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Documento degli ex An, tanti dubbi nel Pdl e nell’opposizione

La Provincia si divide su Lino Brentan, l’ex amministratore delegato della società autostradale Padova Venezia che giovedì andrà a processo. Brentan deve rispondere di quattro episodi di corruzione, in tutto avrebbe intascato bustarelle per 245 mila euro in cambio di lavori affidati a tre imprenditori e di consulenze ad un ingegnere. Ieri in commissione Affari istituzionali i consiglieri Pdl (fronte ex An), primo firmatario Pietro Bortoluzzi, hanno presentato un documento in cui chiedono alla Provincia «qualora il processo si risolvesse con una condanna», di «intervenire in sede civile contro lo stesso per chiedere i danni d’immagine per la sua quota parte percentuale di partecipazione azionaria», all’epoca dei fatti pari al 7,61%. Un documento che ha acceso il dibattito, con molti se e altrettanti ma, sia tra i consiglieri di maggioranza sia tra quelli dell’opposizione e del Pd, partito del quale Brentan faceva parte. «È stato deciso», spiega Beniamino Boscolo Capon, presidente della Commissione, «di approfondire la questione, sia da un punto di vista tecnico che politico, e di cercare di portare in consiglio provinciale un documento che sia il più possibile condiviso, entro la data del 7 agosto, ultima seduta prevista prima della pausa estiva». «Il nostro è un documento su tre livelli: tecnico, amministrativo e politico, ed è su quello politico che siamo intransigenti. Questo documento è l’opportunità per lanciare un messaggio politico di discontinuità, non capiamo che problemi ci siano a votarlo». «Abbiamo notato un certo timore nei confronti di questo fatto», rincara la dose Gianmarco Corlianò. La replica del Pd, con Elisabetta Populin: «È una fuga in avanti e una strumentalizzazione politica. La giustizia faccia il suo corso, e poi la Provincia potrà decidere come muoversi».
Francesco Furlan

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