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Raggiunto l’accordo, agevolazioni retroattive dal 1° febbraio. Costi ridotti progressivamente per un massimo del 20% dal 21° viaggio fino al 40°, fra due caselli distanti meno di 50 km

Buone notizie per i pendolari che utilizzano le autostrade: lo sconto è già operativo. È stato raggiunto, infatti, l’accordo tra ministero dei Trasporti e Aiscat, dopo una notte di lavoro in cui i tecnici di entrambe le parti hanno trovato un punto di equilibrio. Gli sconti sono in vigore a partire dallo scorso 1° febbraio e prevedono costi ridotti per un massimo del 20% a partire dal 21° viaggio fino al 40°, fra due caselli distanti non più di 50 chilometri. Potrà usufruirne chi è in possesso di Telepass. Soddisfatto il ministro Lupi: «È un segnale importante per i pendolari».

Riduzione massima del 20% che si matura al 40° transito nello stesso mese

Bembo (Cav): uffici a disposizione per assistere gli utenti

Pendolari delle autostrade, accordo raggiunto: contano tutti i viaggi a partire dal 1 febbraio

Pedaggi, sconti già partiti

Gli sconti ai pendolari sui pedaggi autostradali arrivano. Anzi, sono già in vigore retroattivamente dal 1 febbraio, come aveva annunciato il ministro Lupi: i viaggi effettuati da questa data saranno contabilizzati con lo sconto (fino al 20%) agli aventi diritto nella prossima bolletta Telepass.

L’accordo tra il Ministero dei Trasporti e l’Aiscat – l’associazione delle concessionarie autostradali – è stato formalizzato ieri, dopo una notte di lavoro in cui i tecnici delle due parti hanno dovuto trovare un nuovo equilibrio. Perché la scontistica inizialmente prevista è stata rafforzata: la proposta originaria, quella sulla quale si erano fondati i primi colloqui Ministero-Aiscat, prevedeva zero sconti per i primi 20 viaggi, e applicava la riduzione sulle 40 corse successive. L’accordo di ieri, invece, fa maturare gradualmente lo sconto a partire dal 21esimo transito, come prima, ma lo applica su tutti i transiti effettuati nel mese, fino ad un massimo di 46 viaggi (cioè 23 tratte andata-ritorno). Al 21° viaggio lo sconto, su tutti i viaggi, sarà dell’1%, al 22°del 2%, al 23° del 3%, e così via fino al 40° viaggio che darà diritto allo sconto del 20% su tuttii viaggi.

Gli sconti sono validi per tutti i possessori di Telepass (Family, Business e Ricaricabile) intestati a persone fisiche, cioè non ad aziende. E decorreranno dal primo giorno del mese in cui sarà stata effettuata la registrazione. Nessuna burocrazia, niente certificati di residenza o dichiarazioni del datore di lavoro: i pendolari dovranno semplicemente indicare due caselli distanti meno di 50 Km. Gli sconti saranno validi solo per i percorsi tra quei due caselli.

Per cui torneranno forse di moda i famosi “tornelli”: chi fa il pendolare tra due caselli distanti più di 50 chilometri, e vorrà usufruire degli sconti, dovrà registrare un casello entro i 50 chilometri, uscire lì e rientrare.

Dovranno fare attenzione i pendolari intenzionati a far valere gli sconti già a febbraio: dovranno registrarsi entro fine mese, ma il sito Telepass sarà aggiornato «entro il 25 febbraio». E quindi, poiché febbraio ha 28 giorni, ci potrebbero essere solo 3 giorni di tempo.

Il programma-sconti per i pendolari dell’autostrada è operativo «in via sperimentale» dal 1 febbraio 2014 al 31 dicembre 2015. Per i primi quattro mesi – cioè fino a tutto maggio – i costi della riduzione dei pedaggi saranno interamente a carico delle concessionarie autostradali. In questo periodo il Ministero si è impegnato a trovare «compensazioni» a tutela dei bilanci delle concessionarie e in particolare a studiare la percorribilità di un allungamento delle concessioni, cosa che la Ue non vede di buon occhio: ma l’Aiscat ha messo sul tavolo del ministro un bel dossier da cui risulta che la Spagna ha allungato le concessioni senza che la Ue battesse ciglio, e quindi l’invito al ministero è secco: «Faccia come gli spagnoli, un po’ di buona azione di lobbing in Europa». E Zaia conferma: «Penso che quella dell’allungamento delle concessioni sia una via d’uscita onorevole. Noi siamo pronti agli sconti, ma siamo dei concessionari. E le concessioni si possono allungare». Anche l’assessore Renato Chisso batte sullo stesso tasto: «Bene, ora il prossimo passo è l’allungamento della concessioni». «Accogliamo positivamente l’annuncio del ministero e dell’Aiscat – lo saluta Tiziano Bembo, presidente del Cav – e i nostri uffici sono a disposizione degli utenti per agevolarli nella registrazione e assisterli. Siamo forti dell’esperienza già maturata con i nostri sconti sulla tratta DoloMirano-Padova Est ai residenti in cinque Comuni: li abbiamo resi attivi poche ore dopo aver ricevuto l’autorizzazione». «Abbiamo voluto dare un segnale chiaro ai pendolari – commenta soddisfatto il ministro Maurizio Lupi – una categoria che oggi soffre la crisi economica e sulla quale l’impatto degli aumenti dei pedaggi pesava in modo significativo».

Alvise Fontanella

 

IL MANUALE DEGLI SCONTI – Chi ne ha diritto e cosa bisogna fare per pagare meno l’autostrada

DA QUANDO Tutti i viaggi dal 1 Febbraio, anche già effettuati.

QUANTO Il 20% massimo di sconto su tutti i viaggi del mese, fino a un massimo di 46 viaggi scontati.

CHI Lo sconto si applica ai possessori di Telepass (Family, Business o Ricaricabile) intestato a persone fisiche.

LA SOGLIA Fino a 20 transiti, nessuno sconto.

GRADUALE Dal 21esimo transito del mese, ogni viaggio aggiunge uno sconto dell’1% su tutti i viaggi effettuati, compresi i primi 20 . Al 40esimo transito si matura il 20% su tutti i viaggi.

REGISTRAZIONE Per avere lo sconto, si deve registrarsi sul sito www.telepass.it indicando i caselli di entrata e di uscita che sono scelti. Lo sconto vale esclusivamente per entrate e uscite dai caselli scelti.

25 FEBBRAIO La registrazione potrà esser fatta dal 25 febbraio, per consentire l’aggiornamento dl sito ai termini dell’accordo.

CASELLI Si potranno indicare caselli o barriere con distanze chilometriche fino a 50 Km. Sul sito Telepass dal 25 febbraio ci sarà un elenco dei percorsi con queste caratteristiche.

 

casello di vetrego

MIRANO. Cav fornirà i dati dei nuovi flussi di traffico ai caselli dopo l’aumento delle tariffe autostradali, ma solo ad aprile. Dopo la richiesta dei sindaci di Mirano e Spinea di conoscere come è cambiato il traffico dal 1° gennaio, giorno dell’entrata in vigore dei nuovi pedaggi, la concessionaria ha risposto:

«È stato avviato il monitoraggio quotidiano dei flussi di traffico ai caselli e lungo le tratte autostradali in gestione per verificare i comportamenti degli utenti», assicura il presidente di Cav Tiziano Bembo, «bisognerà però attendere almeno tre mesi prima che i volumi di traffico si siano stabilizzati e si possano fare valutazioni attendibili».

Accolta dunque la richiesta dei comuni di verificare se, di fatto, i nuovi regimi tariffari stiano provocando disagi ai centri urbani, con lo spostamento del traffico autostradale sulle strade locali. Servirà però del tempo. I tre mesi chiesti da Bembo di fatto spostano le prima valutazioni a primavera. Per questo motivo Mirano, nel frattempo, seguirà la sua strada, già annunciata dal sindaco Maria Rosa Pavanello: «Si faccia il prima possibile, noi intanto procederemo con le nostre misurazioni in viale Venezia. Poi via ai controlli dei vigili».

(f.d.g.)

 

Pedaggi, non c’è intesa Slittano gli sconti promessi ai pendolari

Lungo incontro tra il ministro dei Trasporti Lupi e l’Aiscat ma il nodo dell’allungamento delle concessioni è irrisolto

VENEZIA – Non c’è ancora un’intesa sugli sconti autostradali ai pendolari. L’ottimismo della vigilia, espresso sia dal ministro dei Trasporti Maurizio Lupi che dalle società aderenti all’Aiscat (l’associazione delle concessionarie presieduta da Fabrizio Palenzona) si è scontrato con la realtà che vede le parti distanziate su un punto, quello relativo all’allungamento dei tempi delle concessioni, divenuto decisivo ai fini di una riduzione «mirata» dei pedaggi, rincarati a partire dal primo gennaio. All’incontro romano, circondato da un clima di autentico mistero, hanno partecipato i rappresentanti di 24 concessionarie (incluse le venete Brescia-Padova, Autostrade per l’Italia, Autovie Venete, AutoBrennero e Cav) e lo staff tecnico dei Trasporti guidato dal ministro. Che ha riaffermato la sua proposta: abbonamenti scontati del 20% per chi compia almeno 20 percorsi mensili (ovvero 40 tratte di andata e ritorno) sullo stesso tratto, entro i 50 chilometri; con un’agevolazione «progressiva», che diminuisca con il calo della distanza coperta. Lupi ha insistito sulla tempistica già annunciata – agevolazioni «sperimentali» a partire dal 20 febbraio e fino al 31 dicembre 2015 sull’intera rete italiana – ma al momento di stringere l’accordo, Aiscat ha condizionato il proprio assenso a concrete garanzie sul piano finanziario. «Siamo coscienti della congiuntura critica che il Paese attraversa e vogliamo contribuire ad attenuare l’effetto degli aumenti», il ritornello «ma dobbiamo garantire l’equilibrio dei nostri bilanci perché la tariffa, infatti, hanno poi precisato non è semplicemente il corrispettivo del servizio erogato ma rappresenta un’entrata che compensa gli investimenti effettuati».

Esemplare, in proposito, l’esempio di Cav, la società presieduta da Tiziano Bembo che gestisce il segmento Padova-Mestre e deve ammortizzare la spesa sostenuta per la realizzazione del Passante. È finita dell’occhio del ciclone per l’aumento al casello di Vetrego (da 0,80 a 2,80 euro) che ha oscurato sia gli sconti via telepass offerti ai pendolari – già duecento le richieste pervenute – che il calo del pedaggio (da 3,30 a 2,80 euro) nel tratto Padova est-Mestre. Tant’è. Le concessionarie, oltre a criteri omogenei sull’intero territorio nazionale che evitino “scorciatoie” e concorrenza sleale (leggi uscita da un tornello e rientro da un altro), chiedono a gran voce un allungamento temporale delle concessioni, che oggi si attestano mediamente sui quarant’anni. Ciò, spiegano, consentirebbe di spalmare in un arco maggiore gli esborsi sostenuti per opere infrastrutturali, così da rendere sostenibili le riduzioni tariffarie scongiurando anche il rischio di danno erariale nei confronti dello Stato che eroga le concessioni. Lupi ha preso atto della richiesta, manifestando però seri dubbi circa la possibilità di un prolungamento («Temo che l’Ue lo bloccherebbe perché lesivo della libera concorrenza») affidando comunque l’approfondimento della questione – e di altri nodi emersi dal confronto – a un tavolo tecnico governativo. Il vago spiraglio, evidentemente, non è bastato ad Aiscat che ha mantenuto il punto – «In Spagna le concessioni sono state allungate senza problemi» – inducendo il ministro ad una “pausa di riflessione”. Fumata nera, insomma, almeno per adesso. I rincari per chi viaggia in autostrada (in media +4%) restano in vigore, degli sconti promessi, viceversa, ancora non c’è traccia.

Filippo Tosatto

 

Gazzettino – Caselli, “censimento” al via

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7

feb

2014

MIRANO – Incontro interlocutorio ieri a Roma per gli sconti ai pendolari

Pronti fra tre mesi i dati sui flussi a Spinea e Vetrego

TRAFFICO – Entro maggio i dati della Cav sui flussi ai caselli di Crea (nella foto) e Vetrego

La concessionaria autostradale Cav ha accolto l’appello dei sindaci di Mirano e Spinea, è scattato nei giorni scorsi un accurato monitoraggio dei flussi di traffico ai caselli di Vetrego e Crea. Maria Rosa Pavanello e Silvano Checchin in gennaio avevano più volte sollecitato controlli di questo genere, preoccupati per un aumento del traffico sulle strade interne conseguente all’aumento delle tariffe autostradali, in vigore dal 1. gennaio. I due sindaci intendono dunque confrontare al più presto i dati aggiornati con quelli precedenti alle nuove tariffe.

«Bisogna pensare alle possibili contromisure che gli automobilisti adotteranno per difendersi dall’aumento – aveva spiegato Maria Rosa Pavanello – Mirano e Spinea rischiano di essere investite da flussi imprevisti di traffico».

Sicuramente molti automobilisti diretti a Padova da gennaio hanno scelto tragitti alternativi: c’è chi va ad imboccare il Passante a Spinea e chi invece sceglie di percorrere solamente la viabilità ordinaria come la camionabile viale Venezia, la Noalese e la Riviera.

I dati potranno dare una dimensione ben più nitida della situazione, ma bisognerà attendere il mese di maggio: «Bisogna attendere tre mesi perché i flussi di traffico si siano stabilizzati – scrive il presidente di Cav Tiziano Bembo in una lettera inviata nei giorni scorsi ai due sindaci – solo dopo sarà possibile fare valutazioni attendibili».

Nelle prossime settimane il Comune di Mirano, con l’ausilio della Polizia locale, farà proprie misurazioni in viale Venezia. Intanto gli automobilisti restano in attesa degli sconti ai pendolari annunciati a suo tempo. Ieri a Roma l’incontro fra i presidenti delle concessionarie aderenti all’Aiscat (tra cui Cav) con il ministro Maurizio Lupi ha avuto un esito interlocutorio, con il rinvio a una nuova data. In discussione abbonamenti con sconti del 20% per chi compie almeno 20 volte al mese percorsi di andata e ritorno su tratte di massimo 50 chilometri. I pendolari di Mirano, Spinea, Pianiga, Dolo e Mira stanno già godendo di agevolazioni più ampie, gli altri aspettano novità.

Gabriele Pipia

 

In Consiglio regionale le società di gestione hanno anticipato il parere favorevole alle richieste del ministro Lupi: riduzioni per i pendolari e concessioni prolungate

VENEZIA – Dopo i rincari e le proteste, è il giorno della verità sul fronte dei pedaggi autostradali. Oggi le concessionarie aderenti ad Aiscat incontrano il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, per definire i termini di un’intesa che garantisca gli sconti per i pendolari della rete italiana. L’orientamento è favorevole ad accogliere le richieste di da Lupi – abbonamenti con riduzioni del 20% a chi compia almeno 20 percorsi mensili di andata e ritorno su un tragitto definito per un massima di 50 km – ma il sì sarà condizionato ad alcune garanzie. L’annuncio è arrivato dai rappresentanti delle cinque società venete (Brescia-Padova, Autostrade per l’Italia, Autovie Venete, Brennero e Cav) intervenuti alle audizioni della seconda commissione del Consiglio regionale, presieduta dal leghista Andrea Bassi.

La media degli aumenti, autorizzati dal Governo e scattati il primo gennaio, si aggira sul 4% ma procede a macchia di leopardo: più elevato in alcune tratte (è il caso di Mirano-Mestre, gestito da Cav e balzato da 0,80 a 2,80 euro) contenuto invece in altre (+1,63% nell’AutoBrennero).

Le concessionarie suggeriscono una formula che, nel rispetto dei piani finanziari delle singole società, riconosca un beneficio agli utenti pendolari ma non cancelli gli effetti degli aumenti, giudicati «necessari» per mantenere i bilanci in equilibrio.

«La tariffa», sostengono le concessionarie «non è il corrispettivo di un servizio ma l’importo ritenuto adeguato a consentire il rientro degli investimenti effettuati».

In proposito è stato ricordato che alcune società venete applicano già un modello di scontistica: la Brescia-Padova dal 1997 ha introdotto un abbonamento forfettario riconoscendo una riduzione del 10% ai pendolari e combinazioni simili sono state adottate anche da AutoBrennero e Cav.

Unanime la richiesta al ministero di un allungamento dei tempi di concessione (così da spalmare gli oneri finanziari assunti per realizzare le opere) accompagnato da un’omogeneità di trattamento che eviti “scorciatoie” da un punto all’altro della rete.

Del tutto contrario a prolungare le concessioni si è dichiarato Diego Bottacin (Gruppo Misto):

«È la classica porcata all’italiana, perché scarica i costi dei mini sconti applicati oggi sugli utenti di domani, che pagheranno un prezzo ben superiore.

E poi è vergognoso che le società nate recentemente e assoggettate ad un ferreo regime di controllo dal ministero, siano trattate allo stesso modo di quelle collaudate che hanno accumulato negli anni utili strepitosi».

«Un concessionario unico, a fronte dei cinque attuali, consentirebbe di gestire meglio la rete», il commento di Lucio Tiozzo, il capogruppo del Pd «è un tema che deve essere affrontato in Giunta e in Consiglio con l’obiettivo di una cabina di regia diversa». Opinione condivisa dal democratico Bruno Pigozzo.

Di un cortocircuito politico e tecnico parla Stefano Peraro dell’Udc: «Il governatore Zaia critica i presidenti delle concessionarie da lui nominati o appartenenti al suo stesso partito e intanto gli aumenti riducono i flussi di traffico lungo le autostrade, che si riversano o nella viabilità ordinaria o nel trasporto pubblico locale, settori che non se la passano bene nella nostra regione».

Filippo Tosatto

 

Gazzettino – Pedaggi meno cari, oggi si decide

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6

feb

2014

AUTOSTRADE – Si annunciano riduzioni in cambio di concessioni più lunghe. L’opposizione protesta

Vertice in Regione con i 5 responsabili delle concessioni in vista dell’incontro con il ministro Lupi

La politica voleva capire perché. E loro, i rappresentanti delle 5 concessionarie autostradali che gestiscono la rete nel Veneto, hanno cercato di spiegarlo con i numeri che, però, non sempre vanno d’accordo con la politica. Audizione in Commissione Trasporti che non ha ancora chiarito fino in fondo se gli automobilisti veneti potranno godere di sconti per i tratti più frequentati dai cosiddetti pendolari ieri mattina a palazzo Ferro Fini. Sollecitati dai consiglieri Piergiorgio Cortelazzo (Fi), Pietrangelo Pettenò (Fsv) e Diego Bottacin (Verso Nord), si sono presentati a rispondere alle domande della commissione i rappresentanti della Brescia Padova, Autostrade per l’Italia, Autovie Venete, Autostrada del Brennero e Cav. Risposte, però, non complete ma che potrebbero arrivare proprio questa mattina quando il Ministro delle infrastrutture e trasporti, Maurizio Lupi e le concessionarie autostradali si incontreranno per l’accordo che dovrebbe introdurre gli sconti per i pendolari della rete autostradale italiana.

Gli aumenti dei pedaggi autostradali dal 1. gennaio di quest’anno sono stati nella media nazionale del 4% circa. Per alcune tratte, come il Passante di Mestre (+6,26%) e la Venezia-Trieste (+7,7%) è stato più alto, per altre come l’AutoBrennero è stato contenuto (1,63%).

Cav, nel particolare, ha precisato come gli aumenti del pedaggio siano stati più sensibili solo tra il 2013 e il 2014, mentre per i primi tre anni di esercizio del Passante non era stata mai ritoccata la tariffa.

Stamattina sul tavolo del ministro nella sede dell’AISCAT, l’associazione che riunisce tutte le concessionarie autostradali, ci sarà la discussione di una formula che riconosca uno sconto per gli utenti pendolari. Sconti, hanno precisato i rappresentanti delle concessionarie, che alcune società venete applicano già, come la Brescia-Padova, che dal 1997 ha introdotto un abbonamento forfettario riconoscendo uno sconto del 10% ai pendolari.

AutoBrennero e Cav hanno adottato formule simili. Cav, dal 1. gennaio concede uno sconto del 40% a chi dimostra di passare più di venti volte per il tratto della Venezia-Padova ma che finora ha portato dall’inizio dell’anno alla Cav solo 200 richieste.

Soddisfatto dell’esito dell’audizione il presidente della Commissione Trasporti Andrea Bassi (Lega). «È servito a far capire i meccanismi tecnici con cui si applicano le tariffe autostradali, che ricordo non è tema di competenza della Regione e delle Società concessionarie, ma del Governo».

Molto critico il consigliere Diego Bottacin, il quale ha più volte tentato di capire che la partita di scambio che proporrà Lupi ai concessionari sarà quella di uno sconto sui pedaggi in cambio di una proroga sulle scadenze delle concessioni (Autostrada del Brennero scade il 30 aprile 2014).

«È la classica porcata all’italiana, perché l’allungamento scarica i costi dei mini sconti applicati oggi sugli utenti di domani, che pagheranno un prezzo ben superiore» ha detto Bottacin.

Provocatorio anche l’intervento del consigliere Lucio Tiozzo (PD). «Avere cinque società concessionarie che gestiscono la rete autostradale regionale è una questione politica, servirebbe un solo concessionario con un’unica cabina di regia per gestire meglio la rete».

Per il consigliere Stefano Peraro (Udc) la partita dei concessionari autostradali è «un cortocircuito politico e tecnico: perché Zaia critica i presidenti delle concessionarie da lui nominati o appartenenti al suo stesso partito. Tecnico, perché le nuove tariffe si riduce il traffico autostradadale, che si riversano o nella viabilità ordinaria o nel trasporto pubblico locale».

 

Salzano. Dopo le 800 firme per liberare Robegano dai camion, la Zaccariotto incontrerà Quaresimin

SALZANO. Il traffico del centro Robegano a una svolta? Domani il presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto vedrà il sindaco di Salzano, Alessandro Quaresimin, e nel colloquio si parlerà proprio del problema della viabilità del paese.

Peraltro molto sentito, come dimostrano le firme raccolte a inizio anno, oltre 800, per chiedere che i camion siano dirottati sulla bretella di via Delle Motte (da via Boschi a via Roma a Martellago). Nei giorni scorsi, Zaccariotto ha visto l’amministratore delegato di Veneto Strade, Silvano Vernizzi, per parlare della situazione di Robegano, confermando di voler trovare in fretta una via d’uscita. Salzano ha ancora una serie di nodi da sciogliere, primi fra tutti le tangenziali, che libererebbero i centri dai mezzi pesanti, e la variante alla Noalese, perché il progetto approvato una decina d’anni fa è stato rivisto e i finanziamenti sono finiti per la cosiddetta tangenziale sud di Scorzè.

Tangenziali. Per vedere finalmente risolto il problema dei centri, soprattutto Robegano, il Comune aspetta queste due strade come il pane. «Ormai dovremmo esserci quasi perché siamo al progetto definitivo», spiega Quaresimin, che ora vuole vedersi concretizzare le due opere collegate al Passante. Giusto un anno fa, il parlamentino locale ha approvato le varianti al Piano regolatore del progetto della variante di Salzano e la circonvallazione sud di Robegano, con un costo totale di 17 milioni di euro.

La prima sarà lunga due chilometri e sessanta metri, collegherà via Villatega a via Montegrappa, all’altezza della rotonda con via Villetta. Per poterla costruire si dovrà abbattere il bar Borraccia, mentre lungo il suo tragitto, saranno costruite quattro rotonde: due alle estremità, le altre agli incroci con la zona stadio e via Oberdan. La circonvallazione sud di Robegano sarà lunga poco meno di un chilometro e mezzo e unirà via Montegrappa a via XXV Aprile. Quattro i rondò: all’inizio, alla fine e le altre sorgeranno vicino alla zona industriale e in via Leonardo Da Vinci.

Variante alla noalese. Nei giorni scorsi, Veneto Strade ha annunciato l’avvio del bando per la tangenziale sud di Scorzè. Ad oggi non è ancora stata risolta la questione di via Mestrina a Noale, al confine con Robegano. Il Comune di Salzano è andato per vie legali per il cambio di tracciato e si oppone alla bretella con la rotonda in via Cornarotta.

(a.rag.)

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Il Comune vara il nuovo Piano energetico per la riduzione dell’inquinamento luminoso. Via i 3.560 punti luce attualmente esistenti, che producono un consumo di energia elettrica annuo pari a 1.735 megawatt/ora, in arrivo 289 lampade a vapori di mercurio, che ridurranno il consumo a 69,47 megawatt/ora.

L’investimento totale sarà di 57.800 euro, ma la spesa sarà in gran parte recuperata già nei primi quattro anni, grazie al notevole risparmio energetico atteso, che si prevede sarà nell’ordine dei 14.300 euro in meno ogni anno.

Successivamente la “fase 2″ prevede l’adeguamento delle lampade non conformi per geometria o conformazione al miglior rapporto consumo-resa: 259.200 euro verranno, quindi, spesi per lavori di sostituzione o adeguamento delle armature dei lampioni.

Il terzo e ultimo intervento prevede infine l’adeguamento dell’alimentazione elettrica dei circuiti e dei quadri elettrici di comando: quindi manutenzione delle fotocellule, installazione di interruttori orari digitali, sostituzione delle parti danneggiate. L’intervento riguarderà 115 chilometri di strade e piazze.

«Il Piano dell’illuminazione fornisce indicazioni per la pianificazione di interventi di adeguamento degli impianti pubblici e privati per illuminare meglio risparmiando – spiega l’assessorato all’Ambiente – Le indicazioni riguardano soprattutto la riduzione degli orari di accensione, l’adeguamento dei fari attraverso il riorientamento dei punti luce, la sostituzione dei lampioni e l’adeguamento degli impianti, per ottenere un’illuminazione più efficiente e meno costosa».

Anche i privati però dovranno fare la loro parte: il Comune ha infatti previsto di modificare il regolamento edilizio con l’inserimento di un nuovo articolo che prevede certificazioni da parte del progettista, del produttore e del direttore dei lavori all’interno della richiesta di agibilità. L’obiettivo è il contenimento dell’inquinamento luminoso e, di conseguenza, anche dei consumi energetici, con vantaggi per l’ambiente ma anche per le tasche dei cittadini. Nei prossimi mesi l’assessorato all’Ambiente organizzerà ulteriori incontri con i cittadini e con i professionisti per spiegare meglio il nuovo Piano e incentivare il risparmio energetico, anche nell’ambito dell’edilizia privata.

Damiano Corò

 

SPINEA – Arriva l’ok di Veneto Strade: via libera per 3 piste ciclabili

SPINEA – Arrivano tre nuove piste ciclabili a Spinea. Veneto Strade ha infatti approvato i progetti definitivi per le opere complementari al Passante. Tre gli interventi da realizzare: una nuova pista ciclabile che collegherà via Martiri con via Rimini, il proseguimento di quella di via Luneo (dal confine di Mirano fino alla nuova ciclabile sulla Provinciale 36) e il sottopasso ciclopedonale alla rotonda della Fossa. Si tratta del completamento di importanti percorsi ciclabili che la città attendeva da anni, dopo un iter prolungato e tortuoso che attendeva i nulla osta da parte di tutti gli enti partecipanti. Ora i tre progetti dovranno solo essere approvati dal Consiglio comunale per la variante urbanistica, poi il Comune procederà con l’assegnazione del bando pubblico in vista dell’apertura dei cantieri. «Stiamo portando a termine un disegno progettuale di ampio respiro in tema di viabilità, grazie alla collaborazione con Regione e Veneto Strade – commentano i consiglieri Adriano Bonaventura, delegato alle Opere complementari al Passante, e Mario Zorzetto Penzo, delegato alle Piste ciclabili – Nel corso del 2014, secondo quanto ci ha assicurato Veneto Strade, verranno definiti anche i lavori di allargamento della provinciale 36, ma soprattutto quelli della bretella Nord, i cui lavori sono ripresi velocemente dopo l’accordo sottoscritto con il Comune di Venezia».

(D.Cor.)

 

Proteste dei residenti nei quartieri di via Porara e via Gramsci: auto e camion a tutte le ore

MIRANO – L’autostrada costa troppo, gli automobilisti si perdono nel centro abitato. I residenti dei quartieri urbani a sud di Mirano sono esasperati: l’aumento del pedaggio sembra aver riversato sulle loro strade gran parte del traffico di attraversamento. Da un mese a questa parte infatti tutte le auto in fuga dall’A4 e dalla A57 finiscono in via Porara e via Gramsci, anche se per errore. A denunciarlo sono i residenti della stessa via Porara (tratto urbano) e via Wolf Ferrari: da gennaio il traffico nei loro quartieri si è moltiplicato, anche di notte. Succede infatti che per evitare il salasso autostradale, molti auto e camion, evidentemente non pratici di Mirano, si ritrovino casualmente alle porte del centro, alla disperata ricerca della via più breve per attraversare la città. Da viale Venezia, ormai a tutti gli effetti la nuova direttrice scelta per gli spostamenti urbani al posto del casello autostradale di Vetrego, molti automobilisti non pratici della zona si ritrovano a svoltare per errore in via Porara, imboccando il tratto urbano e comunale della strada, alla rotonda dove sorgono il supermercato Dico e la Cgil. Qui si trovano catapultati in un dedalo di strade e stradine del quartiere residenziale sud di Mirano: alcuni scelgono di proseguire per via Porara fino al centro, sbucando al semaforo “da Ballarin”, altri imboccano via Roma e via Gramsci, altri ancora, ma sono la minoranza, si accorgono subito di aver sbagliato, si girano al piccolo rondò tra via Porara e via Roma e ritornano in viale Venezia. Un aumento del traffico lento e progressivo, non visibile a occhio, perché non riguarda solo gli orari di punta. Anzi si nota, stando ai residenti, soprattutto nelle ore serali e notturne. Ma è bastato per spingere alcuni a rivolgersi a Comune, provincia, polizia locale, per protestare contro l’ennesimo effetto perverso del salasso autostradale deciso da Cav, Concessioni autostradali venete. «Tutti allargano le braccia», protestano alcuni residenti, «affermando che non è in loro potere fare qualcosa su questa questione». Ed è vero. Ma chi vive nella zona nota le differenze: tra il 2013 e il 2014 le cose sembrano cambiate e spostarsi in zona, anche a piedi o in bici, è diventato complicato se non addirittura pericoloso. Un problema che assilla anche il sindaco Maria Rosa Pavanello, pronta a piazzare rilevatori di flussi e vigili in viale Venezia, per contare l’aumento dei veicoli a Mirano.

Filippo De Gaspari

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Gazzettino – Sondaggio pedaggi autostrade

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29

gen

2014

Autostrade, l’aumento dei pedaggi ha portato a cambiare i tuoi tragitti?

Sì, più statali 70.5%
Sì, meno “A4″ 20.6%
No, come prima 8.9%

 

AUTOSTRADE – Sconti ai pendolari

Autovie frena: impossibile partire da febbraio

LA PARTICOLARITÀ – È l’unico organismo in house del “pubblico”

La società concessionaria: poco tempo per rivedere le tariffe per i pendolari

Scoppia la grana per la terza corsia: senza certezze economiche è a rischio

AUTOSTRADE I minori ricavi condizionano i lavori sull’A4. Il presidente Terpin: «Sono molto perplesso»

TRIESTE – Missione impossibile. Autovie venete alza le mani di fronte all’impraticabilità tecnica di rendere efficaci già da sabato prossimo, primo febbraio, gli sconti sui pedaggi autostradali fino al 20% a favore dei pendolari.

Ma la società concessionaria deve arrendersi anche su un altro fronte: la terza corsia A4. Impensabile, senza un quadro certo e definito delle compensazioni finanziarie, presentare un nuovo piano delle opere e dei prestiti a quello stesso ministro Maurizio Lupi che ha appena ottenuto gli sconti e che, a San Silvestro, aveva quasi dimezzato l’aumento delle tariffe dal 12,91% al 7,17%. La conclusione appare semplice nella sua gravità: la terza corsia è bloccata. Più diplomatico il presidente Emilio Terpin: «Sono molto perplesso, le più recenti misure incideranno inevitabilmente sul piano finanziario». Ma la sostanza è quella».

Sul fronte dei pedaggi, la società si attrezzerà fin da domani per mettere in campo una procedura che consenta agli utenti di chiedere le agevolazioni: il pendolare assiduo (almeno 10 viaggi al mese di andata e ritorno sulla medesima tratta non superiore ai 50 chilometri). Ma ci vogliono i suoi tempi: l’utente (solo privati cittadini con motoveicoli o vetture) si rivolgerà ad Autovie nei modi che saranno stabiliti e Autovie a sua volta chiederà alla società Telepass di munire il cliente del relativo dispositivo di “lettura” automatica dei passaggi ai caselli.

Un software speciale di Telepass calcolerà alla fine di ciascun mese quanti viaggi siano stati fatti sulla tratta “pendolare” scontando soltanto i pedaggi su tali tragitti: il 20% in meno con almeno 20 viaggi di andata e ritorno e poi sconti a scalare di un punto percentuale per ogni viaggio di andata e ritorno in meno al mese fino a una soglia minima del 10% per 10 viaggi a doppio senso.

Problema nel problema: cosa succede se un pendolare percorre abitualmente un tratto d’autostrada gestito da più concessionari? Occorrerà un accordo fra società per stabilire pagamenti e compensazioni ed è chiaro che non si potrà fare in pochi giorni: dal punto di vista di Autovie e dei suoi utenti il discorso vale per Cav (Passante di Mestre) e Autostrade (A23 Alpe Adria da Udine Nord a Tarvisio).

Ma è sul fronte di quella sfida da quasi tre miliardi di euro che si chiama terza corsia A4 che si gioca una partita sempre più incerta: da una parte, in base alle prescrizioni ministeriali, il commissario e presidente della Regione Debora Serracchiani deve proporre un nuovo piano finanziario entro giugno, ma dall’altro i minori ricavi decisi a fine dicembre e ora gli sconti ai pendolari determinano probabili, ulteriori “ammanchi”.

Il Ministero confida che gli sconti siano compensati da un aumento dell’utenza, ma le concessionarie oppongono la constatazione che i pendolari sono un tipo di clientela connotato da scarsa elasticità. Una compensazione ben più concreta, per chi debba realizzare le più grandi opere autostradali attualmente in cantiere a livello europeo, sarebbe una proroga importante della concessione, in scadenza nel marzo 2017. Ma il tavolo promesso da Lupi per le contromisure finanziarie agli sconti avrà durata biennale e sarà avviato dopo un rodaggio destinato a durare fino a fine maggio, naturalmente a carico esclusivo delle concessionarie. Come si vede, il tempo manca. In ogni caso Autovie prepara una rimodulazione sensibile dei cantieri (meno opere o cronoprogramma più esteso) puntando a completare il primo lotto Quarto-d’Altino San Donà, nonché a cantierare il terzo (Tagliamento-Gonars) e poi il secondo (San Donà-Tagliamento). Il quarto (Gonars-Villesse) sembra al momento una pertinenza dell’eventuale.

 

TARIFFE RIDOTTE DEL 20%  Sconti per l’autostrada benefici per i mestrini

Gli sconti sui pedaggi sono in arrivo, i pendolari del Veneziano tirano nuovamente fuori la calcolatrice. Le riduzioni entreranno in vigore in tutta Italia entro il 20 febbraio, saranno dunque rivolte pure a tutti i pendolari della Venezia-Padova e della Trieste-Venezia. Il Ministro Lupi è stato chiaro: fino al 31 dicembre 2015 sarà applicata una riduzione del 20% per chi utilizza una tratta autostradale di massimo 50 chilometri per venti volte al mese (40 accessi complessivi). Lo sconto scenderà progressivamente dal 20 al 10% in base al numero di viaggi, fino ad un minimo di 20 accessi autostradali. Una buona notizia per tutto l’hinterland mestrino: per i pendolari la tratta Mestre-Padova Est costerà 2.24 e non più 2.80 euro. Soddisfatti pure i padovani che vengono a lavorare nel Veneziano. Per i residenti di Mirano, Spinea, Mira, Dolo e Pianiga resta in vigore il piano agevolato avviato il 1.gennaio: sconto del 40% sulla Mirano-Padova Est per chi fa 20 accessi, anche 10 andate e 10 ritorni. «Hanno subito i disagi maggiori a causa del Passante, ecco perché questi pendolari sono più agevolati» spiega il presidente di Cav, Tiziano Bembo. I pendolari di questi cinque Comuni continueranno a pagare 1.70 anziché 2.80 euro, comunque più del doppio rispetto agli 80 cent pagati fino allo scorso 31 dicembre.

Gli sconti annunciati dal ministro Lupi, invece, andranno incontro pure a quei pendolari che non escono a Padova Est bensì a Padova Ovest o Padova Zona Industriale. In ogni caso per molti rimarrà più conveniente imboccare il Passante a Spinea: con lo sconto i pendolari pagheranno 1.28 euro anziché 1.60 per arrivare a Padova Est.

«Accogliamo positivamente questa novità – commenta Bembo -. Tutte le concessionarie italiane partiranno assieme, restiamo in attesa della data precisa e delle direttive operative».

Tecnici già al lavoro in Autovie Venete, la concessionaria che segue la tratta Venezia-Trieste: «Stiamo studiando transiti e accessi dell’ultimo anno – spiega l’amministratore delegato Maurizio Castagna – per capire quanti pendolari saranno interessati dallo sconto e quanti chilometri fanno». Un lavoro non facile viste le interconnessioni con Autostrade per l’Italia (a Udine Nord verso Tarvisio e a Cordignano verso Belluno) e Cav (Passante e tangenziale di Mestre).

(g.pip.)

 

L’INTERVISTA / IL PRESIDENTE DI CAV

«Regole uguali per tutti. Accolta la nostra proposta»

Bembo: per ora gli aumenti sulla Padova-Mestre non incidono sul traffico

Niente assalti a qualche casello per risparmiare, a Spinea poche auto in più.

Grazie all’arrotondamento, i pendolari che da Padova Est andranno a Venezia Mestre percorrendo la A4 (e viceversa), non usufruiranno di uno sconto di 56 centesimi, bensì di 60 centesimi a tratta. In epoca di crisi anche le briciole possono venir buone e in questo caso – grazie al 20 per cento in meno annunciato dal governo – si tratta di 4 cent aggiuntivi. Rispetto all’attuale tariffa di 2,80 centesimi, lo sconto equivarrebbe a 56 centesimi, il che fisserebbe il pedaggio a 2,24 euro. Ma l’arrotondamento abbassa la cifra a 2,20 euro, con un risparmio reale di 60 centesimi, 1,20 euro al giorno, se si considerano le due tratte.

Qualche tratta sfortunata vedrà, invece, l’arrotondamento per eccesso. È il caso degli automobilisti che vanno da Padova Est a Spinea (o viceversa). L’attuale tariffa di 1,60 euro dovrebbe essere ridotta di 32 centesimi, e quindi fissarsi a 1,28 euro; ma l’arrotondamento porterà l’importo ai 10 centesimi superiori, ovvero a 1,30 euro.

Si sta lavorando per attuare quanto è stato annunciato venerdì dal ministro dei Trasporti Maurizio Lupi a partire dall’1 febbraio. Ma ci sono tempi tecnici di realizzazione. Tiziano Bembo, presidente di Cav, la società che gestisce la Padova-Venezia e il Passante di Mestre, è soddisfatto.

Perchè?
«È stato fatto quello che abbiamo sempre detto, ovvero uno del 20 per cento ai pendolari su tutta la rete autostradale. E le regole saranno uguali per tutti».

Si può dire che il Ministero ha copiato quanto Cav sta già facendo con cinque i residenti nei cinque Comuni veneziani?
«In un certo senso sì, ma per quei cinque Comuni la riduzione del 20 per cento scatta – su tutti i passaggi – dopo il ventunesimo in un mese. Lupi ha annunciato che scatterà dopo il quarantesimo passaggio in un mese e che per un numero inferiori ci saranno sconti a scalare».

Servirà il telepass?
«Certo, è l’unico modo per consentire un calcolo che può riguardare tratte appartenenti a diverse società concessionarie».

Quale sarà la procedura?
«Sarà l’Aiscat ad indicarla. Nel caso degli sconti Cav per i cinque Comuni veneziani l’utente deve presentare un’autocertificazione riguardante il luogo di residenza e richiedere, se non ce l’ha già, un Telepass Family».

Il traffico in queste prime settimane seguite agli aumenti è calato o cresciuto?
«Faremo il punto a fine mese, ma ricordo che la prima settimana c’era stato un aumento. Bisogna attendere almeno tre mesi perché la situazione si stabilizzi. I nuovi sconti per tutti, inoltre, modificheranno ancora i comportamenti dei pendolari».

I temuti assalti ad alcuni caselli per risparmiare qualche cent?
«Non ci sono stati. Nè Polizia Stradale nè i sindaci hanno rilevato nulla di anomalo. A Spinea l’incremento del traffico in entrata e in uscita è ridicolo: 4-6 auto all’ora».

Sarà aperto un tavolo ministeriale per rivedere la durata delle concessioni.
«È quello che abbiamo sempre detto. Il problema delle tariffe si risolve prolungando le concessioni. Se Cav potrà andare oltre il 2032, potremo spalmare in un arco di tempo più lungo il rimborso di un miliardo e 300 milioni per il Passante».

 

L’ANALISI – Il commissario Mainardi: «C’è un sistema per limitare i prossimi adeguamenti al tasso di inflazione»

«Zaia chieda la proroga della concessione per la Cav»

Ben vengano gli sconti ai pendolari dei caselli autostradali, ma aumenti tariffari ce ne saranno ancora nei prossimi anni. E dunque bisogna agire perché i rincari siano contenuti, tanto quanto l’aumento inflattivo. Solo che questa operazione tocca alla politica. E in Veneto, visto che la Cav, la spa che gestisce il passante, è di fatto pubblica, tocca al governatore Luca Zaia attivarsi.

Queste cose le dice Bortolo Mainardi, commissario straordinario della Tav Venezia-Trieste, una sorta di autorità in tema di infrastrutture e trasporti. Un esperto che pone la stessa domanda del cittadino comune: sono necessari gli aumenti dei pedaggi? Solo che Mainardi dà anche le risposte. E i numeri che fornisce dimostrano che le concessionarie autostradali in tutti questi anni non ci hanno certo rimesso, anche se – dice – «forse è già scaduto il tempo per una riflessione di confronto nelle gestioni di Stato e di mercato magari partendo dalla fine degli anni ’90 con la chiusura dell’Iri». Tant’è, l’esempio è il seguente: dal 2000 al 2012 Autostrade per l’Italia ha avuto un utile netto complessivo di circa 7,7 miliardi di euro, vale a dire 4,2 miliardi in più rispetto a quanto pagato nel 2000 (3,4 miliardi) per avere la concessione. Ancora: dal 2000 ad oggi gli aumenti dei pedaggi sono stati del 66% contro il 36% del tasso di inflazione.

Cosa si può fare? «Prendiamo la Cav – dice Mainardi – che è un “organismo in house della pubblica amministrazione” in quanto è l’unica società concessionaria partecipata da Anas e da Regione Veneto, come peraltro accertato dal consiglio di Stato e lo scorso giugno pure dal Tribunale di Roma. La convenzione del 2010 prevede l’obbligo per la Cav di restituire la somma che Anas ha anticipato per realizzare il Passante per circa un miliardo di euro; ha restituito 350 milioni e ha chiesto un finanziamento di altri 600 milioni.

Il piano finanziario di Cav, per far fronte al debito, prevede consistenti incrementi tariffari per tutta la durata della convenzioni, quindi fino al 2032».

E qui si inserisce la proposta di Mainardi: fare in modo che gli aumenti siano ridotti, non oltre il tasso di inflazione. È possibile? «Sì, perché la Cav è di fatto una società pubblica. E dunque basterebbe un semplice provvedimento normativo con il quale differire il termine di scadenza della concessione dal 2032 al 2052». Vent’anni di concessione in più per diluire gli aumenti. Oppure, dice Mainardi, «un nuovo atto aggiuntivo alla convenzione vigente, fermo restando la messa in gara della concessione al 2032, che preveda un piano finanziario al 2052 con il valore di subentro al 2032 pari ai minori introiti non più previsti». Per farla breve: Cav con la proroga al 2052 non ci rimetterebbe. E gli utenti, con i pedaggi pressoché invariati, neanche. E allora? «Allora deve muoversi la politica, il presidente Zaia chieda la proroga per la Cav».

 

Il presidente Cav risponde all’intervento del commissario Mainardi sul prolungamento della concessione

«Autostrada, chi decide è Roma»

«La richiesta di proroga va concordata con l’Anas»

«Ma servirà un nuovo piano con la quarta corsia Pd-Ve»

Lunedì 27 Gennaio 2014, MESTRE – Il cammino per ottenere il prolungamento della concessione autostradale sulla tratta Padova-Venezia della A4 e sul Passante di Mestre, è una lunga marcia tra burocrazie romane, insidie politiche e piani finanziari con cifre a nove zeri. Non è una passeggiata, quindi, quella che attende i vertici di Cav, la società che gestisce uno dei tratti più trafficati d’Italia. E non è neppure una semplice equazione da cui far derivare l’abbassamento delle tariffe che hanno subìto un’impennata solo attenuata per i pendolari dagli sconti del 20% annunciati dal governo.
Ne sa qualcosa Tiziano Bembo, presidente di Cav, che raccoglie il guanto di sfida lanciato ieri sul “Gazzettino” da Bortolo Mainardi, commissario straordinario della Tav Venezia-Mestre. Mainardi aveva invitato Zaia a chiedere la proroga della concessione dal 2032 al 2052. «Vent’anni di concessione in più per diluire gli aumenti» – ha dichiarato – necessari per pagare il Passante.

Bembo conferma che Cav e Regione Veneto sono su questa linea, ma che le decisioni vengono prese a Roma, non a Venezia, con un occhio all’Europa. Non è polemica, ma pur sempre una ruvida puntualizzazione.

«Ho l’impressione che al Commissario Mainardi sia sfuggito qualche passaggio ordinamentale e di sistema» scrive il presidente Bembo. Prima osservazione. «Cav è società partecipata al 50 per cento dalla Regione e qualsiasi richiesta di proroga della convenzione va concordata con l’altro socio che è Anas. Nè il Presidente Zaia, né il sottoscritto potrebbero da soli, anche volendolo, fare nulla in questa fase».

Seconda osservazione. «È errato, come sostiene Mainardi, che la richiesta di prolungamento della concessione di Cav possa essere avanzata, esclusivamente, per far “girare” meglio il suo piano economico finanziario, così da ridurre l’impatto sulle tariffe, come noi tutti vorremmo». Per ottenere il prolungamento occorre di più. Bembo aggiunge: «Magari fosse così semplice. Serve, invece, accompagnare la richiesta di prolungamento della concessione con un adeguato nuovo piano di investimenti (per esempio la 4. corsia PD-VE) e non solo».

Terza osservazione. «Lo stesso Mainardi sostiene che per il prolungamento è necessario un provvedimento normativo. Peccato che non possa essere adottato dalla Regione (e nemmeno da Anas), ma dal Governo. E lo stesso governo potrebbe trovare un serio ostacolo nella Unione Europea, anche se il fatto che la Spagna abbia allungato le proprie concessioni costituisce un precedente che potrebbe incidere».

Il presidente, pur non gradendo la confusione di piani – locale e nazionale – invita a far squadra. «Non capisco perché si continui a creare quotidianamente confusione sul tema delle concessioni, oggi che si sta finalmente pensando a una complessiva rivisitazione del sistema tariffario su scala nazionale. Dovremmo, invece, tutti assieme, cercare di unire le forze e chiedere quello che questo territorio, questa Regione si merita da tempo. E cioè ottimi servizi al giusto prezzo».

Ultimo sassolino: «Quanto alla necessità che la “politica” intervenga e che si attui una maggiore “moral suasion” nei confronti del Governo, posso rassicurare Mainardi che noi tutti stiamo da tempo profondendo il massimo e doveroso impegno: il sottoscritto in sede societaria e associativa (Aiscat), il Governatore Zaia in sede istituzionale attraverso ripetuti incontri col Ministro delle Infrastrutture».

 

IL RUOLO DELLA CAV – Una società operativa dal primo giorno del Passante

Cav sta per Concessioni Autostradali Venete. La spa è stata costituita per legge l’1 marzo 2008 da Anas e Regione Veneto, con il compito di rimborsare (all’Anas) le somme anticipate per la costruzione del Passante di Mestre, recuperare risorse da destinare ad ulteriori investimenti di infrastrutture nel Veneto e gestire il sistema di attraversamento del Veneto orientale.

Cav gestisce il Passante dal primo giorno di apertura, l’8 febbraio 2009. Dall’1 dicembre 2009 ha ricevuto in carico la gestione delle tratte di A4 da Padova a Mestre, il Raccordo Marco Polo e la Tangenziale Ovest di Mestre.

 

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