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«Oltre i limiti in alcuni tratti»

Il presidente: «Situazione critica solo per poche abitazioni»

«Valori fuori-norma solo in tratti limitati, ma Cav è attentissima alle problematiche ambientali. Alcuni mirati interventi sono già allo studio». Così la società autostradale risponde pubblicamente alla lettera inviata nei giorni scorsi da Flavio Valentini, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 13. Nel suo documento, inviato anche a Regione, Provincia, sindaci interessati e Ministero dell’Ambiente, Valentini aveva sollecitato gli enti gestori dell’autostrada a realizzare gli interventi di mitigazione per ridurre l’impatto acustico del Passante.

Le rilevazioni fatte da Arpav hanno infatti evidenziato valori fuori norma nel periodo notturno nei Comuni di Mirano, Spinea, Martellago e Scorzé. «Sono necessari interventi per ridurre rapidamente i livelli di rumore. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita dei residenti» hanno scritto dall’Ulss 13, mentre i sindaci rimarcavano l’assenza di adeguate barriere vegetali.

Ieri Cav, per bocca del suo presidente Tiziano Bembo, ha replicato: «Sin dal momento dell’apertura al traffico abbiamo dato incarico ad Arpav di eseguire il monitoraggio del Passante, del quale siamo assegnatari della sola gestione e non abbiamo avuto alcuna titolarità nelle fasi di progettazione e realizzazione dell’opera». Bembo poi entra nel dettaglio: «Le misurazioni hanno posto in evidenza valori oltre il limite solo in pochi casi nei quali la distanza tra case e autostrada era particolarmente ridotta, casi per cui comunque abbiamo la massima attenzione».

Cav rimarca di aver partecipato più volte a riunioni con Comuni e comitati per affrontare i problemi legati all’inquinamento acustico e atmosferico, ultimo ieri per discutere dei problemi della località Fossa a Spinea: «Stiamo collaborando anche con i tecnici dello Iuav per trovare soluzioni».

Intanto il consigliere regionale Bruno Pigozzo (Pd) tuona contro Luca Zaia: «Non ha mantenuto le promesse del predecessore Galan, le risorse per le barriere antirumore dovrebbero arrivare dai pedaggi del Passante».

Gabriele Pipia

 

Gazzettino – Mirano. Via Desman, la protesta si allarga.

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22

nov

2014

MIRANO – I residenti “ostacolano” la viabilità chiedendo interventi per la sicurezza della strada

Oggi manifestazione davanti alla Corte di Villa Errera

«Se servirà, andremo avanti a manifestare. Anche fino a Pasqua». I residenti di via Desman fanno sul serio: dopo la prima settimana di presidio lungo la Provinciale 33 non si sono affatto stancati, ma anzi annunciano una nuova protesta per oggi pomeriggio alle 15 davanti alla Corte Errera di Mirano. Striscioni e giubbini catarifrangenti sono già pronti, la scelta di ora e luogo non è affatto casuale: oggi pomeriggio infatti a Mirano arriverà per la propria campagna elettorale Alessandra Moretti, volto noto del Pd e aspirante governatrice della Regione Veneto. In Corte Errera interverranno esponenti politici e sostenitori del Pd, un’ottima vetrina per alzare ulteriormente la voce.

I residenti di via Desman, la strada che collega Mirano e Borgoricco attraversando la campagna di Santa Maria di Sala, protestano contro la pericolosità di quel tratto. «Manca una pista ciclabile e il limite di 90 orari è troppo alto per una carreggiata così stretta. Qui ci sono bambini e anziani, c’è gente che ha paura anche solo di uscire di casa» sbottano in coro.

Da lunedì una trentina di persone parte da Zianigo o da Veternigo per manifestare all’ora di punta a piedi o in bicicletta, ieri sul posto è intervenuto anche il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello. Il portavoce dei residenti, Marino Dalle Fratte da Zianigo, annuncia nuove proteste («magari porteremo con noi in strada anche gli animali, ci faremo sentire fino a che non otterremo risposte concrete») mentre proprio la Pavanello tende la mano ai residenti nel tentativo di placarne la furia: «Via Desman è di competenza della Provincia, noi conosciamo bene il problema e assieme all’assessore Giuseppe Salviato sto cercando una soluzione. Un vecchio progetto provinciale per la pista ciclabile prevede un costo di 3.6 milioni, abbiamo provato a farlo rientrare in un bando regionale per le ciclabili che però prevedeva solo progetti inferiori al milione di euro. Noi stiamo con chi manifesta, ora sia la Regione guidata dal presidente Zaia a dare risposte».

Gabriele Pipia

 

LA TANGENZIALE – Uno studio ha delineato il progetto che il Comune presenterà a Veneto Strade

Il tracciato, che sbocca sulla Feltrina all’incrocio da Oro, ricalca in parte quello del vecchio Prg

Il tracciato del IV lotto della tangenziale tanto caro al sindaco Giovanni Manildo, quello per cui ha deciso di sfidare Veneto Strade e la Regione, è un segno viola che mescola quanto aveva previsto il Prg e quanto aveva ipotizzato nel 2010 la stessa Veneto Strade. Lo si vede chiaramente nei disegni elaborati dallo studio tecnico milanese Trt e da giorni sulla scrivania di Manildo. Entrambi i tracciati, quello targato Veneto Strade/Lega e quello del piano regolatore rivisto e corretto, partono dallo stesso punto della tangenziale, saltano San Giuseppe e poi si dividono: quello nuovo, rivisto e corretto, si alza verso nord e sconfina a Paese, l’altro rimane più sotto passando sopra le campagna di Monigo. La novità che emerge guardando i tabulati è che il nuovo tracciato e quello di Veneto Strade si incontrano di nuovo alla fine: per entrambi infatti lo sbocco naturale sulla Feltrina è all’altezza dell’incrocio Da Oro, mentre quello previsto dal Prg (a questo punto ignorato da tutti i progettisti) rimane più a ridosso della città.

È questa la soluzione che lo studio milanese individua come la migliore e la battezza appunto come “Soluzione tracciato Trt 2014″. La bozza del progetto, che se dovesse passare sarebbe da realizzare partendo praticamente da zero, prevede una nuova geometria per lo svincolo sulla Castellana, la costruzione di un sovrappasso in via Comune, di un nuovo sottopasso in via Casette e di un altro per superare la linea ferroviaria Treviso-Montebelluna. Infine, arrivati sulla Feltrina, ci sarebbe un nuovo svincolo e tre rotatorie: una per accedere al supermercato Iperlando, una per l’ingresso nella zona artigianale di Castagnole e un’altra sempre per entrare in Feltrina. Questo tracciato, secondo la relazione della studio milanese «minimizza l’impatto sul territorio antropizzato, è condiviso dalla popolazione in quanto realizzato parzialmente in corrispondenza del sedime originale del Prg e consente l’eventuale prosecuzione della tangenziale (V lotto)». Trt rimarca più volte che il completamento della tangenziale porterebbe benefici in termini di riduzione del traffico dentro e subito fuori la città.

Teoria questa fortemente contestata da comitati e Italia Nostra, sempre più convinti che nuove strade moltiplichino il traffico invece di ridurlo.

Paolo Calia

 

Gruppo di ciclisti hanno pedalato lungo la provinciale da Mirano a S. Maria di Sala

MIRANO – Una trentina di miranesi e salesi, perlopiù pensionati, in sella alla bicicletta per percorrere via Desman all’ora di punta. Si sono ritrovati ieri mattina, alcuni partendo da Zianigo e altri da Veternigo, prima alle 7.30 e poi nuovamente all’ora di pranzo. Lo scopo? Protestare contro le istituzioni e dimostrare che quella strada è troppo pericolosa per ciclisti e residenti. La strada in questione sarebbe la provinciale numero 33. Collega Mirano a Borgoricco passando per Santa Maria di Sala, ma chi vive in quelle case di campagna la considera troppo stretta per il traffico che sopporta e per la velocità delle auto.

«Chiediamo da tempo delle soluzioni ma siamo di fronte ad un costante scaricabarile – sbotta Marino Dalle Fratte di Zianigo, portavoce del comitato di via Desman -. In passato ci sono stati incidenti, anche gravissimi. La pista ciclabile è necessaria, ma il primo intervento che chiediamo è una limitazione della velocità: il limite di 90 all’ora è troppo alto, qui i residenti hanno paura anche di uscire di casa».

Molti chiedono anche l’istituzione di un senso unico, ma stravolgere la viabilità appare impossibile. I residenti di Zianigo e Santa Maria di Sala annunciano che nuovi presidi in sella alla bicicletta saranno organizzati oggi e nei prossimi giorni. Il comitato ha riportato le proprie istanze sul sito internet www.comunidelmiranese.org

 

DOLO – Crisafi attacca sul cattivo utilizzo delle centraline

«Le centraline per la rilevazione della qualità dell’aria a Dolo non sono state utilizzate per i fini per cui erano state programmate». A denunciarlo è l’ex assessore all’Ambiente ed attuale consigliere di minoranza, Vincenzo Crisafi. Proprio lui che, insieme al sindaco Antonio Gaspari, quelle centraline le aveva volute.

«Se pure è vero che i dati sono consultabili sul sito del Comune – sottolinea Crisafi – è altrettanto vero che ci si sarebbe aspettato annualmente un report sull’aria che abbiamo respirato. Cosa che viene normalmente fatta nei comuni dove sono in funzione le centraline».

Non solo: «È mancata in questi anni una procedura di allerta rivolta sopratutto ai soggetti a rischio, qualora fosse stato superato il valore massimo di PM10 e degli altri inquinanti con l’attivazione di moduli diversificati per riportare la qualità dell’aria nei limiti accettabili».

E questo è ciò che più preoccupa il consigliere: «Assistiamo a continui sforamenti del PM10 non tenendo conto di quelli che sono i dati scientifici. L’analisi di una ricerca durata tredici anni in nove paesi europei è allarmante: ogni dieci microgrammi di PM10 in più per metro quadro fanno aumentare il rischio di tumore al polmone di circa il 22 per cento. Percentuale che sale al 51 per cento per un particolare tipo di cancro, l’adenocarcinoma, che colpisce i polmoni anche in un significativo numero di non fumatori. Ora non si pretende, visto che l’aria non è recintabile, di azzerare i particolati ma almeno di ridurli di quel 10 per cento oltre il valore limite. Ciò basterebbe a ridurre l’incidenza di patologie serie».

E domanda: «Perchè a Dolo il traffico rimane ancora il grande problema irrisolto? Perchè non sono stati attuati provvedimenti sulla viabilità a fronte di una consulenza sul traffico urbano costato alla comunità dolese 25 mila euro?».

 

MIRANO – Mirano segue Spinea e vara limitazioni al traffico per l’inverno che riguarderanno gli automobilisti a partire da domani. Tornano dunque i divieti anche a Mirano e l’obiettivo è lo stesso dei vicini: contenere le emissioni inquinanti e salvaguardare la qualità dell’aria.

Dal 17 novembre al 30 aprile, nell’area di Mirano capoluogo non potranno circolare, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle 18 (con esclusione del periodo dal 15 dicembre al 6 gennaio, dei giorni festivi e in caso di sciopero del trasporto pubblico locale) alcune categorie di veicoli a motore: le auto a gasolio Euro 0 o “non ecodiesel”, Euro 1 e Euro 2 immatricolate prima del 1 gennaio 2001, le auto a benzina immatricolate prima del 1 gennaio 1993, le Euro 1 a benzina (no kat) e i ciclomotori a due tempi immatricolati prima del 1 luglio 1999.

Il provvedimento riguarderà tutta l’area del capoluogo compresa all’interno del perimetro delimitato da via Battisti, via Scaltenigo, viale Venezia, via dei Dori fino a via Villafranca, via Miranese dall’incrocio con via Vittoria fino all’entrata dell’ospedale, via Mariutto.

Potranno accedere a quest’area solo i veicoli, pur inclusi dal provvedimento, diretti ai parcheggi scambiatori del centro. Non mancano come al solito le eccezioni. Le più comuni riguardano l’esclusione dai divieti dei veicoli condotti dai residenti nel Comune di Mirano nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì, per i quali si aprirà una “finestra” di libera circolazione dalle 10 alle 16, i veicoli alimentati a Gpl o gas metano, quelli con almeno tre persone a bordo, autobus e scuolabus, taxi e veicoli per il trasporto di disabili e malati. Ci si potrà munire di autorizzazione, attraverso l’autocertificazione scaricabile dal sito del Comune o reperibile al Multisportello del Comune.

Filippo De Gaspari

 

Sarà Veneto Strade a costruire la bretella tra il Passante e via Moglianese

A fine mese finiti i lavori della barriera autostradale, operativa in primavera

MARTELLAGO – Trovato l’accordo per la costruzione della complanarina lungo il Passante che collegherà via Moglianese al casello. Sarà Veneto Strade ad occuparsene dopo un incontro avuto nei giorni scorsi con i rappresentanti dei Comuni di Martellago e Scorzè. È il fatto nuovo, e pure atteso, del progetto, con i lavori delle tangenziali e dello stesso tornello a cavallo del fiume Dese che finiranno per fine novembre. Complanarina a parte, tutto sarà aperto per la prossima primavera.

Veneto Strade. Sarà proprio questo ente a farsi carico dell’appalto, costruzione e bando dell’arteria lunga all’incirca un chilometro che viaggerà a fianco del Passante. Dopo una serie di riunioni con i sindaci dei Comuni interessati, in settimana c’è stata la svolta con l’intesa trovata tra le parti. Ora si dovranno fare altri passaggi da qui ai prossimi mesi; infatti per procedere servirà il via libera del Ministero delle Infrastrutture e poi siglare un accordo tra Martellago e Scorzè. Solo a questo punto si potrà dare il via libera al cantiere. La futura opera sfrutterà l’attuale contro-strada di servizio, che sarà allargata da tre a dieci metri. Per questo non sarà aperta in tempi rapidi ma ci vorrà ancora un po’.

Lavori. Ormai ci siamo quasi per finire tutto il pacchetto di interventi attorno al casello. Gli operai sono da qualche giorno sulla Castellana, zona Kelemata, per costruire la rotatoria: inevitabile qualche coda specie nelle ore di punta. Il resto è praticamente fatto. Se il maltempo non dovesse intralciare, per fine novembre le ditte consegneranno il cantiere. Nei successivi due-tre mesi saranno terminate le rifiniture, vedi ad esempio la posa degli alberi, e saranno fatti i collaudi. Per primavera, forse già a marzo, il casello sarà quindi aperto a tutti i veicoli. L’entrata e l’uscita saranno collegate da un viadotto lungo circa 600 metri. Per arrivarvi, ci saranno la bretella da via Boschi, tra Martellago e Scorzè, e la tangenziale a nord di Martellago, lunga cinque chilometri e mezzo, che partirà proprio dalla Kelemata sulla Castellana. La gestione di questo tratto di Castellana passerà sotto il controllo del Comune di Martellago. Questo comporterà a una serie di trasformazioni di tutto il controllo della viabilità locale con il via a due tipi di Castellana: una vecchia e l’altra nuova (a nord del centro). Martellago e Scorzè non volevano accollarsi la manutenzione delle bretelle d’accesso, a inizio autunno si è trovata una soluzione che soddisfa.

Alessandro Ragazzo

 

OPERE – Raggiunto l’accordo tra Veneto Strade, Anas e i sindaci di Martellago e Scorzè

Collegherà la Moglianese al casello correndo parallela al Passante

La complanare sarà fatta, la realizzerà Veneto Strade e la finanzierà Anas. Dopo l’incontro di martedì alla sede Anas di Mestre, presenti i sindaci di Martellago, Monica Barbiero, e Scorzè, Giovanni Battista Mestriner, è stata raggiunta un’intesa per sbloccare la bretella che collegherà la Sp Moglianese al casello costeggiando il Passante, al confine tra i due comuni. Concertata in un protocollo sulla viabilità di adduzione della nuova barriera tra l’ex commissario Silvano Vernizzi e le due Amministrazioni, l’opera era stata aggiunta a progetto del casello già chiuso, rendendo necessario l’avvio di una procedura a sè che, per problemi tecnici, si è arenata al Ministero delle Infrastrutture. E si temeva passasse tutto in cavalleria. Ma adesso si è trovata la soluzione. L’intesa, che sarà sancita da un accordo di programma quando arriverà, tra un paio di mesi, il via libera del Ministero, prevede che l’Anas metta i fondi (4 milioni) e Veneto Strade si occupi di tutto l’iter realizzativo, che così dovrebbe risultare accelerato: progettazione definitiva ed esecutiva, appalto per i lavori, espropri, etc.

Non è stato ancora deciso chi poi si prenderà in carico la nuova bretella, ma è molto probabile che a gestirla sia sempre Veneto Strade. Se tutto va secondo i piani, i cantieri della complanare apriranno tra 8-9 mesi. Si stanno invece chiudendo quelli del casello e del resto della nuova viabilità: gli operai stanno ultimando la rotonda d’innesto della tangenziale nord in Castellana, il 24 novembre collegheranno gli asfalti del Passante a quelli delle rampe di entrata e uscita dalle stazioni e poi andrà aggiunto su tutto l’ultimo strato di asfaltatura. Maltempo permettendo, e salvo alcune finiture, per fine mese sarà ultimato tutto, anche se poi l’effettiva apertura del casello e della nuova viabilità slitterà in primavera (febbraio-marzo), per via dei tempi di cui Cav avrà bisogno per gli interventi impiantistici e di omologazione (computer, telepass, etc) delle stazioni.

 

Non sono decollati i contratti “Telepass Family” da stipulare con Cav per poter usufruire delle tariffe agevolate per i residenti dopo i forti rincari

MIRANO. Lo sconto in autostrada? Sono appena 12 i nuovi contratti Telepass Family sottoscritti da gennaio a giugno per usufruire dell’agevolazione che riguarda i residenti di Mirano, Dolo, Mira, Spinea e Pianiga. Lo rivela lo stesso ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, rispondendo a un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato 5 Stelle miranese Emanuele Cozzolino.

«L’agevolazione», spiega Lupi, «ha determinato nei primi sei mesi dodici nuovi abbonamenti Telepass Family per la tratta Padova Est-Mirano Dolo. L’adesione allo sconto rispetto al numero dei transiti totali sulla stessa tratta è stata pari all’8,53% ad aprile, all’8,27% a maggio e all’8,27% a giugno».

Sconto snobbato dunque. Era stato previsto a inizio anno, nel vortice delle polemiche per gli aumenti sulla tratta Padova-Mestre. Ma subito erano anche state trovate le alternative: uscire al casello di Spinea sul Passante, invece che da quello di Mirano Dolo sulla A57 o riversarsi sulla rete ordinaria. Cosa, quest’ultima, che i comuni hanno subito visto a occhio nudo. Il beneficio per i residenti proposto da Cav-Concessioni autostradali venete dopo gli aumenti è del 40%, ma riguarda un numero minimo di 20 transiti mensili. In pratica oggi per percorrere la tratta Mirano Dolo-Padova est e viceversa si pagano 2,80 euro. Fino all’anno scorso erano 90 cent. Risultato: anche con lo sconto è comunque più che in passato e dunque a molti conviene scegliere altre vie. Come dire: i pendolari alla fine preferiscono il risparmio reale allo sconto di Cav.

Cozzolino non usa mezzi termini: «Lupi non solo ammette le criticità, ma dichiara pure di non volerle risolvere», afferma il deputato, «conferma una realtà evidente a tutti: il progetto originario del Passante non è stato realizzato e l’arretramento della barriera di Venezia-Mestre neppure. Abbiamo contestato la mancata liberalizzazione della tratta Mestre-Mirano Dolo, con contestuale realizzazione del casello a Dolo e gli aumenti tariffari sulla Mestre-Padova: la risposta del Ministero prova a giustificarli con il tentativo di ridurli e non di eliminarli, attraverso le agevolazioni. Preoccupa che il ministro Lupi si limiti a fotografare la realtà e non dia invece alcuna risposta in merito alla domanda su cosa intenda fare per eliminare i disagi. Un silenzio eloquente che equivale a dire: non intendo fare nulla, se la risolvano i pendolari».

Filippo De Gaspari

 

Inaugurato anche l’innesto di Vigonza dell’opera che dovrebbe collegare la Noalese all’autostrada

Ma il minuscolo tratto che blocca tutto è proprio qui. Residenti esasperati: «Una vita con i cantieri»

PIANIGA – È stato aperto venerdì scorso in comune di Vigonza l’innesto fra la provinciale 49 e la nuova bretella di collegamento fra via Marinoni e via Accoppè Fratte progettata fin dal 1998. In 16 anni si è concluso ora solamente l’innesto, e in due mesi da qui fino a fine anno si dovrà concludere l’intera bretella, un lavoro che appare per lo meno difficile da rispettare nella tempistica. I residenti non accettano nuovi disagi e sono pronti ad una manifestazione in strada bloccando o rallentando il traffico. A presenziare all’inaugurazione dell’opera c’erano i dirigenti di RFI, rete ferroviaria italiana, che l’ha finanziata interamente e il sindaco di Vigonza. A Pianiga però il problema resta ancora tutto. Si tratta di un’opera imponente perché ha richiesto la realizzazione di ben tre ponti con relativa ciclabile sullo scolo Pionca, due sotto Vigonza e uno sotto Pianiga, e l’allargamento della carreggiata, portata a 7 metri di larghezza oltre ai 2 di banchine laterali. Il progetto prevede pure una strada di penetrazione verso il parcheggio nord della stazione di Barbariga e collega con una ciclabile la stessa stazione a Pianiga. Ma se a Vigonza è finita, e in quel comune del padovano c’è solo l’innesto, a Pianiga dove si snoda tutta la bretella per quasi 3 chilometri, la conclusione dei cantieri è in alto mare. Qui i lavori sono ripartiti infatti solo in autunno dopo numerose sollecitazioni del sindaco Massimo Calzavara. L’opera alla fine servirà a collegare la Noalese al casello autostradale sulla A4. Sarà una strada molto ampia, che permetterà un transito di mezzi pesanti senza che finiscano in mezzo agli incroci ad angolo retto tipici del Graticolato Romano che caratterizzano questo comune rivierasco. Nel frattempo però in questi anni di cantieri infiniti i camion provenienti da Padova e diretti alla A 4, sono piombati direttamente nel centro di Pianiga. Questo succede perché i camionisti piuttosto che avventurarsi nel dedalo dei sensi unici e deviazioni, rischiano una multa attraversando il centro dove il loro transito è vietato. I residenti di Pianiga non credono proprio che a Natale la bretella sarà conclusa. «Andranno avanti», spiegano i portavoce del Comitato viario di via Montello e via dei Cavinelli, «almeno un altro anno se non di più, con interruzioni, disagi con i camion che ci passeranno a ridosso delle case. Non accettiamo per un progetto partito 16 ani fa ulteriori disagi. Stavolta se la deve sbrigare Italfer e per lei Rfi che gestiscono e vogliono questa nuova strada . Ma senza crearci alcun problema. Siamo pronti a clamorose manifestazioni in strada».

Alessandro Abbadir

 

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