Nuova Venezia – Asl 13, Zen scrive a Checchin “Stop alle schede ospedaliere”
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6
gen
2015
DOLO – Emilio Zen, portavoce del coordinamento per la salvaguardia dell’ospedale di Dolo, ha inviato una lettera a Silvano Checchin, sindaco di Spinea e da alcune settimane presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl 13.
Nel testo si chiede un intervento del neopresidente Checchin a sostegno della posizione del coordinamento che si oppone alle schede ospedaliere e all’atto aziendale approvato pochi giorni fa dalla giunta regionale.
Checchin giovedì sarà in audizione alla quinta commissione regionale Sanità.
«In questi due anni», scrive Zen, «il coordinamento si è impegnato per sensibilizzare sulle questioni socio-sanitarie territoriali mediante incontri, volantini, una petizione che ha raccolto più di 5000 firme consegnate in Regione e due manifestazioni».
Il coordinamento ha ottenuto anche l’appoggio di alcuni consiglieri regionali. «Il consiglio regionale», prosegue Zen, «ha approvato all’unanimità una mozione tesa al congelamento dell’atto aziendale dell’Asl 13 per consentire l’auspicata revisione delle schede ospedaliere. Le schede sono anche contestate dai sindaci di centrosinistra della Riviera».
(g.pir.)
Dolo. Michele Bedin (Pd) «Una rete unica con tre ospedali»
DOLO «La delibera, approvata dalla Giunta regionale del Veneto, che ha dato il via libera al piano di riorganizzazione della Asl 13 proposto dalla Direzione Generale, è inopportuna e non risolve le vere esigenze dei cittadini della Riviera del Brenta. I 4 milioni di euro stanziati rispetto ai 20 milioni previsti dalla finanziaria 2010, hanno più il sapore di “una tantum’’ che di finanziamenti strutturati» .
A dirlo è il segretario del Pd della Riviera del Brenta, Michele Bedin: «La delibera approvata dalla giunta regionale è in netta contrapposizione da quanto espresso dal Consiglio che ha votato all’unanimità due mozioni presentate proprio dal Pd in favore di una struttura che preveda la messa in rete degli ospedali di Dolo, Mirano, Noale e non la destrutturazione dei reparti così come invece viene oggi concepita. Trasformare un ospedale come Dolo in “puro’’ polo medico», continua Bedin, «significa ridurne le potenzialità operative. La modestia degli stanziamenti previsti sono l’ulteriore prova che non vi è una vera volontà politica da parte di questo governo regionale di investire sulla sanità pubblica del nostro territorio».
(a.ab.)
Gazzettino – Noale, Ospedale. “Stanziati quattro milioni ma i dubbi restano”
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4
gen
2015
NOALE – La sindaca Andreotti chiede chiarezza alla Regione sul futuro dell’ospedale: «I servizi vanno rafforzati»
«L’aggiunta di altri 4 milioni di euro ai progetti per gli ospedali di Dolo e Mirano è sicuramente una buona notizia». Il sindaco di Noale Patrizia Andreotti commenta positivamente le scelte che ha fatto la giunta regionale nell’ultima seduta dell’anno ma contemporaneamente si pone molte domande.
«Tuttavia la giunta stessa non ha ancora risposto alle molteplici sollecitazioni poste in questi mesi come ad esempio non è chiaro – si chiede il sindaco Andreotti – se gli stanziamenti previsti riguardino solo il trasferimento degli uffici direzionali a Noale o anche come chiedo il rinnovo ed il consolidamento dei servizi esistenti sul territorio di cui usufruiscono tutto i comuni circostanti».
Il primo cittadino di Noale si dice sicuro che è intenzione dell’attuale direzione dell’Ulss confermare e rafforzare i servizi attualmente presenti nel monoblocco di Noale quali i servizi di riabilitazione, Day Hospital geriatrico, con circa 850 pazienti ed altri servizi altrimenti «che ne sarà delle migliaia di cittadini di tutta la zona che usufruiscono di tali servizi? – si chiede la Andreotti – Bene che i 40 posti dell’ospedale di comunità siano stati assegnati alla Città di Noale ma la giunta regionale rispetterà la recente mozione del consiglio regionale che indica quale naturale collocazione dei posti letto l’ospedale civile? Tra i fondi stanziati c’è anche questa operazione?».
Giovedi prossimo Silvano Checchin presidente della conferenza dei sindaci sarà in audizione presso la commissione regionale che si occupa di sanità per avere risposte e prospettive certe su quanto in previsione per la sanità nel territorio miranese.
(l.bor.)
Gazzettino – Dolo / Mirano. Ospedali “divisi”, un coro di no.
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3
gen
2015
CONTRO IL PROGETTO DI GUMIRATO – No ai poli: Dolo medico e Mirano chirurgico
Per Bedin (Pd) così potenzialità e possibilità operative di Dolo verranno ridotte. Il Comitato Salvioli giudica propaganda i 28 milioni di investimenti.
IL TIMORE – Dolo e Mirano saranno sottomessi a Mestre
Il direttore dell’Asl 13 ha annunciato l’approvazione della nuova riorganizzazione delle strutture ospedaliere ma cresce la protesta di politici e comitati che temono la sottomissione a Mestre: «Troppe le contraddizioni tra l’atto aziendale dell’Asl 13 e le indicazioni alla Giunta da parte del Consiglio regionale».
La soddisfazione espressa dal direttore dell’Azienda sanitaria Gino Gumirato, sull’approvazione da parte della Giunta Regionale dell’Atto Aziendale che delinea la riorganizzazione delle strutture ospedaliere ed il cronoprogramma degli interventi, ha scatenato una serie di proteste del consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo, del delegato alla Sanità provinciale Gabriele Scaramuzza, dei Comitati Salvioli di Mirano e Marcato di Dolo e di Michele Bedin Segretario Pd Riviera del Brenta.
«Non ci stiamo a farci prendere il giro dalla Giunta che, approvando senza prescrizioni il Piano Aziendale di Gumirato, disattende completamente le mozioni approvate dal consiglio regionale» – tuona Pigozzo che ha comunque appreso con favore l’erogazione di altri 4 milioni per gli ospedali di Dolo e Mirano. «Il Consiglio regionale – ricorda ancora Pigozzo – ha approvato la sospensione dell’atto aziendale dell’Asl 13 per rivedere la programmazione ed evitare la specializzazione dei due ospedali in polo chirurgico (Mirano) e medico (Dolo), continuando così a garantire la chirurgia a Dolo h24, 7 giorni su 7. Quanto riferito da Gumirato è, invece, in contraddizione con tutto questo».
Anche il Comitato Salvioli è perplesso dalle dichiarazioni del direttore dell’Ulss 13: «Non siamo per niente convinti delle delibere di fine anno della Giunta regionale sbandierate dal direttore generale come un successo in quanto riteniamo errate le scelte di Polo Medico a Dolo e Polo Chirurgico a Mirano. Il piano investimenti di 28 milioni di euro è pura propaganda dato che sono ancora da erogare i 20 milioni stanziati nella Finanziaria 2010».
«Delle due l’una – commenta Sacramuzza – il centrodestra della Regione è allo sbando e dilaniato dai propri interni conflitti, oppure gioca due parti in commedia sostenendo una cosa in Consiglio e il suo contrario in Giunta. Spiace solo che a pagare le conseguenze saranno i cittadini e le famiglie della Riviera del Brenta e del Miranese».
«Trasformare un ospedale come Dolo in “puro” polo medico – commenta Bedin segretario del Pd Riviera – significa semplicemente ridurne le potenzialità e le possibilità operative». Nel frattempo tutta l’attenzione è puntata su giovedì prossimo, 8 gennaio, quando la V Commissione regionale Sanità incontrerà il nuovo presidente della Conferenza dei sindaci della Asl 13 e chiarirà la posizione della Regione sull’approvazione dell’Atto Aziendale.
Nuova Venezia – Mirano. Ospedali, il Pd boccia il progetto.
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3
gen
2015
Mirano. Critiche anche dal comitato Salvioli: dove sono i soldi promessi nel 2010?
MIRANO «Non ci stiamo a farci prendere in giro dalla giunta Zaia che, approvando senza prescrizioni il piano aziendale del direttore generale Gumirato, disattende le mozioni approvate dal Consiglio».
Il Pd boccia senza appello la riorganizzazione dell’Asl 13 e anche il comitato Salvioli fa sentire la propria voce contraria. Per i Democratici va bene solo (e solo in parte) l’erogazione dei 4 milioni per gli ospedali di Dolo e Mirano.
«Ma c’è una contraddizione netta rispetto alle mozioni approvate in Consiglio», rileva Bruno Pigozzo, «mancano le prescrizioni che avevamo chiesto. Restano da sciogliere i nodi di Chirurgia di Dolo, dei 40 posti letto di Noale e del piano interaziendale di Cardiochirurgia tra Mirano e Mestre. A chi giova poi raggiungere il pareggio di bilancio e risparmiare 7 milioni di euro se si vanno a penalizzare i servizi? C’è un problema di equità e giustizia da ripristinare per questa Asl. Sfavorire un modello che ha dimostrato di funzionare a costi contenuti è inaccettabile».
Critiche arrivano anche dal Salvioli: «Non siamo per niente convinti delle delibere della giunta regionale, sbandierate dal direttore generale come un successo», rileva il coordinatore Aldo Tonolo, «riteniamo errate le scelte di trasformare in polo medico l’ospedale di Dolo e in polo chirurgico quello di Mirano, come è pura propaganda elettorale il piano di investimenti per l’edilizia ospedaliera da 28 milioni, dato che sono ancora da erogare i 20 milioni stanziati nella Finanziaria 2010, 10 per Dolo e 10 per Mirano. Non sono state affrontate le questioni del terzo monoblocco, del reparto Materno-infantile a Mirano, della disdetta prematura dell’affitto all’ente Mariutto e dei 40 posti letto di comunità a Noale», prosegue Tonolo, «l’8 gennaio si riunirà la commissione regionale Sanità e lì auspichiamo che vengano prese in esame le richieste di modifica delle schede».
(f.d.g.)
Nuova Venezia – Cause milionarie sui project della sanita’
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2
gen
2015
Mestre: maxi contenzioso Ulss-imprese sull’ospedale, manager regionali citati per danni dopo il «no» al centro protonico
VENEZIA – L’onda lunga dei project financing stipulati nella stagione galaniana sprigiona cause milionarie tra imprese private e istituzioni sanitarie del Veneto.
L’ultimo capitolo investe l’Ospedale dell’Angelo di Mestre: inaugurato il 25 settembre 2007, è costato 241 milioni (a fronte dei 220 preventivati) dei quali 140 sborsati dalla Veneta Sanitaria Finanza di Progetto, l’associazione temporanea d’impresa costituita dai partner Astaldi (capofila), Mantovani, Gemmo, Cofathec Progetti, Aps Sinergia, Mattioli e Studio Altieri.
L’Ulss 12 si è impegnata a restituire la somma entro il 2031 con rate annuali di 40 milioni: 24 attraverso la concessione di servizi ospedalieri (rifiuti, pulizia, lavanderia, mensa, trasporti) e il resto in forma di ammortamenti liquidi.
Ma, ecco il punto, il tenace direttore generale dell’azienda sanitaria Giuseppe Dal Ben ha avviato una minuziosa spending review sull’entità delle prestazioni fatturate dai privati, contestandone via via gli oneri di rimborso, fino a raggiungere un contenzioso di 11 milioni, che ora è al centro di un arbitrato indipendente. Se a prevalere sarà la tesi della sanità pubblica, l’effetto si annuncia dirompente, tanto che gli investitori potrebbero valutare addirittura la rinuncia al proseguimento delle attuali condizioni di project, non più redditizie, previa negoziazione di un risarcimento bonario dei sospesi.
Non basta. In ballo ci sono anche gli strascichi del dal travagliatissimo contratto firmato per la realizzazione del centro di terapia protonica di Mestre: un progetto faraonico che prevedeva l’erogazione di 159,575 milioni da parte del consorzio d’imprese Ptc (costituito dalle società Medipass, Gemmo, Condotte e dalla multinazionale statunitense Varian) e l’impegno dell’Ulss Veneziana a rimborsarli con 738 milioni spalmati in 19 anni.
A sottoscrivere il contratto, il 29 luglio 2011, il direttore generale dell’epoca Antonio Padoan – uomo di fiducia di Giancarlo Galan – incurante dei successivi rilievi della Corte dei Conti e dall’altolà della nuova giunta di Luca Zaia che, attraverso un delibera, escludeva l’opera dalla programmazione regionale, giudicandola insostenibile per un’azienda già indebitatissima e priva di un bacino di pazienti sufficiente ad ammortizzare la spesa.
Di conseguenza, Dal Ben (successore di Padoan) e Domenico Mantoan, il direttore generale della sanità veneta, hanno decretato la rinuncia al project; un atto dovuto, conseguente alle decisione di Palazzo Balbi, che tuttavia non li ha posti al riparo dalla causa civile intentata da Ptc, che chiede loro i danni per i mancati introiti dell’operazione: 12 milioni a Dal Ben e 20 a Mantoan; la Regione, per voce di Zaia, ha difeso l’operato dei manager («Hanno agito con correttezza esemplare»), garantendo che non saranno lasciati soli; da parte sua Mantoan, per nulla intimidito, ha deciso di controquerelare il consorzio per causa temeraria.
Filippo Tosatto
Nuova Venezia – Asl 13, arrivano quattro milioni approvata la riorganizzazione.
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2
gen
2015
Pigozzo (Pd): «Risposta positiva, ma ancora parziale». Finanziate le opere antisismiche a Dolo a Mirano nasce l’unità operativa di Chirurgia vascolare, confermato l’ospedale di comunità a Noale
MIRANO – Arrivano 4 milioni di euro per gli ospedali dell’Asl 13, in particolare per Dolo. Soldi stanziati dalla Regione nei giorni scorsi, che ha dato pure il via libera all’Atto aziendale, ovvero al documento che definisce la riorganizzazione del settore da qui ai prossimi mesi e che interesserà pure Mirano e Noale.
Insomma, tanta carne al fuoco per il 2015, con i poli sanitari che cambieranno volto. Soldi. I 4 milioni serviranno per la messa in sicurezza di Dolo e provengono da un emendamento presentato dal consigliere del Pd Bruno Pigozzo. Questo s’inserisce nel piano degli investimenti presentato dall’Asl 13 e approvato il 18 dicembre, in modo definitivo, dalla Commissione regionale investimenti e tecnologie (Crite).
«È una risposta positiva anche se parziale» riflette Pigozzo «Considerato che qui ci sono i più bassi investimenti pro-capite (1500 euro) del Fondo sanitario del Veneto, si tratta di una risposta positiva ma parziale. Continuerò a insistere perché quest’anno arrivino almeno altri 10 milioni di euro necessari a rendere sicure le strutture ospedaliere, aggiornare gli strumenti dei reparti, attivare i posti letto di strutture territoriali intermedie, limitare le restrizioni che in questi ultimi anni sono state attuate».
I fondi stanziati permetteranno di far iniziare i lavori sulla sicurezza e opere antisismiche degli ospedali di Dolo e Mirano e trasferire, concentrando, gli uffici e la direzione a Noale, per un totale di 28,2 milioni di euro nel prossimo triennio. Dall’Asl 13 fanno sapere che i lavori di messa in sicurezza a Dolo partiranno in tempi rapidi, così come il progetto dei nuovi pronto soccorso, radiologia e blocco operatorio.
Riorganizzazione. Se ne parla da mesi e il dibattito è più che mai aperto. Ci saranno novità per Mirano, Noale e Dolo. A Mirano nascerà l’Unità operativa di chirurgia vascolare al posto di Cardiochirurgia che già da maggio scorso ricade sotto il controllo di Mestre. In base alla convenzione siglata da Asl 12 e 13, le attività a Mestre e a Mirano saranno coordinate dalla Cardiochirurgia dell’Angelo sotto la guida del primario Domenico Mangino ma le attività saranno svolte nelle due sedi fino al definitivo trasferimento in terraferma. Entro un anno, il servizio di Chirurgia di Dolo cambierà da Unità Operativa Complessa a Unità Semplice Dipartimentale di Chirurgia day (senza ricovero) e week surgery (in ospedale per un massimo di cinque giorni). Per Noale, nulla muta rispetto alla proposta di realizzare l’ospedale di comunità nella casa di riposo.
«La giunta veneta» spiega il direttore generale dell’Asl 13 Gino Gumirato «ci mette nelle condizioni formali di organizzare il più importante intervento strutturale sulla sicurezza, sull’antisismica e sulle tecnologie degli ultimi 20 anni. Non solo, perché ci consente di iniziare il percorso di evoluzione dell’azienda e dei reparti».
Alessandro Ragazzo
Gazzettino – Riviera / Miranese. Via libera della Regione al piano dell’Asl.
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2
gen
2015
Gino Gumirato: «Soddisfatti per l’importante trasformazione»
SANITÀ – Approvato l’atto aziendale proposto dal direttore generale. In arrivo fondi per la messa in sicurezza
Ok della Regione al piano dell’Asl 13
Confermati il polo medico a Dolo e quello chirurgico a Mirano. A Noale l’ospedale di comunità
Il 2015 sarà l’anno dell’evoluzione per gli ospedali di Dolo, Mirano e Noale. La Regione ha approvato l’Atto Aziendale dell’Asl 13 proposto dal direttore generale Gino Gumirato, che individua Dolo come polo prevalentemente medico e Mirano polo chirurgico. «Con le delibere di fine anno, la Giunta Regionale ha messo l’Asl 13 nelle condizioni formali di approntare il più importante intervento di trasformazione strutturale sulla sicurezza – ha spiegato il direttore generale Gumirato – sull’antisismica e sulle tecnologie degli ultimi 20 anni, nonché di iniziare il percorso di evoluzione dell’Azienda e dei reparti all’insegna della sicurezza per i cittadini e della qualità dei servizi offerti. Siamo tutti molto soddisfatti».
La Giunta Regionale ha infatti varato un investimento di 4 milioni di euro, principalmente predisposto per interventi sulla sicurezza dell’Ospedale di Dolo. L’Atto Aziendale approvato delinea la riorganizzazione delle strutture ospedaliere ed il cronoprogramma degli interventi. A Mirano si dà il via ad una nuova Unità Operativa di Chirurgia Vascolare al posto del servizio di Cardiochirurgia, che già dal maggio scorso ricade sotto il controllo della Cardiochirurgia di Mestre. La convenzione in essere con Mestre prevede che la Cardiochirurgia di Mestre coordini quella di Mirano sotto la guida del primario Domenico Mangino, fino al definitivo trasferimento a Mestre.
A Dolo, invece, il servizio di Chirurgia verrà trasformato entro la fine del 2015 da Unità Operativa Complessa a Unità Semplice Dipartimentale di «Chirurgia day e week surgery». Per Noale, viene confermata la realizzazione dell’Ospedale di Comunità nella Rsa esistente e funzionante a pieno regime. Un paio di settimane fa la Commissione Regionale Investimenti e Tecnologie (Crite) della Regione Veneto ha approvato un corposo piano di investimenti che si inserisce appieno nell’atto aziendale, con importanti interventi sulla sicurezza e sul fronte antisismico degli ospedali di Dolo e Mirano e la concentrazione di uffici e direzione a Noale, per un totale di 28,2 milioni di euro nel prossimo triennio. Il piano degli investimenti in tutti i suoi particolari sarà presentato alla stampa ed alla popolazione dopo le feste.
Luisa Giantin
BRUNO PIGOZZO (PD) «Sono pochi 4 milioni»
DOLO – «Altri 4 milioni per l’Asl 13: va bene, ma si deve fare di più». È quanto sostiene il consigliere regionale Bruno Pigozzo che aggiunge: «A seguito dell’emendamento che avevo presentato in occasione dell’assestamento del Bilancio 2014, per stanziare 20 milioni di euro previsti dalla Finanziaria 2010 all’Als 13 per la messa a norma delle strutture ospedaliere di Dolo e di Mirano, la giunta regionale ha deliberato l’erogazione di 4 milioni. Si tratta di una risposta positiva ma parziale, rispetto ad una richiesta che dal 2010 ripeto ogni anno considerata l’assenza di investimenti da parte della Regione in questo territorio che ha la più bassa quota pro capite (1500 euro) del Fondo Sanitario Regionale. Continuerò ad insistere perché nel 2015 arrivino almeno altri 10 milioni necessari per rendere sicure le strutture ospedaliere, aggiornare la dotazione strumentale dei reparti, attivare i posti letto di strutture territoriali intermedie, limitare le restrizioni che in questi ultimi anni sono state attuate». La vicenda verrà afffrontata giovedì 8 gennaio durante l’audizione della Conferenza dei sindaci in Commissione Sanità.
(l.per)
Gazzettino – Dolo. Schede sanitarie, riparte la battaglia del comitato pro ospedale
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31
dic
2014
CHIESTO UN INCONTRO CON CHECCHIN
DOLO – Emilio Zen in qualità di coordinatore del comitato Pro-ospedale ha inviato una richiesta d’incontro al sindaco Silvano Checchin di Spinea quale presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl 13.
Zen scrive: «Sono il referente del Coordinamento iniziative a tutela dell’Ospedale di Dolo che da più di due anni si impegna per sensibilizzare i cittadini sulle questioni socio-sanitarie territoriali. Obiettivo fondamentale raggiunto: la condivisione e il sostegno da parte della sfera istituzionale, per certi aspetti già nei fatti, e su tale livello i problemi sono ora affrontati».
Zen aggiunge. «Il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità una mozione (a firma di Pigozzo, Tiozzo, Pettenò, Piccolo) tesa al congelamento dell’atto aziendale Asl 13 per consentire l’auspicata revisione delle schede ospedaliere. Le stesse sono contestate dai sindaci di centrosinistra della Riviera del Brenta, ritenendo inaccettabile una nuova classificazione degli ospedali di Dolo e Mirano non in sintonia con quanto indicato in precedenza dalla Conferenza dei Sindaci e in assenza di schede territoriali, documento che dovrebbe stare a monte di ogni sistema organizzativo socio-sanitario. Per contro, la Direzione Generale dell’Asl 13, a dispetto del parere dei sindaci e della volontà espressa del Consiglio Regionale, sta dando seguito all’atto aziendale, è già passato al vaglio della Crite un progetto conseguente che prevede, tra le altre cose, strutture funzionali ad interventi in regime di «day surgery» nell’ospedale di Dolo, prospettive diametralmente opposte alla volontà della gente, delle forze politiche e delle amministrazioni progressiste».
Il coordinatore conclude: «L’8 gennaio, la 5^ Commissione regionale è chiamata all’approvazione di detto progetto. Per i motivi esposti, ogni decisione in merito dovrebbe essere sospesa, rinviata! Le chiedo, pertanto, un Suo autorevole intervento in tal senso ed un incontro prima dell’8 gennaio».
(l.per.)
Gazzettino – Dolo. L’ex D’Agostino benedice l’ospedale prefabbricato.
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29
dic
2014
DOLO – Il giorno dopo l’approvazione del Crite del progetto per la sistemazione dell’ospedale di Dolo, vi sono anche pareri positivi come quello dell’ex amministratore dello stesso ospedale e di aziende sanitarie Vincenzo D’Agostino.
«La somma a disposizione per la costruzione è di 14 milioni che derivano, in grossa parte, dal residuo attivo di gestione dell’Uls 13. La costruzione di pronto soccorso, piastra sale operatorie e collegamento rianimazione è un’ottima cosa e bisogna fare presto senza perdersi in discussioni inutili e fuorvianti».
D’Agostino ne è convinto: «Gli ospedali prefabbricati costano di meno e se ne costruiscono in tutto il mondo, in Russia ne saranno costruiti ben 14 da una ditta italiana. La costruzione del pronto soccorso e la piastra sale operatorie sono un punto fermo e di indubbio vantaggio per Dolo dove, peraltro, ci sono tutte le condizioni per ottenere una chirurgia divisionale con relativo direttore-primario. Il posto libero di primario in oculistica, che secondo le schede ha due soli posti letto, può essere convertito in una unità dipartimentale e consentire così di avere un primario per la chirurgia, di cui non si può fare a meno.
Per la cardiochirurgia – aggiunge D’Agostino – è assurdo pensare di ottenerne una a Mirano, ha drenato per anni grandi risorse del bilancio costringendo l’ospedale di Dolo a stringere la cinghia, ci vuole un bacino di utenza di oltre un milione di abitanti. Le schede prevedono una cardiologia vascolare per gennaio 2015 e sono sicuro che sarà istituita»
(L.Per.)
Gazzettino – Dolo, Ospedale. Critiche al piano d’investimenti: “Il direttore contraddice la Regione”.
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21
dic
2014
La sinistra contro il “monarca” Gumirato
DOLO – Ancora commenti e critiche al direttore generale all’Asl 13 dopo le decisioni del Crite regionale della scorsa settimana. Il responsabile sanità del Pd provinciale, Gabriele Scaramuzza, si augura che «il Piano investimenti dell’Asl 13 si adegui alle scelte fatte dal Consiglio regionale del Veneto. Nessuna scelta unilaterale del Direttore generale perché quello del Crite è solo un parere consultivo e tocca alla Giunta regionale del Veneto approvare in via definitiva il piano degli investimenti in Azienda. Alla stessa Giunta si chiede di essere coerente con l’indirizzo votato all’unanimità del Consiglio regionale che ha tenuto conto delle valutazioni fatte dalla Conferenza dei sindaci oltre un anno fa».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche le parole del consigliere regionale della Federazione sinistra Veneta Pietrangelo Pettenò: «Gumirato ascolti le istituzioni e i cittadini e la smetta di fare di testa sua». Il consigliere osserva che «i toni entusiastici con cui il direttore generale dell’Asl 13 Gino Gumirato ha annunciato il parere favorevole della Commissione regionale sugli investimenti da fare stridono non poco con la decisioni del Consiglio regionale di martedì che, di fatto, hanno affossato la concezione che lo stesso dg ha del modo di intendere il proprio ruolo, forse più vicino ad un monarca poco illuminato che a un servitore degli interessi di tutti i cittadini. Il Consiglio regionale – prosegue Pettenò – ha approvato all’unanimità una mozione che impegna la Giunta ad intervenire presso la direzione dell’Asl 13 affinché siano sospesi i provvedimenti relativi all’atto aziendale, ciò nonostante Gumirato prosegue a spron battuto nella sua opera di smantellamento dei servizi».
(L.Per.)
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