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Salzano. Pendolari infuriati per i disagi previsti sulla tratta ferroviaria Venezia-Noale-Bassano

SALZANO «E ora come la mettiamo?», avranno pensato i pendolari che ogni giorno usano i treni regionali della Venezia-Noale-Bassano. Va bene aspettare i primi mesi del prossimo anno per sperare di avere un convoglio in più alle prime ore del mattino e uno dopo le 21, ma c’è da pensare al presente, o l’immediato futuro, per accorgersi che durante il periodo natalizio rimarranno senza navette. E questo è un problema non da poco, perché se è vero che le scuole chiuderanno, lo stesso non si potrà dire di certi uffici, negozi e fabbriche. Con oggi, entra in vigore il nuovo orario, dove non ci saranno novità per quanto riguarda la frequenza su questa linea; fin qui tutto bene, perché almeno gli utenti non vedranno cambiare i loro “riferimenti” sia all’andata sia al ritorno a dodici mesi esatti dall’inizio delle corse cadenzate.

La questione cambia quando si parla delle dodici “spole” tra la terraferma, Noale e viceversa, che non saranno attive da mercoledì 24 dicembre a martedì 6 gennaio compresi, le stesse due settimane in cui le lezioni saranno interrotte. Le navette fermano anche a Spinea, Maerne e Salzano e hanno cadenza bioraria: da Mestre parte ai minuti 22 di ogni ora dalle 6.22 alle 20.22, da Noale ai minuti 9 dalle 7.09 alle 21.09. Servono a integrare le altre corse da e per Bassano o Castelfranco ma il “vuoto” natalizio rischia di scombussolare i piani a più di un passeggero, specie a Salzano e Spinea, dove avranno un convoglio all’ora. Dai comitati dei due comuni fanno notare che ad aprile scorso anno si era deciso di mantenere il servizio pure a Natale e a Pasqua, proprio per andare incontro ai lavoratori che non fanno vacanza.

«A differenza di quanto stabilito ancora con la precedente “gestione”» fanno sapere in una nota gli utenti di Salzano-Robegano «non saranno rispettati gli accordi. Come al solito non si considera che a prendere il treno non sono solo gli studenti, ed è un’assurda penalizzazione per tutti gli altri lavoratori tagliare la metà dei treni». Parole chiare e al tempo stesso amare, perché in certe fasce orarie l’alternativa per i salzanesi diretti a Mestre sarà salire a Noale o a Maerne, mentre gli spinetensi faranno prima a prendere un autobus.

Alessandro Ragazzo

 

SALZANO  «Tante promesse ma nessuna risposta concreta. Ancora una volta vengono penalizzati i lavoratori, ancora una volta ci scontriamo con la carenza di treni». È passato esattamente un anno dall’introduzione dell’orario cadenzato, ma quello dei pendolari del Miranese è tutto tranne che un messaggio di buon compleanno.

Ad alzare la voce è ancora una volta il comitato di Salzano-Robegano, nell’occhio del ciclone c’è sempre la linea Bassano-Venezia. Il bilancio degli ultimi dodici mesi, per i pendolari, è assolutamente negativo. I comitati hanno chiesto che i treni regionali veloci fermino anche a Salzano e Spinea, anche l’Associazione Artigiani del Miranese ha sollevato il problema dei moltissimi operai impegnati nei cantieri e alle prese con treni in ritardo o soppressi. La furia si era placata di fronte alla speranza di ottenere dei miglioramenti, ora il malumore torna a farsi sentire. «Domenica entrerà in vigore il nuovo orario invernale e abbiamo visto che tutto rimarrà identico. Nessuna corsa aggiunta a inizio e a fine giornata, come promesso».

Chi lavora nei negozi e nei locali chiedeva almeno due corse in più, al mattino presto o alla sera tardi. E poi c’è un altro problema, quello delle corse Mestre-Noale e Noale-Mestre (le cosiddette «navette» che consentono ai pendolari di Salzano e Spinea di prendere le coincidenze): «Gli accordi dicevano che avrebbero dovuto circolare con cadenza bioraria anche nel periodo natalizio, quando le scuole sono chiuse. Invece abbiamo scoperto che dal 24 dicembre al 6 gennaio non circolerà nessuna navetta, nemmeno le 12 previste, e noi pendolari di Salzano e Spinea avremo solamente un treno all’ora».

I pendolari torneranno alla carica, intanto nell’ultimo mese almeno il problema di ritardi e cancellazioni è diminuito. Molto attento a questa situazione è anche il Comitato pendolari Spinea: sabato prossimo intende incontrare il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, veneziano, per discutere della necessità di aumentare i fondi per il trasporto pubblico.

(G.Pip.)

 

Nuova Venezia – Miranese. Treni, corse aggiuntive congelate

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9

dic

2014

I pendolari chiedono due convogli in più. A dicembre altri disservizi

NOALE – Per le novità meglio passare più avanti. Il nuovo orario dei treni, pronto a scattare da domenica prossima, non vedrà grossi scossoni per i pendolari della linea Venezia-Noale-Bassano, che interessa anche i pendolari di Spinea, Maerne e Salzano. Nella riunione di metà novembre con Trenitalia, l’eventualità era stata prospettata ai rappresentanti dei comitati e si sta valutando l’ipotesi per metterci mano nel primo trimestre-quadrimestre del 2015. I passeggeri hanno chiesto di aggiungere due corse: una alle 5.26 per Venezia e l’altra dopo le 21 per Castelfranco. I tempi di percorrenza resteranno invariati ma gli utenti chiedono che almeno il servizio sia garantito senza intoppi, in attesa di interventi migliorativi. Non si può certo dire che il 2014 sia stato un anno positivo per questa tratta, con disagi quasi ogni mese tra convogli cancellati o in forte ritardo per incidenti provocati dagli automobilisti, personale indisposto per malattia o guasti sul materiale. Anche dicembre non è iniziato bene, con le solite navette cancellate venerdì sulla Noale-Mestre o Salzano-Mestre: parliamo delle numero 5770 delle 7.22 e della 5774 delle 9.22 entrambe in partenza da Mestre e, viceversa, della 5773 delle 8.09 e della 5777 delle 10.09 da Noale. Nella stessa giornata, il regionale 5725 da Bassano a Venezia, con arrivo a Noale alle 12.02, vi è giunto con 26 minuti di ritardo, mentre il 5758 da Santa Lucia delle 19.56 sempre verso la città vicentina, è rimasto fermo a Maerne per un quarto d’ora. Tanti piccoli-grandi inconvenienti che contribuiscono ad arrivare tardi in ufficio o a scuola o anche perdere le coincidenze per spostarsi altrove. E sotto l’albero di Natale, i passeggeri chiedono una maggiore puntualità.

Alessandro Ragazzo

 

Allarme di Coldiretti in Miranese e Riviera dopo l’embargo russo la “fuga” dell’Ue

Il caso del Consorzio “Freschissimi”: sette milioni e 50 lavoranti in meno

DOLO «Quello che sta succedendo è incredibile. Nessuno ci aiuta e l’embargo per gli attriti tra Russia e Occidente a causa della complicata crisi ucraina ci ha fatto finora perdere il 35 % del fatturato. Nei prossimi mesi ne arriveremo a – 50% visto che da ora ad aprile lavoravamo per il mercato russo (durante il loro gelido inverno) a pieno ritmo».

A lanciare l’allarme e a dare le cifre di quello che si annuncia un disastro per il comparto agricolo di Riviera e Miranese è Luciano Quaggio, presidente del consorzio agricolo “Freschissimi” che ha sede a Campagna Lupia. A dar man forte a Quaggio anche il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri responsabile di Coldiretti. «Questo comparto d’eccellenza del nostro territorio», dice Livieri, «da due anni che subisce duri contraccolpi per cause di cui non è responsabile. A Noale una azienda che produce insalate è in ginocchio. Capisco la rabbia degli agricoltori di fronte a quello che sta succedendo».

Il caso del consorzio “Freschissimi” è emblematico. Produce ortaggi (insalate, insalatine radicchio, lattughe verdure a foglia larga) di altissima qualità con certificazioni a livello europeo: per la gestione dei servizi ai soci, per la gestione ambientale (si tratta del primo consorzio di aziende agricole in Italia ad aver conseguito questa certificazione). Quaggio dà altri numeri del disastro: «La perdita quest’anno sarà superiore ai sette milioni di euro e alla fine non lavoreranno a tempo pieno oltre una trentina di lavoratori del settore agricolo proprio nel periodo invernale in cui cioè c’era da lavorare e guadagnavano di più. Un’altra ventina a part time non verrà nemmeno chiamata in estate. In Russia purtroppo non accettano più nulla dei nostri prodotti, a causa delle contro sanzioni».

Non arriveranno poi nemmeno i rimborsi promessi dall’Ue. «A causa di una norma dell’Unione che rimborsa sistemi agricoli cooperativi più ampi», dice Quaggio, «non potremmo nemmeno aver accesso ai rimborsi. Un disastro completo. Casa fanno i nostri europarlamentari per tutelare il nostro lavoro?».

Il consorzio ha come associate una ventina di aziende agricole fra Riviera e Miranese. Ha come obiettivo la riduzione degli inquinanti e il rispetto dell’ambiente, applicando regole sempre più rigide e severe. Le produzioni agricole dirette in Russia sono quelle dell’area sud dell’Europa (Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Francia), quelle appunto che nel clima russo non crescono.

Alessandro Abbadir

 

Nuova Venezia – Asl 13, arriva Checchin

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4

dic

2014

È stato eletto ieri presidente della conferenza dei sindaci

MIRA – Sostituzione ai vertici della conferenza dei sindaci dell’Asl 13: i sindaci dei 17 Comuni hanno votato il nuovo presidente. A dirigere l’assemblea sarà il sindaco di Spinea (di area centrosinistra) Silvano Checchin, che subentra al collega di Campagna Lupia (di area centrodestra) Fabio Livieri. La sostituzione è avvenuta, secondo Livieri, in modo concordato, anche se non poco avrebbero pesato, secondo alcuni, le recenti polemiche e le proteste legate alla difesa dell’ospedale di Dolo sfociate in una manifestazione.

«Era da tempo», spiega Livieri, «che avevo chiesto la sostituzione alla guida della conferenza, sia per problemi di lavoro che di salute. Dopo due anni e mezzo di incarico, ritengo sia giusto optare per l’alternanza. Credo che il collega Checchin saprà operare con grande capacità, tenendo conto degli interessi di tutto il comprensorio».

Va detto che Livieri era stato l’unico sindaco a non aderire alla marcia di protesta organizzata dai primi cittadini della Riviera a novembre per le strade di Dolo e si era attirato gli strali dei comitati e degli stessi colleghi. Fra gli altri argomenti affrontati ieri dalla conferenza dei sindaci, c’è stata anche la questione del distretto sanitario di Mira. Il sindaco di Mira Alvise Maniero ha ricordato i passaggi fatti e l’invio in Regione del progetto per il nuovo sito di Oriago con il piano finanziario per realizzarlo. Infine i fondi per l’ospedale di Dolo.

«Attendiamo entro fine mese dalla Regione», ha detto Livieri, «una risposta per ottenere i 28 milioni di euro che ci servono per realizzare le nuove sale operatorie, il pronto soccorso e la riabilitazione all’ospedale di Dolo».

(a.ab.)

 

DOLO «Che delusione, che amarezza. Sindaco e maggioranza, con l’appoggio dei due fuoriusciti leghisti e alcuni astenuti, hanno voltato le spalle ai loro cittadini». L’accusa è lanciata da Emilio Zen, referente del coordinamento per la tutela dell’ospedale di Dolo, dopo che il consiglio comunale di Dolo ha bocciato l’ordine del giorno per la difesa del nosocomio approvato dalla conferenza dei sindaci.

«Il 13 novembre, durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione», spiega Zen, «il vicesindaco di Dolo rivendicava la difesa e il rilancio del nostro ospedale e il sindaco Gottardo condivideva l’azione della conferenza dei sindaci della Riviera. Giovedì hanno affossato un fondamentale documento che mette in ordine tutte le valutazioni e le rivendicazioni di chi sta conducendo una battaglia di civiltà».

L’azione del coordinamento continuerà. «Dal canto nostro, confidando nella coerenza e nell’impegno dei sindaci “non trasformisti” e dei consiglieri regionali che si sono resi disponibili, non arretriamo di un passo chiedendo il ritiro dell’atto aziendale dell’Asl 13 e la conseguente revisione delle schede ospedaliere».

Giacomo Piran

 

Dolo. Non passa l’emendamento sulla sospensione delle schede e nemmeno l’assestamento di bilancio: è polemica

DOLO – Il consiglio ha bocciato il documento che la Conferenza dei sindaci lo scorso 24 ottobre aveva sottoscritto con l’impegno venisse approvato in ogni consiglio comunale e che riguardava la salvaguardia delle funzioni ospedaliere dell’asl 13 e la maggioranza è stata battuta sull’assestamento di bilancio.

La votazione per il documento che chiedeva, di sospendere l’attuazione delle schede ospedaliere ha visto gran parte della maggioranza votare contro il documento unitamente alla Lega Nord 9 voti contrari, 7 favorevoli e 4 astenuti.

Saltato anche l’assestamento di bilancio perché la votazione ha visto 10 voti a favori e 10 contrari.

Molte le reazioni. Il Comitato Bruno Marcato ha osservato. «Purtroppo i partiti ‘comandanò anche per l’Ospedale di Dolo che subirà lo spostamento degli uffici da Dolo a Noale Spostamento della Chirurgia, Urologia, Ortopedia a Mirano. Riduzione del Pronto Soccorso e previsione di alcuni posti letto di Chirurgia funzionante solo in orario diurno e chiusura totale al sabato e domenica. Radiologia sarà chiusa, rimarrà solo Rianimazione. Ecografia diagnostica ed interventistica sarà chiusa.»

Il coordinatore della manifestazione del 16 novembre, Emilio Zen ha aggiunto. «L’amministrazione ha affossa un Ordine del Giorno già approvato in altri Comuni, fondamentale documento che mette in ordine tutte le valutazioni e rivendicazioni ormai dominio comune di chi sta conducendo una battaglia di civiltà. Che delusione, che amarezza! – osserva amaramente Zen – Sindaco, giunta, maggioranza si sono fatti incantare da vacui progetti futuristi, da specchietti per le allodole.»

Per finire l’esponente del Partito Democratico Alberto Polo attacca duramente l’amministrazione del comune «La maggioranza a Dolo non esiste più, questi signori sono pregati di smetterla di prendere in giro la nostra città e di liberare tutti noi cittadini da questo indecoroso spettacolo. Dopo aver invano cercare di approvare il P.A.T.I. – continua Polo – giovedì si è consumato l’ennesimo scempio alle istituzioni cittadine con la mancata approvazione dell’assestamento di bilancio, uno strumento indispensabile per tutta la programmazione del Comune e per evitare le pesantissime sanzioni in caso di non rispetto del patto di stabilità».

(l.per.)

 

Dolo. Dopo la manifestazione per l’ospedale: «Finalmente abbiamo capito da che parte stanno e perchè»

Dopo l’imponente manifestazione di domenica scorsa a difesa dell’ospedale, gli organizzatori attendono di capire quanto accadrà in Regione dove nelle prossime settimane, fra le altre cose, saranno portate le oltre cinquemila firme raccolte dai cittadini dai comitati coordinati da Emilio Zen.

Le ultime vicende e la manifestazione hanno indotto il Comitato Bruno Marcato, che da anni si batte per l’ospedale dolese, ad alcune riflessioni.

«Finalmente tutti sono usciti allo scoperto, ora è tutto più chiaro. In qualche modo anche chi non ha partecipato ci ha aiutato.» Osservano i componenti del Comitato che aggiungono .

«Abbiamo capito infatti da che parte stanno e perché. Alla manifestazione non c’era rappresentanti della Lega Nord e neppure di Forza Italia, i partiti maggiormente responsabili delle scelte sanitarie nel Veneto, comprese quelle che riguardano il nostro ospedale. Non c’erano neppure i sindaci che fanno riferimento a quei partiti e probabilmente si sentono rappresentanti solo dei loro partiti e non dei cittadini dei loro Comuni.»

E concludono. «Per fortuna molti dei cittadini dei Comuni amministrati da quei sindaci credono, ed hanno fiducia, in questo ospedale, com’è ora e come noi lo vorremmo mantenere, non come lo vorrebbe la Lega Nord e Forza Italia. Quei cittadini lo hanno dimostrato firmando la nostra petizione, snobbata ed osteggiata dai loro sindaci».

(l.per.)

 

Nuova Venezia – L’Asl 13 aiutera’ gli addetti mensa

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23

nov

2014

Il dg Gumirato interviene dopo i tagli decisi da Dussmann vincitrice dell’appalto

DOLO «Massima disponibilità a collaborare, nei limiti di quanto previsto dal bando, per una soluzione che non penalizzi i lavoratori». Il direttore dell’Asl 13, Gino Gumirato, interviene nella vertenza che vede contrapposti 61 lavoratori delle mense degli ospedali di Dolo, Noale e Mirano con l’azienda Dussmann che ha vinto l’appalto che entrerà in vigore da dicembre.

L’azienda ha prima annunciato un taglio del monte ore portandolo da 1700 a 1300 per poi fissarlo, dopo una riunione con i sindacati, a 1400. La posizione di Gumirato rappresenta la conferma del fatto che l’Asl 13 è pronta a contribuire con delle risorse aggiuntive per ridurre il taglio. Una promessa che era stata fatta agli stessi sindacati dal direttore dell’Asl 13 la scorsa settimana e che la stessa Asl ha ribadito al momento dello scoppio delle proteste dei lavoratori.

Gumirato intende però precisare che si tratta comunque di una situazione comunque difficile. «L’Asl13», dice in una nota il direttore, «sta seguendo con interesse e preoccupazione la vertenza tra lavoratori e la ditta Dussmann, che si è aggiudicata l’appalto per il servizio di ristorazione dell’azienda sanitaria. È bene precisare che il valore dell’appalto è stato stabilito sulla base dei prezzi di riferimento fissati a livello regionale e nazionale e l’aggiudicazione non è avvenuta al massimo ribasso, bensì secondo criteri che garantissero un buon rapporto qualità-prezzo. Così come segnalato dai lavoratori, l’ Asl 13 ha approfittato della gara per investire una importante cifra nel miglioramento del servizio: ci sono infatti circa 600mila euro destinati al rinnovo dei carrelli per il trasporto delle pietanze (visto che i precedenti versavano in pessime condizioni) e di altre attrezzature per la cucina, che miglioreranno la preparazione dei pasti. In nessun modo l’ Asl 13 è responsabile delle decisioni della ditta Dussmann sul monte orario del personale».

(a.ab.)

 

Il futuro della sanità

DOLO – La Commissione regionale investimento in tecnologia ed edilizia (Crite) ha analizzato ieri il progetto di investimento e ristrutturazione degli ospedali dell’Asl 13, in particolare di Dolo.

«La commissione ha valutato in modo positivo il progetto complessivo», spiegano dall’Asl 13, «ed è scesa nei dettagli delle valutazioni sui singoli interventi, in particolare dell’ospedale di Dolo, individuando la necessità di definire nella prossima riunione fissata per dicembre una serie di approfondimenti tecnici per delineare la calendarizzazione dei lavori».

Il costo totale per gli adeguamenti normativi a Dolo è di 37,5 milioni, mentre per le opere urgenti, tra cui il pronto soccorso e la piastra diagnostica, i costi ammontano a 14,2 milioni.

Per quel che riguarda l’ospedale di Dolo sono previsti tra l’altro lavori nel blocco sud e la realizzazione del nuovo pronto soccorso che potrà prevedere la realizzazione di un blocco chirurgico per attività in regime “week-surgery” diurno ambulatoriale e di un’area radiologica e ambulatoriale.

(g.pir.)

 

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