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QUARTO – Il sindaco di Quarto, Silvia Conte, è tornata a scrivere all’assessore regionale ai trasporti per sollecitare nuovamente un incontro per sapere quali misure si intendano intraprendere in merito alle più volte segnalate criticità della tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro, di competenza della Regione. Dopo una richiesta di incontro trasmessa all’assessore Donazzan lo scorso gennaio, non si è più mosso nulla.

«Lungo la tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro», spiega il sindaco di Quarto, «continua a perdurare una situazione di grave criticità e disagio. Durante l’incontro avuto lo scorso ottobre con i tecnici regionali della direzione mobilità e un dirigente di Trenitalia, ci era stato garantito che le varie criticità rappresentate da sindaci e rappresentanti dei comitati dei pendolari sarebbero state affrontate. A distanza di quasi quattro mesi non abbiamo», sottolinea il sindaco, «ancora avuto risposte chiare».

Ciò che sindaci e pendolari vogliono capire è cosa sia stato fatto in merito alle noti questioni più volte sollevate: l’avvio di un tavolo permanente della mobilità che coinvolga le amministrazioni e i rappresentanti dei pendolari, anche in vista della nuova gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale per i prossimi anni; un riscontro alla proposta di orario ferroviario cadenzato trasmessa all’attenzione dell’assessore alla Mobilità ad agosto 2013 come base per avviare la verifica dei modelli di esercizio alternativi e più efficienti.

«Ad oggi l’orario continua a presentare criticità», continua il sindaco di Quarto d’Altino, Silvia Conte, «non copre in modo equo e completo né l’arco della giornata, né tutti i giorni dell’anno, né tutto il territorio regionale e si riscontrano soppressioni e ritardi. Abbiamo più volte evidenziato alla Regione la necessità di avere un interlocutore politico in grado di fare delle scelte e dare risposte concrete ad un problema che condiziona pesantemente la quotidianità di quanti usufruiscono del trasporto ferroviario per i loro spostamenti, il più delle volte per lavoro e per studio».

(m.a.)

 

Noale. Un’ora e mezza di disagi per gli utenti: ritardi e soppressioni

Guasto sui binari, 11 treni nel caos

NOALE – Un guasto agli impianti di circolazione nella zona di Noale ha provocato rallentamenti al traffico ferroviario sulla Venezia-Castelfranco-Bassano a cavallo tra la mattina e il pomeriggio di ieri, coinvolgendo undici treni tra ritardi, soppressioni totali o parziali. La situazione è tornata alla normalità dopo le 13. In precedenza, attorno alle 11.30, si è verificato l’intoppo e i passeggeri sono stati avvisati attraverso gli altoparlanti delle stazioni.

Il bilancio è di due navette cancellate sulla Mestre-Noale, quattro regionali che hanno subìto una riduzione di tragitto e altri cinque che sono arrivati a destinazione fino a 23 minuti dopo. Per riparare il guasto sono intervenuti gli uomini di Rfi. Per fortuna non è successo all’orario di punta ma ci sono stati dei disagi per i passeggeri.

Il primo convoglio a subire l’inconveniente è stato il numero 5723 da Castelfranco delle 11.04. È arrivato a Noale senza alcun problema ma poi è rimasto fermo ed è arrivato a Mestre con 30 minuti di ritardo: qui si è fermato anziché proseguire per Venezia Santa Lucia. I treni 5724, da Venezia per Castelfranco, 5725 da Bassano a Venezia, 5726 e 5730 da Venezia a Bassano e la navetta 5782 da Mestre a Noale hanno viaggiato con tempi che variavano dai 9 ai 23 minuti di ritardo. Altre due navette sempre sulla stessa tratta non sono neppure partite: la numero 5780 da Mestre delle 12.22 e la 5783 da Noale delle 13.09. Una cancellazione parziale si è registrata stata per il regionale 5728 diretto a Castelfranco, partito da Mestre anziché Venezia, per le navette 5778 da Mestre per Noale delle 11.22, fermato a Maerne, mentre dalla stessa stazione, anziché dalla città dei Tempesta, ha preso il via la corsa della numero 5781 delle 12.19.

Alessandro Ragazzo

 

La protesta

QUARTO D’ALTINO – Il sindaco di Quarto, Silvia Conte, è tornata a scrivere all’assessore regionale ai trasporti per sollecitare nuovamente un incontro per sapere quali misure si intendano intraprendere in merito alle più volte segnalate criticità della tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro, di competenza della Regione. Dopo una richiesta di incontro trasmessa all’assessore Donazzan lo scorso gennaio, non si è più mosso nulla.

«Sulla tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro», scrive, «continua una situazione di grave disagio. Lo scorso ottobre con i tecnici regionali e un dirigente di Trenitalia, ci era stato garantito che le varie criticità rappresentate da sindaci e Comitati dei pendolari sarebbero state affrontate. A distanza di quasi quattro mesi non abbiamo ancora avuto risposte».

Sindaci e pendolari vogliono capire cosa sia stato fatto in merito alle noti questioni più volte sollevate: l’avvio di un tavolo permanente della mobilità che coinvolga Comuni e i rappresentanti dei pendolari, anche in vista della nuova gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale per i prossimi anni; un riscontro alla proposta di orario ferroviario cadenzato trasmessa all’attenzione dell’assessore alla Mobilità ad agosto 2013 per avviare la verifica dei modelli di esercizio alternativi e più efficienti.

«L’orario continua a presentare criticità», continua Conte, «non copre in modo equo e completo né l’arco della giornata, né tutti i giorni dell’anno, né tutto il territorio regionale e si riscontrano soppressioni e ritardi. Abbiamo più volte evidenziato alla Regione la necessità di avere un interlocutore politico in grado di fare delle scelte e dare risposte concrete ad un problema che condiziona i pendolari».

Marta Artico

 

Gazzettino – Ferrovia. Pendolari, Conte bussa in Regione

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26

feb

2015

QUARTO D’ALTINO «Nessun riscontro alle critiche sul nuovo orario»

QUARTO D’ALTINO – Il tempo stringe, le elezioni si avvicinano e le pressioni, per la giunta regionale, arrivano da ogni angolo della Regione. I pendolari della tratta Venezia-Portogruaro, però, aspettano una convocazione in Regione da dicembre. E prima che sia troppo tardi, la sindaca di Quarto d’Altino, Silvia Conte, ha deciso di spedire una nuova lettera all’assessore regionale ai trasporti Elena Donazzan.

«Avevamo trasmesso la stessa richiesta all’assessore a gennaio, per conoscere quali misure si intendano intraprendere in merito alle più volte segnalate criticità della tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro, di competenza della Regione Veneto – spiega Conte – e ci aveva preannunciato che a breve sarebbe stato organizzato un confronto per un aggiornamento. Ma non si è più mosso nulla».

Intanto i treni restano sempre quelli, con i loro ritardi, le cancellazioni, i “buchi” di un orario poco cadenzato e le corse ridotte nel fine settimana o nelle vacanze scolastiche.

«Resta una situazione critica lungo la tratta – continua Conte – E durante l’incontro dello scorso ottobre con i tecnici regionali della direzione mobilità e un dirigente di Trenitalia, ci era stato garantito che le varie criticità rappresentate da sindaci e rappresentanti dei Comitati dei pendolari sarebbero state affrontate. Ma a distanza di quasi quattro mesi non abbiamo ancora avuto risposte chiare».

Pendolari e sindaci, oltre a chiedere aggiustamenti al nuovo orario e l’avvio del tavolo permanente della mobilità, attendono anche un riscontro alla proposta di orario ferroviario cadenzato consegnata all’assessore Chisso nel 2013.

Melody Fusaro

 

La Regione si è accorta di non potere pubblicare i bandi degli appalti

Il quartiere Fornace resta senza una via d’uscita. Andreotti: «Non molliamo»

NOALE – Non si può certo dire che Noale sia fortunata con i sottopassi. Più indietro rispetto ad altri comuni attraversati dal Sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr), c’è solo quello di via Valsugana a essere attivo. Tempo fa sembrava la volta buona pure per quello di via Ongari, vista la conferma dei 6 milioni di euro di finanziamento. Sembrava, appunto, perché in un mese il sindaco Patrizia Andreotti ha ricevuto due notizie, una più brutta dell’altra, e ora i tempi di costruzione rischiano di slittare a data da destinarsi. Quest’ultima, infatti, se l’è sentita dire in settimana dal vice presidente della Regione Marino Zorzato, con delega all’Urbanistica, e dal presidente del Consiglio Veneto Clodovaldo Ruffato. Tutto per via del contenzioso tra Regione e le ditte impegnate nell’opera, con la prima che non può affidare ad altri la stesura del progetto. In poche parole: prima si dovrà sbrogliare questa matassa e poi il cantiere potrà essere aperto.

Riassunto della puntata precedente: Andreotti e il suo assessore all’Urbanistica Alessandro Dini andarono in Regione per capire quando ci sarebbe voluto per l’avvio dei lavori del sottopasso di via Ongari; non una domanda buttata là, perché negli ultimi anni Noale ha investito molto in quella zona con la demolizione della vecchia fornace per lasciare spazio a uffici, negozi e appartamenti. Soldi di privati, sia chiaro, e cantieri partiti a fine 2014. L’intero pacchetto, però, comprende anche il sottopasso di via Ongari, spostato più a est rispetto all’attuale passaggio a livello, dove la strada è stretta e realizzarne uno sarebbe stato impossibile, e una strada di collegamento con la Noalese, zona Capitelmozzo. Ma Andreotti e Dini si sentirono rispondere che la Regione ha delle cause passate in giudicato, lodi arbitrali di Net Engineering e Astaldi, le società che hanno progettato il Sfmr.

Questo significa che tutti i progetti da loro eseguiti sono bloccati e non possono essere pubblicati i bandi finché non si pagano le somme dovute.

Notizia negativa, a cui se n’è sommata un’altra nei giorni scorsi: la Regione non può affidare a terzi i progetti e a Noale manca l’esecutivo per partire. «Zorzato e Ruffato sono stati schietti» spiega Andreotti «e non è escluso che si tenti la strada dell’Avvocatura regionale. I tempi si allungheranno e questo ci mette in grossa difficoltà. Di certo non molleremo».

Alessandro Ragazzo

 

Dal vertice degli amministratori locali è scaturita una lettera aperta con richiesta di incontro urgente

MOGLIANO – I sindaci uniti per il rilancio del servizio ferroviario chiedono un incontro con il presidente della giunta regionale Luca Zaia. Si è svolto in municipio a Mogliano un vertice per discutere della linea Venezia-Treviso. La situazione, per i pendolari e gli altri utenti del servizio, tra cui molti turisti, nella nota ufficiale viene definita senza mezzi termini «drammatica». Lo è dall’entrata in vigore, ormai più di un anno fa, dei nuovi orari cadenzati.

Ma tra le cause dei forti disagi sul fronte della mobilità per i residenti di Mogliano e dei comuni limitrofi, c’è anche la mancata attivazione della cosiddetta metropolitana di Superfice.

Tra i più agguerriti ci sono gli utenti della fermata di Preganziol che soffre, oltre alle limitazioni d’orario del coprifuoco notturno, anche un problema ulteriore: 32 convogli al giorno sfrecciano davanti alla stazione senza nemmeno fermarsi. Il servizio offerto da Trenitalia è dunque un tema di area vasta.

All’incontro di venerdì erano presenti il sindaco di Mogliano, Carola Arena, quello di Preganziol, Paolo Galeano, il delegato del sindaco di Treviso, Nicolò Rocco, l’assessore ai lavori pubblici di Casier, Miriam Poloni e i rappresentati dei comitati che si battono per rendere più efficiente il sistema ferroviario locale.

Ne è scaturito un appello congiunto al presidente della Regione Luca Zaia, per chiedere un incontro urgente.

«Dopo anni di promesse» si scrive nella lettera aperta al governatore «dei diversi assessori alla Mobilità che si sono succeduti nel corso di tutti questi anni, siamo convinti che debba essere il presidente ad assumersi un impegno preciso e forte per il futuro della tratta ferroviaria Venezia – Treviso. Per troppo tempo» ammoniscono agguerriti sia gli amministratori sia i cittadini coinvolti «abbiamo sentito parlare di miglioramenti, riqualificazione della tratta, aggiunta di treni e rilancio del progetto di Metropolitana di superficie ma nulla è stato fatto. Anzi, con il cosiddetto “orario cadenzato”, le problematiche, soprattutto per ciò che riguarda alcune fasce orarie, sono certamente peggiorate».

Sfruttando anche l’imminente campagna delle regionali dalla bassa trevigiana sono pronti a dare battaglia: «Noi ci auguriamo che il Presidente Zaia» si chiude la lettera aperta «risponda in tempi assolutamente brevi a questa nostra richiesta: pretendiamo risposte concrete e tangibili e non le solite promesse». Se tutto ciò non dovesse accadere non si escludono forme di protesta molto eclatanti.

Matteo Marcon

 

Forniamo alcune precisazioni per meglio comprendere la questione delle fermate dei treni a Preganziol, oggetto di un articolo del 18 gennaio. L’adozione dell’orario cadenzato prevede, sulle direttrici principali, e quindi anche sulla linea Venezia – Udine, l’alternanza di servizi veloci, che effettuano solo le fermate principali, e servizi regionali, che effettuano invece tutte le fermate. La frequenza con cui servire le singole stazioni, è stabilita dal committente del servizio, la Regione Veneto. Nel caso di Preganziol la decisione è stata di far fermare solo i servizi regionali, dando la fermata dei treni veloci a Mogliano dove si è sempre registrato un flusso di viaggiatori tre volte superiori rispetto a Preganziol.

Inoltre, l’eventuale fermata per i treni veloci comporterebbe, oltre che il rallentamento dei treni veloci che perdono la propria specificità penalizzando i viaggiatori provenienti da distanze maggiori, anche variazioni di orario con pesanti ripercussioni sui nodi di Treviso, Conegliano e Udine. In particolare, i Regionali Veloci per Conegliano sono impostati per garantire l’allacciamento con Belluno, con un tempo di interscambio adeguato che la fermata di Preganziol abbatterebbe. È sulla base di queste considerazioni, di natura anche tecnica, che il Committente ha operato le sue scelte. Oggi però ha avviato dei tavoli di confronto per valutare la possibilità di eventuali altre soluzioni e le loro ricadute.

Infine, le riduzioni di servizi a Preganziol il sabato, nei festivi e nel periodo estivo riflettono, come per tutto il Veneto, la filosofia del modello cadenzato, che in quei periodi prevede una diminuzione dei treni rispetto all’offerta feriale. Anche in relazione a questa scelta operata ci sono dei tavoli in corso. La decisione spetta, come sempre, alla Regione.

Ufficio Stampa Trenitalia – Veneto

 

VITTORIO VENETO – Una mail all’assessore: «Quel treno ci aspetti»

Treno per andare al lavoro soppresso, treno per tornare a casa idem. E i pendolari spazientiti scrivono “in diretta” all’assessore regionale chiedendole (vanamente) di bloccare il treno. Giornata nera quella di mercoledì per chi ha dovuto utilizzare le ferrovie Udine-Venezia e Belluno-Conegliano. Sulla tratta principale un problema tecnico nel capoluogo friulano ha innescato una serie di ritardi tra i treni del primo mattino, che hanno toccato punte di un’ora come nel caso del regionale 2807, uno dei più utilizzati dai pendolari che già in precedenza avevano dovuto registrare la cancellazione (tra Conegliano e Treviso) del convoglio 2853, il primo utile per chi arriva dal bellunese e dal vittoriese ed è diretto a Treviso o Venezia.

Qualche problema ha riguardato anche la linea che unisce montagna e pianura: in tarda mattinata il 5635 Belluno-Treviso è rimasto fermo con il motore acceso per 20 minuti in stazione a Vittorio. A metà giornata i guai non erano ancora finiti: il treno delle 17.31 per Sacile è stato cancellato. Ai pendolari diretti a Vittorio e Belluno hanno dovuto prendere il convoglio successivo per Conegliano, in partenza da Venenzia alle 17.45, per l’occasione con un quarto d’ora di ritardo. Tra la cancellazione e la partenza posticipata del treno successivo i pendolari, alcuni dei quali aderenti al comitato “Il treno dei desideri”, erano certi – come poi è avvenuto – di perdere la coincidenza per Vittorio e di dovere attendere quasi un’ora a Conegliano. Durante il viaggio hanno scritto un’e-mail alla Regione e per conoscenza all’assessore ai trasporti Elena Donazzan: «Non ci viene garantito che il treno delle 18.41 Conegliano-Belluno ci aspetti e pertanto dovremo usufruire di quello successivo, alle 19.41! Le sembra accettabile che il convoglio più utilizzato da chi studia e lavora a Venezia non sia per nulla garantito? Le chiediamo di chiamare con urgenza Trenitalia chiedendo di fare aspettare il treno delle 18.41 per Belluno sul quale contavamo di salire per rincasare dopo una giornata di lavoro».

Che ha invece riservato una lunga attesa a Conegliano. E ieri Trenitalia si è scusata con l’assessore Donazzan e con gli utenti, spiegando che il disservizio è stato causato da un fattore molto umano, un’indisposizione del capotreno legata a una svista organizzativa. E precisa che non accadrà più: in futuro per analoghe situazioni verrà assicurato il servizio di bus sostitutivo.

Luca Anzanello

 

QUARTO D’ALTINO – Senza esito l’incontro in Regione sui disservizi

Silvia Conte: «Lasciateci gestire la stazione ferroviaria»

QUARTO D’ALTINO – «La situazione per i pendolari è insostenibile e la stazione di Quarto non è sicura, servono interventi urgenti».

Un nuovo appello è stato lanciato dalla sindaca di Quarto d’Altino, Silvia Conte, che con una lettera inviata all’assessore regionale Elena Donazzan, chiede un incontro alla Regione Veneto per affrontare e trovare una soluzione ai continui disservizi che tormentano la tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro.

«Durante l’ultimo incontro in Regione avvenuto a fine ottobre su richiesta di numerose amministrazioni comunali, al quale purtroppo l’assessore regionale competente non si è presentata – scrive Conte – ci era stato garantito dai tecnici che le criticità relative alle questioni più volte sollevate dai sindaci e dai comitati dei pendolari sarebbero state affrontate. I disservizi però continuano a manifestarsi e nessun riscontro ha avuto la proposta alternativa presentata dai Comuni per risolvere i problemi con un linea sub-urbana».

L’amministrazione non si muove solo sul fronte delle «corse dei treni» nella tratta (riconosciuta da Legambiente come la quinta peggiore d’Italia) ma anche con proposte per rendere la stazione di Quarto d’Altino dignitosa e sicura.

«Abbiamo chiesto da Rfi un restyling completo della stazione e la realizzazione di pensiline per i passeggeri in attesa – continua la sindaca – e siamo soddisfatti per l’avvio dei lavori di realizzazione delle canaline di scarico nel sottopasso per superare i problemi legati alle infiltrazioni e delle pensiline».

Tra le proposte, anche quella di concedere al Comune di Quarto i locali della stazione in comodato d’uso gratuito per 15 anni «L’idea – conclude Conte – è di procedere con subconcessioni gratuite ad associazioni, cooperative o altre organizzazioni prive di scopo di lucro in grado di contribuire al processo di valorizzazione dell’immobile e di riqualificazione dell’area, nonché di sostenere i necessari interventi materiali. Abbiamo già fatto dei passaggi con Rfi a livello regionale, attendiamo ora l’esito della risposta ufficiale da Roma».

Melody Fusaro

 

PREGANZIOL – Non conosce pause la battaglia dei pendolari di “Treno, fermati”. La conferma al termine dell’assemblea pubblica dell’altra sera in sala Granziol.

Irene Mori e Cristina Vianello, promotrici della raccolta di 940 firme e del sit-in della scorsa settimana in stazione, hanno confermato che proseguiranno le iniziative per ottenere le stesse fermate dei treni della stazione di Mogliano.

Richieste ribadite nella lettera che il comitato ha inviato al presidente della Regione Luca Zaia, all’assessore alla mobilità Elena Donazzan e ai consiglieri della Seconda Commissione regionale che si occupa anche di trasporti.

I pendolari ricordano che prima dell’entrata in vigore dell’orario cadenzato a Preganziol fermavano 230 treni in più nell’arco di una settimana.

«Le stazioni di Preganziol e San Trovaso -sostengono i pendolari- servono un bacino d’utenza molto ampio che va dalla zona di Treviso sud fino a Casier, Casale, Quinto e Zero Branco».

Chiedono perciò il ripristino del treno che parte da Venezia a mezzanotte, utile a chi lavora nel settore alberghiero. Attualmente l’ultimo treno da Venezia è alle 21.15.

(nd)

 

Quarto. scrive la conte

QUARTO «Chiediamo un servizio più efficiente e una stazione curata». Il Comune di Quarto rilancia la battaglia a fianco dei pendolari della tratta Venezia-Portogruaro e sollecita la richiesta di un nuovo incontro alla Regione, «per affrontare e trovare una soluzione ai molteplici e continui disservizi che tormentano la linea».

In queste prime settimane del 2015 i viaggiatori hanno dovuto fare i conti con una nuova escalation di soppressioni, come denunciato dai Comitati pendolari. La richiesta di incontro è stata formalizzata con una lettera inviata all’assessore regionale Elena Donazzan, da alcuni mesi nuovo referente ai trasporti.

«I pendolari denunciano una situazione insostenibile per la quale è necessario intervenire con urgenza e trovare una soluzione», attacca il sindaco Silvia Conte, «durante l’ultimo incontro in Regione a fine ottobre, al quale purtroppo l’assessore regionale competente non si è presentata, ci era stato garantito dai tecnici che le criticità relative alle questioni più volte sollevate dai sindaci e dai Comitati dei pendolari sarebbero state affrontate, ma i disservizi continuano a manifestarsi. E nessun riscontro ha avuto la proposta alternativa presentata dai Comuni per risolvere i problemi con una linea suburbana».

L’amministrazione altinate sta facendo pressing anche su Rete Ferroviaria Italiana, con l’obiettivo di rendere la stazione di Quarto più «dignitosa e sicura», nonché di arrivare a una rivitalizzazione dell’intera area. In particolare, il Comune ha chiesto alle Ferrovie di ottenere in comodato d’uso i locali della stazione.

«Abbiamo chiesto a Rfi un restyling completo della stazione e siamo soddisfatti per l’avvio dei lavori di realizzazione delle canaline di scarico nel sottopasso, per superare i problemi legati alle infiltrazioni, e delle pensiline per i passeggeri», conclude il sindaco Conte, «a Rfi abbiamo proposto di concedere al Comune i locali della stazione ferroviaria in comodato d’uso gratuito per 15 anni. L’idea è di procedere con subconcessioni gratuite ad associazioni, cooperative o altre organizzazioni prive di scopo di lucro, in grado di contribuire attivamente al processo di valorizzazione dell’immobile e di riqualificazione dell’area, nonché di sostenere economicamente i necessari interventi materiali. Abbiamo già fatto dei passaggi con Rfi a livello regionale, attendiamo l’esito della risposta ufficiale da Roma».

Giovanni Monforte

 

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