Gazzettino – Mira. In bici e in carrozza per il sottopasso
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
7
giu
2013
MIRA – Domani la manifestazione tra Borbiago e Oriago. Ci sarà anche il sindaco
Corteo “In bici per il sottopasso” domani pomeriggio tra Oriago e Borbiago. E, tra associazioni, famiglie e bambini, ci sarà anche don Carlo, parroco di Borbiago in carrozza.
Dalle 15 di domani, con partenza dalla chiesa di Borbiago, manifestazione con biciclette e carrozze per chiedere la realizzazione del sottopasso ciclopedonale nella nuova bretella tra il casello autostradale di Oriago – Borbiago e la Sr 11 “Padana”. Una bretella con ampia rotatoria che rischia di tagliare le frazioni di Borbiago e Oriago che, oltre alle scuole e al cimitero, hanno molte altre attività in comune. Don Carlo, che insieme a don Adriano, parroco di Oriago, ha sostenuto la realizzazione del sottopasso fin dall’inizio, ha confermato la sua presenza in carrozza. Il sindaco Alvise Maniero sarà in bicicletta così come tante altre associazioni, famiglie con bambini, commercianti e cittadini. Il corteo si snoderà per circa 7 chilometri tra Borbiago, Oriago e Mira Porte iniziando da via Giovanni XXIII (Borbiago), via Risato Bellin (Oriago), nel tratto di Regionale fino a Mira Porte, per rientrare attraverso via Boldani nuovamente a Borbiago.
«Chiediamo all’assessore regionale alla Mobilità Renato Chisso, di realizzare il sottopasso ciclopedonale tra Borbiago ed Oriago – affermano i promotori della manifestazione -. La rotatoria dividerà per sempre le due frazioni, con un traffico giornaliero previsto di 8- 10 mila veicoli. Non siamo contrari alla realizzazione di questa strada, ma non possiamo nemmeno accettare che interventi del genere che dovrebbero migliorare la vita della cittadinanza unendo i territori, rischiano nella realtà dei fatti a produrre l’effetto contrario».
Nuova Venezia – Noale “Tracciato della variante, intervenga il sindaco”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
14
mag
2013
NOALE.
«Il nuovo tracciato della variante alla Noalese proposto dal Comune di Scorzè, non risolve i problemi di via Mestrina a Noale. Per questo la giunta di Michele Celeghin deve attivarsi in tutte le sedi per trovare una soluzione».
È il parere del capogruppo di Uniti per rinnovare di Noale, Patrizia Andreotti alla notizia che il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva di Salzano sul progetto definitivo dell’opera, da via Milano a via Boschi tutta in territorio di Scorzè.
Questa ipotesi modifica quella vecchia da via Mestrina a via Volta a Scorzè, viaggiando in parallelo a via Cornarotta, la provinciale che collega Robegano a Scorzè. Ma resta irrisolto in nodo via Mestrina, dove più volte i residenti hanno lamentato traffico, inquinamento e vibrazioni alle case.
«Se la Regione accetta il nuovo progetto», spiega Andreotti, «si assume una grande responsabilità sul piano della sicurezza. Se gli accordi hanno un valore, non è accettabile che chi li ha infranti si veda risolvere i problemi di viabilità».
(a.rag.)
Gazzettino – Variante alla “515”. Scorze’ vince al Tar
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
10
mag
2013
Respinto il ricorso presentato da Salzano
Il Comune di Scorzè con sentenza dell’8 maggio vince davanti al Tar contro la richiesta di sospensiva da parte del comune di Salzano del progetto esecutivo sulla regionale 515. Il sindaco di Salzano aveva inoltrato un ricorso sull’esito della conferenza dei servizi del 2 febbraio 2013. Allora la conferenza dei servizi aveva approvato il progetto definitivo della variante che non era gradito a Salzano a causa del tracciato. Da qui il ricorso alla corte. Ma tra gli enti presenti alla Conferenza dei servizi del 15 novembre 2012, si sono costituiti in giudizio d’ufficio la Regione Veneto e Veneto Strade e da parte sua il sindaco del Comune di Scorzè, difeso dall’avvocato Francesco Curato.
Da una prima disamina della sentenza il Tar non ha ritenuto fondato il ricorso in quanto per i giudici non vi sarebbe alcun danno per il Comune di Salzano anche nel caso venissero attuati i provvedimenti approvati nella Conferenza dei servizi. Come dire che se la variante passa per il territorio di Scorzè nessuno danno verrebbe arrecato al Comune di Salzano. Perciò il Tar avrebbe respinto la richiesta di ordinanza cautelare dando ragione al Comune di Scorzè. «Siamo dispiaciuti che questa vicenda non abbia potuto trovare una soluzione prima del ricorso al Tar – ha sottolineato Giovanni Battista Mestriner sindaco di Scorzè – Siamo comunque convinti che la corte, rigettando la sospensiva, abbia accolto le ragioni del comune di Scorzè».
Renzo Favaretto
Nuova Venezia – Salzano. Variante alla Noalese Semaforo verde dal Tar
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
10
mag
2013
respinto il ricorso di salzano contro scorzè
Il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva di Salzano sul progetto definitivo della variante alla Noalese (primo stralcio, secondo lotto) e del verbale della Conferenza dei servizi del 15 novembre scorso. Esulta Scorzè, che vede più vicina la costruzione della tangenziale sud, da via Milano a via Boschi (Castellana) tutta nel suo territorio, mentre resta irrisolto il nodo di via Mestrina e come ovviare il problema dell’incrocio del Pioppeto a Robegano. L’ordinanza è stata emessa dalla seconda sezione del Tar e la comunicazione è arrivata ieri ai due Comuni.
A questo punto, la vicenda potrebbe concludersi definitivamente.
C’è amarezza a Salzano, che ha sempre portato avanti l’idea del progetto approvato dieci anni fa, con una strada che da via Mestrina a Noale arrivasse in via Volta a Scorzè, viaggiando parallela a via Cornarotta.
Ora la nuova soluzione dovrà essere pubblicata nel Bollettino ufficiale regionale (Bur), per poi andare in appalto. Sarà finanziata con i 12 milioni di euro spostati dal vecchio tracciato al nuovo.
«Lavoriamo perché si abbia la strada», spiega il sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner, «in contemporanea con l’apertura del casello del Passante (seconda parte 2014). Spiace che questa vicenda non si sia potuta risolvere con Salzano prima del ricorso al Tar ma siamo contenti che siano state accolte le nostre ragioni».
Dunque il Comune di Scorzè, difeso dal legale Francesco Curato, incassa la respinta della domanda cautelare di Salzano. Nell’ordinanza del Tar si legge come «il ricorso non appaia ictu oculi (a prima vista ndr) fondato» e che «dall’esecuzione degli atti impugnati non può derivare alcun danno grave e irreparabile a carico degli interessi rappresentati dal Comune ricorrente (Salzano ndr)». Inoltre sono ritenuti «insussistenti i presupposti per accogliere la domanda cautelare».
Di altro avviso Salzano, con il sindaco Alessandro Quaresimin che si toglie qualche sassolino dalla scarpa:
«È chiaro», commenta, «come questa vicenda insegni che eventuali nuovi accordi da fare con gli stessi enti sia bene sottoscriverli davanti a un notaio. Prendo atto della decisione del Tar e quanto deciso nel 2003 non esiste più, perlomeno sotto l’aspetto economico. Ora la palla passa alla Regione e al suo assessore alla Viabilità Renato Chisso, che dovranno chiarire se intendono lasciare le strade così come sono o avanzare delle idee alternative che interesseranno Robegano».
Sul piano del contenzioso legale la questione appare conclusa, non lo è su quello amministrativo e politico.
Alessandro Ragazzo
Gazzettino – Mirano e Spinea, duello sui camion
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
26
apr
2013
VIABILITÀ – Il sindaco Pavanello chiede l’apertura ai tir del casello di Crea per l’accesso all’area industriale
Checchin non ci sta: «Non vogliamo altro traffico pesante»
«Via Porara aperta per i camion diretti nelle aziende miranesi? Mi dispiace, ma quella strada non è in grado di sopportare volumi maggiori di traffico».
Il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello ribadisce il proprio “no” alla richiesta di apertura dell’arteria miranese per tutti quei camion che escono al casello di Mirano-Dolo e che, per arrivare nelle due zone industriali della città, sono costretti a svoltare a sinistra verso la Riviera rientrando poi su viale Venezia allungando il proprio tragitto di una decina di chilometri.
Da anni gli imprenditori evidenziano questa manovra che fa perdere tempo e sprecare benzina, chiedendo una deroga per i mezzi pesanti diretti alle industrie di Mirano. L’appello è stato rilanciato con un’interpellanza martedì in Consiglio comunale da Marina Balleello: «A Mirano abbiamo poche attività produttive insediate e quelle poche vanno tutelate» dichiara la consigliere del Pdl. Ma il sindaco rispedisce la richiesta al mittente:
«Comprendiamo i disagi, ma su via Porara non possono gravare ulteriori volumi di traffico – afferma Maria Rosa Pavanello -. I flussi sono molto consistenti e i relativi dati Arpav sull’inquinamento sono preoccupanti. E, comunque, noi non possiamo fare alcuna ordinanza perché la competenza di quella strada è di Anas».
L’amministrazione miranese chiama quindi in causa i “vicini” di Spinea. Maria Rosa Pavanello in Consiglio l’ha detto forte e chiaro: «La situazione si sbloccherà solo se Regione e Provincia faranno pressione sul Comune di Spinea». Ma cosa c’entra Spinea?
Spinea c’entra perché il casello di Crea è chiuso ai tir e il sindaco Checchin ha sempre ribadito che l’apertura ai mezzi pesanti avverrà solo in concomitanza con l’inaugurazione del casello di Martellago-Scorzè, quindi tra almeno un anno.
«Ma la soluzione non è deviare il traffico da un Comune all’altro, perché anche noi già sopportiamo flussi molto elevati – replica Checchin -. Siamo disponibili a ragionare su altre soluzioni, ma non ad essere penalizzati». Per discutere della viabilità complessiva dell’area è stato convocato un tavolo dalla Prefettura per martedì a cui prenderanno parte Comune di Mirano, Anas, Veneto Strade e Provincia. «Mi auguro che rientri nel dialogo pure Spinea» dichiara la Pavanello.
Gabriele Pipia
Corriere del Veneto – Calo del traffico (e dei consumi), in Veneto il diesel sotto 1,5 euro
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
23
apr
2013
I CARBURANTI
I distributori perdono il 13%, le «pompe bianche» solo il 7%. Scendono i prezzi, Benzina a 1,6 euro. Differenze anche di 15 cent tra un gestore e l’altro
VENEZIA — A marzo 2013 il prezzo medio del gasolio era di 1,694 euro al litro (secondo le statistiche del Ministero dello Sviluppo Economico). Tempo un mese e il prezzo è sceso ancora: circa 1,630 euro al litro. Stesso discorso per la benzina: a marzo 2013 il prezzo medio sul territorio è stato di circa 1,796 euro al litro; nel mese di aprile siamo arrivati a 1,742 euro. Cosa spiega questo andamento al ribasso, quando solo ad agosto dell’anno scorso in alcune regioni si era sfondata la quota «due euro al litro»? La ragione risiede negli andamenti del mercato internazionale: banalmente, con la crisi corrente la domanda di carburante si è contratta, provocando un surplus nell’offerta e dunque un abbassamento dei prezzi. Anche in Veneto, soprattutto in Veneto. Una spia sono i 13 milioni di veicoli in meno in circolazione sulle autostrade della regione l’anno scorso: si è tornati al traffico di dieci anni fa.
A livello regionale infatti, se si verificano i prezzi al distributore, scopriamo che l’offerta si fa interessante e parecchio al di sotto della media italiana, trattandosi di circa 15 centesimi in meno per litro: il prezzo più basso in assoluto lo propongono i distributori Sprea, Wolftank e Dall’Aglio, tutti nel Rodigino e allineati su 1,589 euro al litro per la benzina e 1,489 euro al litro per il gasolio. Si tratta delle cosiddette «pompe bianche», impianti che non sono affidati da una compagnia petrolifera a un gestore ma sono direttamente di proprietà di chi acquista la pompa. Allora, se il prezzo medio del carburante è sceso bruscamente nelle ultime due settimane in tutta la regione, c’è chi propone prezzi più convenienti di altri a seconda che sia un «No logo» oppure di proprietà di una compagnia. Non a caso, stando alle classifiche del sito «prezzibenzina.it» (che si alimenta delle segnalazioni degli automobilisti e non è sente da critiche), tra i primi dieci distributori di benzina più convenienti del Veneto nove sono indipendenti, mentre per quanto riguarda il gasolio, sono otto su dieci. I distributori indipendenti possono permettersi di offrire il carburante a prezzi così appetibili proprio perché non sono subordinati alle imposizioni delle compagnie petrolifere. I
l presidente del Gisc, il sindacato regionale benzinai che fa capo a Confcommercio Veneto, Moreno Parin conferma: «Se a livello nazionale si parla di un calo delle vendite di carburante intorno al 10%, a livello regionale i distributori di proprietà delle compagnie petrolifere perdono il 13% mentre le pompe bianche perdono il 7%: una bella differenza! Più concretamente, pensando ai consumatori, la differenza tra gli uni e gli altri è di circa 10, talvolta 15 centesimi al litro». La conseguenza diretta (e prevedibile) è che in un settore fortemente sofferente chi non vende «sotto una bandiera» è avvantaggiato e perde meno: un distributore in Veneto vende mediamente un milione e 700mila litri di carburante all’anno; una pompa bianca nell’arco di 365 giorni vende almeno tre volte tanto. Dalla parte dei gestori «sotto una bandiera », come li si è chiamati prima, un altro effetto è la chiusura degli impianti oppure il cambio di gestione. Quest’ultimo è un trend iniziato da circa cinque anni a questa parte e in continua crescita. Sempre secondo Parin però: «Su dieci cambi di gestione, nove e mezzo sono destinati al fallimento e ad essere seguiti da una nuova gestione». Elisabetta Vianello, presidente della Vega, la più importante tra le «No logo» venete, riconosce il momento difficile per i distributori ma è anche cosciente della marcia in più delle pompe bianche: «Fluttuazioni settimanali a parte, i prezzi degli indipendenti si collocano sempre nella fascia bassa. Inoltre abbiamo un’immagine più pulita rispetto alle grandi compagnie petrolifere. Mi aspetto un assestamento dei prezzi nelle prossime settimane, leggermente al rialzo». Vien da pensare se non sia il caso di affrettarsi a fare il pieno!
Chiara Signoria
Gazzettino – Salzano blocca la tangenziale di Scorze’
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
19
apr
2013
RICORSO AL TAR
Accolta la sospensiva
SALZANO – Il Tar accoglie la richiesta di sospensiva del Comune di Salzano sulla cosiddetta “tangenziale sud di Scorzé”. Ed ora si attende che sia fissata l’udienza.
Nel mirino finisce ancora una volta la “variante di Noale e Scorzé alla 515 Noalese, primo stralcio, secondo lotto”, ovvero la costruzione di una strada di tre chilometri che dovrà collegare Noale, Scorzé e Martellago al casello del Passante, che verrà raggiunto da una bretella che partirà da via Boschi, sulla Castellana. Un tracciato al quale si oppone appunto Salzano, che chiede l’abbandono del progetto per tornare a quello originale del 2003, che prevedeva il passaggio a nord della centrale elettrica, da via Mestrina a Noale fino a via Volta a Scorzé. L’amministrazione salzanese ha quindi presentato ricorso contro l’accordo raggiunto in Conferenza dei servizi dai rappresentanti di Noale, Martellago, Scorzé, della Provincia, di Veneto Strade e della Regione. Ora toccherà al tribunale amministrativo decidere. «Siamo gli unici che stiamo cercando una soluzione ai problemi di viabilità della zona – spiega il primo cittadino di Salzano, Alessandro Quaresimin -. Confido comunque che il Tar dia risposte definitive sulla questione. Gli altri fanno finta di non vedere». Di tutt’altra opinione il primo cittadino di Scorzé Giovanni Battista Mestriner: «Salzano continua in una logica di distruzione di ogni possibilità di accordo – ribatte il sindaco scorzetano -. Che vinca o perda, Salzano non risolverebbe i suoi problemi. Aspettiamo comunque con rispetto la decisione del Tar». (g.vat.)
Nuova Venezia – Salzano e Noale. Variante, il Tar concede la sospensiva.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
16
apr
2013
SALZANO. Il Tar ha accolto la richiesta del Comune di Salzano sulla sospensiva per la questione della variante alla Noalese e ora si attende che sia fissata l’udienza. Dunque il sindaco Alessandro Quaresimin incassa il parere favorevole sulla questione, dopo il ricorso fatto contro la Regione, la Provincia, Veneto Strade e dei Comuni di Martellago, Noale e Scorzè sulla Conferenza dei servizi che aveva decretato il cambio del vecchio progetto. La stessa, poi, aveva deciso di trasferire i 12 milioni di euro che servivano a finanziare la strada da via Mestrina a Noale a via Cornarotta a Scorzè nel tracciato modificato da via Milano a via Boschi (Castellana), tutto in territorio di Scorzè. Per l’estate se ne dovrebbe sapere di più.
«Salzano» dice il sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner «continua a non voler trovare un accordo. Che vinca o perda, non risolverebbe i suoi problemi di viabilità. Invece di fare ricorsi, lavori sulle proposte più volte avanzate». Di altro avviso il collega Quaresimin. «Mi pare» replica «che solo noi stiamo tentando di trovare una soluzione e per gli altri il problema non sussista. Ricordo che su via Mestrina ci sono già stati dei morti». (a.rag.)
Nuova Venezia – “Urge la barriera verde in tangenziale”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
4
apr
2013
«I dati dell’indagine epidemiologica fotografano una situazione che è la conseguenza del traffico intensissimo degli anni ’80 e ’90. Ma questo non significa non lavorare, oggi, per un utilizzo urbano della tangenziale di Mestre e la realizzazione del corridoio ecologico, con un cuscinetto di alberi a protezione dell’area urbana». L’assessore all’Ambiente del Comune, Gianfranco Bettin, che in tangenziale fu tra i primi a salire in bicicletta per protestare contro il traffico, non intende archiviare il caso tangenziale. I dati dell’indagine epidemiologica commissionata dal Comune all’Università di Padova confermano quel che si temeva: vivere vicino ad una fonte di smog come la tangenziale ha fatto ammalare tanti di bronchiti e malattie cardiache. Non si è potuto indagare sui tumori, conferma Rocco Sciarrone, dirigente del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl 12, perché «servono dati medici per un lasso temporale di almeno 30 anni».
Ma l’indagine basta a riaprire la “ferita” di una città che ha dovuto convivere per decenni con una autostrada a pochi metri da piazza Ferretto e punte di traffico di 180 mila veicoli al giorno, ora, grazie al Passante, scesi a meno di 100 mila giornalieri. Senza alcun vero risarcimento. Vive male, ancora oggi, chi vive in via Tagliamento, sul Terraglio, vicino all’istituto Farina alla Cipressina.
Il Cocit, il coordinamento contro il traffico da tangenziale, ora chiede di tornare a valutare correttivi al sistema tangenziale. Interventi che trovano la sintonia di vedute dell’assessore comunale.
«Se non si vuole arrivare allo smantellamento della tangenziale è tempo di realizzare davvero il corridoio ecologico, con più piante a protezione del viadotto e garantirne un uso urbano», dice Bettin che vuole riprendere il dialogo con la concessionaria autostradale, ora la Cav. Tra Mestre e zona del Passante «la cappa di smog è unica», ricorda.
Delusione, invece, nelle parole di alcuni dei protagonisti delle lotte ambientaliste contro lo smog killer della tangenziale. Fabio Toffanin, ex voce di via Fradeletto ed ex consigliere comunale passato dal Pd all’Udc, lo ammette chiaramente. «Sono state battaglie di anni, ben dodici anni, che hanno comportato tempo, soldi, impegno per un risultato che oggi viene confermato dall’indagine epidemiologica ma che era palese già allora: di traffico ci si ammala. Un risarcimento la città non l’ha avuto e la cosa più triste è che, anche davanti alle evidenze scientifiche, non cambia nulla. E questo alla fine delude profondamente». Michele Boato avverte: «Tornare a parlare di tunnel e di altre soluzioni ipotizzate in passato come i Bivi, oggi è inutile. Chiediamo piuttosto di creare lungo la tangenziale una vera barriera verde e non solo qualche arbusto e barriere che alzano e spostare più in là le polveri. Gli alberi depurano l’aria, non le barriere». Interviene anche Federico Camporese, giovane coordinatore di Sel a Mestre: «Pretendiamo che l’amministrazione proceda con ogni mezzo per arrivare al declassamento ad uso locale della tangenziale e alla realizzazione del corridoio ecologico. Confrontandosi attivamente e, da subito, con tutti i soggetti coinvolti in questa partita». Partita che Sel lega ad uno stop definitivo al progetto di raddoppio della pista aeroportuale, al blocco del progetto Alles a Marghera e al fermo delle grandi navi in laguna. «Questo scenario sarà per noi l’unico immaginabile e condivisibile per una città del domani».
Mitia Chiarin
Corriere del Veneto – Meno camion in autostrada “Sulle statali per risparmiare”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
3
apr
2013
LE VIE DEL LAVORO
Crollo del traffico, per gli autotrasportatori pesa (anche) il caro pedaggi. Cna e Confartigianato: «Sono il costo più alto dopo personale e benzina»
VENEZIA – Soltanto pochi mesi fa non si sarebbe neanche sognato di farlo: avrebbe preso l’autostrada, come sempre. Invece, la settimana scorsa, un autista della Semenzin autotrasporti di Dolcè (Verona) è salito sul camion diretto a Roma e, di sua iniziativa, ha attraversato longitudinalmente l’Italia guidando il mezzo lungo la E45 Ravenna-Orte, superstrada a due carreggiate che ha una caratteristica sempre più rara: è a percorrenza gratuita. «Mi ha spiegato che ci ha messo un po’ di tempo in più, neanche tanto – spiega la titolare della Semenzin, Angiolina Mignolli, che è anche la presidente regionale degli autotrasportatori Fita- Cna – ma che ha risparmiato 70 euro di pedaggio. E lo ha fatto, mi ha detto, pensando che quel risparmio dell’azienda sarebbe tornato utile anche al suo posto di lavoro». Così vanno le cose, nell’epoca in cui la crisi economica ha svuotato (anche) le autostrade del Veneto: 13 milioni di veicoli in meno nel raffronto tra 2012 e 2011, con picchi negativi dell’8% sulla tratta un tempo ricchissima tra Venezia e Padova.
Quando si devono far quadrare i conti, al cospetto di una recessione che ha drasticamente ridotto i volumi di merci da trasportare e malgrado la concorrenza al fortissimo ribasso praticata dagli autotrasportatori esteri (o finti esteri, perché spesso sono il paravento di aziende italiane che hanno aperto oltreconfine), anche i pedaggi pesano sui bilanci aziendali. Eccome, se pesano. «Soltanto di autostrada io ho un esborso mensile intorno ai 4.500 euro – mette in chiaro Mignolli – e li devo versare a 20 giorni dalla fattura, perché basta il ritardo di un pagamento e ti bloccano la Viacard. I miei clienti, invece, mi pagano a 150/180 giorni». Come dire: una sproporzione inaccettabile rispetto all’andamento del mercato. Alla quale sproporzione si aggiunge un altro elemento che, per gli autotrasportatori, grida vendetta: mentre tutto il mondo dell’economia gira al ribasso, le concessionarie autostradali aumentano le tariffe. L’ultima volta è accaduto all’inizio di questo 2013, con rincari che, su alcune tratte, hanno toccato e superato il 15%. «Le autostrade sono le uniche imprese che, di questi tempi, dichiarano utili – ironizza amaramente Maria Teresa Faresin, vicentina di Breganze, presidente del settore trasporti di Confartigianato Veneto – e sono anche le uniche che si possono permettere certi gettoni di presenza per i loro amministratori. Gli aumenti di inizio anno, con questa crisi, potevano veramente risparmiarseli. Del resto, è il governo che glieli concede…».
Ogni azienda di autotrasporti, piccola o grande, deve fare i conti con il caro-pedaggi e, se può, adottare misure che contribuiscano ad arginare l’esborso. «Le autostrade sono care e rappresentano un costo pesante – continua Faresin -, sicuramente il più alto dopo personale e carburante. È inevitabile che ci siano sempre più camion che ricorrono a percorsi alternativi, cercando di fare meno autostrada possibile: per esempio, quando ci sono tangenziali affiancate si cerca di sfruttarle». Rinforza il concetto Angiolina Mignolli: «Fino a qualche tempo fa non c’era alcun vantaggio, per l’autotrasportatore, a lasciare l’autostrada: fuori ci sono tempi di percorrenza più lunghi, più rischi legati al traffico, più divieti di transito. Oggi non è più così, da qualche parte dobbiamo pur risparmiare… E mi infastidisce non sapete quanto – continua Mignolli, con autentica rabbia – leggere che le concessionarie autostradali piangono per la riduzione dei flussi di traffico e per la conseguente, piccola flessione degli utili. Ma con quale coraggio si lamentano, in un momento come questo? Noi dobbiamo bloccare le nostre tariffe per riuscire a malapena a stare sul mercato, loro addirittura le aumentano. È una cosa fuori da ogni logica».
Alessandro Zuin
Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero
Per leggere la Privacy policy cliccare qui