Nuova Venezia – Miranese. L’Unione dei Comuni accelera i tempi.
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8
mar
2014
MIRANO – Stretta finale sull’Unione dei Comuni. Entro fine mese la delibera sul progetto arriverà in tutti i Consigli comunali e c’è una proposta anche sul nome: “Unione dei comuni delle Terre del Tiepolo”. In questo modo la vocazione turistica, una delle armi su cui puntare per promuovere il territorio, sarebbe già nel titolo.
Si è discusso anche di questo nell’incontro di giovedì sera in parrocchia di S. Leopoldo Mandic a Mirano, dove a parlare di Unione dei comuni sono stati esperti del settore chiamati a raccolta dalle Acli.
Il progetto subirà una decisa accelerata già dai prossimi giorni. Mirano, Noale, Spinea, S. Maria di Sala e Salzano vogliono stringere i tempi e portare le delibere nei rispettivi parlamentini locali già entro la fine di marzo. Resta ai margini, per ora, Martellago, che vuole prima definire bene alcuni aspetti, ma i “grandi” non sono disposti a rinvii, anche perché due dei cinque (Spinea e Noale) nei prossimi mesi entreranno in campagna elettorale e il progetto rischia poi di essere rinviato a chissà quando. Invece l’ente sovracomunale potrebbe essere realtà già in primavera: oggi i sindaci saranno a Martellago per provare a convincere una tentennante Monica Barbiero. Non c’è storia (e non c’è mai stata) invece per Scorzè, fuori per scelta fin dall’inizio. Dunque per ora sarà un’Unione a cinque. I comuni condivideranno almeno quattro funzioni: polizia locale, protezione civile, personale e una tra servizi sociali e politiche giovanili. Sede di rappresentanza sarà Villa Belvedere a Mirano, “Terra dei Tiepolo” si legge nei depliant turistici della città. In futuro, forse, anche in quelli di tutto il comprensorio.
(f.d.g.)
Gazzettino – Miranese. Unione, Martellago frena.
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8
mar
2014
AUTONOMIE – Proposta delle Acli, il comprensorio miranese intitolato a Tiepolo
Entro fine mese i municipi approveranno lo statuto sui servizi comuni
Stretta finale sull’Unione dei Comuni del Miranese: entro fine marzo lo statuto arriverà nei vari consigli comunali, intanto dal circolo Acli di Mirano arriva una suggestiva proposta: perché non chiamarla “Unione dei Comuni delle terre del Tiepolo»? A Mirano molti vedono di buon occhio questa ipotesi, intesa come operazione di marketing per valorizzare il patrimonio culturale del comprensorio. Ma ben prima del nome dell’Unione andranno definiti altri aspetti. Innanzitutto va registrata una frenata da parte del Comune di Martellago: i sindaci di Mirano, Spinea, Noale, Salzano e Santa Maria di Sala sono pronti al grande passo, quello di Martellago temporeggia e chiede di approfondire studi e cifre sul progetto. Scorzé si è già chiamato fuori da tempo, Pianiga assiste interessato.
In ogni caso la strada è tracciata: l’Unione andrà in porto, nelle prossime settimane lo statuto sarà discusso nei vari consigli comunali ed entro giugno il progetto sarà sancito. Restano da sciogliere alcuni nodi legati soprattutto alla gestione del personale: oggi è in programma un nuovo incontro, proprio in Municipio a Martellago. I sindaci sono convinti che l’Unione permetterà di tagliare i costi, rendere più efficienti i servizi, attingere a finanziamenti regionali ed europei, e avere un maggior peso politico a livello regionale.
Giovedì sera a Mirano si è tenuto un convegno Acli moderato dal giornalista Pietro Ruo, cui hanno preso parte decine di amministratori locali. Anche in questa sede è stato confermato che i servizi unificati saranno quattro: si accorperanno di sicuro Polizia locale (la sede centrale sarà in un’ala di Villa Belvedere a Mirano), Risorse umane e Protezione civile, nei prossimi mesi si discuterà pure su Politiche sociali e Politiche giovanili. Il presidente dell’Unione cambierà di anno in anno: se rivincerà le elezioni il primo a ricoprire la carica dovrebbe essere il sindaco di Noale Michele Celeghin, uno dei più convinti sostenitori del progetto.
Gabriele Pipia
Nuova Venezia – Miranese. Treni, nuovo orario cadenzato gli artigiani lo bocciano.
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7
mar
2014
Mirano. Le categorie: «Riceviamo pesanti lamentele per i disservizi ai lavoratori»
Dori: «Abbiamo chiesto più treni nelle ore di punta, ma finora nessuna risposta»
MIRANO – Artigiani contro l’orario cadenzato. Anche le categorie bocciano senza appello il nuovo orario dei treni e i primi a muoversi sono proprio i piccoli imprenditori del Miranese: «Continuiamo a ricevere dai nostri artigiani pesanti lamentele per i disservizi legati al nuovo orario ferroviario», affermano dalla sede comprensoriale di Santa Maria di Sala.
Secondo Confartigianato sono centinaia le imprese del Miranese che portano operatori, tecnici e imprenditori a Venezia ogni giorno: si muovono in treno per lavorare nei cantieri in centro storico, da dicembre però si scontrano con continui ritardi, cancellazioni o treni stracolmi su cui è impossibile salire. Disagi e ritardi che a volte si traducono anche in danni per aziende già alle prese con la crisi.
L’associazione delle piccole e medie imprese guidata da Guido Codato, pone la lente d’ingrandimento soprattutto sui problemi della linea Bassano-Venezia, che tocca le fermate di Noale-Scorzé, Salzano-Robegano, Maerne e Spinea.
Considerando i settori dell’edilizia, dei restauri e dell’impiantistica, Noale conta oggi 166 imprese, Scorzé 226, Salzano 185, Spinea 180 e Martellago 208. Molte di queste lavorano nei cantieri veneziani.
«I lavoratori chiedono una miglior distribuzione dell’orario ferroviario, per avere più corse nelle ore di punta, ma non sono ancora arrivate risposte», spiega il segretario della Confartigianato del Miranese, Damiano Dori, «e questo provoca conseguenze negative dal punto di vista lavorativo».
Insomma non ci sono solo studenti e impiegati: in treno viaggiano anche operai e tecnici di cantiere. Dori spiega che sono centinaia quelli che ogni giorno si recano in centro storico a Venezia, ma da dicembre, cioè da quando è entrato in vigore il nuovo orario cadenzato, ai soliti disagi ferroviari si è aggiunto l’ostacolo chiamato “Trv”, cioè “Treno regionale veloce”. «Spesso viaggiano semivuoti», spiega Dori, «mentre nelle stazioni di Salzano e Spinea molti non fermano nemmeno.
In alcune fasce orarie le corse sono troppo frequenti, in altre il servizio non esiste. Trenitalia non può essere più considerato un interlocutore privilegiato perché interpreta il trasporto locale con vecchi schemi: in un territorio così popolato serve efficienza metropolitana».
Nei giorni scorsi era tornato alla carica anche il sindaco di Spinea, Silvano Checchin, dopo che nel suo ufficio erano arrivate nuove segnalazioni di pendolari che lamentano disagi sui treni del mattino da Spinea a Venezia.
Filippo de Gaspari
Gazzettino – Miranese. Treni e disagi. Artigiani in rivolta
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7
mar
2014
Dura la Confartigianato del Miranese: «Chisso ha esaurito la spinta propulsiva»
Treni, artigiani in rivolta
«Centinaia di imprese danneggiate. Tutto il settore è penalizzato da ritardi e disservizi»
DISSERVIZI – La stazione di Maerne di Martellago sulla linea Bassano-Venezia
«Continuiamo a ricevere pesanti lamentele dai nostri artigiani, in particolare del settore edile, per i disservizi del nuovo orario ferroviario. Ritardi, cancellazioni o mezzi stracolmi su cui è impossibile salire. Questo penalizza tutto il settore».
Non si placano le proteste dei pendolari contro Regione Veneto e Trenitalia. Questa volta ad alzare la voce è la Confartigianato del Miranese guidata da Guido Codato, che mette sotto accusa i disagi della linea Bassano-Venezia, quella che tocca le fermate di Noale-Scorzé, Salzano-Robegano, Maerne e Spinea.
«Nel Miranese ci sono centinaia di imprese del settore edile che portano operatori, tecnici e imprenditori a Venezia – spiega il segretario della Confartigianato del Miranese, Damiano Dori – Da tempo i lavoratori chiedono una miglior distribuzione dell’orario ferroviario, in modo da avere più corse nelle ore di punta, ma non sono ancora arrivate risposte concrete. Per i nostri associati il problema è molto sentito, perché i disagi ferroviari provocano conseguenze negative dal punto di vista lavorativo».
Considerando i settori dell’edilizia, dei restauri e dell’impiantistica, Noale conta 166 imprese, Scorzé 226, Salzano 185, Spinea 180 e Martellago 208. Molte di queste lavorano anche nei cantieri veneziani.
«Centinaia di lavoratori si recano nel centro storico di Venezia ma i treni Regionali Veloci spesso viaggiano semivuoti, mentre nelle stazioni di Salzano e Spinea molti convogli non fermano e così i pendolari restano a piedi – prosegue Dori – In alcune fasce orarie le corse sono troppo frequenti, in altre il servizio non esiste. Crediamo che Trenitalia non possa essere più considerato un interlocutore privilegiato perché interpreta il trasporto locale con vecchi schemi, mentre in un territorio così popolato servirebbe una maggior efficienza metropolitana. Per quanto riguarda il trasporto ferroviario – conclude il segretario – l’assessore alla Mobilità Chisso ha ormai esaurito la propria fase propulsiva».
Damiano Corò
Gazzettino – Martellago. M5S spara a zero sul Pat.
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7
mar
2014
MARTELLAGO – Il sindaco Barbiero respinge le accuse: «È tutto in regola: il documento è efficace»
Il movimento: «Gonfiate le aree edificabili, il Piano va rivisto»
«Il Pat è in regola». L’amministrazione difende il suo operato rispondendo all’interpellanza del M5S, che chiede la revisione dello strumento urbanistico, sostenendo che il calcolo della Superficie Agricola Utilizzata è stato gonfiato con ben 186 aree non agricole, e conseguente raddoppio della superficie ammessa a nuove edificazioni, e gridando allo spreco, oltre che di suolo, di danaro pubblico per i «141mila euro spesi per un Pat sbagliato».
Ma nella risposta il sindaco Barbiero chiarisce che «non saranno assunte iniziative di ridefinizione della Sau: nel Piano Interventi (di cui sono stati appena prorogati al 28 marzo i termini per le manifestazioni d’interesse, ndr) saranno valutate le trasformazioni del territorio, nel rispetto delle sue caratteristiche e degli obiettivi del Pat».
Il sindaco ricorda che sulla Sau l’Amministrazione aveva già dato i chiarimenti richiesti dal Comitato Pro Complanare e che i loro esposti avevano già comportato una riflessione sulla sua determinazione e portato, su input della Provincia, a una rideterminazione del calcolo, con lo stralcio delle aree della ferrovia dei Bivi e ritocco della superficie trasformabile in 175.208 mq. «In tutto l’iter sono state prese in esame le varie istanze, a conferma della correttezza delle procedure, validate dagli Enti superiori, Provincia e Regione. Procedere ad altri ricalcoli è ridondante: il Pat è efficace» continua la risposta. Dove si spiega anche che la possibilità di escludere i fiumi dalla superficie comunale, altro punto controverso, è prevista dalla legge e che non si configurano sprechi di danaro pubblico: «la spesa per il Pat è stata preventivata sui tariffari in vigore e la redazione si è chiusa positivamente».
I grillini però non sono affatto soddisfatti di tali spiegazioni, restano fermi nelle loro tesi, trasformeranno l’interpellanza in mozione, stanno organizzando vari banchetti informativi e minacciano esposti. E oggi alle 21 la capogruppo Barbara Simoncini ribadirà che «i conti sul Pat non tornano» anche nella trasmissione di Reteveneta “Focus”.
Gazzettino – Salzano. Pendolari, un altro lunedi’ di ritardi.
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19
feb
2014
Regionale cancellato in partenza a Bassano
SALZANO – Treni in ritardo e sovraffollati, su Facebook la protesta di studenti e lavoratori
Pendolari, un altro lunedì di passione
«Prima eravamo molto seccati, ora siamo davvero esasperati. Ritardi, cancellazioni, treni sovraffollati: per un motivo o per l’altro, ogni lunedì capita di restare a piedi».
I pendolari di Salzano, Martellago e Spinea alzano ancora la voce, nuovi pesanti disagi all’ora di punta sulla linea ferroviaria Bassano-Venezia. È stato un altro avvio di settimana da incubo per studenti e lavoratori: lunedì 10 febbraio il traffico ferroviario era andato in tilt perché un camion aveva danneggiato il passaggio a livello di Noale, questa volta il motivo non è stato specificato. A farsi portavoce della protesta, sulla pagina Facebook “Pendolari Salzano Robegano”, è un genitore di Salzano che ogni mattina porta la figlia alla stazione di Maerne.
«Lunedì il treno delle 7.08 per Venezia aveva un’ora di ritardo, mentre quello delle 7.30 era strapieno: molti pendolari sono dovuti rimanere a piedi, non era possibile salire né a Maerne né a Spinea. Alla spesa per la benzina e all’aumento del prezzo dell’abbonamento si aggiungono questi disagi».
Il treno in questione è un Regionale veloce che non ferma a Salzano, ma solo a Maerne e Spinea. I pendolari segnalano che sempre lunedì mattina altri ritardi da 20 minuti si sono verificati nelle corse precedenti, fin dalle sei del mattino.
Problemi pure ieri: «Il regionale veloce in partenza alle 7.25 da Bassano è stato cancellato – fa sapere il comitato salzanese – dunque il treno successivo era sovraffollato, con gli stessi problemi del giorno prima». Situazione più regolare, invece, sulla Venezia-Padova.
Gabriele Pipia
TRASPORTI IN TILT
Cancellate due corse, forti ritardi per tutti i convogli regionali
S. MICHELE – Pomeriggio difficile ieri per i trasporti ferroviari tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. La linea Venezia-Trieste è rimasta bloccata per circa un’ora e mezza tra le 15.20 e le 16.45, quando la circolazione ferroviaria è stata ripristinata. Il treno regionale 2214 partito da Trieste è rimasto bloccato sul binario a circa un centinaio di metri dall’impatto e, solo dopo i rilievi, ha ripreso la corsa. Intanto sette treni regionali hanno registrato ritardi fino a 40 minuti, due regionali sono stati cancellati e due limitati nel percorso fino a Portogruaro.
(m.cor.)
Gazzettino – Martellago. Messi in sicurezza gli argini del Marzenego.
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18
feb
2014
Marzenego più sicuro contro il rischio alluvioni grazie a un importante intervento di manutenzione completato nei giorni scorsi dal consorzio di bonifica Acque Risorgive. I lavori, diretti da Stefano Raimondi, hanno interessato il tratto tra i mulini Benvegnù, a Maerne, e Rocco a Olmo: 2.800 metri di argini sia in sinistra che in destra idraulica (per 5.600 metri totali), che sono stati rafforzati con la posa di roccia calcarea.
Con l’intervento, costato circa 150mila euro, è stato inoltre possibile rialzare il corpo arginale per mettere in sicurezza la aree adiacenti, ripristinare la servitù di passaggio sugli argini per consentire il transito dei mezzi consortili impegnati nella manutenzione e rimuovere la sedimentazione formatasi nell’alveo del fiume.
“Grazie ai lavori eseguiti, che si sono rilevati utili già in occasione degli eventi meteorologici dei giorni scorsi – spiega il diretto del consorzio, Carlo Bendoricchio – siamo riusciti a completare un intervento importante per la sicurezza del territorio con cospicuo risparmio economico, in quanto realizzato interamente con mezzi e personale consortili, anche se abbiamo dovuto subire dei rallentamenti imposti dalle cattive condizioni meteo della stagione invernale”.
(N.Der.)
Gazzettino – Martellago. L’inquinamento ambientale costa al Comune 55 mila euro
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16
feb
2014
MARTELLAGO – La macchia sul Rio Vernise
Quasi 55mila euro: questa la cifra record che costerà al Comune e a tutta la comunità lo «scherzetto» combinato un mese fa dagli sconsiderati, per ora anonimi, responsabili dell’inquinamento ambientale nei canali di via Boschi.
L’11 gennaio l’acqua del Rio Vernise sbiancò per lo sversamento di una sostanza che poi Arpav appurò essere acqua ragia e che causò la moria dei pesci, oltre a un odore insopportabile per i residenti.
Il Comune, con la Protezione Civile, si è dovuto mobilitare per evitare che l’inquinante fluisse a valle sul Fosso Combi e il Rio Storto, bloccandolo sui fossi della strada Cappellana con una diga di terra realizzata con gli operai della ditta Cosmo, al lavoro nei vicini cantieri del casello. Quindi ha dovuto pensare alla bonifica, incaricando una ditta specializzata, la Manente Spurghi, per il ripescaggio e smaltimento dell’acqua inquinata, quasi 400mila litri. Che il tutto sarebbe costato parecchio dal municipio lo sapevano, tanto da stanziare inizialmente 42.700 euro. Ma ora è arrivato dalla Manente Spurghi il consuntivo finale della spesa, ancor più salato di quanto stimato in origine, 54.503 euro, a così l’Amministrazione ha dovuto effettuare un’ulteriore integrazione di spesa per quasi 12mila euro: tutti soldi dei contribuenti.
Una somma notevole per il bilancio comunale, tanto più in questi tempi di magra, che si sarebbe potuta usare per altri scopi, come aiutare le tante famiglie in difficoltà. La speranza è che si arrivi a dare un nome ai responsabili dell’inquinamento per mettere loro in conto la bonifica, oltre alle sanzioni: polizia locale e carabinieri stanno indagando a tappeto, anche tramite le planimetrie della zona, per risalire ai colpevoli.
(N.Der.)
Nuova Venezia – Raccolta differenziata, promosso il Miranese
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14
feb
2014
Un aumento del sei per cento
MIRANO – Gran balzo in avanti nel 2013 della raccolta differenziata nel Miranese. Ben cinque comuni sono sopra il 70 per cento, gli altri due sono comunque superiori al 65 per cento.
In generale, se nel 2012 la media del comprensorio era del 66,35 per cento, lo scorso anno si è saliti al 72,40 per cento.
Senza dimenticare che tra i primi dieci della lista Veritas, tre del Miranese sono nei primi dieci posti e Martellago ha fatto meglio di tutti, seguita da Spinea. Insomma, numeri da record, con la prospettiva di fare ancora meglio nell’anno in corso.
Situazione. Dodici mesi fa, la media del Miranese era passata dal 58,06 del 2011 al 66,35 del 2012, con un più 8,29 punti percentuali. Nel 2012, Martellago (sistema a calotta) e Salzano (porta a porta) avevano superato il 70%, mentre altri tre erano sopra il 65%: Scorzè (65 %), Spinea (67,10% a calotta) e Santa Maria di Sala (69,34% o a calotta).
Avanti tutta. Martellago si merita la medaglia d’oro per Veritas, con il 78,32 per cento, lasciandosi alle spalle Spinea con il 78,08%. Il podio provinciale è completato da Meolo, con il 77,90% (a calotta).
Scorrendo la graduatoria, Salzano (porta a porta) è all’ottavo posto.
Se allarghiamo lo sguardo anche alla Riviera, Pianiga (75,71% con il porta a porta) e Fossò (74,40% porta a porta) occupano il quinto e il sesto posto.
Over 70. Ma in generale, tutto il Miranese sta facendo bene, con dati importanti. Detto di Martellago, Spinea e Salzano, anche Santa Maria di Sala e Scorzè hanno avuto una progressione in avanti, e non da poco: il primo, si è assestato al 71,85%, il secondo al 70, 39%o. Santa Maria di Sala è passata dal 55,11% del 2011, per salire al 70,06% di dodici mesi dopo e il 71,85 del 2013. Scorzè è passata dal 54,94 del 2011, al 62,06 del 2012 al 70,39 dello scorso anno.
Under 70. Troviamo Mirano (calotta) e Noale (calotta), anche se il primo comune è al 69,49%, dunque a pochi centesimi dal 70%. Più indietro c’è la città dei Tempesta, con il 65,77%. Nell’ultimo triennio, ha avuto una crescita più lenta rispetto agli altri, con 9,82 punti percentuali, Mirano, Spinea, Martellago, Scorzè, Santa Maria di Sala superano i 14 punti. Fa eccezione Salzano, con un più 1,57 punti, ma partiva dal 71,36 per cento di raccolta.
Alessandro Ragazzo
Gazzettino – Dolo. Raccolta differenziata, il comune scivola agli ultimi posti.
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14
feb
2014
DOLO – Dolo agli ultimi posti nella raccolta differenziata del Veneziano. Per il gruppo consigliare di opposizione “Per Dolo, Cuore della Riviera” si tratta di «Ennesimo fallimento della Giunta Gottardo».
Il gruppo commenta i dati diffusi da Veritas: «Pionieri della raccolta differenziata, avevamo mantenuto per anni le prime posizioni nella gestione dei rifiuti urbani e assimilati ma nel 2013 la percentuale di raccolta differenziata non è andata oltre al 61,4%, a fronte del 78,32% di Martellago e del 78,08 di Spinea, rispettivamente comuni posizionati al primo e secondo posto della classifica».
I numeri – sostengono – parlano chiaro anche nella Riviera del Brenta: «Il nostro comune è quello che ricicla meno, assieme a Vigonovo e Mira. Infatti, rispetto al 75,71% di Pianiga, al 74,40% di Fossò, al 71,44% di Stra, al 70,16% di Campagna Lupia, al 68,22% di Fiesso d’Artico e al 68,19% di Camponogara, quello dolese è il territorio rivierasco che manifesta risultati di una politica sulla gestione dei rifiuti totalmente inadeguata».
Dura la conclusione: «Rispetto a quanto promesso dal Sindaco nel suo programma di governo, non vi è stato alcun miglioramento favorevole ai cittadini nel rapporto tra costi, pulizia e la qualità ambientale. Di fronte ad un aumento dell’efficienza nei comportamenti delle famiglie e delle imprese, non si è avuta nessuna innovazione in tema di modalità di racconta dei rifiuti in grado di riconoscere e premiare gli utenti virtuosi. Una politica ecologica del “tirare a campare”, che certifica l’inconsistenza di una Giunta che rispetto a quanto promesso, non ha mantenuto nulla».
(L.Per.)
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