Gazzettino – Riviera / Miranese. L’Unione dei Comuni pensa piu’ in grande.
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29
ott
2013
Allo studio un progetto che metterebbe insieme alcuni servizi di Mirano, Spinea, Salzano, S.M. di Sala, Noale e della “Città della Riviera del Brenta”
VILLA BELVEDERE – La storica dimora diventerebbe la seconda sede operativa
CHI E’ ALLA FINESTRA – Anche Pianiga è favorevole
CHI RESTA FUORI – Scorzè boccia l’idea. Martellago tentenna
Le indiscrezioni filtrate nei giorni scorsi ora trovano conferma, per l’Unione dei Comuni i sindaci studiano parallelamente due piste.
Se in principio era stato avviato uno studio di fattibilità relativo esclusivamente all’Unione dei Comuni del Miranese, ora c’è una nuova strada: un’unione più ampia, allargata pure a vari Comuni della Riviera del Brenta.
In questo caso i Comuni del Miranese si legherebbero all’unione “Città della Riviera del Brenta”, fondata nel 2002 dai Comuni di Dolo e Fiesso d’Artico per poi estendersi negli anni scorsi a Fossò e Campagna Lupia.
I Comuni del Miranese interessati sarebbero Mirano, Spinea, Salzano, Noale e Santa Maria di Sala: a Scorzè il sindaco Mestriner si è tirato fuori dai giochi fin da subito bocciando il progetto, a Martellago il sindaco Barbiero ha partecipato ai vari incontri organizzativi ma pare preferisca temporeggiare. Pianiga è un altro Comune che potrebbe essere coinvolto nel progetto. L’Unione di Miranese e Riviera vedrebbe dunque nove enti locali in gioco, ma il numero potrebbe crescere nei prossimi mesi.
In queste settimane i sindaci hanno affrontato il discorso più volte, decidendo di valutare questa strada sia per diminuire i costi che per allinearsi alla recente normativa regionale che individua come area ideale la stessa area dell’Ulss. Di fatto i Comuni rimarrebbero enti locali autonomi, ma almeno quattro servizi sarebbero gestiti in maniera coordinata e unificata, come previsto dalla normativa regionale. Per ora si parla di Polizia Locale, Protezione Civile, Edilia Scolastica e Politiche Sociali. I sindaci che spingono verso questa soluzione garantiscono che i costi sarebbero abbassati e l’efficienza dei servizi aumenterebbe, ma non mancano i malumori come dimostrano recentemente le lettere di protesta scritte dagli agenti della Polizia Locale a Mirano e Spinea.
Attualmente l’Unione “Città della Riviera” vede il sindaco di Fossò Federica Boscaro come presidente e il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri come vicepresidente, mentre la sede è al Municipio di Dolo. E se si unissero i Comuni del Miranese, cosa cambierebbe? Di sicuro Mirano punta a giocare un ruolo di primo piano, e per questo l’amministrazione sta già valutando l’ipotesi di collocare alcuni uffici nel suggestivo contesto della storica Villa Belvedere, che diverrebbe così la seconda sede operativa. Nei prossimi mesi il progetto dovrebbe arrivare in tutti i consigli comunali.
Gabriele Pipia
Gazzettino – Passante. Martellago. Via Cavino, i residenti: “Assediati dal traffico”
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29
ott
2013
MARTELLAGO – I residenti di via Cavino a Maerne tornano a lamentarsi col sindaco e sollecitare interventi. Da tempo coloro che abitano lungo la stradina di periferia protestano per l’inquinamento e i rumori prodotti dal Passante, che in quel tratto passa anche in sopraelevata, e dalle fabbriche dell’area industriale.
Ma negli ultimi tempi i problemi si sono aggravati in quanto tanti automobilisti e pure camionisti preferiscono imboccare la pur stretta strada per bypassare le code lungo la Provinciale 36 per i lavori di allargamento.
«Siamo tartassati e stanchi. Via Cavino è diventata un’autostrada, una scorciatoia per Mirano e Martellago, dove nessuno rispetta limiti di velocità e segnaletica. Nonostante le nostre tante segnalazioni, nulla è stato fatto e nessuno è venuto a verificare la situazione» scrivono in una lettera al sindaco alcuni residenti, che lamentano come «nulla sia cambiato circa il frastuono e l’inquinamento, con tassi elevati di Pm 10, e come nessuno abbia mai risposto alla nostra richiesta di avere ulteriori barriere fonoassorbenti sul Passante».
I residenti invitano il sindaco Monica Barbiero e gli amministratori ad «alzarsi dalle loro poltrone e venire a vedere in loco l’incubo che siamo costretti a vivere, con l’aria che puzza e il rimbombo dei mezzi che sfrecciano sulla sopraelevata del Passante e anche sulla nostra strada, che ci impedisce di dormire».
(N.Der)
Gazzettino – Unione dei Comuni. Spunta anche la Riviera.
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28
ott
2013
«Abbiamo saputo che il sindaco avrebbe proposto Villa Belvedere come sede dell’Unione dei Comuni della Riviera del Brenta, a cui prenderebbe parte anche Mirano. Si tratterebbe di un drastico cambio di rotta rispetto al progetto di Unione dei Comuni del Miranese. Chiediamo all’amministrazione di fare chiarezza sulla vicenda, sugli eventuali impegni assunti e su costi e benefici della futura Unione».
A sollevare la questione sono tre consiglieri di minoranza miranesi, Balleello, Saccon e Marchiori. L’asse Pdl-Lega-5 Stelle ha infatti presentato un’interpellanza urgente che sarà discussa domani in Consiglio comunale: «La vicenda è intricata ma registriamo il totale silenzio del sindaco e della sua maggioranza» scrive l’opposizione.
Nelle ultime settimane la marcia verso l’’Unione dei Comuni del Miranese sembrava bella spedita, anche se per ora i sindaci preferiscono tenere le bocche cucite.
«Stiamo verificando quali servizi gestire in modo associato, tra poco sarà possibile illustrare il progetto nei vari consigli comunali» ha spiegato nelle scorse settimane il sindaco di Spinea Checchin facendosi portavoce dei colleghi.
Nel progetto sono coinvolti Mirano, Spinea, Salzano, Noale, Martellago e Santa Maria di Sala, si chiama fuori Scorzé mentre potrebbe entrare in gioco Pianiga.
I Comuni resterebbero enti autonomi, ma almeno quattro servizi saranno accorpati: si parla di Polizia locale, Protezione civile, Edilia scolastica e Politiche sociali.
Gabriele Pipia
Gazzettino – Martellago. Il sindaco: “Unione dei Comuni, servono tutti i passaggi”.
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22
ott
2013
MARTELLAGO «Personalmente sono favorevole all’Unione dei Comuni, ma l’adesione va prima maturata attraverso tutti i vari passaggi istituzionali».
A fare la precisazione sul progetto che aggregherebbe tutti i Comuni del Miranese (eccetto Scorzè, contrario) per la gestione associata dei servizi è il sindaco di Martellago, Monica Barbiero.
«Ho partecipato e continuerò a partecipare agli incontri con i miei colleghi e sono convinta che l’Unione dei Comuni del Miranese sia la strada giusta e necessaria all’interno della Città metropolitana. Ma è prematuro dire che il Comune di Martellago abbia aderito – spiega il sindaco -. Su una decisione così importante è doveroso prima effettuare tutti i passaggi, nella maggioranza e nel Consiglio comunale».
(n.d.ros.)
Nuova Venezia – Miranese, Comuni verso l’unione.
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16
ott
2013
Sindaci al lavoro (tranne Scorzè) per definire il progetto e puntare al risparmio
MIRANO – Unione dei Comuni, qualcosa, finalmente, trapela. Incalzati dalla curiosità dei cittadini e dai dubbi dei dipendenti, i sindaci del Miranese vuotano parte del sacco riempito in riunioni su riunioni e svelano come sarà la nuova gestione sovracomunale.
In realtà, come spiegano in una nota congiunta i primi cittadini dei sei Comuni (manca Scorzè, che si è defilata), c’è ancora molta confusione. Sarà un’opportunità per i cittadini? Servirà a dare migliori servizi e razionalizzare le risorse?
«Stiamo verificando insieme quali servizi, tra quelli indicati dalla legge regionale 18 del 2012, conviene gestire in modo associato», spiegano i sindaci di Mirano, Spinea, Noale, Martellago, S. Maria di Sala e Salzano, «per i cittadini l’Unione dovrà essere un vantaggio: le risorse verranno messe insieme e i territori coinvolti trarranno beneficio da una modalità avanzata di gestione che comporterà molti risparmi».
In realtà la legge regionale indica chiaramente che, per accedere ai benefici economici, i Comuni che intendono associarsi debbano mettere in comune almeno quattro funzioni essenziali tra organizzazione generale dell’amministrazione, pianificazione urbanistica ed edilizia, pianificazione e protezione civile, progettazione e gestione dei servizi sociali, polizia locale, edilizia scolastica e gestione dei servizi scolastici, organizzazione dei servizi pubblici come ad esempio il trasporto pubblico oppure la riscossione dei tributi sui rifiuti.
I Consigli comunali dei Comuni del Miranese hanno adottato già quasi tre anni fa le delibere di indirizzo, ora i sindaci stanno cercando di capire quali funzioni associare.
«L’approvazione dell’Unione», spiega da Spinea Silvano Checchin, «spetta al Consiglio comunale e queste riunioni fra sindaci hanno lo scopo di presentare ai rispettivi parlamentini i dati per una decisione consapevole e ponderata».
Filippo De Gaspari
Nuova Venezia – Riviera / Miranese. Centinaia di anziani a caccia di cibo tra i rifiuti dei cassonetti.
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15
ott
2013
Aumentano i casi nel Miranese e in Riviera: quasi duecento le segnalazioni.
Livieri (Asl 13): «Pensionati con la minima e in affitto».
La Caritas: «Una soluzione c’è: che i Comuni usino gli scarti dei supermercati»
DOLO. Quasi 200 anziani nei 17 comuni della Riviera del Brenta e Miranese sono costretti a cercare fra le immondizie qualcosa da mangiare. Il fenomeno che fino a 6 anni fa era limitato a segmenti limitatissimi della marginalità sociale, ora sta assumendo connotazioni endemiche. I centri più colpiti sono quelli con un gradi di urbanizzazione più elevata: Mira, Spinea, Mirano, Martellago e Dolo. Ma anche nei piccoli centri parrocchie e servizi sociali segnalano episodi davvero preoccupanti di miseria.
«La situazione», spiega Francesco Vendramin responsabile della casa alloggio San Raffaele a Mira e referente Caritas per la Riviera, «a Mira è davvero grave. Abbiamo 20 casi di anziani che vanno a rovistare nei cassonetti dell’umido per vedere se trovano pane raffermo ancora commestibile. I casi a di anno in anno sono in aumento». A Mira Taglio nel quartiere centrale di via Gramsci, da due settimane i cittadini esterrefatti notano 4 anziani del posto rovistare nei cassonetti già al primo mattino.
«Abbiamo segnalato i casi al Comune», dice Mario Morara, residente in zona, «e ci è stato detto che si tratta solo di povere persone in cerca di un pezzo di pane per mangiare». Vendramin spiega poi che ormai da 5 anni a questa parte, ogni giorno i bidelli delle scuole pubbliche a Mira «fanno fronte alle richieste di anziani che chiedono di avere parte del cibo avanzato dai bimbi».
La situazione non è certamente migliore in altre aree della Riviera e del Miranese. «Sono almeno 200», dice il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asl 13, Fabio Livieri, «gli anziani che ogni giorno in tutto il comprensorio dei 17 comuni rovistano nella spazzatura alla ricerca di cibo o vestiario. Un fenomeno che un tempo era solo di pochissimi con disagio psichico e che ora invece colpisce persone che hanno una pensione minima, un affitto, bollette da pagare, e che non hanno coraggio, per orgoglio e dignità, a chiedere aiuto a Comuni e parrocchie. I Comuni dal canto loro soldi per aiutarli non ne hanno, e restano a questo punto solo le mense caritatevoli».
Per Francesco Vendramin della Caritas una soluzione c’è: «Basta che i negozi e supermercati cedano le rimanenze a un magazzino organizzato e gestito con un addetto comunale. Il problema di chi non ha da mangiare sparirebbe, visto che ogni giorno quintali di cibo buono vanno al macero».
Alessandro Abbadir
«Donare il cibo? La legge lo vieta»
I poveri che si sfamano tra i rifiuti: decine di commenti sul sito della “Nuova”
DOLO – Ha fatto molto discutere sul sito del nostro giornale la notizia che quasi 200 anziani in Riviera del Brenta e nel Miranese per poter mangiare cerchino ogni giorno tra i rifiuti. In molti appoggiano la proposta di Caritas avanzata da Francesco Vendramin di destinare gli scarti dei negozi alimentari di ogni paese alle necessità di queste persone. Alcuni invece ritengono questa proposta umiliante e desolante.
Per Benga Tripitaka «non è né desolante né umiliante, anzi si eviterebbe tanto spreco. Ci sono tante attività che sono costrette a buttare il cibo preparato in giornata poiché non è possibile proporlo il giorno dopo alla clientela per questioni legali, ma il buonsenso ci dice che quel cibo può anche essere destinato a chi ha bisogno».
Silvano Chimenton precisa che «il pensiero va alle origini di tutto quello che siamo costretti a subire a causa dei nostri governanti: nessuno di loro è interessato alle quotidiane necessità del cittadino comune, costretto a fare salti mortali per abbinare pranzo e cena per sfamare la famiglia. Le priorità assolute sembrano essere causate dall’emergenza immigrazione. È giusto, ma è altrettanto giusto e doveroso preoccuparci anche di tutti gli italiani che tirano a campare come meglio possono».
Luca Bisso, che lavora per la grande distribuzione, è chiaro: «Come grande distribuzione sono già dieci anni che siamo pronti a mettere a disposizione gli scarti e gli avanzi giornalieri per Caritas o associazioni di volontariato, purtroppo la legge, le Asl e la normativa ci obbligano a buttarli, in quanto nessuno vuole prendersi la responsabilità legale del cibo stesso, essendoci date di scadenza consigliate. Se qualcuno ha il mal di pancia dopo aver consumato un prodotto la colpa ricade non su chi l’ha prelevato ma su chi l’ha donato».
Alessandro Abbadir
Gazzettino – Riviera / Miranese “Giu’ le mani dagli ospedali”
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5
ott
2013
RIVIERA-MIRANESE – Sette sindaci manifestano «Basta tagli»
Sette sindaci di Riviera e Miranese, tutti del centrosinistra, hanno manifestato ieri davanti al nosocomio dolese «contro lo smantellamento dell’Asl 13».
TIMORI – I sindaci sono preoccupati per il servizio su 5 giorni di chirurgia
LA RICHIESTA «Necessari due distretti» I sette sindaci del centrosinistra: «È necessario richiedere due distretti, uno in Riviera ed uno nel Miranese»
Sette sindaci del centrosinistra hanno manifestato ieri davanti al nosocomio dolese
«A Noale il polo riabilitativo. Ostetricia? Mantenere il primariato a Dolo e a Mirano»
Cresce il malumore e c’è una precisa presa di coscienza politica in merito all’evidente smantellamento dell’asl 13 ed, in particolare, dell’ospedale di Dolo. Sette sindaci del centro sinistra hanno preso l’iniziativa di riunirsi davanti all’ospedale dolese per manifestare il loro dissenso. Gianpietro Menin di Camponogara, Maria Rosa Pavanello di Mirano, Federica Boscaro di Fossò, Alessandro Campalto di Campolongo Maggiore, Silvano Checchin di Spinea , Monica Barbiero di Martellago e Alessandro Quaresimin di Salzano hanno espresso un concetto basilare.
«La Commissione regionale non ha tenuto conto del parere e delle richieste della Conferenza dei sindaci dei 17 comuni di Riviera e del Miranese. Un documento nel quale si evidenziava come l’ottimizzazione dei servizi avvenuta negli ultimi anni sia equilibrata e che lo spostamento di reparti da un ospedale all’altro possa comportare maggiori costi e minori benefici. Il tutto con un sotto finanziamento cronico a favore dell’Uls 13 sia nella quota pro-capite sia nella mancata erogazione dei 22 milioni di euro di fondi regionali stanziati e mai erogati e che dovevano essere utilizzati per la messa a norma delle strutture.»
Ai sindaci presenti si sono uniti anche il consigliere dolese Gianni Lazzari, l’ex consigliere regionale Renato Morandina ed anche il consigliere di Noale Paolo Dalla Vecchia, quest’ultimo pur appartenendo al centro destra ha spiegato. «La salute non deve avere connotazioni partitiche per cui mi trovo d’accordo ed appoggio l’iniziativa dei sindaci per salvare l’asl 13.»
A proposito di Noale i sindaci hanno precisato. «Rilanciamo la proposta di fare a Noale il polo riabilitativo di area vasta metropolitana.»
Per quanto riguarda Dolo i sindaci sono preoccupati per il servizio su 5 giorni di chirurgia. «Rimane scoperto il servizio nel fine settimana con evidenti rischi, in particolare per le emergenze e per Ostetricia. Sembra un disegno per scoraggiare i malati ed indirizzarli verso altre strutture.»
Ed a proposito di Ostetricia hanno aggiunto. «Chiediamo il mantenimento del primariato sia a Dolo che a Mirano.» Per concludere.
«È necessario richiedere due distretti, uno in Riviera ed uno nel Miranese.» Il sindaco di Mirano Pavanello ha replicato al direttore generale Gumirato per la frase ‘Basta affitti ai privati’ «Ma il Mariutto è un ente e non un privato. Personalmente sono perplessa sullo spostamento a Noale degli uffici amministrativi».
Oggi è in programma il corteo indetto dal Comitato Marcato con la presenza di molti movimenti ed a cui parteciperanno anche alcuni sindaci rivieraschi ma i presenti hanno ribadito. «Pensiamo che sia giusto che si mobilitino tutti i sindaci che hanno firmato il documento unitario ed in particolare il sindaco di Dolo, primo interessato a protestare per lo smantellamento di questo ospedale.»
Lino Perini
STRA – Cardiopatico aveva prenotato all’ospedale di Dolo
Visita al cuore, aspetterà 17 mesi
Per essere visitato al cuore dovrà attendere ben 17 mesi. Non è un record ma la dice lunga sulle lungaggini e i tempi d’attesa “imposti” dalla sanità agli utenti. Vittorio Cosima, cardiopatico, personaggio noto a Stra per aver gestito per tanti anni un negozio di alimentari in via Santa Marta e per aver fatto parte per anni della società ciclistica Alpe, aveva prenotato la visita al cuore.
«Come vede – sottolinea mostrando il foglio di prenotazione – per una visita all’Ospedale di Dolo dovrò aspettare “solamente” 17 mesi. In sostanza dovrò presentarmi al primo piano dove si trova il reparto di Cardiologia il 24 febbraio del 2015. Non pretendevo certo di essere visitato il giorno dopo la richiesta ma 17 mesi onestamente mi sembrano davvero un’esagerazione».
Silvano Bressanin
Nuova Venezia – “Asl 13, la Regione ci deve ascoltare”
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5
ott
2013
I sindaci contestano le schede sanitarie.
Oggi a Dolo la manifestazione promossa dal comitato “Bruno Marcato”
DOLO – Si sono ritrovati ieri davanti alla nuova portineria dell’ospedale di Dolo per chiedere che le schede ospedaliere per l’Asl 13 vengano riviste dalla Regione accogliendo tutte le osservazioni fatte dalla Conferenza dei sindaci. A mobilitarsi sono stati i sette sindaci del Pd di Riviera e Miranese: Federica Boscaro (Fossò), Gianpietro Menin (Camponogara), Alessandro Campalto (Campolongo), Maria Rosa Pavanello (Mirano), Monica Barbiero (Martellago), Alessandro Quaresimin (Salzano) e Silvano Checchin (Spinea).
«La Conferenza dei sindaci aveva chiesto una Chirurgia generale ordinaria h24 per sette giorni a Dolo», spiegano, «che il servizio di Ostetricia rimanga sia a Mirano che a Dolo, che l’attività di Cardiochirurgia a Mirano sia in collaborazione con Mestre oltre a garantire l’attività di Riabilitazione.
Inoltre va chiarita la programmazione dei 111 posti letto di strutture intermedie e delle aggregazioni funzionali territoriali dei medici di medicina generale con relativo finanziamento. Noale poi deve diventare un polo riabilitativo di area vasta metropolitana». Viene poi riaffermata la necessità di proseguire con il processo di aggregazione.
«La Conferenza dei sindaci ha ribadito che l’ottimizzazione dei servizi avvenuta in questi anni è equilibrata e che lo spostamento dei reparti da una parte all’altra possa comportare maggiori costi e minori benefici. Inoltre sottolineiamo la situazione di sottofinanziamento dell’Asl 13 sia nella quota pro capite che nella mancata erogazione dei 22 milioni di euro per la messa a norma delle strutture. Anche gli altri sindaci dovrebbero mobilitarsi».
È arrivato anche Paolo Dalla Vecchia, consigliere comunale di Noale e assessore provinciale, che ha voluto appoggiare le richieste dei sindaci: «Ho supportato l’iniziativa dei sindaci ed espresso loro solidarietà», ha spiegato Dalla Vecchia, «perché la sanità è una questione che riguarda i cittadini e il territorio e non è partitica. Bisogna cominciare a parlare veramente di sanità nell’area metropolitana anticipando gli eventi».
Alcuni sindaci, con in testa il neopresidente Gianpietro Menin, saranno presenti oggi alla manifestazione per la salvaguardia dell’ospedale di Dolo e dell’Asl 13 in programma dalle 14.30 in piazza Mercato a Dolo. Il programma della manifestazione, promossa dal comitato “Bruno Marcato” e sostenuta da altre 30 associazioni, comitati e gruppi consiliari, prevede lo svolgimento di un corteo che attraverserà il centro di Dolo.
Infine i membri del comitato “Bruno Marcato” rispondono al direttore generale Gino Gumirato: «Noi siamo popolari non populisti», spiegano dal comitato, «e non siamo campanilisti visto che abbiamo supportato la mobilitazione dell’associazione Cuore Amico per la Cardiochirurgia di Mirano. Visto che parla di affitti da risparmiare dovrebbe cominciare dal suo ufficio di Mirano utilizzando quello rimasto vuoto a Dolo».
Giacomo Piran
Gazzettino – Asl 13, protesta dei sindaci.
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4
ott
2013
SANITA’ – Presenti Camponogara, Campolongo, Fossò, Mirano, Spinea, Salzano e Martellago
Alle 12.30 sette primi cittadini di sinistra manifesteranno all’ingresso dell’ospedale di Dolo
FUTURO INCERTO – L’ospedale di Dolo, al centro della riorganizzazione della sanità voluta dalla Regione
DOLO – «Salviamo l’Asl 13». È il grido di battaglia di sette sindaci di sinistra della Riviera e del Miranese che hanno deciso di presentarsi oggi alle 12.30 davanti all’ingresso dell’ospedale di Dolo per intervenire con proposte e considerazioni dopo quanto stabilito dalle schede sanitarie regionali licenziate nei giorni scorsi dall V Commissione.
Il sindaco di Camponogara Gianpietro Menin si fa portavoce dell’iniziativa: «Prima che le schede passino in Giunta e diventi definitiva la situazione sanitaria dell’Asl 13, riteniamo necessario evidenziare le problematiche che verranno a crearsi in un’ottica di peggioramento dei servizi. Lo facciamo uniti come sindaci della Riviera e del Miranese a dispetto dello scontro in atto fra i comitati dei due paesi, perché se Dolo uscirà fortemente penalizzata dal riordino sanitario anche Mirano non sembra uscirne bene.»
Assieme al sindaco camponogarese saranno presenti i sindaci di Mirano, Maria Rosa Pavanello, di Fossò Federica Boscaro, di Campolongo Maggiore, Alessandro Campalto, di Spinea, Silvano Checchin, di Martellago, Monica Barbiero, e di Salzano, Alessandro Quaresimin.
Intanto il comitato Bruno Marcato – che sta preparando la manifestazione in programma domani pomeriggio a cui hanno aderito in trentatré fra associazioni, comitati e partiti – risponde al direttore generale Gino Gumirato:
«Demagogia la fa la classe politica che raggira i cittadini con promesse ingannevoli».
E attacca il sindaco di Dolo: «In Commissione regionale ha portato delle proposte evidentemente frutto di trattative con il direttore generale, che hanno stravolto il contenuto del documento che era stato presentato e votato all’unanimità in consiglio comunale».
E Francesco Sacco, capogruppo Pd di Mira, ha aggiunto: «La decisione di assegnare il distretto sanitario a Mira, in attuazione di quanto stabilito dalla Regione, è dovuto ad una scelta della Conferenza dei sindaci e non dipende da accordi con il direttore generale che non ha poteri in tale senso».
Nuova Venezia – Raccolta differenziata. Mira maglia nera, il record va a Fosso’.
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27
set
2013
Nei due Comuni le percentuali passano dal 59 all’84%
Triplicano gli appuntamenti mensili con il servizio mobile
MIRA – Raccolta dei rifiuti a Mira, il Comune annuncia il triplicamento per ottobre degli appuntamenti mensili con l’Ecomobile.
L’ex assessore all’Ecologia Maurizio Barberini accusa: con il 59% di differenziata Mira è maglia nera fra i Comuni ricicloni in Riviera del Brenta (Fossò 83,91%, Martellago 81,15, Spinea 80,08). A Mira dal 2012 un terzo del Comune, cioè le frazioni di Mira Taglio, Mira Porte, parte di Oriago e Mira Buse, sono coperte con il sistema dei cassonetti a calotta, mentre alcune aree di Oriago e Mira difficilmente raggiungibili dai mezzi di Veritas erano coperte con la raccolta porta a porta. «Dal 2012, anno in cui avevamo dato il via alla raccolta differenziata», spiega Barberini, «tutto è fermo. Mira è fanalino di coda in termini della raccolta differenziata nei Comuni dell’area».
Intanto però per ottobre il Comune a maggioranza grillina annuncia il triplicamento del servizio dell’Ecomobile: «Si tratta», spiega l’assessore all’Ambiente Maria Grazia Sanginiti, «del risultato di un accordo con Veritas, con cui ci proponiamo di contrastare più efficacemente l’abbandono dei rifiuti, tutelando quindi meglio il territorio».
L’Ecomobile è pensato per raccogliere oggetti e materiali ingombranti, legno, ferro, apparecchiature elettroniche, rifiuti pericolosi; tutti materiali che non rientrano tra quelli per cui è attiva la raccolta differenziata e che spesso finiscono per essere abbandonati in discariche improvvisate invece che essere consegnati ai centri di raccolta. Da due ora gli appuntamenti con l’Ecomobile diventano sei al mese e interessano anche Gambarare, Mira Sud, Oriago via Sabbiona e Borbiago. Delle frazioni rimangono scoperte Marano (ma è la località più vicina al Centro di raccolta di Veritas) e Malcontenta. A Gambarare: in via Maestri del Lavoro, ogni primo venerdì del mese dalle 7.30 alle 11.30. Mira Sud: stazione di Mira Buse, ogni secondo venerdì dalle 7.30 alle 11.30; Oriago via Sabbiona: strada laterale del campo da calcio, ogni terzo venerdì del mese dalle 7.30 alle 11.30;Borbiago: area impianti sportivi, ogni terzo lunedì del mese dalle 7.30 alle 11.30. Continuerà a funzionare il servizio di raccolta ingombranti a domicilio su prenotazione (tel. 800-811333).
Alessandro Abbadir
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