamente. Tanto più che gli impianti già presenti in Veneto in grado di accogliere il CSS prodotto nell’impianto di Fusina hanno ancora ampio margine.

Veritas abbia il coraggio di dire le cose come stanno e di assumersi la responsabilità delle proprie azioni di fronte a quei cittadini di cui dovrebbe tutelare gli interessi, ecologici ed economici, nell’ambito del servizio svolto.

 

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui