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AUTOSTRADE “Tornello” di Mirano, il presidente Bembo rassicura i pendolari: «Sparirà quando ci saranno gli sconti»

VENEZIA – «Gli aumenti non piacciono a nessuno, specie in periodi come questi. Gli utenti hanno tutta la mia comprensione, ma, davvero, i rincari erano dovuti». Tiziano Bembo, presidente di Cav, la società che gestisce il Passante di Mestre e che dal 2009 è subentrata alla Venezia-Padova, ha appena finito di calcolare le percentuali di aumento dei pedaggi e già pensa agli sconti per quando sarà eliminato il “tornello” di Mirano.
«Intanto abbiamo preso atto del decreto interministeriale dello scorso 30 dicembre e abbiamo adeguato le tariffe – spiega il presidente di Cav – So che può sembrare un paradosso, ma richiedere un adeguamento da parte degli amministratori della società autostradale è un obbligo. È dal 2009, da quando è nata la società, che Cav che non adeguava le tariffe a seguito degli investimenti fatti – spiega il presidente – Tengo a precisare che Cav ha finanziato molte delle opere in molti comuni. Certo, gli aumenti non fanno piacere a nessuno, ma diversamente non si poteva fare». Va ricordato che con la realizzazione del Passante di Mestre erano state concordate anche le cosiddette opere complementari. L’elenco comprende la variante Sic di Robegano, il nuovo casello di Martellago Scorzè, il completamento del raccordo autostradale di Marcon, la circonvallazione di Campocroce, il collegamento tra la Sp64 e la A27, l’area di servizio sul Passante, il casello di Dolo Pianiga.
Tutti i nuovi pedaggi sono riassunti nella tabella a lato. La società, tra l’altro, ha aggiornato anche il proprio sito Internet (www.cavspa.it) dove è possibile calcolare il pedaggio tenendo conto delle varie classi dei veicoli (dalla classe A per le autovetture alla classe 5 per i Tir). Intanto in Cav sono al lavoro per predisporre gli sconti per i pendolari del tratto Venezia – Padova quando la barriera sarà effettivamente arretrata da Villabona a Mirano e, dunque, l’uscita con l’immediato rientro a Mirano (il cosiddetto “tornello”) non consentirà più vantaggi economici. Oggi chi entra a Venezia ed esce a Padova Est paga 3,20 euro; uscendo a Mirano e rientrando a Mirano sempre diretti a Padova Est il pedaggio è di 80 centesimi. Con l’”arretramento” della barriera si pagherà sempre 3,20 euro, il 400% in più. Ai pendolari, però, si è deciso di applicare uno sconto, non ancora quantificato.«La pratica non è semplice, bisogna intervenire anche sul Telepass, ma gli sconti ci saranno», assicurano in Cav. (al.va.)

 

pedaggi sulla a4

DOLO. Continuano le proteste contro i prospettati aumenti del pedaggio nella tratta autostradale Padova – Mestre dell’A4. Ad intervenire sono Giorgio Gei (Ponte del Dolo) e il comitato Opzione Zero.

«Riteniamo che i sindaci della Riviera e del Miranese non debbano limitarsi al giusto impegno per ottenere sconti per i loro pendolari» dice Gei, «I Comuni dovrebbero richiedere il rispetto degli accordi stipulati per il Passante e fare propria la proposta che prevede il pagamento di un euro da Padova a Mestre o ci ritroveremo la Brentana e le altre strade locali invase dal traffico».

Il comitato Opzione Zero non lesina critiche al sindaco di Dolo, Maddalena Gottardo. «Se il sindaco intende seriamente portare avanti gli interessi del suo territorio» affermano Rebecca Rovoletto e Lisa Causin,

«dovrebbe chiedere l’arretramento della barriera di Villabona a Dolo per consentire di riaprire completamente il vecchio casello e non sprecare denaro per la riapertura parziale del casello solo in direzione di Mestre».

(g.pir.)

link articolo

 

Gazzettino “Ancora una volta fanno pagare i pendolari”

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4

gen

2013

L’ACCUSA DI DONADEL

Regione e Cav sotto accusa

Se, per ora, non è ancora arrivato il salasso annunciato contro i “furbetti” del casello, sull’autostrada Mestre – Padova le tariffe sono aumentate del 13%. «Un aumento intollerabile dei pedaggi – accusa Mattia Donadel capogruppo della lista Mira Fuori del Comune e leader di “Opzione Zero” -. che colpirà soprattutto i pendolari».
L’adeguamento delle tariffe autostradali da Padova a Villabona uniformate a 2,90 euro anziché i 70 centesimi per la tratta su Vetrego annunciate da Cav per gennaio 2013 non ci sono state, ma per ora preoccupa comunque l’aumento del 13% di tutte le tariffe.

«Si tratta di una beffa intollerabile perché, se dovesse ora scattare anche l’operazione anti-tornello – spiega Donadel -, i pendolari si troverebbero a pagare ancora di più di quanto inizialmente preventivato, con buona pace degli sconti promessi dall’assessore Renato Chisso e dalla Cav. Al di là dei buoni auspici il 2013 inizia sotto lo stesso segno dell’anno appena trascorso, e cioè continuando a scaricare i costi della crisi su chi è già in grave difficoltà. Su questa specifica vicenda le amministrazioni della Riviera e del Miranese sbagliano ad attestarsi sulla richiesta di un semplice sconto per i pendolari».

Per il gruppo “Mira Fuori del Comune” sarebbe importante che i sindaci,

«a cominciare da quelli di Mira, Dolo e Mirano» chiedessero con forza l’arretramento della barriera di Villabona a Roncoduro, così come previsto dagli accordi sul Passante. «D’altra parte – osserva Donadel – l’aumento dei pedaggi, oltre a penalizzare i pendolari, sta già provocando uno spostamento dei flussi di traffico sulla rete stradale locale e in particolare sulla regionale 11, con gravi ripercussioni per quanto riguarda traffico, inquinamento e salute dei cittadini».

Luisa Giantin

 

CASELLO MIRANO-DOLO La tariffa agevolata non sarà rivista prima delle elezioni

L’assessore Chisso: «Non si può prevedere un simile aumento per Padova»

DAL 1. GENNAIO – Gli ultimi rincari faranno aumentare il “tornello”

IL COMUNE «Puntiamo sulla “Privilege Card”»  Il Comune di Mirano continua a puntare sulla “Privilege Card” per garantire tariffe agevolate ai residenti che utilizzano l’autostrada.

La stangata resta nel freezer: il salasso sul pedaggio autostradale della Mirano-Padova non è affatto scongiurato, ma per ora è congelato. Una nuova tariffa potrebbe essere applicata nei prossimi mesi, si mormora a marzo, guarda caso subito dopo le elezioni.
Dall’1 gennaio un aumento c’è stato, ma si tratta di un balzello minimo: da 70 ad 80 cent. Più sostanzioso l’aumento sulla Mestre-Padova, passata da 2.90 a 3.20 euro che, paradossalmente, potrebbe far aumentare “l’assalto” al casello di Vetrego per risparmiare sulla tratta, con ulteriori ingorghi sulla rotatoria per uscire e rientrare in autostrada. Per ora resta dunque irrisolto il problema del tornello di Mirano-Dolo. Nei mesi scorsi la concessionaria Cav illustrò alla Regione un progetto per risolvere il problema equiparando le tariffe, e si parlò di portare il pedaggio della Mirano-Padova sopra i 2 euro a partire dal 2013. «Ma è stato tutto bloccato e non c’è nessun salasso in vista – spiega l’assessore regionale ai Trasporti, Renato Chisso -. Non è possibile prevedere un aumento così consistente».
La matassa è molto intricata e sarà sbrogliata solo nei prossimi mesi: probabilmente un ulteriore aumento ci sarà, anche se Chisso garantisce che si penserà ad agevolare i pendolari locali: «Abbiamo chiesto a Cav e Anas di rivedere la questione e valutare le possibili riduzioni – spiega l’assessore regionale -. Quella della “Privilege Card” per i residenti di Mirano potrebbe essere una buona soluzione».
Nel Miranese e nella Riviera c’è aria di attesa: i sindaci promettono battaglia, cittadini e comitati si dichiarano pronti a scendere in strada per opporsi alla stangata. «Non abbiamo ancora ricevuto comunicazioni ufficiali – fanno sapere dal Comune di Mirano -. Nell’ultimo incontro a Veneto Strade abbiamo espresso la nostra contrarietà al possibile salasso e dopo l’epifania incontreremo i vertici di Cav». Scongiurare ogni aumento sembra molto difficile, la partita si giocherà dunque sul terreno delle riduzioni per i pendolari. L’amministrazione di Mirano propone di utilizzare al casello la “Privilege Card”, una tessera magnetica già distribuita ai cittadini per godere di agevolazioni in varie attività commerciali della città. A Dolo si allineano, ipotizzando la distribuzione di una card simile pure per i residenti della Riviera. La settimana prossima se ne saprà di più.

Gabriele Pipia

 

DOLO – Il consigliere Giorgio Gei sui rincari autostradali

«Pendolari penalizzati serve l’impegno dei sindaci»

DOLO –

«Non basta una “Privilege Card” per i residenti al fine di ottenere degli sconti sul costo della tratta autostradale Dolo-Padova, i sindaci devono chiedere molto di più».

A sostenerlo è il consigliere di minoranza a Dolo de «Il Ponte del Dolo», Giorgio Gei, che ha posto un’interrogazione sulla questione pedaggi autostradali alla sindaco dolese, Maddalena Gottardo.

«In merito alla vicenda dei pedaggi autostradali – attacca Gei – Il Ponte del Dolo ritiene che i sindaci della Riviera del Brenta e del Miranese non debbano limitarsi al giusto impegno per ottenere sconti per i “loro” pendolari». Rilanciando: «I folli aumenti ipotizzati da Cav, per risolvere il problema dell'”illegale” casello di Vetrego, devono essere respinti senza discussione alcuna e le amministrazioni locali dovrebbero, oltre che richiedere il rispetto degli accordi stipulati per il Passante, fare propria la proposta «da Padova a Mestre basta 1 euro».

In sintesi, la proposta chiede di mettere un’unica tariffa per il tratto autostradale, pari per l’appunto ad un euro.

«Altrimenti – chiarisce Gei – oltre al danno economico ingiustificato per gli utenti autostradali, ci ritroveremo la SR 11 e le altre strade locali invase dal traffico di quanti da Padova si recano a Mestre e dintorni ogni giorno, con pesanti conseguenze sul traffico e per la salute dei cittadini».

Una proposta condivisa anche da «Opzione Zero», che con le portavoci Rebecca Rovoletto e Lisa Causin, invitano il sindaco di Dolo a puntare ad un pedaggio ad un euro e all’arretramento della barriera di Venezia-Villabona:

«Per consentire di riaprire completamente il vecchio casello di Dolo e non sprecare denaro per la riapertura parziale del casello solo in direzione di Mestre, che porterebbe a spendere altri 28 milioni di euro per costruire l’accesso verso Padova con il nuovo casello di Albarea».

(gdc)

 

Nuove tariffe autostradali 2013

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2

gen

2013

Dal 1 gennaio 2013 sono in vigore i preannunciati aumenti sulle tariffe autostradali. Il Passante di Mestre con il 13,55% detiene il record.

Per il momento il pedaggio Dolo / Mirano – Padova Est è stato aumentato da 70 ad 80 centesimi e il pedaggio Mestre – Padova Est è passato da 2,90 a 3,20 euro. Rimane gratuito il tratto Dolo /Mirano – Mestre.

Quindi se dovessero equiparare il pedaggio del casello di Dolo / Mirano a quello di Mestre, pendolari e residenti si troverebbero a pagare un “salasso” maggiore di quanto inizialmente preventivato.

Secondo quanto riportato dall’articolo de La Nuova di Venezia e Mestre di oggi, la nostra protesta grazie alla vostra massiccia adesione ha contribuito a sospendere l’aumento:

” Con una lettera alla Regione, la concessionaria Cav ha chiesto di sospendere l’aumento per questo tratto per trovare una soluzione che vada incontro ai pendolari che hanno chiesto che la tratta Padova-Venezia non costi più di un euro.”

La battaglia è lunga e difficile perché finora si sono lette proposte con sconti attorno al 20 %. Con gli attuali 3,20 euro significherebbe pagare per Dolo / Mirano – Padova Este un pedaggio di 2,50 euro!

Continuiamo ad osservare l’evolversi della situazione e cercheremo di valutare quale possa essere l’iniziativa più efficace per poter contrastare aumenti del pedaggio assolutamente inaccettabili.

Cliccando qui potete leggere il comunicato che abbiamo inviato oggi alla stampa.

Vi consigliamo anche di guardare il servizio RAI TG3 sul sistema ferroviario SFMR che da 15 anni i pendolari stanno ancora aspettano che entri in funzione.
Cogliamo inoltre l’occasione per inviarvi i nostri auguri di Buon 2013!

 

COMUNICATO STAMPA

Il comitato Opzione Zero replica alle dichiarazioni del sindaco Gottardo.

Il comitato Opzione Zero interviene nuovamente sulla questione dell’aumento del pedaggio del casello di Vetrego dopo le dichiarazioni del sindaco di Dolo.

“Se il sindaco Gottardo intende seriamente portare avanti gli interessi del suo territorio – affermano Rebecca Rovoletto e Lisa Causin –  dovrebbe a gran voce chiedere l’arretramento della barriera di Villabona a Dolo per consentire di riaprire completamente il vecchio casello di Dolo e non sprecare denaro per la riapertura parziale del casello solo in direzione di Mestre che porterebbe a spendere altri 28 milioni di euro per costruire l’accesso verso Padova con il nuovo casello di Albarea.”

La barriera di Villabona non è stata spostata a Dolo per il rischio delle colonne di auto che potevano insorgere in caso di saturazione del passante. Con il completamento della terza corsia da Quarto d’Altino a San Donà di Piave non ci sarà più questo problema e lo spostamento della barriera impedirebbe di fatto l’innesto della Romea Commerciale che il sindaco Gottardo dice a parole di non volere a Roncoduro.

Il traffico autostradale in calo del 5 / 8 % indica che anziché investire in altre autostrade inutili e con pedaggi salati è necessario investire sul sistema ferroviario SFMR che dopo 15 anni deve ancora essere avviato. La situazione è presentata chiaramente nell’inchiesta di Legambiente uscita qualche settimana fa: la tratta ferroviaria Padova-Venezia, utilizzata da tantissimi pendolari che preferiscono spostarsi in treno anziché in auto, si è classificata tra le 10 peggiori d’Italia.

La lettera di CAV SpA inviata al Sindaco di Dolo e letta durante il consiglio comunale del 20 dicembre è l’ennesima farsa: l’aumento da 70 centesimi ad oltre 2 euro va ben oltre le percentuali di aumento del pedaggio dell’intera rete nazionale autostradale. Per Opzione Zero, non ci si può accontentare di avere prezzi calmierati  per i residenti perché se saranno confermate le voci che prevedono sconti attorno al 20 %, i cittadini della Riviera pagheranno un pedaggio comunque salato confrontato con gli attuali 80 centesimi.

La soluzione proposta è invece semplice:  uniformare la tariffa in basso invece che in alto, fissando il pedaggio ad 80 centesimi o al massimo ad 1 euro su tutta la tratta Padova Est – Mestre.


Gazzettino – Caro autostrade: ecco le nuove tariffe

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2013

Venezia-Padova e Udine-Trieste: le tratte costano 30 centesimi in più

Una buona parte dei ricavi servirà a finanziare i lavori per la terza corsia

Aumenti medi del 12,63% sulla rete autostradale di Autovie Venete, la più estesa del Nordest, ma non uguali su tutte le tratte. Sono gli adeguamenti più salati d’Italia dopo il nodo valdostano (+14,4%) e quelli appannaggio della Cav per Passante di Mestre e Venezia-Padova (oltre il 13%). Nel giorno di San Silvestro i tecnici si sono messi al lavoro, dopo il via libera finale giunto dall’Anas, per mettere a punto i pedaggi scattati con l’arrivo del nuovo anno. La classica tratta friulgiuliana Udine-Trieste (A23 e A4) passa per le autovetture da 3,30 a 3,60 euro, quella del solo tratto di A23 da Udine a Palmanova da 1,40 a 1,50. A cavallo fra Veneto e Friuli, per andare lungo la A4 da San Donà a Trieste prima si pagavano 6,20 euro e ora si sborsano 6,90 euro, mentre sulla tratta Godega-Conegliano della A28 restano invariate le tariffe per vetture e furgoni (in entrambi i casi 40 centesimi), mentre aumentano di 10 centesimi le tariffe per autocarri, Tir e autoarticolati.
E se da Udine a Latisana un’autovettura dovrà pagare 3,20 euro (40 centesimi di maggiorazione), i rincari si fanno sentire anche da Venezia Est a Portogruaro (ora si pagano 5,90 euro per le vetture e fino a 14,40 euro per i mezzi pesanti a 5 e più assi). Del pari, da Venezia Est a Trieste la nuova tariffa è stata fissata in 10,10 euro per le autovetture, ma un “bisonte” della strada arriva a pagare 24,40 euro. Una buona parte dei ricavi andrà a finanziare i lavori per costruire la terza corsia A4, sebbene ne possano rappresentare soltanto una parte marginale: occorre infatti un prestito da oltre 2 miliardi per sostenere un piano finanziario che nel 2009 indicava costi per 2,3 miliardi ma che “viaggia” ormai verso una prospettiva di oltre 2,7 miliardi effettivi. Ed è proprio tale piano finanziario, approvato a suo tempo da Anas e Governo, a prevedere una serie di rincari a cadenza annuale fino al 2017, allorché nel mese di marzo scadrà l’attuale concessione autostradale.
Autovie sottolinea che il 2,5 dei pedaggi incassati viene girato all’Anas e che il 21% è rappresentato dall’Iva, sulla quale peraltro la Regione Friuli Venezia Giulia riscuote in regime di compartecipazione fiscale il 91% del gettito.

La procedura di formazione della tariffa segue il principio del “price-cap”, che comprende il recupero dell’inflazione programmata più una serie di variabili legate alla qualità del servizio, alla pavimentazione e al tasso di incidentalità. Ma soprattutto la massa degli investimenti realizzati o in corso.

Ed è chiaro che a fare la differenza di prezzo (la media nazionale degli aumenti è infatti del 2,91%) è l’imponenza degli impegni finanziari per la terza corsia, che in questo momento è una fra le principali grandi opere in corso a livello europeo.
Un conto salato anche quello che sono costretti a sborsare i pendolari tra Padova Est e Mestre (quelli che, beninteso, non escono e rientrano subito al “tornello” di Dolo): da 2,90 euro si è passati a 3,20. Chi invece da Padova va verso Ovest non troverà alcun aumento. Decisione che però non è piaciuta ai gestori della tratta fino a Brescia.

 

IL CASO BRESCIA-PADOVA

Aumenti congelati, protestano i gestori

VENEZIA – Sulla Brescia-Padova e altre tre tratte di concessionarie controllate dal gruppo Gavio (Milano-Torino, Torino-Piacenza e Tirrenica) i rincari sono stati congelati dai ministeri competenti. Aiscat, associazione dei concessionari, parla di decisione «incomprensibile» e denuncia «la scarsa attenzione sia nei confronti del mercato sia degli investitori».
«A fronte dell’impegno profuso da parte dell’intero comparto autostradale anche nel 2012 – lamenta l’Aiscat – risulta del tutto incomprensibile l’azione del governo, in forza della quale è stato sospeso per alcune concessionarie ogni adeguamento tariffario, ovvero è stato riconosciuto solo un parziale adeguamento, pur in presenza di rilevanti investimenti già realizzati».
Le società ricordano che c’è già un impegno a realizzare investimenti per circa 40 miliardi di euro. «Investimenti il cui finanziamento è da considerarsi ora a rischio se viene meno la certezza regolatoria, con pesanti conseguenze – avverte l’Aiscat – per il sistema autostradale e per il sistema Paese». E allora le concessionarie autostradali per le quali gli aumenti sono stati bloccati, e alcune delle quali quotate, «valuteranno eventuali azioni legali a loro tutela».
AUTOBRENNERO

Sull’A22 traffico leggero in diminuzione: -2,8% nel 2012

TRENTO – Sull’autostrada A22 del Brennero le nuove tariffe sono aumentate dell’1,21% rispetto all’anno scorso. A comunicarlo è la società di gestione, Autobrennero spa, che riporta l’incremento delle tariffe del 32,36% dal 1996 al 2012, con una media annuale dell’1,9%, a fronte di un’inflazione dal 1996 al 2011 pari al 39,4%. L’andamento del traffico del 2012 ha fatto segnare un calo di quello leggero. Confrontando i dati dal 1 gennaio al 27 dicembre 2012 con quelli dell’anno precedente, sull’A22 risultano entrate pari a 3.086.251 veicoli per il traffico leggero, un -2,82% rispetto al 2011, e uscite pari a 3.229.397, un -0,78%.

 

La Cgil trasporti: «Il Veneto corre troppo e sta facendo più strade del necessario»

Sospeso il ritocco sul tratto Dolo-Villabona per scongiurare il caso dei «furbetti»

AUTOSTRADE E TRENI – GLI AUMENTI

PADOVA – Nuova stangata ai caselli di mezzo Veneto. Con il nuovo anno sono aumentati i pedaggi delle principali tratte autostradali del Veneto. Tuona il segretario della Fit Cgil Ilario Simonaggio: «Aumenti esagerati, stiamo pagando con i pedaggi gli sproporzionati piani di investimento dei concessionari». Dal Passante di Mestre alla A13 Padova-Bologna, dalla A27 Mestre-Belluno alla A28 Conegliano-Pordenone tutte le autostrade hanno subito aumenti considerevoli: batte il record la Cav, concessionaria autostrade venete controllata dalla Regione, che ha ritoccato le tariffe dell 13,55 per cento. Non da meno Autovie venete, che gestisce la A4 da Mestre in direzione Trieste che registra un aumento del 12,63 per cento. Autostrade per l’Italia (gruppo Benetton), infine, ritocca mediamente i suoi pedaggi del 3,47 per cento. Restano immuni dagli aumenti, per ora, le tratte legate alla competenza dell’Autostrada Brescia-Padova perché la concessione è in scadenza e quindi non si conosce il futuro dell’infrastruttura. Percorrere interamente il Passante, ad esempio, costa da ieri due euro e settanta centesimi (da Dolo a Preganziol). Tutto in alto mare, per adesso, il problema dei cosiddetti «furbetti» della barriera di Dolo. Con un escamotage, infatti (uscendo e rientrando subito al casello) è possibile percorrere la Padova-Villabona con settanta centesimi anziché con 2,90 (che un automobilista paga se entra a Padova est ed esce a Villabona).

Con una lettera alla Regione, la concessionaria Cav ha chiesto di sospendere l’aumento per questo tratto per trovare una soluzione che vada incontro ai pendolari che hanno chiesto che la tratta Padova-Venezia non costi più di un euro.

Ma il ragionamento del segretario regionale della Cgil trasporti insiste: «La verità è che questi aumenti vanno semplicemente a pagare gli investimenti che i concessionari autostradali si sono impegnati a fare. Ma allora dov’è il rischio d’impresa se gli investimenti li paghiamo noi? Che cosa ci mette il privato?» si interroga Ilario Simonaggio. «Il Veneto corre troppo e stiamo facendo più autostrade di quante ne servirebbero in realtà, visto che sta cambiando anche il sistema generale di mobilità. Con la Nogara Mare, la Valdastico Sud, la Superstrada Pedemontana stiamo riempiendo il Veneto di infrastrutture stradali che arrivano in grave ritardo rispetto alle necessità e che soprattutto sono realizzate a carico degli automobilisti». Simonaggio rimprovera all’assessore regionale Renato Chisso di aver «preso gusto» a realizzare strade con un equilibrio finanziario precario: «Chisso sta dandosi da fare per fare troppe strade, scassando le casse pubbliche e infierendo sulle tasche degli automobilisti». Secondo il sindacalista, questi aumenti sono ingiustificati e pesano, appunto, solo sulle tasche dei pendolari che usufruiscono più spesso le tratte autostradali:

«Bisogna cambiare modello di mobilità ed accorciare i tempi dei treni cadenzati che Chisso ora promette per il prossimo giugno. Del sistema metropolitano di superficie, invece, non si sente più parlare»

di Daniele Ferrazza

link articolo

 

La salassata preannunciata da CAV SpA per colpire i cosiddetti furbetti del tornello di Vetrego per ora non c’è stata, ma intanto la società autostradale si prende avanti, e con la complicità del Governo Monti, ha già applicato da ieri un aumento su tutta la rete di competenza di oltre il 13%.

Per Mira Fuori del Comune si tratta di una beffa intollerabile, perché se dovesse ora scattare anche l’operazione anti-tornello, i pendolari si troverebbero a pagare ancora di più di quanto inizialmente preventivato, con buona pace degli sconti promessi dall’Assessore Renato Chisso e dalla CAV.

“Al di là dei buoni auspici il 2013 inizia sotto lo stesso segno dell’anno appena trascorso, e cioè continuando a scaricare i costi della crisi su chi è già in grave difficoltà – afferma il capogruppo di MFC Mattia Donadel – e su questa specifica vicenda le amministrazioni della Riviera e del Miranese sbagliano ad attestarsi sulla richiesta di un semplice sconto per i pendolari”.

Infatti CAV SpA è una società pubblica che registra utili milionari ogni anno, quindi il problema del tornello può essere risolto in prima battuta uniformando la tariffa in basso invece che in alto, fissandola a 0,70 cent o al massimo 1 euro su tutta la tratta Padova-Mestre.

Inoltre per Mira Fuori del Comune ciò che è più importante è che i Sindaci, a cominciare da quelli di Mira, Dolo e Mirano, richiedano subito e con forza l’arretramento della barriera di Villabona a Roncoduro, così come previsto dagli accordi sul Passante. D’altra parte l’aumento dei pedaggi, oltre a penalizzare i pendolari, sta già provocando uno spostamento dei flussi di traffico sulla rete stradale locale e in particolare sulla SR 11, con gravi ripercussioni per quanto riguarda traffico, inquinamento e salute dei cittadini.

Il capogruppo Donadel poi rilancia: “ La vera sfida da giocare è fare in modo che gli utili milionari delle società autostradali a parziale o completa partecipazione pubblica, attualmente re-investiti in opere stradali inutili e devastanti (come la camionabile sull’idrovia o il nuovo casello di Albarea) al fine di prolungare le concessioni, vengano invece impiegati per migliorare e potenziare il trasporto pubblico regionale, a cominciare dalla SFMR che aspettiamo da 20 anni”.

 

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