Nuova Venezia – I sindaci bocciano i nuovi orari dei treni
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3
dic
2013
LA PROTESTA»DA PORTOGRUARO A MESTRE
I primi cittadini salgono sul regionale con Legambiente, nuovo attacco: «Viaggiatori penalizzati, la Regione cambi»
MESTRE – Tutti contro il nuovo orario cadenzato. Si sono dati appuntamento ieri mattina alle 7.53 i sindaci della tratta Portogruaro-Mestre, per salire sul regionale 11034, che percorre una delle linee che saranno penalizzate dall’entrata in vigore dei nuovi orari. La manifestazione “Pendolaria”, è stata lanciata da Legambiente e si sta svolgendo in questi giorni in molte città del Veneto, coinvolte dagli stessi problemi. Sul treno assieme ai volontari di Legambiente e rappresentanti dei comitati pendolari, pian piano sono saliti i sindaci dei vari Comuni dove ferma il treno: il sindaco di Marcon, Andrea Follini, il sindaco di Quarto d’Altino, Silvia Conte, l’assessore all’Urbanistica di Ceggia, Mara Bragato, in rappresentanza della Conferenza dei sindaci Francesca Zottis, assessore del comune di San Donà, l’assessore di Portogruaro, Ivo Simonella, il vicesindaco di San Stino di Livenza, Mauro Marchiori, l’assessore di Casale sul Sile Massimo Da Ruos. Dopo il tragitto sul treno, gli amministratori si sono recati verso la sede della Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), dove sono stati ospitati per discutere del nuovo orario.
«Siamo interessati ad una mobilità sostenibile», ha detto Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, «il nostro obiettivo è ridurre l’inquinamento automobilistico, soffochiamo sotto una pioggia asfalto, non c’è garanzia di mobilità collettiva. Chiediamo un tavolo permanente e un impegno ai comuni. Come cittadini e pendolari è nostro intento dimostrare che il treno lo vogliano prendere, ai comuni domandiamo di riqualificare le aree antistanti le stazioni e renderle raggiungibili».
Nel manifesto che i sindaci sottoscriveranno, si chiede di «destinare più investimenti al trasporto pubblico locale pendolare, di acquistare nuovi treni, di aprire un confronto pubblico sul contratto di servizio, di rivedere la stesura dell’orario cadenzato. Si parla di alleanza tra regioni del Nord, ma siamo in una regione dove non si riesce neppure a tornare dopo una certa ora da alcune parti del territorio. Possibile?».
Il 17 dicembre Legambiente presenterà il rapporto sugli investimenti regionali. Chiosa: «O la Regione cambia, o scelga qualcun altro che gestisca il Trasporto e non chi sta mascherando da mesi gli orari».
«In treno ho parlato con gli studenti», commenta Follini, «sono preoccupati perché d’ora in poi, dopo essere partiti da Gaggio, rimarranno fermi un’ora a Mestre al ritorno».
«Penso ai turisti», interviene Conte, «ai nostri pendolari, agli operatori economici, e agli utenti potenziali: un’amministrazione pubblica ha l’obbligo di migliorare il servizio anche di chi non lo usa. Abbiamo fatto un’indagine, a Quarto il 25 % dei residenti usa il trasporto pubblico, ma c’è un altro 25 % che lo vorrebbe usare se fosse affidabile. Da maggio chiediamo incontri alla Regione, ma si deve cambiare approccio. O si modifica la prospettiva o deve cambiare la Regione».
«Bisogna portare sempre più gente a prendere il treno», spiega l’assessore Simonella, «per questo dobbiamo avere treni più cadenzati, invece abbiamo un buco alla sera, un buco al mattino e un pendolare che si reca a Venezia in mattinata deve tornare in auto. Per aumentare la fruizione, si devono avere treni garantiti a tutte le ore».
«Noi siamo un piccolo Comune», commenta Mara Bragato, «dunque abbiamo ancora meno corse e grossi buchi. La sera chi vuole tornare da Mestre, deve farsi venire a prendere».
«Come Comune e conferenza dei sindaci», chiarisce Zottis, «chiederemo alla Regione di convogliare almeno il 5 per cento del bilancio sui treni, in modo tale che ci sia un investimento in termini di tratte e mezzi, che non sono adeguati».
«Gli incontri fatti finora sono stati solo chiacchiere», critica il vicesindaco di San Stino, «la direzione che sta prendendo la Regione va contro il senso del trasporto».
Marta Artico
Oggi corteo dalla stazione a palazzo Balbi
Manifestazione dei pendolari a Venezia. Simonaggio (Cgil): «I sindaci scrivano subito a Zaia»
VENEZIA – L’appuntamento con la protesta dei comitati dei pendolari, con in testa Gianni Foffano e Luciano Ferro di Quarto d’Altino, affiancati dai pendolari del comitato del Veneto Orientale, partirà questo pomeriggio alle 14 dalla stazione dei treni di Santa Lucia. Assieme ai manifestanti, ci saranno i lavoratori e i turnisti che devono recarsi al lavoro nelle vetrerie di Murano oppure all’Ospedale civile di Venezia, ma anche residenti che tutti i giorni vanno a Mestre, piuttosto che nella città lagunare. Ad annunciare la loro presenza a fianco ai residenti dei propri comuni, sono i sindaci della tratta Venezia-Trieste, da San Donà a Meolo a Portogruaro, ma in queste ore hanno dato la loro adesione anche rappresentati ed amministratori dei comuni della Riviera e del Miranese. Parteciperanno i comuni di Spinea e di Salzano. E ci saranno Roncade e Casale sul Sile.
«Dobbiamo far sentire la nostra voce», commenta il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello, «I nuovi orari decisi dalla Regione non vanno in alcun modo verso l’incentivazione del trasporto pubblico. Obiettivo che, oltre ad essere di capitale importanza per la quotidianità come per il futuro del nostro territorio, dovrebbe essere prioritario per un ente come la Regione e una società come Trenitalia».
Da Santa Lucia, tutti insieme i manifestanti marceranno verso palazzo Balbi, per cercare di farsi ricevere dall’assessore regionale ai Trasporti, Renato Chisso.
A sparare a zero contro la Regione e il nuovo sistema di orario cadenzato che entrerà in vigore da metà dicembre, anche Ilario Simonaggio, della Filt Cgil, che oggi sarà presente a Venezia:
«Come sindacato vedremo l’assessore regionale ai Trasporti il 6 dicembre, nella sede di Veneto Strade. Tra i problemi che solleveremo c’è la questione non solo degli orari, ma anche dei materiali rotabili e delle dotazioni organiche. Tra le cose ridicole, annoveriamo quella che Trenitalia può eseguire delle modifiche fino al 9 dicembre, il che fa davvero sorridere, a nostro avviso è una sceneggiata mai vista».
Prosegue: «Sto addirittura pensando se non sia meglio lasciare tutto com’era prima a questo punto, visto che mi sembra ci sia un vero e proprio accanimento terapeutico contro Venezia, a meno che l’idea non sia quella di aumentare la fruizione autostradale, e invito a riflettere anche su ciò».
Chiarisce: «Anche perché in arrivo ci sono aumenti sui pedaggi autostradali. I sindaci scrivano subito al presidente della Regione, Luca Zaia, devono farlo velocemente perché il Governatore obblighi chi di competenza a fare il giro che era stato promesso a giugno, ossia quello di discutere con le amministrazioni locali. Invece si dice che ci sarà un periodo sperimentale di tre mesi, che si allunga e si parla di assestamento di bilancio a marzo».
Precisa: «La nostra denuncia riguarda anche il materiale rotabile. Non ci saranno più treni di prima come qualcuno sostiene, perché abbiamo convogli da rottamare, quindi il saldo sarà sempre il medesimo, ma andrà peggio perché sono previsti meno posti a sedere. I nuovi treni sono stati costruiti nella logica delle metropolitane, solo che nel nostro caso in piedi si faranno anche centinaia di chilometri, non poche fermate».
(m.a.)
«Il Comune si muova a organizzare l’incontro sul progetto Venezia-Chioggia»
CHIOGGIA. Nuova ferrovia Chioggia-Venezia, il Comune temporeggia ma il comitato popolare vuole una risposta in tempi brevi. Dopo due mesi di incontri cittadini-istituzioni, raccolte di firme, appelli, sembra che l’amministrazione comunale si stia comportando in maniera irresoluta. Almeno così la vede l’avvocato Giuseppe Boscolo Gioachina, del comitato che si batte per il superamento del deficit strutturale del Clodiense. Si tratta di un gruppo ben organizzato, che non vuole rischiare che il lavoro fatto finisca come una bolla di sapone.
«Esprimiamo il nostro rammarico», dice l’avvocato Giuseppe Boscolo, «per il protrarsi dei tempi con cui il Comune di Chioggia sta organizzando l’annunciato incontro pubblico per la illustrazione del progetto della nuova ferrovia verso Padova e Venezia predisposto dalla Regione».
«Il Comune di Chioggia», continua Boscolo «valuti l’opportunità di concordare con Regione e soggetto operativo della nuova Romea commerciale, la sostituzione di uno dei due nuovi collegamenti stradali previsti con la costruzione del tratto ferroviario Chioggia-Piove di Sacco, sulla base dello studio di fattibilità già predisposto dalla Regione nel 2010».
(a.var.)
Gazzettino – Ferrovie. Pendolari e sindaci, il patto anti-orari
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3
dic
2013
TUTTI IN TRENO FINO A MESTRE, OGGI BIS A VENEZIA
PROTESTA – Sindaci (si riconoscono la Conte di Quarto e Follini di Marcon) e pendolari insieme
BINARI BOLLENTI
FOLLINI (MARCON) «Noi non siamo stati coinvolti»
Oggi i comitati a Palazzo Balbi
Oggi sono i pendolari dei comitati di Quarto d’Altino e San Donà, insieme a numerosi sindaci e amministratori dei Comuni sulla linea Venezia Trieste, a manifestare contro l’orario cadenzato. Il corteo partirà alle 14 dalla stazione Venezia Santa Lucia e raggiungerà palazzo Balbi.
IL DESK ALLA STAZIONE – Niente stampati, orari solo “a voce”
Un “desk” ambulante allestito provvisoriamente all’interno della nuova hall della stazione di Mestre. A meno di due settimane dal varo dei nuovi orari cadenzati, la campagna di comunicazione di Trenitalia alle migliaia di pendolari delle ferrovie sta tutta qua. Niente orari da distribuire ai clienti, un solo addetto a rispondere alle domande relative a orari, frequenza delle corse, coincidenze con le altre linee ferroviarie.
«Gli orari non sono ancora in distribuzione – spiega il responsabile del desk – perché sono ancora in corso alcuni aggiustamenti». Piccoli dettagli per cercare di venire incontro alle esigenze dei pendolari facendo i conti con le “tracce” – ovvero la disponibilità dei binari nelle varie fasce orarie, la cui competenza è di Rfi – e con il personale che fa viaggiare i treni.
A quanto pare uno degli ostacoli è l’intasamento dei binari lungo il ponte translagunare che impedisce di estendere l’offerta, come richiesto da chi viaggia per lavoro o per ragioni di studio. Un problema di hardware che solo investimenti strutturali lungo la rete consentiranno di superare. Ma qualcosa, assicura il solitario addetto alla comunicazione, si sta facendo. Il desk, che ieri ha aperto dalle 15 alle 19 alla stazione di Mestre, si sposterà domani e mercoledì prossimo a Portogruaro, giovedì 5 e 12 dicembre a Venezia Santa Lucia e lunedì prossimo ancora a Mestre. Per quell’epoca, si spera, ci saranno anche i nuovi orari delle principali tratte ferroviarie locali.
Pendolari e sindaci, marcia anti-orari
Portogruaro e Ceggia hanno già risposto alle richieste di Legambiente in tema di fruibilità degli spazi delle stazioni e collegamenti con il trasporto su gomma. Lo sottolineano i rispettivi assessori all’Ambiente Ivo Simonella e Marta Bragato. Per Simonella «il problema maggiore del nuovo orario è il rientro da Venezia in mattinata, con due ore di buco, oltre alla mancanza di coincidenze con Pordenone e Treviso».
Anche Bragato condivide «il problema di buchi nella mattinata, con studenti stipati come sardine».
Secondo l’assessore alla Mobilità di San Donà Francesca Zottis «serve un investimento reale su tratte e mezzi, oggi abbiamo visto che manca» e propone «un confronto anche in sede di Conferenza dei sindaci».
Il sindaco di Quarto d’Altino Silvia Conte sottolinea la «grande delusione delle categorie economiche, soprattutto gli albergatori».
Le novità che saranno introdotte «trascurano l’utenza potenziale. Il 25 per cento della nostra popolazione usa il trasporto pubblico e un altro 25 cento ha dichiarato che lo userebbe se affidabile. In Lombardia l’utenza è raddoppiata con un vero orario cadenzato».
Per Mauro Marchiori, vicesindaco di San Stino, «la direzione intrapresa dalla Regione è contraria alla riduzione del trasporto su gomma», concorde il sindaco di Marcon Andrea Follini che ha criticato il comportamento della Regione «Non siamo stati coinvolti ma informati». La previsione che alcune linee saranno recuperate nel 2015 non lo stupisce, in vista del rinnovo in quella data del Consiglio regionale.
(d.deb.)
LA PROTESTA – Treno gremito ieri mattina per la manifestazione che ha coinvolto gli utenti di nove Comuni
La richiesta di Legambiente e amministratori: «Vanno rifatti in base alle esigenze dei viaggiatori»
«Troppi buchi in ore importanti e studenti stivati come sardine»
Amministratori comunali in viaggio con i pendolari. È l’iniziativa promossa ieri da Legambiente che ha coinvolto nove Comuni, sette dei quali hanno aderito inviando un rappresentante, gli altri ossia Fossalta e Roncade appoggiano comunque l’iniziativa. Maurizio Billotto di Legambiente spiega che della tratta Portogruaro – Venezia l’unico a non aver risposto è Meolo mentre nel Trevigiano si è associato anche Casale sul Sile.
Il regionale parte da Portogruaro alle 7.53, ferma in 11 stazioni prima di arrivare a Mestre. Salendo a San Donà le carrozze si riempiono, nella numero 3 tutti i posti a sedere sono occupati e si resta in piedi. Tutti i passeggeri alle stazioni trovano gli associati di Legambiente che distribuiscono volantini con le motivazioni di “Pendolaria”, la campagna indetta a livello nazionale che nel Veneto ha coinciso con l’arrivo dell’orario cadenzato, che scatterà domenica 15 con la riduzione di corse mattutine e notturne.
La maggior parte dei viaggiatori sono studenti e lavoratori, c’è chi con un carrello a mano per il trasporto di merci ha caricato dei fogli di cartongesso che rendono ancora più difficile salire e scendere. Una studentessa di Ca’ Foscari spiega che il treno è abbastanza puntuale anche se a Quarto d’Altino saliranno in molti. Infatti la carrozza “scoppia” per l’ondata di pendolari. L’arrivo alla stazione di Mestre è alle 8.49. La conferenza di Legambiente si tiene nella sede della Fiab, Federazione italiana amici della bicicletta «perchè – spiegato il coordinatore del gruppo Claudio Renier – il trasporto su treno per le bici era ed è un problema».
Precise le richieste formulate da Luigi Lazzaro, presidente regionale di Legambiente. Le prime sono indirizzate alla Regione Veneto.
«Rivedere il nuovo orario cadenzato in base a una preventiva e seria indagine sui flussi pendolari, coinvolgendo enti locali, associazioni sindacali, studentesche ed ambientaliste. Ma ancora destinare almeno il 5 per cento del bilancio di spesa con investimenti al trasporto pubblico e aprire un confronto pubblico sul contratto di servizio, per chiarire obiettivi e collegamenti, standard e aprire alle osservazioni dei pendolari anche con uno sportello di ascolto».
Le richieste rivolte alle amministrazioni comunali consistono nel riqualificare gli spazi pubblici vicini alle stazioni per farne aree accoglienti e sicure, promuovere il servizio di trasporto pubblico favorendo percorsi ciclabili e pedonali, legati ad un’attenta pianificazione urbanistica.
«L’integrazione tra mezzi compresa la bicicletta – conferma Lazzaro – passa anche attraverso quella tariffaria con un biglietto unico in un determinato bacino. In merito sono stati fatti degli studi, bisogna lavorare perché possano venire a galla».
Per Legambiente non si tratta di fantascienza in futuro poter partire in pullman a Casale fino a Quarto d’Altino, arrivare in treno a Mestre e poi raggiungere Venezia in bici.
Davide De Bortoli
Nuova Venezia – Treni, tutti contro i nuovi orari. Rivoluzione nel Miranese dal 15 dicembre.
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2
dic
2013
Treni, tutti contro i nuovi orari.
Oggi la protesta di Legambiente
Sindaci, pendolari e volontari monteranno sul regionale con partenza alle 7.53 da Portogruaro
Domani a Venezia la marcia in Regione dei comitati di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale
QUARTO D’ALTINO – Al via oggi la due giorni di proteste contro l’orario cadenzato che entrerà in vigore a metà dicembre, ma che sta creando parecchio malcontento, tra i pendolari, i gestori di attività economiche e gli stessi amministratori locali dei territori più penalizzati dalle corse. Questa mattina si terrà la manifestazione lanciata da Legambiente, “Pendolaria”, che coinvolgerà molti sindaci della tratta Venezia-Trieste. Protagonista della mattinata sarà il regionale 11034, in partenza da Portogruaro alle 7.53 del mattino, il quale fermerà in tutte le stazioni, fino ad arrivare a Mestre. Passerà per Ceggia, San Donà di Piave, Quarto d’Altino, Marcon Porta Est, raccogliendo pendolari, accompagnati dai rappresentanti di Legambiente, ma anche i sindaci dei comuni interessati, più arrabbiati che mai e decisi a far sentire la loro voce con chi ha potere di scelta e decisionale. Dopo le soste, il treno arriverà finalmente a Mestre, dove Legambiente assieme ai comitati dei pendolari ed ai primi cittadini, terrà una sorta di incontro-manifestazione, alla quale sono invitati tutti, in programma poco prima delle nove del mattino nella sede della Fiab di Mestre, in via Col di Lana. Legambiente quest’anno ha lanciato il cosiddetto “Manifesto dei pendolari”, precise richieste che verranno inviate al Governo ed alla Regione.
«L’obiettivo», spiega Legambiente, «è dimostrare che l’impegno delle amministrazioni locali non manca, ma serve una politica regionale in grado di pianificare, finanziare ed organizzare una mobilità collettiva all’altezza delle necessità».
Tra i temi all’ordine del giorno che verranno affrontati questa mattina , c’è ovviamente l’avvio dell’orario cadenzato: di discuterà della necessità di cambiarlo, dell’assenza di integrazione oraria tariffaria tra i vari mezzi di trasporto, l’abbandono del servizio nelle fasce sociali, la scomparsa dell’Sfmr (sistema ferroviario metropolitano regionale), il mancato coinvolgimento di associazioni, cittadini, amministrazioni locali.
Domani, invece, sarà la volta della grande manifestazione contro l’orario cadenzato organizzata dai comitati dei pendolari di Quarto d’Altino, con Luciano Ferro e Gianni Foffano in testa e del Veneto Orientale, che si sono uniti contro i disagi della tratta, alla quale hanno aderito però, molti sindaci dei comuni che ricadono all’interno della Venezia-Trieste e sindacati. L’appuntamento, per tutti, è alle 14 davanti alla stazione di Venezia Santa Lucia, per marciare verso palazzo Balbi e ottenere attenzione da parte dell’assessore regionale ai Trasporti, Renato Chisso.
Marta Artico
Rivoluzione nel Miranese dal 15 dicembre
Con l’orario cadenzato i pendolari dovranno scendere a Mestre e cambiare per Venezia
MIRANO – Con l’entrata in vigore l’orario cadenzato , cambieranno anche le abitudini degli utenti. Anche il Miranese ne sarà interessato e per dei passeggeri si dovrà prendere confidenza anche con il cambio su un altro convoglio a Mestre, perché non tutti arriveranno a Venezia Santa Lucia. Vediamo come saranno modifica gli orari.
Mirano. Primo treno per Santa Lucia alle 5.30, ultimo alle 22.24. Poi ci saranno alle 6.45, alle 7, alle 7.30, alle 7.45 e alle 8. Di fatto ce ne sarà uno ogni 15 minuti. Unico cambio a Mestre per chi salirà alle 8.14 e a Mestre dovrà attendere 5 minuti. Viceversa, primo treno alle 5.05, ultimo alle 22.35. Ci saranno regionali ogni 20, 30 o 40 minuti, a seconda della fascia oraria, con un buco dalle 8.35 alle 10.35.
Spinea. Da Spinea verso Venezia, primo treno alle 6.40, ultimo alle 21.40. Ai minuti 40 di ogni ora, i passeggeri non dovranno cambiare per raggiungere Santa Lucia, mentre chi salirà sul regionale ai 57 di ogni ora, dovrà scendere a Mestre (attesa cinque minuti). Viceversa, primo treno a Santa Lucia alle 5.26 e ultimo alle 20.26. In mezzo convogli diretti ai minuti 26 di ogni ora e sosta a Mestre per chi prenderà quelli ai minuti 39, dove si dovrà aspettare cinque minuti.
Maerne. Per andare a Venezia prima corsa alle 6.08 e ultima alle 21.36. Regionali diretti ai minuti 8 e 36 di ogni ora, per quelli ai 53, cambio a Mestre e attesa di cinque minuti. Da Venezia a Maerne, sempre un treno diretto ai minuti 26 e 56 di ogni ora, cambio a Mestre (attesa cinque minuti) per chi lascerà Santa Lucia ai minuti 39 di ogni ora. Primo treno alle 5.26, ultimo alle 20.56.
Salzano. Verso Venezia si avranno treni dalle 6.31 alle 21.31. Quelli diretti, saranno ai minuti 31, mentre chi dovesse salire sui regionali in partenza ai 48 di ogni ora, dovrà fermarsi a Mestre e salire sulla coincidenza cinque minuti dopo. Viceversa, sempre un treno diretto ai 26 di ogni ora, per chi sale sul treno ai 56 di ogni ora, dovrà andare fino a Noale e aspettare 18 minuti per l’altro regionale e tornare indietro di una fermata. Per rientrare a casa, ci impiegherà 51 minuti. Prima corsa alle 5.56, ultima alle 20.26.
Noale. Per andare a Venezia, il primo treno alle 6.02, l’ultimo alle 21.26. Ci saranno convogli ai minuti 2 e 26 di ogni ora, quello alle 43 di ogni ora si fermerà a Mestre, con attesa per Santa Lucia di cinque minuti. Per il ritorno, prima partenza da Venezia alle 5.26 e l’ultima alle 20.56. I convogli partiranno ai minuti 26 e 56 di ogni ora.
Alessandro Ragazzo
Gazzettino – Pendolari, la protesta sale in carrozza
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2
dic
2013
CORTEI A VENEZIA
Treni, oggi e domani pendolari in marcia contro i nuovi orari
ARRABBIATI – La riunione dei pendolari l’altra sera a Quarto d’Altino in preparazione della protesta
«Impossibile raggiungere il posto di lavoro»
IL NUOVO ORARIO – Rivoluzione dal 15 dicembre
Il nuovo orario scatterà domenica 15 dicembre, giorno in cui tutte le organizzazioni sindacali del comparto ferroviario hanno indetto lo sciopero, mentre un’altra mobilitazione ci sarà il 16.
TRASPORTI – Hanno dato l’adesione i sindaci di Quarto, Marcon e del Veneto Orientale
Doppia iniziativa: oggi sit-in in treno da Portogruaro a Mestre, domani corteo a Venezia
PROTESTA – Tornano a farsi sentire i pendolari contro il nuovo orario cadenzato
MESTRE – Quarantotto ore di proteste in rapida successione. A scatenarle è l’orario cadenzato tenuto sotto chiave dalla Regione fino a giovedì 28 novembre e poi comparso nel sito delle Ferrovie, solo dopo però l’anticipatzione data dal sito delle ferrovie tedesche.
Il nuovo orario scatterà domenica 15 dicembre, giorno in cui tutte le organizzazioni sindacali del comparto ferroviario hanno indetto lo sciopero, mentre un’altra mobilitazione sarà concordata alla volta del 16 dicembre.
La prima protesta avverrà stamane su iniziativa di Legambiente a cui hanno aderito 8 amministrazioni comunali. Sul treno delle 7,53 da Portogruaro saliranno l’assessore alla Mobilità di San Donà Francesca Zottis, il sindaco di Quarto D’Altino Silvia Conte, il sindaco di Marcon Andrea Follini, gli assessori all’Ambiente Mara Bragato di Ceggia e Ivo Simonella di Portogruaro. Pur non presenti i Comuni di Fossalta di Piave, San Stino e Roncade appoggiano in pieno l’iniziativa che termina con una conferenza alla stazione di Mestre.
«Il nuovo orario è peggio del previsto – precisa Nicola Nucera di Legambiente – da lunedì a venerdì sulla tratta Portogruaro-Venezia ci sono 40 corse ma 14 fermano a Mestre, comprese quelle con partenza da Porto alle 19,38 e 20,38 ed arrivo a Mestre alle 20,36 e 21,36, motivate solo da tagli ai costi. Nelle scelte dell’assessore alla Mobilità Renato Chisso è mancato il coinvolgimento di enti locali e di portatori di interessi».
La seconda giornata di protesta è promossa dal Comitato dei Pendolari di Quarto d’Altino. Domani alle 14 il corteo composto da un centinaio di pendolari, secondo il portavoce Luciano Ferro, partirà dalla stazione di Venezia diretto alla sede della Regione per un incontro con l’assessore Chisso.
«Siamo molto arrabbiati», conferma Ferro. «Mai come oggi raggiungere il posto di lavoro è stato importante – gli fa eco Angela Stortini portavoce dei Pendolari di San Donà – Non chiediamo lo scontro ma il confronto. Le scelte della politica dovrebbero tenere conto delle esigenze di turnisti, studenti e tutti i cittadini».
Cinque i Comuni aderenti: San Donà, Quarto d’Altino, Marcon, Casale e Fossalta. A prendere le difese dei lavoratori tutti i sindacati coalizzati evidenziano come alcune professioni siano a rischio di licenziamento, specie i comparti di turismo, pulizia, vigilanza e ristorazione ma anche esuberi e spostamenti coatti per 40 dipendenti delle ferrovie.
Davide De Bortoli
Gazzettino – Nuovi orari, binari “roventi”
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1
dic
2013
TRASPORTI – Si moltiplicano le iniziative di protesta nei confronti di Trenitalia
Domani il corteo di Legambiente, martedì tocca ai pendolari, sciopero il 15
PROTESTA – Cresfe il malumore per i nuovi orari ferroviari cadenzati in vigore dal 15 dicembre
RENATO CHISSO «Questo territorio è la porta verso Est»
Legambiente del Veneto orientale, comitati dei pendolari e sindacati sul piede di guerra contro l’orario cadenzato. Molti i disagi lamentati dai pendolari, tra questi i lavoratori più colpiti dovrebbero essere quelli dei comparti turismo, pulizie, vigilanza e ristorazione che rischiano il licenziamento, cui si aggiungono esuberi e spostamenti coatti per 40 dipendenti delle ferrovie. Due le giornate di protesta. Domani l’iniziativa di Legambiente, martedì 3 la marcia a palazzo Balbi dei Pendolari con molti amministratori dei Comuni della tratta Portogruaro- Venezia che hanno aderito ad entrambe le manifestazioni. Una giornata di sciopero è prevista domenica 15, promossa dalle segreterie regionali di Uil Trasporti, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Ugl-af, Fast Ferrovie e Orsa, una seconda di 24 ore sarà decisa il giorno successivo.
Legambiente domani organizza “In treno con i cittadini” con i sindaci di Portogruaro, Ceggia, San Donà, Quarto d’Altino e Marcon che saliranno sul treno R11034 alle 7,53 a Portogruaro, con soste in tutte le stazioni e arrivo a Mestre alle 8.49. Una conferenza è prevista nell’area della stazione, in caso di maltempo nella sede Fiab in via Col di Lana.
«Il servizio ferroviario regionale sta andando allo sfascio – il commento di Nicola Nucera di Legambiente – con l’avvio dell’orario cadenzato, la mancanza d’investimenti, l’assenza di integrazione tra vari mezzi di trasporto, l’abbandono del servizio nelle fasce sociali, meno servizi nelle prime ore del mattino e della sera assieme alla forte riduzione di sabato e giorni festivi».
Anche le organizzazioni sindacali sono in fermento. La segreteria di Filacams-Cgil sarà presente al corteo del 3 dicembre dei pendolari di Quarto d’Altino a fronte dei tagli delle corse tra Mestre e Venezia negli orari notturni.
«L’orario cadenzato – spiegano – penalizza tutte le tratte che collegano Venezia e la Regione. Più colpiti i lavoratori con turni che iniziano alle 5.30 o alle 6 e finiscono molto tardi. È duro per chi prende il treno alle 4 essere soggetto a continue ammonizioni e minacce di licenziamento per mancata puntualità».
Uil Trasporti evidenzia che a pagare sarà anche il settore ferroviario. «Ai sindacati è stato chiesto di accettare le scelte unilaterali senza alcuna trattativa. Il nuovo orario porterà maggiori carichi di lavoro, più diseguaglianza nei turni, esuberi e la mobilità coatta per 40 lavoratori. Una situazione inaccettabile quando si ricorre al lavoro straordinario ogni giorno e con prestazioni ai limiti della normativa».
Davide De Bortoli
FERROVIE – La vera priorità è elettrificare la tratta Portogruaro-Casarsa
PORTOGRUARO – La priorità numero uno? Elettrificare la tratta ferroviaria Casarsa-Portogruaro. Un concetto che è stato ribadito più volte nel corso dell’incontro di venerdì è quello legato alla necessità di elettrificare un tratto di 21 chilometri a un solo binario che collega Portogruaro a Casarsa, per agganciare così il Veneto ed il Nordest all’Europa del Nord, passando per Udine, Tarvisio e Vienna. Un progetto, sostenuto con forza dal sindaco di San Vito al Tagliamento, Antonio di Bisceglie, e dal presidente dell’Interporto di Pordenone, Giuseppe Bortolussi, che si spera possa offrire un aiuto concreto all’economia del Nordest. (t.inf.)
Nuova Venezia – Portogruaro. No Tav, la protesta corre sul web.
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30
nov
2013
Portogruaro. Il comitato ha riposto gli striscioni al convegno sull’intermodalità
PORTOGRUARO – La protesta dei No Tav non è stata plateale. Ma c’è stata, pur silenziosa, ieri sera, mentre era in corso nel municipio di Portogruaro la presentazione dello studio a supporto della fattibilità di una infrastruttura logistico intermodale nel Veneto orientale. Uno dei leader della protesta, Mauro Gobbato, già tra i promotori della protesta che anni fa scongiurarono la costruzione della centrale Mirant grazie all’impegno nel comitato “Salvin la Roia”( “Salviamo la Roggia”), ha cominciato ad assistere silente alla presentazione dello studio.
«Non protestiamo in modo plateale», ha dichiarato prima che iniziasse il dibattito Mauro Gobbato, «non vogliamo fornire un assist a loro, a Nomisma e a Polins. Stiamo qui e assistiamo, in silenzio. Poi vediamo. Protestando platealmente avremmo fatto un favore a loro».
Ma, poco dopo aver annunciato il silenzio, Mauro Gobbato, seduto in quarta fila con la madre e la fidanzata, ha cominciato a esternare i suoi pareri sulla presentazione dello studio in una fase delicata e importante del convegno. Stava infatti parlando Chiara Pelizzoni, di Nomisma, il cui intervento è seguito al saluto del sindaco di Portogruaro Antonio Bertoncello e del presidente dell’Interporto Antonio Favrin. Pelizzoni ha sottolineato l’importanza della piattaforma intermodale di Portogruaro, sottolineando come le infrastrutture possano fungere da volano per il settore manifatturiero italiano, grazie soprattutto all’export. Gobbato non ha resistito e su Facebook ha esternato tutto il suo disappunto.
«L’esperta, così il leader dei No Tav ha definito Pelizzoni,«afferma che la crisi è finita e siamo in ripresa. La nostra forza, il traino é l’export! …venite a prendermi, sono finito in un mondo alieno!».
Impassibile invece Paolo Bellotto, l’assessore all’innovazione del comune di Portogruaro, giudicato in settimana dai No Tav come esponente politico coinvolto in un conflitto di interessi per essere ancora oggi presidente del Cda di Polins, cioè l’organismo che ha collaborato assieme a Nomisma alla redazione dello studio di fattibilità dell’infrastruttura intermodale. Paolo Bellotto si è sempre difeso sostenendo che lo studio è stato redatto prima della sua nomina ad assessore, e che comunque la collaborazione di Polins è stato un “valore aggiunto” allo studio. Alla prima parte del convegno c’erano molti sindaci del Veneto orientale e dal Friuli il sindaco di Pordenone, Claudio Pedrotti.
Rosario Padovano
Nuova Venezia – Nuovi orari dei treni, tagli per i pendolari
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30
nov
2013
dal 15 dicembre si cambia
Trenitalia ufficializza le novità dei regionali, Simonaggio (Cgil) all’attacco: «È stato colpito chi va a lavorare presto al mattino»
Mancano appena due settimane all’entrata in vigore del nuovo orario annuale di Trenitalia, che, per la prima volta nella storia dei treni regionali delle Ferrovie dello Stato nel Veneto, sarà di tipo cadenzato. Ossia i locali, su una determinata linea, partiranno ed arriveranno sempre alla stessa ora ed agli stessi minuti. A fronte di questa novità, c’è subbuglio tra i pendolari preoccupati per alcuni tagli alle linee regionali. La Cgil si è fatta interprete ieri di questo disagio e il segretario regionale Ilario Simonaggio ha avuto parole molto dure:
«Non ci sono i treni del mattino presto e i nuovi Stadler, fabbricati in Svizzera, sono più capienti perché hanno posti in piedi».
Il sindacato registra la protesta di che si è visto eliminare quattro regionali veloci per Brescia e Milano. E su Venezia: «Come è possibile che a Venezia, da Padova, non si possa arrivare dopo le 22.30?»
Già da oggi è possibile consultare il nuovo orario, che parte domenica 15 dicembre, sul sito di Trenitalia ed anche su quello delle Ferrovie Tedesche (Deutsche Bahn). Anzi c’è di più. Per quanto riguarda i treni a lunga percorrenza, non è previsto nessun cambiamento. Né per le Frecce Argento Venezia-Padova- Bologna-Firenze-Roma ( oltre 15 coppie al giorno più 5 Italo)a/r e né per le Frecce Bianche Venezia-Padova-Vicenza-Verona-Brescia-Milano/ Torino, dove c’è un Eurostar ogni mezz’ora.
L’unica, ma attesa, novità sulle lunghe distanze è, dopo quattro anni, il ritorno dell’Eurocity, gestito dalle Ferrovie Austriache, anche di giorno, sulla linea Venezia Santa Lucia (15.59)- Treviso ( 16.30)- Udine – Tarvisio-Klagenfurth – Wien Meidling.
Neanche questa volta partirà la SFMR, ossia il metrò sulla tratta Padova-Venezia, sebbene quasi tutte le opere del progetto, partito 25 anni fa, siano state ultimate con una spesa di oltre cento milioni.
«A questo punto o l’assessore Renato Chisso spiega nei particolari le cause dei ritardi in questa, lunghissima, telenovela ferma ad un binario morto oppure si deve dimettere subito.» osserva Nino Pipitone, consigliere d’Idv.
Due, essenzialmente, invece, le novità sulle linee regionali. Per la prima volta nascono tredici coppie di treni regionali veloci sulla linea Venezia-Padova- Vicenza-Verona, con fermate anche a San Bonifacio e Verona Porta Vescovo e, sempre per la prima volta, tredici coppie di regionali collegheranno Treviso direttamente con Padova, via Castelfranco, Camposampiero, senza dovere, per forza, andare prima a Mestre e salire su un altro treno per la città del Santo.
Applausi per la nuova linea diretta Treviso-Padova, ma non per l’istituzione dei nuovi regionali veloci Venezia-Padova-Verona perché, dal 15 dicembre, non ci saranno più i quattro regionali veloci che oggi collegano la laguna con Milano. Chi non vuole spendere un sacco di soldi per salire sulle Frecce Bianche dovrà scendere a Verona Porta Nuova e prendere la coincidenza con gli altri regionali veloci che collegano la città di Giulietta e Romeo con Milano, via Brescia, Rovato e Treviglio.
Pochi cambiamenti sulla linea delle Dolomiti che parte da Padova, via Montebelluna e Feltre. Anche qui l’orario sarà cadenzato. Il primo da Belluno partirà alle 4.48 e l’ultimo alle 19.48. Saranno regionali velocizzati a metà perché, arrivati a Camposampiero, non fermeranno più sino a Padova nelle stazioni di San Giorgio delle Pertiche, Campodarsego e Vigodarzere, dove, però, fermeranno i nuovi locali provenienti dalla Marca.
Brutte notizie, infine, per i viaggiatori, che, alla sera, si servono, in genere, degli ultimi treni in partenza da Santa Lucia per Padova, Treviso-Castelfranco –Bassano e San Donà-Portogruaro. Linea per Padova: ultimo regionale alle 22.35. Per Mogliano-Preganziol-Treviso alle 23.04 (oggi ultimo 23.56) ; per Bassano alle 21.08( oggi 21.28 e 22.38) e per Portogruaro alle 22.41 (oggi 00.21 e 00.36).
Felice Paduano
«Penalizzata la tratta Venezia-Trieste»
Cresce la protesta dei sindaci. Conte (Quarto d’Altino) critica la Regione. Martedì corteo a Venezia
«Riteniamo necessario manifestare il nostro dissenso sia per il metodo seguito dalla Regione che per il merito. La Regione non ha coinvolto né l’utenza né i rappresentanti delle istituzioni locali».
È il testo di una lettera, spedita dal sindaco di Quarto d’Altino, Silvia Conte, a tutti i sindaci della tratta Venezia-Trieste, ma non solo a loro. Tra i destinatari ci sono i comuni di Venezia, Portogruaro, Casale, Ceggia, Fossalta di Piave, Fossalta di Portogruaro, Marcon, Meolo, Roncade, San Donà di Piave, San Stino di Livenza.
L’invito è quello a partecipare alla manifestazione in programma martedì a Venezia, con partenza dalla stazione di Santa Lucia e marcia verso il consiglio regionale, alla quale parteciperanno i pendolari, infuriati contro il nuovo orario cadenzato che entrerà in vigore da metà dicembre. Una lettera motivata dai gap del nuovo orario, che per alcuni Comuni rappresenterà un grosso problema.
Si legge: «Non sono stati coinvolti i portatori di interessi diffusi, né le aziende di trasporto pubblico locale nel percorso di elaborazione, né la Regione ha recepito le istanze da noi rappresentate nelle sedi istituzionali, né ha attivato un adeguato piano di comunicazione».
Precisa Conte: «Il risultato è che dopo anni di attesa per un nuovo servizio ferroviario metropolitano quello che entrerà in vigore dal 15 dicembre prossimo è fortemente penalizzante per i pendolari e per le attività economiche, riducendo di fatto la fascia oraria dal servizio».
La protesta di martedì dunque monta. «La penalizzazione è certa», commenta il sindaco di Marcon, Andrea Follini «mancano dei treni della sera e del mattino, c’è poco da fare. Penso anche ai tanti lavoratori che si recano negli alberghi a lavorare, magari anche ci arrivano, ma poi come tornano?»
Tra i problemi evidenziati, c’è quello relativo ai treni del mattino, è stato confermato il primo convoglio, in partenza da Portogruaro alle 4.38, ma è stato posticipato rispetto all’orario precedente, creando dei disagi ai lavoratori che devono prendere servizio presto, ad esempio all’ospedale civile di Venezia o nelle vetrerie di Murano e che dunque devono cambiare più mezzo. Rimane il buco delle due ore in mezzo alla mattinata c’è poi la partita del buco della sera, tra le 20 e le 22, segnalato dal comitato altinate.
Il cadenzamento, insomma, secondo i sindaci, non è effettivo in tutta la giornata. In tanti sindaci, in queste ore, oltre all’adesione formale alla manifestazione, hanno annunciato che parteciperanno lunedì mattina, alla protesta di Legambiente, «Pendolaria».
Cittadini, utenti, ambientalisti, rappresentanti istituzionali monteranno sul treno regionale 11034, che partirà da Portogruaro alle 7.53 per raggiungere Mestre, dove si terrà una conferenza stampa, per chiedere l’istituzione e l’operatività di un tavolo sulla mobilità.
Giovedì sera, nel frattempo, in concomitanza con l’uscita del nuovo orario, si è svolto a Quarto d’Altino l’incontro pubblico congiunto con i comuni di Marcon, Quarto e Casale, dove sono emersi i tanti disagi sottolineati dai cittadini e dagli amministratori.
(m.a.)
Tribuna di Treviso – Le innovazioni dell’orario invernale di Trenitalia, in vigore tra due settimane.
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30
nov
2013
Ultimo treno da Venezia alle 23.04: un’ora prima
Previsto anche l’orario cadenzato: partenze e arrivi sempre agli stessi minuti
Per la prima volta nella storia dei treni regionali delle Ferrovie dello Stato nel Veneto, l’orario sarà «cadenzato», ossia scandito da intervalli regolari e ripetuti di ora in ora. Si parte il 15 dicembre. L’orario è già consultabile nel sito di Trenitalia e Deutsche Bahn. E dal 2 al 13 dicembre ogni giorno dalle 15 alle 19 saranno organizzati dei desk informativi in tutte le stazioni principali del Veneto e nella Marca a Treviso e Castelfranco. Gli ultimi regionali da Venezia? Una delle novità sostanziali, per Treviso, è che sulla linea Mogliano-Preganziol-Treviso l’ultimo treno parte alle 23.04 da Venezia (oggi l’ultimo è alle 23.56). Ben cinquanta minuti di anticipo.
Lunga percorrenza. Nessun cambiamento, e nemmeno per le Frecce Argento Venezia-Roma o le Frecce Bianche Venezia-Milano/Torino. L’unica attesa novità sarà il ritorno dopo 4 anni dell’Eurocity, gestito dalle Ferrovie Austriache, anche di giorno, sulla linea Venezia Santa Lucia (15.59)- Treviso (16.30)-Udine–Tarvisio-Vienna.
Metrò ancora fermo. Neanche questa volta partirà la SMFR, ossia il metrò sulla tratta Padova-Venezia, sebbene quasi tutte le opere del progetto, partito 25 anni fa, siano state ultimate con una spesa di oltre cento milioni.
«O l’assessore Renato Chisso spiega le cause del ritardo clamoroso oppure si deve dimettere subito» attacca Nino Pipitone, consigliere d’IDV.
I nuovi regionali. Due, essenzialmente, invece, le novità sulle linee regionali. Per la prima volta nascono tredici coppie di treni regionali veloci sulla linea Venezia-Padova- Vicenza-Verona, con fermate anche a San Bonifacio e Verona P. Vescovo e, sempre per la prima volta, 13 coppie di regionali collegheranno Treviso direttamente con Padova. PD-BL. Pochi cambiamenti sulla linea delle Dolomiti che parte da Padova, via Montebelluna e Feltre. L’orario sarà cadenzato. Il primo da Belluno partirà alle 4.48 e l’ultimo alle 19.48.
Felice Paduano
Appello dall’Opitergino: «Tv-Portogruaro penalizzata»
«L’assessore Chisso faccia un ultimo sforzo: con i ritorni delle 13.30 e 15.30 e la chiusura corse da Treviso alle 21.30 », questo l’appello del sindaco di Ponte di Piave Roberto Zanchetta dopo che l’assessore Chisso ha confermato che il treno delle 7.30 non sarà soppresso.
«Quando ho deciso di convocare la conferenza sullo spinoso tema del maltrattamento della tratta ferroviaria Treviso-Portogruaro a dispetto del suo crescente utilizzo da parte dei tanti pendolari, ero convinto che il nostro ruolo di sindaci avrebbe fatto da cassa di risonanza, e così è stato, perché il messaggio è arrivato forte a chi di dovere. Non tutti i risultati, evidentemente, sono stati subito centrati, ma il più importante sicuramente sì: il ripristino del treno mattutino delle 7.34 utile comunque per arrivare a Treviso in tempo per l’inizio delle attività scolastiche e lavorative. Ad esso si aggiungano i ritorni dal capoluogo delle 13.30 e 15.30 e la chiusura corse da Treviso alle 21.30. A tutti i pendolari raccolti nel movimento spontaneo va il mio personale grazie per una battaglia vinta assieme; ringraziamento evidentemente esteso anche ai sindaci che hanno subito aderito all’appello dell’intero territorio».
Anche il sindaco di Oderzo Pietro Dalla Libera è soddisfatto del risultato ottenuto anche con la mozione approvata in consiglio comunale:
«L’assessore Regionale Chisso ha ufficialmente confermato la corsa delle 7.30 per Treviso. Al pomeriggio partenza da Treviso alle 13.30 e 15.30: manca la corsa delle 14.20. Siamo moderatamente soddisfatti ma continuiamo a batterci per la corsa delle 14.20 da Treviso. All’incontro insieme a me c’erano anche l’assessore De Luca e il consigliere Montagner a significare che l’amministrazione è a fianco di studenti e lavoratori pendolari nella loro giusta battaglia», conclude il sindaco di Oderzo. Nei giorni scorsi i pendolari della tratta Treviso-Portogruaro avevano recapitato in Regione una petizione con oltre 800 firme per chiedere si essere ascoltati.
(gi.pi.)
Gazzettino – Ferrovie. Ecco gli orari, sono quelli “tedeschi”
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29
nov
2013
TRASPORTI – On line sul sito di Trenitalia, polemica sulla mancanza di informazioni sui servizi
Dal 15 dicembre i treni cadenzati, ma nessuno li ha concordati con enti locali e aziende di trasporto
TRENI – Ecco tutte le corse dell’orario cadenzato. Ma i pendolari sono sul piede di guerra
TRENI – Finalmente on line i nuovi orari cadenzati in vigore dal prossimo 15 dicembre sulle linee regionali
La sorpresa è arrivata di prima mattina, con la pubblicazione “on line” sul sito di Trenitalia dei nuovi, fatidici orari cadenzati in vigore dal 15 dicembre. Ma è bastata una rapida occhiata ad alcune schermate per rendersi conto che gli orari corrispondono (con trascurabili variazioni) ai “dati provvisori” – così li aveva definiti Trenitalia – comparsi già nei giorni scorsi sul sito delle ferrovie tedesche. Nessuna novità dunque per studenti e pendolari che, in assenza di comunicazioni ufficiali sui nuovi orari, attesi e allo stesso tempo temuti, avevano “smanettato” sul computer in cerca di qualche dato certo sui loro spostamenti quotidiani.
Di buono c’è che, a 25 anni dalla firma del primo protocollo d’intesa fra Regione e Ferrovie, il progetto Sfmr comincia a prendere corpo: su ciascuna delle quattro linee che gravitano sul nodo di Mestre (in assenza dei nuovi orari della linea per Adria, ancora non disponibili) partenze e arrivi saranno a cadenze fisse, come illustrato dalla grafica pubblicata a parte.
Fra San Donà e Venezia ci saranno due corse orarie, tre (con cambio) sulla linea da Noale-Scorzè, quattro fra Treviso e Venezia e cinque sulla Venezia-Padova, due delle quali con regionali veloci.
Il problema è che, nella stesura degli orari, Trenitalia ha fatto di testa sua, ignorando aziende di trasporto, enti locali e passeggeri, che alla fine sono che pagano il biglietto.
«Nessuno ci ha consultato – tuona il presidente dell’Atvo, Fabio Turchetto – Siamo la Cenerentola dei trasporti. Il risultato è che su dieci corse, solo tre o quattro corrispondono a quelle preesistenti. Le altre arrivano a San Donà alcuni minuti dopo le coincidenze con l’autobus o in prossimità di queste. Il risultato è che, per pochi minuti, studenti e pendolari rischiano di dover attendere dai 30 ai 40 minuti». Con gli studenti, come osservato alcuni giorni fa dal sindaco di San Donà Andrea Cereser, “costretti” a vagare per le strade in attesa delle rispettive coincidenze.
Ma è soprattutto la mancanza di comunicazione a disorientare i viaggiatori: «Sin da quando si è iniziato a parlare di Sfmr, la Regione Veneto si è distinta per una certa noncuranza sul fronte della comunicazione», si legge sul sito dell’associazione “Ferrovie a Nordest”. Niente mappe, tantomeno orari (se non quelli comparsi ieri mattina sul sito di Trenitalia), tantomeno informazioni su tariffe, servizi e coincidenze con altri mezzi di trasporto. No stupisce così che, sui social network, i commenti si sprechino. Così scrivono su Facebook i pendolari del Veneto orientale: «Ora che sul sito di Trenitalia sono stati pubblicati gli orari e per la nostra linea sono identici a quelli tedeschi… possiamo sentirci presi in giro»? Chissà se arriverà una risposta.
AFFOLLATO INCONTRO IERI SERA DEI COMITATI DI QUARTO, SAN DONÀ E PORTOGRUARO
Pendolari scontenti e arrabbiati «Inascoltate le nostre richieste»
L’orario cadenzato è ufficiale e fa arrabbiare quasi tutti. Erano in molti ieri sera a Quarto d’Altino per l’incontro organizzato dai Comuni di Quarto, Marcon e Casale sul Sile. Presenti i sindaci Silvia Conte e Andrea Follini, l’assessore di Quarto Radames Favaro, il vicesindaco di Casale, Lorenzo Biotti, e i riferimenti storici della lotta ai disservizi ferroviari della tratta Venezia-Portogruaro, Luciano Ferro e Gianni Foffano del Comitato pendolari di Quarto. Ma questa volta c’erano anche molte altre persone, in rappresentanza dei pendolari di San Donà di Piave, come Marco Natella, e di Portogruaro, alcuni studenti, lavoratori dello spettacolo e numerose altre persone abituate a prendere il treno e che dal 15 dicembre dovranno stravolgere le loro abitudini. Perché dopo le anticipazioni nel sito delle ferrovie tedesche, ieri l’orario è stato ufficializzato anche nel portale di Trenitalia, confermando i loro timori, i tagli alle corse al sabato e ai festivi, i disagi alle prime ore del mattino e in fascia notturna che preoccupano i turnisti e gli albergatori. Ad illustrarlo due rappresentanti dell’associazione Ferrovie a Nordest, che da mesi propongono delle alternative che stiano nel limiti del budget.
«Da agosto più nessun segno di vita ed ora scopriamo, nello sconforto, che l’orario è ufficiale» aggiunge Conte. Per gli abitanti di Marcon è anche più difficile perché gli autobus sostitutivi attualmente saltano la fermata di Gaggio e collegano direttamente Quarto a Mestre:
«C’è rabbia e frustrazione» aggiunge Follini – perché abbiamo offerto un’alternativa meno costosa, capisco rivedere l’orario ma non peggiorarlo». Poi c’è il problema degli autobus sostitutivi e dei numerosi treni che fermeranno a Mestre, al binario Giardino distante circa 200 metri dal primo sottopassaggio utile.
«Io lavoro al pronto soccorso e da metà dicembre dovrò prendere macchina, autobus e vaporetto» spiega Luciano Ferro. Un’arrabbiata lavoratrice della Fenice aggiunge che per il mondo dello spettacolo non avere più il treno delle 23 sarà un disastro e gli studenti temono che il lungo buco dell’ora di pranzo renderà ancora più difficile salire sul treno strapieno di mezzogiorno. Ora si troveranno tutti il 2 dicembre alla manifestazione di Legambiente e il giorno successivo, martedì 3 dicembre alle 14, per la manifestazione dei comitati pendolari che da piazzale Roma raggiungerà palazzo Balbi.
Melody Fusaro
FERRROVIE – Treni, pendolari sul piede di guerra e Reolon (Pd) chiede le dimissioni di Moretti
VENEZIA – Grande fermento per il sistema ferroviario del Nordest. Ieri l’assessore ai trasporti del veneto Renato Chisso si è presentato alla stazione di Oderzo per rassicurare i pendolari che sono sempre più arrabbiati. La tratta Treviso-Portogruaro è infatti più che calda, con 837 firme raccolte per segnalare i disagi legati alla soppressione delle corse. Ma non è l’unico “nucleo di protesta”.
Il sindaco di Montegrotto, Massimo Bordin ha scritto una pesante lettera a Trenitalia per denunciare la riduzione del numero dei convogli regionali veloci sulla linea Padova-Bologna. Denuncia che è arrivata in copia anche alla presidente della Provincia Barbara Degani e all’assessore Renato Chisso. E sulle Ferrovie si scaglia anche il consigliere del Pd Sergio Reolon che è arrivato a chiedere le dimissioni dell’amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti, dopo aver letto che il numero uno delle Ferrovie dello Stato sostiene che i comuni devono adeguarsi agli orari di Trenitalia.
«Il Paese non può rimodulare la propria vita sulla base dei costi e delle esigenze di Trenitalia – afferma Reolon – l’Italia non può adeguarsi a tempi e orari delle ferrovie. Moretti è alla guida di FS da sei anni, è venuto il momento di un ricambio salutare per cercare di migliorare un servizio in continuo peggioramento».
E nel Friuli Venezia Giulia la situazione non è migliore e i Comitati stanno vigilando sull’applicazione dell’orario cadenzato.
«La Regione ha sempre garantito un rapporto con i pendolari. – sottolinea l’assessore alla Mobilità Mariagrazia Santoro – Ciò è successo anche in occasione dell’attuazione dell’orario cadenzato. Tale nuova modalità di orario porta tra l’altro a una semplificazione del sistema».
LETTERE AL DIRETTORE
In piedi, immobili, senza fiato. I treni indecenti dei pendolari.
Caro direttore,
esasperata dalla disumana situazione del treno mattutino 5705 che percorre la tratta Bassano del Grappa-Venezia, decido di scrivervi, portavoce anche di tutti i malcapitati che come me devono usufruire di questo treno.
Ogni mattina si ripete l’incivile situazione che ci vede stipati come deportati all’interno di due soli vagoni, che sono assolutamente insufficienti a contenere il numero dei passeggeri. E ogni mattina si ripete la sagra di lamentele e ingiurie da parte di tutti noi che paghiamo un abbonamento o un biglietto molto oneroso per non avere alcun servizio. Se chiediamo spiegazioni al capotreno la risposta è che “non può far niente, siamo noi utenti che ci dobbiamo attivare”. Qui non si tratta di servizio scadente, ma improponibile.
Io sono incinta e sto cominciando ad avere seri problemi su questo treno. Perché passi la condizione dello stare in piedi, che poco importa, ma il fatto di non potersi muovere e respirare credo vada oltre ogni umana sopportazione. Devo in qualche modo far sapere ai signori di Trenitalia che per qualsiasi danno fisico io possa subire su questo treno, saranno direttamente giudicati responsabili e chiamati in causa.
Michela L.
——
Cara lettrice,
non è la prima volta che pubblichiamo proteste e denunce come la sua. E purtroppo non solo per la tratta ferroviaria Bassano-Venezia. Nonostante impegni e dichiarazioni d’intenti, però, la condizione in cui sono costretti a viaggiare moltissimi pendolari a Nordest sembra essere immutabile: trattati alla stregua di buoi e caricati su carri buoi. Con scarso o nessun rispetto per le persone.
Tantomeno ovviamente per quelle che, come lei, incinta, avrebbero bisogno di poter trovare almeno un posto a sedere. Una situazione indecente e incivile che non ci stancheremo di denunciare. A costo di apparire noiosi e ripetitivi.
Tribuna di Treviso – Casale. Treni tagliati: i pendolari sono in rivolta
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29
nov
2013
I nuovi orari penalizzano i turnisti che viaggiano all’alba e in tarda serata.
Casale si allea con Marcon e Quarto d’Altino
CASALE – Pendolari casalesi in rivolta per l’entrata in vigore, a partire dal 15 dicembre, del cosiddetto orario ferroviario cadenzato lungo la linea Venezia-Portogruaro. Si tratta di una vera e propria rivoluzione decisa dalla Regione con Rfi, Rete ferroviaria italiana, che prevede la partenza dei treni da ogni stazione della tratta a minuti fissi di ogni ora. I pendolari casalesi, sia studenti che lavoratori, fanno riferimento alla stazione di Quarto d’Altino che dista solo pochi chilometri dal paese. E proprio la linea che passa per Quarto d’Altino sarà al centro della contestata rivoluzione. Per questo l’allerta dei casalesi è massimo, tanto che alcune rimostranze relativamente ai nuovi orari sono arrivate direttamente al sindaco Stefano Giuliato.
«Di fronte al disagio manifestato dai miei cittadini, ho deciso di fare rete con i sindaci di Quarto d’Altino e Marcon per portare avanti questa istanza», spiega il primo cittadino di Casale. Ieri sera un rappresentante dell’amministrazione Giuliato ha partecipato all’incontro organizzato a Quarto d’Altino con i pendolari per analizzare, per quanto ad ora si sa, l’orario cadenzato.
I cittadini che utilizzano il treno sulla tratta Venezia-Portogruaro chiedono che i nuovi orari, ad oggi ancora top secret, non vadano a peggiorare il servizio ferroviario. In particolare i problemi si concentrerebbero soprattutto per coloro che lavorano a turni, con la fascia dalla tarda serata alla mattina presto praticamente scoperta. Tra le richieste dei Comuni alla Regione c’è quella di mantenere i treni attorno alla mezzanotte da Venezia che servono ai turnisti ma anche ai turisti che visitano la città lagunare ma dormono nel Veneziano per risparmiare. Ci sarebbero poi dei “buchi” di orario nella tarda mattinata. E circa la metà dei treni fermerebbe a Mestre: chi dovrà arrivare a Venezia sarà dunque costretto a cambiare convoglio. Per protestare contro l’introduzione del nuovo orario, è in programma una manifestazione nel pomeriggio di martedì 3 dicembre, a cui sono invitati anche i pendolari casalesi. Il ritrovo è fissato alle 14 alla stazione Santa Lucia di Venezia, il corteo marcerà verso Palazzo Balbi, sede della regione. L’invito ad aderire alla manifestazione è esteso ai comitati di pendolari del Veneto Orientale e ai cittadini che utilizzano la linea Venezia-Portogruaro.
Rubina Bon
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