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Dolo. Dopo la manifestazione per l’ospedale: «Finalmente abbiamo capito da che parte stanno e perchè»

Dopo l’imponente manifestazione di domenica scorsa a difesa dell’ospedale, gli organizzatori attendono di capire quanto accadrà in Regione dove nelle prossime settimane, fra le altre cose, saranno portate le oltre cinquemila firme raccolte dai cittadini dai comitati coordinati da Emilio Zen.

Le ultime vicende e la manifestazione hanno indotto il Comitato Bruno Marcato, che da anni si batte per l’ospedale dolese, ad alcune riflessioni.

«Finalmente tutti sono usciti allo scoperto, ora è tutto più chiaro. In qualche modo anche chi non ha partecipato ci ha aiutato.» Osservano i componenti del Comitato che aggiungono .

«Abbiamo capito infatti da che parte stanno e perché. Alla manifestazione non c’era rappresentanti della Lega Nord e neppure di Forza Italia, i partiti maggiormente responsabili delle scelte sanitarie nel Veneto, comprese quelle che riguardano il nostro ospedale. Non c’erano neppure i sindaci che fanno riferimento a quei partiti e probabilmente si sentono rappresentanti solo dei loro partiti e non dei cittadini dei loro Comuni.»

E concludono. «Per fortuna molti dei cittadini dei Comuni amministrati da quei sindaci credono, ed hanno fiducia, in questo ospedale, com’è ora e come noi lo vorremmo mantenere, non come lo vorrebbe la Lega Nord e Forza Italia. Quei cittadini lo hanno dimostrato firmando la nostra petizione, snobbata ed osteggiata dai loro sindaci».

(l.per.)

 

«Siamo fieri del nostro ospedale e di un’eccellenza come Cardiologia, ma siamo preoccupati perché questo reparto non è lasciato lavorare in serenità». Le parole del sindaco di Mirano sono forti e dirette, Maria Rosa Pavanello le ha pronunciate ieri aprendo la «16. Giornata della Cardiologia interventistica» al teatro di Mirano.

L’obiettivo delle dichiarazioni è il direttore dell’Ulss 13 Gino Gumirato: «Ormai c’è una situazione di grande tensione, nei suoi interventi il direttore non difende i propri dipendenti e le proprie eccellenze. Amministra una struttura, ma non difende quella struttura. Gli chiediamo di condividere le scelte e ascoltare il territorio. Un’eccellenza non va distrutta».

Tutto è legato ovviamente al futuro del reparto di Cardiochirurgia diretto dal primario Alessandro Giacomin: è ritenuto un’eccellenza, ma dal 1.gennaio 2015 chiuderà e sarà trasformato in Chirurgia Vascolare.

«I numeri miranesi sono troppo bassi, la struttura non può più rimanere in piedi da sola. Noi seguiamo la linea della Regione: l’Ulss 13 collaborerà proficuamente con l’Ulss 12 veneziana» ha sempre sostenuto Gumirato.

Al centro del dibattito c’è anche la questione dei dati Agenas: l’agenzia sanitaria legata al Ministero ha diffuso dati negativi sull’attività del reparto miranese di Cardiologia, nella sua prima dichiarazione Gumirato commentò: «Questi dati ci danno ragione, bisogna creare un’unica rete cardiologica protetta e collaborare con Mestre». Una posizione che al consigliere regionale Bruno Pigozzo non piace: «Quei dati erano parziali e sbagliati, preoccupa la miopia di alcuni atteggiamenti. Serve maggior chiarezza».

Ieri Gumirato al convegno non era presente, sostituito dal direttore medico Livio Dalla Barba. Grazie ad un collegamento via satellite con l’ospedale, è stato mostrato in diretta un sofisticato intervento dell’equipe guidata dal primario Bernard Reimers. È stato possibile assistere al primo utilizzo in Veneto dei nuovi stent ad elevata copertura per l’angioplastica carotidea, che permettono di trattare le placche aterosclerotiche delle arterie carotidi anche in pazienti che hanno appena avuto un ictus.

Gabriele Pipia

 

Nuova Venezia – L’Asl 13 aiutera’ gli addetti mensa

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23

nov

2014

Il dg Gumirato interviene dopo i tagli decisi da Dussmann vincitrice dell’appalto

DOLO «Massima disponibilità a collaborare, nei limiti di quanto previsto dal bando, per una soluzione che non penalizzi i lavoratori». Il direttore dell’Asl 13, Gino Gumirato, interviene nella vertenza che vede contrapposti 61 lavoratori delle mense degli ospedali di Dolo, Noale e Mirano con l’azienda Dussmann che ha vinto l’appalto che entrerà in vigore da dicembre.

L’azienda ha prima annunciato un taglio del monte ore portandolo da 1700 a 1300 per poi fissarlo, dopo una riunione con i sindacati, a 1400. La posizione di Gumirato rappresenta la conferma del fatto che l’Asl 13 è pronta a contribuire con delle risorse aggiuntive per ridurre il taglio. Una promessa che era stata fatta agli stessi sindacati dal direttore dell’Asl 13 la scorsa settimana e che la stessa Asl ha ribadito al momento dello scoppio delle proteste dei lavoratori.

Gumirato intende però precisare che si tratta comunque di una situazione comunque difficile. «L’Asl13», dice in una nota il direttore, «sta seguendo con interesse e preoccupazione la vertenza tra lavoratori e la ditta Dussmann, che si è aggiudicata l’appalto per il servizio di ristorazione dell’azienda sanitaria. È bene precisare che il valore dell’appalto è stato stabilito sulla base dei prezzi di riferimento fissati a livello regionale e nazionale e l’aggiudicazione non è avvenuta al massimo ribasso, bensì secondo criteri che garantissero un buon rapporto qualità-prezzo. Così come segnalato dai lavoratori, l’ Asl 13 ha approfittato della gara per investire una importante cifra nel miglioramento del servizio: ci sono infatti circa 600mila euro destinati al rinnovo dei carrelli per il trasporto delle pietanze (visto che i precedenti versavano in pessime condizioni) e di altre attrezzature per la cucina, che miglioreranno la preparazione dei pasti. In nessun modo l’ Asl 13 è responsabile delle decisioni della ditta Dussmann sul monte orario del personale».

(a.ab.)

 

MIRANO. ALLARME DEL PD

MIRANO – Estendere il decreto “Salva-Roma” anche alle Ipab e trovare un nuovo utilizzo per gli edifici che il 1. gennaio 2016 rimarranno sfitti: è questa la ricetta proposta dal circolo Pd di Mirano per evitare gravi conseguenze alla casa di riposo Mariutto. A tener banco è ancora il “terremoto” legato ai presunti incentivi illegittimi ai dipendenti: lo scorso giugno il collegio di revisione dei conti ha rilevato delle irregolarità nella costituzione del fondo di produttività del Mariutto, che avrebbero portato negli ultimi dieci anni a versare oltre 700mila euro di incentivi illegittimi a 200 lavoratori.

La Corte dei Conti indaga, intanto il Pd lancia l’appello: «La questione è seria – scrive il segretario miranese Fabio Lamon – e non deve ricadere sugli stipendi dei dipendenti. Il Pd chiede un intervento del Governo per affrontare il problema esattamente come è già stato fatto per molti Comuni. La questione non riguarda solo il Mariutto ma anche altre Ipab. I sottosegretari veneti a Palazzo Chigi si attivino per trovare una soluzione».

E poi c’è l’altra vicenda, quella degli immobili di proprietà del Mariutto ma dati in affitto all’Ulss 13: il direttore generale dell’azienda sanitaria, Gino Gumirato, ha comunicato l’intenzione di disdire i contratti d’affitto a partire dal 1. gennaio 2016. L’Ulss 13 si riorganizzerà con altri uffici per risparmiare, ma il Mariutto che farà? «Si parla di un mancato introito di 560mila euro annui, potrebbero esserci ripercussioni sulle rette per gli ospiti. Comune e Mariutto concordino un nuovo utilizzo di quegli edifici» scrive il Pd.

(g.pip.)

 

DOLO – Incontro alla Direzione territoriale del lavoro per definire la situazione dei lavoratori della ristorazione dell’Asl 13 che dal 1. dicembre transiteranno dalla Cir Food alla Dussmann Service che ha vinto la gara d’appalto indetta dall’azienda. L’incontro, presenti rappresentanti della ditta uscente e subentrante, di Cgil e Uil e di Riccardo Germoglio della Direzione del lavoro, non è stato particolarmente proficuo per i lavoratori. La Dussmann ha confermato l’assunzione dei 61 dipendenti della Cir Food ma con la riduzione complessiva di 400 ore settimanali di lavoro da ripartire fra i cuochi, addetti cuochi, addetti ai servizi mensa, magazzinieri, dietiste ed operai che operano nella cucina di Dolo che copre i pasti per le tre sedi di Dolo, Mirano e Noale e per alcune strutture esterne come il Ceod. Con la riduzione delle ore settimanali, dal 1. dicembre vi saranno tre lavoratori a 36 ore, 10 a 29 ore, due a 28 ore, uno ciascuno a 20 e 16 ore e ben 38 lavoratori a sole 15 ore. Per questi ultimi è stata raggiunta una intesa provvisoria di innalzamento a 16,75 ore settimanali per un periodo transitorio sino a fine febbraio. Rinvio entro febbraio per verificare se vi saranno margini di una nuova trattativa.

(l.per.)

 

Il futuro della sanità

DOLO – La Commissione regionale investimento in tecnologia ed edilizia (Crite) ha analizzato ieri il progetto di investimento e ristrutturazione degli ospedali dell’Asl 13, in particolare di Dolo.

«La commissione ha valutato in modo positivo il progetto complessivo», spiegano dall’Asl 13, «ed è scesa nei dettagli delle valutazioni sui singoli interventi, in particolare dell’ospedale di Dolo, individuando la necessità di definire nella prossima riunione fissata per dicembre una serie di approfondimenti tecnici per delineare la calendarizzazione dei lavori».

Il costo totale per gli adeguamenti normativi a Dolo è di 37,5 milioni, mentre per le opere urgenti, tra cui il pronto soccorso e la piastra diagnostica, i costi ammontano a 14,2 milioni.

Per quel che riguarda l’ospedale di Dolo sono previsti tra l’altro lavori nel blocco sud e la realizzazione del nuovo pronto soccorso che potrà prevedere la realizzazione di un blocco chirurgico per attività in regime “week-surgery” diurno ambulatoriale e di un’area radiologica e ambulatoriale.

(g.pir.)

 

Nuova Venezia – Asl 13. Mense ospedaliere, accordo siglato

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19

nov

2014

Dolo. Ridotti i tagli degli orari, soddisfatto il sindacato che congela la protesta

DOLO «Siamo riusciti a raggiungere la stipula di un accordo-ponte che permetterà di ridurre il taglio annunciato da Dusmann, passando da 1.700 a 1.400 ore e non più le 1.300 iniziali. Aspettiamo in ogni caso dall’Asl 13 le risorse aggiuntive necessarie per ridurre i danni ai lavoratori delle mense degli ospedali di Dolo, Mirano e Noale».

A dirlo è Gianfranco Rizzetto, segretario della Filcams Cgil dopo l’incontro di ieri mattina fra le rappresentanze sindacali (Filcams Cgil e Uil Tucs), la direzione territoriale del lavoro rappresentata da Riccardo Germoglio e la direzione della Dusmann di Milano rappresentata da Margherita Ravioli.

La questione è relativa al passaggio di gestione previsto per il primo di dicembre dalla Cir Food alla Dusmann che ha vinto la gara d’appalto per 9 milioni di euro all’Asl 13 per la gestione delle mense fino al dicembre 2017. Si tratta di una vertenza che coinvolge 61 dipendenti e 5 autisti.

«L’azienda nelle scorse settimane», dice Rizzetto, «aveva annunciato che avrebbe tagliato il 40% del monte ore. Una misura che avrebbe colpito soprattutto le donne che già lavorano part–time, portando il loro orario da 23 a 14 ore settimanali. Si è deciso oggi, in accordo con la proprietà e la Dtl, di aumentare il monte ore di 100 rispetto al limite prefissato. L’azienda poi ha detto che non darà alcun subappalto. Se lo avesse fatto, i posti a rischio sarebbero potuti diventare ben 43».

Si tratta però di un primo passo, di un accordo-ponte che permette in ogni caso al sindacato di congelare agitazioni o l’indizione di scioperi.

«È un accordo-ponte», chiarisce Rizzetto, «per il semplice fatto che come sindacati lo consideriamo un primo passo verso una ulteriore riduzione del taglio che sarà possibile solo grazie all’apporto di risorse aggiuntive da parte dell’Asl 13». Soddisfazione per il risultato raggiunto anche da parte dell’assessore provinciale al Lavoro provinciale Paolino D’Anna: «È un primo accordo che si muove nella giusta direzione».

Alessandro Abbadir

 

DOLO – La denuncia di Cgil e Uil contro il nuovo appalto

DOLO – Sessantasei dipendenti, fra cui 5 autisti, a rischio di vedere pesantemente decurtato il loro già magro stipendio. È quanto rischia di accadere per i lavoratori del servizio ristorazione dell’Asl 13 dopo che la gara d’appalto è stata aggiudicata alla Dussmann Service di Milano che subentra alla Cir Food Sodexo.

Il nuovo appalto scatterà dal 1° dicembre ed avrà durata triennale per un valore complessivo di 9 milioni di euro ed ha indotto la nuova ditta a ridurre in media di quasi il 40% il lavoro settimanale dei dipendenti, con punte che sfiorano il 50%.

La cucina si trova a Dolo e produce pasti sia per i pazienti ed i dipendenti dei tre ospedali di Dolo, Mirano e Noale, ma anche per servizi esterni come quello del Ceod.

Lunedì si è svolta un’assemblea dei lavorati nella sede della Cgil di Dolo presenti Gianfranco Rizzetto, segretario provinciale della Filcams Cgil e Luigino Boscaro, segretario provinciale Uil Tucs. Rizzetto ha osservato: «Indubbiamente c’è stata una riduzione dei pasti per il minor numero di pazienti ed eravamo preparati ad una diminuzione delle ore, magari anche del 10%, così drastica non ce l’aspettavamo».

La maggior parte dei lavoratori è costituita da donne, alcune hanno fatto presente situazioni familiari disagevoli con marito disoccupato, quindi monoreddito, figli da mantenere e mutuo da pagare.

«Si tenga presente – ha aggiunto Rizzetto – che sono già tutte assunte con contratti part-time il che significa che ricevono stipendi medi fra le 600 e le 800 euro al mese».

I sindacalisti contano sul fatto che l’art. 14 del contratto obbliga, in caso di cambio di gestione, l’assunzione dei lavoratori e l’inquadramento nello stesso livello, ma la Dussmann ha replicato che ciò può avvenire solo se in cambio vengono licenziate 10 persone. I rappresentanti sindacali avranno un incontro alla Camera del Lavoro con i dirigenti generali per trovare una soluzione, altrimenti inizierà la mobilitazione.

Lino Perini

 

DOLO – È stata rinviata a questa mattina la riunione del Crite (Commissione regionale per l’investimento in tecnologia ed edilizia) che dovrebbe dare il via libera ai progetti di messa a norma dell’area sud, di nuove dotazioni, e la realizzazione del nuovo Pronto Soccorso e della nuova piastra diagnostica dell’ospedale di Dolo per un totale di 16 milioni di euro.

Nel frattempo arrivano alcuni commenti sulla manifestazione per la salvaguardia dell’ospedale di Dolo svoltasi domenica.

«La manifestazione è riuscita», commenta Emilio Zen, coordinatore degli organizzatori, «c’è stata una partecipazione trasversale con partiti, sindacati, gruppi politici, comitati e associazioni di volontariato. Ha sbagliato chi non c’era. Abbiamo anche ottenuto degli impegni forti da parte dei sindaci e dei consiglieri regionali presenti. Il percorso per la salvaguardia e il potenziamento dell’ospedale non è finito».

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Servizio TG RAI

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Articolo de “La Nuova di Venezia e Mestre”

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Articolo del “Gazzettino”

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MANIFESTAZIONE

16 novembre 2014 – Manifestazione per l’Ospedale di Dolo

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