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IL PROGETTO

SAN DONÀ – Passerà per il Basso Piave la ciclabile “Venezia-Monaco”. È stata prevista una tratta di 86 chilometri attraverso Roncade, Monastier, Noventa, Fossalta, San Donà, per poi scendere, attraverso Caposile e Santa Maria di Piave, verso Jesolo e concludersi a CavallinoTreporti.

«Riuscire ad essere parte di questo grande progetto europeo è stato un grande risultato dovuto a un lungo lavoro condotto dall’attuale amministrazione», esulta l’assessore alla mobilità Francesca Zottis. L’itinerario prevede in parte di uniformare tra loro tratti di ciclabile già esistenti e in parte di realizzarne di nuovi. Propone, inoltre, nell’ambito di un progetto comunitario transfrontaliero Italia-Austria, misure comuni di promozione e di segnaletica. Sulla mappa pubblicata sul sito della Ciclovia, nel percorso tra la Marca Trevigiana e il litorale, San Donà è indicata come il principale attrattore.

Del territorio vengono proposte, come elementi di interesse, soprattutto le memorie belliche e i paesaggi lungo il Piave.

«Secondo uno studio del Politecnico di Milano, ogni chilometro di ciclabile turistica genera un indotto annuo tra i 110 e i 350mila euro/km che, per il 60 per cento circa, va per vitto e alloggio. E un intero sistema ciclabile costa meno di un km di autostrada – conclude l’assessore Zottis – Il Veneto, con appena 1.000 km di vie ciclabili segnate, di cui il 90 per cento attorno al Garda, già segna fatturati legati al cicloturismo attorno ai 90 milioni».

(f.cib)

 

TRENITALIA

SAN DONÀ – Due nuove corse notturne nella tratta Portogruaro-Venezia. Vittoria del Comitato dei Pendolari del Veneto Orientale che chiedeva il ripristino di uno di questi due treni dopo l’introduzione dell’orario cadenzato, nel dicembre del 2013.

L’ultima concessione ottenuta da Trenitalia è la reintroduzione, a partire da domenica 17 maggio anche nei giorni festivi del treno 10000 delle 4,13 da Portogruaro con arrivo a Venezia alle 5,25 e per esigenze di rotazione della corsa delle 6,11 da Venezia con arrivo a Portogruaro alle 7,23.

«Ci sono turnisti e lavoratori che iniziano alle 6 a Venezia anche il sabato e nei giorni festivi. Questi da un anno e mezzo sono costretti ad usare l’auto perché il primo treno il sabato arriva a Venezia alle 6.50 e nei festivi alle 7.20 – spiega il portavoce del Comitato Nicola Nucera – Positivo che nel mese di aprile i treni della stessa linea abbiano registrato un indice di puntualità di arrivo del 95 per cento ».

Tra le richieste che ancora devono trovare risposta di Trenitalia il ripristino del treno alle 00.21 da Venezia a Portogruaro e il fatto che non è stato ancora posticipato il regionale veloce delle 22.41 alle 23.11 da Venezia per Trieste.

«La situazione serale da Venezia rimane drammatica – continua Nucera – il servizio ferroviario chiude alle 22.41 in direzione San Donà-Portogruaro, ma non va meglio verso Treviso-Udine con l’ultimo treno alle 23.04». Fino al 2013, con l’orario precedente Venezia chiudeva i collegamenti alle 0.36 verso Portogruaro e alle 23.56 verso Treviso-Udine. Penalizzati ulteriormente i centri minori in cui non fermano i Regionali Veloci come Gaggio, Meolo, Ceggia che vedono l’ultimo collegamento serale in partenza da Venezia alle 22.11. «Auspichiamo che nel 2016 si possa ottenere un orario consono alle esigenze dei pendolari – precisa Nucera – come promesso da Trenitalia,».

(d.deb.)

 

Gazzettino – Treni. Giornata nera per i pendolari.

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7

mag

2015

MESTRE / SAN DONA’

I SENSORI – Troppo carico convoglio bloccato

MOBILITÀ Giornata di passione per i viaggiatori, pesanti disagi sulla linea Treviso-Venezia

Stipati sul treno dei pendolari

Odissea a bordo della “Vaca Mora”, una sola carrozza in servizio per circa 400 passeggeri

Giornata pesante per i pendolari che quotidianamente si devono recare a Venezia per lavoro o per studio. Particolarmente impegnativo l’inizio per gli utenti del treno della linea che collega Adria a Venezia, passando per Piove di Sacco, Camponogara e Mira.

Di solito il convoglio, l’ex “Vaca Mora”, è composto di due carrozze che lungo la strada si riempiono di persone. Ieri, alle 6.10 , i pendolari in partenza da Adria hanno trovato una sola carrozza automotrice e hanno dovuto fare buon viso a cattivo gioco, sapendo ciò che avrebbero vissuto dopo.

«Eravamo stipati come in un carro bestiame – lamenta Daniele Brandolese un pendolare che ha preso il cellulare per immortalare la scena – Dopo Camponogara eravamo in circa 400 nella carrozza. Il capotreno stesso era bloccato dalla gente e impossibilitato a muoversi, tanto che è stato aiutato in un’occasione da alcuni passeggeri per abbassare le barriere nella stazione di Oriago».

La segnalazione è partita anche a Sistemi Territoriali, la società partecipata dalla Regione che tra le altre cose gestisce anche la linea Adria-Venezia. «Ora – si chiedono altri pendolari inviperiti per il disservizio – dobbiamo pensare che è stato un guasto e che domani (oggi per chi legge) troveremo le due solite carrozze oppure è una mossa politica per cercare di ottenere qualcosa? Speriamo che non sia a nostre spese».

Intanto sempre ieri a Treviso un treno di pendolari sovraccarico diretto a Venezia è stato bloccato in stazione dai sensori che stabiliscono quando il peso dei vagoni è eccessivo e la sicurezza è a rischio. Molti viaggiatori sono stati costretti a scendere dal convoglio, troppo «corto» e troppo poco capiente per ripartire con tutta quella gente a bordo, e ad aspettare un altro treno, a sua volta rallentato da un guasto. Col risultato di accumulare quasi un’ora di ritardo. A provocare la «reazione a catena» è stato il treno 2855 partito da Sacile, con destinazione Venezia. Alle 8.15 la tappa a Treviso Centrale. Doveva trattarsi di un treno a due piani, un «Vivalto», e invece a fermarsi al binario è stato uno «Stadler»: 4 carrozze, 200 posti a sedere, circa 400 in piedi. Meno della metà di quello che sarebbe stato in grado di fare il treno a due piani che doveva percorrere quella tratta a quell’ora. Dal marciapiede sono saliti i molti pendolari. A quel punto, i sensori sono entrati in azione: il peso del convoglio era stato superato, le condizioni per viaggiare in sicurezza non c’erano. Così è scattato il blocco della trazione. Per gestire la situazione sono intervenuti anche gli agenti della Polfer.

 

TRASPORTI – Il comitato scrive alla Regione: «Situazione intollerabile»

Ritardi, l’ira dei pendolari

Ieri ancora disagi nella tratta ferroviaria tra Portogruaro e Venezia

Soppressi alcuni treni. Vetture stracolme

La causa un guasto a un passaggio a livello

SAN DONÀ – Nuovi ritardi e treni soppressi, Il Comitato dei pendolari del Veneto Orientale scrive al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e all’assessore regionale ai Trasporti Elena Donazzan. Ancora disagi nella tratta tra Portogruaro e Venezia. In una nota il Comitato segnala che ieri a causare il ritardo dalle 6.40 circa sarebbe stato un guasto di un passaggio a livello tra San Stino e Portogruaro che ha provocato ritardi a catena tra i 15 e i 25 minuti a diversi treni. Segnalata inoltre la chiusura di 3 vetture, di cui poi sarebbe stata riaperta soltanto una, sul Regionale 10012 in partenza da Portogruaro alle 7.44 con arrivo a Venezia alle 8.56, «uno dei più affollati treni del mattino – spiega il portavoce del comitato Nicola Nucera – arrivato a Venezia con 21 minuti di ritardo».

All’attenzione dei vertici della Regione anche la soppressione di 3 treni avvenuta martedì 5 maggio nella stessa tratta. Si tratta dei Regionali del mattino 10001 e 10002 e 10055 delle 19,57. In seguito alla soppressione dei primi due, il Regionale 10008 era dotato di 200 posti a sedere, anziché 500. «Dimezzando i posti a sedere – continua Nucera – si sono verificate situazioni di malessere tra i viaggiatori, con segnalazioni di mancamenti. Sempre l’altro ieri si sono verificati diversi importanti ritardi: Regionale veloce 2697 giunto a Portogruaro con 40 minuti di ritardo, Regionali 10049 e 10051 giunti con 30 e 10053 con 22 minuti di ritardo».

«Da quando c’è l’orario cadenzato i pendolari segnalano un bollettino di guerra quotidiano – ha commentato l’assessore alla Mobilità di San Donà Francesca Zottis – un deciso peggioramento del servizio nel Veneto Orientale con il taglio di alcuni treni». Trenitalia conferma che le questioni, dovute a guasti tecnici e al rispetto della normativa di sicurezza, sono state seguite dalla sala operativa che ha cercato di limitare i disagi inevitabili. La puntualità sulla linea si è ridotta solo in questi due giorno dell’87 per cento contro il 95 per cento del mese di aprile, ossia dopo un periodo prolungato di puntualità elevata.

Davide De Bortoli

 

Treviso. I passeggeri restano a piedi

Treno dei pendolari sovraccarico bloccato sui binari dai sensori che stabiliscono quando il peso dei vagoni è eccessivo e la sicurezza è a rischio. È accaduto ieri mattina in stazione a Treviso.

Il sensore ferma il treno affollato

L’ODISSEA – Pendolari come sardine costretti a scendere e aspettare l’arrivo di un’altra corsa

Treno sovraccarico: tutti a terra

Peso dei vagoni eccessivo e sicurezza a rischio: convoglio bloccato in stazione dai sensori

Treno di pendolari sovraccarico, bloccato in stazione dai sensori che stabiliscono quando il peso dei vagoni è eccessivo e la sicurezza è a rischio.

È accaduto ieri mattina in stazione a Treviso, dove molti viaggiatori sono stati costretti a scendere dal convoglio, troppo “corto” e troppo poco capiente per ripartire con tutta quella gente a bordo, e ad aspettare un altro treno, a sua volta rallentato da un guasto. Col risultato di accumulare quasi un’ora di ritardo. A provocare la «reazione a catena» è stato il treno 2855 partito da Sacile, con destinazione Venezia. Alle 8.15 la tappa a Treviso Centrale. Doveva trattarsi di un treno a due piani, un Vivalto, e invece a fermarsi al binario è stato uno Stadler: 4 carrozze, 200 posti a sedere, circa 400 in piedi. Meno della metà di quello che sarebbe stato in grado di fare il treno a due piani che doveva percorrere quella tratta a quell’ora. Inutile dire che dal marciapiede affollato sono salite decine di pendolari, stringendosi negli scompartimenti dei quattro vagoni. A quel punto, i sensori sono entrati in azione: il peso del convoglio era stato superato, le condizioni per viaggiare in sicurezza non c’erano.

E automaticamente è scattato il blocco della trazione. Di fatto, il risultato di un errore di programmazione dei treni, ma tant’è. Una parte dei viaggiatori è stata fatta scendere, e problemi grossi non ce le sarebbero stati se l’11011 seguente fosse arrivato in orario. Il caso ha voluto che per un guasto alla linea, il treno in questione portasse 20 minuti di ritardo. Con il risultato che i pendolari hanno perso quasi un’ora. A gestire la situazione sono dovuti intervenire anche gli agenti della Polfer, anche perché il problema del convoglio fermo al binario ha causato a sua volta disagi anche per le corse seguenti. Ai viaggiatori, visibilmente contrariati, non è rimasto da fare che rassegnarsi al disservizio.

Lina Paronetto

 

SAN DONÀ – Domani la presentazione da parte di Legambiente

SAN DONÀ – Cemento e criminalità organizzata, come il settore edile porti ad interloquire con operatori economici, professionisti e politici nel Veneto Orientale.

Segnali inquietanti, fatti accaduti anche di recente, per cui si sono visti capannoni bruciati, escavatori distrutti o interrati nella zona. E società nel 2012 finite sotto la lente della magistratura utilizzate come schermatura, come una srl attiva a Jesolo ma con sede ad Aversa, una società di San Donà e una società cooperativa a Portogruaro, o ancora tentativi di riciclaggio da parte di funzionari di banca fino ad arrivare ad un personaggio di spicco del mondo sportivo.

Sono alcuni dei punti del dossier di Legambiente che saranno esposti da Maurizio Billotto e Gianni Belloni, coordinatore dell’Osservatorio su “Ambiente e Legalità del Veneto” all’incontro “Ambiente e legalità” che si terrà domani, giovedì 7, alle 17 al Forte del ’48.

«Una campagna di sensibilizzazione in cui toccheremo anche alcuni aspetti relativi alla burocrazia: come certi Comuni non attuino abbastanza trasparenza negli atti – spiega Billotto – o come vengano date le autorizzazioni. Le questioni relative ai rifiuti, o ancora l’intervento previsto in valle Ossi che doveva essere compiuto da una persona sconosciuta al Fisco e in assenza di una valutazione di impatto ambientale che abbiamo chiesto noi di Legambiente», sintomo di insediamento, più che di infiltrazione, di criminalità di tipo mafioso.

«Forme meno evidenti che sottendono ad una questione di legalità pregnante, da parte di chi finge di non conoscere requisiti autorizzativi per mandare avanti grandi progetti».

All’incontro pubblico prenderanno parte il sindaco di San Donà Andrea Cereser e l’assessore all’Urbanistica Francesca Zottis, oltre al presidio di Libera.

Davide De Bortoli

 

SAN DONÀ – Il regalo dell’Asl

SAN DONÀ – I sindaci dei 20 Comuni del Veneto Orientale sono saliti in sella alla loro nuova bicicletta e hanno pedalato per un tratto di strada. Si è conclusa così la seconda parte dell’iniziativa che vede l’Asl 10 (prima del Veneto) a lanciare un progetto per il contrasto ai principali fattori di rischio, come la sedentarietà, l’errata alimentazione, il fumo, l’abuso di alcol. L’Azienda sanitaria ha acquistato quaranta biciclette da consegnare al personale, così da incentivare lo spostamento da un distretto all’altro pedalando, lasciando in parcheggio l’auto.

E ieri mattina altre 20 sono state date ai sindaci del territorio. «Il coinvolgimento dei sindaci è fondamentale nel promuovere uno stile di vita sano – commenta il dg dell’Asl 10, Carlo Bramezza – La massiccia adesione all’iniziativa dimostra che insieme alle Amministrazioni possiamo fare molto per proteggere la salute pubblica. Ringrazio tutti coloro che hanno risposto all’invito e accettato di essere i testimonial del progetto ’Guadagnare salute’.

Il direttore del Dipartimento di prevenzione, Luigi Nicolardi, ha spiegato come «Uno stile di vita corretto contribuisca, nel 50% dei casi, a prolungare la vita», raffrontando il dato con l’impatto delle cause di morte nell’Ulss 10: 35,61% per malattie cardiovascolari, 34,21% per tumori, 3,17% per diabete, 4,79% per malattie dell’apparato respiratorio. L’obiettivo è ambizioso: incidere per il 20% sugli stili di vita delle persone nei prossimi 10, 15 anni.

(F.Cib)

 

Il direttore Bramezza: «Lanciamo uno stile di vita più sano. Li ringrazio per l’adesione»

SAN DONÀ – Tutti in sella, consegnate ieri le biciclette dell’Asl 10 ai sindaci. “Noi pedaliamo!” è lo slogan della campagna di comunicazione per incentivare l’attività motoria.

I sindaci dei 20 comuni del Veneto Orientale – per Caorle è intervenuto un delegato del commissario prefettizio – sono saliti in sella e hanno percorso un tratto di strada con le bici assegnate.

Altre 40 sono invece a disposizione del personale dell’Asl 10 per spostarsi nei brevi tragitti, tra le strutture aziendali.

«Il coinvolgimento dei sindaci è fondamentale nel trasmettere alla popolazione la cultura dello stile di vita sano», ha detto il direttore generale dell’Asl 10 Carlo Bramezza,  «la massiccia adesione a questa iniziativa dimostra che insieme alle amministrazioni comunali  possiamo fare molto in questo senso e proteggere davvero la salute pubblica. Ringrazio tutti i sindaci che hanno risposto all’invito e accettato di essere i testimonial del progetto aziendale Guadagnare Salute».

Il direttore del dipartimento di prevenzione, Luigi Nicolardi, ha ricordato che uno stile di vita corretto contribuisca nel 50% dei casi a prolungare la durata della vita. Le cause di morte nell’Asl 10 sono nel 35,61% per malattie cardiovascolari, nel 34,21% per tumori, 3,17% per diabete, 4,79 per malattie dell’apparato respiratorio.

«L’obiettivo», ha spiegato, «è incidere del 20% sugli stili di vita delle persone nei prossimi 10-15 anni cercando di trasmettere alla popolazione le principali regole per vivere in maniera sana e prevenire così le malattie».

(g.ca.)

 

L’assessore Zottis in campo

SAN DONÀ – Ritardi per i treni dei pendolari, il Comune incontra la Regione. È successo dopo i nuovi disagi causati da un guasto a livello nazionale al sistema informatico (questa la giustificazione di Trenitalia), che ha portato alla cancellazione di una serie di treni in orario pendolari tra Venezia e Portogruaro. Disagio che si è aggiunto alla mancanza, queste le maggiori lamentele da parte degli utenti, di informazioni tempestive.

«Ad esempio nel caso del treno delle 6.01 da San Donà con arrivo a Venezia alle 6.50 – spiega l’assessore Francesca Zottis – è stato annunciato semplicemente il ritardo, ma le persone in attesa hanno saputo della sua soppressione solo dopo un’ora da quello che avrebbe dovuto essere l’orario di partenza».

La cancellazione del treno in arrivo a Venezia alle 6.50 ha provocato, a seguire, la cancellazione anche del treno da Venezia delle 7.11. Zottis ha incontrato il nuovo direttore di Trenitalia passeggeri Veneto Tiziano Baggio «il quale mi ha formulato le sue scuse per l’inconveniente: questo è un bel segno di una rinnovata disponibilità».

Baggio ha annunciato che circolerà anche il sabato e la domenica (dal 18 maggio) il treno pendolari delle 4.13 da Portogruaro con arrivo a Venezia alle 5.25. «Inoltre per la prima volta da molto tempo si è discusso nel dettaglio di richieste del comitato pendolari, perciò confidiamo anche per le altre nostre richieste, a partire dal ripristino di un treno in orario tardo-serale per i lavoratori che tornano da Venezia».

Fabrizio Cibin

 

I comitati dei pendolari e gli amministratori comunali hanno incontrato il direttore Baggio

Conte e Follini contro l’assessore Donazzan: «Aveva organizzato l’incontro, assenza inspiegabile»

QUARTO D’ALTINO – Circolerà anche il sabato e la domenica, a partire dal 18 maggio, il treno dei pendolari numero 10.000 delle 4.13 da Portogruaro con arrivo a Venezia alle 5.25 e per esigenze di rotazione, orario incrementato al sabato e alla domenica, anche per il treno da Venezia delle 6.11 con arrivo a Portogruaro alle 7.23.

Sono i risultati annunciati ieri durante un incontro tra il direttore Trenitalia Passeggeri Veneto, Tiziano Baggio, i comitati pendolari e rappresentati da Luciano Ferro e Nicola Nucera e gli amministratori della tratta: presenti il sindaco di Quarto, Silvia Conte, l’assessore Francesca Zottis di San Donà e il sindaco di Marcon Andrea Follini, il vicesindaco di San Stino, Mauro Marchiori e il consigliera di Roncade, Vivienne Moro.

Ma ci sono state polemiche per l’assenza dell’assessore regionale Elena Donazzan. Un’assenza che ha indispettito tutti soprattutto perchè la Regione era l’organizzatrice dell’evento: «Dipiace un sacco per quest’assenza», commenta Conte, «l’assessore si è scusata, ma l’interlocutore politico è fondamentale per decidere le priorità. Se anche sotto il profilo tecnico sappiamo che le nostre proposte sono possibili, è necessaria la volontà politica della Regione di attuarle. È evidente che la Regione è in difficoltà, perché in scadenza e perché non riesce a chiudere il bilancio. È difficile che possano impegnarsi, sarà la nuova giunta a farlo e per questo spero in un ampio rinnovamento».

E ancora: «Siamo tornati all’attacco sul treno di mezzanotte di ritorno da Venezia, soppresso senza motivo, sappiamo che può essere ripristinato, ma si tratta di destinazione delle risorse, per questo ribadisco che serve la politica, è dalla primavera 2013 che lo diciamo, per fortuna le nostre battaglie sono servite a migliorare le cose».

Perplesso anche il sindaco Follini che sulla sua pagina Facebook ha postato l’assenza di Donazzan, sottolineando che la promotrice dell’incontro era proprio lei. «È stato un incontro molto positivo per l’apertura di Trenitalia Veneto su una richiesta importante quale il treno della mattina che serve non solo i pendolari, ma anche chi deve prendere le Frecce o treni di lunga percorrenza a Venezia», spiegano gli amministratori del Veneto Orientale, «inoltre per la prima volta da molto tempo si è discusso nel dettaglio di richieste del comitato pendolari».

Tra i temi oggetto di dibattito, la modifica dell’orario del treno delle 22.41 da Venezia, ripristinandolo in orario più tardo. «I lavoratori della Fenice o degli esercizi commerciali», aggiungono, «richiedono il ripristino del treno delle 22.57 o, cadenzandolo, delle 23.11».

È stato richiesto anche che il treno da Portogruaro delle 5.06, utilizzato soprattutto dai turisti, circoli il sabato e la domenica e nei mesi estivi. «È positivo che ci sia stata disponibilità a nuovi incontri per valutare il trasporto di bici sui treni, nonché una valutazione tecnica e una proposta alla parte politica in merito agli investimenti», concludono gli amministratori.

Marta Artico

 

QUARTO D’ALTINO – Il ripristino di alcune corse nel fine settimana e la promessa di una nuova stagione di dialogo. Si è concluso con qualche piccolo passo in avanti l’incontro convocato dal nuovo direttore passeggeri di Trenitalia, Tiziano Baggio, che ieri ha ricevuto i sindaci e i comitati dei pendolari della tratta Venezia-Trieste. Tra i presenti, Nicola Nucera e Luciano Ferro, per i comitati del Veneto Orientale e di Quarto d’Altino, i sindaci di Quarto e Marcon, Silvia Conte e Andrea Follini, l’assessore Francesca Zottis di San Donà, il vicesindaco di San Stino Mauro Marchiori e la consigliera di Roncade, Vivienne Moro. Assente però l’assessore regionale Elena Donazzan.

Circolerà quindi anche il sabato e la domenica, a partire dal 18 maggio, il treno delle 4,13 da Portogruaro con arrivo a Venezia alle 5,25. E sarà incrementato l’orario anche per il treno da Venezia delle 6,11 con arrivo a Portogruaro alle 7,23. Altre risposte potrebbero arrivare entro qualche settimana sul problema del “vuoto” in pausa pranzo e sui treni (alcuni con oltre 150 passeggeri) che spariscono durante le vacanze.

«Finora il percorso non è stato condiviso con gli utenti e i sindaci – commenta Silvia Conte – Ma il nuovo direttore ci ha dato la sua disponibilità. Abbiamo chiesto a Trenitalia di programmare nuovi modelli di esercizio con i gestori degli autobus e di affrontare il tema del biglietto unico, perché ci sono fondi fermi che non sono ancori stati usati».

(m.fus.)

 

DOLO – Gli uffici postali di Noale, Dolo e Mirano metteranno dalla prossima settimana a disposizione dei cittadini il nuovo servizio WiFi gratuito. Poste Italiane comincerà ad installare le connessioni a partire da domani. Basterà registrarsi comunicando il proprio numero di telefono mobile al quale verrà inviato un messaggio con le credenziali per l’accesso al WiFi. A quel punto, attraverso smartphone, tablet o pc sarà possibile navigare in internet, dialogare sui social network o lavorare in attesa del proprio turno allo sportello.

«Il progetto WiFi che presentiamo oggi» dice Francesco Caio, amministratore delegato di Poste Italiane «rientra nella missione che ci siamo dati per i prossimi anni nel Piano strategico Poste 2020: vogliamo essere gli architetti di un’Italia più digitale, includendo tutti, con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione, per aiutare il Paese nel passaggio dall’economia tradizionale a quella digitale».

In provincia di Venezia il servizio sarà disponibile a breve a Venezia Centro e piazzale Roma, Mestre centro e via Torino, San Donà, Sottomarina, Chioggia, Lido di Jesolo, Portogruaro, Cavarzere, Favaro.

(a.ab.)

 

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