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Articoli inchiesta Mose

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa, Senza categoria | 0 Comments

5

giu

2014

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IN AGGIORNAMENTO

 

Tutti gli articoli relativi all’inchiesta Mose

 

21 marzo 2015 – Nuova Venezia – Mazzacurati citato in aula: non arrivera’

17 marzo 2015 – Gazzettino – Grandi opere, tangenti: 4 arresti

15 marzo 2015 – Nuova Venezia – Mose, esposto dei comitati al Tribunale dei Popoli

14 marzo 2015 – Nuova Venezia – I legali di Giorgio Orsoni avranno gli atti su Zoggia

11 marzo 2015 – Gazzettino – Scandalo Mose. Baita: “Con me la Mantovani si e’ arricchita”.

10 marzo 2015 – Nuova Venezia – Mose, e’ guerra su Mazzacurati

09 marzo 2015 –  Nuova Venezia – Mose. Mazzacurati malato, niente interrogatorio.

08 marzo 2015 –  Nuova Venezia – Mose. Due navi da 55 milioni per la manutenzione delle paratoie

03 marzo 2015 –  Nuova Venezia – Mose “Mazzacurati non ricorda nulla”

03 marzo 2015 – Gazzettino – Mose, Mazzacurati non torna dagli Stati Uniti.

27 febbraio 2015 –  Nuova Venezia – “Mose, un ladrocinio impunito”, la Guzzanti si scaglia contro Galan

25 febbraio 2015 – Gazzettino – Mazzacurati e Orsoni, chiesto il faccia a faccia

24 febbraio 2015 – Gazzettino – Mose. “Il Cvn aveva foraggiato anche le precedenti campagne elettorali”

23 febbraio 2015 – Gazzettino – Mose. La societa’ della Minutillo chiude con un attivo super.

23 febbraio 2015 – Nuova Venezia – Mose, altri patteggiamenti. Orsoni verso l’abbreviato.

22 febbraio 2015 – Gazzettino – Mose. Favorito di Mazzacurati in carriera al ministero.

22 febbraio 2015 – Gazzettino – “Mose, archiviazione per Zoggia e Mognato”. Ma la Procura: certi i finanziamenti illegali ai partiti, compreso il Pd.

22 febbraio 2015 – Gazzettino – Inchiesta Mose, risarcimento ad ostacoli

14 febbraio 2015 – Nuova Venezia – Baita, Buson e Minutillo: pene bis lievi ai “pentiti”

14 febbraio 2015 – Gazzettino – Mose, per Casarin scatta la sospensione

13 febbraio 2015 – Nuova Venezia – Mose, Orsoni e Sartori verso il processo

11 febbraio 2015 – Nuova Venezia – E’ caccia aperta ai soldi di Galan

08 febbraio 2015 – Gazzettino – I pensieri “segreti”  di Piergiorgio Baita: io, Mazzacurati e le coop

31 gennaio 2015  – Nuova Venezia – “Via del Mare, le indagini sono necessarie”

30 gennaio 2015 – C.S. Op.Zero 30/01/15 – “Vernizzi indagato, moratoria sulle grandi opere immediata”

29 gennaio 2015 – Nuova Venezia – Inchiesta autostrada del mare

29 gennaio 2015 – Gazzettino – Via del mare, l’inchiesta diventa caso politico

28 gennaio 2015 – Gazzettino – Dopo il Mose la Via del mare: sei indagati

28 gennaio 2015 – Nuova Venezia – Autostrada del mare: Vernizzi indagato

28 gennaio 2015 – Gazzettino – Rinfresco da 60mila euro bufera su Veneto Acque

28 gennaio 2015 – Nuova Venezia – Mose, il Consorzio licenzia Brotto e l’avvocato Biagini

28 gennaio 2015 – Nuova Venezia – #Galandimettiti, l’hastag spopola

25 gennaio 2015 – Nuova Venezia – I grillini “assediano” villa Galan

24 gennaio 2015 – Gazzettino – Niente carcere all’ideatore del metodo-Mose

24 gennaio 2015 – Nuova Venezia – Stop all’indennita’ di Galan: bocciata la proposta M5S

21 gennaio 2015 – Nuova Venezia – I comitati anti-Mose protestano: “Verificare le autorizzazioni”

09 gennaio 2015 – Nuova Venezia – Marcianum e conca del Mose, ora indaga la Corte dei conti

09 gennaio 2015 – Gazzettino – Mose. Il Consorzio sara’ parte civile in tutti i processi.

09 gennaio 2015 – Gazzettino – L’Anticorruzione indaga sull’appalto per la Via del Mare

09 gennaio 2015 – Nuova Venezia – Progetto autostrada del mare, Cantone chiede i documenti

08 gennaio 2015 – Nuova Venezia – La tangentopoli del Mose. Matteoli, il Senato concede l’autorizzazione a procedere.

07 gennaio 2015 – Nuova Venezia – Il ricorso di Galan

30 dicembre 2014 – Gazzettino – Quel terremoto nei palazzi del potere

23 dicembre 2014 – Gazzettino – L’inchiesta Mose. Orsoni non informato delle accuse? Nordio cita il generale: “Balle”.

21 dicembre 2014 – Nuova Venezia – Orsoni: “All’oscuro delle accuse di Sutto”

21 dicembre 2014 – Gazzettino – Orsoni, le nuove accuse fanno infuriare i difensori

20 dicembre 2014 – Nuova Venezia – Mose, Orsoni in Procura: nuove accuse

20 dicembre 2014 – Gazzettino – “Portai 200mila euro nello studio di Orsoni”

18 dicembre 2014 – Nuova Venezia – “Le navi fuori dalle bocche di porto del Lido”

18 dicembre 2014 – Gazzettino – La “retata storica”, Lezione per il futuro

17 dicembre 2014 – Nuova Venezia – La cricca del Mose voleva il Contorta

17 dicembre 2014 – Gazzettino – Mose, la “retata storica” e’ un libro. I giornalisti del Gazzettino raccontano.

16 dicembre 2014 – Gazzettino – Mose. “Chisso, collettore di tangenti”

16 dicembre 2014 – Nuova Venezia – Appalto idrovia a gruppo dello scandalo Mose

16 dicembre 2014 – Nuova Venezia – Un dossier dei comitati ai commissari del Mose

14 dicembre 2014 – Gazzettino – Tutti contro Orsoni per i finanziamenti elettorali in nero

14 dicembre 2014 – Nuova Venezia – Fondi neri Mose, Moretti attacca. Orsoni: gestiti dal partito “Indagati Pd, fatevi da parte”

13 dicembre 2014 – Gazzettino – Mose, finanziamenti al Pd: indagati Mognato e Zoggia.

13 dicembre 2014 – Nuova Venezia – Orsoni e i finanziamenti al Pd, sentito anche Maggioni. Indagati Zoggia e Mognato.

11 dicembre 2014 – Gazzettino – Io e il Doge vite parallele intorno al Mose

10 dicembre 2014 – Nuova Venezia – Sul tavolo Ue l’agenda di Chisso

10 dicembre 2014 – Gazzettino – Mose. Le strane partecipazioni del Consorzio tra dighe e bypass coronarici

09 dicembre 2014 – Nuova Venezia – Galan dimesso: torna ai domiciliari in villa

09 dicembre 2014 – Gazzettino – L’ex governatore Galan dimesso dell’ospedale dopo la caduta mentre potava un albero

09 dicembre 2014 – Nuova Venezia – Padova, Galan migliora e presto lascera’ l’ospedale

08 dicembre 2014 – Gazzettino – I “forconi” a casa di Chisso

07 dicembre 2014 – Gazzettino – “Ho portato all’estero i soldi di Chisso”

07 dicembre 2014 – Nuova Venezia – Galan ferito nel parco di casa

07 dicembre 2014 – Nuova Venezia – “Mose, i commissari ci ascoltino. Il progetto ha molte criticita’ “

05 dicembre 2014 – Gazzettino – “Ecco perche’ il Cvn e’ stato commissariato”

04 dicembre 2014 – Gazzettino – Mose, era falso pure l’avvocato

04 dicembre 2014 – Nuova Venezia – Mose, commissario-consulente

03 dicembre 2014 – Gazzettino – Mose, la citta plaude all’arrivo dei commissari

02 dicembre 2014 – Nuova Venezia – Nominati due commissari per il Mose

02 dicembre 2014 – Gazzettino – Mose, nominati i due commissari

01 dicembre 2014 – Gazzettino – Scandalo Mose. Inchiesta e Tfr di Mazzacurati.

29 novembre 2014 – Nuova Venezia – Mose, per Chisso confisca di 2 milioni

29 novembre 2014 – Gazzettino – Chisso, la pena ora e’ certa, i 2 milioni da confiscare no

28 novembre 2014 – Gazzettino – Mose. Per i corrotti niente prescrizione.

28 novembre 2014 – Nuova Venezia – Mose, ultimi patteggiamenti

20 novembre 2014 – Gazzettino – Mose. Consorzio avanti con due commissari

19 novembre 2014 – Nuova Venezia – Galan va in Cassazione, la decadenza si allontana

19 novembre 2014 – Gazzettino – Galan, Una Repubblica di banane.

13 novembre 2014 – Nuova Venezia – Matteoli sentito in Senato “Mose, mi perseguitano”

13 novembre 2014 – Gazzettino – Ambiente Venezia si appella all’Europa: “Ora riaprite le procedure sul Mose”

12 novembre 2014 – Gazzettino – Mose. Consorzio, faccia a faccia per il commissariamento

11 novembre 2014 – Nuova Venezia – Fondi sbloccati, la fine del Mose slitta al 2017

09 novembre 2014 – Nuova Venezia – Nuovo esposto sul Mose

09 novembre 2014 – Gazzettino – Mose. Chiarotto “scarica” Fabris: “Rapporti stretti con Mazzacurati? Non sapevo”

08 novembre 2014 – Nuova Venezia – “Mose, ancora rischio illeciti”

08 novembre 2014 – Gazzettino – Mose: ecco perche’ va commissariato

06 novembre 2014 – Nuova Venezia – Mose, altri due big patteggiano

06 novembre 2014 – Gazzettino – Il Mose, Quanto costano le paratoie.

05 novembre 2014 – Nuova Venezia – Mose, patteggia pure Sutto. Consorzio contro Milanese.

04 novembre 2014 – Nuova Venezia – Inchiesta Mose. I no di Condotte alla buonuscita di Mazzacurati.

04 novembre 2014 – Gazzettino. Mose, arriva la stangata fiscale. Il Consorzio deve 30 milioni.

04 novembre 2014 – Nuova Venezia – L’inchiesta sulle bonifiche di Porto Marghera

02 novembre 2014 – Gazzettino – Mose, colletta per il ministro

01 novembre 2014 – Nuova Venezia – Mose, il Consorzio chiede i danni

01 novembre 2014 – Gazzettino – Chioggia. Pressioni per il Mose  La difesa dei politici.

01 novembre 2014 – Gazzettino – Troppe pressioni, rivolta per le bonifiche.

01 novembre 2014 – Nuova Venezia – Business bonifiche, la Procura pronta a chiudere le indagini

31 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Il duello Baita-Chiarotto che vale 37 milioni di euro

31 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Consorzio, tutte le irregolarita’ sulle gare

31 ottobre 2014 – Gazzettino – Mose, lo scandalo investe Chioggia

31 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Mose. Il commissario tra una settimana

31 ottobre 2014 – Gazzettino – Un Mose per 3 commissari

31 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Inchiesta bonifiche. Schiesaro: mi aspettavo una medaglia

31 ottobre 2014 – Gazzettino – La cricca delle bonifiche

30 ottobre 2014 – Gazzettino – La “cricca” delle bonifiche

30 ottobre 2014 – Gazzettino – Mose, commissario in arrivo

30 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Stop all’Autostrada del Mare. Spessotto (M5S) contro Zaia.

30 ottobre 2014 – Gazzettino – “Stop alla gara per la Via del mare”

29 ottobre 2014 –  Gazzettino – Marghera, il grande affare delle bonifiche

27 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Mantovani. Chiarotto: non so se Baita ha 37 milioni per risarcirci.

27 ottobre 2014 – Gazzettino – Mantovani presenta il conto a Baita

25 ottobre 2014 – Gazzettino – Vitalizio a Galan? No, anzi si’.

24 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Ruffato: “Nessun vitalizio pagato a Galan”

24 ottobre 2014 – Gazzettino – A Galan il vitalizio regionale

23 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Le pietre del Mose

22 ottobre 2014 – Nuova Venezia – “La cava di pietre per il Mose era di Galan”

21 ottobre 2014 – Gazzettino – Lancio di soldi falsi nella villa di Galan

20 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Quei patteggiamenti sono una vergogna

20 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Mose, recuperati 12 milioni. Nordio: non li gestiamo noi.

20 ottobre 2014 – Gazzettino – Mose. Nordio: “La gente ci chiedeva di gettare la chiave nel pozzo”

19 ottobre 2014 – Nuova Venezia –  Spegnete i riflettori per favore sui politici corrotti del Mose

18 ottobre 2014 – Gazzettino – Mose, una “stecca” da 150mila euro per ogni cassone.

17 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Caso Mose, patteggiano tutti

17 ottobre 2014 – Gazzettino – Mose, si’ ai patteggiamenti. 31 anni per Galan e soci.

16 ottobre 2014 – Gazzettino – Casarin come Chisso: tratta la resa, 20 mesi e confisca di 115 mila euro

16 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Scandalo Mose, sfilata in tribunale

16 ottobre 2014 – Gazzettino – “E’ ora che il Consorzio apra i suoi armadi”

16 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Mose. “Adesso via all’operazione. Armadi aperti”

15 ottobre 2014 – Gazzettino – Chisso nel mirino del Fisco: “Deve versare 4,3 milioni”

14 ottobre 2014 – Gazzettino – Mose, Chisso cede e patteggia 2 anni e 6 mesi

14 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Chisso patteggia e va ai domiciliari

13 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Spaziante, si’ della Procura. Patteggera’ quattro anni

12 ottobre 2014 – Nuova Venezia – L’onda dei patteggiamenti: dopo Chisso, in pista Sutto

12 ottobre 2014 – Gazzettino – Mose, la Procura punta sulle confische

11 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Galan blindato in villa, insulti dai passanti

11 ottobre 2014 – Gazzettino – Galan, anche Fisco e Corte dei Conti ora battono cassa

10 ottobre 2014 –  Nuova Venezia – Galan ora punta ai servizi sociali

10 ottobre 2014 –  Gazzettino – Galan torna a casa tra abbracci e fischi

09 ottobre 2014 – Gazzettino – La resa di Galan: 2 anni e 10 mesi

08 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Rifiuti: arresti in Regione. Caccia ai soldi in Svizzera.

08 ottobre 2014 – Gazzettino – Sistema Mose, nuova retata

07 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Svelati i segreti di Galan, liberato Venuti.

07 ottobre 2014 – Gazzettino – “Ero il suo prestanome”. Il commercialista di Galan patteggia e ritorna libero.

04 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Mose. “Matteoli asservito alle politiche Cvn”

03 ottobre 2014 – Gazzettino – “Chisso puo’ restare in carcere a Pisa”

03 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Mose. Spaziante chiede di patteggiare quattro anni

02 ottobre 2014 – Gazzettino – Trovato il tesoro di Chisso nascosto dal segretario

02 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Matteoli, accuse verso il voto del Senato

01 ottobre 2014 – Nuova Venezia – Alessandri: “Pagai Chisso e Galan per avere dei lavori”

01 ottobre 2014 – Gazzettino – Mose, e’all’Est il tesoro di Chisso

30 settembre 2014 – Nuova Venezia – Chisso, nove medici in carcere a Pisa per capire come sta.

28 settembre 2014 – Nuova Venezia – Indagato per il Mose, nel Via del Contorta

27 settembre 2014 – Nuova Venezia – Alla tenuta di Galan anche 150 mila euro di aiuti europei.

27 settembre 2014 – Gazzettino – Mose. “Mazzacurati, no all’incidente probatorio”.

26 settembre 2014 – Nuova Venezia – Mose, Chisso resta in carcere

26 settembre 2014 – Gazzettino – La Suprema Corte. Mose, Chisso resta in carcere.

25 settembre 2014 – Nuova Venezia – Galan latifondista e la moglie di Ghedini

25 settembre 2014 – Gazzettino – “Mazzacurati sta molto male non riesce a ricordare piu’ nulla”

23 settembre 2014 – Gazzettino – Mose e Consorzio ecco perche’ quei conti tornano

21 settembre 2014 – Gazzettino – Mose. Vale un miliardo il grande saccheggio dei soldi pubblici

21 settembre 2014 – Nuova Venezia – Scandalo Mose. Detenzione di Chisso entro tre settimane il responso dei medici.

20 settembre 2014 – Gazzettino – Mose. Dalle fatture false una pioggia di milioni per pagare le mazzette.

20 settembre 2014 – Gazzettino – Mose, subito a processo. Meneguzzo e Milanese.

19 settembre 2014 – Nuova Venezia – Mose. Mazzacurati conferma tutte le accuse a Matteoli

19 settembre 2014 – Gazzettino – Mose. Mazzacurati, interrogatorio-calvario

18 settembre 2014 – Nuova Venezia – Inchiesta Mose. Mazzi libero dopo 4 mesi, interrogato Mazzacurati

18 settembre 2014 – Gazzettino – Mose, otto indagati per le cerniere

17 settembre 2014 – Nuova Venezia – Mazzi vuole patteggiare “Ero nella cupola del Cvn”

17 settembre 2014 – Gazzettino – Mose, Mazzi patteggia e rimborsa 4 milioni

16 settembre 2014 – Nuova Venezia – Scontro di perizie sulle condizioni di salute di Chisso

14 settembre 2014 – Gazzettino – Inchiesta Mose. Dai “sassi d’oro” alle cartiere.

14 settembre 2014 – Nuova Venezia – Galan divento’ latifondista aiutato della moglie di Ghedini

13 settembre 2014 – Gazzettino – Cosi’ gli indagati spiavano le mosse dei pm di Venezia

12 settembre 2014 – Gazzettino – I periti della Procura: “L’ex assessore Chisso puo’ restare in cella”

10 settembre 2014 – Nuova Venezia – La chiamavano Galassia Galan oggi soffre solo lo studio Altieri.

09 settembre 2014 – Gazzettino – I Pm sulle tracce del tesoro di Chisso

07 settembre 2014 – Gazzettino – Mose, 80 milioni da recuperare. La Procura “punta” le aziende.

07 settembre 2014 – Gazzettino – Inchiesta Mose. I “trucchi” dei pm per mantenere il segreto sui numeri intercettati

07 settembre 2014 – Nuova Venezia – Inchiesta Mose. “Quei 7,5 milioni pagati alla Teseco indicata da Matteoli”

06 settembre 2014 – Gazzettino – Un fiume di denaro per “comprare” i vertici del Magistrato alle acque

05 settembre 2014 – Nuova Venezia – “Ospedale di Padova stessi nomi del Mose”

04 settembre 2014 – Nuova Venezia – Mose, termini scaduti: Piva torna in liberta’

03 settembre 2014 – Gazzettino – Mose, processi entro 50 giorni

02 settembre 2014 – Nuova Venezia – Quei collaudi d’oro all’ospedale di Mestre

02 settembre 2014 – Nuova Venezia – Rimangono in carcere Galan, Chisso, Casarin, Venuti e Mazzi.

31 agosto 2014 – Nuova Venezia – Galan non può sperare nelle prescrizione breve

30 agosto 2014 – Gazzettino – Galan, dalla villa al carcere. Il tramonto dell’ultimo doge

30 agosto 2014 – Gazzettino – Mose, prime scarcerazioni ma Chisso resta in cella

30 agosto 2014 – Nuova Venezia – Mose, domiciliari in scadenza per quattro

29 agosto 2014 – Nuova Venezia – Galan scarica Chisso: rottura dal 2010

28 agosto 2014 – Gazzettino – Mose, per ora di grande c’e’ solo la tangente.

27 agosto 2014 – Nuova Venezia – Mose. Nuovo dossier su tutti i “buchi neri”.

24 agosto 2014 – Gazzettino – Speciale 5a puntata. Mose, il crollo del sindaco.

23 agosto 2014 – Gazzettino – Inchiesta sul Mose, spiati per tre anni dal grande fratello della Finanza.

21 agosto 2014 – Gazzettino – Inchiesta Mose “Il Consorzio, sistema illecito”

20 agosto 2014 – Gazzettino – Inchiesta Mose. Appalti, gli esclusi ora querelano.

19 agosto 2014 – Gazzettino – Inchiesta Mose. Mazzacurati deporra’ in videoconferenza

17 agosto 2014 – Gazzettino – Terza puntata dell’inchiesta Mose

15 agosto 2014 – Gazzettino – L’investigatore che ha incastrato i padroni di Venezia

15 agosto 2014 – Gazzettino – Nuova Valsugana bloccata in galleria

15 agosto 2014 –  Nuova Venezia – Lo stipendio d’oro di Silvano Vernizzi e le trenta poltrone

14 agosto 2014 – Gazzettino – Mose, caccia al tesoro in Moldavia

14 agosto 2014 – Nuova Venezia – Tesoro delle tangenti Mose nascosto anche in Moldavia

13 agosto 2014 – Gazzettino – Galan rischia l’imputazione per calunnia

13 agosto 2014 – Nuova Venezia – Massoni nell’inchiesta Mose? Interrogazione M5s su Galan.

12 agosto 2014 – Nuova Venezia – Dai files rubati le accuse al manager “infedele”

12 agosto 2014 – Gazzettino – “Cosi’ Milanese si interesso’ alle inchieste della Finanza”

11 agosto 2014 – Nuova Venezia – Quel pranzo nel 2011 per discutere dei soldi di S.Marino.

11 agosto 2014 – Gazzettino – Galan, scontro sulla prescrizione tra Procura e giudici del Riesame.

10 agosto 2014 – Nuova Venezia – Galan resta in carcere perche’ pericoloso. E la famiglia e’ coinvolta.

10 agosto 2014 – Gazzettino – “Galan puo’ corrompere ancora”

09 agosto 2014 – Gazzettino – Accusa di corruzione: l’ex deputato Milanese rimane in carcere

08 agosto 2014 – Gazzettino – Con i patteggiamenti recuperati 4 milioni

05 agosto 2014 – Nuova Venezia – La cassa di Chisso e Galan era Adria Infrastrutture

05 agosto 2014 – Gazzettino – Mose, 80 milioni da recuperare

04 agosto 2014 – Nuova Venezia – “A Chisso 30 mila euro e Sacaim vinse un appalto”

04 agosto 2014 – Gazzettino – Un sistema di “collette” per Galan

03 agosto 2014 – Gazzettino – Galan deve restare in carcere

02 agosto 2014 – Nuova Venezia – “Io ho pagato Galan per poter lavorare”

02 agosto 2014 – Gazzettino – Un imprenditore: “Soldi a Galan per avere appalti”

01 agosto 2014 – Nuova Venezia – Come Galan e Chisso divennero soci della Mantovani

31 luglio 2014 – Nuova Venezia – Baita, l’ex doge, gli appalti «Ci fecero fuori dalle gare»

31 luglio 2014 – Gazzettino – Sentiti in Procura alcuni degli imprenditori che avrebbero versato soldi a Galan

30 luglio 2014 – Nuova Venezia – “Galan e Chisso si chiudevano in ufficio con Baita”

30 luglio 2014 – Gazzettino – Galan. L’ex segretaria all’attacco: “Su di me solo falsita’ “

29 luglio 2014 – Nuova Venezia – Blitz di Anonymous, pubblicate tutte le e-mail dei consiglieri veneti.

29 luglio 2014 – Gazzettino – Un “cerchio magico” attorno all’allora presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati

28 luglio 2014 – Gazzettino – Dalla sanita’ alle strade cosi’ spartivano gli affari

27 luglio 2014 – Nuova Venezia – Mose, si cerca la “talpa” dentro la Corte dei conti

27 luglio 2014 – Gazzettino – Baita: Giancarlo mi raccomando’ la Minutillo

26 luglio 2014 – Nuova Venezia – Baita. Quel restauro a Cinto “Come facevo a dire no?”

26 luglio 2014 – Gazzettino – Dopo il Mose, la terza corsia inchiesta della procura sulla A4

25 luglio 2014 – Nuova Venezia – Il sistema Galan crolla. Ora la Corte dei Conti e’ su Veneto Sviluppo.

25 luglio 2014 – Gazzettino – Galan. Doppia diagnosi, la procura interroga i medici.

24 luglio 2014 – Nuova Venezia – Galan, inchiesta sulla malattia

24 luglio 2014 – Gazzettino – Galan in carcere, cartelle cliniche sotto sequestro

23 luglio 2014 – Gazzettino – Venezia. Il nuovo Jona e’ pronto, altri lavori per 20 milioni

23 luglio 2014 – Nuova Venezia – Galan in carcere a Milano

23 luglio 2014 – Gazzettino – Galan va in carcere

22 luglio 2014 – Nuova Venezia – Nuova custodia cautelare per Milanese

22 luglio 2014 – Gazzettino – Milanese, il gip ha convalidato. E Meneguzzo si “sospende”.

21 luglio 2014 – Gazzettino – Nel computer dei servizi segreti molti misteri ancora da decifrare

20 luglio 2014 – Nuova Venezia – Quei 15 mila euro ai due cardiologi per la visita in carcere a Baita.

20 luglio 2014 – Gazzettino – Mose, il ruolo dei servizi segreti

19 luglio 2014 – Gazzettino – Mose, lo scandalo travolge l’Universita’ del Patriarcato.

19 luglio 2014 – Nuova Venezia – Mose, falso in bilancio e concessione unica sul tavolo del governo

18 luglio 2014 – Nuova Venezia – Quote Ihfl con Galan: Zaia apre un’inchiesta su Pavesi e Simoni

18 luglio 2014 – Gazzettino – Da Mazzacurati un regalo di nozze da 12mila euro a Galan

17 luglio 2014 – Nuova Venezia – Galan nell’ospedale del direttore-socio

17 luglio 2014 – Gazzettino – L’impero Baita: 35 “poltrone” case e azioni

16 luglio 2014 – Nuova Venezia – Cantone, vertice in Procura “Voglio capire il caso Mose”

16 luglio 2014 – Gazzettino – L’ex doge ricoverato nell’ospedale gestito da un suo socio in affari

15 luglio – Gazzettino – Il premio da 5 milioni di Mazzacurati per Meneguzzo

14 luglio 2014 – Nuova Venezia – Baita, Galan, Chisso e le opere pubbliche costruite con la finanza di progetto

14 luglio 2014 – Gazzettino – Le sette accuse contro Galan e la sua difesa

13 luglio 2014 – Nuova Venezia – Il bilancio. Sette in carcere dopo il blitz del 4 giugno

13 luglio 2014 – Gazzettino – Una torre con vista sul Mose per il fratello di Cuccioletta

12 luglio 2014 – Nuova Venezia – Mazzette per 250 mila euro su ogni cassone del Mose

12 luglio 2014 – Gazzettino – La mappa dell’impero economico dell’ex doge

11 luglio 2014 – Nuova Venezia – Mose, primo si’ all’arresto di Galan

11 luglio 2014 – Gazzettino – Cuccioletta: “La mia nomina? La suggeri’ Mazzacurati a Matteoli”

10 luglio 2014 – Nuova Venezia – “Su conti esteri le mazzette di Chisso, cosi’ fanno tutti”

10 luglio 2014 – Gazzettino – Consiglieri arrestati, ma retribuiti

9 luglio 2014 – Nuova Venezia – “Chisso del tutto asservito agli interessi del Consorzio”

9 luglio 2014 – Gazzettino – “Chisso era del tutto asservito agli interessi di Baita e Consorzio”

8 luglio 2014 – Nuova Venezia – Villa di Galan, svelati tutti i lavori

8 luglio 2014 – Gazzettino – L’inchiesta: Milanese nega tutto, la Sartori tace.

7 luglio 2014 – Nuova Venezia – Sms di Milanese: il triangolo della mazzetta

7 luglio 2014 – Gazzettino – Contro Milanese “quattro riscontri”

6 luglio 2014 – Nuova Venezia – Nuovi fronti dopo il Mose: anche ospedale e Passante

6 luglio 2014 – Gazzettino – Baita: volevano che mi operassi per rinviare l’interrogatorio

5 luglio 2014 – Nuova Venezia – Mose, arrestato l’uomo di Tremonti

5 luglio 2014 – Gazzettino – Tangenti Mose, in manette Milanese

4 luglio 2014 – Nuova Venezia – Politici e supertecnici insieme per dividersi un miliardo di euro

4 luglio 2014 – Gazzettino – Cosi’ il Mose foraggiava Venezia 32 milioni a enti e associazioni.

3 luglio 2014 – Nuova Venezia – Ore 9, alla porta bussa la Finanza: Lia Sartori agli arresti domiciliari.

3 luglio 2014 – Gazzettino – Lia Sartori agli arresti

2 luglio 2014 – Nuova Venezia – Svuotacarceri, salvagente per i corrotti

1 luglio 2014 – Nuova Venezia – Il mistero della valigia partiva piena di soldi e tornava vuota al Cvn

1 luglio 2014 – Gazzettino – Villa di Galan, fu Mantovani a pagare

30 giugno 2014 – Nuova Venezia – Sartori, addio immunita': scatta l’arresto

30 giugno 2014 – Gazzettino – “Mose, chi sbaglia paga”

29 giugno 2014 – Nuova Venezia – Il riesame: Chisso deve restare in carcere

29 giugno 2014 – Gazzettino – Chisso, no alla scarcerazione “Gravi indizi di colpevolezza”

28 giugno 2014 – Nuova Venezia – L’ex ministro Matteoli nega tutto

28 giugno 2014 – Gazzettino – L’ex ministro Matteoli interrogato due ore

27 giugno 2014 – Nuova Venezia – Mazzacurati e’ indagato per concussione alle coop

27 giugno 2014 – Gazzettino – Arrestati e indagati. I dubbi degli Ordini fra espulsioni e silenzi.

26 giugno 2014 – Nuova Venezia – La difesa di Galan non convince la Giunta per le autorizzazioni

26 giugno 2014 – Gazzettino – “Bloccate le opere della Giunta Galan”: appello del Comitato anti Pedemontana.

26 giugno 2014 – Gazzettino – Baita, da genio a fenomeno del male

25 giugno 2014 – Gazzettino – Da Venezia a Milano le carte dell’accusa sulla maxi-tangente

24 giugno 2014 – Nuova Venezia – Un “cip” come a poker. Mezzo milione per oliare Cipe e giudici.

24 giugno 2014 – Gazzettino – Procura: il “gioco delle coppie” inguaia Galan sui fondi esteri

23 giugno 2014 – Nuova Venezia – Meneguzzo in cella ha tentato di suicidarsi

23 giugno 2014 – Gazzettino – Valsugana, si torni al progetto ’90

23 giugno 2014 – Gazzettino – Quei 500mila euro a Matteoli: ne discute il tribunale dei ministri

22 giugno 2014 – Nuova Venezia – Mose. Meneguzzo ottiene i domiciliari.

22 giugno 2014 – Gazzettino – La Cassazione. Anche se si patteggia adesso c’e’ l’obbligo di restituire il maltolto.

21 giugno 2014 – Nuova Venezia – Consorzio, bilanci e misteri  Nove milioni di liquidi, cento di debiti. Nessuno sollevo’ problemi.

21 giugno 2014 – Gazzettino – E la dark lady accuso’ Chisso “Tu non conti piu’ niente”

20 giugno 2014 – Nuova Venezia – Stessa “cricca” per il Passante. Dossier della corte dei conti.

20 giugno 2014 – Gazzettino – Pronti nuovi avvisi di garanzia

19 giugno 2014 – Nuova Venezia – Cuccioletta: Mazzacurati sceglieva i collaudatori

19 giugno 2014 – Gazzettino – Valsugana, rischio mazzette? “La Regione ora faccia luce”

19 giugno 2014 – Gazzettino – Mose, caccia a 12 milioni di tangenti

18 giugno 2014 – Nuova Venezia – Tutti i segreti del Mose sull’agenda di Mazzacurati

18 giugno 2014 – Gazzettino – Santa Alleanza contro la “nuova Valsugana”

18 giugno 2014 – Gazzettino – Cosi’ Baita “oliava” i grandi progetti

17 giugno 2014 – Gazzettino – Effetto Mose su Valsugana e SPV

17 giugno 2014 – Nuova Venezia – Cuccioletta ha iniziato a collaborare

17 giugno 2014 – Gazzettino – Dopo il Mose sarebbe bene che la magistratura decidesse di indagare su “Veneto City”

17 giugno 2014 – Gazzettino – Effetto Mose su Valsugana e Spv

17 giugno 2014 – Gazzettino – E Galan giurava: “Trasparenza, efficienza e sorveglianza sul Mose”

16 giugno 2014 – Nuova Venezia – L’inchiesta alla terza settimana. Il Riesame e le indagini in attesa di sanita’ e strade.

16 giugno 2014 – Gazzettino – Gli ingegneri “dell’altro Mose” ora rilanciano la loro battaglia

15 giugno 2014 – Nuova Venezia – “Galan in 13 anni ha speso il doppio dei suoi redditi”

15 giugno 2014 – Gazzettino – Lo strano caso dell’ingegner Fasiol, la sua nomina non fu autorizzata.

14 giugno 2014 – Nuova Venezia – Il ministero dell’ambiente estromesso. Cosi’ Chisso aggiro’ i controlli.

14 giugno 2014 – Gazzettino – La via “morbida” della Procura per ottenere le confessioni

13 giugno 2014 – Gazzettino – Baita: “Il Consorzio fino al 2003 non sapeva come spendere i soldi”

13 giugno 2014 – Nuova Venezia – Baita va all’attacco “Collaudi del Mose conto da 26 milioni”

12 giugno 2014 – Gazzettino – Galan e Chisso, i conti non tornano

12 giugno 2014 – Nuova Venezia – Baita: “Costa succube di Mazzacurati”

11 giugno 2014 – Gazzettino – Le uscite “milionarie” degli inquisiti.  Tra entrate e spese i conti non tornano.

11 giugno 2014 – Nuova Venezia – “Consegnai il denaro a Galan e anche all’assessore Chisso”

10 giugno 2014 – Gazzettino – I pm: un accordo Regione-Mantovani sui project financing

10 giugno 2014 – Nuova Venezia – La Corte dei Conti rivuole i 22,5 milioni delle mazzette

9 giugno 2014 – Gazzettino – Mose, il Consorzio trattava col ministero i Magistrati acquei

9 giugno 2014 – Nuova Venezia – Ospedali e appalti stradali, la procura verso altri blitz

8 giugno 2014 – Gazzettino – Galan, il gas e affari da 50 milioni

8 giugno 2014 – Nuova Venezia – Gli arrestati alzano un muro di silenzio

7 giugno 2014 – Gazzettino – Il gip: prove schiaccianti, niente “pesca a strascico”

Comunicato stampa Comitato Opzione Zero – “Fermare subito il debito perverso del Passante”

7 giugno 2014 – Nuova Venezia – Dalla villa ai giornali: ecco l’impero dei Galan

6 giugno 2014 – Gazzettino – Baita e Mazzacurati: milioni a Galan e Chisso e loro “risolvevano”

6 giugno 2014 – Nuova Venezia – Mose. Baita: «Così venivano pagati tutti»

5 giugno 2014 – Il Fatto Quotidiano – Mose, quando Zaia si fece passare sotto il naso una nomina della “squadra”

5 giugno 2014 – Gazzettino – Mose, la grande retata

5 Giugno 2014 – Nuova Venezia – Chisso in carcere, per Galan richiesta alla Camera

Comunicato stampa Comitato Opzione Zero – Il Veneto delle losche intese

 

Il Veneto delle losche intese

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4

giu

2014

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Le notizie sugli arresti di Chisso, Orsoni e altri 35 nomi “illustri” costituiscono un colpo al cuore alla cricca veneta del cemento e del malaffare. Un risultato reso possibile anche e soprattutto grazie alle lotte all’azione di denuncia di tanti comitati territoriale del Veneto come il nostro.

Gli arresti però non bastano a fermare le grandi opere, il sistema è ben collaudato per andare avanti sempre e comunque. Ora dobbiamo ottenere una vera e propria Moratoria, e la possiamo ottenere solo mettendo in campo una mobilitazione forte e diffusa.

Il primo appuntamento è la manifestazione contro le Grandi Navi indetta per sabato 7 giugno a Venezia (concentramento ore 13.00 a Piazzale Roma).

Opzione Zero aderisce e invita tutti a mobilitarsi.

Dopo quello che sta accadendo in queste ore è ancora più importante esserci in tantissimi. Vi chiediamo di segnalare la vostra partecipazione con una mail a info@opzionezero.org

 

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COMUNICATO STAMPA OPZIONE ZERO – 04 GIUGNO 2014

IL VENETO DELLE LOSCHE INTESE

Colpita al cuore la cricca del cemento e del malaffare in Veneto.

Dopo anni di lotte e di denunce da parte dei Comitati, finalmente si chiariscono le responsabilità non solo politiche di un sistema veneto marcio da capo a coda.

Ormai è chiara l’equazione Grandi Opere – Malaffare

Si fermino subito i grandi progetti che minacciano il Veneto, a cominciare dall’autostrada Orte-Mestre

Il Comitato Opzione Zero esprime grande soddisfazione per le notizie sulla nuova fase giudiziaria relativa al filone grandi opere: finalmente si è arrivati al livello politico della Regione Veneto.

Il Consorzio Venezia Nuova, concessionario unico per la costruzione del Mose, è stata la madre di tutte le nefandezze, la prima pietra su cui si è costruito un sistema malavitoso di intrecci politico-affaristici che ha portato poi alla proliferazione di appalti milionari per opere devastanti quanto inutili.

Il Veneto, è stato ed è il laboratorio nazionale dove si sono messi a punto a livello normativo e istituzionale i meccanismi più feroci di depredazione: dal project financing (che ricordiamo funziona anche sui servizi alla persona, come per gli ospedali) ai recenti project bond che stanno per essere introdotti a salvataggio del debito del Passante di Mestre.

Da anni i comitati territoriali del Veneto denunciano questo verminaio, le responsabilità del blocco politico che ha retto la Regione Veneto negli ultimi 20 anni e le complicità del principale partito di opposizione. Nomi e cognomi: Forza Italia, Lega Nord, Partito Democratico, Galan, Chisso e Zaia.

Si parli di Pedemontana, Passante, camionabile, Orte-Mestre, Veneto City, Ospedale dell’Angelo…le ditte aggiudicatrici degli appalti e i politici che hanno avvallato questi progetti sono sempre gli stessi.

Gli arresti di queste ore costituiscono indubbiamente un colpo al cuore della “cricca” veneta del cemento. Un risultato frutto anche dell’impegno di tanti cittadini e attivisti dei comitati che con coraggio hanno messo a nudo il sistema delle grandi opere e dei grandi appalti svelando gli intrecci tra politica e impresa, denunciando i trucchi finanziari, i conflitti di interesse, l’illegalità delle procedure.

Dal Veneto, alla Lombardia, a tutta l’Italia ormai è evidente e conclamata l’equazione tra Grandi Opere e Malaffare. Ma gli arresti non bastano. Ora è’ necessario fermare subito le grandi opere e i grandi progetti speculativi, a cominciare dall’Autostrada Orte- Mestre, da Veneto City, e dalla pericolosa operazione di indebitamento che riguarda il Passante di Mestre.

Opzione Zero, insieme agli altri comitati del Veneto, rilancia quindi una mobilitazione forte per chiedere una Moratoria sulle grandi opere e lo stop al Project Financing.

Il primo appuntamento è già fissato: tutti a Venezia il 7 giugno per la Manifestazione contro le grandi navi.

 

Nuova Venezia – Grandi navi scende in campo De Piccoli

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22

mag

2014

IL PROGETTO DEL LIDO

«Un limite per le navi»

Il sindaco torna all’attacco

«In attesa del Piano, fermiamo quelle troppo grandi». Il “giallo” denunciato da Cesare De Piccoli: «Il parere positivo al mio progetto scomparso al ministero»

«C’è un limite fisico, bisogna prenderne atto. Non possiamo scavare nuovi canali che tra poco saranno insufficienti perché il gigantismo navale non si ferma. Dobbiamo ragionare a livello strategico, e intanto mettere un limite alle dimensioni delle navi che possono entrare in laguna ». Il sindaco Giorgio Orsoni torna alla carica. E annuncia una nuova offensiva presso il governo. «Si continua a ragionare per spot», dice, «senza capire che occorre pianificare la laguna del futuro e la portualità. In questa fase ogni progetto alternativono nè realizzabile». Una nuova presa di posizione forte, e un segnale al governo. “No” allo scavo di nuovi canali, come propone l’Autorità portuale, sì a soluzioni come Marghera, per rendere da subito praticabile l’alternativa. «Il decreto Clini Passera del resto», osserva Orsoni con l’occhio dell’avvocato, «non parla di costruire alternative ma di individuarle. E non parla nemmeno dell’obbligo di arrivare in Marittima ». Untema che rimane “caldo”, quello delle navi. Con un nuovo “giallo”, denunciato ieri a Ca’ Farsetti da Cesare De Piccoli, ex viceministro e vicesindaco, autore di una proposta alternativa, la Venis cruise 2.0, per spostare la stazione passeggeri alla bocca di poto di Lido. «L’unico parere positivo della commissione Via ai progetti alternativi presentati », ha detto ieri, «è stato quello dato al nostro progetto. Un parere misteriosamente smarrito nei labirinti burocratici dei ministeri. Come del resto il parere negativo firmato sul progetto del nuovo canale Contorta». La commissione per la Valutazione di impatto ambientale del ministero per l’Ambiente presieduta dall’ingegnere Guido Monteforte Specchi e composta di una trentina di esperti nazionali, ha espresso il 13 settembre scorso il suo “apprezzamento” al progetto De Piccoli elaborato dalla Duferco engineering, che potrebbe «contribuire a risolvere i principali problemi ambientali derivanti dalla navigazione delle cosiddette grandi navi». E invitava a sottoporre la proposta a una «Valutazione ambientale approfondita». Ma quel parere, ha denunciato ieri De Piccoli, «non è mai stato reso noto». «Adesso che ne sono venuto a conoscenza», ha proseguito l’ex viceministro, «credo di aver diritto a un esame serio e comparativo, in modo che si possa scegliere il progetto migliore». Rispetto al primo progetto presentato – e sostanzialmente promosso dalla commissione Via – il Venis cruise 2.0 ha diminuito di circa il 50 per cento scavi, estensione e volumetria, ridotto i pontili da due a uno e la portata a cinque navi anziché otto. Un’idea che piace anche ai comitato “No Grandi Navi”, che hanno annunciato per il 7 e l’8 giugno una grande manifestazione in laguna. Accolta con prudenza dal sindaco. «È vero, hanno ragione, tutta questa vicenda è stata gestita con poca trasparenza dai ministeri, forse anche all’insaputa dello stesso ministro Lupi», dice Orsoni, «e solo grazie al Comune che ha inviato la diffida è stato convocato il Comitatone e sono stati consegnati i documenti».

Alberto Vitucci

 

Rilanciato l’invito a collaborare, ma è polemica sul prezzo: «Con 513mila euro è una svendita»

IL SINDACO – «Dialogo con il comitato Avanti sul loro progetto»

Il sindaco Giorgio Orsoni rinnova l’intenzione di procedere all’acquisizione di Poveglia esercitando il diritto di prelazione alla medesima cifra offerta da Luigi Brugnaro (513mila euro) oppure ottenendola gratis con gli strumenti del federalismo demaniale, che ha fatto arrivare al Comune l’Arsenale. Orsoni apre anche al Comitato e annuncia che il progetto che si farà per Poveglia sarà quello dell’associazione.
«Non ho ancora sentito l’associazione – spiega il sindaco – ma certamente prenderò presto contatto con i suoi rappresentanti. Ritengo che sia il caso di portare avanti il progetto presentato con tanto entusiasmo da una parte della popolazione veneziana e anche internazionale».
Quanto a Brugnaro, il sindaco ritiene che non si sia mosso armato di cattive intenzioni come qualcuno sostiene.
«Penso che Brugnaro sia sincero e che abbia davvero agito nel timore che un bene della città potesse finire nelle mani di qualche personaggio straricco che magari avrebbe chiuso l’isola per farne chissà che cosa».
Infine, un pensiero sulla prelazione: «Troveremmo certamente le risorse per l’acquisto, sia nel bilancio attuale che con risorse straordinarie. Tuttavia, vediamo intanto come finisce l’asta, poi ci pensiamo. Il Comune comunque non resterà inerte».

Michele Fullin

 

CA’ FARSETTI – Mozione in Consiglio: «Esercitiamo la prelazione»

Poveglia è o non è un argomento da discutere in Consiglio comunale? Su questo c’è stato uno scontro nella Conferenza dei capigruppo, convocata ieri per scrivere l’ordine del giorno della prossima seduta. Renato Boraso (Civica Impegno) ha annunciato come previsto che lunedì presenterà una mozione in cui si impegna con forza il sindaco e la giunta ad esercitare il diritto di prelazione nel caso in cui l’isola fosse assegnata al partecipante all’asta che ha presentato l’offerta più elevata. L’accoglienza non è stata entusiastica, poiché c’è qualcuno che preferirebbe interpellare prima il sindaco.
«Non esiste – spiega Boraso – è il Consiglio comunale che si deve esprimere sulle questioni patrimoniali e il sindaco deve adeguarsi alla sua volontà. Se poi il sindaco ha già espresso l’intenzione di ricorrere alla prelazione, non vedo perché non ci possa essere un impegno formale. Invito – conclude – il comitato Poveglia per tutti a partecipare in massa al prossimo Consiglio comunale. Lo sforzo del comitato deve trasformarsi nella gestione dell’isola».
Tra i primi disposti a firmare e votare la mozione c’è Sebastiano Bonzio, della Federazione della Sinistra. «È inaccettabile – dice – che Poveglia venga privatizzata al costo di un appartamento in centro storico, è il momento che il Comune faccia la sua parte e scommetta sul protagonismo dei numerosi cittadini che spontaneamente si sono lasciati coinvolgere con lo scopo di far rivivere l’isola».

(M.F.)

 

L’associazione Poveglia  «Brugnaro si iscriva e diventi uno di noi»

Le sensazioni del giorno dopo, all’associazione Poveglia per tutti, sono positive. C’è fibrillazione e si sta già aspettando con ansia la valutazione da parte dei tecnici del demanio sulla congruità dell’offerta.
Così nella giornata di ieri l’asta che ha visto la vittoria di Luigi Brugnaro per 513mila euro è stata uno spunto di discussione tra gli associati. I quali, a bocce ferme, si dicono sempre più convinti del fatto che, per quella cifra, lo Stato debba intervenire prendendo una netta posizione in difesa della città. Soprattutto se il vincitore fosse stato, come è accaduto, un privato che non abbia mai fornito pubblicamente progetti. «Non è possibile svendere un’isola a così poco – dichiara Giancarlo Ghigi presidente dell’associazione – sarebbe stato diverso il nostro caso, perché rappresentiamo una fetta consistente di veneziani, con un progetto definito, e che hanno dimostrato di volersi attivare per preservare l’isola». In merito si è espresso anche il vicepresidente, Lorenzo Pesola, aggiungendo una risposta alle esternazioni del sindaco Giorgio Orsoni che sta pensando alla possibilità di esercitare la prelazione: «Siamo sicuri che il demanio non venderà Poveglia. Certo, quelle del sindaco sono dichiarazioni innegabilmente interessanti, ma dobbiamo prima attendere l’esito sulla congruità dell’offerta. È inutile parlarne ora, preferiamo mantenere un profilo attendista. Anche se, qualora dovesse essere, sarebbe interessante che l’amministrazione locale pensasse di trasferire il bene direttamente all’associazione, dando un segnale forte alla città». L’associazione si è anche espressa sulle parole di Brugnaro, che aveva affermato di avere un forte interesse verso i veneziani e di voler preservare l’isola da mani straniere: «Se davvero Brugnaro ha a cuore il bene dei veneziani, chi meglio di un’associazione di quasi 4mila persone potrà esprimere al meglio cosa è bene per loro? Brugnaro è libero di versare la quota ed associarsi, cosa che finora non ha fatto, versando anche più dei 99 euro stabiliti come minimo dall’organizzazione. Magari proprio 513mila euro», ha affermato Ghigi.
A margine delle dichiarazioni, il direttivo si è detto vicino ai giornalisti presi di mira durante la conferenza stampa di martedì, dichiarandosi solidali con chi è stato attaccato. Intanto, la scritta “Sorridi Povegliante” è la nuova foto del profilo pubblicata sul noto social network Facebook, perché «ora inizia il secondo tempo, prepariamoci ad un mese intenso di attività in tutta la città». L’associazione non si ferma qui.

 

Nuova Venezia – Poveglia, Orsoni conferma: “Prelazione”

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15

mag

2014

Il Comune apre all’associazione dei cittadini, che però prende tempo. Assemblea il 21 maggio

Il giorno dopo l’asta per la vendita dell’isola Poveglia, battuta a 513 mila euro offerti dall’imprenditore Luigi Brugnaro, in attesa delle decisioni dell’Agenzia del Demanio – che dovrà decidere se considerare il prezzo congruo e assegnarla a Brugnaro o annullare il bando – il sindaco Giorgio Orsoni ribadisce l’impegno del Comune ad esercitare il diritto di prelazione, qualora l’asta venga convalidata. «Dobbiamo aspettare le decisioni del Demanio», ribadisce Orsoni, «ma certamente se ci fosse l’assegnazione al prezzo detto, il Comune non resterà inerte. La cifra è abbastanza bassa per essere compatibile con il bilancio e trovare le risorse per esercitare il diritto di prelazione. Se il Comune acquisirà Povegli direttamente – o lo fa attraverso la richiesta già avanzata di inserirla tra i beni del federalismo demaniale – è evidentemente per assecondare in tutto la preziosa iniziativa di mobilitazione civica che ha promosso l’associazione di cittadini: avremo quanto prima un contatto con loro per andare nel senso auspicato dalla collettività, che ha dimostrato una città viva, contraria a progetti immobiliari qualsiasi o speculazioni private ». Il sindaco, però, promuove la buona fede di Luigi Brugnaro, patron di Umana, proprietario “sulla carta” di Poveglia: «Lo ritengo sincero quando dice che non voleva fare una speculazione, ma conservare il bene a fronte del rischio di un investimento straniero per pura speculazione immobiliare». Intanto, l’Associazione Poveglia ha deciso di seguire l’imperativo di essere prudenti, almeno fino a quando la Commissione di Congruità del demanio non si pronuncerà in maniera chiara sulle sorti dell’isola. Nessuna esplicita dichiarazione quindi, né per quanto riguarda l’impegno del sindaco a entrare in scena qualsiasi sia l’esito dell’asta, né per quanto riguarda l’imprenditore Luigi Brugnaro, l’unico allo stato attuale ad essersi aggiudicato provvisoriamente l’isola. Gli incontri effettuati dai primi di aprile, quando ha preso il via la colletta affinché l’isola rimanesse pubblica raggiungendo quasi 4000 iscritti, non sono parte del passato. Il 21 maggio, alle 18 a San Leonardo, il direttivo dell’Associazione Poveglia incontrerà i cittadini per esporre in totale trasparenza i numeri raggiunti,da quello degli iscritti alla cifra pervenuta dal’ estratto conto finale. In questa occasione ogni gruppo lavoro presenterà le idee elaborate in questo mese, frutto della collaborazione tra esperti di vari settori. Per il resto, il direttivo ha fatto sapere che l’atteggiamento migliore adesso è quello di essere prudenti e di non esporsi senza sapere il contesto di riferimento. Un aperitivo informale per festeggiare la conclusione del primo capitolo del percorso dell’ Associazione Poveglia, è stato fissato questo sabato nella fondamenta adiacente la fermata Palanca. Lungo le mura verranno appesi i quadri di alcuni artisti che hanno espresso con matite, colori e creatività la loro visione dell’isola.

(r.d.r. – v.m.)

 

POVEGLIA – Quel prezzo all’asta non è congruo

Con riferimento all’esito del bando di gara (invito pubblico a offrire) relativo alla vendita da parte del Demaniodell’isola di Poveglia, il “Gruppo 25 Aprile”: premesso di aver sottoscritto (da posizione distinta e autonoma) il fondo di scopo appositamente creato dall’associazione “Poveglia per tutti”; essendo fermamente convinto che la salvaguardia di Venezia e della sua laguna passa anche dalla difesa delle sue isole minori: 1)esprime perplessità sulla congruità del miglior prezzo offerto per la proprietà superficiaria (della durata di99anni) del compendio immobiliare denominato Isola di Poveglia e Ottagono; 2) sottolinea la sua preoccupazione per l’assenza di indicazioni in merito all’uso del bene demaniale da parte del miglior offerente, la cui identità è stata resa nota martedì scorso, alla luce di quanto già avvenuto in altre situazioni (Scuola grande della Misericordia); 3) confida nella competenza e integrità della commissione che dovrà ora pronunciarsi sulla congruità del prezzo offerto; 4) senza pregiudizio o preclusione alcuna nei confronti delle persone fisiche o giuridiche offerenti, ritiene che tale valutazione non possa prescindere dall’interesse storico e architettonico dell’isola di Poveglia e dall’interesse pubblico alla fruibilità di tale patrimonio, già appartenente alla Repubblica di Venezia, che lo Stato italiano ha acquisito in virtù del principio di successione fra Stati (norma di diritto internazionale consuetudinario) al pari di molti altri compendi immobiliari; 5) nelle more dell’aggiudicazione eventuale, invita il Demanio (civile e militare) nelle sue varie articolazioni a farsi carico delle sue responsabilità in relazione a questo e ad altri beni immobiliari ubicati nella laguna di Venezia (esempio: fortezza di Sant’Andrea), al fine di evitare il ripetersi di situazioni come questa, in cui la “dismissione definitiva da parte del ministero della Sanità nel 1979 con la conseguente rovina dei fabbricati, mai più utilizzati”, si pone in evidente contrasto con la tutela del bene comune che lo Stato è tenuto a perseguire. In relazione a questo e altri beni demaniali dello Stato, il“Gruppo 25 Aprile” auspica inoltre la piena applicazione del federalismo demaniale previsto dal decreto legislativo 28 maggio 2010, numero85.

Gruppo 25 Aprile

Marco Gasparinetti, Roberto “Bart” Scarpa,Giorgio Omacini, Sebastiano Giorgi, Alberto Baffa, Franco Filippi, Stefano Soffiato, Davide Bozzato, Paolo Lanapoppi, MassimoTomasutti, Nicola Tognon, Lorenzo Greco, Marco Sitran, Simonetta Cordella, Matelda Bottoni, Giuliana Longo, Andrea Fasolo, Enrico Mancosu, Stefano Bravo, Vincenza Monica, Lorena Della Togna, Mauro Magnani, Davide Ubizzo, Ginevra Bottoni, Werner Roskosch, Bruno Politeo, Lucio Scarpa, Giovanni Vio, Mauro Dardi, Lucia Santini, Giuliana de Gobbis, Marco Vidal, Maurizio Zennaro, Gian Luigi Vianello, Mario Heinz, Saverio Pastor, Alberto Toso Fei, Cesare Peris, Paolo Valdisserri, Matteo Secchi, Elena Barinova, Jacopo Gottardo, Nicola Bergamo, Roberta Chiarotto, Cristina Seno, Robert Pjevalica, Luana Ghezzo Pivetta, Jaclyn Adamowicz Reding, Matteo Freschi, Marica Fabbro, Michela Scibilia, Barbara Rossi, Margherita Bravo, Nelli-Elena Vanzan Marchini (associazione Venezia Civiltà Anfibia), Davide Del Negro (associazione “i Giovani Veneziani”), Carla Sitran, Kyvin Sant, Laurie Hussissian, Riccardo Domenichini, Bruno Gorini, Maurizio Del Maschio, Ksenia Fedulova, Giuliano Dalla Venezia, Gianni Darai, Walter Fano, Gilberto Penzo, Adriano De Vita, Sergio Corduas, Pieralvise Zorzi

 

Comitato “No grandi navi” contro i due enti: «Le loro proposte già bocciate da tecnici indipendenti del Ministero: ma come fanno a proporle ancora?»

«Finalmente si sono disvelate le carte. È vergognoso che un organo dello Stato si comporti così, tenendo per mesi le carte nascoste. Sono allibito da un certo modo di approcciare il problema da parte di un organo dello Stato, quale il Porto, che non dovrebbe fare politica, ma attenersi alle direttive del governo, senza azioni populiste ». Il sindaco Giorgio Orsoni va a gamba tesa contro il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa, il giorno dopo la riunione tecnica a Roma sulle grandi navi, nella quale la Capitaneria di Porto e il ministero delle Infrastrutture hanno presentato il fascicoletto che riassume sostanza, costi, impatto dei vari progetti. Tra dieci giorni una nuova riunione tecnica, entro fine mese la decisione del Comitatone. E lo scontro si fa incandescente, con il sindaco che attacca Costa, che con gli operatori portuali fa pressing sul governo per lo scavo del canale Contorta dell’Angelo, mentre – si sa – il Comune vuole fare passare le grandi navi per Marghera e portarle in Marittima attraverso il canale Vittorio Emanuele. «Sono poche paginette », osserva il direttore generale Marco Agostini, «con valutazioni sommarie: non bastano per decidere». Intanto il Comitato No grandi navi richiama per oggi il “suo” popolo in assemblea pubblica in sala San Leonardo, alle 17, per preparare la grande mobilitazione del 7 e 8 giugno, con l’annunciato blocco al transito delle grandi navi in coincidenza con l’inaugurazione della Biennale. Comitato che per tramite di Giuseppe Tattara, già docente di Ca’ Foscari, attacca Porto e Comune, dopo che il senatore Casson ha reso noto un parere (tenuto segreto) della commissione Via del ministero dell’Ambiente «48 tecnici di cui 31 presenti, che boccia sonoramente il pre-progetto avanzato dalla Autorità Portuale in relazione allo scavo del canale Contorta Sant’Angelo », per «gli ingenti lavori di scavo che si estenderanno per 4 anni dall’approvazione del progetto definitivo (8,3 milioni di metri cubi di fanghi) con il “rischio di generare processi erosivi a danno dei bassifondi lagunari adiacenti…effetti non temporanei». Bocciata a dicembre – prosegue Tattara – dalla stessa Via anche «la via di accesso alternativa alla Marittima, attraverso Marghera e il canale Vittorio Emanuele: «Secondo la commissione Via entrambe le soluzioni implicano la commistione con il traffico merci nel transito lungo il canale Malamocco Marghera, allungano i tempi di navigazione in laguna e entrambe mancano di documentazione adeguata», «due no definitivi, espressi da tecnici indipendenti. Ma come fanno un presidente della Autorità Portuale e un sindaco a continuare a proporre queste soluzioni, tacendo sul parere di una commissione ministeriale? ».

(r.d.r.)

 

Gazzettino – Venezia. C’e’ Orsoni tra Brugnaro e Poveglia

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14

mag

2014

VENEZIA – L’asta per l’isola si chiude a 513mila euro. L’imprenditore: «L’ho fatto per i veneziani»

Il sindaco è pronto a far valere la prelazione se il Demanio accetterà l’offerta del patròn della Reyer

A CARTE SCOPERTE – È Luigi Brugnaro il maggior offerente per l’isola di Poveglia. Il presidente di Umana Holding si è aggiudicato l’asta con un’offerta da 513mila euro. «L’ho fatto per i veneziani», spiega, polemizzando con quanto paventavano speculazioni da parte dell’anonimo concorrente. «Non potevo uscire allo scoperto – spiega – L’asta sarebbe stata invalidata».

IL COMUNE RILANCIA – Mentre il patron diUmana tende la mano all’Associazione Poveglia dicendosi pronto a collaborare, il sindaco Giorgio Orsoni non esclude di far valere il diritto di opzione da parte del Comune. L’aggiudicazone per 513mila euro, spiega, potrebbe essere giudicata non congrua da parte del Demanio, che avrà 30 giorni di tempo per valutare l’offerta di Brugnaro.

 

POVEGLIA IN VENDITA

L’INVESTIMENTO  «Per un progetto valido servono 20 milioni di euro»

Scontro aperto con i giornalisti

LE INTENZIONI – «Non voglio fare un albergo. Ce ne sono già anche troppi»

Brugnaro contro tutti (i media). Al presidente di Umana Holding non sono piaciuti gli articoli pubblicati in questi giorni sull’asta fra l’associazione “Poveglia per tutti” e «l’anonimo speculatore». «Sono stato aggredito verbalmente – ha detto – Hanno dato una falsa immagine della città di Venezia. Siete abituati a risposte compiacenti da persone compiacenti – ha aggiunto polemizzando con le domande dei cronisti presenti – sono molto dispiaciuto con chi ha scritto certi articoli».
Polemica anche la risposta a chi gli chiedeva se fosse intenzionato a candidarsi a sindaco di Venezia: «Ho detto di no e lo ribadisco, ma la classe dirigente va rinnovata».

 

Brugnaro: «Ho vinto per Venezia»

«Non volevo che la città perdesse un altro pezzo, pronto a collaborare con l’associazione»

Né anonimo né, tantomeno, speculatore. Luigi Brugnaro, il fantomatico “User_10801″, si è aggiudicato l’isola di Poveglia con un’offerta di 513mila euro, ora può finalmente uscire allo scoperto. E togliersi un bel po’ di sassolini dalle scarpe. «L’ho fatto per Venezia e per i veneziani», spiega il presidente del gruppo Umana Holding, scusandosi di non aver risposto per giorni a quanti gli chiedevano se fosse davvero lui il privato in corsa con l’associazione “Poveglia per tutti” per l’aggiudicazione per 99 anni dell’isola in diritto di superficie. «Non sono mai stato anonimo – spiega – è la procedura dell’asta per via elettronica che lo prevedeva. Non volevo che Venezia corresse il rischio di perdere l’isola». E il rischio, fa capire, c’è stato quando il caso Poveglia, con i privati a contrastare l’iniziativa dello sconosciuto (fino a ieri) offerente, è finito sul New York Times e altri giornali stranieri. «Avevamo paura che finisse in mani privatistiche e chiuse. Ma ora abbiamo bisogno della partecipazione popolare», aggiunge tendendo una mano a chi, fino a poche ore prima, gli ha conteso l’isola. Poveglia «è aperta a tutte le persone di buona volontà, e l’associazione che ha raccolto le offerte è benemerita». Certo, qualcuno gli obietta di non avere tentato un contatto prima dell’apertura delle buste avvenuta ieri mattina. «Non era possibile – dice – l’asta sarebbe stata invalidata». Poi aggiunge: «Avevo paura che non si arrivasse a cose concrete». Perché a Venezia – spiega – «a parole sono tutti bravi».
Più difficile, al momento, capire che cosa intenda fare dell’isola il patron di Umana e della Reyer. «Vogliamo raccogliere le idee, comprese quelle dell’associazione che sono pronto a incontrare – precisa Brugnaro – Non c’è l’idea di farne un albergo, anzi: al direttore dell’Ava che paventava la nascita di un altro hotel di lusso dico che sono d’accordo con lui, e auspico che gli stessi albergatori non costruiscano nuovi alberghi a Venezia». Le condizioni poste per l’alienazione dell’isola e dell’ottagono, del resto, sono particolarmente rigide: gli interventi sui 18 edifici presenti dovranno essere di carattere conservativo, in armonia con il dettato di tre Soprintendenze, reversibile e compatibile con il carattere architettonico di questi. Dovrà inoltre essere garantito l’uso pubblico per almeno tre giorni alla settimana e otto ore al giorno, con percorsi verdi e panoramici. «Per rispettare queste indicazioni l’investimento non sarà inferiore a 20 milioni di euro – spiega Brugnaro – e se il Comune, che a suo tempo non ha esercitato la prelazione, volesse ripensarci, si accomodi. Purché metta sul piatto i 500mila euro più i costi di restauro». Una sfida economica ma anche una corsa contro il tempo, dato che l’alienazione dell’isola prevede che gli interventi di restauro vengano realizzati entro dieci anni dall’aggiudicazione».
Ora però il Demanio avrà 30 giorni di tempo per valutare la congruità dell’offerta. Sulla quale, a cosa fatte, sono in molti a sollevare dubbi.

 

IL RETROSCENA – Il Comune ne ha chiesto la proprietà con il federalismo demaniale

Il Comune è interessato a Poveglia e ha avanzato al Demanio la richiesta di entrarne in possesso attraverso gli strumenti del federalismo demaniale, così come è accaduto per l’Arsenale. Il problema è che Ca’ Farsetti si è mossa tardi e solo dopo che l’asta era stata bandita, in quanto l’isola di Poveglia era stata semplicemente “dimenticata” dal pur ampio elenco di beni di proprietà dello Stato che erano stati richiesti a Roma in proprietà esclusiva. È in questo senso che il sindaco Giorgio Orsoni si è mosso nelle scorse settimane.
«In aprile abbiamo chiesto formalmente – spiega il vicedirettore generale del Comune Luigi Bassetto – di accedere alla proprietà dell’isola».
Contatti sono in corso anche con i vertici del Ministero dei beni culturali, data la dimensione culturale che comunque rappresenta l’isola nel contesto della laguna. Ci sono già stati diversi incontri per puntualizzare meglio i criteri con cui si intendono valorizzare i beni richiesti e a fine mese ce ne dovrebbe essere uno ai massimi livelli proprio a Ca’ Farsetti.

(m.f.)

 

IL COMUNE – Se il demanio accetterà l’offerta del patròn della Reyer, il sindaco è pronto

Orsoni: «Prezzo decisamente basso, potremmo

Un prezzo troppo basso per l’isola di Poveglia. Ma se alla fine il Demanio dovesse accontentarsi dei 513mila euro offerti da Luigi Brugnaro, il sindaco Giorgio Orsoni è pronto ad esercitare il diritto di prelazione del Comune. Così, dopo aver versato anche lui, da privato cittadino, i 99 euro all’associazione “Poveglia per tutti”, Orsoni sposa, stavolta con la giacchetta da sindaco, l’ipotesi della prelazione. «A questi livelli la decisione non spetta a me – ha precisato ieri, commentando i risultati dell’asta – É il Demanio che deve riflettere se affidare il bene, e questa non mi pare un’offerta adeguata. L’asta, alla fine, dovrebbe andare deserta. Ma sia chiaro che, se ciò non accadrà, penserò seriamente ad esercitare la prelazione. Anche un Comune con qualche problema finanziario come il nostro, può trovare le risorse per affrontare una spesa del genere. Ovviamente non sono decisioni che spettano solo a me».
Ma dai consiglieri di Ca’ Farsetti arrivano dichiarazioni ancor più radicali. «É inaccettabile che Poveglia venga privatizzata al costo di un monolocale in centro storico, è il momento che il Comune faccia la sua parte» ha scritto ieri il capogruppo di Fds, Sebastiano Bonzio, invitando il sindaco ad esercitare a prelazione sull’isola per poi «metterla a disposizione della città e di forme di progettazione partecipata» mettendo a frutto l’esperienza di “Poveglia per tutti”. Per il consigliere comunale di In comune, Beppe Caccia, l’offerta di Brugnaro «un imprenditore abituato ad avere molto da questo territorio e a rendere poco alla sua comunità, è ridicola». Di qui la richiesta al Demanio di annullare l’asta per poi «trasferire l’isola al Comune, secondo le procedure del federalismo demaniale, cioè senza onere alcuno». Così si salverebbe l’isola della «mire speculative di chi vorrebbe appropiarsene con gli spiccioli» per affidarla ai cittadini di “Poveglia per tutti”.
Contro la scesa in campo di Brugnaro si è dichiarato anche Franco Miracco, pure lui tra i sottoscrittori di “Poveglia per tutti”: «Un singolo non si può sostituire a un’associazione il cui valore è la tutela e la salvaguardia di un bene comune. Questo è un fatto positivo. Di Brugnaro poi abbiamo visto la gestione della Misericordia, che non è un esempio positivo. Si è poi persa l’occasione del Comitatone perché lo Stato richieda l’uso dell’isola. Ma forse siamo ancora in tempo».

(r. br.)

 

Uno strumento che può rilanciare il circuito delle isole

“POVEGLIA PER TUTTI”

L’associazione invita i veneziani a far festa

Sabato una mostra per raccogliere fondi a esercitare la prelazione come previsto da regolamento far valere il diritto di opzione»

Non basta l’istituzione per far vivere il parco. Questo avrà bisogno di un Piano ambientale che ne definisca esattamente attività e prerogative. Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, questo sarebbe lo strumento attraverso il quale costruire un’idea diversa di economia sostenibile incentrata sulla natura.
«Vogliamo garantire le migliori opportunità per le comunità residenti – ha spiegato l’assessore all’Ambiente – migliore mobilità e possibilità di residenza, sostegno alle attività sia tipiche (in primis agricoltura e pesca tradizionali) sia nuove come le forme intelligenti e leggere di turismo, alternative al modello “di massa” che stravolge il centro storico, in un quadro di rigorosa tutela ambientale, che è tutela della nostra principale ricchezza storica, culturale, economica ed ecologica, a cominciare dall’unicum della biodiversità lagunare».

 

Dialogo? Per ora non se ne parla. Siamo davanti a una svendita»

«Parliamone? Per ora no, grazie». È questa la risposta dell’associazione “Poveglia per tutti” alla proposta di Luigi Brugnaro, di un dialogo tra le parti. Il direttivo per ora non ci sta e fa sapere che prima che il demanio non abbia preso una decisione non avrà senso parlare.
«Finché il demanio non stabilirà la congruità dell’offerta (30 giorni di tempo per espletare le pratiche attraverso una commissione tecnica, ndr), per ora lui è un partecipante, come noi, quindi non ha senso discuterne – afferma Lorenzo Pesola, vicepresidente dell’associazione – Chiaro che, una volta definiti i ruoli, qualora confermassero la vendita di Poveglia per 513mila euro, allora si che saremo disponibili al dialogo». Del resto, sin dalla fine dell’asta l’associazione si era espressa in tal senso: «Non si può svendere un’isola al prezzo di un appartamento di 70 metri quadri al secondo piano alla Giudecca», diceva il presidente Giancarlo Ghigi alle 12.30, ad asta appena conclusa. Poteva essere una festa in pompa magna e invece lo è stata solo a metà. Le emozioni dall’associazione erano contrastanti già da prima che si iniziasse. C’era chi diceva che “Userid 10801″ non avrebbe rilanciato, in quanto sarebbe stata una mossa strategica per vedere chi si presentasse all’asta. E chi invece sosteneva l’opposto, perché non avrebbe avuto senso non rilanciare, qualora vi fosse stata la reale volontà di acquisire la concessione dell’isola. Nel mezzo, tante telefonate e tante email. Da tutto il mondo volevano infatti sapere cosa sarebbe successo all’isola e nella sola mattinata pre-gara erano già giunte 150 e mail di richiesta di informazioni. Alle 10.40 il bar-sede dell’associazione era già pieno di curiosi. Passanti, associati e giornalisti si accalcavano per conoscere l’esito dell’asta già prima che iniziasse, cioè alle 11. «Mamma mia, che angoscia», esclamava Andrea Barina, uno dei primi a pensare all’idea dell’associazione. L’ansia montava, non si sapeva chi fosse “Mr513″ ne perché volesse Poveglia. Alla fine l’ha spuntata Brugnaro, senza rilanci di sorta, con la cifra ferma a 513mila euro. E la scoperta del misterioso “Userid 10801″ è avvenuta direttamente dallo schermo del computer, quando, alla fine dell’asta, è apparsa la dicitura: ”Non sei il miglior offerente, asta vinta da Amministratore delegato di Umana Spa”. C’era chi era dispiaciuto, chi sperava e chi entusiasta diceva: «A quella cifra non la danno, sarebbe indegno, Poveglia resterà libera». L’associazione non si ferma qui, prosegue il suo spirito vitale e ha già organizzato, per la serata di sabato, una giornata di festa alla Giudecca in cui verranno esposti i quadri di artisti dell’entroterra per raccogliere fondi da destinare all’isola. Mentre mercoledì prossimo, a San Leonardo, saranno presentati i bilanci per fornire la massima trasparenza. Infine è in programma, nelle prossime settimane, oltre all’assemblea dei soci, anche una festa popolana: «Inviteremo i veneziani a uscire nei campi con le proprie tavole per festeggiare la riuscita dell’associazione, e della vita veneziana, in pieno stile Redentore», ha dichiarato Ghigi.

 

LA STORIA NEGLI USA – Due giorni fa ne ha parlato anche il New York Times

Con un breve viaggio in barca dalle orde turistiche di Venezia, si raggiunge Poveglia, che potrebbe essere considerata l’anti-Venezia, perché non ci sono souvenir, gondole, o gente. Comincia così il lungo articolo che il New York Times ha dedicato l’altro giorno alla battaglia dei veneziani contro la vendita all’asta di Poveglia. «L’isola è ‘stretta’ tra due problemi italiani molto diversi: uno nazionale e uno locale. Il debito pubblico italiano è cosi grande che il governo ha deciso di vendere all’asta alcune proprietà del demanio, Poveglia compresa», scrive il giornale newyorkese aggiungendo che «tuttavia, l’industria del turismo a Venezia è cosi fiorente che molti residenti si lamentano che la vita diventa sempre più costosa». Così, nel timore che l’isola diventi un altro posto per ricchi, hanno proposto di trasformarla invece in un rifugio per chi voglia fuggire dalla carica dei turisti. E per far questo hanno deciso di partecipare anche loro all’asta pubblica, tramite l’Associazione Poveglia per tutti. Il leader dei gruppo di cittadini, Lorenzo Pesola, si aspetta altre donazioni e – scrive Nyt – spera, in un intervento di aiuto da parte del governo.

 

«Ho comprato Poveglia per salvarla»

Nell’asta elettronica contro un comitato di cittadini veneziani vince l’imprenditore Luigi Brugnaro che offre 513mila euro

Un’isola di sette ettari, nel cuore della laguna, con secoli di storia e svariati decenni si abbandono, che il Demanio mette all’asta. Un gruppo di cittadini che, più per provocazione prova ad acquistarla e organizza una colletta di inaspettato successo. Un noto imprenditore veneziano, Luigi Brugnaro, già presidente di Confindustria, che la spunta – in una sfida da Davide contro Golia – con un’offerta da 513mila euro (il prezzo di un monolocale a Venezia!) che ora molti si auspicano, a cominciare dal sindaco Giorgio Orsoni, non sarà accolta.
Eccoli i protagonisti della storia di Poveglia, isola di fronte a Malamocco, tanto verde e altrettanti edifici diroccati. Una storia tutta da raccontare, che mette in luce vecchi tormenti, ma anche nuovi aneliti veneziani: l’avanzata degli investimenti turistici come unico futuro possibile, tra il dissesto delle amministrazioni pubbliche e il rischio speculazioni, fino al moto di orgoglio di tanti cittadini che vogliono riconquistarsi la loro città. Proprio davanti a Poveglia, d’estate, molti veneziani ormeggiano le loro barche per fare il bagno o prendere il fresco. E forse sarà stata proprio la prospettiva di perdere anche questa tradizione, magari a favore di un altro albergo a cinque stelle super blindato, a far scattare i cittadini. Chiacchiere al bar che sono diventate un progetto, quello dell’associazione “Poveglia per tutti”, che in poco più di un mese ha raccolto oltre duemila adesioni e i primi 160mila euro necessari per aggiudicarsi un posto nell’asta on line organizzata dal Demanio.
Ieri il giorno della verità, con il rilancio delle offerte, sempre on line. Negli ultimissimi giorni, con un ulteriore sprint, quelli di “Poveglia per tutti” avevano raggiunto la cifra record di 420mila euro, comunque insufficiente a rilanciare di fronte all’unica altra offerta in ballo di 513mila euro. Un’ora di attesa, senza rilanci, e alle 12 in punto si è scoperto che “Mister 513″, come era stato soprannominato, era Brugnaro, il presidente del gruppo Umana Holding, il patron della squadra di basket Reyer. «L’ho fatto per Venezia e per i veneziani» ha dichiarato l’imprenditore in una conferenza stampa convocata subito dopo; e a tratti tesa. Brugnaro, infatti, se l’è presa con i giornalisti che avevano parlato di “anonimo speculatore”: «Non sono mai stato anonimo, è la procedura dell’asta per via elettronica che lo prevedeva. Non volevo che Venezia corresse il rischio di perdere l’isola». Ha anche detto di essere pronto a lavorare con quelli di “Poveglia per tutti”: «Vogliamo raccogliere le idee, comprese quelle dell’associazione che sono pronto a incontrare. Non c’è l’idea di farne un albergo, anzi». Brugnaro ha calcolato un investimento non inferiore a 20 milioni di euro per recuperare l’isola, sfidando il Comune ad esercitare la prelazione: «Si accomodi. Purché metta sul piatto i 500mila euro più i costi di restauro». Ora la palla torna al Demanio che ha 30 giorni di tempo per valutare la congruità dell’offerta economica. E in città molti sollevano dubbi. Ieri li ha rilanciati anche il sindaco Orsoni: «Non mi pare un’offerta adeguata per un’isola. L’asta, alla fine, dovrebbe andare deserta. Ma sia chiaro che, se ciò non accadrà, penserò seriamente ad esercitare la prelazione. Anche un Comune con qualche problema finanziario come il nostro, può trovare le risorse per affrontare una spesa del genere». Ca’ Farsetti, nel frattempo, ha anche avanzato al Demanio la richiesta di entrare in possesso dell’isola attraverso gli strumenti del federalismo demaniale. Una richiesta delle ultime settimane, frutto probabilmente dell’eco sollevata dalla colletta popolare.

 

RIUNIONE A PALAZZO CHIGI

Grandi navi, scontro Porto-Comune

Incontro tecnico rovente a Palazzo Chigi, sulle grandi navi. Il Porto si presenta con Paolo Costa e una delegazione nutrita, il Comune con il direttore generale Marco Agostini. E sono scintille. Riunione aggiornata, si deciderà tra dieci giorni.

GRANDI NAVI »POSIZIONI CONTRAPPOSTE

Scontro a palazzo Chigi, tutto rimandato

Ieri riunione tecnica a Roma. Polemica Porto-Comune, consegnata la documentazione dei progetti. Si decide fra 10 giorni

Orsoni: «Sono stupefatto. Così non si trova la soluzione». Costa: «Marghera non va bene»

La soluzione non arriva. E lo scontro si inasprisce: il Porto contro il Comune, opinioni opposte sulle grandi navi una contro l’altra nel Palazzo del governo. Ieri pomeriggio a palazzo Chigi la riunione tecnica decisa dal Comitatone per decidere sui progetti alternativi al passaggio davanti a San Marco. Due ore di scontri verbali e di guerre sulle procedure. Alla fine è stata distribuita la documentazione completa dei progetti e dei pareri. Il Porto ha ribadito la soluzione del canale Contorta per arrivare in Marittima, il Comune ha depositato uno studio dell’ingegner Alberto Bernstein – ex responsabile ambiente del Consorzio Venezia Nuova – sugli interventi per rendere navigabile il canale Vittorio Emanuele. Si studia e ci si ritrova tra dieci giorni. Ma lo scontro tra gli enti locali è andato in scena nella Sala Verde di palazzo Chigi. Riunione presieduta dalla dirigente della Presidenza Elisa Grande. Il sindaco ha inviato il direttore generale Marco Agostini. Il Porto è arrivato invece con una delegazione nutrita, guidata dal presidente Paolo Costa. Piloti, transbagagli, terminalisti. Anche a loro è stata data la parola per spiegare come sia «impossibile attuare l’alternativa Marghera e si debba invece proseguire con l’ipotesi del canale Contorta. Finché il rappresentante del Comune ha mandato un bigliettino alla Presidenza: «Qui devono parlare solo le istituzioni, altrimenti noi chiamiamo comitati e ambientalisti… » Proposte contro. Con i rappresentanti del comune di Mira che hanno ribadito la necessità di portare le navi fuori della laguna, a San Nicolò. Il comune del Cavallino che invece ha posto il veto. Confusione massima e alla fine risultati pochi. «Ma finalmente siamo riusciti ad avere tutte le carte», commenta il sindaco Giorgio Orsoni, «abbiamo dovuto inviare una diffida al governo, ma due risultati li abbiamo avuti: prima la convocazione del Comitatone, adesso le carteche i soggetti che fanno capo al ministero delle Infrastrutture hanno tenuto segrete». E il sindaco attacca Costa: «Sono stupefatto da questi comportamenti », dice Orsoni, «non si rende conto che lui non è sindaco né ministro, è il presidente del Porto, un ufficio dello Stato. E che la questione delle navi non riguarda solo il porto ma la città. Bisogna trovare la soluzione migliore e questi comportamenti non vanno in quella direzione». Costa respinge al mittente. «Le carte forse non le hanno mai lette, ma la Capitaneria le ha mandate a tutti a luglio», dice, «mi sono anche stufato di ripetere sempre le stesse cose: le navi passeggeri non possono passare per il canale Malamocco- Marghera, ci sono problemi di traffico e di sicurezza, di tempi di percorrenza. Gliel’ho fatto spiegare dagli operatori». Partita aperta, dunque. Costa ha dalla sua gli operatori portuali, sindacati e industriali che premono per una soluzione rapida che non tocchi la Marittima. Ma c’è il Comune che chiede di valutare l’ipotesi Marghera, ambientalisti e comitati che ricordano il divieto di scavare nuovi canali in laguna previsto dalle leggi e minacciano ricorso all’Europa, proponendo il nuovo scalo a Punta Sabbioni; il comune del Cavallino che dice no. Partita complessa, che si gioca anche sulla possibilità che il governo finanzi a breve la grande opera dell’off shore, terminale in mare per le merci e i petroli da due miliardi di euro. E sui danni che il Porto sostiene di aver subito per la chiusura (programmata) della bocca di Lido per posare i cassoni del Mose. Grande opera che Costa ha sempre sostenuto, ma che adesso è sulla strada dello sviluppo portuale. «Si dovranno anche quantificare i costi dell’adeguamento della conca », dice. Prova di forza che si gioca non soltanto a livello politico. Prossima riunione «tecnica » tra dieci giorni. Poi il Comitatone dovrebbe scegliere il progetto alternativo da sottoporre a Valutazione di impatto ambientale.

Alberto Vitucci

 

LA SCHEDA

Un groviglio di procedure, decreti, pareri e interpretazioni. La partita sulle alternative alle grandi navi si gioca anche a livello burocratico. Secondo l’Autorità portuale a decidere devono essere il Porto e il Magistrato alle Acque. secondo il Comune invece è questione di interesse pubblico, in mano al governo. Il nuovo canale Contorta Sant’Angelo è secondo il Porto l’unica soluzione praticabile per far arrivare in Marittima le navi da una via alternativa. Per il Comune bisogna fermarle a Marghera, studiando la fattibilità del passaggio delle grandi navi attraverso il già esistente canale Vittorio Emanuele II. Vtp, la società delle crociere, propone di scavare il canale Orfano, dietro la Giudecca. Cesare De Piccoli, Luciano Claut, Stefano Boato e Gianni Fabbri hanno presentato invece progetti che prevedono di realizzare la nuova stazione Marittima in bocca di porto di San Nicolò, fuori dalla laguna e davanti all’isola artificiale del Mose. progetti a confronto su cui si dovrà pronunciare il Comitatone entro la fine di maggio.

(a.v.)

 

«Quando ho incontrato Alberto Zamperla e il suo staff, ho detto loro che in linea di massima non ero contrario al loro progetto per Sacca SanBiagio: tranne che per la ruota. Se dicono il contrario, è una bugia. Zamperla mi disse anche: “Ma come, la sovrintendenza è d’accordo”. Ho verificato con la sovrintendente Codello: non è così. Detto questo, il progetto ora è al vaglio preventivo paesaggistico-ambientale della sovrintendenza, il cui parere sarà vincolante: se anche sarà un sì, il progetto implica sicuramente una variante al piano regolatore e, dunque, la parola spetta al Consiglio comunale». Così il sindaco Giorgio Orsoni replica alle dichiarazioni dell’imprenditore vicentino, che vuol trasformare l’ex isola dell’inceneritore in un polo culturale su storia e ambiente (in 4D) e del divertimento, con un’area Carnevale con le attrazioni mozzafiato per le quali la Zamperla è famosa in tutto il mondo. L’imprenditore dice di aver presentato tutta la documentazione e di essere in attesa della licenza. Per il Comune, non è proprio così. «Ci è stato presentato un progetto di massima che abbiamo inviato alla soprintendenza perché dica se c’è compatibilità paesaggistico- ambientale, per condizione fondamentale», osserva l’assessore all’Urbanistica, Andrea Ferrazzi, «nel momento in cui anche dovesse andare in porto, il progetto necessita sicuramente di variante, perché la destinazione dell’isola nel Prg vigente, destina 17 mila dei 27 mila metri cubi edificabili a impianti tecnologici, direzionali e servizi annessi e 10 mila a impianti sportivi: solo una piccola parte di questi ultimi hanno la destinazione ricreativa (per altro con standard pubblico e, dunque, convenzionato) nella quale ricadrebbe un parco tematico. Quindi, per la variante la valutazione finale è del Consiglio comunale, sovrano sulla materia». Intanto, nell’integrazione al progetto presentata dall’azienda alla sovrintendenza, la ruota alta 55 metri è stata sostituita da una sorta di “arco” panoramico.

Roberta De Rossi

 

CITTA’ METROPOLITANA

Città metropolitana, ai sindaci non piace l’egemonia di Orsoni

Il primo cittadino di Venezia diventa presidente per legge

La Conferenza e il Consiglio eletti in luglio, dopo il voto

VENEZIA – La Città Metropolitana muove i suoi primi passi istituzionali in mezzo alla diffidenza nei confronti del possibile ruolo egemone del comune di Venezia e del sindaco Giorgio Orsoni, che sarà anche sindaco metropolitano. Questo ha detto ieri a Ca’ Corner la prima assise con trentasei dei quarantaquattro sindaci dei comuni della Provincia per avviare le procedure per lo studio dello Statuto della Città metropolitana eleggendo la Conferenza statutaria e il Consiglio metropolitano, per la quale voteranno 773 sindaci e consiglieri comunali del Veneziano. Deciso il rinvio delle elezioni in questione a dopo la tornata elettorale amministrativa di fine maggio, con 16 comuni del Veneziano interessati. Le elezioni della Conferenza statutaria si terranno ai primi di luglio, dopo il test di elezioni amministrative e l’insediamento dei nuovi Consigli comunali mentre, su proposta del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, si è deciso di sospendere momentaneamente l’accorpamento dell’elezione a quella per il Consiglio metropolitano. Orsoni ha quindi accolto l’istanza, avanzata dal sindaco di Fossalta di Piave, Massimo Sensini, (uno dei più critici sul ruolo di Venezia, insieme al sindaco di Scorzè che ha denunciato lo svuotamento del ruolo dei piccoli Comuni del Veneziano) di tenere le prossime riunioni a Mestre, mentre ha rimandato allo Statuto la questione delle rappresentanze territoriali. La riunione si è quindi conclusa con la decisione di costituire una commissione di studio composta anche dai rappresentanti delle amministrazioni che saranno sei e dovranno dare rappresentanza ai Comuni minori. I componenti saranno due per il Veneto orientale, altrettanti per quello occidentale (Miranese e Riviera) e uno ciascuno per Chioggia (che consulterà anche Cavarzere e Cona) e Venezia (con Cavallino-Treporti). I nomi dei componenti dovranno essere comunicati a Orsoni entro la fine della settimana. «La maggioranza dei presenti » ha detto Orsoni «ha accolto positivamente questa novità, ma è normale che ci siano ancora delle resistenze, visto che lo stesso processo di formazione della legge è stato sofferto. Lo Statuto che dobbiamo scrivere è un’opportunità straordinaria che non vogliamo perdere. E non c’è nessun tentativo di calarlo dall’alto nelle mie intenzioni: se qualcuno ha fatto circolare delle bozze, lo ha fatto a titolo esclusivamente personale. So di essere sul banco degli imputati per aver fortemente creduto in questa innovazione. Ma l’ho fatto proprio perché l’ho vista come la prima vera occasione data alle autonomie locali di farsi uno Statuto, un’occasione per esaltare le autonomie locali in un modo che finora non è mai stato dato. Per questo, il confronto vero dovrà avvenire con la Regione, per farle capire l’importanza dell’autonomia data ai Comuni». Da parte sua, la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto, che resterà in carica sino al 31 dicembre, ma che già da metà anno passerà competenze e risorse alla Città Metropolitana, pur garantendo la sua collaborazione, ha lanciato l’allarme sui nuovi tagli 5 milioni di euro, «decisi dal Governo per l’ente, che rischiano di consegnare un’istituzione svuotata. Con una lettera, alcuni sindaci – se ne è fatta promotrice quella di Quarto d’Altino Silvia Conte – hanno chiesto anche una verifica patrimoniale dei beni della Provincia prima del passaggio di consegne.     Il governatore: «Altro carrozzone burocratico»

Enrico Tantucci

 

VENEZIA. Il presidente della Regione Luca Zaia risponde a muso duro, alle possibili aperture di Orsoni e all’entusiasmo del prefetto Domenico Cuttaia, presente ieri, che ha parlato di sfida e occasione storica. «Quanto mi piacerebbe avere» ha replicato il presidente del Veneto, « la stessa convinzione di chi saluta con parole a dir poco trionfalistiche la nascita della Città Metropolitana di Venezia. Mi sembra un inno di giubilo a dir poco avventato quello che intonano anche alcuni apparati dello Stato. L a città metropolitana è un nuovo carrozzone burocratico che non porterà nulla di utile ai cittadini. Il contesto nel quale si dovrebbe ritrovare un rinnovato slancio istitutivo per questo Ente continua a essere del tutto fumoso, fiacco e arruffato. Il tempo sarà galantuomo, non ci resta che attendere e vedere quali sviluppi avrà questa operazione. Qualcosa di nuovo verrà creato: le poltrone su cui qualcuno andrà a sedersi». Zaia ha sempre contrastato non solo la città metropolitana di Venezia ma anche la Patreve caldeggiata dai sindaci di Padova, Treviso e Venezia e non prevista per legge dal governo.

 

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