Nuova Venezia – “Salviamo l’ospedale”. Mille in corteo a Dolo.
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17
nov
2014
Protesta massiccia a Dolo contro schede e riorganizzazione dei reparti
Mille in corteo per l’ospedale
Massiccia partecipazione alla manifestazione, assenti i sindaci del centrodestra
Chiesto lo stop alla riorganizzazione dei reparti e alle schede, Regione nel mirino
DOLO “La salute è un diritto di tutti. Salvare il nostro ospedale è un dovere”. Così recitava lo striscione che ha aperto la manifestazione di ieri mattina per la salvaguardia e il potenziamento dell’ospedale di Dolo. Al corteo hanno partecipato oltre mille persone: cittadini, rappresentanti politici, sindacali, di federazioni di categoria, comitati e associazioni. In testa, sindaci e amministratori dei Comuni della Riviera che però erano “solo” in sei (Dolo, Mira, Campolongo, Camponogara, Fossò e Stra), assenti Campagna Lupia, Fiesso, Pianiga e Vigonovo, amministrati dal centrodestra. Dal Foro Boario i manifestanti hanno percorso il centro intonando slogan in difesa dell’ospedale.
Lo Squero ha ospitato gli interventi. Walter Mescalchin del comitato “Bruno Marcato” ha criticato gli assenti. «Se qualche sindaco ha preferito non esserci, è lui che è di parte. Non siamo d’accordo con il sindaco Livieri perché le schede vanno modificate e non attuate, come pure va modificato l’atto aziendale. Non vogliamo la divisione netta tra area medica e area chirurgica, no a spostamenti di reparti a Mirano e no all’affidamento a privati dei posti letto delle strutture intermedie. Dolo e Mirano devono essere ospedali di rete per acuti».
Alessandro Campalto, presidente della conferenza dei sindaci della Riviera: «I sindaci non hanno mai condiviso il modello imposto dalla Regione per la nostra Asl. Un anno fa eravamo qui perché non condividevamo le schede, ora chiediamo di fermare un atto di riorganizzazione la cui reale fattibilità lascia molti dubbi». Arriva poi una frecciata alla Regione. «Dal 2009 c’è un programma di ammodernamento delle strutture ospedaliere per 40 milioni di euro. Sono passati cinque anni, ben venga che oggi qualcuno si sia mosso per richiedere queste risorse, ma dove è stato fino a questo momento? Chiediamo un impegno concreto della politica, come quello avuto per l’Asl 10».
Giacomo Piran
Gazzettino – Dolo. Mille al corteo per salvare l’ospedale.
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17
nov
2014
“La salute è un diritto di tutti, salvare il nostro ospedale un dovere” è lo slogan che ha aperto il corteo
DOLO Successo del corteo promosso per bloccare l’attuazione delle schede sanitarie
In mille per l’ospedale
Toccata e fuga della sindaca Gottardo: «Ora ci sono i soldi»
Si è sfiorato il migliaio di persone, in un corteo che si è snodato lungo tutto il centro. In testa uno striscione con la scritta “La salute è un diritto di tutti, salvare il nostro ospedale un dovere”.
Baciata dal sole la manifestazione in difesa dell’ospedale ha richiamato esponenti politici, associazioni, comitati, sigle sindacali. La sindaca dolese Maddalena Gottardo si è subito assentata per motivi familiari, ha commentato le dichiarazioni della Lega nord: «Mi fa piacere scoprire che ora ci sono i soldi in Regione. Da un anno è stato presentato un progetto dal direttore generale Gumirato, che appoggio in pieno, ed aspetta ancora risposta».
Primi a sfilare i sindaci Menin, Maniero, Boscaro, Cacciavillani, il vice dolese Zilio ed il presidente della conferenza Campalto, poi i consiglieri regionali Piccolo, Pigozzo e Pettenò. A coordinare Emilio Zen che ogni tanto lanciava lo slogan: «La storia illustre del nostro ospedale farà cambiare la scelta regionale». Tutto tranquillo per le forze dell’ordine agli ordini di Alberto Baratto per la polizia locale e del tenente Gabriele Favero per i Carabinieri.
Allo Squero gli interventi. Dopo il vicesindaco Zilio, Walter Mescalchin del Comitato Bruno Marcato ha osservato: «Portiamo avanti quanto votato ed approvato in tutti i Consigli comunali del territorio. Chiediamo il blocco delle schede ospedaliere e la modifica del piano aziendale».
Interventi anche dei consiglieri regionali Bruno Pigozzo e Francesco Piccolo. Il primo ha evidenziato: «Non è vero che saranno stanziati i finanziamenti perché questa è una commissione tecnica». Piccolo ha aggiunto: «La quinta commissione è interessata ad ascoltare la delegazione dei sindaci. Intanto è importante bloccare l’attuazione delle schede ospedaliere». Molto incisivo l’intervento del sindaco Campalto: «La nostra Asl è virtuosa da anni. Questo cosa ha comportato? Che i fondi destinati all’Asl 13, 25 milioni, sono stati girati dalla Regione altrove. Il danno e la beffa».
RAI TGR – Dolo. In difesa degli ospedali.
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16
nov
2014
16/11/14 – Video. Manifestazione in difesa dell’ospedale di Dolo
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16
nov
2014
Nuova Venezia – Mirano, cardiologia e cardiochirurgia d’eccellenza
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15
nov
2014
L’INTERVENTO
In relazione all’articolo pubblicato il 22 ottobre scorso sulla “Nuova Venezia” dal titolo “Infarto? Evitate Mirano. È l’ospedale peggiore”, a firma di Filippo De Gaspari, noi primari degli ospedali di Dolo, Mirano e Noale dell’Ulss 13 esprimiamo con forza la nostra completa stima e fiducia nell’operato dei colleghi e di tutto il personale sanitario della Cardiologia e della Cardiochirurgia che ogni giorno svolge la propria attività con professionalità, passione e dedizione. Solidarietà peraltro già espressa anche da associazioni scientifiche come l’Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri) e di categoria come l’Anpo regionale (Associazione nazionale primari ospedalieri).
È noto a tutti come la cardiologia interventistica e la cardiochirurgia Miranesi abbiano e continuino ad avere un ruolo chiave per la nostra sanità locale e provinciale e quali siano stati gli sforzi per realizzare “un efficiente polo del cuore del Veneziano del quale Mirano fa parte a pieno titolo in sinergia con l’ospedale di Mestre, con le sue professionalità e con le sue strutture”, come affermato anche dall’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto nell’articolo pubblicato sulla “Nuova Venezia” del 25 ottobre. Sostenere che oggi a Mirano si erogano le peggiori cure è ingiusto e non veritiero.
I dati Agenas (l’agenzia sanitaria delle regioni che valuta la riuscita delle cure ospedaliere di tutto il Paese), come la stessa agenzia ha più volte ricordato, «devono essere maneggiati con cura». «Fare tabelle e classifiche dei migliori e peggiori ospedali è un esercizio complicato se non impossibile». Ben altre devono essere le metodologie per valutare la effettiva qualità delle prestazioni sanitarie in termini di esiti (outcome) del paziente, non certo i codici delle schede di dimissione ospedaliera. Peraltro, la stessa fonte Agenas, e alcuni enti terzi di comprovata affidabilità quali l’Istituto Mario Negri di Milano, hanno nel recente passato riconosciuto e valorizzato i risultati eccellenti dell’attività di cardiochirurgia di Mirano (0,0% di mortalità a 30 giorni dal bypass aorto coronarico isolato: risultato tra i migliori d’Italia!) e non dimentichiamo la qualità della cardiologia interventistica, diretta dal collega Reimers, una tra le maggiori autorità europee del settore, ben verificabile nei siti scientifici.
Vogliamo qui sottolineare come il nostro quotidiano lavoro si svolga talvolta in condizioni difficili, spesso al di là degli orari contrattuali e con risorse umane e materiali sempre più contingentati (non dimentichiamo che l’Ulss 13 è quella meno finanziata!).
Siamo convinti che i cosiddetti “ospedali di rete del Veneto”, come quelli della nostra azienda sanitaria, anche se spesso trascurati a favore dei grandi nosocomi, racchiudono in sé competenze professionali assolutamente qualificate e in grado di garantire la migliore sanità ai cittadini. Riteniamo che i dati dell’Agenas dovrebbero essere opportunamente valutati e discussi con esperti del settore, in particolare con i medici interessati, le associazioni scientifiche di settore ed eventuali osservatori neutrali, prima di essere pubblicati. Certi del sostegno della direzione generale dell’Ulss 13 auspichiamo che, in futuro, le vostre redazioni non diano più spazio a informazioni giornalistiche come quelle sopra riportate che tanto allarmismo hanno creato tra i nostri cittadini e tanto malumore e sdegno hanno indotto tra noi sanitari.
I Primari degli Ospedali di Dolo, Mirano e Noale
Gazzettino – Mirano. I primari: “Totale fiducia per i nostri a cardiologi”
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15
nov
2014
SANITÀ
MIRANO – «Totale fiducia per i reparti di Cardiologia e Cardiochirurgia miranesi. Hanno un ruolo chiave nella sanità veneziana, altro che ospedale peggiore in Italia». A prendere posizione sono i primari degli ospedali di Mirano, Dolo e Noale, che con una nota congiunta spendono parole al miele per i due reparti al centro delle polemiche.
«Il nostro lavoro si svolge in condizioni difficili, spesso al di là degli orari contrattuali e con risorse umane e materiali sempre più contingentate – scrivono i primari -. Non dimentichiamoci che l’Ulss 13 è la meno finanziata del Veneto, ciò nonostante questi due reparti hanno ottenuto risultati d’eccellenza. Il personale ha professionalità, passione e dedizione».
In Ulss 13 è in atto una rivoluzione che porterà Mirano a lavorare sempre più in sinergia con l’Ulss 12 mestrina, dal 1.gennaio 2015 il reparto miranese di Cardiochirurgia sarà trasformato in Chirurgia Vascolare. La riorganizzazione ha provocato molte polemiche politiche e nelle scorse settimane si è aggiunto il caso-Agenas. L’agenzia sanitaria ha infatti diffuso il report annuale sui risultati ottenuti dalle cure in tutti gli ospedali italiani: analizzando i dati il quotidiano «La Repubblica» ha pubblicato una classifica in cui Mirano risulta all’ultimo posto nel campo degli infarti acuti di miocardio, con una mortalità a 30 giorni che si attesta sul 14.9 per cento.
A Mirano è scoppiato il polverone, i primari alzano la voce: «Fare classifiche è impossibile, in ogni caso i nostri ospedali racchiudono esperienze professionali qualificate in grado di garantire la miglior sanità. Non è un caso che alla Cardiochirurgia di Mirano sia stato registrato lo 0% di mortalità a 30 giorni dal bypass aorto coronarico isolato. E non dimentichiamo la Cardiologia Interventistica diretta da Bernard Reimers, una tra le maggiori autorità europee del settore». Solidarietà ai reparti miranesi è arrivata anche da Anmco (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) e Anpo (Associazione Nazionale Primari Ospedalieri).
(g.pip.)
Nuova Venezia – Ospedale, scatta la protesta per dare un segnale all’Asl 13
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14
nov
2014
DOMENICA A DOLO
DOLO – Una manifestazione per dare un segnale forte alla Regione e alla direzione generale dell’Asl 13, e per ribadire la necessità di salvaguardare e potenziare l’ospedale di Dolo e l’Asl 13. Su questo si fonda la manifestazione pubblica, promossa dai sindaci della Riviera, che si svolgerà domenica dalle 10 a Dolo.
«L’iniziativa», spiega Alessandro Campalto, sindaco di Campolongo, «serve per ribadire le richieste dell’ordine del giorno della conferenza dei sindaci. L’Asl 13 deve essere organizzata come un ospedale di rete per acuti su due poli, Dolo e Mirano, ed entrambi devono avere funzioni chirurgiche e mediche. Chiediamo il blocco dell’atto aziendale e una chiarezza sulle strutture intermedie come gli ospedali di comunità».
Campalto parla poi dell’Asl 13 e dell’ospedale di Dolo. «Salvaguardare Dolo», sostiene, «significa salvaguardare anche Mirano e l’Asl 13 che deve ottenere finanziamenti per potenziare i servizi. Nel 2013 Dolo ha ricevuto 10 milioni di euro, che dovevano essere utilizzati per il pronto soccorso e per le ristrutturazioni, ma ne sono stati usati solo 2,4 milioni. Ci chiediamo perché non è stato previsto l’investimento anche della rimanenza».
Giacomo Piran
Gazzettino – Fronte dei sindaci in marcia per l’ospedale di Dolo
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14
nov
2014
Domenica la manifestazione pubblica, solo Livieri sarebbe intenzionato a disertare l’appuntamento
DOLO – Una manifestazione unitaria ed apolitica per salvare principalmente l’Asl 13 e in particolare l’ospedale di Dolo dal depotenziamento in atto, perchè torni ad essere il funzionale riferimento per i 130mila abitanti della Riviera del Brenta. Questo sintesi quanto emerso dalla presentazione della manifestazione che si terrà domenica mattina nel centro di Dolo con partenza alle 10 dal Foro Boario, davanti al vecchio ingresso dell’ospedale e che poi proseguirà lungo le vie cittadine sino a concludersi in Piazza Cantiere, sotto lo Squero. Gli organizzatori confidano nella clemenza del tempo, in caso di pioggia il corteo sarà deviato al cinema Italia.
In testa al corteo i sindaci rivieraschi compatti, solo Livieri di Campagna Lupia non sembra voler aderire, ma anche consiglieri regionali come Pigozzo, Pettenò e Piccolo che hanno presentato mozioni in Regione, sigle sindacali, comitati, movimenti e associazioni compreso “La Forza dei Noalesi” a testimonianza che l’evento è sentito in tutto il territorio. A presentarlo il sindaco Alessandro Campalto di Campolongo, Maddalena Gottardo con il vice Giuliano Zilio di Dolo, Federica Boscaro di Fossò ed il vicesindaco di Camponogara Massimiliano Mazzetto assieme al coordinatore dell’evento Emilio Zen. Sono intervenuti anche, Walter Mescalchin e Francesco Sacco del Comitato Bruno Marcato e Renato Morandina.
Lino Perini
Nuova Venezia – “Manifestazione pro ospedale e’ organizzata dal comitato”
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11
nov
2014
IL SINDACO CAMPALTO CHIARISCE
DOLO «La manifestazione di domenica 16 novembre pro -ospedale di Dolo? È promossa dai sindaci della Riviera del Brenta e organizzata dal comitato Bruno Marcato».
A chiarire la posizione è il sindaco di Campolongo Maggiore Alessandro Campalto, presidente della Conferenza dei sindaci del comprensorio.
Campalto vuol sgombrare il campo da assunzioni di paternità dell’iniziativa da parte di movimenti e partiti politici. «Nella Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta», spiega Campalto, «le amministrazioni comunali hanno concordato l’opportunità di presentare nei rispettivi consigli comunali un ordine del giorno per la salvaguardia delle funzioni ospedaliere dell’Asl 13 Dolo-Mirano. È un documento, che fa sintesi delle posizioni dei singoli consigli comunali relativamente alla programmazione e alla gestione socio sanitaria locale attuale. I Comuni, in accordo con “coordinamento iniziative a tutela dell’ospedale di Dolo” si fanno dirette promotori della mobilitazione».
(a.ab.)
Gazzettino – MIRA – Asl 13 e rete ospedaliera. Odg in Consiglio contro le scelte del dg Gumirato
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10
nov
2014
MIRA – Il sindaco di Mira impegnato a chiedere al direttore generale dell’Asl 13 Gino Gumirato la sospensione dei provvedimenti già predisposti per l’ospedale di Dolo, e di prevedere una gestione del nosocomio dolese «di Rete» in due sedi (Mirano e Dolo) senza trasferimenti di reparti da un presidio all’altro.
Questo l’impegno chiesto al sindaco Alvise Maniero dal consiglio comunale di Mira nell’ultima seduta che si è espresso all’unanimità votando un ordine del giorno per la salvaguardia delle funzioni ospedaliere dell’Asl 13.
Su proposta del capogruppo di Fi Paolino D’Anna tutti i consiglieri si sono espressi in difesa dell’ospedale di Dolo e delle strutture sanitarie dell’Asl 13.
In particolare l’ordine del giorno approvato chiede al sindaco Maniero di attivarsi per chiedere la sospensione dei provvedimenti già predisposti dal Direttore Generale, in attesa degli indirizzi relativi sia alle schede territoriali che sulle nuove Ussl, oltre a non definire con scelte irreversibili anche la collocazione delle strutture intermedie funzionali ai nuovi riassetti territoriali delle Asl.
Alla Conferenza dei Sindaci viene chiesto inoltre di attivarsi per una audizione con la quinta Commissione regionale allo scopo di richiedere una diversa definizione e modifica delle schede ospedaliere. Ieri il sindaco Maniero ha subito inviato l’odg al Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl 13 Fabio Livieri, chiedendo che venga discusso e approvato nella prossima assemblea, così da avere il supporto di tutte le Amministrazioni comunali del bacino dell’As 13.
Luisa Giantin
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