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IL PROGETTO

SAN DONÀ – Passerà per il Basso Piave la ciclabile “Venezia-Monaco”. È stata prevista una tratta di 86 chilometri attraverso Roncade, Monastier, Noventa, Fossalta, San Donà, per poi scendere, attraverso Caposile e Santa Maria di Piave, verso Jesolo e concludersi a CavallinoTreporti.

«Riuscire ad essere parte di questo grande progetto europeo è stato un grande risultato dovuto a un lungo lavoro condotto dall’attuale amministrazione», esulta l’assessore alla mobilità Francesca Zottis. L’itinerario prevede in parte di uniformare tra loro tratti di ciclabile già esistenti e in parte di realizzarne di nuovi. Propone, inoltre, nell’ambito di un progetto comunitario transfrontaliero Italia-Austria, misure comuni di promozione e di segnaletica. Sulla mappa pubblicata sul sito della Ciclovia, nel percorso tra la Marca Trevigiana e il litorale, San Donà è indicata come il principale attrattore.

Del territorio vengono proposte, come elementi di interesse, soprattutto le memorie belliche e i paesaggi lungo il Piave.

«Secondo uno studio del Politecnico di Milano, ogni chilometro di ciclabile turistica genera un indotto annuo tra i 110 e i 350mila euro/km che, per il 60 per cento circa, va per vitto e alloggio. E un intero sistema ciclabile costa meno di un km di autostrada – conclude l’assessore Zottis – Il Veneto, con appena 1.000 km di vie ciclabili segnate, di cui il 90 per cento attorno al Garda, già segna fatturati legati al cicloturismo attorno ai 90 milioni».

(f.cib)

 

MEOLO – Autostrada del Mare Meolo- Jesolo: i Comuni scrivono al governatore Zaia per chiedere «con estrema urgenza, prima della pausa estiva, un incontro per conoscere lo stato dell’iter del progetto e per confrontarci sulle necessità infrastrutturali del nostro territorio». La lettera ha come firmatari i Comuni di Meolo, San Donà, Musile, Fossalta, Eraclea, Cavallino- Treporti, nonché Monastier, Roncade, San Biagio, Silea e Treviso. I Comuni firmatari affermano anche che «prima di ogni definitiva decisione, riteniamo necessaria una revisione approfondita delle motivazioni dell’opera in relazione all’impatto e alle esigenze dei Comuni del territorio». La lettera segue un incontro organizzato dal Comune di Meolo, a cui sono stati invitati tutti i sindaci. «La nuova amministrazione ha deciso di riunire tutti i Comuni interessati per aprire un confronto allo scopo di ricercare una posizione condivisa, valutare lo stato attuale dell’opera e possibili soluzioni alternative», spiega Loretta Aliprandi, sindaco di Meolo, «la nostra posizione è contraria alla privatizzazione della Treviso Mare». Hanno firmato pure Comuni di centrodestra, anche se con posizioni più sfumate. «La mia firma vuole essere costruttiva per capire lo stato dell’arte dell’opera e le questioni aperte da qui ai prossimi mesi, in attesa che le note vicende giudiziarie facciano il loro corso», commenta Gianluca Forcolin, sindaco di Musile.

(g.mon.)

 

Gazzettino – Treviso-Mare, altola’ dei sindaci

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1

ago

2014

SANDONATESE   «No alla Via del mare» Altolà dei sindaci a Zaia

GRANDI OPERE Tutti i Comuni scrivono a Zaia per chiedere un incontro. Solo Jesolo si defila

Aliprandi (Meolo): «Va trovata un’alternativa compatibile con il territorio»

UNDICI COMUNI – Il sindaco di Meolo Loretta Aliprandi. L’appello a Zaia sottoscritto da 11 primi cittadini

Tutti i sindaci dei Comuni da Treviso al litorale coinvolti dal progetto della “Via del mare”, scrivono al governatore Luca Zaia per chiedere una revisione dell’opera. E chiedono un incontro urgente, prima della pausa estiva.
L’iniziativa, partita dal sindaco di Meolo Loretta Aliprandi, è stata sottoscritta da 11 amministrazioni comunali: Cavallino Treporti, Eraclea, Fossalta di Piave, Meolo, Monastier di Treviso, Musile di Piave, Roncade, San Biagio di Callalta, San Donà, Silea e Treviso. L’unico a non firmare la richiesta è stato Jesolo, particolarmente interessato alla nuova superstrada che collegherebbe il casello della A4 Meolo-Roncade con la spiaggia jesolana. «Abbiamo deciso di riunire tutti i Comuni coinvolti per aprire un confronto allo scopo di ricercare una posizione comune, valutare lo stato attuale dell’opera e le possibili soluzioni alternative» afferma Loretta Aliprandi.
Il centrosinistra, al governo dopo le recenti elezioni amministrative in quasi tutti i Comuni interessati dalla superstrada a pedaggio, compreso Meolo, è sempre stato contrario alla privatizzazione della Treviso-mare. A questo si aggiungono i recenti scandali che hanno coinvolto due delle tre società (Consorzio “Vie del Mare” e “Adria Infrastrutture”) che dovrebbero realizzare in project financing la nuova opera. «Riteniamo sia doveroso riprendere in esame altre soluzioni maggiormente compatibili con il territorio attraversato» aggiunge Aliprandi.
Ma se non sorprende che il centrosinistra abbia ora i numeri per dire “no” all’autostrada del mare, quello che meraviglia è che anche due Comuni di centrodestra, come Musile e Fossalta di Piave, abbiano aderito alla richiesta a Zaia. «Non si tratta di rifiutare l’opera – dice Sensini, sindaco di Fossalta -. È una richiesta di incontro con i sindaci, mai fatto dalla Regione, perché vogliamo capire bene questo intervento». «È un’occasione per comprendere se l’opera andrà avanti oppure no, anche alla luce delle vicende giudiziarie» sostiene Forcolin, sindaco di Musile.

Emanuela Furlan

 

«Il sindaco teme l’ira di Chisso»

MONASTIER – «Riteniamo scandalosa la dichiarazione del sindaco Salvatore Lo Stimolo in merito alla nostra richiesta del motivo per cui Monastier non rientra nell’elenco dei comuni che godranno dell’esenzione del pedaggio sulla futura Autostrada Del Mare»: non l’hanno mandata a dire i consiglieri della civica “Per Monastier”, Paola Moro e Gianluca Bidogia, durante la seduta consiliare di giovedì sera.

«È inammissibile che la nostra amministrazione comunale non abbia mai presentato nessuna richiesta formale scritta, solo perchè Lo Stimolo di non vuole offendere l’assessore regionale Renato Chisso, fermandosi alle sue rassicurazioni verbali e a quelle del presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro».

I consiglieri Moro e Bidogia hanno quindi ricordato a Lo Stimolo di essere «sindaco in scadenza e che le mancate azioni di oggi, avranno serie ripercussioni sul futuro dei suoi concittadini. Senza contare che Monastier, con l’introduzione del pedaggio sulla Treviso Mare, sarà uno dei comuni a dover sostenere i costi maggiori, in termini di aumento di traffico ed inquinamento, poichè molti automobilisti sceglieranno le sue strade per raggiungere il litorale. Sindaco, riteniamo scandaloso che sia più preoccupato del buonumore altrui che del benessere dei cittadini che rappresenta».

Federica Florian

 

Tribuna di Treviso – Treviso-Mare, Pd: no al pedaggio

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18

set

2013

I residenti di Monastier fuori dall’esenzione dal pagamento, i Democratici guidano la mobilitazione

MONASTIER – Treviso-Mare a pagamento, venerdì scadrà il bando europeo per la progettazione definitiva, la costruzione e la gestione in concessione della superstrada con pedaggio che collegherà il casello dell’A4 di Meolo-Roncade a Jesolo. Alla vigilia di una scadenza così importante per il progetto contestatissimo, il circolo di Monastier del Partito democratico sale sulle barricate:

«Nessuna esenzione dal pedaggio per i cittadini di Monastier a differenza dei residenti a Roncade, Meolo, Musile, San Donà, Fossalta, Eraclea, Jesolo, Cavallino-Treporti. Un’estensione dell’esenzione sarà possibile anche per San Biagio, Silea e Treviso, non per Monastier», denunciano gli attivisti del Pd in un volantino in distribuzione in questi giorni, «Dov’era l’amministrazione quando si decidevano le esenzioni?». Già da tempo era stata ventilata l’ipotesi che Monastier venisse beffata sulla questione pedaggio. Perché di beffa si tratta, visto che per poche decine di metri il territorio comunale non si affaccia sulla Treviso- Mare e per questo non rientra nei Comuni con l’esonero. Ma il sindaco non si arrende.

«Faremo pressing sulla Regione, a suo tempo l’assessore Chisso ci aveva assicurato che avrebbe lottato per non far pagare neanche Monastier», assicura Salvatore Lo Stimolo, «La distanza del nostro Comune dalla strada è irrisoria. Sarebbe un’ingiustizia». Dal canto suo, il Pd di Monastier non risparmia critiche alla giunta Lo Stimolo per come si è mossa su questo tema. Tra le criticità legate alla Treviso-Mare a pagamento, anche «il consistente aumento di traffico anche pesante per il centro del paese, con conseguente aumento dell’inquinamento e del pericolo per i cittadini». Di qui la mobilitazione del Pd assieme alle amministrazioni di Roncade e Silea , oltre ad alcuni Comuni veneziani, per far pesare il “no” dei cittadini al progetto.

Rubina Bon

 

Gazzettino – “Bloccate la Treviso-mare”

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6

set

2013

Nuove strade, le barricate dei sindaci

Alleanza di San Donà e Noventa con i Comuni trevigiani per bloccare la “Treviso-Mare”

L’ALLEANZA – Si allarga la protesta contro l’autostrada del mare. I sindaci di San Donà e Noventa con i colleghi trevigiani chiedono di bloccare il bando che scade il 20 settembre per partecipare alla costruzione della bretella autostradale da Meolo a Jesolo.

Autostrada del mare, raffica di no

I sindaci di centrosinistra di San Donà, Noventa e del Trevigiano chiedono la sospensione del bando

JESOLO – Autostrada del mare no, Treviso Mare sì. I comuni del Trevigiano, con San Donà e Noventa, chiedono la sospensione del bando di gara. Non ci possono essere ricorsi in questa fase, ma l’obiettivo è sensibilizzare le autorità competenti a partire dalla Corte dei Conti per cercare di fermare il project financing per la realizzazione di questa discussa infrastruttura viaria.

Ieri a San Donà sono arrivati anche altri sindaci e amministratori del territorio, tra cui Simonetta Rubinato, onorevole e sindaco di Roncade, quindi assessori e consiglieri di Monastier, Silea, Noventa e Treviso. Hanno evidenziato un problema di legalità dovuto alle indagini sulla Mantovani e il coinvolgimento di alcuni dei precedenti esponenti delle ditte proponenti il progetto che avranno una prelazione nel bando di gara che scade il 20 settembre.

«Non solo», ha precisato l’assessore ai lavori pubblici di San Donà, Francesca Zottis, «perché questa autostrada a pagamento graverà comunque sulle tasche dei cittadini, farà perdere una strada al controllo pubblico e troverà comunque un imbuto sul litorale tra Jesolo e Cavallino, a partire dalla rotonda Frova. Da anni solleviamo questi problemi e lavoriamo per una soluzione diversa che deve comunque essere trovata, ma mantenendo la strada pubblica.

Nel gruppo dei proponenti ci sono la società “Adria Infrastrutture Spa” e il Consorzio “Via del Mare” i cui precedenti responsabili sono stati coinvolti nell’inchiesta della Procura sul gruppo Mantovani.

Nel marzo 2013 il Consiglio regionale ha costituito una commissione d’inchiesta sui lavori pubblici regionali». I Comuni del Trevigiano temono, inoltre, che, a causa del pedaggio, ci saranno molti veicoli che andranno a cercare altre strade, magari con il navigatore. Un po’ come accade in Slovenia da quando è stata introdotta la vignetta. La conseguenza saranno strade e stradine intasate in tutti i comuni, o la maggior parte, del Trevigiano, poi San Donà, Musile, Noventa e Meolo.

Il sindaco di Roncade, Rubinato, va dritta al problema: «Siamo di fronte all’espropriazione di una strada pubblica. Il problema esiste, è giusto parlare di una messa in sicurezza, di allargamento, ma non di autostrada del mare a pagamento. Non possiamo più presentare ricorsi, ma sollecitare le autorità competenti a partire dalla Corte dei Conti, ad esempio».

Infine l’assessore al bilancio di San Donà, Valter Menazza, che fu anche sindaco a Musile, lancia altri importanti messaggi. «Il flusso previsto dagli studi in merito all’autostrada del mare», chiosa, «è di circa sette milioni di autoveicoli dal casello di Meolo a Jesolo, di cui quattro milioni e 800 mila extraturistici, quindi i due terzi. E le tariffe saranno oltremodo flessibili a seconda della stagione, dei giorni e degli orari».

Giovani Cagnassi

 

VIABILITA’ – Appello dei sindaci interessati dall’opera giudicata inutile

«Bloccate la Treviso-mare»

«Stop al bando per l’autostrada del mare e rivedete il progetto»: la nuova protesta contro la Treviso-mare, la cui realizzazione dovrebbe essere assegnata dopo la chiusura del bando fissata per il 20 settembre, arriva da San Donà di Piave dove si sono incontrati gli amministratori di Noventa, Monastier, Roncade, Silea e Treviso. La richiesta, che sarà avanzata agli organi preposti, è di sospendere le procedure di gara in corso.

«Essendo un project financing il bando di gara prevede il diritto di prelazione da parte del proponente. Nel gruppo dei proponenti ci sono la società “Adria Infrastrutture Spa” e il consorzio “Via del Mare” i cui precedenti responsabili sono stati coinvolti nell’inchiesta della Procura riguardante il Gruppo Mantovani – è stato spiegato -. Nel marzo 2013 il Consiglio regionale del Veneto ha costituito una Commissione d’inchiesta sui lavori pubblici regionali, e la Regione Veneto ha anche aderito ad un protocollo della legalità che tra i suoi obiettivi ha la trasparenza dei flussi finanziari. Visto che l’indagine in corso riguarda la regolarità dei flussi finanziari, chiediamo la sospensione delle procedure di gara in corso in attesa della verifica svolta dalla Commissione d’inchiesta sui lavori pubblici e degli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria».

Secondo obiettivo: modificare il progetto, cambiare la prospettiva, consapevoli che questo genere di soluzione, costosa nell’immediato e per il futuro (vedi per le tariffe per gli automobilisti), non funzionerà, visto l’imbuto alla rotatoria Frova di Jesolo.

«Riteniamo che la strada regionale Treviso-Mare debba essere adeguata e messa in sicurezza rispetto alle nuove esigenze del traffico, dando attuazione a quello che era il progetto originario a quattro corsie – riprendono gli amministratori dei comuni veneziani e trevigiani -. Siamo contrari alla trasformazione di un’arteria regionale in una strada a pagamento e con progetto di finanza perché non risolutiva dei problemi viari del nostro territorio ed onerosa per la comunità». Il tutto definendo la concessione di 40 anni “un esproprio di proprietà pubblica”.

 

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