16 novembre 2014 – Manifestazione per l’Ospedale di Dolo
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9
nov
2014
domenica 16 novembre 2014
GIU’ LE MANI DALL’OSPEDALE
MANIFESTAZIONE POPOLARE
– contro lo smantellamento dell’ospedale di Dolo e per il suo rilancio
– perché torni ad essere il grande e funzionale riferimento della Riviera del Brenta
Programma:
ore 10,00 ritrovo a Dolo – Foro Boario, di fronte ingresso ospedale vecchio
ore 10,10 partenza del corteo
percorso: S.R. 11, via Zinelli, via Rizzo, Squero – Piazza Cantiere
ore 10,45 saluto e interventi
Opzione Zero aderisce
e invita a partecipare in tanti!!!
FINALMENTE IN PIAZZA TUTTI ASSIEME!
Il tacito, lento, graduale smantellamento dell’ospedale di Dolo ha finalmente scosso e unito chi governa la Riviera del Brenta: molti sindaci, si auspica tutti, saranno in testa alla manifestazione del 16 novembre. È noto che le schede ospedaliere emanate dalla Regione Veneto negano all’ospedale di Dolo proprio la funzione di “Ospedale”. Successive azioni della direzione, in atto e programmate, lo stanno privando di servizi essenziali, cui si aggiungono liste d’attesa di mesi per visite e diagnostica.
Perché tutto questo?
Perché vogliono declassare un ospedale che fu, e vorremmo che rimanesse, saldo riferimento per i 130.000 abitanti della Riviera del Brenta e di un vasto territorio limitrofo? Perché vogliono eliminare l’ospedale di Dolo, che si trova in una posizione geografica baricentrica, che ospita i suoi servizi in immobili di proprietà pubblica, che vanta una storia illustre, che rappresenta ancora un riferimento per la cittadinanza grazie a crescita e sviluppo faticosamente raggiunti?
A questo tentativo, noi da tempo diciamo no e ora lo dicono anche i Comuni Un risultato importante e non scontato per il Coordinamento che da più di due anni sta lottando strenuamente in tal senso.
Allora chiediamo assieme:
- che le schede ospedaliere siano congelate e riviste come per altri ospedali della nostra Provincia e del Veneto, con blocco immediato dell’atto aziendale;
- che sia mantenuto per Dolo, come per Mirano, il ruolo di ospedale per acuti, con servizi e reparti complementari tra loro;
- che siano concessi quei finanziamenti sempre promessi, già stanziati e mai erogati, necessari al completamento del Pronto Soccorso e ad altri interventi urgenti.
La voce dei cittadini va ascoltata perché esprime bisogni, difficoltà, esigenze, aspettative a cui la “politica” dovrebbe dare risposte serie e concrete senza demagogie e opportunismi.
Manifestazione organizzata da: Comitato Bruno Marcato, Il Ponte del Dolo, Sinistra Ecologia Libertà, Opzione Zero, ANPI, Rifondazione Comunista, Movimento 5 Stelle, Circolo AUSER Dolo, AIDO Dolo, Mira 2030, Associazione Culturale Arcobaleno Dolo, Associazione Isola Bassa Dolo, Mira Fuori del Comune, Insieme di Stra, Psiche 2000, Associazione Diabetici Riviera del Brenta…
e con l’adesione dei Comuni di Campolongo Maggiore, Camponogara, Dolo, Fiesso d’Artico, Fossò, Mira, Pianiga, Stra, Vigonovo
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Documento approvato dalla Conferenza dei Sindaci
Premesso
che il PRSS aveva previsto una nuova classificazione degli Ospedali, la dotazione delle Schede Ospedaliere, delle Schede Territoriali ed una nuova riorganizzazione dei servizi nel territorio per meglio rispondere ai bisogni oltre che a contenere la spesa anche attraverso una razionalizzazione dei servizi;
che per quanto riguarda la nostra ASL tale riorganizzazione è stata già da tempo avviata ed anche a seguito di questa, è stato portato a pareggio il bilancio e la nostra ASL è considerata virtuosa, nonostante il perdurare sottofinanziamento regionale rispetto ad altre ASL,
che l’allora riorganizzazione aveva avuto nell’approvazione della Conferenza dei Sindaci con l’indicazione di mantenere l’Ospedale per Acuti organizzato in due sedi, Dolo e Mirano e con accorpamento dei reparti doppioni e razionalizzazione dei servizi,
che in sede di approvazione definitiva delle Schede Ospedaliere cambiava invece la classificazione dei nosocomi, indicando Mirano Ospedale ad Area Chirurgica e Dolo ad Area Medica, unico esempio presente nella nostra Regione, ma sicuramente non funzionale e rispondente sia al necessario contenimento costi che ai bisogni territoriali
che le Nuove Schede Ospedaliere approvate, prevedendo una completa revisione e classificazione degli ospedali ed introducendo un nuovo modo nell’organizzazione dei servizi sanitari e sociali, non possono altresì essere attuate senza le conseguenti Schede Territoriali in definizione dei servizi e delle Strutture Intermedie definite in Ospedale di Comunità, Riabilitazione e Lungodegenza ed Hospice, programmabili nel territorio
Considerato
che è già stata programmata e definita La localizzazione di tali strutture senza l’approvazione delle Schede Territoriali e che è stato inoltre approvato a suo tempo l’Atto Aziendale che da avvio alla riorganizzazione delle Strutture e dei Servizi Ospedalieri prefigurando, di fatto, qualsiasi nuova e più razionale proposta in sede di approvazione delle Schede Territoriali
che è proprio su questo tema che va avviata una riflessione anche al fine di non depauperare il patrimonio di capacità gestionali e tecniche esistente nella nostra ASL, raggiunte in particolar modo nell’Ospedale di Dolo, ma attualmente messo in discussione ma va ripensato anche l’utilizzo del patrimonio edilizio dismesso e disponibile per le Strutture Intermedie indicate dal Piano Sanitario in alternativa alla sola disponibilità offerta dai privati
che considerato l’attivo di bilancio e il considerevole avanzo di gestione della nostra ASL, non sia possibile consentire l’utilizzo di tale risorse per altri scopi come ipotizzato dalla Regione, se non quello di rinforzare la sanità della nostra ASL ed in particolare dell’Ospedale di Dolo, oltre ai servizi in Riviera del Brenta, un territorio fragile e complesso, in un bacino di utenza di quasi 150mila abitanti, sui 270mila che vivono nell’intera area dell’attuale Ulss.
che se la Regione Veneto ritiene necessario anche definire il nuovo riassetto territoriale delle USSL su cui ricalibrare anche le ASL proprio per una diversa e risposta ai bisogni di servizi per i prossimi anni e che tale nuovo disegno potrà interessare anche il territorio dell’attuale USLL 13, senza queste importantissime scelte preliminari, qualsiasi attuazione delle Schede Sanitarie pregiudicherebbe in maniera irreversibile il futuro dei presidi ospedalieri esistenti nell’USL 13 con particolare riferimento a quello di Dolo,
che attualmente a Dolo esiste l’Ospedale per Acuti con idonee e sufficienti condizioni per essere classificato Ospedale di Rete, considerata anche l’ideale posizione geografica che lo colloca proprio a metà strada da Mestre e Padova e da Piove di Sacco e Mirano, un bacino di utenza molto superiore agli abitanti residenti che si troverebbero senza alcun riferimento sanitario ed ospedaliero presente e programmato invece in altri bacini territoriali simili al nostro
che tale nosocomio possiede un patrimonio immobiliare derivante da lasciti, da rivalutare e riconvertire o ricapitalizzare secondo quanto previsto dalle leggi e normative regionali recentemente adottate al fine di poter essere completamente autonomo ed autosufficiente sia nella spesa per investimenti che per la riorganizzazione e finanziamento di quella corrente, in aggiunta a quanto viene assicurato dalla quota capitaria, pur rimanendo questa tra le più basse di tutte le USSL nella Regione Veneto.
Il consiglio comunale di ………… impegna il Sindaco
A chiedere:
– la temporanea sospensione dei provvedimenti relativi all’Atto Aziendale già predisposto dal Direttore Generale, in attesa degli indirizzi sia relativi alle Schede Territoriali che sulle nuove USLL, oltre a non definire con scelte irreversibili anche la collocazione delle Strutture Intermedie direttamente funzionali ai nuovi riassetti territori delle USLL;
– impegnare in tal senso la Conferenza dei Sindaci per i provvedimenti di competenza, ed inoltre, per una audizione specifica con la V° Commissione Consigliare della Regione Veneto, indicando e richiedendo una diversa definizione e modifica delle Schede Ospedaliere adeguandole a seguito delle decisioni che la Giunta ed il Consiglio Regionale prenderanno sia sulle Schede Territoriali che sulle eventuali nuove USLL,
– di prevedere, come in tutte le atre ASL del Veneto, una gestione di Ospedale di Rete in due sedi (Mirano e Dolo) come sta avvenendo nelle altre ASL che presentano analogie con la nostra e sospendendo l’attuazione della inutile, artificiosa
definizione di area medica e chirurgica, che appare anche inutilmente costosa oltre che rischiosa, bloccando i preventivati e già programmati trasferimenti di reparti da un presidio all’altro.
Nuova Venezia – Dolo “Liberta’ di bandiera al corteo”
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7
nov
2014
Arrivano i primi attriti per la manifestazione a difesa dell’ospedale
DOLO «Come referente del coordinamento a tutela dell’ospedale esprimo soddisfazione per l’annunciata partecipazione alla manifestazione del 16 novembre della Lega e di Forza Italia. Non ritengo però di sottoscrivere alcuna condizione o veto da parte di chicchessia». Emilio Zen risponde così a Giovanni Fattoretto (Lega Nord) che aveva annunciato la presenza del Carroccio con l’obbligo però di non esporre bandiere o simboli politici.
«Le modalità della manifestazione potranno essere discusse in un eventuale incontro preliminare», prosegue Zen, «dove condividere scelte varie, bandiere comprese. A noi piacciono come simbolo di libertà e democrazia sventolate in occasioni nobili della nostra storia. La manifestazione offre a tutti l’opportunità di scendere in campo in difesa dell’ospedale. Chi perderà questa occasione dovrà giustificarsi con i suoi elettori e i cittadini».
Anche il comitato Bruno Marcato si esprime. «Da molto tempo stiamo lavorando per la buona riuscita della manifestazione coinvolgendo movimenti, associazioni, comitati, mondo economico, sindacati, istituzioni, liste civiche e partiti. Abbiamo tentato di favorire la massima partecipazione garantendo gli spazi di libertà e democrazia necessari. Chi sta cercando qualcos’altro, ha sbagliato indirizzo».
Nel frattempo Pietrangelo Pettenò, consigliere regionale di Rifondazione, ha presentato una mozione sull’ospedale di Dolo chiedendo ai consiglieri di Venezia di sottoscriverla. Il testo chiede che la Giunta regionale si impegni ad intervenire con la direzione dell’Asl 13 perché «siano sospesi i provvedimenti relativi all’atto aziendale, in attesa degli indirizzi sulle schede territoriali e sulle nuove Asl, e sia prevista una gestione di ospedale di rete in due sedi, Mirano e Dolo».
Giacomo Piran
Gazzettino – “A Dolo e Mirano due poli sanitari”
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7
nov
2014
PETTENÒ (FDS)
DOLO – Il consigliere della Federazione della sinistra Veneta Pietrangelo Pettenò ha presentato ieri in Consiglio regionale una mozione.
«La Giunta sospenda l’atto aziendale dell’Ulss 13 e preveda una gestione di ospedale di rete in due sedi a Dolo e Mirano».
Questa la richiesta: «Il Piano regionale socio sanitario ha previsto una riorganizzazione dei servizi nel territorio per meglio rispondere ai bisogni di razionalizzazione dei servizi; nell’Azienda Ulss 13 questa riorganizzazione, avviata da tempo, ha portato al pareggio il bilancio».
Pettenò aggiunge: «L’allora riorganizzazione aveva avuto l’approvazione della locale Conferenza dei sindaci, con l’indicazione di mantenere l’ospedale per acuti organizzato in due sedi, Dolo e Mirano, e con l’accorpamento dei reparti doppioni e la razionalizzazione dei servizi ma in sede di approvazione definitiva delle schede ospedaliere si cambiava la classificazione dei nosocomi indicando Mirano ospedale ad area chirurgica e Dolo ad area medica».
(l.per. )
Nuova Venezia – Portogruaro “Zaia blocchi le schede regionali”
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7
nov
2014
Asl 10 nel caos: il Pd all’attacco, ma il centrodestra si schiera con Bramezza
PORTOGRUARO – Sanità ancora nella bufera, mentre il sindaco Antonio Bertoncello chiede la testa del direttore generale dell’Asl 10, Carlo Bramezza, il Pd si compatta mentre il centrodestra si schiera con Bramezza.
«Invece che occuparsi di politica», attacca Bertoncello, «il dottor Bramezza farebbe bene a interessarsi ai tanti problemi esistenti nel territorio a cui non è riuscito a dare risposte concrete, è davvero arrivato il momento per Bramezza di dare le dimissioni dal suo incarico ed eventualmente scegliere altri ruoli che sembrano a lui più congegnali».
A San Donà, il sindaco Andrea Cereser si rivolge al governatore Zaia. «La giunta regionale dia seguito alla mozione votata all’unanimità dal Consiglio regionale che esprime la volontà unanime di bloccare le schede sanitarie», dice, «in modo da fare chiarezza una volta per tutte. La giunta e soprattutto il presidente Zaia chiariscano da che parte stanno».
L’assessore regionale Daniele Stival, autore della mozione per l’ospedale unico e il blocco delle schede regionali, parla di problema burocratico in merito al fatto che Bramezza abbia già dato avvio alle schede e tolto il primariato di Chirurgia a San Donà a vantaggio di Portogruaro: «Sarà mia cura sapere perché all’atto formale della mozione non sia seguito un atto di indirizzo della giunta regionale per fermare l’attuazione delle schede».
Nel Basso Piave piovono accuse al sindaco di San Donà. Dall’ex vicesindaco Oliviero Leo al consigliere comunale Enrico Fingolo, che imputano al primo cittadino l’appiattimento sulle logiche del Pd e del sindaco di Portogruaro in merito all’ospedale unico.
Il sindaco di Musile Gianluca Forcolin se la prende con il Pd: «Scaricare le colpe politiche sul braccio operativo della Regione, il dottor Bramezza è scorretto e di cattivo gusto. Spieghino invece ai cittadini le mere convenienze elettorali: Portogruaro va al voto nel 2015 e non poteva andarci con la perdita dell’ospedale, sarebbe stato un suicidio politico».
(g.ca.)
Nuova Venezia – Dolo. Corteo per l’ospedale e polemiche
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6
nov
2014
Anche Lega e FI alla manifestazione contro la loro giunta in Regione
DOLO «La Lega Nord e Forza Italia parteciperanno alla manifestazione per l’ospedale. Abbiamo avuto la conferma da parte del Comitato Bruno Marcato che sarà una manifestazione di sindaci e cittadini e non ci sarà alcun simbolo partitico. Perché la Sanità non ha colore politico». A dirlo è Giovanni Fattoretto, segretario della circoscrizione della Riviera della Lega Nord, che si è incontrato martedì e ieri con il comitato Bruno Marcato per discutere del corteo a difesa dell’ospedale di Dolo del 16 novembre.
Un corteo cui seguiranno gli interventi che chiederanno alla Regione la sospensione dell’atto aziendale dell’Asl 13, in attuazione delle schede sanitarie regionali, oltre all’avvio degli interventi previsti per l’ospedale di Dolo e alla sua catalogazione come ospedale di rete assieme a Mirano. «C’è un accordo con il comitato», dice Fattoretto, «che dice che non ci dovranno essere bandiere e loro sono garanti di questo. Se vedremo che ci sarà una violazione di questo accordo noi andremo a casa».
La presenza alla manifestazione della Lega Nord e di Forza Italia della Riviera, se da un lato è vista positivamente, solleva perplessità visto che sono proprio queste due forze politiche ad amministrare la Regione Veneto e ad aver votato il Piano Socio Sanitario Regionale che di fatto condanna Dolo.
«La mia opinione su questo tipo di manifestazione è che più partecipazione c’è meglio è», dice Mattia Donadel, presidente del comitato “Opzione Zero” che sarà presente all’evento del 16 novembre, «le realtà politiche locali che rappresentano forze di governo in Regione abbiano il coraggio di metterci la faccia e di criticare i vertici regionali se condividono la piattaforma della manifestazione. Altrimenti la loro polemica si traduce in un mero pretesto per smarcarsi dall’iniziativa».
Giacomo Piran
Gazzettino – Dolo. Sono gia’ quaranta le associazioni pronte a manifestare per l’ospedale
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5
nov
2014
DOLO – Riunione della Conferenza dei Capigruppo Consiliari ieri mattina e nel corso della quale è stato approvato all’unanimità l’inserimento, nel prossimo Consiglio Comunale, in programma prevedibilmente il 27 novembre, un ordine del giorno a difesa dell’Ospedale di Dolo.
Il documento riprende l’‘Ordine del Giorno per la salvaguardia delle funzioni ospedaliere ASL 13 Dolo/Miranò che è stato elaborato nei giorni scorsi dalla Conferenza dei Sindaci della Riviera del Brenta. Sottoponendolo ai propri Consigli i primi cittadini rivieraschi si impegneranno, con una ferma dichiarazione di intenti, a chiedere alla regione Veneto una riorganizzazione dell’ASL 13 che sia razionale, coerente e pienamente condivisa dai Comuni della Riviera, tale da non risultare penalizzante per i cittadini del territorio.
Da parte sua il Sindaco di Dolo, Mariamaddalena Gottardo, ha anticipato la propria adesione al “Coordinamento iniziative a tutela dell’Ospedale di Dolo”, comitato recentemente costituitosi in Riviera e aperto alla partecipazione dei Sindaci e di tutte le componenti della società politica e civile locale.
Il Comitato, come noto, sta organizzando una manifestazione pubblica a Dolo nella mattinata di domenica 16 novembre, con un corteo in sfilata dall’ingresso del vecchio ospedale (di fronte al Foro Boario) sino allo Squero Monumentale, al quale hanno già aderito già una quarantina fra associazioni, comitati, sigle sindacali e movimenti politici oltre, ovviamente, i sindaci che rappresentano il territorio rivierasco.
(L.Per.)
Nuova Venezia – Il Comune di Dolo in piazza a difesa del suo ospedale
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4
nov
2014
DOLO Anche il Comune di Dolo si schiera per la salvaguardia dell’ospedale dolese e sostiene la manifestazione del 16 novembre in difesa del nosocomio. Ieri mattina infatti la conferenza dei capigruppo di Dolo ha approvato all’unanimità l’inserimento, nel prossimo Consiglio comunale, di un ordine del giorno a difesa dell’ospedale di Dolo. Il testo è stato elaborato dalla Conferenza dei sindaci ed è già stato approvato da alcuni comuni rivieraschi. Il documento impegna i sindaci a chiedere alla Regione una riorganizzazione dell’Asl 13 che sia razionale, coerente e condivisa dai Comuni della Riviera, e che non sia penalizzante per i cittadini. Il sindaco Maddalena Gottardo ha anticipato la propria adesione al “Coordinamento iniziative a tutela dell’Ospedale di Dolo”, comitato recentemente costituitosi in Riviera e aperto alla partecipazione dei sindaci e di associazioni, comitati e gruppi politici. La manifestazione del 16 novembre prevede lo svolgimento di un corteo che si svilupperà dal Foro Boario fino allo Squero cui seguiranno gli interventi dei promotori e dei sindaci.
Giacomo Piran
Gazzettino – Padova, 15 giorni per l’ospedale
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4
nov
2014
REGIONE – Il Comitato di coordinamento affida la valutazione dei progetti a una commissione di tecnici
Zaia: «Decisione rapida o via a un nuovo bando».
Bitonci difende la sua scelta, l’Ateneo la boccia
I tempi stringono, ma il porto appare ancora molto lontano. È il presidente Luca Zaia a dettare la “road map” per il nuovo ospedale di Padova: una Commissione di tecnici con 15 giorni di tempo per valutare le proposte sul tavolo e per stilare, qualora non si trovasse l’accordo, un nuovo bando per percorrere altre strade.
Ieri il “Comitato di coordinamento per la realizzazione del nuovo polo della salute di Padova” si è incontrato a Venezia: oltre a Zaia, hanno preso parte il sindaco Massimo Bitonci, il presidente della Provincia di Padova Enoch Soranzo, il rettore dell’Università di Padova, Giuseppe Zaccaria, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Claudio Dario, il commissario dell’Istituto oncologico veneto Domenico Mantoan. Entro oggi Provincia, Comune, Azienda ospedaliera e Iov dovranno indicare il nome dei tecnici che avranno 15 giorni di tempo per una valutazione comparativa delle ipotesi sul tappeto, alla luce della quale si deciderà se avviare l’operazione sull’area proposta dal Comune di Padova (tra Via Corrado e il Canale Roncajette) o procedere con un nuovo bando per l’individuazione di altre aree.
Deciso Zaia: «La Commissione entro 15 giorni dovrà produrre una valutazione camparativa tra le aree – ha detto nel corso del Comitato – Non verrà considerata l’aerea proposta della Provincia (nella zona di Brusegana di Padova) perché non idonea e già scartata a suo tempo».
Zaia auspica una unità d’intenti, ma le anime sono ancora divise lontane da un accordo. Almeno per il momento. Da una parte il Comune di Padova con il sindaco Bitonci perora l’ultima proposta «l’area (vicina agli impianti CUS ndr), garantisce gli spazi necessari per la dotazione di parcheggi e spazi liberi, quali aree ora disponibili per le compensazioni ambientali, ma anche per gli eventuali futuri ampliamenti sia di carattere ospedaliero che delle strutture universitarie integrate al sistema ospedaliero stesso», sostiene Bitonci. Dall’altra l’Università con il rettore Giuseppe Zaccaria che rispedisce la proposta al mittente: «Bocciamo l’area scelta dal sindaco Bitonci perché non ha dimensioni compatibili con un Policlinico regionale ed è piena di vincoli da quelli idraulici a quelli archeologici», ha sottolineato il rettore.
Dal canto suo il direttore generale Claudio Dario ha chiesto, nell’attesa che si sciolga la prognosi sul destino della nuova struttura, «di avere i finanziamenti e le autorizzazioni per poter avviare gli interventi di messa in sicurezza dell’esistente.
Questione di non poco conto anche il ricorso presentato il 20 ottobre scorso davanti al Tar da “Finanza e Progetti spa” sull’annullamento degli atti precedenti e relativo risarcimento per 22milioni 394mila 2454 euro, additando una responsabilità diretta del Comune e in parte della Regione. L’udienza sarà il 19 novembre. Insomma di incognite sul tavolo ce ne sono ancora molte, compreso il tempo. Quindici giorni per fare quadrato non sono molti, soprattutto se si tiene conto che si parte da posizioni distanti.
Gazzettino – Mirano “Gumirato affossa la sanita’ “
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3
nov
2014
Affondo del Pd sul direttore dell’Asl
MIRANO – «Gino Gumirato affossa l’Ulss 13». Ormai sul direttore generale dell’azienda sanitaria è fuoco incrociato. Nelle ultime settimane hanno polemizzato sia il comitato Salvioli che alcuni consiglieri regionali di centrodestra e centrosinistra, ed ora un pesante attacco arriva dal circolo Pd di Mirano.
Il Pd critica la prevista riorganizzazione dell’Ulss 13, con la suddivisione tra polo medico a Dolo e chirurgico a Mirano. Chirurgia Generale, Ortopedia e Urologia potrebbero passare da Dolo a Mirano, percorso inverso per Neurologia ed Oncologia. Gumirato ha sempre spiegato che la direzione dell’Ulss 13 metterà semplicemente in atto le indicazioni fornite dalla giunta Zaia, ma il segretario del Pd Fabio Lamon alza la voce: «Le due specializzazioni non possono essere divise se si vuole avere un servizio capace di garantire le funzioni essenziali di emergenze e urgenza». La lente d’ingrandimento è puntata sul futuro della Cardiochirurgia, che a Mirano dal 1. gennaio si trasformerà in Chirurgia vascolare: «In questo territorio gli interventi sono mediamente 800 l’anno. Mestre può prendersene in carico 600, i restanti 200 toccherebbero a Mirano. Ulss 13 e Ulss 12 devono collaborare, ma il direttore non sta lavorando per questa collaborazione».
Pronta replica di Gumirato: «Sono solo speculazioni politiche in vista delle prossime elezioni regionali. Lavoriamo in sintonia con la Regione: da nessuna parte è possibile permettersi una Cardiochirurgia con un bacino di utenza sotto il milione di abitanti – afferma -. Puntiamo ad una rete di assistenza più grande, al cosiddetto “Polo del cuore del Veneziano” e i cittadini non saranno affatto penalizzati. La collaborazione con l’Ulss 12 di Mestre? La convenzione è rispettata».
Gabriele Pipia
Nuova Venezia – Comuni e comitati per l’ospedale
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2
nov
2014
Tutto pronto per la manifestazione che si svolgerà a Dolo a difesa dei reparti
DOLO – Una manifestazione per chiedere la sospensione dell’atto aziendale dell’Asl 13, in attuazione delle schede sanitarie regionali, e per sollecitare l’avvio degli interventi previsti per l’ospedale di Dolo e la sua catalogazione come ospedale di rete assieme a Mirano. L’iniziativa, promossa dal Comitato Bruno Marcato, si svolgerà il 16 novembre a Dolo. Alla manifestazione hanno aderito sindaci, associazioni, comitati e gruppi politici rivieraschi.
In questi giorni molti Consigli comunali della Riviera hanno approvato un ordine del giorno che ricalca le richieste dei promotori della manifestazione.
Il programma prevede il ritrovo verso le 10 nel Foro Boario, davanti alla vecchia entrata dell’ospedale, da cui partirà un corteo che giungerà fino allo Squero dove si terranno alcuni interventi.
Ieri mattina, per concordare le modalità della manifestazione, si è svolto un incontro tra i rappresentanti del Comitato Marcato e il sindaco di Dolo, Maddalena Gottardo.
Sulla manifestazione arriva la precisazione di Giovanni Fattoretto, segretario di circoscrizione della Lega Nord Riviera del Brenta. «Il sindaco di Campolongo, recentemente favorevole alla Romea Commerciale», esordisce, «ha chiesto nella Conferenza dei Sindaci di partecipare alla manifestazione a tutela dell’ospedale di Dolo. È bene chiarire che la Lega Nord non andrà mai a braccetto né con chi vuole la Romea Commerciale né con chi pretende di mettere in mano ai manifestanti un simbolo politico per tutelare il diritto alla salute che appartenenza politica non ha». Fattoretto parla poi del problema di Cardiologia di Mirano. «Ho notato un’alzata di scudi ai vari livelli, una difesa che francamente non ho constatato per altri reparti dell’ospedale di Dolo già trasferiti o in via di trasferimento proprio a Mirano».
Va notato però che a livello regionale la Lega Nord è in giunta.
Giacomo Piran
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