C.S.Op.Zero 22/01/14 – Passante di Mestre: Opzione Zero, Re-Common e Counter Balance presentano esposto agli organismi di controllo Europeo.
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22
gen
2014
Cliccare qui per vedere la delibera della Corte dei Conti del 22 marzo 2011
Cliccare qui per vedere la delibera della Giunta della Regione Veneto del 16 aprile 2013
Cliccare qui per vedere il dossier presentato da Re:Common e Opzione Zero
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Comunicato Stampa Opzione zero – Re-Common – Counter Balance 22 gennaio 2014
Passante di Mestre: Opzione Zero, Re-Common e Counter Balance presentano esposto agli organismi di controllo Europeo.
Giù le tariffe, i cittadini hanno già pagato il Passante con le tasse. Il debito di CAV è illegittimo, si indaghi piuttosto sullo spropositato aumento dei costi per la realizzazione dell’opera.
Si chiede a OLAF di indagare su possibili episodi di corruzione nella costruzione dell’opera e di verificare i recenti finanziamenti della BEI e di Cassa Depositi e Prestiti a CAV SpA.
La Giunta Zaia e il CDA di CAV hanno responsabilità pesantissime, non possono nascondersi dietro a una foglia di fico.
Il comitato Opzione Zero, l’associazione Re:Common, la Rete Europea Counter Balance hanno presentato un dettagliato memorandum a OLAF l’organo ispettivo dell’Unione Europea, chiedendo che indaghi sul prestito di 350 milioni di euro erogato dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), tramite l’italiana Cassa depositi e Prestiti, alla compagnia pubblica CAV. Il dossier è stato spedito anche alla Procura della Repubblica di Venezia, alla Corte dei Conti italiana e alla Corte dei Conti Europea.
Partecipata dall’Anas e dalla regione Veneto, la CAV SpA è una società totalmente pubblica creata nel 2008 per la gestione del Passante, della tangenziale di Mestre e del tratto di autostrada Padova-Mestre. La convenzione tra CAV e ANAS (società anche questa pubblica) approvata nel 2011, prevede che CAV restituisca ad ANAS circa 1 miliardo di euro entro il 2032 attraverso il gettito dei pedaggi autostradali. Si tratta della somma anticipata dalla stessa ANAS per la costruzione dell’opera.
“Il tornello di Vetrego è solo un pretesto – afferma Mattia Donadel di Opzione Zero- i pedaggi sul Passante e sulla Padova-Mestre sono i più cari d’Europa perché il traffico è in netto calo e la CAV non sa più come restituire i soldi ad ANAS, tanto che ora, si è ulteriormente indebitata con CDP e BEI per 423,5 milioni di euro, e pensa pure di ricorrere ai famigerati Project Bond, una sorta di titoli finanziari legati all’opera. Ma lo capiscono anche i bambini che di debito in debito il buco si allarga sempre di più. Su questa vicenda sia la Giunta Regionale di Zaia sia il CDA di CAV hanno responsabilità precise e pesanti”.
Rincarano la dose Rebecca Rovoletto e Lisa Causin portavoce del Comitato: “l’allargamento del debito produrrà nel breve periodo ulteriori rincari dei pedaggi per spremere le tasche dei cittadini, che il Passante però lo hanno già pagato con le tasse. Ma quando la situazione diventerà insostenibile allora dovranno risponderne direttamente la Regione Veneto e ANAS, i soci di CAV; e a quel punto è facile immaginare cosa potrà produrre: tagli ai servizi pubblici locali come sanità, trasporti e scuole e ancora nuove tasse”.
Obiettivo di Opzione Zero, Re-Common e Counter Balance è dunque accendere i riflettori a livello europeo su questa situazione esplosiva.
Nel dossier (in allegato l’estratto) si fa riferimento al dettagliato rapporto della Corte dei Conti, che nel marzo del 2011 aveva sollevato forti dubbi su vari aspetti della costruzione e della gestione dell’opera: mancati controlli, uso smodato degli strumenti emergenziali, aumento ingiustificato dei costi, possibilità di infiltrazioni della criminalità organizzata nella concessione dei subappalti. D’altra parte proprio la Mantovani SpA e la FIP Industriale, società gemelle entrambe protagoniste nei lavori di costruzione del Passante, sono al centro di importanti inchieste della Magistratura veneziana e di quella siciliana: nel febbraio 2013 viene arrestato Piergiorgio Baita ex AD della Mantovani per false fatturazioni e corruzione; mentre lo scorso ottobre, l’amministratore delegato di una delle società del consorzio, FIP Industriale, è stato arrestato dalle autorità anti-mafia di Catania con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa legato alla costruzione della tangenziale di Caltagirone in Sicilia. Nonostante ciò, la BEI è andata avanti con l’erogazione del prestito, effettuata nell’aprile del 2013.
Continua Rebecca Rovoletto: “Innumerevoli sono state le occasioni in cui comitati e gruppi di azione civile hanno denunciato pubblicamente e apertamente l’opacità del sistema politico-affaristico instaurato dai potentati che da vent’anni governano la Regione del Veneto. Opacità nelle procedure, negli affidamenti di appalti, nella gestione delle opere pubbliche e delle risorse economiche, nell’utilizzo forzato di strumenti tecnico-legislativi emergenziali. Il “sistema veneto” è strutturalmente corrotto e il caso del Passante di Mestre e della gestione CAV ne sono uno degli emblemi. È tempo che tutti gli organi di controllo, anche quelli europei, si rendano responsabili di garantire la legalità, e il corretto e trasparente utilizzo del denaro pubblico”.
“Sono anni che ci viene detto ‘l’Europa ce lo chiede’” ha dichiarato Antonio Tricarico di Re:Common. “Questa volta siamo noi, cittadini italiani vittime della corruzione del ‘sistema Veneto’, a chiedere all’Europa di investigare le responsabilità dirette di funzionari della Banca europea per gli investimenti che hanno concesso fondi, nonostante i magistrati italiani avessero già scoperchiato la pentola sulla corruzione che riguarderebbe la CAV e il Passante di Mestre”.
“Se l’OLAF è un’istituzione seriamente impegnata nella lotta alla corruzione e al riciclaggio, dimostri che la Bei viene trattata e indagata al pari delle altre istituzioni europee e almeno per una volta faccia pagare anche ai responsabili della Banca a Lussemburgo il fatto di non aver controllato adeguatamente l’uso dei soldi pubblici che gestiscono, andando poi a legittimare l’ormai diffusa corruzione italiana” ha aggiunto Elena Gerebizza sempre di Re:Common.
Intanto Opzione Zero sta lavorando per mettere punto un ricorso al TAR sullo spropositato aumento dei pedaggi e sul mancato arretramento della barriera di Mestre. Annunciata poi una manifestazione in zona Roncoduro per il 22 febbraio, giornata di mobilitazione nazionale di tutti i comitati lanciata dal Movimento No TAV.
CLICCARE QUI PER LEGGERE IL MEMORANDUM
Nuova Venezia – Arino. Venerdi’ assemblea sull’autostrada Romea
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22
gen
2014
ARINO – “Nuova autostrada Romea. Le ragioni del No” questo è il titolo dell’incontro pubblico che si terrà venerdì alle 21 nel centro parrocchiale di Arino di Dolo. All’incontro, che sarà coordinato da Simone Nicolè de “Il Ponte di Dolo”, interverranno Lisa Causin e Rebecca Rovoletto del comitato “Opzione Zero”, Andrea De Lorenzi del circolo Sel di Dolo, Fabrizio Destro presidente di Legambiente Riviera del Brenta e Maddalena Gottardo, sindaco di Dolo.
Durante l’assemblea, che segue quella svolta un paio di mesi fa nella sala consiliare del municipio di Dolo, vuole ribadire la contrarietà al progetto della Romea Commerciale e al suo passaggio per i territorio di Riviera del Brenta e Miranese.
Saranno poi esposte delle alternative che, secondo il Fronte del No, sono più economiche e sostenibili.
Tra queste ci sono la messa in sicurezza immediata dell’attuale strada Romea, la deviazione del traffico pesante sulla A13 che potrebbe essere sottoposta a lavori di ampliamento, il potenziamento del trasporto ferroviario e fluvio-marittimo, ed investimenti sul trasporto pubblico locale.
(g.pir.)
TV7 Triveneta – Truffe autostradali?
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19
gen
2014
Gazzettino – Dossier sul Passante alla Corte dei Conti: “Poca trasparenza”
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19
gen
2014
MIRA – Il comitato “Opzione Zero” vuole andare fino in fondo: in settimana spedirà alla Corte dei Conti e alla Procura un dossier sulla gestione finanziaria del Passante.
La documentazione mira a ricostruire i movimenti di Cav, Regione e altri enti coinvolti: «La gestione è poco trasparente – spiega il presidente Mattia Donadel – con una lievitazione dei costi poi scaricata sui cittadini. Il Passante è stato pagato coi nostri soldi e ora quel costo dobbiamo pagarlo di nuovo noi, con l’aumento dei pedaggi».
Intanto il comitato intende organizzare per il 22 febbraio una grande manifestazione al vecchio casello di Dolo Roncoduro. Per ricorsi e class action contro l’aumento delle tariffe, sono già avviati i contatti con una legale veneziana.
(g.pip.)
Mercoledi’ 29/01/14 – Cazzago. Strade senza uscita.
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18
gen
2014
Venerdi’ 24 gennaio – Arino. Nuova Autostrada Romea: le ragioni del No.
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18
gen
2014
Giovedi’ 23/01/14 – Venezia. Qual’e’ la posta in gioco?
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18
gen
2014
Gazzettino – Dolo/Mirano. La parodia del casello su Youtube.
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11
gen
2014
«Ehi! No se passa de qua, no te vedi che semo drio lavorare?». «E cossa si drio fare?». «L’innesto dea Romea Commerciale»…
Il filmato risale ad un anno fa, ma in questi giorni è tornato a spopolare. Per trovarlo, su Youtube, basta digitare «Un casello di ordinaria follia».
Il comitato «Opzione Zero» si è appoggiato ai geniali doppiatori locali della «Doliwood» per realizzare la parodia del film «Un giorno di ordinaria follia».
La pellicola narra la storia di un uomo comune sommerso da problemi quotidiani, impersonato da Michael Douglas, che semina il manico in varie zone di Los Angeles. Una scena è ambientata in un cantiere stradale: un assist perfetto per doppiare la star hollywoodiana immaginandola nel casello (chiuso) di Dolo Roncoduro.
(g.pip.)
Nuova Venezia – Autostrade. Lega, M5S e Opzione Zero scatenati contro Cav e Zaia.
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9
gen
2014
LE REAZIONI CONTRO LE NUOVE TARIFFE
MIRANO – Fuoco di fila politico contro Cav e le nuove tariffe autostradali. Il capogruppo della Lega in Regione Federico Caner lancia una proposta. La vignetta, sul modello austriaco, ma con una variante: invece dell’adesivo da applicare sul cruscotto, un dispositivo elettronico riconoscibile dai caselli automatici. A una condizione però: «Che Roma si assuma la responsabilità dei costi del Passante». Spiega Caner: «Mentre al Nord paghiamo per usare le strade costruite a servizio dei cittadini, al Sud è tutto gratis. Basterebbe che lo Stato decidesse di applicare al Nord sconti come quelli delle tratte gratuite, tipo Grande raccordo anulare di Roma, Palermo-Mazara o Palermo-Catania e saldare una parte del costo del Passante, rendendo così possibili sconti mirati ai residenti».
Interviene invece sul nodo del tornello di Vetrego il deputato Emanuele Cozzolino (M5S): «Il decongestionamento del traffico a Vetrego, se sarà confermato nei prossimi giorni, è positivo», afferma, «ma preoccupa che il problema sia stato risolto con la creazione di un altro danno: l’aumento spropositato delle tariffe. Praticamente un tassa pagata dai lavoratori costretti a spostarsi sulla Mestre-Padova. Al ministro Lupi ci permettiamo di ricordare che il progetto del Passante prevede lo spostamento del casello Venezia Ovest a Roncoduro e la liberalizzazione del tratto autostradale Dolo-Mestre e non gli aumenti scattati dal primo di gennaio».
Infine il comitato Opzione Zero torna sulla querelle: «Zaia propone ora di prorogare la concessione del Passante a Cav fino al 2050 per dilatare i tempi di rientro del debito e diminuire così i pedaggi. Ma per farlo Cav deve prevedere nuovi investimenti, dunque nuove opere. Pensare di uscire dalla crisi moltiplicando l’asfalto è demenziale. Il sistema Veneto è al collasso, Zaia smetta di farsi complice di una politica fallita».
(f.d.g.)
«Vogliamo i dati sui flussi ai caselli»
Lettera dei sindaci di Mirano e Spinea a Cav: dobbiamo sapere quanti mezzi evitano il Passante per intasare le nostre strade
MIRANO – Mirano e Spinea chiederanno il monitoraggio dei flussi di traffico ai caselli di Mirano-Dolo (a Vetrego) e Spinea (a Crea). Contare, in pratica, i passaggi giornalieri dei veicoli in entrata e in uscita per confrontarne il numero prima e dopo l’aumento delle tariffe. La richiesta parte da Mirano, dove il sindaco Maria Rosa Pavanello ha preparato una pepata lettera indirizzata a Cav, Concessioni autostradali venete, che partirà in giornata. Dovrebbe arrivare anche la firma del sindaco di Spinea Silvano Checchin, interessato dallo stesso problema. Sul tavolo i due comuni pongono il problema del traffico extra-autostrada.
Pavanello parla di “effetto domino”: «Bisogna pensare alle possibili contromisure che gli automobilisti adotteranno per difendersi dall’aumento. Se da Vetrego a Padova la tariffa è di 2,80 euro, ma il pedaggio costa solo 1,60 euro e i due caselli distano tra loro meno di 7 chilometri, è ovvio che molti automobilisti non residenti nei nostri comuni e che prima utilizzavano il casello di Vetrego, ora potrebbero decidere di spostarsi a Spinea. I problemi ora saranno là e comunque resteranno anche per Mirano. A cascata infatti i due comuni potrebbero venire investiti da flussi anomali e imprevisti di traffico».
Considerazioni già espresse dal sindaco di Mirano in occasione della Conferenza dei sindaci di Miranese e Riviera dello scorso 5 marzo a Vigonovo, di fronte ai vertici di Cav. Allora Pavanello sottolineò come istituire tariffe differenti per l’utilizzo di caselli geograficamente vicini (come Vetrego e Spinea appunto) avrebbe potuto rivelarsi dannoso per l’equilibrio della viabilità locale.
Ora il sindaco rincara la dose: «L’elevato e discriminante aumento del pedaggio d’inizio anno non è affatto una corretta politica per incentivare gli utenti a usare il Passante». E chiede perciò a Cav di avviare «con urgenza un’estesa operazione di monitoraggio dei cambiamenti dei flussi di traffico e della reazione degli utenti alle nuove tariffe, sia sulle sia su quelle libere».
Mirano chiede in particolare i dati mensili del 2013 relativi al casello Mirano-Dolo (località Vetrego) e quelli registrati al casello di Spinea. Raffrontando le “alzate di sbarra” del 2013 e quelle di questi primi giorni del nuovo anno si teme di dover scoprire l’amara verità: un “tornello” affatto eliminato, ma solamente spostato o, peggio ancora, spalmato. Dove? Nei paesi, lungo le strade dei quartieri, dove transitano anche pedoni e biciclette.
Filippo De Gaspari
AUTOSTRADE, PARLA IL CAPOGRUPPO CANER
Lega: vignette telematiche e al Passante ci pensi Roma
VENEZIA – Capitolo autostrade: come neutralizzare la mina vagante dei pedaggi rincarati? Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ventila abbonamenti scontati per pendolari e autotrasportatori; le società di gestione – e anche l’Udc veneta per voce di Antonio De Poli – chiedono al Governo un allungamento delle concessioni che consenta di spalmare i debiti e allentare così le tariffe. L’immancabile movimento dei forconi non escludono di allargare la contestazione ai caselli. Vie d’uscita? «Mentre al Nord paghiamo per usare le strade che abbiamo costruito al servizio dei nostri cittadini, al Sud si viaggia gratis, il problema è tutto qui», commenta Federico Caner, capogruppo della Lega in Regione «non serve un grande sforzo da parte di Lupi, basterebbe che lo Stato garantisse al Veneto condizioni simili a quelle in vigore sul Gra di Roma, sulla Palermo-Mazara e sulla Palermo-Catania, tutte gratuite. In fondo con quel che pagano i veneti al Paese, Roma potrebbe pure decidere di saldare una parte del costo del Passante, rendendo così possibile un sistema di sconti mirati ai residenti». «In questo caso», insiste «potremmo adottare una vignetta su modello austriaco, non con adesivo, bensì con dispositivo elettronico che i caselli automatici riconoscerebbero. Così non ci sarebbe bisogno di controlli e di code, e si potrebbe acquistare una sorta di abbonamento per il transito giornaliero, settimanale, mensile, annuale. Ora la palla passa al ministro, spetta a lui il compito di pareggiare le disparità tra la gestione oculata e virtuosa delle nostre autostrade e quella “allegra” del Mezzogiorno dove non si paga, anzi è lo Stato a ripianare i buchi delle società di gestione». Saranno queste le parole d’ordine delle manifestazioni di protesta che la Lega annuncia per domani all’altezza dei principali accessi autostradali.
Di tutt’altro avviso Scelta Civica, «Perché Zaia si sveglia ora che la frittata è fatta?», punge il consigliere Diego Bottacin «dal governatore, abilissimo ad annunciare azioni tanto imprecisate quanto inefficaci, vogliamo sapere perché i tempi di ammortamento del Passante siano tanto brevi visto che la concessione dura soltanto 24 anni anziché gli abituali 40. Ma soprattutto chiediamo cosa sarà fatto, oggi non fra una settimana, per eliminare una tassa occulta sulle tasche di famiglie e imprese, sui migliaia di lavoratori costretti ogni giorno a percorrere l’autostrada».
Siparietto sul web, con un botta e risposta riguardante il presidente della Cav, Tiziano Bembo. Chi lo accusa di incapacità, invitandolo a dimettersi, e chi lo difende ricordando gli oneri scaricati sulla concessionaria di Padova-Mestre: a parte il debito del Passante da ripianare, ci sono la vecchia autostrada Padova-Venezia, liberalizzata nei tratti Mirano-Dolo/Mestre-Venezia e da manutentare; la tangenziale mestrina, gratuita ma onerosa sul versante dell’asfaltatura e dell’illuminazione, così come la bretella per l’aeroporto di Tessera; fino allo sconcertante tornello di Tornello di Vetrego. Il tutto da finanziare con l’unico pedaggio consentito. Le cose stanno davvero così? «Sì, è la pura verità», replica Bembo.
LA RISPOSTA
Traffico di attraversamento problema di Mirano
di Maria Rosa Pavanello – Sindaco di Mirano
È vero, come è stato rilevato, che per il nostro comune la questione è di primaria importanza: ecco cosa sta facendo l’Amministrazione
Sul problema della viabilità nel comune di Mirano, per prima cosa devo ringraziare il signor D’Alessandro, lettore della “Nuova Venezia”, che nei giorni scorsi ha analizzato la questione e fatto delle proposte. In molti punti sono concorde, soprattutto nell’analisi del problema di quello che viene definito “traffico di attraversamento”. Questo, come è stato giustamente evidenziato, rappresenta uno degli aspetti più critici, capaci di condizionare negativamente la percezione di vivibilità della nostra città. Purtroppo l’aumento del traffico non si limita al solo quadrante ovest, analizzato nell’intervento, ma investe molte aree del centro urbano e del comune in genere, non risparmiando i quartieri periurbani e le nostre frazioni.
Consci dell’importanza di individuare soluzioni adeguate, nella fase di conclusione del Piano di assetto del territorio, abbiamo riaperto la consultazione attraverso un processo partecipato che abbiamo chiamato “La Piazza delle idee”, che ha visto coinvolte associazioni e cittadini. Ciascuno ha portato suggerimenti e approfondimenti ai vari temi trattati. Tra questi, quello dell’aumento del traffico e della sua gestione è stato senz’altro uno dei più dibattuti. Certamente il suo puntuale apporto sarebbe stato utile e importante in quella sede. In alternativa, avrebbe potuto chiedere un appuntamento con gli assessori che si occupano di viabilità, ambiente e lavori pubblici. Ad ogni modo, riceviamo ugualmente, e volentieri, lo spirito propositivo della lettera, raccogliendo l’invito a valutare i vari suggerimenti.
Entrando nel merito delle proposte, vanno segnalati alcuni punti deboli delle osservazioni del signor D’Alessandro. Per quanto riguarda l’eventualità della costruzione della camionabile con direzione SR 515 Noalese (la cosiddetta “bretella”), va ricordato che Mirano tutta, in ogni sua sfumatura politica, ha rigettato da tempo l’idea della costruzione di nuove strade: alle ultime consultazioni elettorali nessuno dei partiti e delle coalizioni presentatisi aveva nel suo programma la realizzazione di nuovi percorsi stradali.
La sua proposta di deviare gli autobus in via don Minzoni e via Nazario Sauro non è praticabile: anche volendo sorvolare sul fatto che queste sono due zone interamente residenziali (che, quindi, dovrebbero essere escluse da questo tipo di traffico), occorre notare che le due vie non hanno una larghezza tale da permettere il passaggio di un autobus. Inoltre, non sarebbe consigliabile gravare ulteriormente su via don Minzoni, già affollata dall’inevitabile afflusso quotidiano dei 3600 studenti degli istituti superiori e dei loro insegnanti. La maggior parte delle proposte originano dalla constatazione che via Battisti sia troppo trafficata, in particolare per colpa degli autobus. Non si può esattamente dire che sia così. Gli autobus che percorrono quella strada, infatti, non sono certo molti: oltre alle corse scolastiche (limitate a poche ore del giorno) e al piccolo e poco impattante omnibus per la stazione di Mira-Mirano (16 passaggi al giorno tra andata e ritorno), transitano solo i bus della tratta Borgoricco-Mirano, una quantità decisamente esigua (una quarantina di passaggi quotidiani, tra andata e ritorno), i passaggi di autobus in via Dante sono di gran lunga oltre i 200 al giorno.
D’Alessandro ci chiede, forse con ironia, che voto ci diamo. Sinceramente – ci credano i cittadini – non ci avanza il tempo di pensare a quale voto meritiamo. La verità è che la gestione di un territorio come il nostro è complessa e richiederebbe per essere affrontata con efficacia una possibilità di spesa di livello dieci volte maggiore a quella a cui siamo costretti dalle regole nazionali, come invece era possibile negli anni passati. Questa giunta sta lavorando con passione e attenzione, cercando di risparmiare su tutti i fronti, pur di garantire i servizi necessari ai cittadini, soprattutto quelli delle fasce più deboli, e pur di mantenere livelli sufficienti di manutenzione. Qualche volta si riesce a mettere in cantiere piccoli ma significativi interventi.
Va anche osservato che non tutte le decisioni che riguardano Mirano e la sua viabilità sono completamente in mano all’Amministrazione. Molto dipende da enti sovraordinati. A questo proposito, vale la pena ricordare lo sforzo dell’Amministrazione – attraverso riunioni e lettere, fino alle cause legali – per tutelare Mirano e assicurarle ciò cui ha diritto. Basti ricordare l’impegno che stiamo riversando per la questione dei 19 milioni di euro che Mirano attende da anni per le opere (in gran parte viarie) di compensazione legate al passante autostradale: un importo, questo, con cui la nostra città potrebbe risolvere gran parte dei problemi di viabilità. Abbiamo pesantemente sollecitato e coinvolto tutti gli enti firmatari e addirittura la prefettura come soggetto garante, con sei incontri effettuati alla presenza di dirigenti regionali, provinciali e comunali per sbloccare una situazione bloccata, ma non per cause certamente imputabili all’Amministrazione.
Da ultimo, molte delle iniziative che vengono citate sulla viabilità in altri comuni limitrofi, in realtà sono interventi di competenza sovracomunale, attuati in primo luogo dalla Provincia, con la quale i comuni sono chiamati a collaborare nel rispetto dei rispettivi ruoli (resta da vedere, peraltro, come verranno ridefiniti questi rapporti con l’eliminazione della Provincia di Venezia). In ogni caso, va anche detto che questi interventi – citiamo tra tutti il nuovo casello autostradale di Martellago/Scorzè o l’allargamento di via Costituzione a Spinea – anche se esterni ai nostri confini amministrativi, consentiranno comunque un beneficio anche per il nostro Comune.
Gazzettino – Casello Dolo/Mirano. Opzione zero e Cozzolino nuove azioni contro Cav
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9
gen
2014
Mobilitazioni per gli aumenti autostradali
AUTOSTRADA – Il tratto di A4 che attraversa il territorio di Dolo. Da più parti si stanno mobilitando contro gli aumenti dei pedaggi
«Il problema del tornello è stato risolto creando altri danni». A Sparare a zero contro la concessionaria autostradale Cav ora è il miranese Emanuale Cozzolino, parlamentare del Movimento 5 Stelle, che critica apertamente l’aumento della tariffa sulla Mirano-Padova da 80 cent a 2.80 euro. «Il decongestionamento del traffico al tornello di Vetrego è ovviamente un fatto positivo, ma questo grave problema non è stato risolto con una soluzione bensì con la creazione di un ulteriore danno – scrive Cozzolino -. L’aumento delle tariffe autostradali è infatti spropositato e per i lavoratori si trasforma di fatto in una ulteriore tassa da pagare. Il rischio è poi quello di spostare semplicemente la massa di traffico sulla viabilità ordinaria, creando ulteriori disagi per i residenti e per gli stessi pendolari». Cozzolino ne ha pure per Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: «Si appresta a produrre altri danni con la realizzazione della nuova Romea, intanto gli ricordiamo che il progetto del Passante prevede lo spostamento del casello Venezia Ovest a Roncoduro».
Intanto il comitato mirese Opzione Zero, che ha già allacciato i contatti con un legale per valutare ricorsi e class action contro le nuove tariffe, punge il governatore Luca Zaia:
«La sua soluzione per diminuire i pedaggi è prorogare la concessione a Cav dal 2032 al 2050, in modo da dilatare i tempi per rientrare nella spesa di un miliardo per il Passante. Ma per ottenere una proroga Cav deve prevedere nuovi investimenti: ecco dunque l’ipotesi della quarta corsia sulla Venezia-Padova, che significa solo altro asfalto e nuovi debiti».
(g.pip.)
Pedaggi, scende in campo il governo
VENEZIA – I rincari autostradali, un affare di Stato, anzi di governo. Non a caso, una settimana dopo l’aumento dei pedaggi, che hanno colpito pesantemente la tratta Padova-Venezia e il sistema del Passante di Mestre, scendono in campo i ministri. Due appuntamenti diversi per luogo e tempo, uno a Roma e uno a Venezia, ma ugualmente inerenti il tema delle infrastrutture e dei loro costi, nell’ambito della riforma che farà finalmente decollare le Città Metropolitane, a partire da quella lagunare.
In presa diretta oggi pomeriggio alla Camera dei Deputati il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi risponderà all’interrogazione parlamentare presentata a tempo di record da Andrea Martella, vicepresidente del gruppo Pd. Ma siccome ne stanno arrivando altre, è evidente che la prima risposta di Lupi è quella che conta. Martella ha puntato il dito contro l’incremento delle tariffe del 12.9 per cento sulla Venezia-Trieste e addirittura del 250 per cento da Padova a Dolo, sostenendo che non si possono scaricare i debiti dei concessionari sugli utenti, come si fa con il Passante di Mestre.
Il ministro dovrà spiegare, inoltre, come intende realizzare la politica degli abbonamenti autostradali, annunciata alcuni giorni fa, per ridurre l’impatto degli aumenti a beneficio di pendolari e autotrasportatori. Una svolta salutata con favore, ma anche con grande scetticismo, dalle categorie interessate. E lo attendono al varco i Cinquestelle, che non riuscendo a trovarne traccia negli uffici ministeriali, già definiscono «un decreto fantasma» quello che ha autorizzato i rincari.
A Venezia, invece, il ministro dello Sviluppo Economico, il padovano Flavio Zanonato, ospite di Giorgio Orsoni, incontra a Ca’ Farsetti i sindaci di Venezia, Padova, Treviso, Vicenza, Rovigo e Belluno. Ufficialmente i primi cittadini dibatteranno di Piano Casa regionale, in realtà affronteranno con il ministro il tema della crisi economica. A partire dalle situazioni di criticità industriale, per proseguire con le ricadute sugli enti locali della Legge di Stabilità. Ma sul tappeto ci sarà anche la Città Metropolitana che potrebbe unire il cuore del Veneto.
Una riforma contraddetta dai rincari sui trasporti che impediscono la comunicazione tra realtà territorialmente contigue che si scoprono sempre più vicine per motivi economici, oltre che culturali. E gli aumenti delle tariffe, come hanno denunciato in questi giorni un po’ tutti, sono un formidabile ostacolo allo sviluppo e alla crescita economica e produttiva.
In attesa che i ministri parlino, continuano a fioccare le prese di posizione. Che sulle tariffe hanno come obiettivo critico la Regione Veneto e la società di gestione della Padova-Venezia (la Cav) controllata da Palazzo Balbi e dall’Anas.
«Perché i tempi di ammortamento del Passante sono così brevi? E cosa intende fare il presidente Zaia per evitare che la situazione si replichi con la Pedemontana Veneta, arteria attualmente in costruzione con modalità identiche a quelle del Passante di Mestre?». Lo chiede Diego Bottacin, consigliere regionale ed esponente veneto di Scelta Civica, che ha indirizzato al governatore un’interrogazione: «Questi abnormi rincari sono una tassa occulta che pesa sulle tasche di famiglie e imprese, su migliaia di lavoratori».
Antonio De Poli, dell’Udc, chiede di «allungare di 10-15 anni la convenzione con la Cav che scade nel 2032, con l’obiettivo di ridurre l’impatto dei rincari dei pedaggi su famiglie e imprese». Il capogruppo della Lega in consiglio regionale, Federico Caner, lancia una proposta di “sconto”: «Se Roma si assumesse la responsabilità di parte dei costi del Passante, potremmo adottare una “vignetta” su modello austriaco».
Giuseppe Pietrobelli
IL CAOS A “COSTO ZERO”
La replica Cav: «Erano illeggibili solo 54 tagliandi, lo 0,8 per cento»
Caro direttore,
la spiegazione tecnica di quanto accaduto nella giornata di ieri è la seguente: se un utente inserisce un biglietto in una pista automatica e questo risulta smagnetizzato l’operatore del servizio, da remoto, è costretto a richiedere all’utente la sua provenienza. Successivamente l’operatore “tabula” la stazione di entrata e l’utente ha la possibilità di pagare il pedaggio.
Nel caso in cui l’utente dichiari di essere entrato in una stazione che dà pedaggio zero viene emesso automaticamente un rapporto di mancato pagamento a completamento dell’operazione di esazione. L’operatore invita l’utente a non prendere in considerazione il rapporto di mancato pagamento e ad inserirlo in un apposito contenitore posto vicino all’apparecchiatura. Le preciso che la frequenza di emissione di tali rapporti per biglietti smagnetizzati nella giornata di ieri è stata davvero bassa. Per la precisione su 6310 emissioni di biglietti, sono risultati illeggibili circa 54 tagliandi su 6 porte/uscite, per una percentuale dello 0,8. Cav esegue molto spesso le manutenzioni ai propri impianti che ovviamente sono acquistati dagli stessi fornitori di altre concessionarie. Le macchine si sa a volte si inceppano e l’incidenza degli inconvenienti, a mio modesto giudizio di parte, sono modesti. Posso comprendere il fastidio degli utenti che hanno segnalato il problema, ma mi risulta che ciò non abbia creato code all’uscita dei caselli. Resta il fatto che cercheremo, come sempre, di migliorare per evitare anche questo tipo di disagi.
Tiziano Bembo – Presidente Cav
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