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MARGHERA. Parere favorevole con prescrizioni. È il “verdetto”della Commissione regionale per la valutazione dell’impatto ambientale (Via) che ieri ha esaminato il progetto di “revamping” dello stabilimento di Alles spa (del potente e onnipresente gruppo Mantovani-Baita) che chiede di trattare una quantità e una tipologia maggiore di fanghi e rifiuti speciali e pericolosi, provenienti anche da fuori provincia e regione. Il parere positivo espresso dai membri della Commissione (di nomina esclusivamente regionale) va nella direzione opposta rispetto al parere negativo formulato sia dal Comune che dalla Provincia di Venezia, dopo una approfondita discussione in commissione e in consiglio, per la dichiarata «incompatibilità ambientale e urbanistica» del progetto di Alles. Per l’assessore comunale all’Ambiente, Gianfranco Bettin, si tratta di una «decisione inaccettabile che mortifica le amministrazioni comunale e provinciale che in commissione hanno solo due rappresentanti a fronte dei dodici di esclusiva nomina regionale».

«Si tratta di una violenza istituzionale che snobba il parere delle altri istituzioni pubbliche e dei cittadini» aggiunge, senza mezzi termini, Gianfranco Bettin «per questo, se la Giunta regionale ribadirà il parere positivo e Zaia firmerà il decreto che autorizzerà Alles a trattare ancora più rifiuti pericolosi, prodotti chi sa dove, in un territorio già provato come Marghera, presenteremo un ricorso al Tribunale amministrativo regionale sostenendo che oltre all’incompatibilità ambientale, il via libera al revamping degli impianti di Alles dato dalla Regione è, di fatto, una variante al piano regolatore generale di Venezia in palese contrasto con il piano urbanistico adottato dal Comune».

Contrariato dalla decisione della Commissione Via anche l’assessore provinciale all’Ambiente, Paolo Dalla Vecchia che ricorda il parere negativo già espresso dal consiglio provinciale con un voto trasversale e commenta: «A questo punto, mi domando che senso abbia chiedere anche alla Provincia di approfondire se ci sono o meno le compatibilità ambientali di un progetto sul territorio in cui si vuole realizzare, se poi il parere della Provincia, alla stregua di quello analogo espresso dal Comune sulla compatibilità urbanistica, vale quanto i due di coppe in una partita di briscola».

Immediata e rabbiosa anche la reazione dell’Assemblea Permanente contro il Rischio Chimico di Marghera, che annuncia una «immediata mobilitazione dei cittadini contro il parere positivo al progetto di Alles che premia gli interessi di pochi affaristi senza scrupoli e ignora quelli dei cittadini e di un territorio, come quello di Marghera che ha sì bisogno di sviluppo, ma uno sviluppo finalmente compatibile e non con progetti come questo che bloccano la trasformazione che si sta lentamente delineando tramite progetti di bonifica, di risanamento, di riconversione verso produzioni pulite ed attività economiche sostenibili. Per questo ci opporremo come abbiamo già fatto con altri progetti che pretendono di fare di Marghera la pattumiera di immani quantità di rifiuti pericolosi e nocivi provenienti da chissà dove e oltre tutto causerà flussi giornalieri di centinaia di migliaia tonnellate di fanghi inquinati in arrivo da terra e dal mare con notevole aumento del traffico di camion e navi».

Gianni Favarato

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200 mila tonnellate all’anno da trattare

Sono sessanta le tipolgie di fanghi e rifiuti speciali e pericolosi che Alles spa intende trattare negli impianti in via dell’Elettronica a Marghera, accanto al Vallone Moranzani. Il progetto esaminato ieri dalla Commissione Via era stato presentato per la prima volta da Alles spa nel 2009 ma alla fine del 2011 è stato riformulato con una riduzione delle tipologie di rifiuti pericolosi (da 120 a 60) e delle quantità da trattare passate da 230.000 a 200.000 mila tonnellate annue.

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