Gazzettino – Mira. Il bar “Fermo Posta” premiato dal Comune
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10
mag
2015
ORIAGO. LOTTA ALLA LUDOPATIA
ORIAGO «Sono contento di ricevere questo riconoscimento dal Comune di Mira per il fatto che ho riconvertito la sala dedicata al karaoke. Fino a un anno fa avevamo una sala tutta dedicata alle slot, con trenta macchinette ma quando abbiamo visto che la ludopatia diventava un serio problema sociale abbiamo cambiato tutto. Ora le macchinette rimaste sono solo sei e pensiamo di ridurle ancora. La clientela è completamente cambiata. E non è vero che così si guadagna di meno: è una scelta che nel lungo periodo paga, si crea più socialità e alla fine i clienti consumano anche di più».
A dirlo è Denis Bagaggiolo, che gestisce il locale Fermo Posta ad Oriago in via Veneto.
Venerdì pomeriggio ha ricevuto la visita del sindaco di Mira, Alvise Maniero e del senatore del M5S, Giovanni Endrizzi, esperto del fenomeno. Il Comune di Mira sul versante della lotta alla ludopatia è in prima linea: a novembre ha organizzato una manifestazione provinciale proprio contro questa malattia. Il Comune ha poi censito nel territorio la presenza di ben 224 slot. Il sindaco ha sottolineato di aver voluto portare un riconoscimento a un locale che si è contraddistinto per senso civico.
(a.ab.)
Gazzettino – Mira. Via le slot e arriva il sindaco.
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9
mag
2015
MIRA – Maniero ha visitato il locale che ha deciso di eliminare il gioco d’azzardo
MIRA – Delegazione di autorità ieri pomeriggio al Fermo Posta Café di Oriago per complimentarsi della scelta coraggiosa di rinunciale alle slot machine per lanciare un locale di musica e karaoke.
Il sindaco Alvise Maniero insieme agli assessori Nicola Crivellaro e Francesca Spolaor ha fatto visita ai tre fratelli titolari del Fermo Posta Cafè di Oriago, insieme al senatore Giovanni Endrizzi.
Denis, uno dei tre fratelli, ha raccontato la loro storia, l’inizio nel 2011 con due stanze del locale dedicate ad una trentina di slot machine e anche slot wlt, quelle dei casinò. Poi la svolta radicale, chiudere con le slot (su 30 ne restano attive solo 6 per impegni contratti da concludere) e dedicare le sale alla musica e al karaoke. Scelta sancita qualche sera fa con una gara di karaoke, con una giuria d’eccezione, e alla quale hanno partecipato decine di persone. Trasformato il locale e adeguata l’acustica ora le sale saranno dedicate ad iniziative culturali e di spettacolo.
«Una scelta lodevole – hanno commentato il sindaco Maniero e il senatore Endrizzi – che speriamo venga seguita anche da altre persone coraggiose».
«Come amministrazione comunale – ha spiegato il sindaco – stiamo lavorando alla possibilità di introdurre degli sgravi fiscali per quegli esercizi pubblici che decidono di abbandonare l’attività con le slot per proporre altre attività più sane. Un modo – ha ricordato il sindaco – per continuare nell’impegno di contrastare il gioco d’azzardo, sottoscritto con un Protocollo in Prefettura, e che vede il coinvolgimento di associazioni locali e degli scout».
Luisa Giantin
Nuova Venezia – Mira. Il Comune premia il bar che ha eliminato le slot
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8
mag
2015
È il “Fermo Posta Cafè” di Oriago, fino all’anno scorso aveva 30 macchinette
Il titolare Denis Bagaggiolo: troppi i danni sociali dovuti alla malattia del gioco
ORIAGO – Un bar che ha rimosso tutte le macchinette mangiasoldi, cioè le slot machine, e le ha sostituite con il karaoke ed altre attività molto più socializzanti e tali da non creare pericolose dipendenze. Per questo oggi sarà premiato dal Comune di Mira. Il bar è il Fermo Posta Café”di Oriago di via Veneto. Il Comune di Mira su questo versante è in prima linea: in novembre ha organizzato una manifestazione provinciale contro la ludopatia. Il Comune ha poi censito nel territorio la presenza di ben 224 slot.
«Quella del locale Fermo Posta», dice il sindaco Alvise Maniero, «è stata una scelta esemplare che se impone, forse, nel breve la rinuncia a una facile fonte di guadagno, si traduce alla lunga in un ambiente pubblico più sano, dove si va per chiacchierare, leggere il giornale e magari cantare in compagnia come in questo caso e non per rimbambirsi davanti a una macchina mangiasoldi.
Come Amministrazione», ribadiscono il sindaco e l’ assessore Francesca Spolaor, «siamo ben lieti di dare visibilità a tutte le iniziative di questo tipo e anche per questo lo scorso novembre abbiamo condiviso l’iniziativa dello Slot Mob in cui associazioni, scout, cittadinanza hanno manifestato assieme contro questo fenomeno. Poche settimane fa il Consiglio comunale ha formalizzato questo impegno con l’approvazione di una mozione che chiede al governo di rafforzare i divieti di pubblicizzazione di ogni tipo di gioco d’azzardo e di garantire forme vincolanti di partecipazione di Regioni e Comuni ai procedimenti di autorizzazione e pianificazione, per rendere più difficile l’installazione di nuove slot».
A premiare il locale non ci saranno solo gli esponenti del Comune di Mira: Con me e con l’assessore», conclude il sindaco, «sarà presente anche il senatore Giovanni Endrizzi, che per primo ha segnalato come la bozza di decreto legislativo del governo andasse in direzione opposta alla lotta di tante associazioni, rendendo più difficile l’azione di contrasto dei sindaci».
«Fino a un anno fa avevamo una sala tutta dedicata alle slot, con trenta macchinette», dice il titolare del bar, Denis Bagaggiolo, «ma quando abbiamo visto che la ludopatia diventava un serio problema sociale abbiamo convertito la sala in karaoke. La clientela è completamente cambiata. E non è vero che così si guadagna di meno: è una scelta che nel lungo periodo paga, si crea più socialità e alla fine i clienti consumano anche di più».
Alessandro Abbadir
Gazzettino – Treni. Giornata nera per i pendolari.
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7
mag
2015
MESTRE / SAN DONA’
I SENSORI – Troppo carico convoglio bloccato
MOBILITÀ Giornata di passione per i viaggiatori, pesanti disagi sulla linea Treviso-Venezia
Stipati sul treno dei pendolari
Odissea a bordo della “Vaca Mora”, una sola carrozza in servizio per circa 400 passeggeri
Giornata pesante per i pendolari che quotidianamente si devono recare a Venezia per lavoro o per studio. Particolarmente impegnativo l’inizio per gli utenti del treno della linea che collega Adria a Venezia, passando per Piove di Sacco, Camponogara e Mira.
Di solito il convoglio, l’ex “Vaca Mora”, è composto di due carrozze che lungo la strada si riempiono di persone. Ieri, alle 6.10 , i pendolari in partenza da Adria hanno trovato una sola carrozza automotrice e hanno dovuto fare buon viso a cattivo gioco, sapendo ciò che avrebbero vissuto dopo.
«Eravamo stipati come in un carro bestiame – lamenta Daniele Brandolese un pendolare che ha preso il cellulare per immortalare la scena – Dopo Camponogara eravamo in circa 400 nella carrozza. Il capotreno stesso era bloccato dalla gente e impossibilitato a muoversi, tanto che è stato aiutato in un’occasione da alcuni passeggeri per abbassare le barriere nella stazione di Oriago».
La segnalazione è partita anche a Sistemi Territoriali, la società partecipata dalla Regione che tra le altre cose gestisce anche la linea Adria-Venezia. «Ora – si chiedono altri pendolari inviperiti per il disservizio – dobbiamo pensare che è stato un guasto e che domani (oggi per chi legge) troveremo le due solite carrozze oppure è una mossa politica per cercare di ottenere qualcosa? Speriamo che non sia a nostre spese».
Intanto sempre ieri a Treviso un treno di pendolari sovraccarico diretto a Venezia è stato bloccato in stazione dai sensori che stabiliscono quando il peso dei vagoni è eccessivo e la sicurezza è a rischio. Molti viaggiatori sono stati costretti a scendere dal convoglio, troppo «corto» e troppo poco capiente per ripartire con tutta quella gente a bordo, e ad aspettare un altro treno, a sua volta rallentato da un guasto. Col risultato di accumulare quasi un’ora di ritardo. A provocare la «reazione a catena» è stato il treno 2855 partito da Sacile, con destinazione Venezia. Alle 8.15 la tappa a Treviso Centrale. Doveva trattarsi di un treno a due piani, un «Vivalto», e invece a fermarsi al binario è stato uno «Stadler»: 4 carrozze, 200 posti a sedere, circa 400 in piedi. Meno della metà di quello che sarebbe stato in grado di fare il treno a due piani che doveva percorrere quella tratta a quell’ora. Dal marciapiede sono saliti i molti pendolari. A quel punto, i sensori sono entrati in azione: il peso del convoglio era stato superato, le condizioni per viaggiare in sicurezza non c’erano. Così è scattato il blocco della trazione. Per gestire la situazione sono intervenuti anche gli agenti della Polfer.
TRASPORTI – Il comitato scrive alla Regione: «Situazione intollerabile»
Ritardi, l’ira dei pendolari
Ieri ancora disagi nella tratta ferroviaria tra Portogruaro e Venezia
Soppressi alcuni treni. Vetture stracolme
La causa un guasto a un passaggio a livello
SAN DONÀ – Nuovi ritardi e treni soppressi, Il Comitato dei pendolari del Veneto Orientale scrive al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e all’assessore regionale ai Trasporti Elena Donazzan. Ancora disagi nella tratta tra Portogruaro e Venezia. In una nota il Comitato segnala che ieri a causare il ritardo dalle 6.40 circa sarebbe stato un guasto di un passaggio a livello tra San Stino e Portogruaro che ha provocato ritardi a catena tra i 15 e i 25 minuti a diversi treni. Segnalata inoltre la chiusura di 3 vetture, di cui poi sarebbe stata riaperta soltanto una, sul Regionale 10012 in partenza da Portogruaro alle 7.44 con arrivo a Venezia alle 8.56, «uno dei più affollati treni del mattino – spiega il portavoce del comitato Nicola Nucera – arrivato a Venezia con 21 minuti di ritardo».
All’attenzione dei vertici della Regione anche la soppressione di 3 treni avvenuta martedì 5 maggio nella stessa tratta. Si tratta dei Regionali del mattino 10001 e 10002 e 10055 delle 19,57. In seguito alla soppressione dei primi due, il Regionale 10008 era dotato di 200 posti a sedere, anziché 500. «Dimezzando i posti a sedere – continua Nucera – si sono verificate situazioni di malessere tra i viaggiatori, con segnalazioni di mancamenti. Sempre l’altro ieri si sono verificati diversi importanti ritardi: Regionale veloce 2697 giunto a Portogruaro con 40 minuti di ritardo, Regionali 10049 e 10051 giunti con 30 e 10053 con 22 minuti di ritardo».
«Da quando c’è l’orario cadenzato i pendolari segnalano un bollettino di guerra quotidiano – ha commentato l’assessore alla Mobilità di San Donà Francesca Zottis – un deciso peggioramento del servizio nel Veneto Orientale con il taglio di alcuni treni». Trenitalia conferma che le questioni, dovute a guasti tecnici e al rispetto della normativa di sicurezza, sono state seguite dalla sala operativa che ha cercato di limitare i disagi inevitabili. La puntualità sulla linea si è ridotta solo in questi due giorno dell’87 per cento contro il 95 per cento del mese di aprile, ossia dopo un periodo prolungato di puntualità elevata.
Davide De Bortoli
Treviso. I passeggeri restano a piedi
Treno dei pendolari sovraccarico bloccato sui binari dai sensori che stabiliscono quando il peso dei vagoni è eccessivo e la sicurezza è a rischio. È accaduto ieri mattina in stazione a Treviso.
Il sensore ferma il treno affollato
L’ODISSEA – Pendolari come sardine costretti a scendere e aspettare l’arrivo di un’altra corsa
Treno sovraccarico: tutti a terra
Peso dei vagoni eccessivo e sicurezza a rischio: convoglio bloccato in stazione dai sensori
Treno di pendolari sovraccarico, bloccato in stazione dai sensori che stabiliscono quando il peso dei vagoni è eccessivo e la sicurezza è a rischio.
È accaduto ieri mattina in stazione a Treviso, dove molti viaggiatori sono stati costretti a scendere dal convoglio, troppo “corto” e troppo poco capiente per ripartire con tutta quella gente a bordo, e ad aspettare un altro treno, a sua volta rallentato da un guasto. Col risultato di accumulare quasi un’ora di ritardo. A provocare la «reazione a catena» è stato il treno 2855 partito da Sacile, con destinazione Venezia. Alle 8.15 la tappa a Treviso Centrale. Doveva trattarsi di un treno a due piani, un Vivalto, e invece a fermarsi al binario è stato uno Stadler: 4 carrozze, 200 posti a sedere, circa 400 in piedi. Meno della metà di quello che sarebbe stato in grado di fare il treno a due piani che doveva percorrere quella tratta a quell’ora. Inutile dire che dal marciapiede affollato sono salite decine di pendolari, stringendosi negli scompartimenti dei quattro vagoni. A quel punto, i sensori sono entrati in azione: il peso del convoglio era stato superato, le condizioni per viaggiare in sicurezza non c’erano.
E automaticamente è scattato il blocco della trazione. Di fatto, il risultato di un errore di programmazione dei treni, ma tant’è. Una parte dei viaggiatori è stata fatta scendere, e problemi grossi non ce le sarebbero stati se l’11011 seguente fosse arrivato in orario. Il caso ha voluto che per un guasto alla linea, il treno in questione portasse 20 minuti di ritardo. Con il risultato che i pendolari hanno perso quasi un’ora. A gestire la situazione sono dovuti intervenire anche gli agenti della Polfer, anche perché il problema del convoglio fermo al binario ha causato a sua volta disagi anche per le corse seguenti. Ai viaggiatori, visibilmente contrariati, non è rimasto da fare che rassegnarsi al disservizio.
Lina Paronetto
Gazzettino – Mira. Bilancio partecipato. I cittadini voteranno i progetti dei giovani.
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30
apr
2015
MIRA – Una decina di giorni per scegliere il progetto del Bilancio partecipativo, tra i sei elaborati dai giovani miresi che hanno aderito all’iniziativa dell’amministrazione comunale. Da ieri e fino all’8 dicembre i cittadini di Mira potranno votare, in municipio, in biblioteca a Oriago o anche da casa via mail, uno dei sei progetti elaborati dai giovani, che verrà poi inserito nel prossimo bilancio del Comune con un finanziamento di 50mila euro.
Nel web, la campagna promozionale è già partita e naturalmente ogni zona di Mira parteggia per l’intervengo che ritiene più urgente.
I sei progetti infatti riguardano la riqualificazione del Parco di Valmarana a Mira Porte; la riqualificazione del Parco del donatore a Oriago; la manutenzione delle strade strade comunali e in particolare la riasfaltatura di alcuni tratti di via Sabbiona e via Valmarana; interventi di messa in sicurezza: attraversamenti pedonali, cartellonistica nei pressi del Comune e messa in sicurezza di via XXV Aprile; la predisposizione di scale antincendio e messa in sicurezza nella scuola media “Galilei” di Gambarare; l’aggregazione giovanile e informazione istituzionale partendo dalla riqualificazione del Centro Dedalo, passando per una nuova ludoteca per bambini fino a 3 anni nella biblioteca di Oriago e uno schermo per comunicazioni tra amministrazione e cittadini.
I progetti sono visibili nel sito del Comune di Mira, mentre nel canale youtube https://www.youtube. com/user/comunemira/videos sono presenti i video promozionali realizzati dai giovani.
Possono votare tutti i cittadini maggiorenni residenti a Mira, esprimendo un solo voto ed esibendo il documento d’identità: in municipio presso l’Ufficio relazioni con il pubblico, in biblioteca a Oriago oppure inviando una e-mail a bilanciopartecipativo@comune.mira.ve.it secondo le indicazioni nel sito internet del Comune.
(l.gia)
Nuova Venezia – Mira. La passerella della vergogna
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26
apr
2015
Porto Menai. La struttura è quasi pronta ma non si riesce ancora a completarla
MIRA – La passerella sul Novissimo a Porto Menai è ormai finita da tempo ma è un’opera non ancora messa a disposizione della cittadinanza: resta una bella cattedrale nel deserto. Da mesi i lavori sono stati abbandonati dalla Provincia. Una commissione ad hoc è stata fatta per fare ripartire i cantieri ma finora di lavori non se ne è vista nemmeno l’ombra. La passerella ciclopedonale sul Novissimo è stata posata ancora lo scorso ottobre, poi il suo completamento è stato interrotto a causa di alcuni problemi economici della ditta che doveva portare a termine i lavori. Un’opera che alle casse pubbliche è già costata centinaia di migliaia di euro ed è un sistema di collegamento molto atteso dopo che negli anni scorsi si erano verificati diversi incidenti anche gravi. Ora la struttura è transennata. Rischia di diventare l’ennesima opera incompiuta insomma uno spreco di risorse visto che non può essere usata.
Sulla vicenda interviene anche il consigliere comunale del Pd Renato Martin: «La passerella», spiega il consigliere comunale, «è un’opera che la Provincia deve terminare collega gli argini di via Novissimo. È in stato di abbandono. Temiamo che i lavori interrotti possano precipitare nel degrado. Recentemente sembrava che una Commissione preposta con la presenza dei tecnici della Provincia avesse trovato una soluzione facendo ripartire i cantieri entro il 30 giugno. Dispiace vedere che tutto è ancora fermo».
Alessandro Abbadir
Nuova Venezia – Elezioni Dolo. Distretto sanitario. La proposta di Gei “Meglio l’ospedale”.
Posted by Opzione Zero in Elezioni 31 maggio 2015 - Comune di Dolo al voto, Rassegna stampa | 0 Comments
26
apr
2015
DOLO – Dopo l’annuncio di Maddalena Gottardo, sindaco di Dolo, relativo alla creazione di un gruppo di lavoro per valutare la possibilità di ospitare il nuovo distretto sociosanitario nella sede dell’ex Tribunale di Dolo, arrivano i primi commenti e non sono per niente positivi.
A parlare è Giorgio Gei, consigliere comunale e candidato sindaco della lista “Ponte del Dolo” che suggerisce invece come sede il vecchio ingresso dell’ospedale.
«Non mi è chiaro per quale ragione il Comune di Dolo debba offrire la struttura dell’ex Tribunale per realizzarvi il nuovo distretto sanitario», spiega Gei, «chi e quando ha deciso che il distretto da Mira passerà a Dolo? Perché non si utilizza a questo scopo la struttura del vecchio ingresso dell’ospedale, ad un passo dalla fermata Actv, destinata a svuotarsi per i trasferimenti degli uffici a Noale».
Viene ribadita una questione riguardante l’ospedale di Dolo.
«È vero che Dolo è la sola sede ospedaliera che non ospita un distretto» conclude Giorgio Gei, «ma l’impressione è che in attesa dei nuovi equilibri regionali si sia sempre di fronte al gioco delle tre carte in cui comunque a perdere è sempre la Riviera».
Giacomo Piran
Nuova Venezia – No Grandi navi, 12 gazebo in terraferma
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25
apr
2015
Verso il corteo del 9 maggio
Dodici gazebo a Mestre, nelle Municipalità, a Mogliano e Mira e volantinaggi davanti agli istituti superiori. Giornata di mobilitazione del centro sociale Rivolta in vista del corteo del 9 maggio dell’arcipelago di associazione e comitati del fronte “No Grandi navi”.
«Quello del 9 maggio sarà un grande corteo per dire no allo scavo del Contorta e alle grandi navi e ragionare sulla città, non solo dal punto di vista ambientale. Milioni di euro vanno in opere inutili come il Mose mentre la città vede penalizzati welfare e servizi con il commissariamento che sta producendo un costo sociale altissimo», spiega Michele Valentini.
Gazzettino – Mira. Bilancio partecipato. I progetti dei giovani puntano su verde e scuola.
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25
apr
2015
MIRA – I giovani miresi, impegnati nel Bilancio partecipativo, attenti alla riqualificazione dei parchi pubblici e alla messa in sicurezza delle strade e delle scuole. Saranno i cittadini a decidere quello, tra i sei progetti elaborati, nel quale il Comune dovrà impegnare i 50mila euro messi a disposizione. Le proposte saranno illustrate martedì 28, alle 20.30, alla biblioteca di Oriago.
I sei piani, elaborati dai giovani, riguardano: la riqualificazione del Parco di Valmarana; la riqualificazione del Parco del Donatore; la manutenzione di alcune strade comunali (via Sabbiona, via Forte Poerio, via Valmarana, via Risorgimento, Riviera S. Pietro); interventi di messa in sicurezza stradale; la messa in sicurezza con due scale antincendio della scuola media “Galilei” a Gambarare; l’aggregazione giovanile e l’informazione con la riqualificazione del centro Dedalo, la nuova ludoteca, un pannello luminoso).
I progetti, che saranno posti anche nel sito internet del Comune, saranno illustrati dagli stessi giovani e da esponenti dell’amministrazione. Il prescelto verrà realizzato utilizzando i 50mila euro previsti dal bilancio e la sua realizzazione sarà vincolante nell’ambito degli interventi 2015.
(L.Gia)
Gazzettino – A Dolo il distretto sanitario
Posted by Opzione Zero in Elezioni 31 maggio 2015 - Comune di Dolo al voto, Rassegna stampa | 0 Comments
24
apr
2015
IL PROGETTO – Ulss e Comune stanno valutando il trasferimento nell’ex tribunale
Gottardo: «Istituito un tavolo comune per predisporre uno studio di fattibilità»
Si prospetta la possibilità che il Distretto sanitario rivierasco possa essere trasferito nei locali dell’ex Tribunale di Piazzetta degli Storti o quantomeno vi possa essere uno sdoppiamento con parte dell’attuale distretto, potrebbe essere il settore materno-infanile, che rimane nella sede di Villa Lenzi a Mira e tutti gli altri settori che si trasferiscono a Dolo.
È la sindaca di Dolo Maddalena Gottardo ad anticipare questa eventualità. «In occasione dell’incontro avvenuto l’8 aprile col direttore generale dell’Ulss, Gumirato, è stato deciso di istituire un tavolo tecnico congiunto Ulss/Comune di Dolo, allo scopo di predisporre uno studio di fattibilità circa l’insediamento del distretto socio sanitario a Dolo nella sede dell’ex tribunale e per verificare nel contempo la risoluzione delle pendenze immobiliari tra Ulss 13 e Comune. I referenti per l’azienda Ulss 13 sono il dr. Angiolelli, per la parte Socio Sanitaria, e l’ing. Morrone per la parte Tecnica. – Il sindaco dolese ha proseguito – Per il Comune di Dolo partecipano al tavolo i responsabili dei settori Lavori Pubblici, Urbanistica, finanziario e Patrimonio».
Il via vai all’interno dei locali dell’ex tribunale di funzionari e tecnici del comune e dell’Ussl ed in particolare la presenza del dottor Angiolelli, direttore del distretto sanitario mirese, non era passata inosservata ed aveva fatto intuire che qualcosa stesse accadendo.
«Si – Ammette il sindaco – Il primo incontro è avvenuto il 22 aprile con la sola partecipazione dei tecnici, i quali si sono impegnati nel più breve tempo possibile a consegnare all’amministrazione diverse soluzioni progettuali. L’intento è quello di predisporre un documento tecnico che consenta a chiunque dovesse insediarsi nell’amministrazione di valutare l’opportunità dell’operazione. Della serie – ha concluso Maddalena Gottardo – noi lavoreremo fino all’ultimo giorno come se fosse il primo!»
Lino Perini
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